Tina De Stefani Bertizzolo, dal Delta Po a Legnano pro Polesani nel Mondo, VenTo & Comitato Turismo Italia


15/07/2014

La nostra Tina’ Turner’ De Stefani Bertizzolo non ha bisogno di pubblicità targata www.polesinesport.it, ma per ciò che ha fatto per il pianeta ‘Polesani nel Mondo’  come Coordinatrice della tante ‘fameje’ lombarde, ci obbliga a promuoverla come Personaggio Story su questa specifica rubrica. Certo , noi la conosciamo bene, perché Tina è instancabile promotrice di Eventi e di Associazioni che ..pensano al futuro.
Una ‘carica’ da Tina Turner appunto, la Tina De Stefani Bertizzolo originaria by Delta del Po ed emigrata presto in Lombardia, ma che col Polesine ha mantenuto un feeling costruttivo, fermo restando che il suo fervore operativo l’ha portata ad interpretare ruoli di primordine nel settore della hotelleria lombarda e recentemente anche nella promozione del ‘territorio’ e delle sue specificità più genuine partecipando attivamente alla fondazione del Comitato Turismo Italia, anche in vista della prossima Expo di Milano 2015.
Una biografia, la sua , basata sui fatti, come dimostra il seguente incipit della sua recente mail :<< Di me dico solo che continuo a lavorare per il Polesine e il prossimo appuntamento sarà: Il 2 agosto la traversata del Lago Maggiore di Cristini e la promozione del Polesine a Laveno ; Il 3 agosto Polesine Day a Legnano coi Cercatori d’Oro e sempre il Polesine con tante belle sorprese, Ciao … appena pronti i comunicati te li mando/ Tina>>.

 

 

Insomma, noi dovremmo parlarvi del Personaggio Story attuale, quello che sta sviluppando tutta la sua potenzialità Associativa in Lombardia, ma riteniamo che siano talmente tanti le ‘promozioni’ targate Tina ‘Turner’ De Stefani Bertizzolo, che abbiamo colto al volo un ‘approfondimento’ datato settembre 2005 e written by Tina che, per la sua valenza ancora attuale Le abbiamo chiesto di pubblicarlo.
Innanzitutto per due motivi principali.
Primo perché è un focus by heart e mind sul Polesine come ‘territorio tra terra e mare’ con tanta potenzialità turistica; secondo perché partendo dall’approfondimento storico-culturale scritto da Tina possiamo capire quanta ‘carica’ operativa potrà sviluppare ancora il nostro Personaggio Story , partendo dalla sua …battaglia di Legnano in favore del Comitato Turismo Italia, oltre che dei Polesani nel Mondo.

Così nel rispetto delle indicazioni by Tina,  e per sua gentile concessione citando la relativa fonte, pubblichiamo by rivista “Hotel Domani” e rubrica “Territorio & Turismo”, l’articolo datato settembre 2005, dal titolo eloquente “POLESINE: DOVE IL PO DIVENTA MARE E IL MARE DIVENTA TERRA…”

 

 

Per parte nostra, oltre alle immagini di cui alla predetta rivista, integreremo la fotogallery con alcuni immagini relative ai luoghi e ai personaggi peraltro ‘visitati’ personalmente, giusto per sottolineare ancor più visivamente quanto sia turisticamente di ‘hight quality’ il patrimonio del Made in Polesine appunto come territorio tra terra e mare.

Anche perché il Delta del Po come habitat naturalistico e turistico ha recentemente fatto avvero passi da gigante, quantomeno in termini di comunicazione stradale mentre ha tuttora ampi margini di sviluppo la ‘promozione’ network e multimediale.
Magari sfruttando approprio i ‘canali’ già attivi dei “Polesani nel Mondo” (per il loro potenziale consolidato in tutti e Cinque i Continenti) e del “Comitato Turismo Italia” per il suo appeal innovativo a partire dalla prossima Milano Expo 2015, straordinaria verrina internazionale.

 

 

Per tutto questo vi propongo in Anteprima News la pur breve biografia di Tina De Stefani Bertizzoli pubblicata sempre su “Hotel Domani” di cui proponiamo a seguire tutto il reportage griffato by nostro Personaggio Story heart e mind.

Completando il tutto con un trittico in Appendice News anche per capire la ‘modernità promozionale/associativa’ di Lady Tina, capace di proporre risposte blowin’ the wind tra Comitato Turismo Italia e …VenTo (acronimo identificativo del progetto piste ciclabili da Torino a Venezia e relative peculiarità turistiche dei territori attraversati).

 

 

APPENDICE NEWS ( BIOGRAFIA FLASH DI TINA DE STEFANI BERTIZZOLO
<< Tina De Stefano Bertizzolo è un rullo compressore di fronte alla quale ben pochi ostacoli riescono a resistere. Tina è nata a Porto Tolle ed è emigrata in Lombardia dove è diventata albergatrice a Legnano assieme al marito Franco e al figlio Lorenzo, che si occupa del ristorante Boccondivino, adiacente all’Antico Albergo Madonna gestito dai genitori.
Tina è anche presidente della sezione lombarda dei Polesani nel mondo, l’associazione che raccoglie la diaspora polesana.

