A Castelmassa la storia by FR dell’amaro “Centenario” del Teatro Cotogni di Castelmassa , inaugurato nel 1884 e chiuso nel 1984 causa ‘norme antincendio’ nazionali/ E tuttora ‘teatro’ di ...eterna costosa ‘opera’ incompiuta


La Storia del Teatro Cotogni di Castelmassa, fin dalla sua inaugurazione datata 1884, l’abbiamo già raccontata su questo sito www.polesinesport.it grazie al reportage completo by Franco Rizzi, con tanti artisti di spessore nazionale a certificarne l’importanza con le tante opere e rappresentazioni di successo.

Questo è avvenuto fino al 1984, quando , per effetto dell’incendio della Domenica 13 febbraio 1983 del cinema Statuto di Torino in cui morirono 64 persone, il Governo emanò una legge che obbligava teatri, cinema e sale varie a dotarsi di rigide norme antincendio e anche il Teatro Cotogni fu chiuso in quanto non a norma.

Davvero un amaro festeggiamento “Centenario” per tutta la Comunità di Castelmassa e per gli amanti dell’Arte per tutto l’enclave altopolesano, di cui adesso sempre il ‘cantastorie’ Franco Rizzi ( professore e storico ‘corrispondente’ de Il resto del Carliino ) ci racconta le successive vicissitudini ...strutturali e logistiche che a tutt’oggi hanno visto irrisolto la ‘sistemazione’ del Cotogni e la sua ‘apertura’ al servizio di quell’Arte e di quella Comunità per la quale era stato inaugurato.

Non una denuncia politica singola, ma un viaggio nel tempo tra le varie amministrazioni, che diventano una ‘amara constatazione’, che noi voi proponiamo tout court anche perché rientra in una soluzione ‘complessa e complessiva’ dal punti di vista istituzionale che trascende , come tempistica, ogni singola imputazione agli specifici Enti/Organismi competenti, peraltro nel tempo sempre più ‘impotenti’ singolarmente..

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 10.08.2023)/ CASTELMASSA: IL TEATRO COTOGNI, APERTO NEL 1984, QUASI UN SECOLO CHIUSO E SPERPERO DI SOLDI

CASTELMASSA: TEATRO COTOGNI, ETERNA COSTOSA INCOMPIUTA PER IL COMUNE

Il comunale teatro Cotogni, o sala degli spettacoli, venne inaugurato il 23 agosto 1884 con il rossiniano Barbiere di Siviglia, interpretato dal famoso baritono Antonio Cotogni. Il corpo orchestrale era composto da 50 professori e coristi dell’orchestra di Bologna. Seguirono altre 3 serate operistiche, concerti e varie altre manifestazioni. L’inaugurazione venne ripresa dalla stampa nazionale. Imponente contenitore in centro, vicino al municipio e a Villa Bresciani, oggi sede bancaria.

Tipica la struttura tardo ottocentesca: forma ovale, due ordini di palchi, altrettanti loggioni laterali, capienza di 400 persone. Il loggiato esterno, parte integrante dell’imponente fabbricato, fu costruito per permettere il mercato della canapa, delle tele e dei bozzoli.

L’amministrazione comunale dell’allora Massa Superiore, un paese lontano dai grossi centri, volle il Cotogni per offrire a una cittadinanza, locale e non, spettacoli, varietà, sport, ballo in un momento in cui il territorio stava decollando a livello socio-economico: urbanistica, viabilità, scuole e il teatro diede impulso e lustro a tutta la zona di qua e di là del Po, ciò per quasi un secolo: film. boxe, concerti, musica varia, ballo, feste, prosa, varietà, lirica, operetta…

Nel 1951 l’interno fu completamente ristrutturato: demoliti i palchetti, nuova ampia platea, grande gradinata, capienza di 500 posti e il Cotogni, adeguato ai tempi, continuò a primeggiare sul Po lombardo-veneto-emiliano. Castelmassa vantava un 2° cinema, quello di S. Martino.

Domenica 13 febbraio 1983 a Torino dopo le 21 il cinema Statuto fu distrutto da un incendio, 64 i morti. Il governo emanò una legge che obbligava teatri, cinema e sale varie a dotarsi di rigide norme antincendio e nel 1984, il Cotogni fu chiuso in quanto non a norma.

Da allora su come investire soldi comunali e non per il recupero del Cotogni si sviluppò una violenta lotta politica tra maggioranza di centro sinistra (sindaci Greghi e Bernini in particolare) e la minoranza di destra (quando ci fu una giunta di centro destra con Nadio Bombo primo cittadino, non si risolse alcunché), che paralizzò il tutto. Nel 1995 tornò al potere la sinistra con Giuliana Gulmanelli e si passò all’azione: progetto, soldi, cantiere, lavori. Nel 2007 la sindaca Mara Savioli, dopo ben 23 anni di chiusura, inaugurò il nuovo Cotogni: 250 posti e poltroncine scomode. La destra con Bardini e Boschini attaccò la maggioranza, accusandola di incompetenza e sperpero di soldi pubblici: poca capienza e spettatori non comodi. 

Nel 2009 andò al potere la destra con Eugenio Boschini e si pensò di rifare progetto: più posti e poltroncine meglio strutturate. Nel 2012 il terremoto rese inagibile il teatro e il Comune pensò ad un nuovo cantiere e altri fondi. Nel 1918 iniziarono i lavori e l’anno dopo Luigi Petrella sostituì Eugenio Boschini, che gli lasciò in eredità questa patata bollente. Il covid e il 110% fece lievitare enormemente i costi e i lavori furono interrotti dall’impresa appaltatrice per mancanza di soldi. (FOTO ALLEGATA: IL CANTIERE INTERNO)

Solo ai primi agosto il primo cittadino (FOTO ALLEGATA) ha comunicato formalmente che si riprenderà a lavorare con il 2° stralcio al Cotogni, che potrebbe essere riaperto “ad inizio primavera 2024”.

Fondi trovati: Fondazione Cariparo altri 150 mila euro (somma totale 510 mila); Cargill altri 190 mila, dopo i 260 mila iniziali: 100 mila statali; 147 mila comunali. Si arriva circa ad 1 milione.

Il 2° stralcio prevede 350 posti, recupero di palco e camerini, impianti e norme di sicurezza all’avanguardia.

Si spera che nel 2024 il Cotogni ritorni a nuova vita, certo nel tempo è rimasto troppo chiuso e i soldi sono stati spesi a palate.

EXTRATIME by SS/ In cover e nella fotogallery, in foto panoramica da Castelmassa, le emblematiche immagini del Teatro Cotogni e dell’attuale sindaco Luigi Petrella in rappresentanza dei tanti sindaci ed Organismi istituzionali che... non sono riusciti a ‘riaprire’ una location che era onore e servizio di tutta la Comunità Altopolesine e dintorni, oltre che dell’Arte in termini assoluti.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia

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