Union un anno ad Alta Tensione. Una cavalcata in biancoblù, nel Libro Story 2009-10 by Sandro Partesani


17/05/2011

Shaker o cocktail?. Macché! Semplicemente Sandro Partesani & il suo Libro Story “ Union un anno ad Alta Tensione Una cavalcata in biancoblù”.
Però stavolta non parlo dell’amico Sandro ‘Moustaki’ Partesani (e non dico altro per non sconfessarmi subito) ma lo presento ‘eccezionalmente’ come fosse lui l’interprete autentico dell’uomo in frac, la splendida canzone di Domenico Modugno.
Pensate, Sandro in frac, con un cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, una cravatta di cristallo e sul candido gilè un papillon di seta blu…
Pardon, BIANCOBLU’, giusto per onorare la splendida “Cavalcata in biancoblù” della stratosferica stagione 2009-10.
E il Libro Story di Sandro Partesani cui dedichiamo questo ‘oscar’ by Polesine Sport in stile Hollywood, cioè nel suo canonico cerimoniale di presentazione.
Vale a dire nel seguente kit news fatto di biografia, e relativa Presentazione Libro by Simone Bonafin e Prefazione-Postfazione happy end by mister frac Sandro Partesani.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE SANDRO PARTESANI ( by retro cover libro)/
<< Sono nato il 16 novembre 1965, ho collaborato per un breve periodo con la Nuova Ferrara e Areasport, dal 2008 scrivo regolarmente per il quotidiano La Voce di Rovigo.
Lo sport, e il calcio in particolare, ha segnato in modo indelebile la mia formazione.
Prima tifoso ( Juventus, Stientese e breve amore per la Spal ma la simpatia ovviamente è rimasta), poi responsabile tecnico (di dubbie e poche qualità) di società dilettantistiche, trovo grazie alla Voce di Rovigo la collocazione che probabilmente più mi si addice all’interno del mondo del calcio nella veste di corrispondente.
Questa monografia, questa raccolta di articoli diventata libro, è il prodotto dell’amore infinito nei confronti del calcio, resa possibile per l’incarico anche un po’ casuale, di seguire l’Union AT nel campionato di Prima categoria al primo anno di attività agonistica.
E l’Union At, grazie ai dirigenti, ai tecnici, ai ragazzi, ai tifosi, è piano piano diventata una seconda casa.
Questo lavoro è il minio ringraziamento.

PREFAZIONE AL LIBRO STORY BY SIMONE BONAFIN DE “LA VOCE DI ROVIGO”
<< La fantastica avventura che ha portato la neonata Union At al prestigioso salto in Promozione è di quelle che meritano di essere raccontate in un libro.
Un’idea che l’amico e giornalista Sandro Partesani ha voluto realizzare, spinto da quella grande passione che. Da anni ormai, lo anima nel suo girovagare tra i campi polesani ( e non solo), per narrare le vicende della squadra della zona rivierasca, come corrispondente della Voce di Rovigo.
Quello che, cari lettori, vi accingete a leggere è il racconto di un’impresa sportiva, un progetto che la società di Mauro Bellinato e Francesco Genesini, gli allora presidenti di Trecenta e Azzurra 2000, hanno desiderato realizzare rinunciando al loro particolare. Al loro mondo che esprimeva la realtà di paesini di provincia molto legati alla squadra di calcio. In tanti non accettarono quella scelta perché non avevano la lungimiranza che invece, come la storia insegna, i grandi condottieri devono avere. Vedere al di là, guardare al futuro, pensare in grande: animati da questo spirito i due gruppi dirigenziali hanno unito le loro forze dando vita ad un sogno. Questo volume è fatto dalle tante storie che hanno dato anima alle diverse realtà sociali locali.
E lo start è datato estate 2009.
Quelli che non cedettero in quella scelta, ora si debbono ricredere. E li si vede allo stadio di Trecenta o di Bagnolo a tifare Union At.
Quando Sandro mi ha chiesto di dare il mio contributo a questo volume, non ho esitato.
E la prefazione mi calza a pennello.
Sì, perché, prima di dedicarmi a tempo pieno alla mia attività professionale di giornalista, per undici anni ho calcato i campi di calcio del Polesine.
Ero un difensore arcigno di medio ( basso) livello che, partito da Lendinara, ha giocato tra Seconda e Terza categoria, senza infamia e senza lode.

