Arnaldo Porta “1^ Parte” / Nasce nel 1896 in Brasile, ma nel 1911 la famiglia torna a Castelmassa e nel 1914 è ‘catapultato’ in Serie A/ Sarà ‘1° Big oriundo’ in Italia e targato Hellas Verona best score ‘all time’ 74 reti in 196 match


Questa, grazie all’Arnaldo ‘primo Big oriundo’ in Italia, è proprio una storia da porta a …Porta. Semplicemente perché l’amicizia e lo spirito open ti aprono tutte le porte, soprattutto nello sport  quando hai spirito open.


Certo, per la cronaca e per la storia,va ricordato che anche Josè De Rodriguez Martins, figlio del Console brasiliano a Genova aveva giocato prima del 'polesano' Porta nel campionato italiano in Serie A nel biennio 1905-1906 nel Genoa , promosso dalla Serie B vincente la finale per 4-0 vs Juventus B proprio grazie a due reti segnate in data 17.04.1904 da Martins, ma ...il figlio del Console brasiliano era nato a Genova il...

Un esempio la nascita di questa Arnaldo Porta storytelling, nata da un sms dell’amico Gabriele Crocco, lo statistico del calcio italiano che non ha bisogno di presentazioni e che mi ha scritto:<< Vuoi una bela storia di sport? Un ‘mito’ dell’Hellas Verona è stato Arnaldo ( all’anagrafe Anardi) Porta, classe 1894 Capitano e maggior realizzatore nella storia dell’Hellas. Famiglia originaria di Castelmassa dove rientrò nel 1911. Puoi trovare altre informazioni su wikipedia e online…>>
E siccome lo scambio di informazioni con l’amico Gabriele , è da …cerchi nell’acqua, gli ho risposto subito che “ è proprio una Super Story e ..merita un approfondimento che farò sicuramente” . Segnalando altresì che avevo appena ricevuto un’altra informazione storicamente sorprendente visto che parliamo di …un altro giocatore polesano diventato Campione d’Italia col Grande Torino giocando a fianco del mitico Aldo Ballarin , del quale suo nipote Davide mi ha mandato un’altra straordinaria foto di ‘stampo’ polesano

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Capite perché parlo di …cerchi nell’acqua, nella Grande Storia del Calcio Made in Polesinesport in the world?
Insomma era l’8 marzo, giusto un mese fa, un giorno che mi piace ricordare più per la Festa della Donna che per la angosciosa situazione che ha creano il coronavirus con la sua pandemia da contagio mondiale.
E allora, fatto gli opportuni approfondimenti e soprattutto le relative comparazioni informative e statistiche, coinvolgendo anche alcuni amici appassionati ricercatori sportivi, questo sito www.polesinesport.it ha il piacere dei proporvi questa ampia Arnaldo Porta storytelling tra Sport & Life visto che al citato ‘best score all time’ sempre targato Verona Hellas ( anzi prima Hellas e poi Hellas Verona…)  è stata addirittura intitolata un via a Villlafranca Veronese.

 

 

 

 

Il paese dove Arnaldo, figlio di papà Julio  nato a Castelmassa ed emigrato in Brasile insieme a sua moglie Amalia Bonetti, è tornato con la famiglia nel 1911 per esordire addirittura direttamente in Serie A, diciamo pure senza …preavviso il 10 maggio 1914 a Torino contro la Juventus nelle finali scudetto per il titolo italiano.
Ovviamente sempre con la squadra dell’Hellas poi nel 1920 diventata Hellas Verona per effetto di fusione .

