“Alla ricerca dell’altra metà delle mie radici”, il Libro di Angelo Dall’Aglio, in viaggio sull’Albero... coi Veneti emigranti/ CAP 9, in Brasile nel 2005, a San Carlos ‘ricerche’ in Curia, Cartorio Civil, Museo ‘Pro Memoria’, Cimitero


Andamento sussultorio ondulatorio, quello delle ‘ricerche’ di Angelo Dall’Aglio e sua moglie Santina, in Brasile nel 2005 come già segnalato nel capitolo precedente.

Ma che in questa puntata dedicata al CAPITOLO NONO, pubblicato sul libro “Alla ricerca dell’altra metà delle mie radici”, sempre più in viaggio sul suo Albero genealogico diventa il paradigma del viaggio dei Veneti emigranti in Sudamerica a fine 800/ primi del Novecento.

Un viaggio emozionante sia per le ‘scoperte’ che per la modalità delle ‘ricerche’ effettuate, sia in ambito familiare ( discendenti dei suoi avi...) e in ambito istituzionale brasiliano

Un viaggio anche scoppiettante, quello di Angelo e Santina, a San Carlos , con scoperte di dati e documenti in varie location, dalla Curia vescovile al Cartorio Civil, dal Museo “Pro Memoria” al cimitero di San Carlos, praticamente in ‘risalita’ sull’Albero fino ai suoi nonni Riccardo dall’Aglio e Maria Antonia Spironello,  inciampando oltretutto sulle tante ‘variabili brasiliane’ dei loro cognomi, fatto naturale visto che parliamo di due secoli di storia ...dalla ‘radici’ alla sommità dell’albero genealogico.

 

 

 

 

CAPITOLO   NONO/  ( dal libro di Angelo Dall’Aglio ) / IN  BRASILE A SAN CARLO...

Felice e contento di aver trovato nel cugino Ezequiele un punto di riferimento per il soggiorno a San Carlo, in compagnia della mia inseparabile moglie Santina partii alla volta di quella città  .

Durante il tragitto, dal finestrino del pullman ebbi modo di ammirare un panorama stupendo, un’immensa distesa verdeggiante, tutta un falso piano con grandi pascoli, piantagioni di caffè e canna da zucchero.  Ogni tanto scorgevo mandrie di buoi che liberamente e pigramente si muovevano brucando l’erba qua e là.  Le grandi distese di canna da zucchero, di piante di caffè e i pascoli, erano interrotti da macchie di alberi e di arbusti, che si caratterizzavano e si distinguevano per una diversa tonalità di colore verde  scuro. 

In mezzo al verde dei pascoli, piccole pozze d’acqua emanavano una luce piena di variopinti colori, che i raggi del sole rendevano ancora più luminosi e brillanti. 

 

 

 

 

Quella stupenda  visione ricca di lussureggiante vegetazione, mi affascinò e al contempo mi portò con il pensiero a un passato lontano, in cui i miei nonni e bisnonni arrivarono in quel nuovo e sconosciuto mondo,  sottoposti a un duro lavoro e a grandi sofferenze, soprattutto nel lasciare la loro patria e gli affetti più cari, speranzosi di incontrare una vita migliore di quella che gli aveva riservato il paese d’origine.  L’ITALIA :  Meravigliosa Terra di una patria ingrata, incurante delle condizioni di indigente povertà in cui erano costretti a vivere i suoi figli, indotti a cercare un’esistenza meno grama e più decorosa emigrando oltre oceano, in terre lontane, sconosciute, piene di insidie e pericoli, dove si parlava una lingua a loro estranea e incomprensibile.

“ PERO’ L’ITALIA, O MEGLIO  L’ITALIETTA , ERA  UNITA,  E  AVEVA… IL..  RE “.  EVVIVA !!! 