E, guarda il destino, la mia ultima esperienza agonistica (la più bella) è stata proprio al Trecenta di Mauro Bellinato. Ebbi l’onore di essere acquistato da Carmine Pagano, allora direttore sportivo ( oggi comunque dirigente tuttofare della società Union At). Era l’estate del 2000. A Trecenta era appena passato un uragano ( societario, intendiamoci) che aveva spazzato via un gruppo dirigenziale e che aveva rischiato di azzerare completamente l’allora Ac Trecenta.
Mauro Bellinato, insieme ad altri prodi, decise di rimettere in piedi la società e cercò di dare vita ad una squadra all’altezza della gloriosa maglia bianconera.
Partendo dai pochi, ma storici, giocatori della vecchia formazione, aggiungendo qualche altro tassello ( tra cui il sottoscritto) , creò un gruppo che disputò un torneo onorevole sotto la guida di Luigi Targa, mister Lendinarese.
Ricordo, tra i dirigenti, oltre ai già citati Mauro Bellinato e Cramine Pagano, uomini come Riccardo e Michele Guerra, Luciano Pasqualini, o compagni di squadra come il capitano Marco Travaglini (Trava), Christian Formigaro (Formi), Michele Valentini, Simone Marchesin, Paolo Crivellenti (Crippe), e Christian Aguiari, solo per citarne alcuni. Scusandomi con chi ho dimenticato.
Quello fu un campionato molto strano e sfortunato.
Il Trecenta, dopo una partenza negativa, ad una giornata dalla fine aveva la salvezza in tasca: in casa contro il Papozze ( già retrocesso) bastava il pareggio per la permanenza in categoria e condannare il San bellino allo spareggio per evitare la retrocessione.
Quest’ultima squadra doveva giocare a Crespino contro una delle formazioni più forti del torneo, già promossa in Prima.
Sembrava tutto fatto. Ma l’incredibile divenne realtà: il Trecenta perse, il San Bellino vinse: allo spareggio andarono i bianconeri, che poi caddero proprio per un mio errore difensivo.

Che qualcuno no ha ancora perdonato. Ma, durante l’estate, ci fu la prima delle fusioni che porteranno, qualche anno dopo, alla nascita proprio dell’Union At: il san bellino fu costretto a chiedere al Trecenta di unirsi ( avrebbe rischiato di non fare la squadra) per creare una società in Seconda categoria. Il Trecenta quindi non retrocesse, anzi iniziò a costruire un progetto ambizioso di scalata. I campionati successivi furono un crescendo di risultati e successi. Io, nel frattempo, pensai bene di attaccare al chiodo  le scarpe bullonate, nel maggio del 2004, al termine del mio quarto campionato a Trecenta, sotto la guida di mister Nicola Zanni da Badia. L’anno dopo il Trecenta vinse i play off del torneo di seconda, balzando in Prima.
Quindi l’altalena di retrocessioni e promozioni, tra Prima e Seconda, fino a quando, nell’estate del 2009, come detto, l’incontro delle volontà dei presidenti di Trecenta e Azzurra.
Facendo qualche passo indietro nella storia, già da qualche anno era nata l’Azzurra 2000, società che aveva iniziato un progetto importante, come fusione tra le realtà calcistiche dei comuni di Bagnolo, Canda e Castelguglielmo.
Da cui nacque un settore giovanile di rilievo; piano piano anche la prima squadra aveva dato vita ad una serie di successi, con la scalata dalla Terza categoria alla Prima. Sino ad arrivare alla fusione con il Trecenta e alla storia dei giorni nostri.
Insomma, l’Union At tiene insieme ben cinque comuni: Trecenta, San Bellino, Bagnolo, Canda e Castelguglielmo.
Una potenza, un bacino invidiabile. A questo punto, non mi resta che invitarvi alla lettura del libro, che è appassionante di sicuro. Conoscendo la bella penna di Sandro Partesani.>>

