Thank you by FEMI–CZ RRD to Automaster Rovigo Rugby Festival tra social, clinics e ‘quasi’ Mischia Più Grande del Mondo/ Ma Raffaello ‘World’ Franco spiega perché …“The Big Scrum” al Battaglini “La Città In Mischia’ ci andò davvero


C’era una volta il traduttor dei traduttor d’Omero. Ma questi riguardavano tutta la ‘tematica’ di un Autore noto per l’Iliade e l’Odissea.
Già l’Odissea, quella di tutti noi tra Sport e VIta. E allora, anche con riferimento ad Andrea Trombini , deus ex machina del suo ‘pluri-evento’ denominato Automaster Rovigo Rugby Festival, il sottoscritto che è solo ‘apripista’ dei reportage che vi propongo, mi limito ad incoraggiare Lui & tutto lo staff Organizzativo delle Rugby Rovigo Delta  citando Leone Tolstoi che diceva “ L felicità è …cominciare”.
Tanto più che per quanto riguarda la prima edizione dell’evento “Automaster Rovigo Rugby Festival” tra social, clinics e quella ‘quasi’ Mischia più Grande del Mondo, il successo ha stimolato ancor più l’orgoglio ‘Mondo Ovale’ di Rovigo “Città in Mischia” di cui tanto ci ha parlato Luciano Ravagnani e che abbiamo onorato per il suo “Libro Story” sulla Rugby Rovigo anche qui su www.polesinesport.it ( basta chiedere a Google  e vi rimanda direttamente alle pagine interessate) e per le quali lo stesso Ravagnani ‘informato dalla nipotina più social’ ci ha ringraziato.
E alloro , di ringraziamenti in ringraziamenti proponiamo in ’tandem mischia’ by Mondo Ovale, quelli ufficiali delle Rugby Rovigo Delta, come da comunicato trasmessoci by Silvia Stievano e Agnese Sartori – Ufficio Stampa della società rossoblu - , con a seguire sempre in Main News i ringraziamenti di Raffaello Franco , anche perché vale , come sottolinea Lui stesso in quel suo blog che è la …Cape Canaveral per quel Raffaello Franco World che , vale la pena di conoscere tra Sport & Life.
Anche per questo, visto che anche Raffaello Franco è di casa su questo sito www.polesinesport.it vi propongo il calce il suo “Chi Sono “ ..io , pensando alla voce rock-introspettiva del poeta Giuseppe Ungaretti , tanto più che il cantastorie Raffaello ha ‘dipinto ‘ quel giorno allo Stadio Battaglini spiegando perché in quel “Big Scrum” alla ricerca del record del mondo Made in Rovigo …“La Città In Mischia’ ci andò per davvero.

PRIMA MAIN NEWS (di Silvia Stievano e Agnese Sartori, Comunicato n. 15 3 del 0 7 .06.2018 ) / FEMI-CZ RRD: AUTOMASTER ROVIGO RUGBY FESTIVAL, I RINGRAZIAMENTI DEL CLUB

