Steffenel Mario "champion" in A2 e 50 anni di Hockey a Rovigo. Vicepresidente FIH a Roma e nel Coni by Norbiato
Si può dire che a Rovigo si scriva hockey e si legga Mario Steffenel. Un "Mirabiles by Coni" da giocatore, da tecnico e da dirigente. Meriti immensi per una persona dallo stile ‘sobrio’. Un esempio a tutto campo, che si è fato valere anche ai massimi livelli federali, anche in campo internazionale.
Perciò Mario Steffenel si è meritato un ruolo principale tra i Mirabiles, il book scritto da Cristiano Aggio peraltro edito nel 2009 dal Coni di Beppe Osti.
Perciò la sua storia viaggia a ‘braccetto’ con la Storia dell’Hockey Made in Rovigo, quella che abbiamo già raccontato by Raffaello Franco e che peraltro recentemente è stata giustamente onorata in casa Panathlon Club Rovigo e che ci piace ‘agganciare’ in appendice assieme all’articolo di Leopoldo Clemente che ‘certifica’ ( nel 2000, by Corriere di Rovigo) l’importanza nazionale internazionale di Mario Steffenel vicepresidente vicario della Federazione Italiana Hockey.
MIRABILES ( by Cristiano Aggio ) STEFFENEL MARIO _HOCKEY PRATO_ Nato a Fossalta di Piave –VE- il 22 settembre 1948)/
(Stella al Merito Sportivo by Coni _ORO_ Brevetto n. 2042 rif.to anno 2002)/
<< Se la disciplina sportiva dell’hockey esiste a Rovigo, gran merito lo si deve a Mario Steffenel, insignito nel 2001 dalla Federazione Italiana Hockey della stella d’oro e, nel 1989, dal Comitato Regionale Veneto di quella d’argento.
Classe 1948, Steffenel ha ricoperto numerosi incarichi federali: dal 1983 al 1985 è stato presidente del comitato regionale della federazione hockey, per poi passare, dal 1985 al 2001, in seno alla federazione nazionale in qualità di consigliere e di responsabile del settore agonistico.
Dal 1986 all’87 è vicepresidente del Coni Provinciale, nella giunta guidata da Camillo Norbiato, tentando nel 2004 la scalata allo scranno di presidente del Comitato di Rovigo. Dal 1997 al 2001 è nominato vice presidente della federazione nazionale hockey e dal 2001 fino al 2005 è stato vice presidente vicario.
Dal 1990 al 1994 è stato team manager della nazionale femminile e dal 1995 al 2000 ha ricoperto il medesimo incarico con quella maschile.
Dal 2005 a oggi è responsabile del settore agonistico nazionale. È componente del collegio dei revisori dei conti, nominato dal Coni, della Federazione Italiana Sport Ghiaccio.
“Esperienze importanti, quelle vissute all’interno della federazione, che mi hanno arricchito personalmente e umanamente”, dice Steffenel, ma non da meno lo sono quelle raccolte nella sua città, con la disciplina amata e che ha cercato, riuscendoci, di far emergere fin dal 1966, anno in cui l’hockey club venne fondato grazie anche alla spinta propulsiva di don Carlo Ferrari, parroco di San Pio X.
La storia racconta di una promozione in serie A2 nel 1974, poi alti e bassi fino all’exploit dell’85 quando i gialloverdi rodigini terminano al terzo posto in A2, con Steffenel capocannoniere del girone Nord Italia: il campo era quello del Gabrielli, quello dove oggi il Rovigo gioca a calcio. Negli anni ’90 l’hockey Rovigo partecipa a campionati di serie B, con una fiammata nel 1995 con il ritorno in serie A2: numerosi i campi, dopo quello storico di S.Pio X utilizzati dai gialloverdi, sia per la prima squadra che per le giovanili: Borsea, Granzette, il “tempio” del rugby rodigino, il Battaglini, e l’attuale campo contiguo a quello di calcio.