 

 

“Esiste un profondo legame tra i polesani e la loro terra” - spiega Tina -.“Ciò dipende probabilmente dalla natura del nostro territorio, il lembo d’Italia più giovane dal punto di vista geologico. È un territorio a rischio,minacciato in passato dalla rottura degli argini del Po o dal ritorno del mare. Perfino le attività umane lo hanno messo a rischio. Negli anni Cinquanta l’Eni di Enrico Mattei scoprì il metano nel nostro sottosuolo. Grazie a quel gas poté ribaltare la decisione dei politici di liquidare la società e trasformò l’Eni nel colosso energetico che conosciamo. Per un decennio fu estratto il gas dal sottosuolo finché ci si rese conto che il terreno stava sprofondando. Ci siamo ritrovati con una depressione del territorio che arriva fino a 4 metri sotto il livello del mare e con una delle più grandi centrali elettriche d’Europa con un camino di ben 150 metri di altezza.”

 

 

In che consiste l’attività dell’associazione Polesani nel mondo?
“Manteniamo i legami tra le varie comunità e promuoviamo il Polesine laddove ci siamo trasferiti. Per esempio, a settembre organizziamo a Legnano una rassegna di tre giorni assai interessante dove i polesani incontrano la Lombardia promuovendo la conoscenza del nostro territorio, dal Museo della giostra di Bergantino alle houseboat di Porto Levante all’enogastronomia. A Ca’ Cappello, a Porto Levante, abbiamo contribuito anche all’edificazione della Casa polesana, un ostello destinato a ospitare famiglie palesane che vogliano trascorrere un periodo di vacanza nel Basso Polesine. Devo ringraziare di cuore i sindaci del Polesine, da quello di Rovigo ai sindaci dei vari Comuni minori, alla Provincia di Rovigo, alla Camera di commercio di Rovigo per la loro splendida disponibilità ogni volta
che abbiamo richiesto il loro aiuto. Ci tengo anche a sottolineare il ruolo di un caro amico, Lino Segantin, che dirige il nostro semestrale, Ventaglio novanta.”>>

 

 

MAIN NEWS ( di Berta Da Zoldo alias Tina De Stefani Bertizzolo, by rivista "Hotel Domani" datato settembre 2005)
TERRITORIO & TURISMO/ POLESINE: DOVE IL PO DIVENTA MARE E IL MARE DIVENTA TERRA…
Il Polesine è terra ricca di storia, contesa tra Venezia e Ferrara nel corso dei secoli, caratterizzata dal Delta del Po nella sua parte meridionale. Il Delta del Po rappresenta un habitat naturale e umano unico e irripetibile. Il Polesine ha grandi potenzialità turistiche per un turismo tematico e di nicchia, moderno quanto tradizionale nel suo sposare emozioni e natura, arte e cultura, enogastronomia e storia.

<< Siamo ospiti di un pianeta vivo e in continua trasformazione. A causa del moto della Terra e del caldo mantello che ribolle sotto l’esile crosta che chiamiamo superficie, il grande continente che univa tutte le terre emerse, la Pangea, a partire da 225 milioni di anni fa incominciò a frazionarsi in porzioni di terra emersa che presero a navigare su rotte divergenti.
Alcune di queste frazioni entrarono in rotta di collisione a causa della finitezza del pianeta.

 

 

L’India andò a incastrarsi nell’Asia dando origine alle catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya, l’Africa si sta spaccando in due all’altezza della Rift Valley (la zona dei grandi laghi) e nello stesso tempo sta premendo da lungo tempo contro l’Europa dove ha causato l’innalzamento di Alpi, Appennini e Carpazi.
Dalle montagne l’acqua scende al piano per forza di gravità aumentando l’intensità della corsa prima, quando è un torrente giovane e snello, e la forza poi, quando diventa un fiume grave e lento.

 

 

Tra i fiumi uno è destinato a nutrirsi della forza degli affluenti per diventare re: in Cina lo Yang Tse Kiang, il Fiume Giallo, che attraversa l’Asia da Ovest a Est, dall’Himalaya fino all’Oceano Pacifico; nella Pianura Padana il sovrano è il Po, anch’esso con andamento longitudinale da Nordovest a Sudest. Il Po con la sua liquida corte ha colmato il mare che lambiva le Alpi a Nord e gli Appennini a Sud immettendovi miliardi di tonnellate di fango, sabbia, rocce, alberi. Ha continuato a modificare il territorio a seconda di dove si è scelto l’alveo, o lo ha abbandonato, per poi dispiegarsi a ventaglio di fronte al mare, come per abbracciarlo, creando nel suo delta una rete inestricabile di isole e isolotti in continuo divenire che hanno fatto arretrare il mare e non di poco.

 

 

Nel 1152, vivente Federico Barbarossa imperatore, trent’anni prima della nascita di Francesco d’Assisi, avvenne l’ULTIMA ROTTA NATURALE, lo sfondamento degli argini a FICAROLO per dar luogo a un nuovo percorso, il PO DI VENEZIA, più settentrionale.
Il Po abbandonò il suo ramo più meridionale, che l’avvicinava a Ferrara, puntando semmai verso la laguna di Venezia con il ramo più settentrionale di Maistra.