 

 

 

Stiamo parlando di altri tempi, agli ‘albori’ del Calcio in Italia, con Arnaldo Porta che così ha giocato in anticipo sulla Prima Guerra Mondiale.
Quella vissuta da Arnaldo figlio di Julio da Castelmassa, ( perché poi Julio e non Giulio, visto che era nato in Altopolesine ? ) , da centralinista tra Gorizia e dintorni,  al fronte con l’esercito italiano,  ritornando a giocare nell’Hellas Verona sempre nel gotha del calcio italiano. Da protagonista ‘primo oriundo’ in Italia, diventando best score dell’Hellas Verona dove ha giocato da attaccante fino alla stagione 1929/30 , per poi chiudere con la Serie B nella successiva stagione a Zevio , per accontentare il cav Bonomi Dal Monte che era già stato suo presidente nel Verona.

 

 

 

E allora eccovi ‘ a modo nostro’ tutta la storia del nostro Arnaldo Porta Personaggio story,  la sua storia grazie soprattutto alle informazioni dell’amico Emiliano Milani , incrociandole con le relative analisi comparate sia on line che con diversi libri story sul Calcio Verona , su Zevio e sulla storia del calcio italiano (Gianni Brera e Adalberto Scemma compresi) oltre che con l’amico Giorgio Verzini e storici giornalisti del Verona dell’epoca del nostro ‘best score’.

 

 

 

E lo facciamo con questa Storytelling frutto di Main News storiche in sequenza , ma anche di uno speciale prologo sulle caratteristiche tecniche ‘italo brasiliane’ del nostro Arnaldo che vi proponiamo tout court, in premessa a speciali Main News story su tutto il suo habitat sportivo ( la prima è Made in Brasile, le altre by Verona libri story, rimandando all’Extratime per ulteriori informazioni anche in aggancia alla ampia fotogallery storica ( anche statistica) che siamo riusciti a proporvi.

 

 

 

PROLOGO SULLE CARATTERISTICHE TECNICO-TATTICHE DI ARNALDO PORTA  “ITALO-BRASILIANO” NONCHE' PRIMO ORIUNDO DEL CALCIO ITALIANO
( di Adalberto Scemma, by libro “Gianni Brera - Il Calcio Veneto , edito da Neri Pozza” )
PERALTRO lo stesso Gianni Brera nel suo libro “Storia Critica del Calcio Italiano” , con riferimento alla prima parte della storia del calcio veronese, citava Hellas Verona per la prima volta solo così a pagina 70:<< La stagione 1927/28 ripeteva organizzativamente la formula del precedente. Le squadre in Divisione nazionale erano disposte in due gironi: vinse il primo girone il Torino con 30 punti , seguito dal Genoa con 29, dall’Alessandria con 28, dal Milan con 26, dal Brescia con 21, dalla Pro Vercelli con 18, dalla Cremonese e dal Padova con 17, dal Napoli con 15, dalla Lazio con 11, dalla Reggiana con 8 punti ; vinse il secondo girone il Bologna con 27 punti, seguito dalla Juventus, dal Casale e dall’Internazionale con 24, dal Modena con 22, dal Novara con 21, dalla Pro Patria con 20, dalla Roma con 18, dl Livorno con 17, dalla Dominante con 14, dall’Hellas Verona con 9”.

 

 

 

ARNALDO PORTA WRITTEN BY ALDALBERTO SCEMMA: DA ESORDIENTE PRIMA DELLA GUERRA MONDIALE 1915-18 A MIGLIOR MARCATORE DI TUTTI I TEMPI CON HELLAS VERONA FINO AL 1930…

…Verona , come spesso le accade , città di inalienabili bizzarrie, fila controcorrente. Nn va a caccia di maratoneti dalle gambe a pioppo, come cercano di fare le squadre milanesi per colmare il gap nei confronti degli armadi a bulloni targati Piemonte, e spedisce addirittura in archivio , con tanti ringraziamenti, il “monumento” Bianchi, goleador benemerito incartapecorito dagli anni. Centravanti titolare diventa n ragazzino diciassettenne prelevato dall’”Ellade” ma nato in Brasile: Arnaldo Porta. Un oriundo dai piedi di fata. Porta entra in area con sublime naturalezza e trova subito la maniera di beffare i portieri on tiri maligni in controtempo. Le sue sono autentiche carognate.

