Antonio Cotogni ‘baritono’ nel mondo da San Pietroburgo al Covent Garden di Londra; nel 1884 col Barbiere di Siviglia inaugurò il teatro di Castelmassa, di cui è cittadino onorario/ Poi ‘maestro di canto’ a Roma pro Beniamino Gigli…


“Certamente il più grande baritono italiano di tutti i tempi…”. Scriveva così, parlando di Antonio Cotogni, l’autorevole Edgar Herbert-Caesari su “The Voice of the Mind” nel 1951, e ripreso sul sito altrettanto autorevole www.belcantoitaliano.com, d cui vi diamo certificazione anche in fotogallery.
E poiché stiamo parlando di Antonio Cotogni, il baritono che nel 1884 col suo “Barbiere di Siviglia” ha inaugurato ufficialmente a Castelmassa quel teatro comunale che poi  gli è stato addirittura intitolato’, prendiamo spunto dalla significativa mail trasmessaci by Franco Rizzi per onorarlo qui in modo speciale, tanto più che il ‘Maestro” è stato anche nominato “Cittadino Onorario” di Massa Superiore.
E allora ecco che partiamo in Anteprima News dalla mail by friend Franco Rizzi, cantastorie dell’enclave altopolesano, per proporvi come speciale Main News by wikipedia la “Antonio Cotogni Story” ,  anche perché soprattutto protagonista del bel canto italiano.
Un panorama questo, che peraltro qui su www.polesinesport.it ha trovato altre testimonianze con ulteriori significative Personaggi Story, fino alla stessa Rosetta Pampanini appena onorata nella rubrica Mail & Fair Play per un libro cui abbiamo dato anche il nostro contributo collaborativo significativamente riconosciuto.

 

 

 

ANTEPRIMA NEWS ( di Franco Rizzi, mail 06.02.2021)/ CASTELMASSA STORY : TEATRO COTOGNI IN MOSTRA RODIGINA
Sabato 13 marzo prossimo al rodigino Palazzo Roncale sarà inaugurata la mostra Quando Gigli, Pavarotti e la Callas... Teatri Storici del Polesine. Fra questi ci sarà pure il massese Cotogni, ora un cantiere aperto per l'ennesima ristrutturazione, che, Covid permettendo, dovrebbe terminare il prossimo settembre.
Curatore del prestigioso evento Giovanni Hanninen, fotografo finlandese di origine e milanese di adozione, docente di fotografia dell'architettura al Politecnico di Milano. A lui la Fondazione Cariparo, promotrice della mostra al Roncale, ha dato l'incarico di documentare, attraverso una sequenza di immagini, la realtà attuale dei sette più famosi teatri da Melara a Porto Tolle.

 

 

 

Da mesi in centro a Castelmassa sono attivi due giganteschi cantieri multimilionari finitimi, il primo parrocchiale per il nuovo centro ricreativo vicariale, il secondo il Cotogni per l'ammodernamento finanziato da Comune, Cargill, Regione e Cariparo: moltiplicazione della capienza a 350 posti e adeguamento alle nuove, stringenti norme di legge, conseguenza del sisma datato 2012.
Il 27 gennaio 1878 l'allora regia municipalità massese deliberò di dotarsi di un teatro adeguato ai nuovi tempi unitari tanto che il 23 agosto 1884 ci fu la solenne inaugurazione. Sino ad oggi il Cotogni è stato il vanto di Castelmassa, polo di riferimento del Polesine Occidentale ai confini fluviali lombardo-veneto-emiliani.

 

 

 

Per l'inaugurazione ufficiale il baritono Antonio Cotogni, star mondiale allora (Roma, 1831-1918), eseguì il rossiniano Barbiere di Siviglia, accompagnato da una cinquantina di professori e coristi dell'orchestra bolognese. Un successo strepitoso sicché il nuovo teatro fu intitolato al commendator Antonio Cotogni, che divenne pure cittadino d'onore dell'allora Massa Superiore.

 

 

 

MAIN NEWS ( by wikipedia) / ANTONIO COTOGNI , BARITONO PROTAGONISTA NEI PIU’ GRANDI TEATRI DEL MONDO/ IN POLESINE A CASTELMASSA LO HANNO NOMINATO “CITTADINO ONORARIO” (1878) E GLI HANNO INTITOLATO LO STORICO TEATRO COMUNALE

ANTONIO COTOGNI - BIOGRAFIA
Antonio Cotogni conosciuto anche come Toto Cotogni (Roma, 1º agosto 1831 – Roma, 15 ottobre 1918) è stato un baritono italiano.
Erede della tradizione italiana, dei Bellini e dei Donizetti, degli illustri cantanti Tamburini e Ronconi, divenne ben presto una figura di primo piano nel panorama lirico nazionale.

