Vigor Bovolenta forever, tra Olimpionici & Gentlemen da "Top Ten Made" in Polesine written by Sergio Sottovia


26/12/2015

Vigor è vivo. Per sua moglie Federica Lisi e per i suoi figli. Ed è talmente vivo anche per il sottoscritto che per fare gli auguri di Happy New Year 2016 ho pensato a Lui come ad una specie di portabandiera degli ‘azzurro-cielo’ targati “Olimpionici & Gentlemen” dopo che era stato il Personaggio Story dulcis in fundo della mia “Top Ten” Made in Polesine nel libro che ho scritto per il Panathlon Club di Rovigo stampato a novembre 2009.
E allora , visto che parliamo del 2016, anzi del 2000 + 16 come il numero storico della maglia indossata da Vigor Bovolenta, eccovi subito il Vigor ‘tajante’ Bovolenta portabandiera tra gli “Olimpionici & Gentlemen” , tanto più che sappiamo tutti che gli azzurri della Italvolley sul podio delle Olimpiadi di Londra 2012 hanno dedicato proprio a Vigor la loro medaglia ‘sventolando  sua mitica “Maglia Numero 16” insieme al tricolore italiano.
E lo facciamo proponendovi “tutto” il testo e la fotogallery pubblicata sul sopracitato libro, perché questo è semplicemente il mio regalo a CHI lo ha amato forever e non lo dimenticheranno mai. A partire da papà Gino e mamma Luciana, dalla sorella e parenti tajanti, da sua moglie Federica e dai suoi 5 figli che …onorano il padre e la madre come meglio non si potrebbe.

A seguire in Appendice News alcune significative 'integrazioni' , tanto più che la prima è una Lettera scritta da Vigor ai suoi fan, che peraltro abbiamo già pubblicato a tempo debito nella rubrica Mail & Fair Play.

BOVOLENTA VIGOR  ( Olimpiadi ATLANTA 96 e PECHINO 2008)  / Dal libro “50 anni di Panathlon Rovigo - “Olimpionici & Gentlemen” written by Sergio Sottovia )

Vigor, un nome un programma. E tante coincidenze per questa 'sua' storia da 'signore' delle Olimpiadi di Atlanta 1996 e di Pechino 2008.
Quest'anno Vigor Bovolenta, tajante puro sangue, il suo 35esimo compleanno l'ha festeggiato in casa sua, cioè sabato 30 maggio a Taglio di Po, in una cornice speciale come il Galà dello Sport. Lui Vigor 'stella tra le stelle' , perché il Comune di Taglio di Po in sinergia con le Vecchie Glorie Tagliolesi ha voluto rendere omaggio ad atleti e dirigenti del calcio del Delta. “Una festa – ha detto l'assessore allo sport Renato Pregnolato – che l'Amministrazione comunale ha voluto , per premiare tutti quei 'Campioni & Signori' che Sergio Sottovia ha raccontato nei suoi tre volumi 'Polesine Gol'. Uno straordinario evento dedicato al calcio e a tanti protagonisti che hanno fatto la storia della Tagliolese negli ultimi 50 anni. Una manifestazione, questo Galà dello Sport, per restare nel cuore e nella mente di chi vi parteciperà”.

 

 

E Vigor Bovolenta è stato festeggiato a Taglio di Po come 'SIGNORE DELLA PALLAVOLO' , il Campionissimo tra le 'signore della pallavolo', cioè  quelle  'ragazzine' della US Virtus che in quel fatidico 29 giugno 1980 conquistarono addirittura il titolo italiano Under 15. Quasi a ribadire che la pallavolo a Taglio di Po è una 'produzione di origine controllata’, visto che proprio quest'anno la tajante Elena Gabrieli aveva appena partecipato , ad aprile, agli Europei di Rotterdam con la Nazionale Italiana.
Un 'ragazzo d'oro' in tutti i sensi, Vigor Bovolenta, sempre disponibile nei confronti dei suoi amici di Taglio di Po, come lo era stato anche l'anno scorso a Pasquetta , quando l'ho incontrato per la prima volta, sempre 'gancio ' il calcio e le Vecchie Glorie Tagliolesi, a margine di una partita di beneficenza alla quale Vigor ha 'voluto' partecipare e giocare in favore dello sfortunato Paolo Pasetto, al quale ha donato la sua 'maglia azzurra'.

 

 

Una partecipazione che peraltro per Vigor era anche un revival.
Ha ricordato infatti Vigor:” E’ stato un piacere ritrovare alcuni amici come Cristian Boscolo detto Pelè che ha fatto strada tra i professionisti, ma coi quali ho giocato assieme nella Virtus dagli 8 ai 13 anni, quando da terzino sinistro sfruttavo la mia statura per segnare gol di testa”.
Ma casa Virtus era una Polisportiva e se Vigor nel calcio segnava almeno 5 gol a stagione, beh per uno come Bovolenta che a 14 anni era già alto 1.84, la pallavolo diventò presto il suo …sbocco naturale.
Già, ma quanta strada ha dovuto fare questo 'ragazzino spilungone' partito dalle giovanili della Virtus per arrivare a bissare Atlanta 96 con Pechino 2008 ?
Coincidenza volle che quest'anno il sottoscritto abbia raccontato la storia 'tajante' di Vigor su un sito internet. Una storia frutto di tante confidenze fattemi da chi  l'ha visto crescere, il piccolo grande Vigor Bovolenta della Virtus.

 

 

Era un'anteprima di un Personaggio – Story che avrei fatto tra ...due anni.
Invece eccomi qua in anticipo, col Vigor Bovolenta 'olimpionico' , tranquillizzato anche dal suo sms (era fine luglio, appena prima dell'Olimpiade di Pechino) che solo un GRAN SIGNORE poteva regalarmi con tanta semplicità straordinaria.
La stessa con la quale Vigor riconosce i meriti a quanti , a Taglio di Po e dintorni, lo hanno aiutato a muovere i suoi primi passi nel mondo della pallavolo.
Era la Virtus del presidente Giuliano Zampieri e degli allenatori Luciano Zanella, Pierugo Duò e Giannino Bernardinello. Una triade 'pigmalione' e imprescindibile per l'olimpionico di Atlanta – Pechino. Imprescindibile come classico punto di partenza.
Appunto quello di Vigor Bovolenta nato a Taglio di Po il 30 maggio 1974.
Uno spilungone che a Taglio di Po, da giovanissimo nell'Under 15, era già alto 1,90.

