AZZURRI made in Panathlon RO by SS/ Giorgio Rosatti, 18 volte con l’Italia nel tiro al piccione, 43 nel piattello. Dagli anni ’60 pluripodio Europeo e Mondiale in dream team con Scalzone, Rossini, Mattarelli + Basagni, Giovannetti…


La certificazione del suo essere ‘Azzurro’... Per Giorgio Rosatti i ‘numeri’ parlano da soli e ai massimi livelli certificati da un medagliere /trofei da Fort Knox, frutto delle sue ‘partecipazioni in Nazionale’. Vale a dire 18 volte ‘AZZURRO’ in quella di tiro al piccione, 43 volte con l’Italia del tiro al piattello e una volta con la Nazionale di tiro electro-cibles. 
E allora, in questa sequenza “Azzurri” made in Panathlon Rovigo, dopo avervi proposto i  più recenti Marika Zanforlin ( ginnastica artistica) e Filippo Crepaldi ( baseball)  e l’intramontabile Saul Malatrasi ( calcio) , vi proponiamo Giorgio Rosatti , una vita da campione a partire dagli anni ’50 post Grande Alluvione e conclusasi praticamente alle porte del Terzo Millennio, dopo tanti podi Europei e Mondiali di cui vi diamo subito conto nel suo Personaggio Story raccontato nel libro “60 Anni di Panathlon Rovigo 1959 -2019” , scritto in versione trilogy con Ivan Malfatto ( per la parte dedicata agli “Olimpici, Azzurri e Campioni”) e con Raffaello Salvan , per tutta la parte che riguarda la Club Service story dal primo presidente Eugenio Zuolo all’attuale Gianpaolo Milan ( tutti presidenti peraltro tutti già raccontati in sequenza cronologica qui su www.polesinesport.it nella rubrica Polesani nel Mondo).
Per quanto riguarda invece Giorgio Rosatti, il protagonista di questa nostra puntata , oltre che a livello europeo e mondiale per ben 15 anni, dal 1960 al 1975, e successivamente con tanti titoli italiani anche tra gli Amatori fino al Terzo Millennio, segnaliamo in prologo questa premessa.

L’ho voluto conoscere nel 1992, a casa sua ad Este , ma la Storia di Giorgio Rosatti, campione del tiro a volo ai massimi livelli sia in Europa che nel Mondo, ha incrociato tante altre storie sempre di livello mondiale ( vedi Duilio Loi, Lorenzo Buffon…) .
Tant’è che questa sua Storytelling si è perfezionata step by step addirittura fino ai giorni nostri, praticamente di album in album in viaggio con tanti altri ricordi con sua moglie Anna & Rosatti family.

 

Tutto come in una specie di ‘vaso di pandora’ , incrociando anche casa Panathlon Rovigo, visto che proprio Giorgio Rosatti, già campione in attesa di essere campionissimo, era stato superospite del primo presidente Eugenio Zuolo, come anche da certificazione in fotogallery.
Un discorso da Grande Storia, quindi, che vale anche per i successivi personaggi “Olimpici & Paralimpici” che vi proporremo sempre in sequenza , sia quelli scritti dal sottoscritto Sergio Sottovia che quelli raccontati prossimamente da Ivan Malfatto , il noto giornalista de Il Gazzettino e recentemente chiamato a far parte della Giuria del Premio Bancarella 2020.

Personaggi che abbiamo deciso di proporvi in sequenza per onorare nel titolo anche il Panathlon Rovigo, fermo restando che per ulteriori informazioni , sfaccettature Sport & life e focus speciali, basta chiedere a Google con le necessarie parole chiave riferite ad ogni Personaggio , e vi rimanderà direttamente alle loro Story pubblicate sempre qui su www.polesinesport.it con ulteriore ampia fotogallery che in questa occasione non vale ripetere.

 

AZZURRI  & CAMPIONI  BY SS ( dal libro “60 Anni Libro Panathlon Rovigo 2059 -2019)  – GIORGIO ROSATTI -  TIRO A VOLO

Una vita da podio, quella di Giorgio Rosatti, il “Campione Mondiale” del tiro a volo.
Protagonista a livello europeo e mondiale per ben 15 anni, dal 1960 al 1975, per una passione che peraltro gli ha poi regalato tantissime soddisfazioni quando Giorgio è ritornato in pedana conquistando tra gli ‘amatori’ (nel periodo dal 1982 al 1997) tante medaglie da podio ancora a livello europeo e mondiale, oltre ai relativi titoli italiani.
Una carriera e un palmares che ho avuto la fortuna di approfondire direttamente con lui in quell’intervista – fiume del 1992 ,  nella sua casa di Este.
Perché, signori, Giorgio Rosatti è stato  medaglia d’oro ai mondiali di San Sebastiano in Spagna nel tiro al piattello a squadre, e perché era polesano.

