“Alla ricerca dell’altra metà delle mie radici”, il Libro di Angelo Dall’Aglio, in viaggio sull’Albero... coi Veneti emigranti/ CAP 7 , in Brasile nel 2005, con la storia di Luigi Spironello, da Treviso a ‘fazendero’ con famiglia dal 1891


Come nei grandi fiumi che passano dall’estuario al ...delta, così ogni Capitolo del Libro , della Storia “Alla ricerca dell’altra metà delle mie radici”, scritto da Angelo Dall’Aglio, praticamente in viaggio sull’Albero... coi Veneti emigranti”. 

Così in questo Capitolo Settimo  , incentrato sulla visita di Angelo e sua moglie Santina, nel 2005 in Brasile, si passa dal tronco originario ai tanti rami che sono poi nati , come per tanti Veneti emigrati in SudAmerica.

E allora senza tanti preamboli, eccovi tout court i tanti ‘incontri’ sull’Albero Genealogico partendo con Luigi Spironello & family da Preganziol e poi dal molo di Venezia sul ‘vapor’ Bruzzo ,per approdare nell’agosto del 1891 nel porto di Santos in Brasile e. per Luigi Spironello e la sua famiglia al seguito ( sua moglie Giustina e be 4 figli, alla ricerca di quella fortuna che l’Italia non poteva più donargli.

E allora ecco la Storia prototipo di un ‘fazendero’ che , dl 1891 al 1940, non si è mai sentito tutto brasiliano o ( rimasto) tutto veneto/italiano.

Una storia che si incrocia con quella dei suoi figli e nipoti e i ...tanti rami della Famiglia Spironello ...diventata brasiliana, piantando radici profonde, senza mai dimenticare le sue origini italiane.

CAPITOLO SETTIMO ( dal libro di Angelo Dall’Aglio) /   LA STORIA di  LUIGI SPIRONELLO – DA TREVISO  AL   BRASILE -  RIASSUNTO STORICO 1852 – 1980 , 

CENTENARIO DELL’ARRIVO IN BRASILE 1891 – 1991 / TRADUZIONE    RIASSUNTIVA

Luigi Spironello nasce a Preganziol –Treviso - Italia il 30 marzo 1852 da Sante e Scattolin  Antonia, umili contadini.

Presta regolare servizio militare dal 1873 al 1875; lavora come contadino in un periodo di grande crisi e difficoltà per tutti. Il popolo stenta a procurarsi il necessario per vivere.

Si sposa con Giustina Boesso, nasce il primo figlio - Pietro – morto quasi subito dopo la nascita.

Poi  nascono :  Angela – Giuseppe – Giuditta  e  Carlo. 

Di fronte alle difficoltà di lavoro e di sostentamento – entusiasmato dagli scritti del fratello Antonio che lo invita a raggiungerlo in Brasile dove si trova già dal 1888 e dove afferma non mancano pane e lavoro – Luigi, disoccupato e senza il becco di un quattrino, lascia la famiglia e si reca nella vicina Austria per racimolare la somma necessaria per affrontare il viaggio verso il Brasile.

 


Parte da Treviso di buon mattino portando con sé solo una fetta di polenta. Arriva là, affamato, bussa alla porta di una casa, chiede del cibo non come elemosina, bensì in cambio di lavoro. 

“ Spaccherà “ legna fino a riempire un carro. Termina a notte fonda; chiede di riposare; gli vengono date alcune coperte che stende sulla legna e lì dorme.

Il mattino seguente parte alla ricerca di lavoro; lo trova come bracciate agricolo, lavorando sei mesi e guadagnando il denaro necessario per sostenere le spese di documenti  e visti richiesti per recarsi in Brasile.

Finalmente nel giugno del 1891 è pronto per partire con tutta la famiglia. S’imbarca a Venezia sulla nave “ Matteo Brusso “, all’età di 39 anni poco dopo la nascita del quarto figlio. Porta con sé la moglie Giustina e i figli :Angela di 12 anni ,Giuseppe di 7,Giuditta di 3 e Carlo di appena due mesi.