PRESENTAZIONE LIBRO STORY BY SANDRO PARTESANI/ UNION AT: IL SOGNO E’ REALTA!
( Storia di un anno di attese, speranze e successi: dalla Prima alla Promozione)
<< E’ stata una cavalcata impressionante. L’Union Azzurra Trecenta, al primo anno di attività agonistica, è riuscita a centrare l’obiettivo. Il campionato è vinto, senza se e senza ma, e la Promozione ha spalancato le porte a questa bellissima realtà sportiva polesana. Ho avuto la fortuna di seguire da vicino le imprese degli uomini allenati da Marcello Gulmini e posso assicurare che per un amante del gioco del calcio l’esperienza è stata meravigliosa.
Talenti e persone al servizio del progetto: questa è l’Union Azzurra Trecenta.
Una fusione tra società che è stata salutata con molta diffidenza, inutile nasconderlo.
Il campanilismo dalle nostre parti è ancora sentire che si piega al pragmatismo e chissà perché in un mondo sempre meno schiavo di limiti e confini, nel calcio si fatica ad accettare compagni di viaggio che vivono, soffrono, gioiscono e crescono a pochi chilometri da casa nostra. Mah, sarà il potere del condizionamento massmediatico. Quel che è altro da noi è comunque negativo, quel che non riconosciamo lo consideriamo nemico.

E questo è successo anche l’estate del 2009. ma al novantesimo minuto dell’ultima giornata di campionato, come si cantava in una nota trasmissione televisiva condotta da Renzo Arbore, chi vince ride!
E a Trecenta e Bagnolo di Po, Castelguglielmo, Canda e San Bellino hanno riso felici e senza nessun senso di rivalsa nei confronti di coloro che non hanno creduto nel progetto Cristiano Masotti, Mauro Bellinato, Alessandro Stocco, Massimo Finatti, Beppe Zeri, Francesco Genesini, Carmine Pagano e i tantissimi dirigenti e tifosi hanno creduto all’Union sin dai primi momenti.
Questa monografia, oltre che ai ragazzi e al mister, è dedicata a loro, protagonisti intellettuali senza confini preconcetti della marcia trionfale unionista conclusa nell’anno di grazia 2010. Una citazione particolare, che in fondo è un semplice riconoscimento, la devo per forza di cose a quell’incredibile situazione che a Bagnolo di Po è stata trasferita pari pari alla nuova realtà sportiva:  la Fossa delle Ombre. Questi ragazzi e queste ragazze, nonostante la concorrenza spietata della televisione che offre spettacolo calcio a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana sono riusciti nell’impresa di partecipare, dodicesimo uomo in campo, ai successi dei propri beniamini. Che no sono extraterrestri, non hanno il piglio autoritario di chi nel calcio trova la realizzazione o, peggio, la possibilità di affermare frustrazioni della peggior specie.

I protagonisti di questa stupenda avventura sono ragazzi normali, intelligenti e disponibili al dialogo che queste virtù hanno trasferito, semplicemente, all’interno dello spogliatoio e del campo di calcio.
Ma adesso, bando alle ciance, che la storia abbia inizio.
Sarà anche calcio dilettantistico, forse meno importante di quello milionario di Eto’o e Del Piero, Pato e Totti, ma la storia sportiva scritta dall’Union At, quest’annata agonistica che non sarà facile dimenticare, da queste parti ha un senso.
Il viaggio è lungo 30 giornate, tante settimane, parecchi mesi e attraversa le vite di tante persone. Ognuno personaggio a proprio modo, ognuno unico e irripetibile.
E il viaggio è stato piacevolissimo percorrerlo assieme a tutti loro. >>