Le regole federali impongono che l’attività venga disputata in campi sintetici e, dopo aver individuato il terreno, quello che una volta era un tragitto che portava i tifosi all’interno dello stadio di viale Tre Martini a vedere le gesta della squadra di calcio del Rovigo alle prese con i campionati dell’allora Interregionale, nel 2000 cominciano i lavori per il campo nuovo, dotato di spogliatoi, tribunetta e sede societaria.
Nella stagione 2004-’05 la società ritorna in serie A2, rimanendovi per due stagioni.
Mario Steffenel, è sempre in “sella” alla sua creatura che quest’anno partecipa al campionato di serie B. Un’altra stagione, altre emozioni da vivere, altre partite da raccontare, con il “sogno” di avvicinare sempre più giovani ad una disciplina che tante soddisfazioni ha dato a Steffenel.>>
APPENDICE NEWS (articolo di Leopoldo Clemente by Corriere di Rovigo, 14.02.2000)/
HOCKEY SU PRATO/ STEFFENEL AI VERTICI FEDERALI (Il rappresentante rodigino è stato eletto vice presidente vicario)
<<ROVIGO – Il rodigino Mario Steffenel è stato eletto vice presidente vicario della Federazione Italiana Hockey su prato.
Steffenel, cinquantatre anni, nativo di Fossalta di Piave, da anni ormai residente in città, ha fondato nel 1966, l’Hockey Club Rovigo, in qualità, dapprima di atleta, poi come allenatore e dirigente.
Presidente del Comitato Regionale Veneto hockey dal 1980 al 1985 è stato eletto, per la prima volta, alla conclusione di quel mandato, consigliere regionale. Dal 1990 al 2000, poi, è stato membro della giunta esecutiva, dal 1994 in qualità di vice presidente.
La prestigiosa carica gli è stata assegnata a conclusione dell’Assemblea elettiva federale, voltasi nei giorni scorsi a Montecatini.
Lo “Stato maggiore” dell’hockey ha accettato, infatti, le dimissioni presentate dall’ex responsabile nazionale Sergio Melai che è stato sostituito nell’incarico dal catanese Luca di Mauro.
Steffenel, in ogni caso, come detto, non è nuovo quanto ad incarichi federali. E’ certo che il vicariato ricevuto in questo mandato rappresenta il giusto riconoscimento alla notevole attività del dirigente che ha impegnato tantissimo per diffondere nel nostro paese questa disciplina, poco conosciuta ma ugualmente interessante e affascinante.
L’elezione di Steffenel è stata accolta con soddisfazione da tutto l’ambiente della “palla e mazza”.
Si ricorda, infatti, l’importantissimo contributo da li apportato per l’organizzazione dei Campionati Europei svoltisi nel 1999.>>
APPENDICE NEWS (di Raffaello Franco by www.panathlonrovigo.it) / "45 ANNI IN GIALLOVERDE" L'HOCKEY SU PRATO A ROVIGO
<< Giusto perché Raffaello Franco, nostro condomino, aveva già raccontato su questo sito la Storia dell’Hockey. Giusto perché questa Hockey Story Made in Rovigo l’ha raccontata recentemente al Panathlon Clu di Rovigo nella conviviale del 27 Ottobre 2011. Giusto perché ci siamo sentiti a metà settimana, Giusto perché abbiamo in archivio tante sue storie ‘sospese per le quali mi ha ‘ridato’ autorizzazione permanente alla pubblicazione. Giusto perché ha un valore speciale la sua Hockey Story raccontata in casa Panathlon, col supporto di specifico ‘power point’ (prego quindi visitare il citato sito Panathlon Rovigo di cui Raffaello è socio e puntuale ‘referente informatico’).