 

 

Ne sa qualcosa Giannino Bernardinello che di quella Virtus 88/89 del presidente Cesare Girotti ne era allenatore, quando in Seconda Divisione gli avversari erano Occhiobello, Libertas San Pio X, Tor Castelmassa. Tant'é che era questa la nota testuale del coach su Vigor:” Cambiare pantaloncini, perché necessità 56/58”.
Era appena rinato il settore maschile a Taglio di Po e Bernardinello ne era tra i promotori, con la sua passione quasi religiosa e ‘documentata’. Sia nell’insegnamento sul campo che per la storia …futura. Così risulta che Vigor Bovolenta in 2D aveva il tesserino n.1091342 e che nell’ultimo match stagionale a Stienta  (contro la Cles, il 13.5.89) come da referto Fipav , per la Virtus giocarono Diego Fabbri, Daniele Tecchiati, Pierugo Duò, Federico Bernardinello, Enrico Rosestolato, Roberto Bissacco e Vigor Bovolenta.
Poi a San Donà di Piave, dal 3 all’8 luglio, Vigor Bovolenta fu convocato dal Comitato Regionale Veneto nel raduno collegiale per i nati nel 1974.

 

 

E pensare che  a quel raduno non é stato facile mandarlo...
Ricorda infatti Giannino:” Ho dovuto insistere coi genitori di Vigor, per poterlo portare a quel raduno a San Donà. Era una vetrina troppo importante, là potevano vederlo ‘Quelli di Padova, Treviso e Ravenna’ Per questo si convinse anche sua mamma Luciana“.
Insomma il 'piccolo grande' Vigor era davvero 'portato ‘ per la pallavolo.
A questo punto il ‘dado è tratto’, perché il presidente regionale Fipav è il polesellano Bruno Schiesaro e fu così che la Virtus Taglio di Po ‘trattò ‘il passaggio di Vigor Bovolenta al Polesella 89/90, dove giocò sia nell’Under ( anche nella Rappresentativa regionale) che in prima squadra. Quanto basta perché  Bovolenta , visto in un campus estivo, approdasse al Messaggero Ravenna 90/91, a giocare nell’Under 18 allenata da Skiba, gran maestro del settore giovanile, peraltro ben visto subito Vigor anche dal coach Ricci per la prima squadra in serie A.
Che avesse carattere per fare strada , Vigor l'aveva dimostrato anche nella Virtus, quando il 'giovinotto' che giocava da banda chiese al coach di giocare 'centrale' ...come a Pechino.

 

 

Come a dire che Vigor Bovolenta, baipassando Polesella, salirà sul tetto del mondo della pallavolo.
Partendo a scalare le montagne fin dalla stagione 90/91 quando a Ravenna fece il suo esordio nella stagione in cui la squadra romagnola vinse nel 1991 sia scudetto che Coppa Italia. Un periodo lungo e felice, quello di Bovolenta a Ravenna, perché con lo stesso club vinse ben due Supercoppe Europee (nel 1992 e 1993), quindi due Coppe dei Campioni (nel 1993 e 1994), quindi nel 1997 una Coppa CEV.
Davvero un ottimo sprint, quello di Bovolenta a Ravenna, dove la pallavolo è un laboratorio nel quale il ‘mosaico’ è quasi un’arte bizantina da costruire in …Classe, ma anche nella vita.
Come racconta Vigor rivisitando quel periodo in flash back:” Sono arrivato lì che avevo solo 16 anni, e a Ravenna ho trovato la pallavolo vera, un ‘passo’ difficile nel quale l’allenatore Daniele Ricci e il dg Giuseppe Brusi mi hanno accompagnato e cresciuto come un figlio, aiutandomi a maturare in modo speciale fino all’esordio in serie A”.

 

 

Tutte stagioni da protagonista nel Ravenna, dilettandosi peraltro come dj a Radio Zero ma sopra tutto come ‘centrale’ sotto rete, tanto da meritarsi Vigor la fiducia di Velasco, il coach che oltre all'esordio in Nazionale ( il 3 maggio 1995 con l'Italia sconfitta per 3-1 dal Cuba a L'Avana) gli ha fatto fare tanta strada azzurra. Da centrale ovviamente, con tante presenze per un viaggio in maglia azzurra in cui Bovolenta ha cominciato ad impinguare un palmares di tutto rispetto. Speciale l'annata di Vigor Bovolenta nell'Italia 1995, quando vinse l'oro nella Coppa del Mondo in Giappone, l'oro agli Europei di Atene e l'oro nella World League a Rio de Janeiro.
Risultati speciali e propedeutici ad un altro risultato speciale nel 1996. Quale? L'Olimpiade di Atlanta , con l'argento conquistato in America da Vigor con la Nazionale Italiana allenata sempre da Velasco. L'argento signori, in una Olimpiade, con l'Italia battuta soltanto dall'Olanda.
Per la cronaca e per la storia quell'Italia era composta da Andrea Gardini, Marco Meoni, Pasquale Gravina, Paolo Tofoli, Samuele Papi, Andrea Sartoretti, Marco Bracci, Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli, Andrea Zorzi, Andrea Giani, e appunto Vigor Bovolenta.

 

 

Sempre per la cronaca e per la storia quell'Italia nel primo turno, inserita nel gruppo B, batté la Corea del Sud 3-0, la Tunisia 3-0, l'Olanda 3-0, la Russia 3-0, la Jugoslavia 3-0. Nei quarti l'Italia batté l'Argentina 3-1, in semifinale batté la Jugoslavia 3-1 ma nella finale al cardiopalma gli azzurri persero 3-2 da quell'Olanda che il team di Velasco aveva schiacciato nelle qualificazioni., 
Allora quelle emozioni Vigor Bovolenta le ha vissute ‘blowin’ the wind’ , da cavallo purosangue dentro la prateria della grande pallavolo.
Oggigiorno invece Bovolenta, pur sempre evergreen sul campo, reinterpreta il suo background con sfaccettature sia scientifiche che …filosofiche.
Sentite cosa mi ha detto Vigor alcuni giorni dopo che sul palco del Gran Galà dello Sport, aveva regalato la sua maglia azzurra della Nazionale Italiana ( il famoso numero 16) al suo primo allenatore Luciano Zanella:” L’avevo portata come omaggio al sindaco di Taglio di Po, ma poi quando ho visto che c’era in sala il professore Zanella, allora ho pensato di regalargli la mia maglia azzurra in segno di riconoscenza per tutto quello che lui aveva fatto per noi a Taglio di Po, sia nella pallavolo che a scuola. Ho pensato che la maglia azzurra fosse per il professore il massimo della riconoscenza, per la sua passione e per quel ‘sacro fuoco’ che Luciano lui ha sempre avuto per la pallavolo”.