Durante la traversata succedono due fatti importanti : 

1° - Collisione della Matteo Brusso con un’altra nave che obbliga tutti i passeggeri a portarsi al lato opposto dello squarcio per permettere al personale di bordo di riparare il danno subito.

      C’è il pericolo che la nave affondi.

2°- Malattia del piccolo Carlo. Il bimbo si ammala e la paura di Luigi e Giustina è grande; temono – 

     Come da usanza – che il piccino venga gettato in mare per evitare il propagarsi di eventuali 

     epidemie a bordo. Per fortuna Carlo supera la crisi e tutto va a buon fine.           

IL 20 luglio del 1891 Luigi sbarca nel porto di Santos nello stato di San Paolo. Passate tutte le  visite di routine previste dalle leggi portuali, Luigi chiede di raggiungere il fratello Antonio nella città di San Carlos; l’Ufficio di smistamento gli risponde che in quella città non è richiesta manodopera; c’è disponibilità di lavoro solo a Piracicaba, città poco lontana da San Carlos.

Viaggia per un tratto in treno, poi su un carro trainato da buoi fino alla fazenda Bonfin. Qui lavora per due anni alla coltivazione del caffè per poi passare alla fazenda Do Rocha come colono per altri 8 anni. In questo periodo nascono le due figlie “brasiliane “,Maria  e Lucia .

Capita che Luigi venga trasferito a lavorare alle dipendenze del fratello del padrone e che lui esclami :     << CAMBIO LA TERRA ,  MA NO EL PARON >>. 

 

 

Successivamente passa nella fazenda Santa Eliza, municipio di Rio das Pedras, rimanendovi per 13 anni. Finisce col fare il mezzadro nel bairro do Bairrinho, municipio di Piracicaba, nella proprietà della famiglia BALDISSERA.

I figli di Luigi e Giustina crescono, si sposano, comprano un sitio in località <Concecion> dove si coltiva soprattutto tabacco e dove Luigi e Giustina vivranno fino alla loro morte, avvenuta l’1 di gennaio del 1931 per Giustina, e il 21 di gennaio del 1940 per Luigi.

E’ famosa la frase che Luigi – col doppio degli anni di quando è partito dall’Italia – pronuncia un giorno di fronte ai suoi famigliari : 

 <<A GO 78 ANI, A NE SON NE’ ITALIANO, NE’ BRASILIANO, MESO PAR SORTE >>

Nella ricorrenza del centenario tutti i discendenti di Luigi e Giustina, con le loro famiglie, s’incontrarono per onorare e commemorare – fra lacrime e sorrisi – il coraggio e la forza dei loro antenati che scelsero per loro e per i loro figli la terra brasiliana.

Ai discendenti più vecchi di questa coraggiosa coppia spetta il compito di alimentare lo spirito di unione ; alle generazioni future di organizzare altri incontri e commemorare il 2° centenario dell’arrivo in Brasile della famiglia Spironello.

In occasione del 1° centenario dell’emigrazione è stato coniato lo stemma di famiglia a forma di scudo, con le bandiere italiana e brasiliana disposte secondo l’ordine dei due Paesi nel mappamondo, al centro risalta una grande S di Spironello, gialla su sfondo azzurro, che simboleggia il percorso marittimo.   A destra c’è un ramo di caffè, a sinistra una pianta di tabacco a rappresentare le culture cui si dedicò principalmente la famiglia Spironello .  

ALTRI SPIRONELLO

Durante la ricerca ebbi modo di contattare diversi Spironello sia in Brasile che in Italia . 

I rami sono almeno tre , senza alcun legame di parentela fra di loro. 

Ci sono Spironello che risiedono nelle città brasiliane di Aracatuba, Porto Allegre, Passo Fundo,  e negli stati di Santa Caterina  Paranà  e Rio de Janeiro.  

Il cognome si presenta in due variabili : < SPIRONELLO ; SPIRONELO ;  SPIRONELLI  e SPIRONELI >. In origine  era : SPERONELLO  . 

In Italia la maggior parte delle famiglie  “Spironello” si trova in  veneto, nelle provincie di Treviso e Venezia .

