Saul Malatrasi da Calto a …eroe dei Due Mondi alla “Bombonera”/ Dalla Spal alla Fiorentina, poi Roma, Inter by Herrera, Lecco, Milan by Rocco. Un palmares esaltante: 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali


Siamo entrati nel 2016 e nei miei primi 70 anni. Perciò come primo regalo di una lunga serie di Personaggi voglio proporvi Saul Malatrasi, il primo di una lunga serie di Personaggi Story che ho già raccontato su un settimanale/mensile ‘cartaceo’ a partire da dicembre 2004.
Tutto su questa rubrica “Memoria & Futuro” , che vi ripropone l’emblematico ampio focus propedeutico peraltro alla Malatrasi Story , come primo tra i Campioni & Signori nel nostro libro Polesine Gol poi trasformatosi in trilogia.
Un personaggio dalla mille sfaccettature, Saul Malatrasi di cui peraltro vi abbiamo già raccontato  ‘tante confidenze’ sempre qui su questo sito www.polesinesport.it a fronte di tante visite fatte dal sottoscritto a casa di Saul, il Campione & Signore per eccellenza visto che l’ho conosciuto nel 1971 quando ad ottobre abbiamo fatto il ‘Corso Allenatori’ assieme
a Rovigo.

PRIMO PERSONAGGIO STORY : SAUL MALATRASI ( a cura di Sergio Sottovia, 07.12.2004) / Saul Malatrasi da Calto a...tutti i colori dell'arcobaleno calcistico / Dalla Spal alla Fiorentina, poi Roma, Inter, Lecco,Milan    / Un palmares esaltante: 3 scudetti, 1 CoppaItalia, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali

E' vissuto nell'Italia della Tv in bianconero, ma Saul Malatrasi, ha avuto una passerella da alta moda, indossando le maglie griffate coi migliori colori dell'arcobaleno. Calcisticamente ha vinto tutto e di più. Ma non si é mai staccato dal suo cordone ombelicale, la sua Calto dove é nato il 17 febbraio 1938.

 

 

Dovunque sia stato Saul ha sempre tenuto i collegamenti. A Milano la moglie Gianna sapeva già di fare le valigie per tornare a Calto se la partita fosse stata vinta. Erano i tempi in cui dall'aeroporto, Malatrasi globetrotter,  magari di ritorno vittorioso da Madrid, telefonava al bar Centrale di Calto per dire che sarebbe arrivato a mezzanotte. Così Saul festeggiava assieme a quei compaesani che avevano visto la partita al negozio di alimentari e forno, da Rigo detto Tatan, gustando l'immancabile salame. 
Quel salame che il buon Saul ci faceva gustare, a Rovigo nel '71, quando abbiamo fatto il corso allenatori assieme a Spolaore, Vigna , Minardi.

 

 

Saul personaggio alla mano, tutte le volte che gli ho fatto visita per approfondimenti.
E pensare che, come il ragazzo della Via Gluck di Celentano , il Grande Saul ne ha fatto di strada, dal Castelmassa alla Spal, esordio in serie A il 21 settembre 1958 in Spal-Juventus 0-0. L'inizio di un palmares esaltante, palcoscenici nazionali ed internazionali, mai in bianconero, ma vincendo tutto quello che c'era da vincere con le più blasonate della serie A. Si era fatto le ossa nel Castelmassa di cui Saul svela un flash:<< Vincemmo 1 a 0 contro il Rovigo e proprio io segnai il gol  al portiere Provasi che guarda caso era di Castelmassa>>. Altro flash giovanile:<< A 17 anni feci parte della rappresentativa polesana, ero capitano sul campo del Petrarca, il nostro portiere si chiamava Luigi Broglio...>>. Fu l'inizio di un'escalation splendida.