 

SAN CARLOS :  la Cattedrale            IO e Santina al “ Cartorio civil ” con LUCAS

 

 

                        IO e SANTINA  con  il diacono   WAGNER   all’Archivio  Diocesano

 

 

                                                     ARRIVO A SAN CARLOS

Nel frattempo, fra un pensiero e l’altro , verso mezzogiorno arrivammo alla stazione dei pullman di San Carlos; e dopo aver ritirato i bagagli mi guardai intorno alla ricerca di un taxi, in quel momento mi si fece incontro un signore, il quale disse: “ Vocè è meu primo “( tu sei mio cugino ) , era  EZEQUIELE  SPIRONELLO,  mio cugino di terzo grado  che  pur oberato da impegni di lavoro mi stava aspettando alla stazione dei pullman:”   fu una piacevole e gradita sorpresa”     

Dopo breve esitazione, superato lo stupore e l’emozione, - c’eravamo sentiti per telefono e mai visti di persona -  ci stringemmo calorosamente la mano e c’incamminammo alla volta dell’hotel Calcara a noi riservato, ubicato in centro città in Avenida Conte do Pihnal. 

Santina ed io prendemmo possesso della stanza , sistemammo i bagagli , dopo di che, Ezequiele ci accompagnò nella sua casa, dove ci attendeva un pasto caldo preparato per noi da sua moglie Marlene, la quale ci accolse con calore e cortesia, presentandoci anche le sue due figlie;  l’indomani mattina accompagnati da Ezequiele, andammo all’interno del mercato municipale a visitare i negozi di sua proprietà. 

 

 

 

 

Successivamente ci recammo alla Curia Vescovile , dove incontrammo e conoscemmo il diacono WAGNER, responsabile dell’Archivio  - Anagrafico  Diocesano –  con lui, istaurammo fin da subito un buon rapporto di amicizia e collaborazione. .

Di ritorno dalla Curia Vescovile, provai un senso di meraviglia, un misto di stupore e incredulità, mi sembrava di sognare: ero a San Carlo, camminavo per le vie calcando le orme dove cento anni addietro passarono i miei avi. 

Continuando nel percorso in direzione dell’ hotel dove alloggiavamo, arrivai nei pressi della Cattedrale simbolo della città, entrai e provai una forte emozione, mi trovavo nel luogo dove i miei nonni Maria Antonia e Riccardo si sposarono e dove battezzarono il loro primo figlio Giovanni. 

Nel pomeriggio dello stesso giorno, sempre in compagnia di mia moglie, andai al Cartorio  Civil  (ufficio anagrafe ) , dove incontrai e conobbi personalmente LUCAS, il funzionario responsabile del settore anagrafico. Con lui avevo già avuto contatti via internet e per telefono.

 

SEGUONO CERTIFICATI  E  PROMESSE  DI  MATRIMONIO : della Curia e del Pro Memoria .

 

                  ...DI  AGOSTINO BOSSOLANI e GIOVANNA SPIRONELLO

 

 

Contatti che non sortirono alcun risultato, in quanto le indicazioni da me fornite non gli consentirono di iniziare la ricerca  .

Con Lucas verificammo l’autenticità del certificato di morte del bisnonno Antonio, rinvenuto al museo Pro Memoria  di San Carlos da Marlene, moglie di Ezequiele Spironello. 

Successivamente, sia al Cartorio Civil che alla Curia Vescovile iniziammo una ricerca di dati e documenti, ma nonostante l’impegno e la generosa disponibilità di Lucas e del diacono Wagner, non trovammo assolutamente nulla. 

Visto che al Cartorio e alla Curia non avevamo trovato nulla, con Lucas e il diacono Wagner verificammo gli unici elementi che avevamo a disposizione per vedere come continuare la ricerca.

Purtroppo, costatammo che ciò di cui disponevamo era  insufficiente anche solo per iniziare.

Un tale lavoro aveva bisogno di punti di riferimento, che noi al momento non avevamo.

 

....di ZOCCHIO  ISIDORO  e  LUIGIA  SPIRONELLO 

 

 

A questo punto mi resi conto che il proseguo della ricerca dei discendenti dei bisnonni, si presentava più difficile e complicato del previsto, e ancora più complicato se incentrato sui discendenti delle loro figlie, le quali sposandosi nel caso avessero avuto dei figli, questi avrebbero assunto il cognome del padre e non il loro.

Diversamente per Ferdinando invece che come maschio avrebbe dato continuità a cognome.  