 

 

Modificò profondamente il territorio e perfino il suo destino politico. L’avanzamento della foce del ramo di Goro determinò la formazione di due lagune: a nord la Sacca di Goro e a sud la Sacca dell’Abate (attuale Sacca di Goro). Con modalità simili si sarebbero formate le valli salmastre presenti presso la foce del Po di Volano.
Sono il residuo di antiche lagune costiere separate dal mare da cordoni dunosi deposti in conseguenza dell’avanzamento della linea di costa; gli attuali lunghi dossi che emergono parallelamente alla costa all’interno delle valli testimoniano la presenza di antiche dune litorali oggi livellate dalla secolare azione degli agenti atmosferici.

 

 

LA NUOVA SITUAZIONE dette origine a nuove terre emerse, il Polesine, le isole del Po, e nello stesso tempo minacciò di addolcire la laguna veneta. Se ciò fosse accaduto, la laguna sarebbe stata anche interrata. Nel passato geologico del pianeta, ciò sarebbe accaduto in maniera del tutto inevitabile. Eravamo invece in epoca storica, caratterizzata dalla presenza di una specie assai particolare, quella umana. Una specie che non si rassegna mai agli eventi della natura ma cerca continuamente di modificarli per adattarli ai propri desideri.

 

 

I VENEZIANI incominciarono una sottile guerra contro il grande fiume che minacciava di togliere loro la difesa militare più importante: il grande fossato costituito dalle acque salmastre della laguna che solo loro sapevano navigare e che avevano impedito da sempre a qualsiasi nemico di avvicinarsi alla loro città dal mare...
Per un paio di secoli la lotta tra Venezia e i loro vicini meridionali, gli Estensi di Ferrara, fu a volte silenziosa, altre volte assai più rumorosa, a volte condotta con le armi della diplomazia, altre volte con quella delle imboscate e delle battaglie campali.

 

 

Gli Estensi seppero tenere testa ai Veneziani e impedire che l’alveo del Po venisse modificato artificialmente.
Una cosa era bonificare le paludi del delta per ricavarne buona terra da mettere a coltivo, altra faccenda era modificare il corso del fiume.
Nel periodo tra il 1566 e il 1580, per prosciugare la grande area paludosa che si era formata tra Copparo, Codigoro e Mesola (Polesine di Ferrara o di San Giovanni) e fornire terreni all’agricoltura, gli Estensi attuarono il progetto di bonifica noto come GRANDE BONIFICAZIONE ESTENSE.

 

 

La Bonificazione fu effettuata con il metodo dello scolo, tecnica mediante la quale le acque paludose vengono fatte defluire in fossi, canali e collettori emissari e portate verso il mare. Per consentire il deflusso a mare delle acque di scolo, come opere principali furono scavati i Canali Bentivoglio e Alfonso (prosecuzione del preesistente Canal Bianco) e costruite la Chiavica dell’Abate e quella di Volano.
Estintisi gli Estensi nel 1597, la loro signoria venne assorbita dagli Stati della Chiesa.

 

 

I VENEZIANI approfittano della situazione e passano all’azione: effettuare il taglio del Po delle Fornaci nella località di Porto Viro (opera nota come TAGLIO DI PORTO VIRO).
Il 18 settembre 1604 venne aperto il nuovo letto artificiale e il fiume poté così raggiungere il mare attraverso questo percorso più breve.
Il Taglio ebbe grandi conseguenze sull’assetto del territorio ferrarese e sulle opere della Grande Bonificazione: il Porto e la Chiavica dell’Abate vennero rapidamente interrati dalle deposizioni di sabbia, mentre il Porto di Volano e la chiavica omonima furono sommersi dalle acque marine. Scomparve anche il ramo detto Maistro.

 

 

Infine, l’interramento della costiera allontanò dal mare il castello della Mesola, che i ferraresi avevano edificato per proteggere i loro interessi sul delta.
Venezia ottenne così un duplice scopo: indebolì il vicino meridionale e si accaparrò le terre che emersero grazie al nuovo corso del fiume e alla modifica del suo delta.
Il Taglio del Po avviò la rapida crescita del Delta che in soli 200 anni si è esteso nell’Adriatico per ben 26 chilometri.>>

 

 

REPORTAGE MADE IN POLESINE_01/ BERGANTINO,CAPITALE MONDIALE DELLA GIOSTRA
<< Mai fatto la Transpolesana. È una comodissima superstrada che inizia alle porte di Verona e attraversa il Polesine fino a Rovigo.
Comodissima quanto sconosciuta, almeno per me. A Verona nessun cartello la segnala. Scopri così che il Polesine e il Delta del Po sono veneti, rodigini per la precisione.
Ferrara condivide con il Delta del Po solo la riva destra del Po di Goro, il ramo più meridionale del grande fiume padano.

 

 

Il Polesine è terra piatta, nello stesso tempo gode di un orizzonte che varia in continuazione grazie ai boschi e ai coltivi, ai canali e all’acqua che ti circonda ovunque.
È soprattutto terra calma, riposante. Te ne accorgi dopo un paio di giorni che vi girovaghi.
È il grande cielo sulla testa e il verde attorno, è lo scarso traffico, la parlata gentile e lenta, i ritmi della natura che si contrappongono alle nevrosi cittadine.
Non ci fossero altri mille motivi per visitare il Polesine, tutto ciò sarebbe già una ragione più che sufficiente. Scopri inoltre che è terra ricca di sorprese.

