Atalanta & DEA's fortuna pro Juve in Coppa/ Trento superleader in D con… Giacca-Gementi + mr Parlato; manita DeltaPT e pari Chioggia


20/05/2021

Gli incroci di vita sportiva alimentano da sempre il nostro viaggio entro e intorni quei prati verdi dove nascono speranze. Così la settimana scorsa tra ‘memoria e futuro’ sono passato da Bergamo a Desenzano del Garda, incrociando ricordi speciali targati Atalanta fin dai tempi del giocatore polesano Giovanni Cattozzo quando l’attuale presidente Percassi stava alimentando progettualità nuove investendo ‘risorse tecniche e umane’ in quel Settore Giovanile che è diventato la base della ‘gestione attuale’ della DEA ormai di casa con mr Giampiero Gasperini anche in Champions.
Ma mi fermo qui, altrimenti farei troppa ‘dietrologia’ in un mondo che ormai corre sui social a velocità siderale … e mi considererebbe patetico.
Però mi fa piacere vedere i successi di persone che stimo e che ora sono nel gotha del Calcio, ma coi quali anche se ci si incontra raramente, si parla di tutto e di più in libertà, con professionalità e progettualità, ben sapendo che nessuna confidenza sarà strumentalizzata ma farà parte della Storia del Calcio come scuola di vita.

 

 

 

Detto questo, e non di più come base concettuale, passiamo a proporvi quanto è successo in questo mercoledì infrasettimanale, partendo dalla finale di Coppa Italia allo stadio Mapei di Reggio Emilia dove finalmente anche il problema Covig ha ‘aperto le porte’ al pubblico.
Anche se Atalanta e Juventus si sono dovute accontentare di solo 4.300 spettatori, cioè il 20 % della capienza che è di 21.525. E allora viene a memoria che nello stesso stadio , il 9 marzo 2020 si giocò l’ultima partita della Serie A con i tifosi in tribuna: era Sassuolo- Brescia finita 3-0 per la squadra di mr De Zerbi con bomber Caputo che segnò una doppietta e festeggiò mostrando il cartello-messaggio anti pandemia agli allora presenti 8.500 spettatori (ammessi  40 % della capienza)  con la scritta “andrà tutto bene, restate a casa”.

 

 

 

Poi ieri sera l’Atalanta di mr Gsperini ha giocato bene nel pt ma ha sprecato due palle-gol , lamentandosi peraltro per un fallo da rigore di Rabiot su Pessina, sul quale oltretutto l’arbitro Massa non ha richiesto la verifica VAR  ( ma non è stato neppure richiamato) .
Insomma la DEA bendata non ha portato fortuna all’Atalanta , ma alla Juve che è andata in vantaggio al 31’ con Kulisevski, poi c’è stato al 41’ pt il meritato pareggio nerazzurro di Malinovsky 

 

 

 

Mentre nella ripresa è stata la Juve ha ritrovare le fila del gioco, e acnor più la fortuna della Dea bendata visto che mr Pirto aveva già chiamato il cambio Chiesa con Dybala, ma proprio Chiesa nel suo ‘last minute’ si è inventato un gol dirompente da match winner. Cioè convergenza, triangolo con Kulusevski a saltare Toloi e tiro a trafiggere ‘tra le gambe’ il portiere Gollini (anche qui conosco bene suo padre già bomber del Canaro).
Mettiamoci anche che poi l’arbitro Massa ha ‘fermato’ Ilicic per fallo inesistente, e allora …tante lamentele finale della Dea …sfortunata e che domenica , incontrando il Milan, in campionato sarà decisiva delle sorti della Juventus nella corsa Champions.