Preso atto di quanto sopra, dopo alcune riflessioni pensammo fosse utile fare una capatina al Museo ” Pro  Memoria “, dove fu rinvenuto il certificato di morte del bisnonno Antonio . 

Detto fatto, il giorno seguente io e mia moglie ci incamminammo alla volta di detto Museo che si trova nella parte alta della città, all’interno dell’edificio della vecchia stazione ferroviaria.  

Giungemmo là, dopo una lunga camminata tutta in salita.  Al nostro arrivo fummo accolti con cortesia e disponibilità dal personale di segreteria, il quale ci accompagnò nella sala ricerche, dove conoscemmo le responsabili dell’Archivio storico , Signore  Marisa e Silvana, le quali incuriosite, stupite e meravigliate della nostra presenza , ci chiesero cosa ci avesse spinto nella loro città. 

 

...di SPIRONELLO   FERDINANDO  e  CECILIA  RICCI

 

 

Rispondemmo che non era la prima volta che ci recavamo in Brasile, e che ora eravamo lì alla ricerca di documenti sull’emigrazione dei nostri nonni, i quali nel maggio del 1888, dopo il loro arrivo al porto di Santos furono destinati in una fazenda all’interno del municipio di San Carlo.  

Le due signore, nell’apprendere che due italiani si fossero recati più volte i Brasile alla ricerca di informazioni e documenti sull’emigrazione dei loro antenati, rimasero basite. 

Fatto questo, secondo loro, piuttosto insolito, visto che generalmente sono gli emigrati in Brasile di seconda e terza generazione che si recano al Museo alla ricerca dei documenti necessari per richiedere la cittadinanza italiana . 

Dopo le presentazioni di rito, superati lo stupore e la meraviglia,  le signore Silvana e Marisa si misero a nostra completa disposizione e iniziarono la ricerca dei documenti da noi richiesti. 

Fummo informati, che lì potevamo trovare solo certificati di morte e certificati di abilitazione al matrimonio civile, riferiti unicamente al territorio del municipio di San Carlos.

 

... PROMESSA DI FERDINANDO  E  CECILIA

 

 

Richiedemmo per primo il certificato di morte della bisnonna Teresa , la quale risultava  deceduta antecedentemente al 1916, prima della morte del marito Antonio,  ( vedi il suo certificato di morte ), ma la ricerca non diede alcun risultato. Non fu trovato nessun documento né a nome di Teresa Bonesso né a nome di Teresa Spironello.    Prima delusione.

Dopodiché con pazienza e tenacia, continuando la ricerca sia al Pro Memoria che alla Curia Vescovile, facemmo alcune significative scoperte, nel corso delle quali però, dovemmo fare i conti con la parziale carenza di dati e una evidente deformazione degli stessi, in modo particolare per quelli di fine ‘800 e primo ‘900. Tanto che non fummo neanche in grado di trovare il certificato di matrimonio dei nonni Riccardo e Maria Antonia, matrimonio contratto nel mese di luglio del 1888 nella chiesa Parrocchiale di San Carlo.    Come mai ?

La Signora Silvana ci spiegò che fino a una certa data – 1890 più o meno – in Brasile si sposavano solo in chiesa e il matrimonio religioso aveva valore legale a tutti gli effetti . 

A questo punto, impostammo la ricerca sugli unici dati che avevamo a disposizione: 

Ferdinando Spironello sposato con Cecilia Ricci; Giovanna sposata con Agostino Bossolani; Luigia sposata con Isidoro Zocchio e Amelia sposata con Carmine Albino, e trovammo le promesse di matrimonio civile di Ferdinando e Cecilia, di Amelia e Carmine, ma ancora nulla delle altre due sorelle Luigia e Giovanna.

 

...... FERDINANDO E CECILIA

 

 

Per cui, l’iniziale entusiasmo, si trasformò in un’altra parziale delusione. 

Avevamo cercato per ore e ore, eravamo esausti, era ormai giunta l’ora di chiusura dell’archivio, ringraziammo le Signore per la loro cortese disponibilità e collaborazione, e con un velo di tristezza ci incamminammo verso il nostro albergo . 

