Antonio Gallerani, altopolesano premiato a Roma: 5° posto by Fnomceo nel concorso ‘sollievo della sofferenza’ / Per il suo libro “Novecento Piccolo”, storie di vita e personaggi incrociati da medico
02/03/2024
Un concorso letterario , specifico ma di livello nazionale , quello promosso da Fnomceo con riferimento al ‘sollievo della sofferenza’ nel quale a Roma il medico altopolesano Antonio Gallerani ha avuto la soddisfazione di essere premiato a Roma , alla presenza del ministro della saluto Schillaci, pet il 5° posto ( su 208 partecipanti) conquistato col suo libro “Novecento piccolo”, su storie di vita e personaggi ‘incrociati’ soprattutto in quella che per lui è sempre stata una missione: quella del medico.
Perciò, noi che l’abbiamo anche conosciuto in un’altra serata evento a lui dedicata nella prestigiosa Biblioteca Ariostea a Ferrara, ( vedi speciale reportage sempre qui su questo sito www.polesinesport.it) , adesso ...passiamo tout court al seguente reportage ‘romano’ trasmessoci da Franco Rizzi, cantastorie di fatti e personaggi dell’Altopolesine, tra cui appunto il medico Gallerani col suo “Novecento piccolo” ...grande libro anche a livello nazionale.
MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 02.03.2024)/ CASTELMASSA : ANTONIO GALLERANI, IL MEDICO SCRITTORE TRIONFA A ROMA, PREMIATO DAL MINISTRO SCHILLACI
E A CASTELNOVO BARIANO IL 9 MARZO PRESENTERA’ IL SUO LIBRO IN SALA CONSILIARE IL 9 MARZO
Antonio Gallerani (FOTO ALLEGATA: AL CENTRO DEL TAVOLO RELATORIALE) è nato nel 1952 a Castelmassa, un paese della riva veneta del Po ma emiliano da sempre nel sentire comune. Dopo la maturità classica s’è laureato nel 1977 in medicina e chirurgia nell’ateneo ferrarese e la vita professionale s’è dipanata sempre a Castelmassa come medico di medicina generale, distinguendosi brillantemente per professionalità e calore umano, un binomio inscindibile sempre più raro oggi nella specifica categoria, a detta generale.
Andato in pensione nell’agosto 2018, si è dedicato alla letteratura, dando alle stampe la sua opera prima, Novecento piccolo, Altromondo Editore, Vicenza, ottobre 2023. (FOTO ALLEGATA)
Il neoscrittore ha dedicato la sua opera prima (vergata in uno stile accessibile e, allo stesso tempo, robusto) a “Giulia e Claudio, Emma, Marta e Samuel”, confidando che “il piacere nel ricordare e l’amore per la memoria siano sempre presenti”, sottintendendo pure l’importanza della vera lettura nella tirannia odierna dei social.
“Novecento piccolo abbraccia, rispecchiandone mentalità e cambiamenti, tutto l’arco del secolo scorso, attraverso storie raccolte da confidenze di persone comuni (n.d.r.: specie i pazienti del medico massese in un quarantennio) e da testimonianze familiari (n.d.r.: la genealogia familiare dei Gallerani), a volte corredate e arricchite dalla fantasia dell’autore. I protagonisti di questi racconti (n.d.r.: una cinquantina nella loro asciuttezza, distinti in tre corposi capitoli) hanno vissuto la loro piccola ma vivace esperienza di vita incrociando in modo occasionale e spesso inconsapevole, da semplici spettatori o comparse, anche la grande Storia, coinvolti o invischiati nel suo accadere. Sono l’espressione umane di quegli anni, un condensato di vita di persone comuni: rappresentando un Novecento piccolo”.
Nei lunghi decenni ambulatoriali Gallerani ha sentito e vissuto molte vicende, alcune fermandole su brogliacci a futura memoria a mo’ d’appunti. Andato in pensione s’è messo a scrivere sul serio, un riflesso condizionato ed ecco quasi miracoloso Novecento piccolo!
Fra i tanti personaggi narrati, protagonisti o comparse, c’è un certo dottor Govoni, un Antonio Gallerani travisato, che vive e narra piccole storie inserite in quella grande dal 1900 al 2000 circa.
Troppo lungo qui purtroppo analizzare, compiutamente o parzialmente i tanti racconti, accontentiamoci allora di avvicinarci un attimo al dottor Govoni-Gallerani alle prime esperienze professionali nell’episodio Turno di notte (pp. 185-191).