 

 

Emozioni  a ruota libera, come quelle azzurre vissute alle Olimpiadi di Atlanta 96 e che l’attuale Vigor ripropone così:”  Abbiamo fatto grandi cose con l’Italia di Velasco, ma anche quell’Olimpiade di Atlanta l’ho vissuta con la spensieratezza della gioventù. Magari mi accorgo adesso quanto valore abbia quella medaglia d’argento alle Olimpiadi, non solo per me ma anche per l’Italia e per la storia dello sport”. 
Ma se è difficile arrivare in alto, beh lo sappiamo, ancor più difficile è restarci.
Questione di passione e di motivazioni, ma anche di qualcos'altro. Sentite il 'pensiero' di Vigor Bovolenta:” Ormai la mia avventura nella pallavolo era diventata la mia professione e stavo realizzando un sogno. Oltretutto avevo grandi motivazioni e per di più mi stavo impegnando e realizzando in una attività davvero piacevole”.

 

 

Con queste premesse Vigor ha fatto il miracolo di giocare ai massimi livelli, in Italia, in Europa e nel Mondo, per altri 12 anni, cioè fino a tutt'oggi e ...oltre.
Indossando ovviamente tante maglie diverse, perché sono state tante le società che si sono affidate a Bovolenta per centrare quegli obiettivi prestigiosi che proprio con Vigor 'centrale' potevano essere più facilmente abbordabili.
E così nel dopo Atlanta c'è stata la sua ultima stagione di Vigor nel Ravenna, un’esplosione parallela a quella dell’amico Hristo Zlatanov e ‘accelerata’ dal crack Ferruzzi che spinse Ravenna a puntare sui giovani e che culminò con quella strepitosa vittoria del 1997 a Ginevra che Vigor spiegò così:” A 22 anni vincere da capitano è stata una gioia doppia, con Ricci allenatore e Brusi da dirigente, i miei due padri”.
A Ravenna Vigor rimase otto stagioni , poi viene acquistato da quel Treviso che lo voleva quando ancora giocava nel Polesella.
Ma era destino che alla Sisley il tajante Vigor non dovesse mai giocare. Perché Vigor è uno che ama la pallavolo giocata:” Avevo davanti Gardini e Gravina, mi impuntai e chiesi di essere ceduto. Io volevo giocare , così insistetti e venni ceduto in prestito”.

 

 

E fu così che troviamo Bovolenta in casa Conad Ferrara 1997/98, in una annata, quella 1997, in cui le qualità tecniche e l'esperienza di Vigor hanno fruttato all'Italia il terzo posto agli Europei in Olanda e l'oro in World League a Mosca.
Una professionalità, quella di Vigor, che in A1 era garanzia di qualità. Perciò lo hanno voluto, in sequenza e sempre in prestito, la Piaggio Roma 1998/99 del coach Montali e la Iveco Palermo 1999/2000.
Passaggi di anno in anno, nei quali peraltro lo sportivo Vigor conquista anche la sua speciale solidità familiare:” Nel mio passaggio a Ferrara sono stato chiamato dal mio coach Ricci, invece a Roma mi sono trasferito per …amore”.
Già, perché se a portare il ‘tajante’ Vigor nel Palermo era stata una chiamata del ds Recine, invece a portare Bovolenta nella capitale era stato soprattutto il cuore…

 

 

Sorride Vigor mentre gli fanno da sottofondo le voci di Alessandro (  5 anni) e Arianna ( 1 anno) e spiega:” Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. Mia moglie Federica, giocava anche lei a Roma, in serie A ( assieme all’amica Gioli olimpionica), poi …ha smesso a 25 anni per dedicarsi totalmente alla famiglia”.
E allora si capisce quanto quella parola ‘Ale’ tatuata sul polpaccio di papà Vigor sia davvero una dedica da libro cuore. Come peraltro il nome ‘Arianna’ tatuato sul braccio di Vigor, due nomi quelli di Ale e Arianna, che non  a caso anche sua moglie Federica si è ‘tatuata’ per sempre. Sentite la spiegazione ‘autentica’ di papà Vigor:” La famiglia per noi è un valore che …vale per sempre”. 
Una specie di sottofondo musicale anche nei passaggi di anno in anno vissuti da Vigor, come la stagione a Palermo dove la Iveco ha cercato di capitalizzare le esperienze ‘internazionali’ dell’allenatore argentino Lozano.

 

 

Stagioni nelle quali, per quanto riguarda la Nazionale Italiana vedranno Bovolenta fregiarsi della medaglia d'oro nella World League (Cile 1999, a Mar de La Plata) e agli Europei in Austria, mentre l'anno dopo per l'Italia e per Bovolenta ci sarà nel 2000 la medaglia d'oro a Rotterdam , in Olanda.
Va in flash back ancora Vigor, ‘ragionando’ sul valore ‘morale’ della maglia azzurra e dell’Italia:” Ascoltare l’inno di Mameli , magari davanti a 8000 spettatori, è sempre stato un’emozione speciale. Poi all’estero …la nazionale è sempre qualcosa di speciale.  Ricorderò sempre quella volta che avevamo appena vinta la medaglia d’oro a Mar de La Plata nel 1999,  ed eravamo all’aeroporto di Buenos Aires in attesa dell’aereo per il rientro in Italia. Che emozione quando ci venne incontro un 80enne dicendoci ‘sono un italiano emigrato in Argentina, qui mi sono sposato e ho i miei figli, ma ….grazie ragazzi per avermi portato dall’Italia il profumo della nostra terra”.

 

 

Tutto questo in un  mondo della pallavolo in cui Vigor Bovolenta é certamente un professionista , ma non certo un globetrotter, non fosse altro perché ha messo su casa a Ravenna. E allora ecco che il nostro Vigor da Taglio di Po,  nel Terzo Millennio, ritrova la giusta stabilità ritornando sulla 'retta via' , cioè la via Emilia, quella che gli addetti ai lavori chiamano la 'strada della pallavolo'. Così Bovolenta farà il 'centrale ' nella Unibon di 'casa' Modena, per tre stagioni dal 2000 al 2003 ( due con l’allenatore Lorenzetti e una con Bagnoli) vincendo lo scudetto 2001/02 e impinguando il suo palmares 'azzurro' con la medaglia d'argento agli Europei disputati nella Repubblica Ceca.
A questo punto cambia il coach della Nazionale Italia e lui Vigor resta fuori dal giro della maglia azzurra. Ma non resta fuori dal giro delle grandi squadre. Così Bovolenta passa alla Copra Piacenza non certo per chiudere la carriera da 'vecchietto’. Anzi a Piacenza il nostro Bovolenta ci resterà per cinque stagioni da protagonista, guarda caso disputando tre finali scudetto e vincendo una Top Teams Cup. In un Piacenza allenato il primo anno da Velasco, il secondo dallo slavo Travica, quindi due da Dall’Olio e l’ultima, la quinta, da Lorenzetti.
Lapalissiano Vigor:” E’ ovvio che restando protagonista a certi livelli, ci si ritrova anche con gli allenatori precedenti”. 