 

 

A Bergantino, nell’ALTO POLESINE, sei nella capitale mondiale della giostra. Fu la fame a far intravedere a un bergantinese la possibilità di inventarsi un lavoro costruendo
una prima giostra. Fu il successo. Nel corso del tempo ben 100 famiglie del piccolo paese polesano si dedicarono al mestiere di giostrai. Ancora 50 famiglie sono tutt’ora attive. Il professor Tommaso Zaghini è un uomo minuto dalla mente fervida e una personalità che trasmette passione per ciò che ama. È il motore e l’animatore (ne è anche il direttore) del Museo nazionale della giostra e dello spettacolo popolare, www.museodellagiostra.it, che ha sede nel cuore di Bergantino.

 

 

“Il nostro non vuol essere solo un museo, è innanzitutto un centro culturale di ricerca e documentazione” spiega Zaghini.
“Il nostro scopo è quello di ricreare un percorso storico-antropologico attraverso i giochi della fiera e del luna park non solo per ricordare il lavoro, i sacrifici, l’inventiva dei nostri compaesani, ma anche per aiutare i visitatori a scoprire le radici del gioco che risalgono agli albori dell’attività umana, ben documentati fin dall’epoca degli egizi e anche prima, ben presenti anche in ognuno di noi, nel nostro desiderio di esprimerci attraverso il gioco e di divagarci rispetto alla realtà che ci circonda.
Per la nostra gente questa attività è stata anche l’alternativa all’emigrazione a partire dagli anni Venti del Novecento, quando il Polesine fu vittima di un periodo di gravissima depressione economica. I giostrai emigravano ogni anno per guadagnarsi il pane in ogni piazza e fiera d’Italia e d’Europa.

 

 

Svolgiamo attività didattica con modellini costruiti con materiali di recupero, con oggetti originali, con filmati e documentazione d’epoca. Personaggi come Umberto Bachiega e Umberto Favalli sono stati i pionieri di questa attività subito dopo la prima guerra mondiale. Altri nomi: Albino Protti e Giovanni Pollachini. Poi le famiglie Trentini e Stefanoni e tantissime altre. Con Elisabetta Silvestrini e Corrado Ferri abbiamo curato parecchi testi compreso Gente del viaggio, che ha raccolto interviste con i protagonisti di questo lavoro: è stato un viaggio attraverso il tempo e le generazioni.”>>

 

 

REPORTAGE MADE IN POLESINE_02/ TRECENTA “A CAVALLO NEI BOSCHI” ( E FRATTA POLESINE “ DENTRO LA STORIA DELLA CARBONERIA”)
<< Trecenta è nel cuore di un vasto polmone verde (tutto il Polesine in realtà è un polmone verde) con aziende agricole che occupano centinaia di ettari di terreno irriguo.
Guccio Gilardini è un imprenditore cosmopolita che ha vissuto a lungo anche negli Stati Uniti ma che ha deciso di tornare nella sua terra per una scelta di vita.
A Trecenta ,Guccio Gilardini e la moglie Benedetta, hanno creato un resort di campagna con centro ippico su un’area di oltre 90 ettari, confinante a sua volta con una tenuta agricola, quella dei conti Spalletti-Crivelli, di ben 700 ettari, che amplia ulteriormente l’aerale nel quale i titolari del centro ippico e dell’albergo/ristorante La Bisa (www.labisa.it) svolgono l’attività che più amano e che condividono con i loro ospiti, l’attività equestre.

 

 

“Abbiamo 40 cavalli e ne possiamo ospitare fino a 140” spiega Guccio, un ussaro di un metro e novanta di altezza.
“Qui c’era una sorta di deserto. Abbiamo impiantato 75.000 alberi, creato collinette con la terra di riporto, offriamo il comfort e le attività tipiche di un resort di campagna (35 posti letto, sala riunioni per 60 persone, centro benessere, piscina, ristorante di classe, cavalli, biciclette a noleggio). Siamo inoltre in una posizione baricentrica tra Ferrara, Venezia, Padova, Bologna, l’ideale per chi voglia abbinare natura, sport e visita di città d’arte senza doversi sobbarcare l’onere del soggiorno in città, dei parcheggi difficili, del traffico. Siamo facili da raggiungere.”

 

 

A FRATTA POLESINE  tra Trecenta e Rovigo, c’è VILLA BADOERA, una villa palladiana di inizio Settecento splendidamente restaurata.
Qui si dettero convegno i congiurati della CARBONERIA che furono arrestati dagli austriaci nel 1821 e tradotti nella fortezza dello Spielberg. Erano giovani che pagarono un prezzo altissimo ai loro ideali. Di Fratta Polesine era anche GIACOMO MATTEOTTI, che fu assassinato nel 1924 da sicari fascisti per tacitare il più coraggioso tra gli oppositori di Benito Mussolini.
Rovigo, il capoluogo del Polesine, è una piccola cittadina con un gradevolissimo centro storico, splendidi musei (interessantissimo quello dedicato ai Grandi fiumi), un’aria un po’ retrò da cittadina di provincia. È carente di ricettività perché non si è ancora resa conto del suo incredibile potenziale turistico. Chi ha vissuto il dramma dell’emigrazione fa fatica a comprendere il potenziale turistico di cui gode oggi, un potenziale che va però catalogato, organizzato, promosso.>>

 

 

