Serie TV ‘Sport Crime’ e la realtà ‘gialla’ del Delta Po/ Ecco l’ultimo tournage di “Porto Tolle”, girato-vissuto by Mazzi staff con Daniela Scalia & Luca Tramontin tra Pila e Po di Maistra, con ‘cicerone’ Claudio Pavanati
Vivere il ‘Delta del PO’. E’ vivere con la Gente del Po, e con la sua naturale ospitalità capace di trovare soluzioni ‘subito’ anche quando le difficoltà e le tragedie della vita ti costringono a …ricominciare da capo.
Ne sanno qualcosa in questi giorni i Pescatori della Sacca, che hanno visto le loro ‘cavane distrutte dalla mareggiata , quella che ha visto Venezia ‘ferita’ profondamente nella sua Storia e nella sua Quotidianità.
Una quotidianità di stampo antico, anche quella della Gente del PO, quella dal Porto di Pila al Po di Maistra, la location dove la troupe del regista Mazzi ha realizzato l’ultimo tournage dal titolo “Porto Tolle” particolarmente coinvolti nella realtà, nei ricordi e nelal passione di quella ‘Gente del PO’ che tanti registi famosi ha già incantato e di cui vi abbiamo già dato conto qui su www.polesinesport.it.
Ma questo reportage trasmessoci dalla ‘produzione’ di Sport Crime sviluppa una tematica di stampo socio-culturale , dove anche le comparse e attori locali (in primis Giovanni Previato) e relativi ‘ciceroni’ come Claudio Pavanati ( per anni motore della Pro Loco di Porto Tolle) assume rilevanza speciale.
Praticamente insieme ai protagonisti Daniela Scalia e Luca Tramontin, attori da ‘giusta vicinanza’ alla Gente del Po, dove la natura é un tutt’uno col suo habitat, come nelle sculture di Augusto Murer o nei film storici di Soldati e di Michelangelo Antonioni fino ai più recenti di Mazzacurati, dove la ‘giusta distanza’ è l’altra faccia di una medaglia con le facce della Gente del Delta Po motore-immoto.
MAIN NEWS ( di Daniela Scalia & Luca Tramontin, mail 20.11.2019) / / TV SERIES: SPORT CRIME & PORTO TOLLE: DOPO PORTO BARRICATA E SPIAGGIA DELLE CONCHIGLIE SI é CONCLUSO A PILA E PUNTA MAESTRA L’ULTIMO ‘TOURNAGE’
Nello scorso weekend si è concluso l'ultimo tournage di riprese dell'episodio «Porto Tolle» a Pila e Punta Maestra.
Dopo le sessioni di Porto Barricata e alla Spiaggia delle Conchiglie, la serie TV SPORT CRIME (distribuzione internazionale prevista per febbraio 2020) si avvicina alla conclusione dell'episodio che gli autori hanno fortemente voluto ambientare in Polesine.
“ Power-lesine ” come è stato ribattezzato scherzosamente nell’affollata cena di fine produzione a Ca' Zuliani: “power” per la forza, la determinazione e la capacità organizzativa nell’ospitare la sessione di SPORT CRIME nonostante i recentissimi disastri causati dal maltempo.
« Altri luoghi complicano o fanno saltare le sessioni per questioni amministrative, incapacità o problemi minori - commenta Daniela Scalia , produttrice e protagonista della prima serie investigativa sullo sport – a Porto Tolle invece hanno voluto le riprese e la festa comunque. Claudio Pavanati è stato un location manager non solo efficiente, ma anche sempre positivo e propositivo ».
Quella nell’area di Pila è stata una maratona di riprese con moltissimi elementi tipici, da quelli paesaggistici a quelli gastronomici, con l’ex centrale dell’Enel a fare da sfondo: « Abbiamo purtroppo dovuto rinunciare a Scardovari e altri angoli di Delta Veneto per ovvie questioni di sicurezza - spiega ancora Daniela Scalia – i giorni precedenti allo shooting sono stati difficile ma paradossalmente belli. A ogni problema, a ogni disastro ambientale usciva “dal territorio” una soluzione. Noi non abbiamo voluto portare altrove la
produzione e in risposta, chi per questione affettive, chi perché ha capito che la prima fonte di pubblicità sono Netflix e concorrenti, tutti hanno aiutato, trascurando cose personali, reumatismi e gravità dei disastri. Non dimenticheremo mai, e anzi stiamo pensando di portare un episodio all'anno nel Delta Veneto ».