 

 

 

Nei suoi quarant'anni di carriera ebbe modo di cantare in tantissimi teatri importanti, da San Pietroburgo a Londra, insieme prevalentemente ai celebri tenori Gayarre e Tamberlick.
Basti pensare che, solo al Teatro Carlo Felice di Genova, ebbe modo di interpretare la prima italiana del Faust di Gounod, nel ruolo di Valentin nel 1863, e primi ruoli, in ordine cronologico di rappresentazione, da: Luisa Miller, Lucrezia Borgia di Donizetti, I vespri siciliani, Il barbiere di Siviglia, Maria di Rohan, I due Foscari, Matilde di Shabran, Lucia di Lammermoor, La traviata e l'Amleto di Faccio su libretto di Boito.

 

 

 

Lasciate le scene, il suo prestigio lo fece affermare come principale maestro di canto a Roma, e tra i suoi allievi ebbe il gotha dei cantanti del primo novecento: Jean de Reszke, Giacomo Lauri Volpi, Giuseppe De Luca, Beniamino Gigli, Mariano Stabile, Benvenuto Franci, Mario Basiola e Titta Ruffo.
Ha partecipato alle seguenti prime rappresentazioni: Il vecchio della montagna ossia L'emiro di Antonio Cagnoni con Antonio Prudenza (Teatro Carignano di Torino, 1860), Aurora di Nevers di Giuseppe Sinico (Teatro Verdi (Trieste), 1861), Guerra in quattro di Carlo Pedrotti (Teatro della Cannobiana di Milano, 1861), I profughi fiamminghi di Franco Faccio (Teatro alla Scala di Milano, 11 novembre 1863),

 

 

 

Amleto di Franco Faccio su libretto di Arrigo Boito (Teatro Carlo Felice di Genova, 30 maggio 1865), Alda di Lionello Ventura con Teresa Stolz (Teatro Comunale di Trieste, 1868), Valeria di Edoardo Vera (Teatro Comunale di Bologna, 1869), Il favorito di Carlo Pedrotti (Teatro Regio di Torino, 1870), Gelmina di Giuseppe Poniatowski (Covent Garden Theatre di Londra, 1872), Velléda di Charles Lenepveu (Covent Garden Theatre di Londra, 1882), La pellegrina di Filippo Clementi (Teatro Comunale di Bologna, 1890)

 

 

 

Le sue incisioni
Benché settantasettenne effettuò due registrazioni: nel 1908, la canzone I mulattieri di Masini, insieme al tenore Francesco Marconi (fino a poco tempo fa l'unica registrazione nota della voce di Cotogni), e, nello stesso anno, l'aria di Scindia "O casto fior" da Le Roi de Lahore di Massenet, quest'ultima ritrovata dall'americano Edward J.Smith solo di recente.

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Antonio Cotogni, il baritono a cui è intitolato il teatro d Castelmassa, dove è stato insignito della cittadinanza onoraria.
Quindi in apertura di fotogallery in kit il giovane e il maturo Cotogni, con dedica sua incorporata.

 

 

 

 

A seguire il Cotogni nel gruppo dei principali interpreti del “Don Carlo” andato in scena nel 1867 a Bologna, poi una sua foto con dedica da San Pietroburgo 1884 ad un suo amico.
E in sequenza una seri di immagini con didascalia incorporata che pertanto…non è il caso di ripetere ; semmai basta segnalare tra i sui allievi al Santa Cecilia a Roma, in foto Beniamino Gigli, perché poi lo abbiamo proposto anche agganciato alla Rosetta Pampanini story, altro orgoglio del bel canto Made in Polesine.

 

 

 

A questo punto, dopo avervi proposto l’evergreen maestro Antonio Cotogni, certifichiamo il suo legame con Castelmassa proponendovi tre immagini del Teatro Cotogni prima dei recenti lavori di ristrutturazione e come sfondo, assieme al Municipio, della manifestazione podistica “La Sgrupada” datata 2019, prima delle note problematiche Covid.
Infine, dulcis in fundo, un altro significativo tandem Antonio Cotogni young & old, per onoralo come artista ‘e maestro del belcanto ‘per sempre’.


Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it