Tanello Gianni dalla Sambo all’Hellas Verona. Cioè “Tano & Bago” con Bonatti & Bui, Maddé & Nils Liedholm & Co.


14/12/2011

Tano come Bago. Un "Polesano d'adozione tra Contarina, Rovigo, Porto Viro e Adriese. Anche lui nato per caso in “Via Gluck”, tra Sambonifacio & Castelmassa. Là dove c’era l’erba ora c’è una cittààààà….
La settimana scorsa ho visto la chiamata di Gianni “Tano” Tanello e l’ho memorizzata.
Guarda caso era da un mese che stavo ‘lavorando’ per questa Gianni Tanello Story da “Polesani nel Mondo”, ma mi mancava qualcosa. Era per così dire ‘imperfetta’.
Perciò ho tentato di chiamarlo e quando il giorno dopo mi è arrivata la sua mail, la Gianni Tanello mail gli ho risposto così nell’incipit.<< Grazie SIGNOR Gianni, ho visto chiamata e l'ho memorizzata...  E Grazie per la Bonatti Story un Personaggio che ho sempre nel Cuore.... Tra l'altro alla Signora Maria Luisa Compri , là a Verona a Borgo Trento ho fatto visita 2 volte all'epoca del libro Polesine Gol.... Forse avrai visto sto pubblicando nella rubrica Campioni & Signori TUTTI i vecchi Made in Ro che avevo pubblicato su Calciocafe,. Ma molto più 'allungati, anche con le relative fotografie ( mai fotogallery,  perché preferisco metterci altro 'Testo' frutto di News significative). L'unico che ho ‘cronologicamente’ saltato è Gianni Tanello. INFATTI la sto LAVORANDO per metterla nella rubrica Polesani nel Mondo. Ho già sistemato/scelto una VENTINA di tue foto , tra cui Porto Viro , Rovigo... Adriese... Ma NON ho Contarina ... Detto questo vorrei ALLUNGARE la tua STORIA con … etc etc. Tra l’altro avevo intenzione di estrapolare dagli articoli in allegato etc etc… per sistemarli in Appendice. Intanto è stato un piacere 'ritrovarti', ma ti assicuro che ti ho pensato in diverse occasioni, tanto da pensarti come POLESANO NEL MONDO, come ho fatto con altri che di Polesine non hanno niente ma ... sono Personaggi Story come Friends/ …Cordialità da Sergio Sottovia>>.

 

 

E così ecco completata la Gianni Tanello Story , partendo da quella datata 16.10.2006 e che ho voluto far diventare ancor più Made in Polesine supportandola con l’articolo de L’Arena di Verona ‘giratomi’ dal “Tano amico del Bago”. Oltre che con l’iniziale Tanello Made in Verona e il testo finale di taglio prettamente polesano relativo al Contarina di mister Tanello (la sua prima squadra allenata in Polesine)
Per un tandem Tanello & Bonatti che è diventato un trio grazie anche a Gianni Bui, la cui foto campeggia ‘grande’ nella Profumeria della Siignora Maria Luisa Bonatti in quel di Borgo Trento a Verona.

 

 

Fermo restando che nelle foto dell’Hellas Verona in ritiro a Tione con Nils Liedholm & Tanello di polesani ce n’erano ben ‘altri’ tre:. Vale a dire Bonatti da Castelmassa, Bonafè da Taglio di Po, Barison da San Martino di Venezze.
Per una storia, questa di Gianni Tanello che avrei peraltro potuto integrare con altri ‘nostri’ discorsi di quando (fino dentro il Terzo Millennio) il Tano è stato mister sia a Porto Viro che all’Adriese, agganciato come sempre da Luciano Vianello, l’attuale ds ‘principe’ del calcio polesano da quest’anno ancora all’Adriese ma stavolta costruita per vincere col neo presidente Scantamburlo.

 

 

Ma preferisco proporvi, come “Tanello Storia Forever”  il kit già citato con in premessa soltanto l’ultima mail by TANO-GIANNI ( del 13.12.2011) che recita così:<< SERGIO, ti ringrazio per la stima che hai per me , ti allego delle foto che mi hai chiesto e altre che forse hai già. Per i testi sono sicuro che nessuno meglio di te possa scrivere con il cuore in mano , quindi quello che scriverai io sicuramente lo apprezzerò. Ti allego le foto della promozione in serie A in cui c'è anche Patrizio Bonafè e Bonatti nel ritiro precampionato di Tione , per Contarina ho una foto soltanto QUELLA DELLA VITTORIA DEL CAMPIONATO. Spero che ti possa bastare , in quella foto mancano Galuppo e Nico Moretti , la foto di Pistoia “quella che faccio una rete” è contro il Cagliari. Per qualsiasi cosa non esitare a scrivermi o telefonarmi, se posso esserti utile ben volentieri. Un forte abbraccio. GIANNI TANELLO / Polesano d'adozione.>>