 

 

Insomma Vigor è sempre lui, di nome e di fatto, così col ritorno di Anastasi alla guida della Nazionale Italiana c'è anche il ritorno di Vigor Bovolenta in maglia azzurra.
Se l'aspettava Vigor? Diciamo che Andrea Anastasi ha sempre creduto in lui e non ha guardato la sua ...carta d'identità, perché lui Vigor lo conosceva bene.
Come lo conoscevano bene 'quelli della Virtus di Taglio di Po' che in quei giorni preolimpici  ' Pechino 2008'  sono andati in flash back per dirmi:” Vigor aveva carattere e sapeva soffrire per la pallavolo. Perciò passavamo tante ore in palestra, dove veniva anche a fare il segnapunti. E’ stata quella la sua forza, quella che l’ha fatto diventare grande”.
A partire da quella lettera di convocazione del 30.05.1990 firmata da Flavio Zampieri per il Comitato Regionale Veneto , per il VII° Trofeo ‘O.Conti’ , Under 16 maschile a Chioggia, dove Vigor ha giocato assieme a Matteo Rossi, Simone Vulpinari, Mirko Ghedini, Nicola Negri Gianluca Bicego, Stefano Formai , Mirko Trevisani e Federico Bernardinello.

 

 

Era l’epoca in cui Bovolenta era al Polesella e Fabio Volpe era presidente Fipav Veneto.
Epoca in cui Skiba disse al sopracitato Bernardinello tajante::” Non ti preoccupare. A Ravenna faremo due cose. Lo allungheremo e lo faremo diventare come un elastico”. Detto da Skiba era significativo della potenzialità di Vigor, perché Skiba allenatore ha forgiato tanti giovani Nazionali Juniores che poi ha ‘ceduto’ nel gruppo di Velasco.  Un personaggio Velasco che ‘pretendeva tanto da tutti’ e  del quale – sottolineava Skiba – proprio Vigor era entrato nelle simpatie tecniche.
Quelle stesse 'simpatie tecniche' che Vigor Bovolenta si è meritato da Anastasi ( me l'ha detto lo stesso coach, incontrato col gotha della pallavolo italiana alla Romanina Country di Crespino) , per essere protagonista a 34 anni con l'Italia alle Olimpiadi di Pechino 2008.
L'ho seguita quell'Italia 'cinese' , una corsa azzurra frenata da tanti infortuni, ma dove ho visto 'cuor di leone' Vigor guadagnarsi il posto da titolare e la finalina per il terzo posto.
Per la cronaca e per la storia l'Italia di coach Andrea Anastasi aveva questa rosa giocatori:  Luigi Mastrangelo,  Mauro Gavotto , Valerio Vermiglio, Marco Meoni, Alessandro Paparoni, Alberto Cisolla, Matteo Martino, Hristo Zlatanov , Mirko Corsano, Alessandro Fei, Emanuele Birarelli, quindi col numero 16 il tajante Vigor Bovolenta.

 

 

Mi piace segnalare questa annotazione: se Fei, Meoni e Mastrangelo erano alla terza partecipazione olimpica, beh solo Meoni veniva da lontano tanto quanto il polesano Vigor Bovolenta, cioè da ...Atlanta 96.  
Per la cronaca e per la storia questa è la sequenza risultati dell'Italia di coach Anastasi: nelle qualificazioni Italia batte Giappone 3-1, quindi Usa – Italia 3-1 e infine Italia Venezuela 3-0, come Italia – Bulgaria 3-0, quindi Cina – Italia 2-3. Giusto per accedere ai quarti, dove l'esperienza dell'Italia fa aggio anche sugli infortuni andando a battere per 3-2 la Polonia capitalizzando sia i 20 punti di Gavotto e i 18 punti di Cisolla, ma anche i 'sostanziosi' 14 punti messi a segno proprio da Vigor Bovolenta muro centrale.
Ci ha provato l'Italia nelle semifinali a reggere il ritmo del Brasile, ma i sudamericani sull'1-1 hanno sprintato andando a vincere per 3-1. Restava comunque la speranza di andare sul podio, ma il 24 agosto 2008 l'Italia incerottata quanto Vigor Bovolenta riusciva a rendere solo difficile la vita alla Russia che , vincente 3-1, spegneva le residue speranze azzurre, poco prima che nella finalissima gli Stati Uniti conquistassero l'oro battendo per 3-1 il Brasile.  

 

 

   
Purtroppo non è arrivata la sospirata medaglia di bronzo. Sarebbe stato il massimo per quell'Italia e per Vigor Bovolenta.
E perché no, per Taglio di Po e per il Polesine, ma che Vigor , il centrale delle Olimpiadi di Atlanta e di Pechino, commenta cosi:” Se ad Atlanta 96 ci ero arrivato da giovane, all’Olimpiade di Pechino ci sono arrivato in piena maturità. Nella prima Olimpiade ho visto una grande organizzazione e pensavo di aver visto il massimo, invece a Pechino ho visto …qualcosa di meglio. Poi sapevo che era la mia ultima Olimpiade e l’ho affrontata con grande senso di responsabilità, preparandola nei minimi particolari”.
Spiega ancora Vigor:” A ripensarci adesso sto rivalutando anche l’argento conquistato ad Atlanta 96, anche perché è un argento che è entrato a far parte della storia dell’Italia e della pallavolo. Per quanto riguarda Pechino 2008, beh c’è il rammarico di non essere saliti sul podio, ma bisogna anche considerare che non eravamo certo tra i favoriti, per cui possiamo essere comunque contenti”.