Dopo due giorni di Automaster Rovigo Rugby Festival la Società Rugby Rovigo Delta ringrazia tutti i tifosi e gli appassionati che hanno reso possibile la riuscita di questo evento e soprattutto le 1560 persone che hanno partecipato alla Mischia, rendendo questo tentativo di record un momento di condivisione e unione senza precedenti.
Il Festival non sarebbe riuscito senza il fondamentale sostegno di tutti i volontari tra cui i 60 ragazzi del Liceo Scientifico P. Paleocapa e ArteDanza, i collaboratori, i relatori dei Clinics e coloro che si sono impegnati nella realizzazione di questo progetto a cui va la stima e il riconoscimento del Club rossoblù.
Ringraziamo gli sponsor Automaster, FEMI-CZ, CTS, Lanfredini, Sinigaglia, Risicoltori Polesani, Suriani, Polis Rovigo, Parco Regionale Delta del Po, Timac Agro, Casetta Rossoblù per l’indispensabile supporto, così come gli official suppliers Equipe, +Watt, Archimedia, MondoOvale, RugBirra e i media partners OnRugby.it, therugbychannel.it e Delta Radio.
Un grazie speciale a tutte le squadre, dalle Under 14 ai Team Pro, che si sono fatte valere sui campi del Battaglini battendo anche il caldo afoso dello scorso weekend. Ancora complimenti alla squadra Seven del Benetton Treviso che ha alzato il trofeo di questa prima edizione del torneo internazionale Rovigo 7s.
L’Automaster Rovigo Rugby Festival è stato un successo anche a livello mediatico, con circa 30,000 persone che hanno visualizzato i contenuti sui social e con più di 3.000 “mi piace” e 200 condivisioni tra Instagram e Facebook, senza contare i tanti appassionati che hanno seguito le finali di Rovigo 7s su therugbychannel.it e l’attenzione della stampa nazionale quale Sport Week e la Gazzetta dello Sport.
Con questa prima edizione dell’Automaster Rovigo Rugby Festival la Società rossoblù si è messa in gioco per creare qualcosa di unico che non potrà che migliorare nel secondo appuntamento nel 2019.

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Raffaello Franco, by suo blog e by mail 07.06.2018) / QUEL GIORNO CHE “LA CITTA’ IN MISCHIA” CI ANDO’ PER DAVVERO

Prologo by mail di Raffaello Franco: <<  Ciao Sergio,
ho visto che hai pubblicato la nota inviata ieri da mio papà. Intanto ti ringrazio a nome mio e ti anticipo anche i suoi ringraziamenti. Questa sera quando passerò da casa sua gli faccio leggere tutto perché lui non è un internauta e così gli stampo il tuo articolo by PolesineSport.it.  Ne approfitto per segnalarti anche che sul mio blog ho pubblicato un articolo sulla mia esperienza nella "big scrum" e sulle sensazioni che mi hanno ispirato le varie anime del popolo rossoblù. Se magari ti possono interessare per PolesineSport.it, ad integrazione di quanto hai già pubblicato su Automaster Rugby Rovigo Festival e sulla grande mischia, ti giro il link qui di seguito:
https://raffaellofrancoworld.wordpress.com/2018/06/04/quel-giorno-che-la-citta-in-mischia-ci-ando-per-davvero/
Sempre mille grazie.

REPORTAGE BY RAFFAELLO FRANCO WORLD ( Racconto il (mio) mondo così come lo vedo) ,  4 giugno 2018  ) / DI QUEL GIORNO CHE ROVIGO “LA CITTA’ IN MISCHIA” CI ANDO’ PER DAVVERO
 “Una città in mischia: mezzo secolo di rugby a Rovigo”, fino al 2 giugno del 2018, era solo il titolo di uno splendido libro, un libro pubblicato nel 1987 per celebrare i primi 50 anni della Rugby Rovigo scritto dal brillante giornalista de Il Gazzettino e scrittore rodigino Luciano Ravagnani. Un titolo straordinario e di grande impatto emotivo che, fin dal giorno dell’uscita nelle librerie dell’opera letteraria che raccontava l’epopea dei “Bersaglieri”, iniziò ad identificare, in maniera inequivocabile, una piccola città capoluogo di provincia della bassa pianura veneta che, da sempre, porta nel codice genetico delle sue genti la passione per lo sport della palla ovale.

 

