Timothy Walsh coach Australia women’s golden medal Rio 2016 spiega Aussie 7s …to Le Rose Rovigo Rugby in vista “XX Torneo Petternella”


01/09/2016

Sillogismo sequenziale by Enrica Quaglio sulla strada R7 che da Le Rose Rovigo porta al XX Torneo Mirko Petternella Rugby Femminile in programma il 25 cm allo stadio Battaglini.
Che poi stavolta sia Tim Walsh as “Australia Womens Seven Coach”  a raccontare il ‘suo’ Mondo Ovale partendo dalle Aussie 7s golden medal ai recentissimi Giochi Olimpici di Rio 2016 , allora …il sillogismo che parte dalla premessa conferma in modo speciale la  “internazionalità” consolidata del “XX Torneo Mirko Petternella” organizzato da Le Rose Rovigo Rugby.
Fin da quando partirono le Due Rose (Gisella Bellinello & Enrica Quaglio” con Marina Petternella nel nome del marito Mirko giornalista passion rugby tra Rai & Dintorni Mass Media.
Per parte nostra , rimandandovi al reportage in Main News , ci piace proporvi in calce, come Appendice Flash Story, la scheda biografica dello stesso Tim Walsh combinata alla relativa fotogallery.
Tanto più che Tim Walsh , oltre ad essere stato “Homo Rugby International  ha giocato anche nel Petrarca Rugby vincendo peraltro nel 2011 una storica finale scudetto al Battaglini vs i Bersaglieri della Rugby Rovigo, dove erano appena arrivati i giovani’ Rodriguez, Van Niekerk prima di essere quest’anno ‘scudettati’ da grandi.

MAIN NEWS  ( di Enrica Quaglio by Le Rose Rovigo Rugby, mail 01.09.2016)/ INTERVISTA A TIM WALSH , ALLENATORE DELLA NAZIONALE AUSTRALIANA DI RUGBY 7 FEMMINILE ...IN VISTA DEL XX TORNEO "MIRKO PETTERNELLA" RUGBY SEVEN FEMMINILE A ROVIGO
Intervista a Tim Walsh, allenatore dell’Australia 7’s Femminile Medaglia d’Oro Rio 2016
A Rovigo il ricordo per lui è dolceamaro allo stesso tempo. Quello di un brutto infortunio ed una lunga pausa a terra sul campo del “Battaglini”, ma anche quello di una finale vinta contro tutti i favori del pronostico per la formazione di casa, nel 2011.
Timothy, abbreviato Tim, Walsh era l’apertura australiana del Petrarca Padova in quella stagione e oggi, rientrato nella terra dei Wallabies, è diventato allenatore della Nazionale Femminile Seven, fresca di oro olimpico ai Giochi di Rio 2016.

Con grande disponibilità, ci ha concesso in esclusiva alcuni minuti del suo tempo, per raccontarci le emozioni di salire sul tetto di Olimpia per la prima volta in assoluto.

“La sensazione è quella di euforia generale, ma anche di sollievo e si prova un vero e proprio senso di soddisfazione. Ci siamo preparati con molta attenzione al dettaglio e abbiamo lavorato così duramente che alla fine è stata una grande gioia vedere che tutto andava secondo il nostro piano”.

Come sta vivendo questo momento il movimento rugbistico australiano, in particolare quello del Seven?
“È momento straordinario per il Seven. Dopo aver vinto la medaglia d’oro, tutto il Paese sta seguendo questa disciplina e l’Australia tutta si sta appassionando. Abbiamo un sacco di nuove iniziative che vanno dai percorsi per giocatori a nuovi tornei e una grande opportunità per tutti di poter avere a che fare e divertirsi con questo sport, a qualsiasi livello”.

Quale è stato il punto di forza per arrivare fino in fondo alle Olimpiadi e conquistare il metallo più prezioso?
“Di sicuro quello che ha fatto la differenza è stata una combinazione di intelligenza e dell’avere il talento e l’abilità per sapere come utilizzarla. Per selezionare la squadra ho preso in considerazione vari aspetti e poi ho cercato di creare una visione, un’identità di come volevo che il resto del mondo ci percepisse. Abbiamo deciso di ripensare all’immagine, al brand del rugby australiano femminile e ricrearne una nostra come rugby a sette. L’altro grande aspetto fondamentale, poi, è stato il nostro amore per questo gioco e per noi stessi come gruppo. Ci siamo divertiti a lavorare duro, a metterci alla prova uno con l’altro e abbiamo tutti apprezzato il coinvolgimento e l’impegno di ciascuno di noi. Davvero abbiamo tratto una gran gioia da tutto quello che abbiamo fatto”.