« Il senso dell'impossibile è soggettivo - ha aggiunto l'ex rugbista e commentatore di Sportitalia ed Eurosport Luca Tramontin , fresco di commento mondiale-ovale alla tv nazionale svizzera e australiana - Non si fa una serie di altissimo costo senza una multinazionale dietro: fatta (o quasi, siamo a due terzi). Non si filma in una zona devastata dal maltempo: fatto, e bene. Le immagini sono da brivido, sarà una puntata-culto,
firmo la dichiarazione senza paura. Quando mio papa (che ha assistito a tutte le riprese con i vecchi colleghi di Rovigo e Porto Tolle) lavorava alla centrale, il suo amico Giuliano mi ha regalato una maglia della Sanson Rovigo e mi ha detto che avrei giocato in Serie A anche con 3 dita. Male, ma ce l'ho fatta, aveva ragione Giuliano, si replica con la serie, se suona arrogante pazienza ».
La troupe ha un codice molto particolare: attori e operatori vengono immersi nello specifico del luogo e degli sport di puntata, insomma vivono l'episodio per capirne meglio le esigenze di ripresa, narrazione e utilizzo di persone del posto che spesso – nei panni di loro stessi - hanno delle parti non trascurabili nella produzione o nella recitazione.
« Meglio dire nella non-recitazione - aggiunge Tramontin - Claudio Pavanati, per anni motore della Pro Loco di Porto Tolle, ha raccontato i danni reali di questi giorni, tutto ovviamente inserito in una struttura narrativa con indagine, piste false e colpi di scena. Cosi passa di più. E raggiunge i giovani: le cavane rotte sono quelle vere, entreranno in casa tramite una serie TV, quindi – che piaccia o no - molte più volte e con molta più forza rispetto ad un documentario o a un telegiornale che non va in replica, è un format diverso, in senso sia umano che industriale ».
Nico Tramontin , ex hockeista, che nella fiction di famiglia si occupa principalmente di garantire linguaggio e mercato dei giovani, ha usato le pause per interrogare Natale Mantova e Simone Avanzo, pescatori e barcaioli, che hanno ospitato alcune scene in cavana e in barca: « Se non vieni, se non parli non ti rendi conto di che fetta di mondo ti perdi, portiamo nelle case, certo insieme a trame, muscoli e suspence, anche dei
profili umani che secondo me non passano per la tv normale ».
Dopo ore di pioggia, vento, barche e droni, la cena rigorosamente locale preparata dal gruppo di “quelli della corbonara”, con spiegazioni storiche sul riso alla Canarola, tecniche di cottura del soaso, racconti di rugby, pesca, centrale Enel negli anni di piombo e aneddoti sugli altri episodi di SPORT CRIME zeppi di rockstar e stelle dello sport.
«Un caos bellissimo» secondo Giovanni Previato , poliziotto-sportivo protagonista dell’episodio mentre scherzava con il regista Massimiliano Mazzi , contento di aver scoperto Pila, il miele al melone e un fondale da film inesauribile. Scioccato dai disastri, stremato dal freddo e commosso dall'accoglienza anche l'esordiente attore svizzero-congolese Eliel Mavakala : « Tutti partecipano, tutti aiutano, sapevo che questa
serie ha uno spirito particolare, che esperienza... ho mangiato troppo e non vorrei dimenticare i nomi di questi cibi che non conoscevo ».
EXTRATIME by SS/ In cover e in fotogallery Luca Tramontin 'anima' di Sport Crime con sfondo le barche del Porto di Pila, mentre la seconda location era il Po di Maistra nel segno della rosa dei venti, un ramo del Delta Po ovviamente più 'metereologico' del Po di Gnocca più prosaico.
Daniela Scalia, Luca Tramontin, Sergio Sottovia
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