Alluvione del Polesine 1951… quanta paura sul PO a Chiavecchino tra Sermide, Carbonara e Castelnovo Bariano/ Amarcord by Famiglia Malerba “Gente di fiume”, tra ponte in chiatte e …funerale di papà Filiberto


Ne abbiamo raccontati di amarcord relativi alla Alluvione del Po del 1951, soprattutto da parte dei “Gente del Fiume” che quella tragedia l’ha vissuta direttamente, di qua e di là del Po , perché sul reggiano fu allagata la zona del Crostolo e in Polesine tanto territorio tra Po e Adige.
Ma la paura è stata tanta anche per altra “Gente del Fiume” che tante ‘coronelle’ hanno sistemato sugli argini per fare …argine alle acque del Po che stava straripando.
E che solo dopo che il Po ha ‘rotto’ ad Occhiobello …sono ritornati nelle loro case.
E’ quanto è successo a Castelnovo Bariano alla famiglia Malerba, quando il Po sembrava ornai ‘rompere’ l’argine a Chiavecchino di fronte a Sermide e falconara che altrettanto avevano paura della Alluvione.
Come ci racconta Franco Rizzi nel seguente reportage, non soltanto perché Franco è il cantastorie dell’enclave altopolesano , ma anche perché suo papà Vittorino ha sposato quella Giuseppina Malerba che …la paura della Alluvione l’ha vissuta tragicamente anche e per la morte di papà Filiberto Silvio i cui funerali si sono svolti proprio quel 14 novembre 1951.
Tutto questo prima di rifugiarsi sull’argine maestro del Po e vederlo improvvisamente ‘calare’ perché aveva ‘rotto’ gli argini a Malcantone di Occhiobello e Paviole di Canaro, più a valle verso il Mare.

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 01.11.2021)/ CASTELNOVO BARIANO. IL 70° DELL'ALLUVIONE. L'AMARCORD DELLA FAMIGLIA MALERBA “GENTE DI FIUME”
Il 14 novembre prossimo è il 70° dell'alluvione del Po, evento già studiato, fra gli altri, dalla Minelliana e, per l'Alto Polesine, dalle ricerche di Enrico Fornasari e dalla sua équipe. Proprio l'argine maestro da Castelmassa a Bergantino vide tutta la popolazione unanime a lavorare senza tregua onde tamponare la furia delle acque, senza i necessari appoggi istituzionali.
Numerose pure le testimonianze scritte e orali, un amarcord che non deve essere dissipato.
A titolo di esempio prendiamo la famiglia Malerba, gente di fiume, pontiera,  battelliera, traghettatrice e dedita alla pesca, abitante in golena Cybo, dopo l'ex fornace, di fronte al vecchio ponte in chiatte (FOTO ALLEGATA: LA CASA A SX SULLO SFONDO). Il 6 giugno 1944 a soli 24 anni annegò nel grande fiume Sergio Malerba, mai dimenticato.
Bepina Malerba (1923-1920) e la cognata Lucia Tonini in Malerba (1914-1993) hanno tramandato a tutti la loro vita sul grande fiume, croce e delizia dei rivieraschi nel tempo stagione, ciò da sempre, per dirla con Bacchelli.

 

"Nel novembre 1951 - ha raccontato più volte Lucia Tonini - abitavo ancora in casa al ponte con mio suocero Malerba Filiberto Silvio,  che sarebbe morto 74enne di lì a poco. Avevo una figlia di pochi mesi, Rosa, mentre mio marito 43enne, Nino, lavorava sul ponte, avendo preso il posto del padre. Con noi stavano mio cognato Remo, mentre la cognata Giuseppina, appena sposatasi con Vittorino Rizzi, risiedeva poco lontano in via Spinea (aveva avuto un figlio, Franco, allora di 6 mesi), gli altri miei cognati Malerba, Benso ed Ezio, da alcuni anni si erano fatti una vita indipendente con la famiglia: Ezio a Sermide, Benso a Castelmassa".
Il Po era al massimo della piena, paura in tutti che l'acqua rompesse a Castelnovo Bariano, la gente lavorava sugli argini. La casa dei Malerba era protetta da due argini, ma il Po aveva invaso golene e il ponte per Sermide era stato interrotto. L'acqua assalì la" nostra casa lentamente fino ai piani superiori, perdendo noi polli e suppellettili. Mio marito con il battello riuscì a recuperare il maiale che per la paura non mangiò più. Ci lasciarono noi alluvionati delle golene e sfollati senza cibo e vestiario. Subito sollecitai carabinieri della tenenza di Castelmassa e i soccorsi arrivarono".

 

Bepina Malerba. "Mio padre Filiberto Silvio - amava ricordare spesso - in quei giorni terribili era morto all'ospedale di Castelmassa: lo avevamo ricoverato in quanto la nostra casa golenale era stata invasa dall'acqua, il funerale era partito dal nosocomio massese, eravamo pochi, la gente era tutta a lavorare sugli argini, mentre la paura serpeggiava per la tema dell'alluvione incombente a Bariano, nell'ampia ansa di Chiavecchino ai confini bergantinesi. Gli staffettisti in moto ci invitavano a rifugiarci con le masserizie sull'argine maestro di fronte a Mezzano e all'isola Bianchi. Raggiungemmo il cimitero castelnovese dove seppellimmo frettolosamente papà, era il 14 novembre prima di mezzogiorno. Mi preparai a fuggire con il mio bambino e poche masserizie e andai sull'argine, accanto a mio marito che qui lavorava  all'improvvisa emergenza (FOTO ALLEGATE: I CONIUGI RIZZI). L'acqua lambiva già la strada provinciale dell'argine maestro a Chiavecchino, centinaia di volontari si dannavano con vanghe e badili onde riempire di terra i sacchi di iuta per rialzare una coronella". Sembrava una battaglia contro i mulini a vento.

 

Intanto era arrivato l'ordine di evacuare tutto Castelnovo Bariano con le campane suonate a martello e i camion con gli altoparlanti. "Il Po doveva rompere presto a Chiavecchino, l'acqua lambiva l'argine, sembrava un mare limaccioso, la corrente prepotente suscitava un rumore assordante, sordo e terribile che si perdeva all'orizzonte. Non si vedevano più gli argini di Sermide e Carbonara, tutto e solo acqua che da un momento all'altro poteva  scoppiare a campagna. Eravamo in balìa dell'imponderabile, nessuno ci diede una mano. Verso le 20, sotto la pioggia battente, la coronella di sacchi era tragicamente alla pari dell'acqua, aspettavamo da un momento all'altro che l'argine crollasse. Dopo le 22 arrivò la notizia della rotta di Occhiobello (FOTO ALLEGATE). Alle prime luci di una livida alba di giovedì 15 novembre 1951 il Po era in stanca, eravamo finalmente salvi!".

EXTRATIME by SS/ In cover Beppina Malerba in una immagine di repertorio , festeggiata in famiglia con omaggio floreale.
Come in apertura di fotogallery insieme a suo marito Vittorino e dai noti familiari , nipoti compresi.
Quindi il ponte in chiatte sul Po con sul fondo la casa della Famiglia malerba; poi due flash sulla Alluvione del Polesine 1951 ( video by Istituto Luce) ed infine ancora la Famiglia Malerba festeggiata a Castelnovo Bariano anche dal sindaco Massimo Biancardi accompagnato dall’assessore Masini.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it