 

 

 

Intanto ieri sera la Juventus di mr Pirlo ha conquistato l’importante trofeo della Coppa Italia, nelal ultima partita in campo di Luigi Buffon con la maglia bianconera, visto che …proseguirà in un’altra squadra da evergreen ma ancora in gamba, come ha dimostrato anche ieri sera nella finale vinta con la sua Juve, lui che l’aveva vinta da esordiente con Parma di mr Nevio Scala ( ricordo che ha chiuso la sua carriera da Professionista nell’allora Adriese in Serie C) guarda caso quando tra gli emiliani c’era in campo proprio il papà di Chiesa, per una nemesi storica che solo i campioni di ‘lungo corso ‘ possono annoverare.

 

 

 

 

A questo punto, con riferimento al retour match Play off della SERIE B , ricordiamo che stasera il Monza ha vinto 2-0 vs Cittadella e che tra Lecce e Venezia è finita 1-1, ma che per effetto dei risultati dell’andata, la finale Play off sarà tra le due squadre venete Cittadella e Venezia, per cui…una delle due squadre venete sarà sicuramente promossa in Serie A, con somma soddisfazione anche nostra.

 

 

 

 

E allora, in linea con questo discorso, passiamo al turno infrasettimanale in SERIE D, visto che sono andato a vedere Adriese vs Trento big match di giornata, incontrando nel prepartita sia il Ds granata Alberto Cavagnis ( anche lui ‘patentato’ a Coverciano) che il Ds ospite Attilio Gementi, personaggio che ben conosco da una vita, fin dal suo passaggio da giocatore a Ds , visto che è stato protagonista pro escalation del Campodarsego del presidente Daniele Pagin.

 

 

 

Discorsi in libertà, sulla gestione dei giocatori, dello spogliatoio, sui rapporti con l’allenatore, con la dirigenza e con una progettualità da stimolare sia sul piano tecnico che gestionale organizzativo.
Con discorsi ‘veri’ supportati da fatti e confidenze, per un habitat come quello del Trento che con mister Carmine Parlato sta centrando l’obiettivo ‘promozione’ verso la Serie C con largo anticipo.

 

 

 

Per la soddisfazione di una dirigenza che ha nel presidente la sua …giacca e cravatta, di nome e di fatto, visto che il presidente Mauro Giacca è sulla tolda di comando della società Trento da ormai 7 anni ,ma che mi ha parlato anche del ‘Centenario’ ( perciò vedi in calce Appendice Trento Storia & Management) e che …finalmente sta concretizzando il suo sogno, ritornando nel calcio professionistico.
Lui , presidente Giacca, col quale abbiamo parlato a lungo di calcio e di amarcord anche durante la partita, col sottoscritto che eccezionalmente ho indossato la ‘casacca’ da fotografo , giusto per vivere da vicini le sensazioni ‘dentro il campo’ tra tecnici e giocatori che valeva la pena di salutare da vicino.

 

 

 

Vale per mr Carmine Parlato  e vale per mr Attilio Gementi che poi ho salutato ‘in famiglia’ anche sul 2-0 per i trentini, mentre col presidente Giacca , a ridosso della rete di recinzione, mi ha parlato anche della sua meglio gioventù.
Lui portiere che ha giocato fino all’Eccellenza e che allo stadio ‘Briamasco’ andava da bambino ad incitare il suo Trento e cantare in coro per bomber Giuliano Bocchio protagonista anche nell’Adriese dei Montagnoli, Manservigi & Company in Serie C.

 

 

 

Certo, l’anno prossimo in Serie C , sarà un mondo più difficile per il Trento in …giacca e cravatta , con mr Carmine Parlato e Ds Attilio Gementi, con la necessità di uno staff a ‘dimensione’ della nuova categoria , ma sempre con quella gestione finanziaria che il Trento ha saputo mettere in campo già quest’anno.

 

 

 

D’altra parte la ‘professionalità’ maturata sul campo dallo staff del presidente Mauro Giacca e del Ds Gementi è una garanzia, fermo restando che potrebbero entrare nello staff ‘in punta di piedi’ per collaborare in modo serio senza avere la pretesa di fare ‘sorpassi’ automatici derivanti da titoli professionali comunque necessari sia a livello di regolamento che pro Settore Giovanile.
Tutto questo in un turno infrasettimanale che ha prodotto novità sia a livello Play off che Play out.