 

 

 

Diventa un idolo, richiama spettatori supplementare quando l’Hellas gioca in trasferta, consolida sui giornali nazionali, attraverso interviste al veleno, quell’immagine di simpatico filibustiere calamitata sul campo. Ma è avvero un fenomeno. Gioca al centro dell’attacco epperò arretra, quando occorre, a dar una mano a Liniger proprio davanti alla difesa. E soprattutto segna. Segna reti speciali. L’azione si delinea in velocità e si conclude al ralenty: gli avversari sono talmente inciucchiti da sembrare fermi, le ginocchia ancorate al terreno.

 

 

 

Muta volto, grazie ad Arnaldo Porta, anche l’Hellas. Il bomber Corsi accetta di fare da spalla al brasiliano e arretra la sua posizione in un ruolo che può essere paragonato a quello del trequartista ( però di spola…) . Ma se è vero che Porta gioca per tutti è altrettanto vero che tutti giocano per lui. Ed è così che nelle semifinali del girone C dominato dal Torino ( è il 1915, ultimi scampoli calcistici prima dell’entrata dell’Italiana guerra ) l’Hellas ha la soddisfazione di centrare un validissimo terzo posto schierando Rafaldini, Benini, Barbasetti, Liniger, Girardi, Vigevani, Corsi, Porta, Peroni e Costa.

 

 

 

Ma sono momenti drammatici. Si blocca il campionato, lo scudetto viene assegnato viene assegnato al Genoa d’autorità, le squadre si sciolgono. Va al fronte anche l’imberbe Porta, reparto Genio telegrafisti sulle rive dell’ Isonzo. E viene requisita dal Comune di Verona dal Comune di Verona pesino l’area del “Bentegodi”, mentre un uovo stadio ( progettista l’ingegner Tosadori, 104 metri di lunghezza per 58 di larghezza) viene costruito sull’Isola di Rodi, fuori Porta Palio, con tanto di tribuna e di spogliatoio. Però chi gioca lo fa con il groppo in gola.

 

 

 

Il pedaggio pagato dall’Hellas alla Grande Guerra è pesantissimo:  Barbasetti, i fratelli Benini, Nello Cavalleri, Signoroni, Carlo Vigevani figurano tra le vittime, tutti in prima linea, tutti eroi. E quando la vita ritrova le cadenze  consuete, la strada del calcio veronese torna a proporsi in salita. Ci sono, per l’Hellas Verona, grosse novità. Non tutte piacevoli. La prima è questa: la Bentegodi sceglie la strada dell’autonomia calcistica e dà vita a una propria squadra di calcio con nomi anche illustri ( Montresor, Banterle, Cattini, Pattaro, Bernardi, Bottacini…) e con fresche ambizioni. Poco male, Fratta Pasini, tornato presidente, fa spallucce e tira dritto per la sua strada con l’aiuto di Kssler, Polin e Argento. C’è spazio per tutti…

 

 

 

Non c’è spazio invece per il campo di calcio, ed è questa la seconda spiacevole novità. Il Comune arraffa il terreno di Porta Palio proponendo una fusione con la Bentegodi, ma è come zufolare l’Aida nelle orecchie a un sordo. Fratta Pasini s’incazza di brutto, sostenuto da un Kessler che non ci sta a giochetti bizantini e prende atto che i dirigenti bentegodini pretendono ( anzi: pretenderebbero) oltre alla fusione anche l’abiura. La nuova società dovrebbe infatti chiamarsi “Bentegodi” e basta. Con tanti saluti all’Hellas e alle sue glorie calcistiche.