Giusto tutto quanto sopra, ci piace riproporvi il relativo ‘testo’ by Raffaello Franco (Giornalista sportivo pubblicista) , per onorare adeguatamente Mario Steffenel attuale “Presidente e allenatore Hockey Club Rovigo”, tanto più che a rendergli onore nella conviviale del Panathlon oltre alla presidente Anna Paola Nezzo c’erano anche Bruno Piva (Presidente CONI Provinciale, Past President Panathlon Club e Sindaco della città di Rovigo).
Un onore che ovviamente è stato ‘condiviso’ dai seguenti ospiti intervenuti: Gianfranco BOLDRIN (Ex giocatore e attuale dirigente H.C. Rovigo), Carlo FIORAVANTI (Ex giocatore e attuale dirigente H.C. Rovigo), Carlo GENNARO (Capitano H.C. Rovigo), Nath BUDH (India - giocatore H.C. Rovigo), Rodrigo ARATA (Argentina - giocatore H.C. Rovigo), Mauro VALENCIA (Argentina - giocatore H.C. Rovigo),>>
HOCKEY STORY/ DAGLI ALBORI INGLESI ALL’HOCKEY CLUB ROVIGO DI MARIO STEFFENEL & CO.
<< E’ l’anno 1966, in Italia, al Festival di San Remo, Caterina Caselli canta “Nessuno mi può giudicare” ed il mondo della musica vede nascere uno dei gruppi più longevi: i Pooh; l’Arno colpisce il cuore di Firenze; le sue chiese, i suoi palazzi, le sue biblioteche vengono spazzate via da un’alluvione di eccezionale violenza.
Saragat è Presidente della Repubblica. Quest’annata densa di avvenimenti, dà anche i natali a diversi sportivi che domineranno le rispettive specialità negli anni a venire: dagli sciatori norvegesi Skardal e Jagge, alla svizzera Michela Figini per non dimenticare il più grande di tutti: Alberto Tomba e senza contare poi il pugile Mike Tyson, i calciatori Weah e Romario, il tennista svedese Stefan Edberg, Alessandro Zanardi.
A Rovigo la Rugby Rovigo, guidata da “Maci” Battaglini, si piazza al quinto in Campionato, stessa posizione raggiunta dal Calcio Rovigo del presidente Mantero. Eppure, nonostante le delusioni, lo sport cittadino è in continuo fermento. Le iniziative non mancano ed ecco allora affacciarsi e riprendere vigore qualcosa di nuovo, uno sport diverso dai soliti ma dalle grandi potenzialità: l’hockey su prato.
In Italia questo sport fece le sue prime sporadiche apparizioni nei primi del ‘900 del secolo scorso, quando i timidi tentativi di radicare l'hockey avevano avuto però vita breve e stentata, tanto da non lasciare praticamente traccia nelle pubblicazioni dell’epoca. Altri tentativi successivi, negli anni Venti e nel primo quinquennio dei Trenta, erano rapidamente naufragati.
Sport olimpico dall’edizione di Londra 1908, vede a metà degli anni ’60 il dominio a livello nazionale dell’M.D.A. Roma ed in quello internazionale di India e Pakistan. Il primo nucleo di giocatori rodigini, che andranno poi a gettare le basi dell’attuale società, si ritrovò in quel fatidico 1966 presso l’impianto sportivo del quartiere di San Pio X°, dove l’allora vice presidente federale Verardi, interessatosi presso il Parroco Don Carlo Ferrari, da sempre molto attento alle esigenze giovanili, volle tentare di riseminare il verbo dell’hockey su prato a Rovigo, attività sportiva che già faceva parte dei programmi della Polisportiva del “Sacro Cuore” dal 1962 e che per problemi di varia natura, dopo soli due anni di attività, fu sospesa.