 



PRIMA NEWS/ TANELLO GIANNI STORY (Made in Ro 16.10.2006) / DAL VERONA DI BONATTI & LIEDHOLM AL “POLESANO NEL MONDO” TRA CONTARINA, ROVIGO, PORTO VIRO, ADRIESE.
<< Era un personaggio che era in cantiere da quasi un anno. Non era un polesano doc, Gianni Tanello da San Bonifacio (nato 28.12.1944), ma ormai io lo consideravo un Polesano adottato. Non tanto per la sua gioventù calcistica, passata tra la Sambonifacese e il Verona e poi tanti anni in Toscana, salvo una parentesi biennale alla Casertana.
Quanto per le tante stagioni sulle panchine del Polesine, dai tre anni del Contarina (dal 1990 al 1993 in yo yo Cnd - Eccellenza - Cnd) al Rovigo 94/95 in Eccellenza e quindi nel Porto Viro dalla stagione 2004-05 fino all'altra domenica, esonero alla quarta sconfitta in campionato.

 

 

 

Ma lo spunto per questo Made in Ro non è solo il suo prestigioso curriculum, quanto le sue confidenze di quando nella Città di Giulietta & Romeo era compagno del polesano Bonatti. E Tanello detto 'el Tano' mi ha raccontato della quasi gioventù parallela col piccolo Italo 'Bago' Bonatti, fin da quando Tanello era attaccante alla Sambonifacese e Bonatti era centrocampista al Castelmassa , e si sono trovati assieme prima nella Coppa Petron e poi nel Verona (tre anni, e con loro gli amici Golin e Sega) facendo faville entrambi con Liedholm (promozione in A) ma giocando meno con Cadè. Erano i tempi in cui il premio scudetto epoca Garonzi valeva solo 800.000 lire a testa.
Erano legami sinceri, quelli veronesi, anche se Tanello era a Livorno, mentre a Verona…

 

 

"Quella mattina, c'era davvero freddo ( tanto che Giulio Sega rinunciò); purtroppo al primo scatto, in campo tra amici al Bago scoppiò il cuore. E pensare che aveva coronato il suo sogno, quello di aprire con sua moglie una profumeria a Verona".
Una settimana fa, proiettando il mio DVD sulla 'Storia del Calcio Polesano' fatto per la Provincia di Rovigo, ho visto una grande foto con Malatrasi e Italo Bonatti (in foto al centro in basso, con Tanello primo a dx in piedi) , due polesani in un Milan - Verona a San Siro. E sulla scheda del 'Bago' lessi la data della sua scomparsa sul campetto di Bonferraro.

 

 

E mi sono ricordato di sei mesi fa, quando il Tano mi parlava anche del Bago e della loro amicizia con Mascetti, Bui, Clerici, Maddè e Zigoni, nel Verona del signorile 'Barone' Liedholm. E mi sono ricordato poi della telefonata di Tanello che trovava 'fedele ed emozionante' il mio Made in Ro - Bonatti frutto anche delle sue confidenze. Poi alcuni miei contrattempi estivi hanno fatto slittare gli approfondimenti col Tanello - Polesano adottato. Certo avevo già fatto le canoniche ricerche, ma la statistica era incompleta e ancor più mi mancava il 'suo pensiero libero'. E intanto è arrivato questo Porto Viro esonero frutto, per Tanello come per tutti gli allenatori, dei risultati del campo. Insomma, pur con tutte le attenuanti del caso, a Porto Viro c'è stata la svolta, col presidente Paolo Fracasso e il ds Luciano Vianello che hanno cercato la 'scossa' chiamando Pino Augusti sulla panchina.

 

 

Però 'no problem 'per il Made in Ro - Tanello , perché nel frattempo la storia del Personaggio si era delineata nei suoi elementi essenziali, grazie al …Tano - informatico, ai suoi fogli Excel e alle foto Jpg e ad altre confidenze da campo. Insomma, al di là di tutte le valutazioni tecnico-tattiche questo Made in Ro spetta al 'Tano Polesano Doc',  anche per una carriera da calciatore - allenatore durata la bellezza di 50 anni. E iniziata dando i primi calci nell'oratorio a San Bonifacio , nel veronese. Poi nella Sambonifacese si è fatto strada Tano il giovane nel 1958 coi Diavoli Rossi, poi con la Libertas, quindi nella Juniores regionale e poi in prima squadra.