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                                                         FATTO  CURIOSO :

Riccardo Spironelli  di Aracatuba – SP – e Marcos Spironello di Passo Fundo 

( Rio Grande do Sul ), mi scrissero per sapere se il loro cognome aveva origini nobili e se esisteva IL ( “ BRASON  DA  FAMILIA” ) = stemma nobiliare di Famiglia .

Viaggiando per il Brasile questa domanda me la fecero in molti, tutti figli di emigrati italiani di terza generazione,  interessati a sapere se avevano origini nobili. “Come se i nobili , secondo loro fossero emigrati in Brasile a lavorare nelle fazende ! “  MA !!!       Mi chiesi cosa avesse originato una tale mania.  Nonostante ciò, feci una ricerca sull’araldica e costatai che la loro non era una mania, avevano ragione, lo stemma di famiglia  esisteva da vero .

E sì !  Quello che vedete qui sopra è proprio lo stemma gentilizio della famiglia  

“SPERONELLO”. Cognome originario trasformatosi poi in “SPIRONELLO”.   

Da discendenti di emigrati Italiani in Brasile di terza generazione, ho ricevuto anche diverse richieste di aiuto per la ricerca dei documenti necessari a richiedere la cittadinanza italiana. 

Per loro, fare ricerche in Italia risulta estremamente difficile, devono fare i conti con varie complicanze e in particolare con le omonimie che spesso li orienta su  persone sbagliate e  completamente estranee alla loro ricerca e prive di qualsiasi legame parentale,

Poi non è da trascurare il fatto, che molti cognomi di emigranti italiani di fine ‘800, sono stati talmente deformati all’atto della traduzione dall’italiano al portoghese, da renderli quasi irriconoscibili.

Inoltre c’è da considerare  che molti emigranti al loro arrivo in Brasile, dichiaravano soltanto la  

provincia di provenienza e quasi mai il luogo di nascita e di residenza. Per cui, in caso di una ricerca in Italia, l’unico punto di riferimento  che avevano era la loro provincia di provenienza.      

A proposito di errori e scambio di persona dovuti  all’omonimia, seppi dai Spironello di Concordia Sagittaria che i parenti  di Piracicaba, in occasione della festa per il centenario dell’emigrazione in Brasile del loro nonno, invitarono  come parente italiano il primo Spironello che rintracciarono nella città di Padova, un certo Cesare , un militare in pensione che  poi risultò non essere neanche loro lontano parente . 

Nonostante ciò, fra di loro ci fu uno scambio di visite, e fu proprio in occasione della visita  che Mario e Alcides Spironello  fecero a Cesare di Padova che quest’ultimo dopo alcune ricerche, rintracciò a Concordia Sagittaria i discendenti di Giovanni Spironello fratello del loro nonno Luigi e del mio bisnonno  Antonio.     

 

     

 

                                        DAI PARENTI UNA DEBOLE COLLABORAZIONE

Dei parenti  brasiliani mi aspettavo una maggiore collaborazione, invece dopo l’iniziale entusiasmo, la curiosità e lo stupore per ciò che stavo facendo, tutto si affievolì e si spense come una candela al vento .

Nonostante ciò, continuai a tenere i contatti telefonici con diversi di loro, i quali nel corso delle varie conversazioni si congratularono per lavoro che stavo facendo e per le scoperte che avevo fatto, e 

per la capacità di viaggiare in Brasile da una località all’altra esprimendomi correttamente nella loro lingua.  

Ma per quanto riguardava la ricerca, poche informazioni e di scarsa utilità.   

Per loro era tutto estremamente  difficile e complicato.    

Niente paura … avanti tutta !

Mi resi conto ancora una volta, della necessità di dovermi recare in Brasile per cercare personalmente ciò che era necessario per portare avanti con profitto il lavoro che da tempo avevo iniziato. 

Per cui, prenotai due biglietti aerei di andata e ritorno Italia / Brasile: partenza ottobre 2005 e ritorno a dicembre dello stesso anno.

 

 

                                  GLI SPIRONELLI DI CONCORDIA SAGITTARIA

In attesa del giorno della partenza per il Brasile, non rimasi inoperoso, contattai i parenti di Concordia Sagittaria ( VE )  e concordai con loro la data di un incontro. 