 

 

Adesso , nel dopo Pechino, la Nazionale Italiana ha iniziato il suo nuovo corso partendo dai giovani, ma il senatore Vigor Bovolenta, l’olimpionico che vale doppio, non ha affatto staccato la spina.
Anzi ha sfornato un'altra stagione 'al bacio' perché con la nuova maglia del Perugia Rpa-LuigiBacchi.it è stato protagonista nel campionato 2008/09 ( allenatore Vincenzo Di Pinto)  restando in corsa fino ai quarti di finale, eliminati peraltro da quel Piacenza che si aggiudicherà lo scudetto.
Un ‘Campione & Signore’, l'avevo definito quando l'avevo visto calciatore in 'campo per beneficenza’ a Taglio di Po, assieme ai  vari Albiero, Bonafé, Tivelli, Boscolo e gli altri calciatori storici professionisti, amici delle Vecchie Glorie Tagliolesi.
Un ‘Campione & Signore’ come quando l'ho rivisto a Taglio di Po, al Gran Galà dello Sport, l’ultimo sabato di maggio, dove tra l’altro l’ho intervistato per Telestense con Marco Mariotti.

 

 

E così il sottoscritto, come tanti ha applaudito Vigor Bovolenta nel giorno del suo compleanno, specie quando si è detto orgoglioso che ci fosse già un altro tajante a prenderne il testimone in maglia azzurra, cioè l’Elena Gabrieli presente in sala e convocata per i mondiali pre-juniores in Thailandia.
Ma la scheda tecnico –sportiva dl personaggio Vigor Bovolenta, l’abbiamo detto,  non è affatto arrivata al capolinea. Così , quando gli ho ricordato che lui da centrale della pallavolo potrebbe essere longevo quanto di solito è il portiere nel calcio, ecco che Vigor Bovolenta …guarda avanti:” Quest’anno giocherò ancora nel Perugia ( tra l’altro dell’esordiente coach Sartoretti suo ex compagno di squadra a Ravenna e in Nazionale), ma mi piacerebbe giocare ancora per tre-quattro anni, poi mi piacerebbe restare nel mondo della pallavolo”.

 

 

Insomma il Vigor 'tajante' che il 21 gennaio 2007 contro Montichiari ha ‘firmato’ i suoi 1000 muri in serie A, potrebbe impinguare quel palmares che, sintetizzando sotto la 'figurina' Bovolenta potrebbe registrare in didascalia 2 Campionati Italiani, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Europee, 2 Coppa Campioni, 1 Coppa Cev , 4 World League , 1 Campionato Europeo. Olimpionico ad Atlanta 1996 ( argento ) e Pechino 2008 ( quasi bronzo).
Poi chissà ! In fin dei conti Vigor Bovolenta, ‘doppio olimpionico’ soltanto perché ha saltato Sidney per colpa della caviglia rotta, orgoglioso in modo speciale della medaglia d’oro nella World League 1995 a Rio de Janeiro, adesso gioca a casa – Perugia.
Dove è stato protagonista quest’anno e vuole esserlo l’anno prossimo, mentre , guardando avanti, pensa al futuro prossimo col nuovo studio di fisioterapia che ha deciso di aprire a Piacenza assieme a Marco Savino e Alessandro Russo, i due amici specialisti.
Tanto tutto è a due passi da Ravenna, dove papà Gino e mamma Luciana fanno presto ad arrivare.
Guarda caso la città in cui il tajante Bovolenta è salito sull’ottovolante della pallavolo ascoltando il consiglio di suo fratello Antonio ( purtroppo prematuramente scomparso nel 1990), lo stesso che, dopo  una serata al circo,  ha convinto mamma Luciana di chiamare Vigor il suo fratellino in arrivo, in onore di ‘quel’ trapezista russo che ‘volava’ sopra la rete.

 

 

Insomma, per chi crede nei sogni, quella di Vigor era una storia già scritta, da personaggio ‘nel blu dipinto di più’ , guarda caso con la maglia azzurra della nazionale.
Una storia che ha visto Vigor diventare grande e importante nello sport e nella vita , step by step, dalla prima macchina speciale (identica a quella di bomber Bobo Vieri, allora calciatore al Ravenna, giusto per risparmiare), fino ai trofei mondiali e alle Olimpiadi di Atlanta 96 e Pechino 2008.
Una storia che Vigor, per tanti Sandokan per altri ‘solo e sempre’ Bovo, ha vissuto spesso di corsa, prima sulle strade del Delta del Po e poi sulle grandi autostrade della pallavolo dove anche una ‘bolla d’acqua’ può sbarellare un campione …dal tunnel al guard rail.
Tutte cose che Vigor, estroverso quanto pragmatico uomo –squadra, ha metabolizzato ripartendo sempre dai ‘fondamentali’ della pallavolo e della vita, cioè da quel muro e da quelle schiacciate che assieme al suo habitat familiare nel triangolo Taglio di Po - Ravenna – Roma costituisce la sua àncora di salvezza o coperta di Linus che dir si voglia. 

 

 

Ma se Ravenna, l’Emilia Romagna e l’Italia hanno dato tanto a Vigor il pallavolista, beh quantomeno bisogna riconoscere che Vigor il ‘trapezista’ centrale ha …ricambiato con gli interessi. Nel segno di una tradizione sportiva familiare iniziata da nonno Antonio, calciatore della Tagliolese, e che potrebbe continuare ad alti livelli col nipote Riccardo Trevisan ( figlio della sorella Ambra) che nel cortile di casa ‘tajante’ ho visto fare ‘canestro su canestro’ prima di partire per Bologna, dove il 12enne alto già 1,92, andrà alla Fortitudo Basket sperando di diventare famoso come lo zio Vigor.
Anche per questo, nella giornata del Gran Galà dello Sport di Taglio di Po, non  solo papà Gino e mamma Luciana e sorella Ambra erano felici di stare assieme al loro Vigor, ma tanta gente polesana si è 'gustata' la semplicità del suo campionissimo Vigor Bovolenta, vicinissimo ai suoi 'piccoli amici tajanti' anche se dall'alto dei suoi 202 centimetri di altezza.

 

 

PRIMA APPENDICE NEWS ( gennaio 2012) / “LA LETTERA & IL FAIR PLAY”/ VIGOR BOVOLENTA SALUTA l’A1… DOPO 21 ANNI E 553 PARTITE
( Ecco il testo completo della lettera ).
“Dopo 21 anni di serie A desidero esprimere un grande ringraziamento al mondo della pallavolo per le emozioni e le esperienze che mi ha permesso di vivere. Nel momento in cui ho scelto Forlì sapevo che non sarebbe stato semplice; oggi la società, mostrando serietà, ha deciso di ripartire dai giovani attraverso una più modesta B-2. Ho deciso di rimanere, lavorando alla ricostruzione della squadra, convinto anche dalla volontà di restare vicino alla famiglia.