E SIAMO ALL’HAPPY END, COMPLIMENTI A TUTTI E ARRIVEDERCI ALLE PROSSIME AVVENTURE! ( by Sandro Partesani) 
<< Denis Merli, Marco Rigobello, Matteo Tognolo, Manuel Travaglini, Alberto Zanetti, Francesco Genesini, Massimo Finatti, Marcello Gulmini e Mauro Bellinato./
L’happy end di questo breve lavoro ‘a futura memoria’ lo dedichiamo a otto personaggi fondamentali nel primo anno di esperienza Union At. Cinque giocatori, due dirigenti e un allenatore; i primi, per diversi motivi e almeno per il momento, non sono più all’interno del progetto biancoblù, i dirigenti invece tutt’ora anima e forza della società unionista e l’allenatore non è più sulla panchina dell’Union ma difficilmente sarà dimenticato.
E capiremo al termine di questo inciso le motivazioni della chiusura col botto.
I ‘fantastici cinque’ sono, in rigoroso ordine alfabetico, Denis Merli, Marco Rigobello, Matteo Tognolo, Manuel Travaglini e Alberto Zanetti.
Denis Merli, El Tanke, vice capocannoniere della corazzata Union At, ha avuto un inizio di stagione difficile. Protetto e coccolato dalla società e da mister Gulmini in men che non si dica il bomber si è affermato ai livelli che gli competono e con Giovanni Guccione è andato a costituire la coppia d’attacco più prolifica del campionato.
Tanti gol, una serie infinita di assist e un gioco sempre al servizio del collettivo hanno impreziosito, se ce ne fosse stato bisogno, la carriera di questo centravanti incredibile.

L’ennesima promozione conquistata sul campo, l’ennesima stagione da protagonista, l’ennesimo anno da incorniciare.
Marco Rigobello, signore della fascia destra, è stato ribattezzato dai tifosi della ‘Fossa delle Ombre’ il Pony Express.
Le motivazioni sono evidenti, da quella parte la premiata ditta Susto-Rigobello s.n.c. ha imposto la legge del più forte e i tifosi hanno assistito alle partite dalle tribune di Trecenta e Bagnolo di Po difficilmente riusciranno a dimenticare la fascia destra più completa e organizzata del campionato di Prima categoria.
Manuel Travaglini, ha giocato poco e insieme alla società ha deciso di lasciare all’inizio del mercato invernale. Nessun risentimento, solo il legittimo desiderio di giocare. Per Manuel comunque qualche mese di partecipata presenza, la condivisione iniziale del progetto  e una grande professionalità fino al momento del distacco.
Il grazie che gli è arrivato dai dirigenti testimonia ampiamente quanto questo giocatore, e l’uomo, sia apprezzato in casa Union At.
L’airone Alberto Zanetti non è stato fortunato, nel senso che prima di riprendere l’attività ha dovuto completare la riabilitazione a seguito del delicato intervento chirurgico subito per la ricomposizione dei legamenti del ginocchio. Tanta pazienza, palestra, piscina e campo, pi finalmente l’esordio e la soddisfazione di scrivere il proprio nome nella casella marcatori dell’Union At.
La carrellata è chiusa dal numero Uno: Matteo Spiderman Tognolo.
Il capitano, l’uomo simbolo della fantastica stagione vissuta a scavalco tra Trecenta e Bagnolo di Po.
Un grande portiere , un eccezionale sportivo, un grande uomo. Credo di non averlo mai visto in difficoltà in un anno di gare, mai sopra le righe, mai preso da eccessi di nervosismo.

