Ac Chioggia “Campione Uisp 2012/13” , ai rigori vs Portotollese: cronaca di una vittoria particolare “for Betty” written by ABC / Allo stadio Gabrielli di Rovigo dove Santa MargheritaTaglie vinse “Coppa Uisp” vs Corbola


Questa è la ‘prima story’ written by Andrea Boscolo Cegion su questo sito www.polesinesport.it. Certo la sua passione per il ‘racconto’ è evidente , come d’altra parte ha dimostrato sul sito dell’Ac Chioggia e sugli altri siti nei quali ha promosso ‘in cronaca’ anche le partite del team Ac Chioggia, step by step nel Campionato Uisp di riferimento.
Per parte nostra che abbiamo avuto la fortuna di assistere a quell’Evento Story di fine Campionato Uisp 2012/13 allo Stadio Gabrielli di Rovigo, commentando altresì insieme a Gigi Patrian le entrambe le partite disputate ‘quel giorno’ , diventa naturale considerare ‘storica’ questa “Giornata particolare” raccontata da Andrea Boscolo Cegion nella modalità ‘vista dal di dentro’.
Tanto più che nel suo preambolo by mail lo stesso ‘autore ABC ( Andrea Boscolo Cegion) ne spiega così le motivazioni e le caratteristiche stesse del racconto :<<La prima storia/evento che mi è venuta in mente è stata la finale del campionato UISP (lega di Rovigo) del 2013 tra AC Chioggia e ASD Portotollese, conclusasi 5 a 3 per il Chioggia dopo i calci di rigore (1-1 d.t.r.), nella quale naturalmente go giocato pure io. Oltre che per i ricordi personali, ho scelto questa anche per il suo valore reale: è stata la finale di un campionato avvincente, contro un grande avversario, conclusasi nel modo che più spettacolare non c'è.>>
Già quel giorno, oltre alla finale del campionato Uisp 2012/13 si è disputato altresì la finale stagionale della Coppa Uisp tra il Corbola e i padovani del Santa Margherita Taglie. Come si vede la Uisp di Rovigo del tandem storico dirigenziale Gianni Grimaldi & Mario Fabiano ‘spazia’ davvero a ...tutto campo. E visto le squadre in campo, anche nelle vicine provincie di Padova e Venezia.

 

 

 

Per quanto riguarda le ‘caratteristiche ‘ della Media News proposta by Andrea Boscolo Cegion, ecco come …ABC ne spiega le peculiarità:<< Mi sono concesso solo due licenze:
- di raccontare il tutto scrivendo in prima persona (ero indeciso se farlo o meno, ma poi ho deciso così pensando che così sarei riuscito a trasmettere meglio le emozioni ed il punto di vista dei presenti dell'epoca);
- ho descritto molti punti utilizzando il "passato remoto" (perché secondo me rende il racconto, seppur meno snello, più avvincente e quasi "epico").>>

 

 

 

Per parte nostra , ci ha fatto piacere che , per così dire, ”si sia lasciato trasportare” e sia andato "a ruota libera", tant’è che oltre a proporvi in fotogallery le sue 7 immagini trasmesseci, vi proponiamo , a completamento dell’Evento Story che ha visto la partecipazione anche del Corbola e del Santa Margherita Taglie, diverse altri flash che ho scattato direttamente tra campo e dintorni, in quella giornata particolare che ha visto la vittoria dell’Ac Chioggia …for Betty. Un nome e una storia sfortunata, quella di Betty , ma che quel giorno, grazie a suo marito sul campo e ai suoi amici in tribuna, ha fatto capire a ‘tutti’ quali siano i valori fondamentali che bisogna mettere in campo, non solo nello Sport ma nella vita.

 

 

 