 

 

 

Dopo che loro sono stati al mio fianco, credo sia arrivato il momento che io cammini al fianco loro. Scegliere il progetto di Forlì significa per me rivestire anche un doppio ruolo; a quello di atleta, affianco infatti una nuova responsabilità nell'area marketing, una nuova avventura personale e professionale che mi permetterà di rimanere ancora nel volley giocato.

 

 

A questo punto colgo l'occasione per mandare un saluto ed un ringraziamento a tutte le società dove ho giocato. E ringrazio anche tutti i fan che attraverso applausi ma anche fischi mi hanno aiutato a crescere, sportivamente ed umanamente. E poi la Nazionale, che mi ha concesso il grande onore di vestire la maglia azzurra e di poter rappresentare il mio paese nel mondo.
Ho iniziato la mia carriera a 15 anni, allontanandomi da mio papà Gino, mamma Luciana e mia sorella Ambra, oggi scelgo di rimanere vicino a Federica e i miei 4 bambini. Ringrazio tutti con un unico abbraccio per essermi stati vicini sempre, anche nei momenti meno semplici. Dedico la mia carriera, fatta di vittorie importanti ma anche di sconfitte, a mio fratello Antonio, che mi guarda da lassù”.

 

 

SECONDA APPENDICE NEWS ( by www.legavolley.it ) / VIGOR BOVOLENTA – SCHEDA FLASH
E' nato a Contarina 30.05.1974, frazione di Porto Viro (RO). Esordio in Nazionale a L'Avana il 03/05/1995 in Cuba-Italia 3-1. Nella sfida a Montichiari del 21/01/07 realizza il muro nr 1000 della carriera. Scompare il 24 marzo 2012 all'ospedale di Macerata dopo essersi sentito male durante un match di B2, serie dove aveva deciso di giocare con Forlì dopo la retrocessione dalla A1.

 

 


TERZA APPENDICE NEWS ( by www.fipavrovigo.net ) / FEDERICA LISI BOVOLENTA ALLA FATTORIA DI ROVIGO  ( SABATO 24 MAGGIO 2014, ORE 11.30 )
NOI NON CI LASCEREMO MAI è il titolo del libro autobiografico scritto da Federica Lisi, la vedova di Vigor Bovolenta, insieme con Anna Cherubini, per  tipi di Mondadori.
Federica Lisi appartiene al mondo della pallavolo, è stata anche l’alzatrice della nazionale.
Sta ricevendo solidarietà, affetto e aiuto concreto da quella notte del marzo 2012 in cui è rimasta sola. Il marito Vigor Bovolenta, nato in provincia di Rovigo, cresciuto a Ravenna, è stato un grande campione della nazionale di Velasco, vestendo la maglia azzurra per 203 volte. 203 erano anche i centimetri di statura del ‘gigante del Polesine’ nato a Contarina.

 

 

«QUESTO libro è il mio secondo viaggio di nozze con Bovo». Federica Lisi ha 37 anni, e il marito non ce l’ha più: si chiamava Vigor Bovolenta, Bovo per tutti, ed è morto il 24 marzo del 2012 durante una partita di pallavolo. Aveva 36 anni, era stato un campione della nazionale azzurra di Velasco. Il suo cuore ha ceduto in una notte maledetta a Macerata,
lasciando Federica con quattro figli da crescere. Sarebbero diventati cinque qualche mese
dopo, perché allora lei non lo sapeva, ma era incinta di Andrea, che in ottobre ha aggiunto Alessandro, Arianna, Aurora e Angelica. In un anno e mezzo la vita di una famiglia felice è stata stravolta. Una storia che Federica ha deciso di raccontare, nel libro scritto con Anna Cherubini, sorella d’arte (suo fratello è Lorenzo ‘Jovanotti’).

 

 

Federica, perché un libro?
«Perché ne avevo bisogno. Per me è stata una sofferenza attraversarne la stesura, ho voluto raccontare tutto e mi sono dovuta mettere a nudo, forzando i confini che il mio carattere mi imponeva. Ma mi ha fatto bene: scrivere per me è stata una lunga terapia, non so se mi ha aiutato ad ‘elaborare il lutto’, come si dice in questi casi, ma di sicuro sono più consapevole di quanto mio marito mi abbia dato, e di quanto sia ancora presente in ogni istante della nostra vita. Ma c’è un motivo ancora più importante».

 

 

Quale?
«Volevo che i miei figli sapessero chi era davvero il loro papà. Un libro è qualcosa che rimane. Non è stato facile, non lo è mai da quel giorno. Ma sono ripartita, e considero
questa esperienza il nostro secondo viaggio di nozze, per me e per Bovo».

 

 

EXTRATIME by SS/ Per la cronaca la “TOP TEN” Made in Polesine di cui ho raccontato la relativa Story agganciata alle relative Olimpiadi disputate era composta dai seguenti Personaggi: Tullio Biscuola- Maratona Parigi 1924; Benito Pigato – Ciclismo Mexico 1968; Renzo Bulgarello – Canottaggio – Monaco 1972; Laura Foralosso – Nuoto Mosca 1980; Antonio Ricchieri – Calcio 1988 e Barcellona 1992; Giovanna Pasello – Tiro a segno Atlanta 1996 e Sydney 2000; Christian Giantomassi – Pugilato Atlanta 1996; Jean Pierre De Vincenzi – Basket Sydney 2000; Simona Gioli – Pallavolo Pechino 2008; Vigor Bovolenta – Pallavolo Atlanta 1996 e Pechino 2008.

 

 

Sempre per la cronaca e per la Storia vi proponiamo altresì la Lettera scritta proprio da Vigor Bovolenta quando nel 2012 decise di ‘salutare’la Serie A e i suoi fan ‘scegliendo’ di ‘camminare’ assieme al Forlì per un nuovo progetto sportivo.
In una stagione che poi ha registrato la sua incredibile scomparsa il 24 marzo 2012 all'ospedale di Macerata dopo che Vigor da giocatore si era sentito male durante un match di B2, serie dove aveva deciso di giocare con Forlì dopo la retrocessione dalla A1.
Una storia sportiva che si chiudeva lì , sul campo a Macerata, e poi …quegli struggenti funerali a Taglio di Po di cui abbiamo già raccontato tutto su questo sito.