 

 

 

Non se ne fa nulla,  naturalmente. E se fusione ha da essere non è con la Bentegodi che si delinea ma con il Verona, squadra di fuori porta ( Borgo Venezia) nata da poco e priva di mezzi economici ma ricca di materiale umano. Nasce così , è il 1920 , l’Hellas Verona. E si trova subito anche il campo da gioco,un appezzamento di terreno dove c’è oggi il “Gavagnin”, livellato, assestato e cintato in tre giorni soltanto da un intero plotone di militari al comando di un generale tifoso: Martino Zoppi.

 

 

 

Quanto basta per iscriversi a campionato di prima categoria ( girone A, con l Bentegodi inserita nel girone B)  e per debuttare alla grande contro il Dolo. La formazione della rinascita allinea Battistoni, Motta, Ambroso, Butturini, Plebani, Bernardi, Ferrais, Porta, Chiecchi II, Lollo e Minzon.
E’ la degna spalla di un Arnaldo Porta che continua a fare sfracelli e che ribalta a Padova , la settimana dopo , un risultato inchiodato nel primo tempo sul 3-0.

 

 

 

 

Bernardi propone  e Porta dispone. La formula è questa. E deve essere una formula magica se consente al brasiliano di segnare tre reti di antologia la prima delle quali assolutamente unica; sei avversari presi in mezzo da tutta una serie di dribbling, il portiere chiamato all’uscita, e poi il solito tocco sotto velenoso nell’angolino. Al rientro in città ci sono scene epiche: più che una festa è un trionfo, e a corroborare il tutto contribuirà l’accesso alla finale di un campionato vinto dall’Inter grazie alle invenzioni di Cevenini III , detto “Zizi”. Per l’Hellas Verona il ritorno tra le grandi è la fine di un incubo. Per la Bentegodi, invece, è l’inizio.

 

 

 

E sarà un pianto greco per i sacripanti del Comune quando due anni più tardi , n una amichevole fortissimamente voluta da tutta la città , il gonfalone giallo-blu verrà inalberato a Borgo Venezia dopo un 3-1 scandito da una doppietta del solito Porta  e da una rete di Chiecchi II. Per l’Hellas Verona il derby con la Bentegodi finisce non soltanto in gloria ma anche ( e soprattutto) in balla. I giocatori vengono issati sui camion e scortati dai tifosi fino a Sirmione, verso una tavola imbandita e verso una cena a base di carpione “vero” e di polenta e aole.

 

 

 

E c’è pure il vino, un soave catapultato sin sul Garda dal vicepresidente Bonomi d Monte. Deve essere un soave pieno di nuvole e stelle. Vola la notte tra suoni di campanacci, fisarmoniche e tamburi, le prove generali di ciò che le brigate giallo-blu metteranno insieme sessanta e passa anni più tardi , quando la cometa dello scudetto sorvolerà Verona.

 

 

 

 

PRIMA MAIN NEWS ( by www.pesmitidelcalcio.com ) / ARNALDO PORTA – LA SUA STORIA TRA ALTOPOLESINE, BRASILE, VERONA… WRITTEN BY BRAZIL

Arnaldo Porta is former Brazilian striker of Italian origins and the first "oriundo" in Italian football. He was centre forward, very fair player with solid shot, not too powerful but precise. He was very cunning and had good instinct for scoring, good pace and dribbling, well positioned in the box.
Son of Italian immigrants, Julio Porta, a thriving construction sector and Bonetti Amalia, the eldest of five siblings, was born in Araraquara, the State of Sao Paulo in 10/06/1896 and 10 years of age is beginning to about football, and to 12 years have participated in the tournaments he attended high school in the city.
In 1911, because her mother did not get used to the climate in Brazil, the family decide to return to Castelmassa, Italy, the birthplace of his father.
Shortly after the family moved to Verona, where his father joins his brother, the body shop door and Already 15 years old and with all the vitality of youth, feel the need for military port at some presents team and the leaders of Hellas Verona the South American player, was accepted and Placed Immediately in the first team without trial, without medical examination and without a contract.