 

 

Sentite il suo curriculum. Una presenza in Nazionale A ( Amburgo 13.3.1965 in Germania Occ-Italia 1-1), 3 presenze in Nazionale B e 1 in Nazionale Giovanile. Dopo la stagione da terzino in biancazzurro alla Spal di Mazza in A nel 58/59 con 25 presenze, il roccioso Saul passa in viola col la Fiorentina: quattro stagioni e un gol segnato. Da Firenze nel '63 passa al giallorosso della Roma, 28 presenze e 2 gol da mediano. Però l'Inter doveva sostituire Tagnin, così il mago Helenio Herrera pensò a Malatrasi. Furono due anni di neroazzurro:<< Quando Picchi si fermò per un lungo periodo, Herrera pensò che potevo fare io il libero avendo fatto sia il difensore che il mediano: facemmo 23 su punti su 24 e a centrocampo esordì Bedin>>. Poi rientrò Picchi e per Malatrasi ci fu il Lecco neopromossa in serie A, stagione 66/67. Sembrava uscito dal grande giro, invece su quel ramo del lago...Qualità alta, così lo volle un intenditore, il paron Nereo Rocco per quel Milan "dell'altro mondo" che snocciolava: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Malatrasi, Rosato, Trapattoni, Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera, Prati. E fu così che in rossonero Saul vinse e stravinse.

 

 

Stagioni splendide per Malatrasi da Calto, tutt'oggi il giocatore italiano che ha vinto più di tutti nelle competizioni internazionali.
Che palmares ! Tre scudetti (Inter 2 e Milan), una Coppa Italia (Inter), due Coppe campioni (Inter e Milan), due Coppe Intercontinentali (Inter e Milan), due Coppa delle Coppe (Fiorentina e Milan). In Nazionale meritava di più: solo 3 presenze. Una carriera lunga quasi 300 partite di campionato e tante altre di prestigio internazionale.
Palcoscenici da stelle. Come la Bombonera, uno stadio portafortuna per Malatrasi, in cui vinse due volte. Sia col Milan che con l'Inter e dove incontrò l'argentino Veron padre.
O lo stadio Lenin, ora Justicia, dove in Russia incontrò la Dinamo di Jashin.

 

 

Ha avuto grandi allenatori Saul Malatrasi. Paron Rocco chiamava i vecchi e il capitano Rivera per l'applicazione tattica della partita, discorsi e concetti semplici.
Quanti aneddoti mi ha raccontato Saul, saltando da flash in flash, come la visita a Padre Pio. Sono apparizioni concettuali e sensazioni. Come quand'era a Roma e quando ai Parioli i giocatori mangiavano al Fogher; a volte arrivavano Agnelli, Moggi e Ricchieri. L'avvocato però ci restava solo una mezz'oretta, poi restavano le sue quattro guardie del corpo che saldavano il conto. Altro flash il ricordo delle tifoserie sportive, della prima televisione, a Milanello  che riceveva quella svizzera. Non c'erano ancora gli ultras.

 

 

Considerazioni in scioltezza. Dal calcio Malatrasi dice di aver avuto tanto. Tiene conto di essere partito da un paesino di provincia. " A certi livelli - dice Saul - assorbi qualità e personalità. Basta metterci una certa attenzione e cercare di imparare". Malatrasi non  parla mai come un oracolo, dice che racconta solo come l'ha visto e vissuto lui il calcio. Caso mai gli altri possono avere un' altra verità. Introspezioni di Saul, in un mondo in cui Moratti, i Rizzoli, gli Agnelli erano presidenti di squadre nelle quali l'impegno e la normalità di Malatrasi era anche la normalità generale. " Su 20 giocatori erano rari quelli che mostravano la fuoriserie; oggi invece è normale il contrario, ma i soldi c'erano anche allora - fa raffronti Saul -. Anche nell'esteriorità : West e i capelli perlinati, Baggio e il codino. Sono accettati dal Moratti di oggi, probabilmente no dal Moratti di ieri".

 

 

Pensieri di Malatrasi, senza giudizi, è cambiato anche il mondo attorno al calcio.
A Saul era morto il papà quando aveva 4 anni e aveva tre sorelle. Quel calcio era solo calcio, non c'era politica attorno : Saul cominciò a sentirne parlare quando aveva 28 anni, ma non ne è mai stato coinvolto.
Del commendator Paolo Mazza alla Spal, ricorda che pretendeva dai giocatori che si fasciassero bene le caviglie : andavano tutelate perché erano un capitale.
Di Paron Rocco ?. Saul lo chiamava Signor Rocco e il paron lo chiamava rovigoto. Rustego bonario il paron Rocco.  Malatrasi cita la retrocopertina del libro " Nereo Rocco la leggenda del Paron" , per un aneddoto significativo del dottor Monti, all'epoca in panchina col Milan :" Nella finale con l'Aiax, Anquilletti era risucchiato a metà campo da Cruiff. Malatrasi continuava a urlare a Rocco di cambiare. Cosa el vol ?, chiedeva il Paron.