 

 

Giocava da quasi- attaccante quando si meritò il passaggio nel Verona, dove si mise in mostra nella De Martino 1961 quel tanto che nel Verona di Faccini 1962-63 il nostro Tano assaggiò 2 partite in serie B. Poi ci fu il prestito alla Pistoiese 63/64 in serie C e il ritorno al Verona 64/65 di mister Cadè, giocando però poco come nel Verona 65/66 di Tognon. Ma la svolta per Tanello ( 33 partite giocate) come per Bonatti c'è stata col Verona 66/67 allenato da Liedholm che poi nel 67/68, nel rush finale centra la serie A, quando ormai Garonzi ha prenotato Cadè per l'anno dopo. Purtroppo il ritorno di Cadè nel Verona 68/69 è coinciso col ritorno di Tanello in panchina ( solo 5 gare in A).

 

 

Ma a Gianni Tanello piace essere 'sempre presente dentro il campo, e sarà così nei successivi 10 anni. A partire dalla ripartenza con Tognon nell'Arezzo 69/70 in serie B, per disputare poi con la Casertana 70/71 la sua ultima stagione in serie B. Peraltro nella 'Città della Reggia' il mediano Tanello farà anche la stagione 71/72. Poi ritorna in Toscana, nel Livorno 72/73 di mister Bassi e 73/74 di GB Fabbri sempre in serie C.
Evidentemente si trova bene in Toscana il nostro 'Tano' visto che farà ben 5 stagioni nel Viareggio in serie D, primo anno con mister Sonetti quindi tre con mister Meciani centrando infine la promozione in serie C. Purtroppo nella 'Città del Carnevale' , il grintoso 34enne Tanello, pur giocando ancora ben 34 partite, patirà con mister Dell'Angelo l'amarezza della retrocessione.

 

 

E per Tanello e la sua fulgida carriera è il tempo dei dati statistici. Vale a dire 5 partite giocate in serie A, 130 in serie B, 137 in C, 138 in D, per un totale di ben 420 presenze spalmate in 20 anni sui prati verdi. Il resto diventa quasi relax, finché cambia pelle e si veste da allenatore, prima nell'ambito della Figc ( dal 1985 per 4 stagioni), quindi da protagonista sulla panchina del Resana in Promozione 88/89 e 89/90. A questo punto Tanello fa la sua prima apparizione in Polesine , allenando il Contarina 90/91 che dalla CND retrocede. Però il feeling col presidente Mario Bovolenta continua, così Contarina & Tanello vincono l'Eccellenza 91/92.  Ma la storia di Tanello nel Contarina, è noto, nel 92/93 impatta con problemi finanziari fino al fallimento e alla retrocessione amara. Però il Polesine punta sul cavallo Tanello, perciò eccolo nel Rovigo 93/94 terzo in Eccellenza.

 

 

A questo punto Tano prova a fare il 'profeta in patria' nella Sambonifacese 94/95 in Promozione, ma dopo 8 giornate gli subentra Gritti. Dal veronese passa al padovano, subentrando Tanello a Ferraro nel Trebaseleghe 95/96 che comunque retrocede. Ma Tano a Trebaseleghe, in Promozione,  ci rimarrà da protagonista fino al 2000/01 quando lo rileva in corsa Fanesi. Difficili le stagioni di Tanello poi alla Piombinese 2001/02 e l'anno dopo ( sempre in Promozione) nello Scorzé che retrocede.
A questo punto l'amico Tano torna polesano, sposando la causa del Porto Viro granitico di Fracasso-Vianello dove centra due play off sfiorando il salto in Eccellenza.
Se poi sta riposando a Mastellago, beh …il cuore pulsa ancora Polesine.>>

 

 

SECONDA NEWS/ RITRATTO DI TANELLO/ “VALE 100 MILIONI E NESSUNO LO VOLEVA!”

<<E’ il miglior acquisto del Verona della promozione. Non costa una lira in quanto cresciuto nelle file gialloblu, è legato alla <<bandiera>> quanto mai altri, il suo bagaglio tecnico si arricchisce con il passare dei giorni, a vista d’occhio. Ci riferiamo a <<Tano>> il tutto fare del Verona. Il giovane cresciuto al vecchio Bentegodi era stato poi dato in prestito, se non andiamo errati, assieme a Golin alla Pistoiese. Nella squadra toscana era stato una sola stagione tornando quindi a Verona senza gloria e senza prospettive.
Tognon non lo vedeva di buon occhio, forse pochi lo vedevano di buon occhio. Non ha classe, si diceva allora, non ha personalità si aggiungeva, e si concludeva ovviamente con la necessità di cedere il giocatore che al mercatino di novembre, quando cioè è molto più facile collocare gli <<scarti>> che nessuno lo volle assumere. 