Lungo il tragitto, né io né mia moglie avevamo voglia di parlare, eravamo esausti stanchi e delusi. 

Giunti in albergo, dopo qualche ora di riposo, analizzammo con cura il materiale acquisito e prendemmo atto delle molte difficoltà incontrate nel corso delle ricerche.  

Nonostante ciò, ci ripromettemmo di continuare il lavoro con rinnovata forza e determinazione. 

Quella sera prima di addormentarmi, come era ormai consuetudine, pensai a come organizzare il lavoro per il giorno seguente. Rimuginai nella mente cercando di capire i motivi della parziale mancanza di dati al Museo Pro memoria, ma non riuscii a darmi una risposta e tantomeno a trovare una spiegazione logica al fatto di non aver trovato i documenti di matrimonio civile di mia nonna e delle sue sorelle Giovanna e Luigia.

 

.  ... CARMINE  ALBINI e  AMELIA GIUSEPPINA  SPIRONELLO


 

Riflettei su tale fatto e collegai il tutto a quanto detto dalla Signora Silvana e cioè:  che “fino al 1900 più o meno, i matrimoni venivano celebrati solo in chiesa”. 

Dopodiché, decisi di tornare a ricercare nell’archivio della Curia Vescovile. 

E il giorno seguente, sempre in compagnia di mia moglie inseparabile e preziosa collaboratrice, andai alla Curia e assistito dal diacono Wagner continuai la ricerca. 

Dopo ore e ore di estenuante lavoro, finalmente trovammo i certificati di matrimonio religioso della nonna, delle sue sorelle Giovanna, Luigia e Amelia, più quello del loro fratello Ferdinando, ma ancora nulla delle altre due sorelle Fausta ed Eugenia . Che strano !   

Dove erano finite ?   Che fossero morte in giovane età ?   Ma…   Chi lo sa ......   

Non trovammo nulla nemmeno riguardo alla morte dei bisnonni  Antonio e Teresa, eppure del bisnonno avevo il certificato di morte rinvenuto al Pro Memoria…...   Come mai ? 

A quel punto mi convinsi che anche l’archivio storico- anagrafico della Curia Vescovile era carente di dati e impreciso nella trascrizione degli stessi, per tanto…poco. affidabile !  

Ma come ebbe a dire il diacono Wagner : “ Non  disperare : le vie del Signore sono infinite.

 

...  PROMESSA di  CARMINE e Amelia GIUSEPPINA

 

 

Dalla visione dei certificati rinvenuti al Pro Memoria, appare evidente come i dati siano sta.ti deformati durante la registrazione, all’atto della traduzione dall’italiano al portoghese.

In quelli della Curia vescovile, ciò non si evidenzia, in quanto su mia indicazione sono stati corretti dal diacono Wagner al momento della trascrizione . Per questi e altri motivi, la ricerca si presentava sempre più difficile , complicata e faticosa. 

Nonostante ciò, continuammo a ricercare, purtroppo ancora una volta della bisnonna Teresa e delle sue figlie Fausta ed Eugenia non trovammo assolutamente nulla. 

Questo ennesimo fallimento, mi rese oltremodo nervoso; ero deluso, sfiduciato e arrabbiato, a un punto tale da prendermela anche con la mia incolpevole moglie .

Talmente forte erano la rabbia e lo sconforto che per tutta la notte non riuscii a prendere sonno. Rimuginai nella mente cercando di capire il motivo della mancanza di qualsivoglia indizio sulle  più volte citate Teresa, Fausta ed Eugenia. E nonostante l’elaborazione di varie ipotesi, non riuscii a darmi una risposta e tantomeno a trovare una soluzione. Tanto, che fui preso da una incontenibile frenesia e non vedevo l’ora che facesse giorno per iniziare una nuova ricerca.   

E al mattino - da solo, imbronciato, non proferendo  parola alcuna , non rispondendo neanche alle domande della mia incolpevole moglie, m’incamminai alla volta del Pro Memoria . 

Strada facendo pensavo continuamente alla ricerca, mi scervellavo cercando insistentemente la ragione della mancanza di documenti sulla bisnonna Teresa e le sue figlie Fausta ed Eugenia.