 

 

Come abbiamo raccontato la ‘forza’ di Federica Lisi, mamma coraggio nel tenere ‘vivo’ il ricordo di “Bovo” ,innanzitutto con la nascita a Roma di Andrea il quinto figlio di Vigor, presente a Villa Margherita i suoi parenti, compresi i genitori di Bovo e la sorella Ambra.
Davvero Federica & Bovo erano un unicum, come ha raccontato appunto Federica nel suo libro “Noi non ci lasceremo mai” scritto insieme ad Anna Cherubini.
Una ‘madre coraggio’ che ha visto Federica tenere vivo il ricordo di suo marito in tante presenze radiofoniche , televisive  ( anche recentemente da Costanzo e Paola Perego) , oltre che nel Mondo Volley dove il “Bovo Day” non era soltanto il ricordare la ‘grandezza’ di Vigor ma anche sollecitare quell’uso del defibrillatore nei campi sportivi per salvare altre vite, visto che quella del suo Bovo  … non era stata salvata.

 

 

Per la cronaca e per la Storia poi la giustizia ha fatto il suo corso, e a Forlì di questo aprile 2015 si è chiusa con una assoluzione, perché il fatto non sussiste, il processo che vedeva imputati i medici Matteo Scarpa e Maurizio Mambelli. Gli stessi che avevano a suo tempo concesso l’attestazione di idoneità sportiva agonistica e che erano a giudizio per omicidio colposo per la morte del pallavolista Vigor Bovolenta per quel malore a Macerata, durante la partita di B2 tra la Softer Forlì (la sua squadra) e la Volley Lube.
Ma non è nostro interesse approfondire questo argomento, fermo restando che in conclusione giurisprudenziale si può dire che “ mancava il rapporto causa-effetto tra il comportamento dei medici e la morte di Bovolenta”.  E che nello scorso ottobre 2014 le assicurazioni dei due imputati avevano concordato con i familiari dell’atleta Vigor Bovolenta il relativo ‘risarcimento danni’.

 

 

Ci piace invece sottolineare che Bovo è sempre vivo nel cuore di tanti sportivi italiani e nel nostro cuore, come ovviamente sempre nel cuore della sua Federica che adesso lo sta ricordando in un nuovo tour a livello nazionale , in una modalità tutta nuova, insieme alla rocker Maria Pia Tuccitto. Praticamente un “Ioelei” Tour Bovo che ha avuto il suo  
debutto nazionale in settembre a Bologna con lo speciale “reading” di Federica & Pia ,
Lisi Bovolenta e Pia Tuccitto. Cioè letture di “Noi non ci lasceremo mai", scritto dalla vedova di Vigor Bovolenta, che si alterneranno ai brani della cantautrice Pia Tuccitto,  a tutti nota per il suo legame artistico sia con Vasco Rossi che con Irene Grandi.

 

 

A questo punto, ricordato che sul sito del Quirinale è testualmente citato “ Bovolenta Sig. Vigor , Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Data del conferimento: 25/07/2000 , Di iniziativa del Presidente della Repubblica” passiamo finalmente a proprorvi le doverose didascalie.
Partendo dalla foto in cover che mostra  Vigor Bovolenta ‘benefattore’ a Taglio di Po, a fianco del sottoscritto Sergio Sottovia, giusto pochi giorni prima della partenza per le Olimpiadi di Pechino 2008.

 

 

Poi per quanto riguarda la fotogallery , voglio riproporvi innanzitutto le stesse foto e didascalie della VIGOR BOVOLENTA STORY sopra ‘riproposta’ e pubblicate sul citato libro by Panathlon Rovigo dedicato agli “Olimpionici & Gentlemen”.
01_US VIRTUS TAGLIO di PO ( camp prov “Ragazzi” 1988/89).
In piedi da sx: Fecchio Sandro, Moretto Nicola, Bovolenta Vigor (n.8), Marangon Nico, Pregnolato Giorgio, Franzoso Francesco
Accosciati: Grandi Devid, Milani Emiliano, Rosestolato Enrico, Fini Luigi, Marangoni Ivo, Milani Loris.
02_Vigor Bovolenta ( n.10) giovane promessa di un Messaggero Ravenna super premiato con 4 coppe.
03_Vigor Bovolenta brinda alla vittoria in casa Ravenna.
04_Vigor Bovolenta e i compagni del Ravenna, un team euforico e vincente.
05_ Vigor Bovolenta gran capitano del Ravenna vittorioso ( marzo 1997) in campo internazionale.
06_Vigor Bovolenta punto fermo dell’Italia di Julio Velasco.
07_Vigor Bovolenta , azzurro d’Italia, mostra il suo repertorio tecnico: la battuta.
08_Vigor Bovolenta , azzurro d’Italia, mostra il suo repertorio tecnico: il muro a due mani.

 

 

09_Vigor Bovolenta , azzurro d’Italia, mostra il suo repertorio tecnico: la gioia a mani larghe.
10_La felicità di Vigor Bovolenta, giovane new entry olimpionica, con l’Italia di Velasco, ad Atlanta 1996.

11_Vigor Bovolenta ‘stoica maschera azzurra’ nella finale Italia – Olanda, alle Olimpiadi di Atlanta 96.
12_Vigor Bovolenta mostra la sua abilità in ricezione, nel Ravenna Edilcuoghi.
13_ Vigor Bovolenta ‘centrale’ che schiaccia, il piedistallo delle vittorie per l’Edilcuoghi Ravenna.
14_ Vigor Bovolenta e il suo Ravenna winner internazionale, ospiti della Domenica Sportiva condotta da Simona Ventura.
15_Vigor Bovolenta , in schiacciata, ‘considerato’ di nuovo punto fermo del sestetto azzurro, da parte del mensile Pallavolo Supervolley ( dicembre 2007).
16_Vigor Bovolenta ‘uomo copertina’ del mensile Pallavolo Supervolley ( dicembre 2007) è l’immagine prorompente dell’Italia di Anastasi in corsa verso Pechino 2008.

 

 

17_Taglio di Po, pasquetta 2008. L’olimpionico Vigor Bovolenta calciatore per beneficenza, assieme agli amici tajanti Doriano Rosestolato ( Vecchie Glorie Tagliolesi) e Cristian ‘Pelè’ Boscolo.
18_Vigor Bovolenta abbraccia il Ct Andrea Anastasi, due storie che si incontrano, per riportare l’Italia alle Olimpiadi di Atlanta 96.
19_ Vigor Bovolenta e la sua concentrazione in ‘battuta’ per l’Italia olimpica di Pechino 2008.
20_L’urlo - gioia di Vigor Bovolenta, dopo la conquista nelle semifinali da parte dell’Italia di Anastasi alle Olimpiadi di Pechino 2008, diventa ‘strillo’ su Il Resto del Carlino, a nome della stampa italiana.
21_Ripartendo dalla muraglia cinese formata da Meoni, Bovolenta e Zlatanov, il mensile Pallavolo Supervolley ripensa alla nuova Italia del dopo – Pechino 2008.