Piccolo ospedale zonale, guardia medica (adesso burocraticamente chiamasi servizio di continuità assistenziale) natalizia e Govoni-Gallerani entra in reparto per il turno notturno, l’indomani sarebbe stato S. Stefano. Malgrado fosse finito l’orario di visita dei familiari, gli stessi indugiavano nelle camerate a salutare, a incoraggiare, a festeggiare gl’infermi, “contenti di trasmettere ai malati notizie e sensazioni di quel giorno così particolare, così unico (n.d.r.: il Natale)”.
Govoni quella notte sarebbe stato il responsabile ospedaliero coadiuvato da un paio di infermieri per due reparti e una piccola ostetricia. “Improvvisamente il quieto, sereno brusìo dei degenti fu interrotto, come zittito da urla selvagge accompagnate da rimbombi metallici. Govoni-Gallerani, più stupito che spaventato, uscì nel corridoio appena in tempo per assistere al brusco, subitaneo rinchiudersi di tutte le porte delle camerate. Le urla continuavano a rompere un silenzio quasi tombale…”.
Govoni-Gallerani era alle prime armi, pagato a gettone ma voleva fare bene il suo dovere e corse in camerata dove un giovane trentenne, perso il senno, faceva il pugile contro l’armadietto personale. Govoni-Gallerani cercò di calmare il forsennato (Sante il nome di fantasia), il quale aveva dato qui in smanie. Si sentiva prigioniero, voleva tornare a casa per uccidere papà. Allora non c’era l’odierno Tso, e Govoni-Gallerani cercò di parlare con Sante per calmarlo. “Non aveva mostrato paura il dottore e neanche si era messo in sfida”. Nel contempo Sante era stato siringato tranquillamente in virtù di un neurolettico.
Allertati, erano intervenuti i carabinieri della locale caserma, “il vecchio maresciallo comandante la piccola stazione del paese e un appuntato”.
Ormai Sante era stanco e i carabinieri decisi ad arrestarlo, così rinunciò alla ribellione, ciò per merito di Govoni-Gallerani che gli aveva detto amichevolmente: “Sante torna a letto, passerò la notte nella tua stanza. Se tu avessi bisogno, mi puoi chiamare. Ancora un poco e si riaddormentò”.
Govoni-Gallerani passò la notte in stanza con Sante e l’autore così conclude il breve ma intenso esempio di vita. “Fu il familiare brusìo della ripresa delle mansioni, al cambio di turno di infermieri e inservienti e la prima pallida luce invernale a risvegliarlo. Sante dormiva pesantemente, almeno così sembrava. In silenzio Govoni-Gallerani si alzò dal letto, calzò le scarpe e con discrezione uscì dalla camera. Il suo turno di notte era finito”.
Lo scorso fine febbraio a Roma è stata celebrata la 4a giornata del personale sanitario, socio assistenziale e del volontariato, ciò nella suggestiva cornice delle Corsie Sistine (complesso monumentale del S. Spirito in Sassia). Qui s’è svolta la premiazione del concorso letterario indetto dalla Fnomceo denominato Il sollievo della sofferenza. Vincitore il dottor Massimo Mattioli con il racconto Un’idea fallita bene.
Tra le 208 opere concorsuali è arrivato buon 5° il dottor Antonio Gallerani con appunto Novecento piccolo (FOTO ALLEGATE; RICONOSCIBILE IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI).
INOLTRE A CASTELNOVO BARIANO/ Sabato prossimo 9 marzo Antonio Gallerani presenterà il suo libro in sala consiliare alle 19, moderatore dell’incontro il dottor Marco Bottoni, ciò a cura dell’amministrazione comunale.
Alle 20, poi, al teatro Indipendenza la tradizionale festa della donna a cura di Pro Loco e Comune.
Il PROGRAMMA : Cena con ballo, musica di Aria e Sole.
Menù: antipasto con insalata di mare, cocktail di gamberi, cozze alla tarantina. Secondo: coda di rospo gratinata, contorni, sorbetto, dolce, vino, acqua, caffè. Alle signore un gradito omaggio. Ingresso solo ballo dalle 22.
Prenotazioni entro mercoledì 6 marzo al 331 3644 555.
EXTRATIME by SS/ In cover e nella prima parte della fotogallery il dottore-scrittore altopolesano Antonio Gallerani ( sx) nel cerimoniale della premiazione a Roma, per il 5° posto col suo libro “Novecento piccolo” , nel quale ha raccontato tanti fatti di vita e di Personaggi incrociati durante la sua ‘missione’ da medico .
Invece nella parte finale, certifichiamo il prossimo suo appuntamento-presentazione LIBRO in municipio a Castelnovo Bariano ( serata condotta da Marco Bottoni ‘farmacista-, ma anche attore e show man come Signor G stile Giorgio Gaber) , oltre che la ...locandina della Festa della Donna, al Teatro Indipendenza, cena con ballo compreso.
Franco Rizzi & Sergio Sottovia