 

...  CARMINE  e  AMELIA GIUSEPPINA

 

 

Intanto, piano piano, lo sconforto e la rabbia, lasciarono il posto alla calma e alla riflessione. 

Pensai alle ultime scoperte e ricordai che i nomi e ancor più i cognomi sui documenti rinvenuti al Promemoria e alla Curia,  erano stati talmente deformati da renderli quasi irriconoscibili. 

Tale fatto mi illuminò, suggerendomi di impostare la ricerca mettendo in computer il cognome Spironello nelle più svariate e fantasiose deformazioni.  

Nel frattempo, accompagnato dai miei pensieri ero quasi arrivato al Promemoria, quando da una strada laterale intravvidi mia moglie che mi precedeva, ma quando giunsi in archivio lei non c’era; mi chiesi dove fosse andata ma non mi preoccupai più di tanto. E iniziai a una nuova ricerca suggerendo alla signora Marisa di mettere in computer il cognome Spironello in diverse variabili.  

Strano a dirsi, ma adottando tale sistema, dopo diversi tentativi ottenemmo un risultato strabiliante :   QUASI PER INCANTO, IN SUCCESSIONE RAPIDA  APPARVE  PRIMA IL DOCUMENTO  EUGENIA,  E POI QUELLO DI FAUSTA. NON STAVO NELLA PELLE DALLA GIOIA .

 

AL  PRO  MEMORIA   ////    LE  SIGNORE  MARISA  e  SILVANA           IO e SANTINA  INTENTI  A  ESAMINARE I DOCUMENTI

 

UN MOMENTO  DI  PAUSA                                             IL giornalista  DJALMA  NERY

 

Fui preso da una esagerata ed esilarante euforia, tanto da far preoccupare le due signore  che si prodigarono per calmarmi, portandomi perfino un bicchiere d’acqua.  

Avrei voluto tanto condividere quel momento con mia moglie, ma lei purtroppo non era lì e ciò era imputabile unicamente al mio stupido e balzano comportamento.

Riflettei e capii che il mio atteggiamento nei suoi confronti era stato ingiusto e sbagliato. 

Mi precipitai al piano terra a cercarla  ma non la trovai, e parlando con alcune addette alle pulizie venni a sapere che  se n’era andata da poco, dopo essere stata per un periodo di tempo seduta su una panchina della stazione intenta a leggere un libro.  

Quando ritornai nella sala ricerche, sempre in preda ad un euforico entusiasmo, mi si avvicinò un signore alto robusto, barbuto e molto distinto che –  incuriosito dal mio comportamento chiese il motivo di tanto entusiasmo -.

 

SEGUONO I DOCUMENTI  RINVENNUTI,    AL  “PRO  MEMORIA” e alla  “CURIA VESCOVILE”

       FOGLIO  1        Abilitazione di matrimonio di :             GIOVANNI  GUERRA RUSSO  ed  EUGENIA   SPERONEA  (SPIRONELLO)


 

 

 

Rimase alquanto stupito e si dimostrò molto interessato alla mia vicenda, soprattutto quando seppe che venivo dall’Italia per ricostruire la storia dei miei antenati emigrati in Brasile.

Eravamo a mezzogiorno, l’ora della pausa pranzo, salutai il signore barbuto e chiesi alle signore Marisa e Silvana il permesso di usare il telefono di servizio per chiamare in albergo e verificare se mia moglie fosse lì, purtroppo non c’era, nessuno l’aveva vista in tutta la mattinata. 

Dove s’era cacciata ?  Cominciai a preoccuparmi e mi avviai verso l’albergo con la speranza che nel frattempo fosse rientrata, ma al mio arrivo non la trovai. 

E piuttosto preoccupato mi incamminai a cercarla , arrivato nel pressi dei giardini antistanti la Cattedrale la intravvidi seduta su una panchina intenta a leggere un libro, tirai un sospiro di sollievo, mi avvicinai e la chiamai, lei alzò lo sguardo, e rimanendo in silenzio continuò a fissarmi;  in quel momento provai un senso di vergogna per come l’avevo trattata, e nello stesso tempo pensai: ”ancora una volta la sua pazienza, la sua intelligenza e bontà d’animo avevano avuto la meglio sul mio dispotico comportamento “.

