A Castelnovo Bariano il Comune dedica due ‘intitolazioni pubbliche’ a Mario Mantovanelli e Giorgio Cabianca/ Suoi mitici ‘medici condotti’ nel capoluogo, a San Pietro Polesine e... Castelmassa


24/04/2024

Vi parlo di un tempo che in questo momento non ha più parole.../ No, non vi parlo di Montmartre e dei fiori di lillà – cantati da Aznavour -; vi parlo dei due mitici ‘medici condotti’, di quando la Sanità pubblica si stava ‘estendendo’ direttamente anche nei piccoli paesi, appena dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

E lo facciamo grazie al reportage di Franco Rizzi, il cantastorie dell’Altopolesine, che nello specifico ci racconta la storia di Mario Mantovanelli che andava in bicicletta fino a Monselice e di Giorgio Cabianca che veniva dal tirocinio romano al Fatebenefratelli.

Cioè due medici che hanno lavorato in situazioni ben diversa da quella dei ‘medici di base’ attuali, e ai quali il Comune di Castelnovo Bariano ha voluto dedicare due ‘intitolazioni pubbliche’ a giusto riconoscimento dei loro meriti e dedizione professionale, con tanta passione ed umanità al servizio di tutti e spesso senza orario e supporto speciale.

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 21.04.2024)/ CASTELNOVO BARIANO: IL SINDACO MASSIMO BIANCARDI ANNUNCIA INTITOLAZIONI AI MITICI MEDICI CONDOTTI MANTOVANELLI E CABIANCA / IL PREFETTO APPROVA...

Domenica 21 gennaio scorso nel tardo pomeriggio in sala consiliare (FOTO ALLEGATA) fu stata formalizzata la ricerca storica “La sanità in Alto Polesine: dall’unità d’Italia alla riforma sanitaria del 1978”, ciò a cura dell’associazione culturale Padusia, Quaderni Padusiani n. 7, aprile 2023.

All’incontro, fra l’altro, ci si è soffermò su due figure storiche di medici condotti, il dottore della gente, il castelnovese Mario Mantovanelli (FOTO ALLEGATA), il sampietrese Giorgio Cabianca (FOTO ALLEGATA).

Il dottor Mario Mantovanelli (1917-1987) è ricordato qui come “l’ultimo dei dottori d’un tempo, di quelli che non ci sono più, quando il lavoro del medico era diverso, quando si visitava spesso a domicilio, si estraevano i denti, si cucivano le ferite, ci si sostituiva alle levatrici, venendo l’aspetto umano prima di quello professionale”.  Originario di Moglia di Sermide ma massese di adozione, Mario aveva un fratello, Gino, poi farmacista, professione continuata dai figli, l’attuale farmacia centrale di Este. 

MARIO MANTOVANELLI sposò la massese Stefania Ferraccioli e fu sempre un’unione felice. 

Dopo la laurea in medicina comincia a lavorare come medico in ospedale a Monselice, andandoci in bicicletta da Castelmassa; intanto si specializza in pediatria e in malattie polmonari. Nel 1955 vince la condotta a Castelnovo Bariano e con la famiglia si trasferisce qui. “La mattina in ambulatorio, le visite domiciliari, poi di sera a casa riceveva regolarmente 5-6 persone, un lavoro molto diverso rispetto a quello dei medici di medicina generale odierni. Era cattolico ma non bigotto, l’assistenza i poveri era per lui essenziale, dicendo che quando s’ammala un ricco, lo stesso diventa povero. Curava assai l’aspetto umano, poi veniva la diagnosi, e ti spediva ogni tanto dagli specialisti giusti. Cosa che adesso, con tutti gli esami che ci sono, fanno fatica a fare”.

Quando Mario Mantovanelli assisteva ai parti, se tutto andava bene, tornava a casa felice, ciò per questa nuova vita che aveva aiutato a nascere. Al contrario, certe morti, magari inattese, lo intristivano parecchio. Era assai coinvolto emotivamente, che spesso i medici odierni non hanno, pure per autodifesa. Si presume sia morto per essersi speso troppo. Morì il 14 novembre 1987 e sarebbe andato in pensione il 21 al compimento dei 70 anni. Così lo ricorda il figlio Andrea

GIORGIO CABIANCA / Marcello Cabianca ci ha riassunto brevemente ma efficacemente la vita e l’opera del padre Giorgio, “un uomo e un medico capace di ascoltare”. Nato nel 1925 a Polesella, maturità classica al Celio rodigino, “dopo anni dalla maturità ancora recitava con precisione i classici e con piacere si confrontava con chi sapeva essere studente liceale. Avrebbe voluto laurearsi in lettere classiche per poi insegnare ma la morte per malattia dell’amata sorella Mirella lo portò a laurearsi in medicina. Effettuò il tirocinio professionale al policlinico Fatebenefratelli di Roma e nel 1955 vinse la condotta medica a San Pietro Polesine, la più vicina a casa”.

Il suo operato fu così apprezzato che un numero sempre maggiore di pazienti provenienti da altri Comuni si rivolgevano a lui. L’Italia di allora metteva in difficoltà logistica i medici: strade malmesse, case senza i servizi essenziali, ma il dottor Cabianca faceva di necessità virtù. Prima di essere un professionista, ascoltava, onde individuare le sintomatologie del paziente, le relative abitudini di vita, ciò per arrivare alla diagnosi e infine alla terapia. Si specializzò in pediatria, cardiologia, medicina interna, divenendo pure ufficiale sanitario in igiene e sanità pubblica. Nel 1981 fu nominato a Castelmassa ma non dimenticò mai “San Pietro Polesine, una frazione, una comunità che ricordò sempre con affetto per averlo accettato ed aiutato a crescere professionalmente”.

In merito nell’ultima seduta della giunta comunale (la n. 15) si è deliberata l’”intitolazione del parco pubblico di via Emilia alla memoria del dottor Mario Mantovanelli e, a San Pietro Polesine, il parco giochi di piazza Dario Roncatti alla memoria del dottore Giorgio Cabianca”.

 

“Un atto dovuto”, ha chiosato il sindaco Massimo Biancardi. Ora toccherà alla prefettura approvare le due intitolazioni, ciò secondo le vigenti disposizioni.

Cosa che è avvenuta celermente per cui il prefetto di Nuzzo ha già decretato in tal senso.

“Si autorizza il Comune di Castelnovo Bariano all’intitolazione del parco pubblico di via Emilia al dottor Mario Mantovanelli con l’apposizione di apposita targa commemorativa”.

EXTRATIME by SS/ In cover il brizzolato dottor Mario Mantovanelli e a seguire nella fotogallery il dottor Giorgio Cabianca.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia

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