 

 

 

In 1912 demonstrates great skill and is even praised by Bepi Carlini, another player of Hellas, for Their Efforts this season and soon Becomes the reserve center forward Bianchi, but after excellent debut in Turin against Juventus, enhances the admiration of the crowd and praise.
Already with 17 years in 1913 and 1914 season, is already the holder and always highlighted by made by your team and participates in the regional championship.

 

 

 

When faced Hellas Verona in a memorable match, Valesella his rival, even failing to stop his opponent, Admired for his kindness in the field.
Port marks the winning goal helladina and when returning to Verona, the first to congratulate him was nothing less than Valesella.
When bursts the 1st world war, in 1915, Port is called and moved to Gorizia, where part of the entire war, returning to Verona only when it ends in 1919 and still in time to participate in the regional tournament in 1919/20 and From the season 1921/22, Port is the team captain.

 

 

 

Always Considered an example of player for his achievements after the war he was Offered a position in Banco Popular de Verona, who accepted this position. Always considered an example of player for his achievements after the war he was offered a position in Banco Popular de Verona, who accepted this position.
In 1926, he married Elide Bottacini of Villafranca di Verona, with whom he had five sons, and Liliana (1927), Carla (1930), Giulio (1933), Milla (1941) and Giorgio (1945).

He ends his career in 1932, most faithful to Hellas, at 35 years old, "undefeated", without ever having received warnings or penalties and received the title of "most prolific scorer in the history of time", leaving a pleasant memory of himself to everyone, including opponents who knew him.
In 1936, Porta was a director of a subsidiary of Banco Popular in Villafranca di Verona, where he moved permanently with his family. In 1936, Porta was a director of a subsidiary of Banco Popular in Villafranca di Verona, where he moved permanently with his family. When retired, always with the spirit highly athletic, and does not deliver long walks bike to keep fit and never fails to follow his favorite sport.

 

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( by wikipedia ) / ARNALDO PORTA – BIOGRAFIA

ARNALDO PORTA  (Araraquara, 5 ottobre 1896 – ...) è stato un calciatore brasiliano naturalizzato italiano, di ruolo attaccante. Fu uno dei primi calciatori oriundi che militarono in Europa e, in assoluto, il primo in Italia proveniente dal Brasile[3][4].

 

 

 

CARRIERA
Primogenito dei cinque figli di Julio Porta, nativo di Castelmassa, e di Amalia Bonetti, Arnaldo iniziò a giocare nella squadra del suo paese, l'Araraquara, fino a quando la famiglia rientrò in Italia nel 1911,[5]dapprima a Castelmassa, per poi trasferirsi definitivamente nella vicina Verona.[5][3]. Presentatosi a stagione iniziata all'Hellas di Verona che stava disputando il campionato 1913-1914 di Prima Categoria, fu schierato in campo senza provino, senza visita medica e senza contratto, e in quel campionato giocò cinque gare[6]. Nella stagione successiva mise a segno il primo gol con la maglia della società veronese, nella gara Hellas-Udinese vinta per 2-0 il 4 ottobre 1914[6]. All'entrata in guerra dell'Italia fu richiamato e prestò servizio sul fronte carsico. Nel 1919, alla ripresa dell'attività calcistica dopo l'interruzione bellica, tornò nell'Hellas che, prima dell'inizio del campionato, si fuse con il meno blasonato Verona dando vita all'Hellas Verona.

 

 

 

Nelle due stagioni successive Porta mise a segno 15 reti in 21 presenze[6], risultando decisivo nella spareggio contro l'Udinese il 14 marzo 1920, gara vinta dai veneti proprio per 1-0[6]. Nel 1921-1922 il Verona militò nella Confederazione Calcistica Italiana, con l'attaccante autore di cinque gol in 22 gare[6]; le quattro stagioni successive videro l'Hellas militare nella Lega Nord del campionato unificato, dove la squadra si mantenne su livelli medi.