 

FOGLIO   2     ABILITAZIONE  DI MATRIMONIO :  di   GIOVANNI GUERRA RUSSO  ed  EUGENIA SPIRONELLO

 

 

 

 

Nonostante ciò, con la solita faccia tosta, come se nulla fosse, le raccontai delle scoperte fatte al  Pro-Memoria .  “Di quanto fosse stato faticoso e complicato rinvenire i documenti delle due sorelle FAUSTA ed EUGENIA” a causa della forte deformazione del cognome Spironello.

E per verificare personalmente tutto ciò, la invitai a seguirmi al Promemoria . 

Durante il tragitto, le raccontai dell’incontro avuto nella sala ricerche con il Signore barbuto e dell’interesse che lo stesso aveva dimostrato per quanto stavo facendo.

Ribadii ancora una volta, come fosse stato complicato il lavoro per arrivare a tali risultati, elogiando la professionalità, l’esperienza e l’abilità dimostrate dalle due signore dell’archivio, le quali si sono adoperate oltre misura, facendosi in quattro nell’intento di scovare i documenti da me richiesti; che per tale operazione è stata determinante la mia collaborazione,  in particolare i miei suggerimenti sulle diverse variabili del cognome SPIRONELLO.  

 

FOGLIO 3 ///  ABILITAZIONE DI MATRIMONIO di GIOVANNI GUERRA  ed  EUGENIA


 

 

 

Fu proprio attuando  tale sistema che riuscimmo ad arrivare alle tanto sospirate scoperte. 

Eugenia, era registrata come  SPERONEA ,  coniugata con  GIOVANNI  GUERRA  RUSSO  il giorno 19 ottobre 1901 e Fausta  registrata  ESPINELLI  ed  ESPINEDI , coniugata con  FRANCESCO  SCUTARO  il 14 febbraio 1895 , mentre il loro padre Antonio era registrato come  SPINENA  al posto di SPIRONELLO .

Insomma, in qualche modo cercavo di farmi perdonare per l’atteggiamento brusco e scorretto avuto nei suoi confronti. 

Volevo coinvolgerla, rendendola partecipe, attribuendole parte di merito per i risultati conseguiti.   Feci anche pubblica ammenda scusandomi per il comportamento avuto nei suoi confronti,  manifestandole affetto e stima, attribuendole ancora una volta una parte di merito, non solo per il lavoro attuale, ma anche e soprattutto per quello svolto nel corso di tutta la ricerca.   

Lei, difronte a queste mie manifestazioni rimase in silenzio, e accennando un mezzo sorriso, mi diede un buffetto sulla guancia,  invitandomi ad accelerare il passo. 

Finalmente dopo una lunga camminata, continuando nella nostra serena piacevole e proficua  chiacchierata, verso le quattro del pomeriggio giungemmo al  “Pro Memoria”, dove la Signora Marisa stava lavorando alla ricerca del certificato di morte della bisnonna Teresa .

Purtroppo, della bisnonna non trovò nulla, trovò invece il certificato di morte di sua figlia FAUSTA, avvenuta  per  – Infezione  Puerperal –  il 21 di febbraio del 1906

 

FOGLIO  4  ///// ABILITAZIONE  di MATRIMONIO  di GIOVANNI  ed  EUGENIA 


 

 

 

Mentre stavamo osservando e valutando il documento di Fausta, arrivò il signore barbuto che avevo incontrato al mattino, si fermò per conoscere mia moglie e parlò a lungo con lei, chiedendole nuove e più approfondite informazioni su di me e sulla  ricerca che stavo facendo.. 

Nel frattempo giunse l’ora di chiusura del museo, riordinammo le nostre cose, porgemmo i più vivi ringraziamenti alle signore Marisa e Silvana e ci incamminammo verso l’uscita, in quel mentre il Signore barbuto ci fermò e ci scattò una foto, disse di essere un giornalista, ci porse un biglietto da visita e ci salutò, informandoci che avrebbe scritto un articolo sul giornale locale e che il  Pro – Memoria -  avrebbe provveduto ad inviarcene una copia.  