 


 

La verità è che Tanello è un timido, un introverso, stentava a trovare il proprio io. Poi vennero i mesi  di magra, la squadra andava a rotoli e il buon Tano venne chiamato in prima squadra. Nessuno osò chiedere la sua sostituzione, nessuno voleva esprimere riserve sul suo rendimento.
Arrivato Liedholm , che di giocatori e di gioco ne capisce, del trasferimento di Tanello non se ne parlò più.
Ed il giocatore quest’anno si è reso utile i tutti i ruoli, meno in porta. Ha indossato la fascia da capitano, ha giocato delle ottime partite. Ha lasciato sbalordito coloro che lo consideravano un brocco inutile.
Così il Verona si è ritrovato un giocatore… in più senza spendere una lira!>>-

 

 

TERZA NEWS (di Gzonato by L'Arena IL GIORNALE DI VERONA, Domenica 01 Maggio 2011 SPORT Pagina 50 )/ L'ANNIVERSARIO. BONATTI, LO CHIAMAVANO LA <<FRECCIA DI CASTELMASSA>>
(Ci ha scritto così GIANNI TANELLO “POLESANO D’ADOZIONE”: Questo articolo ti è stato inviato da gzonato attraverso il sito del giornale L'Arena di Verona”).

CIAO, PICCOLO ITALO IL CALCIO GIALLOBLU NON TI DIMENTICA/ “La tragedia, all'improvviso, il primo maggio del '77, sul campo di Bonferraro, dove l'ex centrocampista dell'Hellas giocava con la maglia del Cadidavid”/  GIANNI BUI

<< Dici la "freccia di Castelmassa"e la gente capisce. Anche chi è giovane e non l'ha mai visto giocare. Anche chi l'ha conosciuto in qualche vecchia foto, su qualche figurina, lì sull'album dei ricordi. Ci sono giocatori che "ci sono sempre stati", che non smetteranno mai. Come lui. Dici: De Min, Tanello, Petrelli, Savoia, Ranghino, Batistoni, Flaborea, Nuti, Bui, Mascetti, Bonatti. E quelli che sanno di storia dell'Hellas, quelli che gli vogliono bene per davvero, quelli che non l'hanno scoperto oggi, né ieri, ti dicono subito, "ma quella è la foto di Ferrara. La promozione in serie A". Già, risposta esatta. E pelle d'oca.

 

 

Un nome, una fotografia. E un brivido senza tempo. La "freccia di Castelmassa", la gente che vuole bene al Verona lo conosceva così. Lo ricorda così. Italo Bonatti, piccolo grande uomo. Uno dei grandi dei favolosi anni '60, "eroe" di una promozione firmata dalla sua classe. Uno di quelli che, a ripensarci, ti accorgi che hanno avuto molto meno di quanto avrebbero meritato. Uno di quelli che hanno lasciato un segno nel cuore della gente e nella storia della società.
Come quel giorno, là nel catino di Ferrara, campo neutro, il Verona che soffre, il Verona che stenta. "Dovevamo vincere a tutti i costi" ricordava tempo fa Gianni Bui. Il Padova non molla, tiene botta, c'è persino chi parla di un "premio a vincere" per Bertossi e compagni. Bertossi è il portiere, le prende tutte, vola da un palo all'altro, sembra un incrocio tra Jascin e Zamora. Ma in agguato c'è lui, Italo Bonatti. È lui il match winner, ancora lui. Come sette giorni prima, a Bari. Partita decisiva, Bari subito in vantaggio, Verona obbligato a vincere per sperare ancora. Pareggia Mascetti, ma non basta ancora. Il Bari lotta col Verona, gli è davanti in classifica. Serve un'impresa, serve un colpaccio, serve un'invenzione. E ci pensa il piccolo Bonatti. Una promozione che porta il suo nome. "Grande giocatore" ha sempre detto Nils Liedholm. "Bonatti è stato un giocatore moderno, avrebbe fatto la sua figura anche nel calcio di oggi. È vero, non aveva gran fisico, ma aveva tecnica superiore, velocità, dribbling. Uno di quelli che un allenatore vorrebbe sempre con sé".