Ma si può far risalire l’apparizione dell’hockey su prato nel panorama sportivo polesano già dal 1957, quando uno sparuto gruppo di giovani coraggiosi, guidati dai fratelli Panagin, Gianni e Giancarlo, anche allora sostenuti dallo sportivissimo Don Carlo, iscrisse una squadra al campionato federale di serie C, squadra che negli anni a venire seppe togliersi anche diverse soddisfazioni. Purtroppo, il numero esiguo di atleti e le difficoltà di sviluppare uno sport nuovo e all’epoca sconosciuto, impose la chiusura dei battenti anche a questa società. Ma ormai il seme era gettato e bastava solo trovare qualcuno che sapesse prendersene cura e farlo germogliare rigoglioso. Come detto, ci riuscì Verardi il quale, grazie alla disponibilità di Don Carlo, diede vita all’Hockey Club Rovigo, sodalizio che da 44 anni incarna l’hockey su prato in Polesine. Gli inizi non furono dei più semplici, anzi! Solo otto giocatori, un bastone e due palle, troppo poco per poter sperare in qualche cosa di buono per il futuro di questo sport. Ben presto però, grazie anche alle doti di leadership di altri due fratelli, i Steffenel, l’hockey su prato divenne lo sport di riferimento per i giovani del quartiere di San Pio X°. Questa volta non si poteva più sbagliare, questa volta l’hockey avrebbe saputo farsi strada nello sport rodigino.
Seguiranno anni di alti e bassi, che vedranno alternarsi stagioni coronate da promozioni ed altre fatte di tristi retrocessioni e saranno pure anni di continue peregrinazioni, con la squadra costretta a spostarsi dallo storico impianto di San Pio X° a quello di Borsea, per poi trasferirsi prima a Crespino e poi a Granzette e per finire con l’inaugurare il nuovo Stadio “Battaglini” ancora prima del rugby. Con il tempo finalmente arriva la sistemazione al “Tre Martiri”, che diverrà la casa fissa dei gialloverdi. Nel frattempo, si pensa anche a fare attività giovanile raccogliendo ragazzi nelle scuole e durante le attività di animazione estiva nelle Parrocchie. Questa intensa attività porterà grandi soddisfazioni al sodalizio gialloverde, soddisfazione che avrà il suo apice nella stagione 1990/91 con la conquista del tricolore Allievi. Dopo la vittoria dello scudetto, l’attività giovanile subisce un progressivo stop per riprendere a pieno ritmo solo nel 2005 con l’obiettivo di creare un ricambio ad una prima squadra bisognosa di nuove leve.
Questo sodalizio è arrivato ai suoi 45 anni di storia grazie all’enorme passione di pochi uomini che, consapevoli di rappresentare uno sport così detto “minore” e che di conseguenza non alletta l’interesse dei grossi sponsor, hanno dedicato la loro vita all’hockey su prato, creando comunque un movimento che di diritto è entrato nella storia sportiva di Rovigo.
Per celebrare l’importante traguardo, la conviviale del mese di Ottobre del Panathlon Club Rovigo guidato dalla presidente Anna Paola Nezzo, è stata interamente dedicata ai 45 anni dell’Hockey Club Rovigo, 45 anni vissuti intensamente in gialloverde per uno sport molto spettacolare e che in Italia, purtroppo, non gode ancora delle attenzioni che meriterebbe.
Per l’occasione il “presidentissimo” Mario Steffenel, anche quest’anno alla guida tecnica della squadra che milita nel campionato nazionale di serie A2, ha voluto festeggiare l’importante storico traguardo che lo vede protagonista, in prima persona, fin dagli esordi come giocatore in quell’ormai lontano 1966, presentando ai numerosi panathleti convenuti all’Hotel Cristallo: Gianfranco Boldrin e Carlo Fioravanti, gloriosi ex giocatori ed oggi dirigenti dell’Hockey Club Rovigo e Carlo Gennaro, capitano dell’LMD H.C. Rovigo che per l’occasione “capitanava” i compagni Budh, Arata e Valencia, tutti atleti in forza alla prima squadra.