Rovigo è stato, è, e sempre sarà sinonimo di rugby! Agli altri sport restano solo le briciole, compreso quello dell’altro pallone, quello rotondo, che è patrimonio del resto della Nazione e che a Rovigo invece, nonostante vi fosse arrivato ben prima che a Genova alla fine del XIX secolo, non ha mai goduto di grandi fortune, soprattutto in questi ultimi anni dove gestioni societarie scellerate e scelte politiche a dir poco azzardate, hanno portato ad emettere una sentenza inappellabile che condanna il calcio del capoluogo polesano con un verdetto di pena capitale.
A Rovigo il rugby sta come il Palio a Siena, il baseball a Nettuno e l’hockey su ghiaccio ad Asiago. La città e la sua gente che si identificano nel loro gioco facendolo diventare uno stile di vita. Basta guardarsi attorno per rendersene immediatamente conto. Non è raro infatti incrociare persone, di tutte le età, che indossano qualche capo d’abbigliamento con i colori rossoblu e questo non accade necessariamente a ridosso dei grandi appuntamenti con il campionato d’Eccellenza o con le finali scudetto. A Rovigo si respira rugby tutti i giorni dell’anno ed anche le testate giornalistiche locali dedicano ampi spazi a questo sport che sui grandi quotidiani nazionali, ben che vada, viene miseramente relegato tra le notizie brevi. Le presenze allo stadio fanno registrare numeri che le altre piazze rugbistiche italiane possono solo sognare. Questa è Rovigo, la “Città in  mischia” sempre e comunque a sostegno dei “Bersaglieri”! Questo almeno è stato, come si diceva, fino alle ore 18.00 del 2 giugno scorso: uno stile di vita, una passione, un concetto astratto per spiegare al mondo cosa significhi il rugby per Rovigo e per i rodigini che ancora una volta hanno dimostrato quanto il rugby sia per loro di vitale importanza rispondendo in massa alla chiamata alle armi lanciata dallo Stadio “Battaglini” per organizzarsi ed andare a sfidare addirittura la Nuova Zelanda, un posto dove il rugby è vissuto alla stregua di una religione. E’ il giorno di “The big scrum”, il temerario tentativo di portare una città intera nel Guinnes dei Primati realizzando la più grande mischia che mai occhio umano abbia potuto osservare sulla faccia della Terra! L’obiettivo della vigilia era quello di raccogliere sul prato del “tempio” 2000 persone, per frantumare e rendere difficile da battere l’attuale record neozelandese che conta 1758 persone in mischia. A Rovigo si può fare!
Dopo tutto già venerdì sera, in Piazza Vittorio Emanuele II, nel salotto buono della città, il popolo rossoblu aveva risposto alla grande all’appello lanciato dai “Bersaglieri” che esattamente 30 anni fa, allo Stadio “Flaminio” di Roma, giocando una partita epica poi passata alla storia, sconfissero il Benetton Treviso nella prima finale dell’era play off conquistando così lo scudetto della stella. E’ la celebrazione della notte magica caratterizzata dall’incontenibile galoppata di Massimo Brunello che servì, su un vassoio d’argento, il pallone al compagno Graziano Ravanelli che realizzò la meta decisiva trasformata poi dal geniale Naas Botha, probabilmente una delle più belle azioni mai viste su un campo da rugby italiano, un’azione che permise di ribaltare un risultato che, a 4 minuti dalla fine, dava per spacciato l’allora Colli Euganei Rugby Rovigo.

 

Insomma, quando i “Bersaglieri” chiamano, Rovigo risponde presente! In piazza c’erano quelli del “Treno Rossoblu”, ma c’erano anche molti altri tifosi che parteciparono alla trasferta romana con pulman ed auto private. Fu un vero e proprio esodo di popolo!
Le celebrazioni dei 30 anni dallo scudetto della stella, sono state solo il ricco e gradito antipasto della due giorni dedicata al rugby seven ed al Automaster Rovigo Rugby Festival magistralmente organizzato e diretto da Andrea Trombini. Se vogliamo una prima assoluta per Rovigo che ha voluto dedicare al rugby a 7, ma non solo (infatti a Rovigo tornei “seven” erano già stati organizzati in piena era Sanson, come giustamente ricordato dal sito PolesineRugby.it qualche giorno fa, n.d.A.) un intero week end caratterizzato da giochi, musica, clinic e, soprattutto, al tentativo di entrare nel Guinness dei primati. Ancora una volta gli appassionati hanno risposto alla grande ed erano davvero in tanti al “Battaglini” per tentare di superare il record neozelandese della mischia più grande del mondo. Famiglie intere, bambini compresi, accorsi in massa e disposti a sfidare il grande caldo sottoponendosi alla lunga attesa necessaria per rispettare le severissime e restrittive regole imposte dal Guinness World Record per certificare la riuscita del primato assoluto.
Alla fine saranno 1560 le persone che ricopriranno il glorioso prato del “Battaglini” per formare “The big scrum”, non utili purtroppo però per battere il record mondiale che, con 1758 persone, rimane alla Nuova Zelanda, ma ampiamente sufficienti per frantumare il record europeo di 1297 detenuto da una nazione che con Rovigo ha in comune la stessa viscerale passione e lo stesso inscindibile rapporto con la palla ovale: il Galles. Non sarà andata come ci si poteva aspettare e come si sperava, ma già il fatto di essere presenti dev’essere motivo d’orgoglio per quanti, ancora una volta, hanno voluto rispondere alla chiamata dei “Bersaglieri” dimostrando che Rovigo resta la capitale incontrastata del rugby italiano.