REPORTAGE MADE IN POLESINE_03/ IL BASSO POLESINE. TRA CIELO, TERRA E ACQUA
<< Mai vista tanta acqua, sopra e sotto. Gli argini corrono lungo i rami del Po e guard il gigante liquido mentre si dirige con lente bracciate verso il mare. Come scendi dagli argini, ti ritrovi al di sotto del livello del fiume.
Comprendi perché il territorio è disseminato di idrovore che pompano continuamente l’acqua verso l’alto per impedirne l’impaludamento. In compenso, i coltivi sono spettacolari. I paesi si sono rincantucciati ai piedi degli argini, oggi solidi e impenetrabili, assai meno in passato. È un paesaggio liquido dominato dai trampolieri come gli aironi, i cavalieri d’Italia, le garzette e uccelli di tutti i tipi e colori che vivono e nidificano lungo gli innumerevoli rami del fiume e dei canali che intersecano il territorio. Ci sono ben 1300 chilometri di canali che tengono a bada il regime delle acque e rendono questo terreno uno dei più fertili al mondo.

 

 

La SACCA DI SCARDOVARI si apre verso il mare aperto tra il PO DI GORO e il PO DI VENEZIA. Sono decine di chilometri lungo gli argini, tra il mare a sinistra e una piana irrigua e coltivata nella grande depressione che richiama i polder olandesi.

È uno spettacolo di grande suggestione. Oltre il Po di Venezia, più a Nord, iniziano le Valli, dove si transita tra la laguna e il mare o tra le valli stesse. Da citare il ristorante Oasi Val Pisani.
Gli argini sono l’ideale per andare in bicicletta: il Polesine potrebbe diventare la capitale mondiale dei cicloturisti appena saranno completate tutte le piste ciclabili in costruzione. I chilometri da percorrere sono infiniti, come infinito è il variare dell’orizzonte e della natura che ti circonda, e nello stesso tempo puoi tornare all’indietro con percorsi radiali che ti permettono di rientrare rapidamente alla base.

 

 

È anche il luogo ideale per andare in barca: sono centinaia di chilometri di canali navigabili.
Dal delta si può arrivare fino a Mantova lungo il Canal Bianco e tornare seguendo la corrente del Po. Si può perfino arrivare a Venezia senza dover affrontare mai il mare aperto. A Porto Levante Houseboat Holidays Italia, www.houseboat.it, mette a disposizione una flotta di cabinati, splendide houseboat che arrivano fino a 10 posti, che possono essere affittati per più giorni e non richiedono patente nautica per
essere guidati. Ci sono diversi porticcioli turistici con una capacità di ormeggio che supera le 3000 imbarcazioni.
Un sito turistico assai interessante è il Centro Airone a PORTO LEVANTE, www.centroairone.it, che offre anche uno splendido residence, oltre a un interessantissimo laboratorio didattico per i piccoli ospiti.

 

 

Un altro posto ideale dove risiedere è la Tenuta Ca’ Zen, www.tenutacazen.it, a TADLIO DI PO, gestita da madre e figlia Avanzo Bennett. Elaine e Maria Adelaide offrono un’ospitalità davvero d’altri tempi in un maniero settecentesco circondato dai boschi e dalla campagna ai piedi dell’omonimo argine. La tenuta porta il nome dell’omonima famiglia, una delle maggiori di Venezia.
Ti ritrovi in una casa privata che ha visto tra gli ospiti anche Lord Byron e ha saputo mantenere l’atmosfera da country house britannica tanto cara ai viaggiatori inglesi dei secoli passati e che tanto ammalia anche i viaggiatori moderni.
È un bed & breakfast del tutto originale che ospita anche splendidi ricevimenti.
Il Polesine è un territorio semisconosciuto dal punto di vista turistico.
Ha grandi potenzialità per un turismo tematico, di nicchia, per offrire un prodotto dal sapore esotico. È un territorio vario e ricco di suggestioni.>>



PRIMA APPENDICE NEWS ( di SS, “segnalazione” by Circolare agli associati di un Circolo Ricreativo Aziendale per Evento “Relax, Giochi, Divertimento” Organizzato) / ISOLA DI ALBARELLA “CARATTERISTICHE FLASH “
Albarella è un’isola privata di 528 ettari coperti dalla macchia mediterranea con 2 milioni di alberi di 150 specie diverse. Situata a circa 70 Km a sud di Venezia, misura 5 Km di
lunghezza e 1,5 di larghezza; è collegata alla terraferma da un ponte ed è perfettamente inserita nel Parco Naturale del Delta del Po.
E’ un’area suggestiva e protetta sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo della sicurezza personale garantita agli ospiti grazie ad un attento e discreto servizio di vigilanza attivo 24 ore su 24. Ideale per trascorrere le vacanze in completa tranquillità. Le strutture dell’isola sono fra le più complete, eleganti ed efficienti dell’Alto Adriatico.
Sistemazione presso XXX situato a nord dell’isola, circondato dal verde della macchia mediterranea e completamente ricostruito nel 2013.
Sono a disposizione degli ospiti numerosi servizi, tra questi: Negozi di diverse tipologie merceologiche, Bar, Bancomat,
Assistenza medica, Farmacia, Chiesa, Cinema, Discoteca, Tabaccheria, Edicola, Trenino (gratuito), Centro Estetico,
Sale giochi, nonché Centri Sportivi attrezzati dove poter praticare attività quali calcio, nuoto, tennis, Ping-Pong, Beach Volley, Basket, Bocce, Tavoli verdi per Giochi a Carte, Golf, Equitazione ed altro ancora. Parte di questi servizi saranno a titolo gratuito, altri a pagamento.