 

 

Dice di cambiare, fa Monti. Risposta di Rocco: Dighe ch' el se cambiasse le mudande."
<<Le mudande, per Rocco, erano quelle braghette che quel gambettone alto 1,80 portava sempre ampie, perché - dice Malatrasi- mi davano la sensazione di essere più forte, come quella di non mettersi mai i parastinchi.>> Anche Hamrin era così. In trasferta a Glasgow, dove vincemmo 1 a 0, gli dissi : Kurt cosa facciamo, ce li mettiamo? Fece una risata e non ce li mettemmo.In partita presi una gran botta e i calzettoni che erano aderenti restarono ben stretti. Negli spogliatoi, però, quando furono tolti, la gamba si gonfiò talmente tanto da far paura a tutti, dottore compreso". 
Dicevo del corso allenatori fatto a Rovigo: ovviamente fu il primo di quel corso. Era l'epoca di Saul alla sua ultima stagione da giocatore, e proprio la domenica in Spal- Pescara sbagliò un rigore.

 

 

Iniziò quindi la carriera da allenatore, ma "Condo" (questo il nomignolo- saluto dei suoi compaesani mentre camminiamo tra le bancherelle del mercato) non ha avuto lo stesso successo del giocatore Malatrasi. Ha allenato a Legnago, Poi é stato al Pescara due anni, in C2 a Luco dei Marzi, alla Lodigiani, Forlì, Pontedera, giovanili alla Spal. Quando mi ha fa vedere le due SuperCoppe in miniatura Malatrasi é Grande tra i Grandi:<<  Sono stati rifatti i manici ...A Madrid ero emozionato all'inizio contro Di Stefano.Il mio Milan vinse 2 a 0. Quel Real era pieno di campioni, vedi Didì il brasiliano."

 

 

E il flash di questi giorni fa paragoni a ritroso:<<Tra le grandi e le piccole c'é sempre stata disparità, quand'ero al Milan e andavamo ai Tornei, se giocava Rivera erano tot dollari, se non giocava erano meno. Alla Tv spagnola fanno vedere le partite del Real Madrid, e delle grandi. Certo occorrerebbe il giusto, esempio 3 alle grandi e magari 2 alle piccole>>.
E se lo dice il nostro Saul, il genuino, c'é da credergli perché il Malatrasi da Calto é pur sempre Quello che a Ferrara, Quello che a Firenze, Quello che a Roma, Quello che a San Siro e alla Bombonera era "stella tra le stelle".

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Saul Malatrasi in maglia nerazzurra con la Top Five Campione del Mondo ‘ con tanto di trofeo’ a Madrid ( da sx, Facchetti, Domenghini, Suarez, Picchi, Malatrasi.
Poi per quanto riguarda la fotogallery  e in escalation cronologica proponiamo Saul Malatrasi in maglia Spal 58/59, poi con la Fiorentina 1959, qui di con i giallorossi della Roma  1963/64.
Di Saul Malatrasi “Campione del Mondo 1964 ” con l’Inter proponiamo due serate magiche,  con Saul winner a Madrid e vs Independiente. E con riferimento al Milan ecco Saul Malatrasi con i rossoneri nel 1969.
E giusto per chiudere in casa Spal 1970/71 ecco Saul con i biancazzurri nell’anno del sopracitato Corso Allenatori a Rovigo insieme al sottoscritto.
Da Vecchia Gloria ecco Malatrasi insieme a Paolo Rossi a Trecenta nel 1998 , anno dell’inaugurazione dello stadio “Mari-Tacchini”.
Poi premiato dal sottoscritto Sergio Sottovia nella serata speciale by Coni Rovigo di Beppe Osti, premiato coi “Polesani in Serie A” .
Quindi in una serata amarcord coi Grandi Campioni dell’Inter di Helenio Herrera festeggiato insieme a Massimo Moratti e i noti Campioni del Mondo.
Infine, l’anno scorso a Ficarolo, ecco Saul Malatrasi relatore alla Università Popolare in foto di gruppo assieme al sottoscritto , al sindaco Pigaiani & friends istituzionali e associativi.


Sergio Sottovia
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