 

 

22_ Sulla Gazzetta dello Sport del 12 gennaio 2009 è sempre ‘esplosiva’ la gioia dell’estroverso Vigor Bovolenta, centrale evergreen del Perugia
23-Taglio di Po/ Gran Galà dello Sport 2009.
Sul palco, da sx, Vigor Bovolenta, Riccardo Travaglia, Margaret Crivellari, Renato Pregnolato, Giuliano Zampieri, Bruno Piva.
24_Taglio di Po/ Gran Galà dello Sport 2009: Bovolenta,alla presenza del sindaco Margaret Crivellari e di Bruno Piva presidente del Coni Rovigo, omaggia il suo vecchio allenatore Luciano Zanella, con la sua ‘amata’ maglia n.16 della Nazionale Italiana.

 

 

A seguire ecco una serie di foto estrapolate dagli album a suo tempo consegnatemi dallo stesso Vigor Bovolenta e che ho pensato di proporre giusto per onorare questo suo numero 16 …post 2000, come “Campione & Signore” di un lungo viaggio che resterà indimenticabile anche oltre questo New Year 2016.
Perciò partiamo dalla foto familiare che mostra il baby Vigor Bovolenta nel giorno della cresima insieme a mamma Luciana e papà Gino.
Quindi con la foto di Vigor ormai ‘grande’ e dai grandi occhiali scuri a maggio 1990 tra i suoi compagni e insegnanti della Scuole Media a Taglio di Po.

 

 

Prologo alla foto di Vigor Bovolenta con tanto di trofeo vinto tra le mani e in poker col numero 14 tra i suoi compagni griffati “Messaggero” a Ravenna.
Di cui proponiamo poi i poster tutto il team con Vigon Bovolenta in piedi con la maglia numero 10.
E di successo in successo ecco Vigor tra i compagni della Italvolley prima vestito di biancazzurro in raduno-tour estivo , poi coi Velasco boys ‘attenti’ in tribuna, quindi più rilassati davanti all’Hotel Belvedere.
Passando al Vigor più maturo, eccolo ormai con la sua mitica maglia numero 16 in trio Italia con Giani e il libero (maglia n.12).
Con riferimento al Vigor Bovolenta sempre più ‘internazionale’ eccolo in poker azzurro datato 1997 come da sfondo …istogrammi cinesi.

 

 

Per storie planetarie con la Italvolley di cui Vigor Bovolenta è stato portacolori anche in tante trasmissioni sportiva, compresa la Domenica Sportiva condotta da Simona Ventura di cui proponiamo il flash settebello in vestito e cravatta rossa.
Per una Vigor Bovolenta Story sempre più targata pallavolo e in ‘coppia’ con Federica Lisi, d cui proponiamo appunto il flash scheda-carriera come da sito della Federvolley.
Un amore per il quale Federica ha scritto ‘tutto e di più’ nel suo libro “Noi non ci lasceremo mai” ( La mia vita con Bovo),  di cui proponiamo la cover-libro con  a fianco le belle facce dei figli di Vigor  e poi con l’immagine di Federica Lisi in attesa di essere mamma di Andrea , l’ultimo bambino della Top Five Bovolenta-Lisi.

A testimonianza dei tanti ‘passaggi televisivi ’ di Federica Lisi nel nome di Bovo di cui vi abbiamo già dato contro in altre rubriche, eccovi il recente che ha visto la “Signora Bovo” presnete a Domenica In da Paola Perego insieme alla rocker Pia Tuccitto di cui proponiamo alcuni flash che ho scattato direttamente per certificare anche in kit il “Coraggio di crescere una famiglia da sola”, con Bovo & Figli sempre insieme.

 

 

Una Storia che ho voluto proporvi a Natale 2015 ( perciò ecco lo storico augurio di Natale by Federica Lisi pallavolista in ‘cin cin red dressed’ natalizio) come saluto familiare a Vigov Bovolenta 2016.
Riproponendovi anche alcuni significativi flash che ho vissuto dal di dentro in ambito tajante e Made in Polesine. Vedi il sottoscritto fotografato da mamma Luciana a Taglio di Po insieme a papà Gino con la maglia di Vigor e sfondo suo fratello Antonio …seduto nel giardino di casa.

E per completare ‘tutto l’affetto’ dei familiari a Vigor Bovolenta ecco nei successivi flash la sorella Ambra ‘premiata nel nome di Bovo’ prima dal Panathlon di Adria ( al suo fianco il figlio Riccardo Trevisan-basket), poi dalla Provincia di Rovigo ( eccola targata tra presidente Tiziana Virgili e Rino Bedendo-Fipav), quindi premiata by CCIAA Rovigo ( eccola in sala a fianco di Marta Menegatti la ‘undicesima tra gli “Olimpionici & gentlemen” vista la sua performance beach volley a Londra 2012).
Ma la foto dulcis in fundo la voglio dedicare a “Bovo –Per- Sempre” , mostrando Vigor in una simpatica foto da “Gigante tra i bambini” quand’era ancora griffato Edilcuoghi da …10 e lode forever.

 

 

Giusti per salutarlo ancora una volta e mandargli un Sms per avvisarlo che gli ho dedicato questa Storia, all’immortale Bovo.
Tutto questo per Vigor Bovolenta e per la sua Grande Famiglia.
Perché –come ho già scritto anche nelle altre occasioni qui su www.polesinesport.it - la “Sua Storia” il Grande Bovo l’ha scritta Lui e la scriverà ancora ‘attraverso sua moglie Federica. Ma anche insieme ai LORO cinque figli ( visto che è arrivato anche Andrea) .
Perché TUTTI LORO erano e saranno PERFETTI assieme per sempre.


Perciò, caro amico Vigor & Family Bovolenta-Lisi, Buon Natale 2015 & Happy New Year 2016, perché …il 16 è il numero della tua mitica e indimenticabile maglia ‘azzurra’ che indosserò anch’io sui campi da tennis , solo però quando salirò sul podio anche se a livello amatoriale, come hanno fatto gli ‘Azzurri dell’Italvolley alle Olimpiadi di Londra in tuo onore.

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it