 

 

 

Infatti adesso la classifica della Serie D, Girone C, recita leader Trento con in scia la novità Arzignano Valchiampo (  ma sotto di ben 14 punti) bravo a vincere 4-1 in trasferta vs Cjarlins Muzane; quindi in sorpasso sulla Manzanese che in casa ha solo impattato 1- 1 vs Clodiense Chioggia ( ora quarta, vantaggio friulano con Casella, pareggio col new entry Djuric tutto nella ripresa).

 

 

 

Intanto anche il Mestre è tornato alla vittoria vincendo 3-0 a Montebelluna, e perciò sorpassando sia il Cjarlins Muzane che il Caldiero Terme, sconfitto 0-1 vs Feltre affamato di punti salvezza ma ancora penultimo.
Mixando aspettative importanti a problemi salvezza, segnaliamo la roboante vittoria targata Delta Porto Tolle di mr Enrico Gherardi con la ‘manita’ 5-0 in trasferta vs Chions ( ultimo) grazie alla doppietta di Cicarevic, più reti iniziali di Strada e Busetto, oltre al sigillo finale di Pasquinelli.

 

 

 

Detto del pareggio salomonico 1-1 tra Virtus Bolzano e Belluno, segnaliamo con riferimento ai Play off e alle squadre padovane il pareggio esterno dell’Este 1-1 a Cartigliano ( reti locale di Marchesan pareggiata nella ripresa da new entry Cardellino.
Questo dopo che l’Este aveva sprecato un rigore con Greco (parato da Bogdanic) , così come aveva fatto anche il Cartigliano ( palo colpito da Barzon)  che peraltro nel finale era rimasto in dieci ( espulso Marchesan , in occasione del rigore pro Este).

Sempre con riferimento alle padovane , segnaliamo invece la sconfitta della LUparensse, secco 0-3 vs San Giorgio Sedico ( doppietta di bomber Serena + Marcolin) che mette in sicurezza i bellunesi di mr Luca Tiozzo in zona tranquilla.
Significativa infine la vittoria ossigeno per 4-1 del Campodarsego di mr Lugnan sull’Ambrosiana con reti padovane di D’Apollonia, Trovade, Gentile e Dario Sottovia.

 

 

 

 