 

 

Liedholm se lo porterà a Varese, dove Bonatti rimase per quattro stagioni. Un idolo, anche in biancorosso, in una squadra che viveva all'epoca i suoi anni ruggenti. Il Varese, la serie A, la straordinaria gioia di espugnare San Siro, l'affetto di una città che ne aveva adottato classe e generosità. Peccato per un infortunio, un maledetto tackle del destino, frattura di una gamba, all'epoca riprendere era dura, durissima. Ma Varese gli voleva bene come gliene aveva voluto Verona.
"Mio marito era un buono, sempre disponibile, generoso, alla mano, per questo la gente gli voleva bene" ricordava la donna della sua vita, Maria Luisa. Veronese di Cadidavid, la maglia della ! sua ultima squadra. La maglia che indossava anche quel maledetto primo maggio del '77, sul campetto di Bonferraro. Quando inseguiva ancora sogni senza tempo, con la stessa passione di sempre. Italo Bonatti correva felice incontro al tragico destino. All'improvviso si accasciò, i suoi compagni lo videro a terra, la tragedia si consumò in un secondo. Italo Bonatti morì con la casacca del Cadidavid, aveva 34 anni. Impossibile.

 

 

La notizia lasciò senza fiato. Proprio lui, un mostro di generosità, di vitalità. Uno che non si fermava mai. L'aveva portato al Verona Iro Di Brino, dal Castelmassa. Italo Bonatti faceva l'attaccante, giocava ala sinistra. Fisico alla Hamrin, l'uccellino della Fiorentina. E come lui portava spesso i calzettoni giù. Dribbling, velocità, l'aletta ci sapeva fare. Ma Bonatti aveva anche visione di gioco, senso tattico. Divenne naturale fare un passo indietro, giocare a metà campo. La sua intesa con Bui addirittura proverbiale.
"Me lo ricordo sempre, i suoi cross erano inviti ! a nozze, calibrati, precisi. Bonatti era intelligente, aveva classe, era facile intendersi con uno come lui". C'è una foto che Gianni Bui non dimentica: "Dopo un gol col Bologna, mi corse incontro e si aggrappò al mio collo, restando sospeso nell'aria. Cosa vuoi, lui era più piccolo di me... Quell'abbraccio lo sento sempre, lo porto sempre con me".
Grande in B, divenne grandissimo in A, dove il Verona di Cadè stupì i mostri del calcio italiano. Quel Verona dava spettacolo soprattutto al Bentegodi e Italo Bonatti era uno dei grandi interpreti dello spartito gialloblù. Bravo, umile, serio. Innamorato del calcio. Liedholm se lo portò a Varese, perché Bonatti era bravissimo in campo e prima ancora nello spogliatoio. "Il compagno di squadra ideale, uno di quelli che tengono su il morale di tutti" ricordava tempo fa Sergio Maddè. Ogni tanto ci metteva pure qualche sana follia. Per questo lo chiamavano Bago. Bago perché quello e! ra il nome del "matto di Castelmassa", il paesino in cui era nato e che grazie a lui divenne famosissimo. Dopo Varese, il Monza, quindi il Clodiasottomarina, sempre con la stessa voglia dentro di sé. Con la stessa semplicità.
Quando scelse la famiglia, era ancora giovane, decise di avvicinarsi a casa. "Giochi nel Cadidavid?" gli chiesero. Aveva 34 anni, una famiglia, una figlia, Martina, nata a Varese. Non ebbe dubbi. "Gioco", disse. Nel Cadidavid come nel Verona, a Bonferraro come a San Siro. Perché quando hai dentro l'amore per quello che fai, anche la squadra del tuo paese ti dà emozioni senza fine. Come quelle che lui ha regalato alla sua gente. La "freccia di Castelmassa" non si fermerà mai.>>



QUARTA NEWS/ ( Supplemento Redazionale CALCIO POLESANO di Massimo Selleri al n.213 del 5.10.1991 by Il Gazzettino ) CONTARINA AL COPERTO by Francesco Ferro

<< Il campionato è alle sue prime battute ed i risultati sono indecifrabili. Chiaro che anche i dirigenti del Calcio Contarina srl nel valutare le difficoltà e le soddisfazioni che si aspettano, si rifanno alla campagna acquisti e al modulo di gioco espresso dalle contendenti indipendentemente appunto dai primi risultati.
Il portavoce ufficiale della società, Alvaro Gregnanin, con la doppia veste di amministratore delegato e di segretario ha chiaro il suo pronostico. Squadre come Tecne Marano, Chioggiasottomarina, DeromaMalo e Riello Legnago restano le candidate alla vittoria finale. In questa schiera il ruolo del Contarina è presto individuabile. Inutile nascondersi dietro la giusta modestia di dire che il primo obiettivo è la comoda salvezza. Si vuole essere protagonisti. La campagna acquisti è stata impostata sul profondo rinnovamento stavolta <scegliendo> e non <accettando> le offerte dei vari mediatori. Gli avversari prima che sul nome dei giocatori giocano le loro carte sul nome dei rispettivi allenatori. Il Malo con Scanavin, il Chioggiasottomarina con Penzo, il Legnago con Salvatore, il Tecme Marano con Dal Bello, il Donada stesso con Scabin sanno di avere sulla plancia di comando uomini sensibili a quanto si svolge in campo e a prendere quelle contromisure che potranno diventare utili ai fini del risultato.
Quali siano le vere avversarie del Contarina nessuno lo dice perché sembra di intuire che la bilancia penderà là dove  i derby decideranno. Le prime partite hanno dimostrato che i rossoneri
Hanno un loro modulo di gioco che a lungo andare dovrebbe dare i frutti sperati ma quest'anno pare anche di dover sottolineare che non sarà solo la classe a determinare i risultati.