 

SECONDA MAIN NEWS ( by blog Raffaello Franco World, ) RAFFAELLO FRANCO : CHI SONO IO
Mi chiamo Raffaello. Già, porto un nome impegnativo però, purtroppo, devo mettere subito in chiaro che dal famoso pittore urbinate non ho preso nulla. Anzi ho sempre disegnato molto male, figuratevi quindi qual è il mio rapporto con la pittura anche se ho sposato una laureata in Conservazione dei Beni Culturali, diciamo che l’Arte in genere non è proprio il mio forte….
Sono nato a Ferrara nell’ormai lontano 1971 e quel 3 marzo, un mercoledì, i miei mi hanno sempre raccontato che per terra c’erano neve e ghiaccio e così sarà forse per questo motivo che adoro l’inverno, gli sport invernali ed è probabilmente, per la stessa ragione, che odio il caldo, soprattutto quel caldo che conosciamo qui in Polesine, quello maledettamente afoso che non ti dà mai un po’ di tregua salvo che non ti trovi ad almeno un paio di metri da una fonte di aria condizionata. Il nome l’ho preso dal nonno paterno, pace all’anima sua, morto durante la guerra a soli 37 anni e con 2 figli piccoli ancora tutti da godere e da crescere. Un omaggio dei miei genitori alla memoria di quel nonno che non ho mai avuto la fortuna di conoscere ma del quale ho sempre sentito parlare solo che bene, un uomo che amava la sua famiglia e che coltivava alcune passioni extra lavorative, tra le quali quella per il giornalismo sportivo che lo portò a collaborare per Il Gazzettino. Ecco, evidentemente, oltre al nome, da nonno Raffaello avrò preso anche questa passione.

 

Da circa 10 anni, infatti, ho iniziato a scrivere di sport  collaborando con varie riviste e siti internet, ed ho anche gestito l’Ufficio Stampa del Baseball e Softball Club Rovigo. Dal 2007 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto nell’Elenco Pubblicisti. Questo però non è il mio lavoro, anzi mi occupo di tutt’altro! Da ben 26 anni infatti sono impiegato in banca, un lavoro sedentario e d’ufficio, una bella “costrizione” per uno come il sottoscritto che, da sempre, ama praticare sport e che avrebbe ben volentieri prolungato il servizio militare nel Reggimento Lagunari “Serenissima” nel quale ho avuto la fortuna di servire ai tempi della “naja”. Sapete però com’è la vita no? E’ come nel film Sliding Doors….trovare la porta della metropolitana aperta o trovarla chiusa può cambiare il corso dell’esistenza di una persona. Comunque sia, col tempo, bisogna imparare a farsene una ragione, rimboccarsi le maniche ed andare sempre avanti, cercando di non guardarsi mai troppo indietro, per provare a dare comunque il massimo anche in un lavoro che, per carità, non starà proprio come un vestito tagliato su misura per me, ma che sa comunque regalarmi delle soddisfazioni perché questo comunque è un lavoro che, a guardarlo bene, ti permette di aiutare le persone a trovare tante soluzioni ai loro piccoli o grandi problemi di tutti i giorni, cercando anche di provare a soddisfare le loro esigenze e, perché no, aiutarle a realizzare dei sogni come magari quello di acquistare la prima casa. Un’attività impegnativa e che ha un’importante valenza sociale.
Come dicevo, nel tempo libero, mi diletto un pò a scrivere di sport, sport inteso come attività fisica umana anche questa caratterizzata da un’importantissima valenza sociale e che mi appassiona a 360 gradi sotto ogni suo aspetto anche e, soprattutto, quello storico.