 

 

 

SECONDA APPENDICE NEWS (by www.progetto.vento.polimi.it , 14 e 15 giugno 2014)/ PROGETTO “VENTO” / REPORTAGE 8^ TAPPA FERRARA – ADRIA E 9^ TAPPA ADRIA-CHIOGGIA-VENEZIA

OTTAVA TAPPA ( 14.06.2014) / Ferrara – Adria km 60
<< Per VENTO oggi è il giorno dell'incontro con il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Una giornata chiave per capire quali passi per il suo futuro. Ma cominciamo dal mattino ovvero dalla torta VENTO di Marco e Roberta, gestori dell'agriturismo Ai frutti di una volta a Ferrara, che stanno investendo per migliorare l'accoglienza dei cicloturisti che ci saranno, ma che ancora sono pochi. Prima dell'incontro con il ministro, VENTO è ospite del nascente Mercato della terra di Slowfood al Baluardo delle mura a Ferrara.

Ma veniamo all'incontro con il Ministro Franceschini. Ore 16, canottieri di Ferrara. Al Ministro mostriamo le videointerviste dei sindaci del Po raccolte durante il tour: tutti chiedono la realizzazione di VENTO e ognuno ha una nuova buona ragione per farlo e per sostenerlo. Il Ministro ascolta e interviene dicendo senza mezze parole che VENTO deve essere realizzata.

 

 

È un progetto positivo, utile e poco costoso rispetto ai vantaggi attesi. La proposta che arriva è di lavorare subito e presto così da convocare una conferenza di servizi e dare concretamente inizio alle fasi di progettazione e realizzazione. Un ottimo risultato per VENTO e per tutti coloro che hanno aderito. Questo è il messaggio che portiamo ad Adria, sotto una pioggia torrenziale e al cospetto di una sala gremita di cittadini e istituzioni pronti ad ascoltare il progetto.
Adria è la sede di un museo archeologico tra i più importanti e belli d'Italia, ma ancora una volta tra i meno conosciuti e visitati. Ancora una volta una più che buona ragione per realizzare la dorsale cicloturistica VENTO e per ribadire che si tratta innanzitutto di un progetto di paesaggio. Buon VENTO, Adria. Buon VENTO Ministro Franceschini.
Da oggi inizia una nuova fase. D'altronde, come abbiamo detto in questi giorni, la bicicletta non ha la retromarcia, può andare solo avanti.>>

 

 

NONA & ULTIMA TAPPA ( 15.06.2014) / Adria - Chioggia - Venezia km 35 + barca + 30
<< L'ultima tappa per VENTO è quella del basso Polesine. Un altro pezzo di storia e di paesaggio di Italia. Si parte presto, alle 7.30: da Adria a Chioggia non c'è ombra di ciclabilità. Il tragitto avviene prima lungo una strada provinciale, poi sugli argini erbosi o sterrati di uno dei tanti canali. Superiamo chiuse, ponti levatoi e grandi opere idrauliche per la navigazione. A qualcuno tutto ciò ricorda i Paesi Bassi. Curioso parallelismo subito smentito dalla penuria di ciclabili. L'ingresso a Chioggia è accompagnato dall'associazione ciclistica chioggiotta Il sorriso, che anche quest'anno non fa mancare il suo interesse. VENTO è ospitato nella sala Consiliare del comune mentre fuori, tra le strade cittadine, sfila il palio, una popolare manifestazione di tre giorni che rievoca antiche tradizioni.

 

 

Gli Assessori a cultura e ambiente e il Presidente del Consiglio comunale confermano interesse e disponibilità a collaborare al progetto VENTO. Alle 14.30 inizia l'ultimo atto per il VENTO Bici Tour. Ci si imbarca sul vaporetto n. 11, con rotta verso la magica isola di Pellestrina: una lingua interna e un murazzo che da secoli difende silenziosamente Venezia e la laguna. Ca' Roman è la nostra fermata. Si tratta di un piccolo isolotto di 8 ettari, oggi riserva naturalistica, saldamente ancorato a Pellestrina attraverso il murazzo, costituendo un tutt'uno con essa. La visita è breve ma intensa grazie alle parole della giovane guida della LIPU che ben spiega il valore naturale di quel fazzoletto in laguna.

 

 

Con gli amici del Pedale veneziano pedaliamo sullo stretto e suggestivo piede del murazzo: alla nostra sinistra la laguna con il suo colore e la sua vastità; alla nostra destra il mare. Pellestrina finalmente si fa conoscere. La proloco ci mostra il museo del murazzo, le piazze, il cantiere navale, le piccole case veneziane. Da tutto traspare il fascino di questa terra e non difficilmente sogniamo per Pellestrina un futuro di sole bici, come accade nelle isole danesi del mar Baltico o in quelle olandesi dove code di visitatori in bicicletta attendono di potervici entrare.
Dopo Pellestrina è la volta del Lido con il suo murazzo mozzafiato sul mare. La vista sull'Adriatico risveglia in tutti noi una forte emozione. Con quella vista, e con Venezia sullo sfondo, si chiude il cerchio magico del paesaggio della grande valle del Po. Otto giorni prima le Alpi e le risaie ci davano il benvenuto e ora il mare e la città lagunare più bella al mondo ci salutano, rinfrancandoci dalla fatica.