E che …ABC , per il modo che ha di scrivere e per la passione con cui racconta i ‘fatti’ , beh dico solo che fa bene a raccontarli su ‘tutti i siti del mondo’ perché sono Storie prototipo.
Oltre tutto vale la pena che Lui le racconti e siano pubblicati, con più frequenza di quanto possiamo permetterci noi di www.polesinesport.it anche perché …lo abbiamo spiegato ad ABC, oltre al fatto che ho preso l’impegno di scrivere un altro Libro Story e perciò ‘dobbiamo’  rallentare il ‘mio’ impegno su questo sito.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Andrea Boscolo Cegion, mail 17.02.2016) / UISP: FINALE STAGIONE 2012/13 / AC CHIOGGIA VS ASD PORTOTOLLESE
STADIO “F. DE PAOLIS” DI CHIOGGIA/  Minuto 84°. Il San Giorgio Casale è esausto, rassegnato, ferito. Noi, il Chioggia, stavamo gestendo la partita, in attesa del triplice fischio del direttore di gara. Che inesorabile arrivò. Tutti negli spogliatoi a festeggiare. Finalmente a Rovigo, finalmente in finale.
La partita era la semifinale di ritorno del campionato interprovinciale UISP (lega di Rovigo) contro il San Giorgio Casale. Finì 1 a 1, ma passammo il turno grazie al 2 a 0 rifilato all’andata in casa loro. Bomber Urban e compagni ci fecero sudare, ma non è loro bastato. La desideravamo troppo quella finale.

 

 

 

La stagione 2012-2013 fu molto avvincente. Finimmo al primo posto in classifica del girone della “regoular season”, nonostante del nostro girone facessero parte squadre del calibro di Rivarese, Portotollese, Corbola e Donzella.
Superammo abbastanza agevolmente anche il mini girone dei playoff, dove incontrammo Arteselle, Donzella e S. Urbano. Mentre i quarti di finale (svoltisi andata e ritorno) furono una vera e propria battaglia contro il Badia (5-5 all’andata e 1-0 il ritorno). Ma …superato il San Giorgio Casale in semifinale, ad attenderci nella finale del “Gabrielli” c’era la corazzata Portotollese.

 

 

 

Era il secondo anno che giocavo con gli amatori AC Chioggia. L’anno prima purtroppo venimmo sconfitti in semifinale ai calci di rigore per mano della Rivarese (che poi ha perso la finale con il Saguedo). Sentivo in continuazione i miei compagni di squadra parlare della “finale di Rovigo”. La bramavano. Quasi che la vittoria finale consistesse proprio e solo nel raggiungere la finale. Molti dei miei “colleghi”, che giocarono e vinsero la finale due anni prima (ironia della sorte sempre contro la Portotollese), la ricordavano quasi con sacrale memoria.
Quell’anno la Portotollese era una grande squadra, che meritò degnamente la finale quanto noi. L’avevamo incontrata (e battuta) per ben due volte nel girone, ma in finale questo non contava.

 

 

 


In finale si azzerava tutto: classifiche, marcatori, gol fatti, gol subiti, infortuni, tutto. Contavano solo quegli 80 fatidici minuti. In campo neutro. Ad armi pari.
Nelle file dei deltini militavano giocatori importanti, un misto di esperienza e freschezza. Avevano a dirigere la difesa Paolo Broggio (uno che un po’ a calcio ci ha giocato!), supportato da arcigni difensori come Marchesini e G. De Bei. Ad inventare a centrocampo avevano Farabuttin, e alla regia E. De Bei. Sulle fasce la velocità e la potenza di Feggi e Tessarin. In attacco giocavano i veterani F. De Bei e Marangon, e il neo acquisto “Mimmo” Zerbin (giocatore visibilmente appartenente a categorie superiori). Mister Tiziano Bellan non era messo per niente male.

 

 

 

Noi del Chioggia però non eravamo da meno. Conoscevamo la Portotollese, il loro gioco, i loro punti di forza e pure i loro punti deboli.
Gli allenamenti di quella settimana furono molto soft. Non potevano essere altrimenti. Era giugno avanzato. Eravamo atleticamente “stanchi”, com’era fisiologico che fosse. Quello che contava era rimanere concentrati sull’obiettivo, fare gruppo, stare insieme.
Venne finalmente il gran giorno. Arrivammo al “Gabrielli” circa un’ora e mezza prima del calcio d’inizio. Si stava intanto giocando la finale della Coppa Rovigo tra Corbola e Santa Margherita Taglie (vinta da questi ultimi).

 

 

 

Cornice di pubblico stupenda. Fu aperta la gradinata di fronte alla tribuna centrale per i coloriti tifosi del Corbola (arrivati a Rovigo addirittura in autobus!). Pomeriggio molto caldo, vicino ai 30 gradi di temperatura. Chi più, chi meno, eravamo tutti emozionati. Il “Gabrielli” è un palcoscenico per tutt’altre realtà calcistiche, ti fa tremar le gambe. Forse eravamo noi squadre amatoriali ad essere fuori luogo, ma non importava. L’adrenalina scorreva a mille. Centinaia di spettatori, telecamere, foto, cori, bandiere, striscioni, addirittura la telecronaca in diretta di Gigi Patrian. Era tutto bellissimo.