Dopodiché, con un filo di orgoglio per l’attenzione e l’interesse ricevuti dal Signore barbuto, felici e contenti per i risultati conseguiti, procedemmo alla volta del nostro albergo.  

Durante il tragitto, parlammo ancora una volta  di come la mia tenacia, la sua paziente e fattiva collaborazione, unite al professionale e proficuo lavoro delle due signore dell’archivio , ci avessero portati al raggiungimento di obiettivi fino a quel momento insperati .

IL mattino seguente ci recammo all’archivio della curia Vescovile e con la collaborazione del diacono Wagner, basandoci sui dati recuperati al Pro – Memoria-  con grande soddisfazione trovammo i certificati del matrimonio religioso di Fausta ed Eugenia. 

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(Ndr: breve  Indicazione in Grassetto, 'stralciata e riproposta' dal testo sottostanto, che riproponiamo per agevolare la lettura dei nostri lettori...)

NEI  QUATTRO  FOGLI  DELL’ABILITAZIONE DI  MATRIMONIO  DI     GIOVANNI   GUERRA  RUSSO  ed  EUGENIA SPIRONELLO E’ EVIDENTE  LA  DEFORMAZIONE  DEL COGNOME “SPIRONELLO“  MODIFICATO in “SPERONEA”

 

NEI DUE  FOGLI  DI  ABILITAZIONE  AL  MATRIMONIO  DI  FRANCESCO SCUTARO  CON  FAUSTA  SPIRONELLO, SI NOTA  LA  DEFORMAZIONE  DEL  COGNOME  SPIRONELLO ,  MUTATO  IN ESPINELLI  ed  ESPINEDI -  E NELLA  PENULTIMA  RIGA  DEL FOGLIO  NUMERO 1  ,TROVIAMO :  “ARROGO  DI  ANTONIO  SPINENA , AL  POSTO DI  ANTONIO  SPIRONELLO ”    

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    FOGLIO   1   : ABILITAZIONE di MATRIMONIO   di   FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO

 

 

Purtroppo anche in quei registri i cognomi erano fortemente deformati, per cui nel corso della trascrizione diedi indicazioni al diacono Wagner affinché facesse le dovute correzioni. 

Oltre al ricupero dei certificati di matrimonio di Fausta ed Eugenia, cercammo insistentemente anche il certificato di morte della bisnonna Teresa. Purtroppo ancora una volta non trovammo assolutamente nulla.  Allora piuttosto sconsolato, chiesi al diacono Wagner dove avrei potuto trovare degli indizi sulla sua morte e sepoltura, ed egli mi suggerì di andare a vedere all’archivio della segreteria del locale cimitero.  

Successivamente, seguendo il suo suggerimento mi recai al cimitero, ma della bisnonna non trovai assolutamente nulla; trovai invece la tomba del bisnonno ANTONIO, sulla quale, costatai con una certa amarezza,  che non c’era scritto il suo nome, bensì il nome di una donna a me sconosciuta. 

Chiesi al custode del cimitero il motivo di tale mancanza, ed egli mi spiegò che il bisnonno era stato tumulato in terreno pubblico; che la tomba non era stata acquistata con vincolo di perpetuità, che lì probabilmente erano state sepolte una decina di persone, in quanto ogni decennio ne veniva posta una senza il dissotterramento delle altre; che oggi quella tomba potrebbe essere di proprietà in forma perpetua della persona scritta sulla lapide.  

Anche di Fausta e del suo neonato non trovai nessuna traccia, la parte del cimitero dove erano stati tumulati, era stata distrutta per far posto ad altre tombe. 

La delusione fu grande,  me ne andai molto amareggiato con il cuore pieno di tristezza ! 