Difficile a questo punto pensare a nuovi obiettivi ancora più ambiziosi dopo aver conquistato il massimo traguardo sportivo mondiale…
“Dobbiamo cercare di sostenere la crescita del rugby a sette in tutto il Paese, ma per quanto riguarda il livello elite, ci vuole davvero un carattere molto forte per continuare a vincere stagione dopo stagione. Il nostro obiettivo è cercare di performare al meglio e, se sapremo farlo come credo, potremo sicuramente vincere un’altra World Series nel 2016/2017”.

Quali caratteristiche deve avere un giocatore di rugby a sette?
“I giocatori Seven sono atleti completi e giocatori di rugby completi. Devi possedere un mix di tutti i tipi di abilità ed essere in grado di disporne a piacimento. Non importa essere veloce se non sei allenato a sufficienza o non importa avere grandi capacità se non sei forte. Una delle caratteristiche principali da considerare, secondo me, è comunque l’intelligenza. Devi essere molto abile a comprendere le situazioni e per questo ci vogliono skills ed intelligenza”.

Chiudiamo con un ricordo personale dell’esperienza italiana ed un giudizio sul rugby nostrano...
“I miei ricordi più belli sono legati alle persone. Ho costruito amicizie che dureranno per tutta la vita e conosciuto meglio me stesso. Gli italiani sanno ciò che conta davvero nella vita: la famiglia, gli amici, il buon cibo!
Per quanto riguarda il rugby italiano, penso manchi un’identità e una base solida. Mi sembra che nei giocatori non ci sia la responsabilità e il vero impegno necessario per vincere. Il rugby italiano è arrivato ad un certo livello o vicino per anni e vorrei davvero che riuscissero ad imporsi su team di grande spessore. Magari iniziate dalla Nuova Zelanda (scherza da buon Australiano, ndr)! Non conosco molto il rugby a sette in Italia ma sono sicuro che per essere competitivi dovranno fare dei grossi investimenti. Ci sono nazioni che stanno sviluppando programmi Seven di altissima qualità e le formazioni che stanno investendo di più in questo campo, stanno anche lasciando indietro tutti le altre”.

EXTRATIME by SS/ In cover Tim Walsh intervistato post Rio 2016, anche perchè ...born in Sydney appena 14 anni dopo che un polesano figlio di Fetonte City ed emigrato proprio in NSW  in Australia ( vedi Story qui su www.polesinesport.it ) ha straordinariamente fatto l'imbattibile record del "300 perfect game" in Ten Pin Bowling, lo sport che assieme al Rugby e al Tennis fa "trilogy" for Aussie-Wallabies.
Poi per quanto riguarda la fotogallery onoriamo la storia di Tim Walsh proponendolo in trio kit mixando fotina-wikipedia con Tim player nel Petrarca Padova e ora coach Australia ORO by Rio 2016 con Aussie 7s al femminile.
Cioè con le girls che poi vi proponiamo con tanto di golden medal al collo, celebrate anche dal sito della Federazione Australiana.

Per la cronaca e per la storia segnaliamo che vengono segnalate così le Aussie winners: << Australia Women's Rugby Sevens – 2016 Summer Olympics Gold Medalists/
TEAM : Nicole Beck •  Shannon Parry (c) •  Emma Tonegato •  Sharni Williams (c) •  Evania Pelite •  Gemma Etheridge •  Charlotte Caslick •  Chloe Dalton •  Alicia Quirk •   Amy Turner •  Emilee Cherry •  Ellia Green/ COACH: Tim Walsh

A questo punto, dopo la certificazione DATA SHEET sul team Petrarca Padova by Epcrugby.com con Tim Walsh ‘in camp’ as Wallabies, lo riproponiamo dulcis in fundo e smile golden medal intervistato by Fox in video you tube.

Enrica Quaglio & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it