E fu così, che un sabato pomeriggio ai primi di ottobre, in compagnia di mia moglie Santina, partii alla volta di Concordia Sagittaria,  per visitare e conoscere i parenti Spironello là residenti . 

Al nostro arrivo trovammo Danilo ed Egidio che ci stavano aspettando all’inizio della via abitata quasi esclusivamente da loro famiglie . 

Ci accolsero calorosamente, fu un incontro  emozionante, eravamo parenti avevamo un legame di sangue, eppure nessuno di noi fino al quel momento sapeva dell’esistenza dell’altro.    

Ma fatto ancora più curioso, che anche i nostri genitori ignoravano l’esistenza gli uni degli altri. 

Danilo ed Egidio ci accompagnarono all’interno di una grande sala, dove erano ad attenderci una ventina di persone, tutte appartenenti alla famiglia Spironello, miei cugini di 3° grado, discendenti di Giovanni fratello di mio bisnonno Antonio . 

Dopo le presentazioni con strette di mano e calorosi abbracci, superata l’emozione del momento, ci mettemmo a tavola per una piacevole ed indimenticabile cena di fratellanza a base di cibi genuini tradizionali della nostra terra d’origine e di residenza,  il Veneto: “stupenda regione del nord d’Italia, piena di città d’arte,  di mare, monti, colline, laghi, fiumi e pianure che con la loro naturale bellezza richiamano ad ogni stagione visitatori e turisti da tutto il mondo “. 

IL tutto fu accompagnato da buoni vini di produzione locale.

L’incontro conviviale si protrasse fino a notte fonda, rallegrato da musica, balli e canti  ma soprattutto da canzoni popolari eseguite dalla bella e calda voce di Egidio. 

Ci lasciammo con la promessa di ritrovarci al ritorno del viaggio in Brasile per aggiornarli sugli sviluppi della ricerca.

 

 

Dopo il piacevole e indimenticabile incontro con gli Spironello di Concordia Sagittaria, mi attivai per organizzare il viaggio e la permanenza in Brasile. 

Contattai Roberto Spironello il figlio  primogenito del cugino Giò  Roberto di Bebedouro.

Roberto è laureato in legge, sposato con Giuliana, lavora all’Ufficio di Registro di San Paolo.  

Con lui programmai il mio soggiorno approntando un piano di massima per la visita ai parenti e per la ricerca di notizie e documenti.   

I primi contatti con Roberto avvennero esclusivamente  attraverso internet, dove per una prima conoscenza  mi inviò alcune foto di lui e della sua famiglia. 

Successivamente grazie al già citato passa parola, ebbi contatti anche con Silvana Spironello figlia di Luis Carlos e sorella di Julio Cesar .  

Luis Carlo era convalescente, reduce da un intervento chirurgico alle corde vocali e non in grado di parlare, pertanto alle mie telefonate in sua vece rispondeva la figlia Silvana.  

 

EXTRATIME by SS/ In cover onoriamo Mario Spironello, memoria storica della famiglia Spironello , di Piracicaba, la location che peraltro ha dato i natali anche a Josè Altafini, il calciatore protagonista in Italia sia nei grandi Club che in Nazionale, perché oriundo  e ...già raccontato qui su www.polesinesport.it ( basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente su questo sito, alle pagine interessate) visto che l’ho incontrato a Giacciano con Baruchella nel giorno in cui il Comune polesano da cui partirono i suoi Nonni lo ha festeggiato consegnandogli la Cittadinanza Onoraria.

Quindi nella fotogallery tutta la serie di immagini che lo stesso Angelo ha proposto, nella stessa sequenza, nei sopracitato Capitolo Settimo , per le quali soprassediamo da segnalarvi ulteriori indicazioni visto le didascalie incorporate e/o relative segnalazioni aggiunte in neretto.

Fermo restando che tutte le immagini proposte ( basta cliccarci sopra) sono visibili dao nostri lettori a risoluzione intera per esigenze di visibilità massima.

 

Angelo Dall’Aglio

www.polesinesport.it