Adieu Marino Rizzi, Monsieur “ Liberté, Égalité, Fraternité”: è morto a S. Quentin-Francia dove emigrò nel 1949, sposò la sua Luisette e visse nell’affetto dei suoi figli/ Ma in Altopolesine, dove tornò nel 2013, lo piangono parenti e amici


25/01/2022

La notizia è ‘francese’ perché Marino Rizzi , 90 anni, è morto a Saint Quentin in Francia. Ma la sua scomparsa non è un fatto prettamente privato e familiare, perché la sua storia è anche una storia ‘italiana’, di quelle prototipo , perché Marino è partito da Castelnovo Bariano emigrante in Francia, a ‘lavorare le bietole’ come tanti altri polesani che ho conosciuto personalmente e magari si sono fatti una vita in Francia. Mi basta citare due ‘nomi noti’ partendo da Primo Carnera che lavorava inizialmente anche in un circo in Francia, per citare poi quel Jean Pierre De Vicenzi nato in Francia ma figlio di genitori partiti da Melara, per essere poi CT della nazionale di basket Francese argento alle Olimpiadi di Sydney 2000.
Ma non voglio ripetermi, sulla Storia di Marino Rizzi, perché l’abbiamo già raccontato qui su www.polesinesport.it nel 2013 quando venne in visita con la sua famiglia in Altopolesane ( basta chiedere direttamente a Google e vi rimanda direttamente alle pagine interessate qui su questo sito…) .
Perciò, gli dedichiamo anche noi un pensiero, ma lasciamo la parola e il ricordo storico e familiare a suo nipote Franco Rizzi, figlio di Vittorino e di mamma Bepina Malerba anche loro partiti con Marino per la Francia ma poi tornati presto a ..casa Altopolesine.
Perché è un saluto-ricordo da piccolo mondo antico, di quelli prototipo perché hanno messo radici nel ‘cuore …emigrante, quello di tanti italiani che nel secolo scorso hanno cercato fortuna sia in Francia che nelle Americhe, adattandosi a fare i mestieri più umili , come appunto Marino Rizzi, prima di trovare anche tante soddisfazioni sia lavorative che sociali.

 




MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 25.01.2022) / CASTELMASSA: MORTO A 90 ANNI MARINO RIZZI, ITALIANO EMIGRATO IN FRANCIA NEL 1949, MA SEMPRE LEGATO AL PAESE NATALE
E' morto lunedì 24 gennaio scorso a 90 anni Marino Rizzi a S. Quentin (Francia, regione della Piccardia, dipartimento dell' Aisne) (FOTO ALLEGATA).
Era nato in via Argine Vegri il 12 giugno 1931 da Archimede Rizzi e da Etelvina Mazzali, 4° e ultimo dopo Gila, Giuseppe e Vittorino. Ottenuta la licenza alla elementari di via di Mezzo, non proseguì gli studi causa la guerra mussoliniana. Quando nel 1947 Castelmassa si staccò da Castelnovo Bariano, per troppi giovani non c'era futuro e molti se ne andarono. Marino faceva qualche lavoretto ma sentiva che non era quello il suo futuro. Nel 1949, diciottenne, andò a lavorare in Francia con il fratello Vittorino e l'amico Augusto Pastore, che viveva in via Spinea a Castelnovo Bariano. L'agricoltura in Francia era allora in pieno sviluppo e l'offerta allettante, almeno per i parametri italiani. Andò a bietole a Villers-Le Sec, paesino di 300 abitanti nell'Aisne.
"Tornammo - amava raccontare - a Castelmassa per la fiera di S. Martino con il primo vero gruzzolo di denaro della nostra vita e ci parve di toccare il cielo con un dito. La primavera successiva tornammo io e mio fratello a Villers-Le Sec (lui si portò la fidanzata Giuseppina Malerba) sempre a cavare bietole a mano. Là conobbi Louisette Fruchard, ci piacemmo subito, ci fidanzammo presto. Non tornai a casa, mi sposai e continuai a lavorare in campagna".
Si stabilì a Gauchy grosso borgo industriale nei pressi della città di S. Quentin (Francia del Nord-Est famosa per lo champagne e per un grande fatto storico: colà nel 1577 Emanuele Filiberto di Savoia al comando della truppe spagnole di Filippo II sconfisse quelle francesi di Enrico II. In merito fu conclusa la pace di Chateau-Cambresis del 1559).
I figli: nel 1952 Jean-Luc, poi Michel, Marie-Pierre e Marc. Nel 1956 Marino Rizzi ottenne la cittadinanza francese e passò a lavorare nell'industria a Gauchy presso la Motobècane (colosso di auto e moto), ciò sino al 1988, quando andò in pensione. "Mia moglie venne a lavorare con me in fabbrica per 17 anni".
I coniugi Rizzi non hanno mai dimenticato Castelmassa. Ogni estate per le ferie venivano a Castelnovo Bariano a trovare i parenti, i coniugi Vittorino e Giuseppina Rizzi, con cui avevano lavorato in Francia da giovani. Marino era sempre a Castelmassa a rivedere i luoghi dell'infanzia, a salutare gli amici, a seguire la squadra locale lui che era appassionato di calcio, a divertirsi alla festa dell'Unità allora un grande evento agostano.
Nel 2013 l'ultima volta a Castelmassa, "per il 90° di mia cognata Giuseppina a Castelnovo Bariano", ci disse con commozione allora. "Sono tornato con mia moglie Louisette, accompagnato da mio figlio Jean-Luc, dalla nuora Silvye e dalla nipote Sabrina". Ha sempre parlato  bene l'italiano e il dialetto massese e nell'occasione visitò la casa in cui nacque, ospite dei proprietari, i coniugi Giampietro Guerri e Attilia Beltrame".
In via Argine Vegri ammirò, all'incrocio per San Pietro Polesine, il gigantesco  olmo vecchio di quattro secoli dedicato fra i rami al culto mariano (la località si chiama appunto Olma), "così lo vedevo da bambino quando andavo a scuola in via di Mezzo".
Fece visita in piazza Libertà, a due passi dal bar Borsa, a Pio Negri, famoso ciabattino. "Fa il calzolaio, fu mio compagno di scuola e cominciò l'attività nel 1948. Non ho mai dimenticato Castelmassa - conclude commosso allora - e la mia patria".
Ciao Marino!
EXTRATIME by Sergio Sottovia/ In cover il compianto Marino Rizzi, rimasto nel cuore della sua Gente dell’Altopolesine anche se da tempo emigrato in Francia.

 

Franco Rizzi
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