Sempre attento e puntuale, non è portiere che lascia troppo spazio alla platea.
Davvero, e non vorrei essere considerato eretico calcistico, un’interpretazione del ruolo che fatte le debite proporzioni mi hanno ricordato un altro grande capitano, grande uomo e grandissimo numero Uno: Dino Zoff. E per me, juventino impunito e impenitente, cresciuto nell’amore di questo sport al suono di una formazione che recitava Zoff, Gentile, Cabrini…, credete, non è paragone di poco conto.
Siamo proprio al termine, sicuramente non ho accontentato tutti. Tra gli ex mancano figure importanti ma non si poteva allargare ulteriormente, il rischio di non finire più iniziava ad essere incombente.
Matteo Casarotto, ‘Cricci’ Caberletti, Bellettato e veramente tantissimi altri ragazzi che hanno vestito le casacche di Azzurra 2000 e A.C. Trecenta avrebbero meritato spazio.
Così come avrebbero meritato attenzione tanti dirigenti ancora in attività o no, che al progetto Union hanno creduto o tanto hanno dato ad Azzura 2000 e Trecenta.
Penso soprattutto a Francesco Genesini che ancora è ricordato dai tifosi made in Azzurra come ‘il Presidente’, parte dell’attuale dirigenza unionista e uno dei prim’attori della fusione.

A Massimo Finatti, ex direttore sportivo e punto di riferimento di lungo corso che insieme a molti altri prima ha costruito l’Azzurra 2000, poi ha favorito da protagonista la nascita dell’Union At. Un anno impegnato anche per Finatti quello appena trascorso. Un anno con la bandierina in mano, in casa e in trasferta, pregustando quasi la terna per poter vedere le partite, com’è sua abitudine, da dietro la porta, spesso da solo, perché forse la tensione lontano dalla confusione della tribuna si stempera un po’.
Tutte queste persone, questi uomini, le donne e i ragazzi presenti in tribuna ogni domenica, chi ha creduto nel progetto Union At, li inseriamo idealmente nell’ultimo profilo, nel profilo ch deve e può essere indice di un ponte ideale tra presente e futuro.
Il penultimo protagonista è l’ingegnere del gruppo, in progettista, in una parola il Mister.
Marcello Gulmini ha portato prima a Bognolo di Po e poi all’Union la sua filosofia di calcio.
Un calcio champagne, efficace ed esteticamente bello, degno risultato delle qualità di u gruppo dotato tecnicamente e di livello chiaramente superiore alla categoria. Marcello Gulmini ha centrato l’obiettivo e, come spesso accade nel calcio, ha salutato e le strade si sono divise.  Ma assolutamente senza rancore, nel pieno reciproco riconoscimento di aver vissuto una stagione straordinaria grazie al valore e ai meriti di tutti gli elementi coinvolti nel progetto. Gulmini ha ottimizzato il lavoro, fatto scelte importanti e ha tracciato la strada verso il successo. La riconoscenza nei suoi confronti da parte di tutto l’ambiente è scontata così come pensiamo sia altrettanto considerato dai tifosi, dirigenti e giocatori l’apprezzamento per il grande lavoro svolto dal tecnico ferrarese.
Dulcis in fundo, e non poteva essere altrimenti, spazio a Mauro Bellinato, presidente il primo anno di attività targato Union At, amministratore delegato il secondo, è una delle pietre angolari del progetto Union Azzurra Trecenta.