APPENDICE FLASH – AC TRENTO – STORIA & MANAGEMENT/ ( by www.actrento.com) /
L’Associazione Calcio Trento nacque nel 1921 dalla fusione tra l’Unione Ginnastica Trento e la Sport Pedestre, rinominata in seguito Pro Trento.
Nei successivi anni la squadra cominciò a giocare le sue partite casalinghe allo stadio “Briamasco”, inizialmente chiamato “Stadium” ma gli anni furono travagliati e per un po’ l’Associazione Calcio Trento sparì per tornare in attività nel 1929 con la denominazione di Associazione Sportiva Trento e l’adozione del giallo e del blu come colori sociali.
Gli anni ’30 furono contraddistinti dai primi successi e dai primi derby con il Bolzano. Dal ’36 al ’37 vi fu un periodo d’inattività per il Trento che rinacque nuovamente con il nome di Associazione Calcio Trento e partecipò alla serie C, esperienza che durò solamente un anno. Durante il periodo bellico il Trento cambiò nuovamente nome in A.C Trento-Caproni in onore della fabbrica d’aerei locale per poi, dopo la fine della seconda guerra mondiale, riprendere il nome originario.
La stagione 1950-51 coincise con il ritorno in serie C, gioia destinata a durare solo un’annata cui seguirono diversi campionati nell’allora IVa serie. L’avvento di Ito Del Favero alla presidenza del Trento nel 1959, e successivamente quello di Giorgio Grigolli alla vicepresidenza, diedero nuova linfa ai colori gialloblù fino alla conquista della serie C al termine della stagione 1969-’70 grazie all’entusiasmante vittoria conquistata nello spareggio contro il Pordenone allo “Stadio dei Fiori” di Valdagno. Le reti di Scali e Babbo su calcio di rigore firmarono il 2 a 0 finale e consegnarono al sodalizio di via Sanseverino il meritato passaggio di categoria.
Dopo sei stagioni di permanenza in serie C, il Trento retrocedette in D e la dirigenza affidò la panchina a Mario David che, dopo un solo anno, riportò gli aquilotti in serie C grazie anche a giocatori come Piergiorgio Lutterotti, una degli uomini simbolo dei colori gialloblù. Nel ’78-’79 il Trento retrocesse nella neonata serie C2 ma, l’anno successivo, grazie all’arrivo di Bruno Baveni sulla panchina aquilotta, il Trento dei vari Lutterotti, Daldosso, Ioriatti, Andreatta e Telch conquistò la promozione in C1 dopo lo spareggio vinto ai calci di rigore con il Padova.
I primi anni ’80 del Trento furono caratterizzati da dignitosi piazzamenti in C1 ma, nel 1984, arrivò un’inaspettata retrocessione in C2. L’anno successivo, grazie all’arrivo di giocatori come Marchetti, Castioni, e il ritorno in gialloblù di Lutterotti, Domenicali e Baveni in panchina, il Trento fu protagonista di un’esaltante rimonta culminata con la vittoria allo spareggio contro i bresciani dell’Ospitaletto imponendosi ancora una volta ai calci di rigore grazie alle parate di Mair.
Dopo l’ottima annata del 1986-’87, per il Trento iniziò un lungo periodo di declino che vide la società fallire per ben due volte e retrocedere fino alla serie D. Le poche gioie sono legate alle due promozioni in C2 rispettivamente nel 1998 e nel 2001. L’ultimo decennio del Trento è stato caratterizzato da una lunga serie di fallimenti sportivi e societari con diversi cambi di proprietà e denominazione toccando il punto più basso con la gestione Belfanti che può contare una promozione dall’Eccellenza alla serie D ma anche la doppia retrocessione, nel giro di due stagioni dalla serie D alla Promozione e il fallimento societario avvenuto il 12 maggio 2014.
Il 26 giugno 2014, un pool di 33 soci trentini, guidati dall’imprenditore Mauro Giacca, fonda la cooperativa dilettantistica Ac Trento rilevando la società all’asta fallimentare e iniziando una nuova avventura.
A luglio 2020 il titolo sportivo viene trasferito dall’A.C. Trento Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica alla controllata A.C. Trento 1921 Srl S.s.d. mediante conferimento in conto capitale. Mauro Giacca viene nominato Amministratore Unico del Club.
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STRUTTURA DEL MANAGEMENT
GOVERNANCE / Amministratore Unico: Mauro Giacca  /// Direttore Generale: Fabrizio Brunialti


AREA TECNICA / Direttore Sportivo: Attilio Gementi
Responsabile Settore Giovanile: Giovanni Gardelli
Direttore Tecnico Settore Giovanile: Alberto Nabiuzzi
Responsabile Scouting Settore Giovanile: Federico Diener
Responsabile Attività Agonistica Under 17 e Under 15: Marco Fontana
Responsabile Attività Agonistica di Base: Paolo Donati

AREA AMMINISTRATIVA
Direttore Amministrativo: Paolo Decaminada
Tesoriere e Responsabile Biglietteria: Alberto Betta
Segreteria generale prima squadra: Vincenzo Rapagnà
Responsabile Amministrazione: Daniela Odorizzi
Responsabile Logistica: Claudio Bernabè
Segreteria Settore Giovanile: Elisa Moletta
Responsabile sicurezza stadio “Briamasco”: Renzo Colombara.