 

 

 

Finora il Contarina ha riscosso consensi sul piano del gioco ma non è riuscito a sfruttare in pieno   la potenzialità del suo attacco. L'ambiente rossonero è assai sensibile ai risultati piuttosto che al volume  e alla qualità del gioco. Il campionato del Contarina perciò sarà all'insegna della riscossa costellato com'è di nobili decadute e derby che si sarebbero voluti in una categoria superiore.
Cambiamenti nel segno della tradizione
Come sembra diventata tradizione la società di Mario Bovolenta cambia pelle per molti undicesimi. Segni di una presenza sul mercato vivace, non sempre fortunata ma quest'anno indubbiamente di valore. Non più presenti Bellagamba, Bianchi, Fiorelli, Manetta, Rossetto, Giordano, Passarella, le cessioni più prestigiose hanno riguardato Gotti (San Donà), Vettorello ( Casumaro), Scabin ( BaraccaLugo), Boscolo Simone ( giovanili Vicenza) e Sabbadin ( San Lazzaro). In attesa di definire la situazione del gioiello Finotti sono stati riconfermati sotanto Moretti ( più che una promessa del calcio locale), Dori, De Ambrosi, Atti, Bragaglia e Betti che è in via di recupero dall'infortunio. Sono arrivati in porta Garuti ( Castellano), Galluppo ( Malcontenta), Maistrello ( Rovigo), Sabbioni ( Centese), Molin ( Martellago), Pejanovic ( Molterno), Grimaldi (Salzano), Cristiani ( Castelsampietro) e Luca Boscolo ( Dolo). Con Pejanovic un tocco di internazionalità che eleva il tasso tecnico. Da ultimo Sola Francesco, figlio dell'ex campione di Serie A.

 

 

Rinnovato il settore tecnico giovanile
Dopo la decisione da parte della società di disputare tutti i campionati giovanili dall'Under 18 ai Giovanissimi, è stato rinnovato il settore tecnico del settore. Per l'under e gli Allievi è stato contattato il fresco Fabiano Bovolenta cui sono stati affidati: Roberto Grandis (73); del 74: Tiozzo Nicola ed Emiliano, Marco Gandolfo, Devil Boscolo, Pietro Lionello, Nadir bergamasco, Tiziano Piras ed il portiere Cristian Bovolenta; del 75: Igor Bonato, Cristian Carisi, Stefano Monaro, Paolo Tiozzo, Eddy Negrisolo, De Boni, Tiziano Penzo, Endrius Marega, Davide Brombo, Daniele Borgato, Gaetano Doria; del 76: Duilio Boscolo, Simone Giacalone, Manuel Fornaro, Vittorio Pavarin, Michele Pregnolato ed i portieri Sebastiano Ruzza e Matteo Penzo. Giocatori che per la maggior parte possono partecipare ad entrambi i tornei.
I Giovanissimi sono stati affidati come si sa a Sandro Tessarin, sono i portieri Alessandro Sturaro e Andrea Aguiari, quindi Simone Boscolo, Stefano Gregnanin, Alessandro Bovolenta, Franco Lino Casuccio, Mirco Bellini, Emil Bagatin, Enrico Girotti, Ivan Bernardinello, Filippo Cadore, Pullara, Fabio Finotti, Enrico Boscolo. Mentre i primi si allenano a Mazzorno, i Giovanissimi si preparano sul campo sociale di Contarina e per alcuni ragazzi, dice Tessarin < ci sono le premesse perché diventino dei campioni>. 
<< Esaurita l'onda dei desideri si è passati alla vera impresa>>

 

 