 

 

 

Alla Portotollese lo spogliatoio di destra, a noi quello di sinistra. Per farci un regalo, prima del nostro ingresso in spogliatoio, il nostro accompagnatore/addetto agli arbitri “Nane” ci preparò già le divise appese ognuna nel proprio attaccapanni, come le preparano in serie A. Un’accortezza che tutti apprezzammo, e che ci fece esaltare ancora di più. Per ricambiare, “Nane” finirà poi scherzosamente sotto la doccia vestito!
Facemmo riscaldamento proprio dietro la gradinata occupata dagli “ultras” del Corbola, che fecero il tifo per noi, e che nonostante la loro squadra stesse perdendo intonarono dei cori anche per noi. Un “grazie”, forse mai detto per quel giorno, va anche a loro.

 

 

 

STADIO GABRIELLI DI ROVIGO/ Questi le due formazioni iniziali schierate in campo…
PORTOTOLLESE: Pregnolato, Mancin, Marchesini, Tessarin, De Bei G., Broggio, Feggi, Farabuttin, Zerbin, De Bei E., Marangon.   All. Bellan.
CHIOGGIA: D’angelo, Boscolo An., Baldin, Boscolo E., Bonivento, De Ambrosi, Doria C., Tiozzo, Fabris, Doria A., Filippi.   All. Sambo.

 

 

 

ROVIGO/ Sambo Gimmi, da sempre allenatore del Chioggia (una sorta di Alex Ferguson della laguna), ci dispose tatticamente in maniera impeccabile. Tra i pali iniziò D’Angelo (ma poi a questo si avvicenderanno Boscolo Al. e soprattutto Marziliano). Solita rocciosa difesa vecchia maniera, con l’esperto De Ambrosi come libero a guidarla, marcatori io e il mio compagno ed amico Bonivento. Quest’ultimo prese in consegna Marangon, e a me venne affidato il compito di marcare il temibile Zerbin. Centrocampo tutto polmoni, con il metronomo Boscolo E. “Momo” coadiuvato da capitan Doria A. e Tiozzo, con Doria C. sulla fascia destra a sfornare cross per le punte, e Baldin come finto esterno sinistro (in realtà messo di guardia alle pericolose avanzate di Tessarin). In avanti potenza pura.

 

 

 

Sambo, vista anche l’assenza della punta pugliese Cilli, schierò i bad boys clodiensi Filippi e Fabris (quest’ultimo capocannoniere del torneo con ben 40 realizzazioni, contando tutti i gol fatti).
Fischio d’inizio. Pronti, via. Dopo pochissimi minuti la Portotollese passò in vantaggio. Calcio di punizione da circa 35 metri, magistralmente calciato da De Bei E.. La distanza era notevole, ma la traiettoria balistica trovata dal dieci granata ha qualcosa di incredibile. D’angelo non fece neanche un passo, e la sfera si infilò sotto l’incrocio dei pali alla sinistra del portiere. Partita in salita dunque per il Chioggia. Successivamente prendemmo in mano le redini del gioco, ma la Portotollese si difese bene. Prima frazione di gioco che terminò con noi sotto di un gol. Delusi sì, amareggiati pure, nel vedere che non riuscivamo a “sfondare” la difesa avversaria come sapevamo fare, ma non rassegnati. Anzi, pienamente consapevoli che ce l’avremmo fatta a recuperare. E così fu.

 

 

 

Nella ripresa mister Sambo effettuò qualche cambio, tra i quali Nordio. L’esperto attaccante, nonostante non avesse perso il fiuto del gol, visse quella stagione da gregario, lontano dalla luce dei riflettori, ma quel giorno gli venne concessa la possibilità di riscattarsi, e di rendere gloriosa quella che fu la sua ultima stagione in attività. Nordio rispose presente. Al 10° minuto del secondo tempo mettemmo dentro un traversone dalla sinistra. La palla sembrava attraversare tutta l’area di rigore senza alcun esito, ma nel secondo palo fu proprio lui ad intervenire con una zampata vincente, riportando così in parità il risultato.