 

FOGLIO  2 ///// ABILITAZIONE  AL  MATRIMONIO DI FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO


 

SEGUONO I DOCUMENTI  RINVENUTI,    AL  “PRO  MEMORIA” e alla  “CURIA VESCOVILE”

 FOGLIO  1        Abilitazione di matrimonio di : GIOVANNI  GUERRA RUSSO  ed  EUGENIA   SPERONEA  (SPIRONELLO)

FOGLIO   2     ABILITAZIONE  DI MATRIMONIO :  di GIOVANNI GUERRA RUSSO  ed  EUGENIA SPIRONELLO

FOGLIO 3      ABILITAZIONE DI MATRIMONIO di GIOVANNI GUERRE  ed  EUGENIA

FOGLIO  4     ABILITAZIONE  di MATRIMONIO  di GIOVANNI  ed  EUGENIA 

NEI  QUATTRO  FOGLI  DELL’ABILITAZIONE DI  MATRIMONIO DI  GIOVANNI   GUERRA  RUSSO  ed  EUGENIA SPIRONELLO E’ EVIDENTE  LA  DEFORMAZIONE  DEL COGNOME “SPIRONELLO“  MODIFICATO in “SPERONEA” 

 

CERTIFICATO  DI MORTE  di   FAUSTA  SPIRONELLO 

 

 

 

NEI DUE  FOGLI  DI  ABILITAZIONE  AL  MATRIMONIO  DI  FRANCESCO SCUTARO  CON  FAUSTA SPIRONELLO, SI NOTA  LA  DEFORMAZIONE  DEL  COGNOME  SPIRONELLO ,  MUTATO  IN ESPINELLI  ed  ESPINEDI -  E NELLA  PENULTIMA  RIGA  DEL FOGLIO  NUMERO 1  ,TROVIAMO : “ARROGO  DI  ANTONIO  SPINENA , AL  POSTO DI  ANTONIO  SPIRONELLO ”    

FOGLIO   1   : ABILITAZIONE di MATRIMONIO di FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO

FOGLIO  2   :  ABILITAZIONE  AL  MATRIMONIO  DI FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO

CERTIFICATO  DI MORTE  di   FAUSTA  SPIRONELLO 

CERTIFICATO  RELIGIOSO  di  MATRIMONIO  di  GIOVANNI  GUERRA  RUSSO  ed  EUGENIA  SPIRONELLO

CERTIFICATO  RELIGIOSO di MATRIMONIO di : FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO

 

CERTIFICATO  RELIGIOSO  di  MATRIMONIO  di: GIOVANNI  GUERRA  RUSSO  ed  EUGENIA  SPIRONELLO


 

                     IN VISITA AL CIMITERO MUNICIPALE  DI SAN CARLOS 

La ricerca era diventata una specie di maratona, bisognava correre da una parte all’altra 

della città e quasi sempre a piedi. Però, a compensazione di tanta fatica, c’era la soddisfazione di avere la certezza documentata che la famiglia  SPIRONELLO  arrivò in Brasile e si stabilì in una  colonia italiana nella fazenda  - MORRO  ALTO –  

Come risulta dai certificati di morte del bisnonno Antonio e di sua figlia Fausta . 

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CERTIFICATO  RELIGIOSO di MATRIMONIO di :     FRANCESCO  SCUTARO  e  FAUSTA  SPIRONELLO

 

 

EXTRATIME by Sergio Sottovia /In cover la Cattedrale di San Carlo , in kit con la specifica indicazione Sao Carlos all’entrata della città brasiliana.

A seguire tutta la serie di immagini con la stessa sequenza proposta dall’AUTORE all’interno del NONO CAPITOLO, fermo restando che per parte nostra ( per ovviare a qualche discrasia rispetto al testo) abbiamo anche segnalato ‘ulteriormente’ le specifiche indicazioni ‘sopra’ ogni foto proposta.

Peraltro i nostri lettori , cliccando su ogni specifica immagine , la ritroveranno anche a ...massima risoluzione e con indicazioni didascalie in calce ad ogni ‘file’ , con ulteriore specifica indicazione.

 

Infatti , per quanto riguarda i vari documenti e certificati proposti, troveranno nei ‘file’ anche le relative “annate evento”, indicazioni peraltro specificatamente indicate nel testo in portoghese su ogni documento redatto dalla Curia Vescovile dal Museo “Pro Memoria”, sempre di San Carlo.

 

Angelo Dall’Aglio

www.polesinesport.it