Steffenel, coadiuvato dal giornalista pubblicista sportivo Raffaello Franco che ha curato la parte introduttiva raccontando come l’hockey su prato sia nato e si sia sviluppato nel mondo diventando lo sport con più praticanti della Terra, è stato il protagonista della serata ed ha intrattenuto i presenti raccontando la storia e ricordando i personaggi che sono stati protagonisti in questi 45 anni di hockey su prato a Rovigo e che hanno permesso, a questa società sportiva, di diventare una delle più longeve in città. Ma il presidente-allenatore gialloverde ha voluto anche sottolineare quello che è oggi l’H.C. Rovigo, la prima squadra, quella riserve e, soprattutto, l’interessante settore giovanile che continuerà ad alimentare, con nuova linfa, questa storia sportiva che dura ormai da mezzo secolo, non tralasciando l’aspetto regolamentare di uno sport, ai più, poco conosciuto.
La conviviale, davvero molto interessante, si è conclusa con la consegna a Mario Steffenel, da parte della presidente del Panathlon Club Rovigo Anna Paola Nezzo, di una targa celebrativa per una serata che verrà ricordata a lungo perché ha saputo coinvolgere i presenti che hanno avuto modo di conoscere la storia ma anche la filosofia molto “panathletica” di uno sport che sarà anche poco conosciuto nel “Belpaese” ma che sa regalare davvero tante emozioni, emozioni che a Rovigo vivono da 45 ininterrotte stagioni!>>
EXTRATIME by SS/ La cover è per il giocatore Mario Steffenel “palla e mazza” in casa Barca nel 1977. Poi la fotogallery si aggancia ad una mia conoscenza ‘personalissima’ di Maruo Steffenel calciatore, che perciò propongo nella storica ‘foto Crepaldi’ (datata 17.09.1967) che mostra la Fulgor Crespino del ‘mitico maestro Rossi’ con in piedi da sx Libanore, Fantinato, Biasiolo, Turolla, Zambello; accosciati Fornasiero, Girotto, Zamboni, Andreolli, Fantinati e appunto Mario Steffenel. Poi sempre dal campo di Crespino (intestato ai fratelli Ballarin del Grande Toro) la squadra Hockey datata 1971, coi fratelli Steffenel, Boldrin e i fratelli Fabbri (che tra l’altro il sottoscritto lanciò anche come calciatori della Fulgor). A seguire una azione in tandem dei fratelli Antonio e Mario Steffenel 'eccezionalmente' sul campo Battaglini del Rugby Rovigo.
Che fosse bravo Mario Steffenel lo dimostra la sua partecipazione internazionale con l’Italia in Olanda (eccolo col classico mulino a vento, nel 1973).
Una bravura che Mario ha spesso proposto (vedi due fotogrammi successivi) anche a Bologna con la maglia n.11 del Barca.
Ma soprattutto per tanti anni con la maglia dell’Hockey Rovigo, di cui proponiamo il TOP 11 datato 1979 con Mario Steffenel assieme ai fratelli Fabbri, Gennaro, Boldrin, Fioravanti & Company. Per tante stagioni giocate al Tre Martiri , come dimostra il successivo Mario Steffenel in maglia bianca oppure in maglia verde (eccolo al ‘colpo di mazza’, con Francesco Gennaro ‘doctor tennista’ col n.9 sulla maglia).
A certificazione della valenza internazionale di Steffenel vicepresidente vicario della Federazioni Italiana Hockey , eccolo nelle Filippine in foto datata 8.9.1992.
E in team con tutto il Consiglio Federale Hockey a Roma nel 1996.
Un lungo viaggio, quello di Mario Steffenel, anche in ambito Coni, come dimostra l’ultima foto che gli ho scattato l’anno scorso a Rovigo quando insieme a Gianfranco Bardelle presidente Coni regionale e Bruno Piva presidente Coni polesano presentarono alla stampa la “Festa del Coni Veneto” in programma eccezionalmente in Polesine e precisamente all’Autodromo di Adria.
Cristiano Aggio & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it