AREA MEDICO – SANITARIA
Fisioterapisti Prima Squadra: Riccardo Broseghini e Luca Antonioni
Fisioterapista Settore Giovanile: Laura Santini
Psicologa Settore Giovanile: dott.ssa Paola Bertotti

 

 

 

 

 

 

AREA COMUNICAZIONE E MARKETING
Supervisore: Mattia Valler
Responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa: Daniele Loss
Responsabile Marketing: Bianca Maria Decarli
Fotografi: Carmelo Ossanna e Alessandro Eccel
Videomaker e post produzione: Stefano Micheletti
Grafica: Stefania Nardelli
Sito internet: Maciej Michno
Logo A.C. Trento A.C. TRENTO 1921 SRL S.S.D.
A.C. TRENTO 1921 SRL S.S.D. / Via Roberto da Sanseverino, 41 //38123 Trento (TN)
 P.IVA: 02594190221
 Società: segreteria@actrento.com
 Amministrazione: amministrazione@actrento.com
 Settore giovanile: settoregiovanile@actrento.com
 Ufficio stampa: ufficiostampa@actrento.com
 Telefono e Fax: 0461 1942841by SS/ In

 

 

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover mister Carmine Parlato ( una Storia nella Storia del calcio tutta ancora da raccontare) impegnato a …parlare anche ai suoi giocatori in panchina durante il match ad Adria.
Quindi in apertura di fotogallery e in aggancio al Grande Calcio andato in scena con la finale di Coppa Italia vinta dalla Juventus vs Atalanta, ecco una serie di immagini ‘certificate’ anche dalla didascalia e che perciò non hanno bisogno di ulteriori precisazioni. Come le immagini della nota dirigenza Juventus con Elkann/Agnelli family in tribuna e nota dirigenza Atalanta con papà e figlio Percassi ; compreso il fallo da rigore di Rabiot su Pessina che è in ‘pieno controllo della palla’ prima dell’intervento del bianconero, con l’arbitro Massa…vicino e che ‘chissà perché’ non ha chiesto/chiamato verifica VAR.
A questo punto eccovi le immagini relative al big match Adriese vs Trento corredato da Distinta Formazioni ad indicare meglio i pur noti giocatori delle due squadre e delle ‘due panchine’ coi mister Parlato e Mattiazzi, che ho fotografato, come il ds Attilio Gementi in tribuna vicino al Ds Sante Longato dell’Adriese, oltre al cronista brasileiro granata Renzo Sarti in diretta sui canali social.

 

 

 

 

Ma anche il capitano granata Giacomo Marangon in occasione sia del sorteggio con capitan Trainotti che di un calcio di punizione granata, oltre ai festeggiamenti di mr Parlato a Nunez dopo il primo gol segnato dal Trento, di cui onoriamo anche il fair play del presidente Mauro Giacca proponendolo in flash durante il ‘benvenuto’ dato 2 anni fa al new entry Grajan Aliù ex adriese.
E dopo il viaggio tra Adriese e  casa Trento ( perciò ecco anche il suo pullman che avevo già incrociato in mattinata a Crespino sul lungo PO) , onoriamo anche il Delta PT e la gestione del presidente Mario Visentini , proponendolo in versione ‘nonno’ con la figlia Lorenza ( storica DS) e nipote Alberto.

 

 

 

 

Mentre dulcis in fundo ecco, in una altra rara occasione da 'fotografo in campo', il sottoscritto Sergio Sottovia ( nonno di Gabriele da stamattina) insieme a Diletta Sarti, la speaker professionale dell’Adriese (spero di vederla presto nell’Organigramma societario, vista la sua passione e il suo percorso universitario) in un beneagurante flash d’archivio senza mascherina anti Covid, sperando che lo sport ritrovi presto la sua libertà dalla pandemia e tanti spettatori negli stadi.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it