Sarà come sempre il campo ad interessare i tifosi che nel gergo sportivo sono il vero ago della bilancia delle fortune di una squadra. Specie a Contarina che, per ammissione dei massimi dirigenti, sono il punto di riferimento del lavoro societario. Chiaro però che il peso maggiore nel bene e nel male viene posto sulle spalle del presidente.
Mario Bovolenta presidente da oltre un lustro della squadra del Contarina esprime volentieri il suo pensiero in questa sua prima intervista ufficiale sul destino di questa società che ha voluto trasformare in << Calcio Contarina srl>> proprio nell'intento di affidarla e di aprirla ai tifosi, quelli veri, quelli cioè che insieme alle esaltazioni per le prestazioni della squadra, vogliono contribuire a mantenerla finanziariamente sana e contare sulle decisioni in base al loro coinvolgimento effettivo.
Dice:<< Non dico che il campionato è difficile perché lo si dà per scontato. Le squadre che vengono dalla categoria superiore hanno tutte la voglia di riscatto. Il Contarina è in questo lotto? Certamente anche se sappiamo che il pallone non gira sempre come è nelle intenzioni di chi lo calcia. Riconfermo che abbiamo lavorato per soddisfare i tifosi. Ogni anno questo è il nostro obiettivo ma ritengo che quest'anno lo abbiamo fatto con maggior oculatezza, con maggior esperienza. La prestazioni fin qui espresse ci permettono di essere fiduciosi.
Mi si chiede cosa è cambiato dallo scorso anno. Questo: forse in passato si veleggiava sull'onda dei desideri; adesso sulle ferree regole di una vera impresa. Questa chiede laboriosità e attenzione giorno per giorno a quanto succede per non lasciare nulla al caso e prendere le giuste contromisure immediate, senza per questo che si voglia interferire sulle scelte tecniche che ci vedono appassionati ma non specializzati. In questa ottica puntiamo sul campionato sul campionato anche se non neghiamo che la sconfitta in coppa, rimediabile ora come ora, ci ha disturbati proprio in relazione alla sensibilità dei tifosi>>.

 

 

La grande novità riguarda la trasformazione societaria 
La grande novità di questo Contarina 91-92 che si appresta a far da protagonista nel campionato di Eccellenza è la trasformazione societaria. Non più Ac Contarina bensì Calcio Contarina srl. Sarà difficile ogni volta essere precisi nella citazione burocratica ma il nome legale la dice lunga sulle intenzioni dei dirigenti di voler gestire la squadra con il piglio industriale. Per questo Mario Bovolenta è in grado di conoscere tutti i segreti dell'affare.
Sulla composizione dei quadri il presidente precisa:<< I nomi dei componenti possono restare nell'ombra per desiderio stesso degli interessati. Vogliono dare una mano al Contarina, non farsi pubblicità. L'Amministratore delegato è Alvaro Gregnanin; gli altri possiedono <quote> in ragione dell'affetto alla squadra.
A quando un impianto decente?
A Contarina da sempre vertice del calcio bassopolesano non si è ancora riusciti ad andare oltre il decrepito campo comunale di Via C.Battisti. Vetusto, inadeguato, ma che quest'anno per quanto riguarda il manto erboso, è stato sottoposto ad un maquillage che si spera contribuisca
a giustificare giocate tecniche. Da tempo si parla a Contarina dell'irraggiungibile Centro sportivo ed anche quest'anno che sembrava la volta buona per un primo finanziamento dei lavori, ha avuto la precedenza, giustamente la soluzione della scuola superiore. Intanto nei tre anni trascorsi ci sono state delle divergenze con l'altra società di calcio che quest'anno sembra essersi ritirata dall'attività ma giudiziosamente anche quest'anno si è preferito svolgere gli allenamenti fuori paese; segno che in città non ci sono alternative a quest'unico campo. Dopo tanti anni di attività è possibile giustificare una simile situazione? A chi di dovere la risposta.>>.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Gianni Tanello in gol per la Pistoiese vs Cagliari (campionato 63/64). Per quanto riguarda la fotogallery voglio proporvela in sequenza cronologica certificando peraltro ogni foto con la didascalia ‘sintetica e familiare’ che lo stesso Gianni Tanello ha indicato nel file. Aggiungendovi per così dire ‘poco altro’, giusto perché parliamo di personaggi e squadre note, ma sopra tutto perché vogliamo considerare questa storia una ‘serata tra amici’, anche se la Gianni Tanello & Friends Story ha caratura nazionale/internazionale.
Insomma una specie di amarcord dove il ‘senso della vita’ la conosciamo bene tutti.
Perciò partiamo proponendovi la ‘foto col prete’ ( anno 1958) dove il piccolo Gianni Tanello è il primo sa sx nei Diavoli Rossi. A seguire la squadra della Sambonifacese (anno 1959, campionato regionale) dove Gianni stavolta è il primo da dx. Una specie di Top Five la foto di ‘capitan Tanello nel Locara 1961, preludio alla squadra sempre del Locara 1961 ma con la maglia chiara e sponsorizzata “Castagna Vini”. Per onorare Gianni Tanello ‘toscano’ lo mostriamo nella Pistoiese 63/64 che pareggiò 2-2 con l’Arezzo. Iniziando a proporlo nell’Hellas Verona eccolo secondo in piedi da sx (ai suoi piedi Italo Bonatti, tanto gli altri li conoscete tutti) nel campionato 66/67. Simpatica la successiva foto ‘smile’ coi soliti ‘noti veronesi, dopo un’amichevole in montagna nel ritiro di Tione.