 

 

Arriviamo all'imbarcadero percorrendo la pista ciclabile del Lido e costeggiando le sue famose ville Liberty. Un breve incontro con i cittadini e i tecnici del comune di Venezia e poi il ferry-boat che, attraverso il canale della Giudecca, ci regalerà l'ultima immagine forte del nostro paesaggio e della nostra cultura: Venezia e il patrimonio dei patrimoni, indelebile segno della nostra cittadinanza.
Tutto questo è stato possibile con la bici e sarà di nuovo possibile per tutti se nel futuro questo paese deciderà di investire in infrastrutture leggere come VENTO. Grazie a tutti, tantissimi ormai. Noi andremo avanti a chiedere questa infrastruttura e a spiegarne i vantaggi e il nuovo paradigma di sviluppo che propone. Lo faremo con ancor più forza visto che le energie sono cresciute grazie al sostegno di tutte le persone incontrate. VENTO va avanti, come solo avanti va la bicicletta, un mezzo che non conosce retromarcia. >>

 

 

TERZA APPENDICE NEWS ( di Tina De Stefani Bertizzolo)  / COMITATO TURISMO ITALIA : FLASH STORY FONDAZIONE, PRESENTAZIONE UFFICIALE, CARATTERISTICHE
( quanto segue vale come ‘sintetica segnalazione’ estrapolata by nostra precedente e completa segnalazione pubblicata sempre qui su www.polesinesport.it)

Ecco la mail che ci aveva trasmesso Tina De Stefani Bertizzolo ‘orgogliosa’ per la nascita del nuovo ‘Organismo’  :<< Ciao carissimi Polesani, Vi aggiorno sulle ultime novità.
Presa la decisione definitiva di utilizzare la mia struttura come centro di formazione professionale.
Costituito COMITATO TURISMO ITALIA   con gli intenti che trovate allegati.
Presentazione ufficiale    TTT    LARIO FIERE  30-31 GENNAIO
Fra i soci fondatori un altro veneto Mattia Ciato (Padova) un altro polesano  Lorenzo (mio figlio docente al Capac Politecnico del Commercio e La Cucina  Italiana ) ancora un polesano  Ruben Corradin di Porto Tolle.
Più Polesine di così !!! / Buona notte, by TINA>>.

 

 

CARATTERISTICHE DEL “COMITATO TURISMO ITALIA”
<< Dopo incontri e scambi di opinioni con molti di voi è nato COMITATO TURISMO ITALIA
Siamo una rete di operatori turistici con volontà di proporre:
• Iniziative di promozione del brand Italia
• Soluzioni alle nostre problematiche con l’esperienza di chi le vive sul campo ogni giorno
• Sostegno alle piccole medie attività che necessitano di formazione specializzata
• Fornitori certificati di beni e servizi
• Una community di idee e servizi per le esigenze di oggi
• Hai pensato di ridurre le commissioni sulle transazioni POS ?
• Desideri proteggere i tuoi incassi da prenotazioni fraudolente ?
• La tua banca agisce anche per il “tuo” interesse ?
A queste domande diamo già risposte, siamo tanti, determinati a creare sistema a supporto del turismo
Ti aspettiamo a:
TTT LarioFiere di Erba il prossimo 30/31 gennaio dove presenteremo ufficialmente COMITATO TURISMO ITALIA e le persone che lo hanno voluto.

INDIRIZZO: Comitato Turismo Italia
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EXTRATIME by SS/ La cover è per Tina De Stefani Bertizzolo …in prima fila tra i Polesani nel Mondo, sia istituzionali ( sindaco Rosa di Arquà Polesine e vescovo Soravito de Franceschi/ Diocesi Adria e Rovigo) che associativi in the world.

Poi per quanto riguarda la fotogallery riproponiamo in sequenza poker le immagini pubblicate sulla rivista “Hotel Domani” , dalle barche del Delta del Po al Museo della giostra di Bergantino, nell’Alto Polesine, con Tina De Stefani Bertizzolo insieme al professor Tommaso Zaghini (a destra). Lo stesso ‘cicerone’ che vi ripropongo nel trittico-flash che gli ho scattato durante una delle mi due visite insieme ai professori Rizzi & Merchiori che appaiono in foto tra reperti musicali e della giostra.
Quindi , seguendo il viaggio dall’Altpolesine al …mare, ecco il Museo Civico Archeologico  di S. Pietro Polesine in comune di Castelnovo Bariano, di cui poi vi propongo un ‘plastico’ con relative vetrine –reperti alle pareti.