 

 

 

Quella rete ci diede ancora più fiducia, cosi affondammo ancora di più sull’acceleratore, anche se non trovammo la via del gol. Anzi, nel finale fu la Portotollese a farci sudare freddo in due occasioni: ma in una volò Boscolo Al. su un calcio di punizione di Marangon, e in un’altra fu De Ambrosi a salvare di testa sulla linea di porta. Dopo questi sussulti, le due squadre, ormai stanche e barcollanti come due pugili all’ultimo round, si “accontentarono” di chiudere la gara con i tiri dal dischetto (nel campionato UISP non si giocano i tempi supplementari).

 

 

 

Un minuto allo scadere. Entra in scena un altro personaggio chiave per il Chioggia. Marco Marziliano. Sambo sostituisce a sorpresa per la seconda volta il portiere, solo per i calci di rigore. Mai mossa tattica più azzeccata. Marziliano per motivi di lavoro, nei mesi precedenti non ha potuto giocare ed allenarsi, ma Sambo ha voluto regalare lo stesso un’occasione anche a lui.

 

 

 

Sequenza dei tiri dagli 11 metri. Inizia il Chioggia. Batte il capitano Doria A.. Parato. La Portotollese esulta. Noi sconfortati, sguardo basso. Doria A., da grande persona ed immenso giocatore qual è, invece di disperarsi …quasi in risposta alla “pacca sulla spalla” dai compagni, è lui stesso ad incitare noi: “Non vi preoccupate, la vinciamo lo stesso. Vinciamo noi!”…come contraddire un simile profeta! A questo punto entra in gioco Marziliano, che incredibilmente neutralizza 3 rigori sui 5 calciati dai portotollesi. Noi li realizzammo tutti con De Ambrosi, Bonivento e Fabris. Io sarei stato il 6° rigorista, il primo in caso di oltranza. Sono sicuro che lo avrei realizzato, tutti lo avremmo realizzato, troppo volevamo quella coppa. Purtroppo Marziliano mi tolse questa gloria, ma poco male.

 

 

Fummo noi quindi ad alzare il trofeo al cielo di Rovigo. Onore alla Portotollese, sconfitta quanto mai a testa alta. Il “Gabrielli” fu tutto nostro per un’oretta: per le premiazioni, per i festeggiamenti, entrarono in campo amici, mogli, fidanzate e parenti per condividere con noi quel momento. Festeggiamenti che continuarono a Chioggia fino tarda sera, con classica pizza, birra e…champagne. Momenti indimenticabili. Due anni più tardi vincemmo di nuovo il campionato (2 a 0 in finale contro il Bar Gelateria Antonella di San Pietro Polesine), e pure quest’anno ci stiamo provando. Ma questa è un’altra Story…

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per… Mister Betty, perché l’ho conosciuto Gran Signore nel nome della sua Betty.
Poi per quanto riguarda la fotogallery relativa a tutto l’Evento Story nella location dello stadio Gabrielli di Rovigo, ripartiamo da “Betty- striscione’ in tribuna e ricordata con Tre Grazie dalle sue amiche by Chioggia. Quindi con riferimento alla finale “Coppa Uisp” ecco le relative distinte-formazioni e subito il team del Corbola ( maglia rossa) e il team poster del Margherita Taglie in maglia bianca.

 

 

 

 

Con riferimento al match ecco l’entrata della terna arbitrale Uisp tra i capitani …vedi distinta; quindi i festeggiamenti con tanto di trofeo ( in primo piano) appena conquistato da parte del Santa MargheritaTaglie – team.
Passando alla finale per il “Campionato Uisp 2012/13”, ecco anche in questa occasione le due distinte-formazioni, poi le due squadre che ho fotografato prima della sfida: in maglia bianca la Portotollese e in maglia blu il Chioggia. Pi il cerimoniale del sorteggi con l’arbitro Meneghini che lancia la classica monetina tra i due capitani. A seguire alcuni flash trasmessici by ABC , tra Paolo Broggio ‘pressato dal chioggiotto Matteo Filippi, e le premiazioni finali, compresa la Portotollese di mr Tiziano Bellan. E anche flash by me, come la foto dulcis in fundo dedicata a Chioggia winner e alla Uisp Rovigo, rappresentata già in precedenza da Gianni Grimaldi e ora da Mario Fabiano al microfono.

Andrea Boscolo Cegion & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it