 

Sport che mi piace considerare ancora pulito, leale e dove si imparano tantissime cose utili anche per la via di tutti i giorni: il coraggio, il sacrificio, il rispetto delle regole ed il fair play. A volte, grazie allo sport, impari anche a convivere con il dolore, quello fisico e quello dell’anima, con la fatica e con la rabbia. Certe altre invece assapori la gioia vera, la sublimazione massima dello spirito e l’esaltazione della forza. Per me lo sport è questo! Ognuno di questi aspetti mettono sullo stesso piano il campione olimpico e l’amatore della domenica, perchè lo sport è uguale per tutti a tutti i livelli e dev’essere, per prima cosa, un divertimento e questo è un aspetto fondamentale che vale per chi pratica lo sport per pura passione ma anche per chi dello sport ne ha fatto una professione. Io, almeno, la penso così!
Su questo sito, un regalo che ho voluto concedermi per il mio 46° compleanno per avere finalmente uno spazio tutto mio dove poter scivere liberamente le mie storie, non necessariamente sempre e solo sportive, cercherò di approfondire questi aspetti raccontando alcuni personaggi, condividendo le mie esperienze e provando anche ad approfondire, in maniera originale, cosa c’è oltre a quello che solitamente possiamo vedere solo con gli occhi. Questo sito l’ho costruito per me, non necessariamente mi aspetto che gli internauti saranno interessati alle mie storie, ma se qualcuno vorrà comunque leggere e conoscere come sono, sa che nel “mio” mondo sarà il benvenuto.

 

 

EXTRATIME by SS/In cover Andrea ‘Try Entertrainment’ Trombini, al centro della scena da protagonista presentatore durante la storica ‘Mischia Più Grande Del Mondo’ andata in scena allo stadio Battaglini in quello straordinario giorno della Finale Scudetto 2016 ,vinto dai Bersaglieri rossoblu della Rugby Rovigo Delta vs Calvisano.

Poi in fotogallery partiamo dal ‘manifesto, della recente Mischia Più Grande Del Mondo’ peraltro record soltanto sfiorato, ma comunque Record Europeo, come dimostrano anche le tre immagini by drone ufficiale.

Però Raffaello ‘World’ Franco ci spiega perché …“The Big Scrum” al Battaglini “La Città In Mischia’ ci andò per davvero, per cui ecco la home page del suo blog , corredato dal video Rai sullo Scudetto 1988 vinto dalla Rugby Rovigo vs Benetton allo stadio Flaminio di Roma.

E se lo dice lui, Raffaello Franco che ( vedi foto) è stato premiato da Roberto Culicchi , della FIBS Veneto, come miglior giornalista sportivo dell’anno 2007, all’epoca specialmente by Baseball & Softball,  beh c’è da credergli visto che poi Raffaello è stato precursore di tanti altri Sport Gaelici in Italia , sia in quota azzurra che in quota rosa, fino a rappresentare con la sua New Ascaro Asd ..l’ombelico del mondo celtico in Italia, ma con vistar world appunto.

Anche per questo, visto che per ‘quadrifoglio Raffaello …“The Big Scrum” al Battaglini ha comunque visto  che “La Città In Mischia’ ci andò per davvero, ne onoriamo ancora una volta la presentazione ufficiale dell’evento Automaster Rovigo Rugby Festival per così dire ‘real-social’ proponendo da sx Andrea Bimbatti, Nicola Azzi, coach Vilk dell’Italseven, Andrea Trombini supervisor ma estremamente operativo, Giuseppe Favaretto del Comitato Organizzatore Festa Scudetto 1988, quando anche allora Rovigo è stata orgogliosamente ‘Città in Mischia’.

 

Raffaello Franco & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it