Sempre con riferimento al distretto altopolesano della giostra, protagonista a livello mondiale per quanto riguarda i fuochi d’artificio, ecco la dimostrazione massima, con gli spettacolari inaugurazione by Ditta Parente di Melara ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Proseguendo quindi in nostro viaggio Made in Polesine verso il mare, ecco il possente Palazzo Pepoli di Trecenta, il territorio dove c’è il resort La Bisa di Guccio Girardini & moglie Benedetta che vi proponiamo a seguire ( vedi didascalia incorporata).
Arrivati a Fratta Polesine eccovi la palladiana Villa Badoera far da sfondo al concerto di Ron, e poi , con riferimento alla Carboneria in Polesine, eccovi la lapide certificativa fotografata allo Spielberg, dove insieme a Silvio Pellico ( che raccontò tutto scrivendo “Le mie prigioni”) vengono segnalati i crespinesi  Bacchiega e Foresti, insieme ai frattensi Fortini, Oroboni,Villa e al caltese Munari.
A questo punto, sempre seguendo il racconto-viaggio di Tina De Stefani …eccola in Chiesa ad Arquà Polesine dove l’ho fotografata con Luca Barion ( vedi relativa Story sul dono delle due corone d’oro alla Madonna e Bambino, sempre qui su www.polesinesport.it) . Poi li ho …lasciati entrare nel Castello di Arquà, da dove vi propongo la sala del mito di Fetonte con tanto di carro e cavalli.
Giusto per passare poi a Crespino il paese entrato nella leggenda proprio grazie a Fetonte, per questo parte integrante dello stemma del Comune stesso.
E poiché guarda caso è anche il ‘mio paese’ ecco in kit il campo di calcio con sfondo Chiesa & Campanile, con tanto di logo Polesine Sport & Scudetto  griffato Fetonte Friends.
E a completamento Piazza Fetonte col Palazzo del Municipio e in prima fila Boris Padovan ‘ingegnere aeronautico’  con sportina-logo Delta del Po, lo stesso che ha indossato in Antartide ( vedi sempre Story  qui su www.polesinesport.it) prima di passare dal Winter Over di Concordia Base alla Università di Perth in Australia.

 

 

Storie di Polesani nel Mondo, appunto come quella di Tina De Stefani Bertazzolo, che si sono fatti onore nel mondo partendo dal nostro territorio ‘emerso dalle acque’ . Anche per questo eccovi in sequenza le immagini da Villanova Marchesana ( la fornace in golena e in disuso) , un amarcord della Grande Alluvione ad Adria, i ‘mezzi ‘ dei Vigili del Fuoco impegnati sotto il ponte che da Polesella arriva a Ro Ferrarese, quindi il Museo dell’Idrovora a Taglio di Po da dove vi proponiamo altresì la tenuta di Cà Zen dove soggiornò anche Lord Byron ‘innamorato’.
Storie su storie che hanno calamitato anche il Grande Cinema in Polesine coi grandi registi e grandi attori; tutto documentato anche da una Mostra intitolata “Ciak lungo il PO” .
A testimonianza mi piace mostrarvi anche l’intervista che è venuta a fare appena un anno fa il prestigioso quotidiano “Bild” al grande attore Rk Battaglia che vi proponiamo in foto col giornalista berlinese ( vedi Bild e … questo sito che ha favorito l’incontro citando tutti i film dell’attore partito con Sophia Loren ne ‘La donna del Fiume’) .

Storie di cultura internazionale come gli scavi di San Basilio che vi propongo in due flash( nella prima immagine si vede anche Luca Mirimin da Ariano Polesine, in visita by University of Stellenbosch in Sud Africa dov’è il biologo post Irlanda è tuttora …work in progress con alcuni progetti ( vedi altra Story su questo sito).
A questo punto eccoci nel Polesine moderno, con l’ingresso dell’autodromo Adria Racing International, poi la veduta aerea dell’Isola di Albarella, quindi alcune immagini tra Delta del Po e Mare Adriatico, dalla visita alla Sacca di Scardovari fino al tramonto con sullo sfondo Pellestrina, l’isola veneziana che appartiene alla diocesi di Chioggia come il territorio bassopolesano. E poi il faro di Goro e, a chiudere il girotondo intorno al mondo polesano by Tina, eccovi la stessa iniziale immagine di barche che ho fotografato direttamente dal ponte tuttora necessario sul Delta del Po.
Tempi moderni in cui Tina De Stefani Bertizzolo promuove il turismo in Italia e nel mondo. Perciò eccovi alcuni flash by recente viaggio da Torino a Venezia per il progetto VENTO.
Dal saluto dell’onorevole Dario Franceschini durante la tappa Ferrara – Adria ci cui poi vi mostriamo il trio ciclisti davanti alla chiesa di Sant’Antonio a Crespino ( vedi web site www.progetto.vento.domini.it anche per approfondimenti) e poi in foto gruppo ad Adria proprio con Tina smile ( prima a sx) insieme ai ciclisti & friends adriesi.
A questo punto, anche come ringraziamento a Tina ‘international’ e a tutti i Fetonte Friends di questo sito, ecco la certificazione che proprio oggi questo sito www.polesinesport.it ha superato gli oltre 320/mila contatti e le oltre 520/mila pagine viste.
Senza contare che in diverse occasioni ( vedi geo-mappa in data 9.6.2014) questo sito è stato visitato in “Tutti i Cinque Continenti” in contemporanea nello stesso giorno.
E, appunto dulcis in fundo, ecco last photo con Tina , cioè il nostro Personaggio Story promotore del progetto Comitato Turismo Italia nel giorno della sopracitata presentazione in Lombardia alla Fiera di Erba.

 


Tina De Stefani Bertizzolo & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it