 

 

Siamo nella stagione 67/68 e con riferimento alla foto poster in maglia a strisce mi piace segnalare che sono ben tre i polesani seduti in prima fila: cioè Barison a sx e Patrizio Bonafè a dx col già noto Italo Bonatti terzo da dx e Gianni Tanello secondo da dx in piedi.

 A seguire vi proponiamo la foto che recita Lecco – Verona 1-0 e le due che certificano la vittoria/promozione a Ferrara contro il Padova: prima il cerimoniale dei saluti con capitan Tanello, quindi la foto con didascalia pubblicata su Il Resto del Carlino, con relativi titoli e sottotitoli per la storica promozione in Serie A ( match winner Bonatti ‘la freccia di Castelmassa). Come dimostra la successiva foto Verona 68/69 a San Siro con Tano & Bago & Bui & Friends. Davvero grandi amici Tano & Bago, come dimostra la ‘simpaticissima foto’ col piccolo Bago/Bonatti aggrappato al più grande Tano/Tanello.
Storie di amicizia e goliardia, come la foto successiva che titola’ Congedo Naja” o come quella col fiore all’occhiello che familiarmente titola “Noi Quattro”. Del Tanello ad Arezzo (serie B 69/70) mostriamo la sua squadra con la tradizionale maglia bianca  e striscia trasversale, quindi lo stesso Gianni in una azione acrobatica mentre il file titola “Pisa – Arezzo”. Per quanto riguarda la Casertana 71/72 ecco Tanello accosciato primo da dx, mentre del Livorno di GB Fabbri (ndr, gli ho parlato al telefono una settimana fa, ma questa è  un’altra Story … sempre su questo sito) mostriamo il team con capitan Tanello nel match vinto 1-0 sull’Olbia. Passando al Tanello bianconero col bambino in braccio, segnaliamo che trattasi del Viareggio 1977.

 

 

Da questo punto la Tanello Story è tutta relativa all’allenatore Made in Polesine. Perciò eccolo  innanzitutto in foto poster coi rossoneri del Contarina ‘campione” del presidente Mario Bovolenta. A seguire nel Rovigo sponsorizzato “Vivo”, Campionato di Eccellenza 1993/94; con da sx. in alto: Balzan - Boscolo- Cristiani - Naletto- Lazzarini- Bovo - Smanio- Bolletta - Cicigoi – Ircando; al centro: Moscatello (mass.) - Trevisan - Patrese (ds) - Donolato (dir.) - Tanello (all.) - Zuolo (Vice Pres.) - Capuzzo- Faggin - Brunello (mass.); accosciati: Chiarion - Damiani - Cagnoni - Franzolin – Paggioro. Per quanto riguarda il Porto Viro 2005/06 sponsorizzato CMI, ecco mister Gianni Tanello a sx col giubbotto e successivamente in versione occhiali da sole’ mentre dà disposizioni dalla panchina.
In chiusura mostriamo infine mister Tanello in maglia rossa (come il suo vice Lugarini) nell’Adriese 2007/08 del presidente Frizzarin nel giorno del primo raduno al Bettinazzi di Adria.
Come a dire, per Gianni Tanello by Hellas Verona e Polesano d’adozione, che questa è la storia di un Globetrotter nei Grandi Stadi Italiani, ma anche una storia d’amore calcistico tra Giulietta e …Romea.
Cioè la strada che attraversa il Delta del Po da Venezia a Ravenna.
Insomma la location tra Contarina, Rovigo, Porto Viro, Adriese dove ha vissuto le sue emozioni più intense mister Gianni Tanello, il Tano amico del Bago & Company, compreso questo sito.

Fermo restando che resta indimenticabile la storica promozione in Serie A da parte del Verona di capitan Tanello, che perciò proponiamo come dulcis in fundo, con Friend Tano “Gran Signore” in abiti civili e in trio il portiere Pozzan e l’allenatore Nils Liedholm.
Quel “Liddas” che peraltro abbiamo già proposto in foto sempre su questo sito e assieme a Iro Di Brino & Imo Scabin (vedi sua story) guarda caso sul campo del Grande Contarina proprio quando ‘scelsero’ Patrizio Bonafè per la mitica Hellas Verona.


16.10.2006


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it