Molti pregi, qualche difettuccio veniale sul quale in questo contesto sono disposto a soprassedere, scherzo presidente, dimostra nell’analisi dello scorso campionato tutta la convinzione che ha caratterizzato il progetto unionista, anche oltre il meraviglioso successo nel campionato di Prima categoria:” Il campionato dell’anno scorso è stato fantastico e non solo perché siamo riusciti a vincerlo. E’ stato fantastico perché abbiamo dimostrato che si può lavorare insieme per perseguire obiettivi importanti, è stato stupendo perché tra i dirigenti delle due società si è creata una sintonia che ha immediatamente portato ai risultati sotto gli occhi di tutti, è stato un anno intelligente perché l’intelligenza delle persone è riuscita ad affermare principi e valori che credo siano fondamentali per chi desidera che lo sport sia vissuto nel modo più giusto per tutti. Non abbiamo avuto un problema, o meglio i problemi sono stati affrontati con serietà e sincerità, con franchezza e disponibilità reciproca. E sempre per il bene della società e del gruppo. Io sono davvero orgoglioso di essere stato un ingranaggio di questo meccanismo, un tassello del mosaico che mi auguro possa continuare a perfezionarsi. Per l’Union At ma non solo. Per i tifosi, per i comuni di riferimento del progetto, per i ragazzi che hanno giocato, giocano o giocheranno indossando la maglia della nostra squadra, per i tecnici che hanno condiviso con noi il primo tratto di strada. E tutte queste persone vorrei ringraziare, senza ordine di importanza perché tutte importanti allo stesso modo. Tifose e  tifosi, dirigenti, tecnici e giocatori, amministratori e sostenitori. Le realtà funzionano se il lavoro è coinvolgente e se tutti, secondo le proprie disponibilità, riescono a fare la propria parte. Io sono orgoglioso di essere tra i promotori e parte di questo gruppo”.

Più chiaro di così credo francamente sia impossibile, il Bellinato-pensiero è quello di un uomo coinvolto e coinvolgente e l’Union, probabilmente anche grazie a questo tipo di atteggiamenti, si sta imponendo come una delle realtà virtuose del nostro panorama calcistico polesano. Adesso viene il difficile e solo il trascorrere degli anni dirà se le condizioni vissute all’inizio della esperienza saranno confermate. Nel frattempo e in attesa di capire se tutto questo continuerà ad essere vero e la favola avere il lieto fine che tutti attendono, l’ultimo arcano resta da svelare. Non ho ancora capito se il coro indiirzzato a bellinato al termine di ogni gara vincente da giocatori e ‘Fossa delle Ombre’ ha avuto un seguito.
‘Portaci, portaci, portaci a …’, nemmeno i cronisti d’assalto più scafati e irriverenti riusciranno a sapere se alla fine della stagione e prima della pubblicazione di questo testo, Mauro Bellinato, la squadra e i tifosi glieli ha portati davvero…

EXTRATIME by SS/ La cover è per Sandro Partesani “Signore del Libro Story” in gazebo-promotion direttamente sul campo assieme all’amico ‘sailer’ con gli occhiali.
Quindi nella fotogallery partiamo subito con la copertina del Libro Story e con la foto di Sandro Partesani fotografato dal sottoscritto nell’espletamento delle sue funzioni giornalistiche nel dì di Festa a Bagnolo Po. Poi viaggiando sulle tracce di Sandro-writer mostriamo lo striscione della Fossa delle Ombre, e lo staff storico che ha vissuto il passaggio  dall’Azzurra all’Union At winner. Per una annata che ha visto anche il gemellaggio tra le tifoserie dell’Union At e della Tagliolese col classico ‘terzo tempo’.
Poi la fotogallery è dedicata al team Union At 2009-10 e alla Gran festa finale. Quella che vede mister Gulmini premiato dal rappresentante della Fossa delle Ombre, quindi il portiere Tognolo ‘uno e trino’ assieme ai sue due figli a difesa della porta.
Prima che scoppiasse la Festa , come dimostrano le due successive foto-squadra  a centro campo e ‘dentro’ la porta. Tutto questo ha raccontato Sandro Partesani, che perciò mostriamo in stile ‘Moustaki’ in promotion libri in questo finale di stagione, assieme a due suoi storici amici.
Tutto questo è Sandro Partesani & Union At!. La ‘sua’ Union At, quella che quest’anno va avanti nel progetto simbiosi Bellinato/Stocco, e che perciò mostriamo in due fotogrammi ‘parte sinistra/parte destra’ giusto per onorare tutti con una immagine di migliore risoluzione. Anche perché è l’Union At 2010-11 che da matricola è tutt’ora in corsa play off, provando un’altra ‘mission impossible’ in quel di Saonara Villatora, ovviamente col supporto della Fossa delle Ombre come 12esimo uomo in campo.



Sandro Partesani
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