Nel 1926-1927 la squadra partecipò a tre competizioni: nel campionato nazionale (con Porta che mise a segno sette reti in 14 presenze)[6], nella Coppa Italia[7] (2 gol in tre gare)[6] e nella Coppa CONI (2 marcature in nove partite del brasiliano)[6].

 

 

 

 

Porta rimase titolare anche nelle due stagioni successive, nelle quali mise a segno diciotto reti in 42 gare[6] ma non poté evitare due retrocessioni consecutive della sua squadra[8]. Giocò poi la sua ultima stagione nel primo campionato di Serie B, giocando sette partite senza segnare alcuna rete, prima di ritirarsi dal calcio giocato[6] dopo una stagione allo Zevio.[9]

 

 

 

Ricordato per la sua straordinaria sportività (non risulta nessun richiamo e nessuna espulsione)[5], con 74 reti in 196 partite ufficiali Arnaldo Porta è ancor oggi il più prolifico marcatore di tutti i tempi dell'Hellas Verona.[10]
Il comune di Villafranca, dove, dopo il ritiro dal calcio, ha fatto per molti anni il direttore della filiale della Banca Popolare di Verona[5], gli ha dedicato una via.

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ Premesso che nella seconda parte completeremo adeguatamente questa nostra speciale Storytelling,  vi anticipiamo che vi daremo altresì alcune importanti informazioni ‘personalizzate’ su Arnaldo Porta grazie all’amico veronese Giorgio Verzini e che …non vogliamo anticipare.
Detto questo, ecco in cover Arnaldo Posta best score all time targato Hellas Verona, mentre nella prima immagine sua fotografica lo proponiamo in kit con Alberto Masprone medaglia d’argento alle Olimpiadi 1906 nel lancio del disco ma anche presidente dell’Hellas nel 1808, oltre che socio fondatore da studente liceale.
Per quanto riguarda le successive immagini statistiche …parlano da sole in sequenza fotografica ( comprese Classifiche finali di ogni Campionato fino al 1923/24 compreso) , con nomi dei vari presidenti e allenatori succedutisi , oltre ai migliori marcatori della squadra, di cui vi proponiamo altresì la ROSA di ogni stagione; a partire dal primo campionato 1913/14  fino al 1923/24 compreso.
Proponendovi in fotogallery innanzitutto la foto-squadra della prima Hellas campionato 1913/14 di cui nel sopracitato libro “Il Calcio Veneto” viene segnalata nella seguente didascalia con da sx : Benini, Fagioli, Monzambani, Roberti, Costa, Liniger, Carlini, Corso, Vianini, Raffaldini , Porta.

 

 

 

 

 

Appunto in nostro Personaggio story di cui vi proponiamo come ultimo flash statistico “tutta la sua carriera” snocciolata in scheda su wikipedia, mentre  come immagine dulcis in fundo Vi proponiamo Arnaldo Porta, primo a sx, in trio con Carrà ( portiere del 1923 al 1926) e con ‘champion’ Levratto di cui vi parleremo proprio in apertura della prossima Arnaldo Porta – Seconda Parta.
Che completeremo con la restante parte statistica  e ampia fotogallery , compreso l’annata ultima giocata a Zevio e ulteriori ‘meriti speciali’ tra Villafranca & Verona in onore di Arnaldo Porta best score ‘all time’ targato Hellas Verona , record ex aequo tutt’ora imbattuto.
Ricordando che Arnaldo Porta, oriundo italo –brasiliano perché la famiglia di papà Julio era originaria di Castelmassa, in Altopolesine’ è stato il ‘primo Big oriundo’ del Campionato italiano e precursore di altri noti personaggi italo-brasiliano come Josè Altafini ( da Baruchella, compagno di squadra di Saul Malatrasi ‘eroe dei due mondi) e Thiago Motta ( da Polesella) , peraltro già ampiamente raccontati qui su www.polesesinesport.it sia per esperienza diretta che per altri speciali Sport & Life International.

 

Giorgio Verzini, Emiliano Milani & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it