Perché Giorgio – come disse lui – è nato alla Rocca di Polesella il 16 novembre 1930 ed è stato geometra ad Arquà Polesine. Un legame  forte il suo, perché Giorgio ha sposato Anna da Arquà Polesine, la donna che gli ha regalato – dice la stessa Anna – i due meravigliosi figli Franca e Franco.
Una donna , Anna, che ha vissuto intensamente la passione sportiva di suo marito Giorgio e che ne ha raccolto i suoi successi documentandoli dentro affettuosi album fotografici. Quegli stessi che Giorgio mi ha mostrato allora mentre raccontava i suoi successi, quegli stessi album che per una intera estate la signora Anna mi ha permesso di rivisitare perché… completassi questo storia a futura memoria.

 

Un Personaggio che la Grande Alluvione del 1951 ha rischiato di portarci via, visto che Giorgio si salvò  solo perché ha avuto l’intuizione di legarsi in qualche modo ad un albero per affrontare meglio la notte e il sonno. Per fortuna di Giorgio poi al mattino arrivò una barca salvatrice.
E così ne guadagnò la sua ‘storia sportiva’ , quella che Giorgio mi ha raccontato a modo suo sfogliando gli album e commentando le foto del tiravolista’ globetrotter.
Quella di Giorgio Rosatti che nella sua prima competizione ad un certo livello, nel 1953 al Lido di Venezia, al Gran Premio dell’Industria, ottenne un ottimo 91 su 100.
Ma è dal 1960 che Rosatti comincia a conquistare il mondo, compresa quello della 19enne Anna..
Un anno veramente fortunato quindi quel 1960, anche perché una serie di risultati rilevanti ‘impongono’ Giorgio all’attenzione dei dirigenti federali tant’è che il polesano è chiamato in nazionale per le selezioni olimpiche. Una passione, quella per il tiro a volo, che raggiunge livelli di eccellenza nel 1965, anche a livello internazionale.
E il suo palmares fa …altrettanto,  perché Rosatti ai Campionati Mondiali di Santiago del Cile vince la medaglia d’argento nella prova di tiro al piattello a squadre ed è quarto nell’individuale. Non bastasse ecco la Medaglia d’oro al Campionato a squadre di tiro al piccione a Bologna. Quindi la Medaglia d’argento al Campionato Mondiale individuale di tiro al piccione sempre a Bologna.

 

Come si può notare il suo è un palmares dalle mille guglie e un prisma dalle tante facce, dal tiro al piccione fino al tiro a volo dalla fossa olimpica.
Era ormai un viaggio in escalation, quello di Rosatti, tant’è che l’annata 1966 è stata ‘tutta d’oro’ se consideriamo che a Montecarlo il nostro Giorgio è stato Medaglia d’oro al campionato Mondiale a squadre ELECTRO-CIBLES, prima di fare l’en plein agli Europei di tiro al piccione a Madrid , sia nell’individuale che a squadre.
Tra l’altro quel viaggio a Madrid è stato per Giorgio e Anna anche il loro viaggio di nozze.
Ricordando Giorgio , racconta così la signora Anna:” Subito dopo il matrimonio da Arquà Polesine ci trasferimmo ad Este, dove Giorgio era stato nominato responsabile dalla ditta Negrello. Proprio grazie a lui , le cartucce Negrello acquisirono prestigio in tutto il mondo.
La mia è stata una vita felice, ma in continua attesa, un fare e disfare valigie: un abbraccio, un bacio , un arrivo, una partenza. Ma ero contenta per lui, che tornava raggiante dopo le innumerevoli vittorie, carico di soddisfazione e di premi. E trasmetteva il suo entusiasmo e la sua gioia a tutta la famiglia ”. 
Una vita da globetrotter quindi per il tiravolista Rosatti, peraltro sempre protagonista e sempre da podio anche nel 1967. E cioè Medaglia d’Oro ai Campionati Europei di tiro al piccione individuale in Portogallo, quindi  al Campionato Mondiale a Bologna  vince la medaglia d’argento nella prova individuale e quella d’oro nella gara a squadre.

 

Invece sarà Medaglia d’argento al Campionato Europeo individuale fossa universale in Francia, dove conquista ancora la Medaglia d’argento Coppa delle Nazioni nel tiro al piattello, prima di rientrare in Italia e vincere il titolo italiano conquistando la medaglia d’oro nella specialità ‘storno’.
Annate intense che hanno fatto maturare del tutto il nostro Rosatti, fino a conquistare il tetto del mondo nel 1969, perché dopo aver vinto due Gran Premi Fitav e il titolo italiano nel tiro al piattello, il nostro Rosatti vola in Spagna per conquistare a San Sebastian la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali nel tiro al piattello a squadre. Era un ‘dream team’ quell’Italia, per un quartetto che oltre a Rosatti era formato anche da Scalzone, Rossini, Mattarelli.
Un dream team davvero d’oro, anche perché alle loro spalle, come rincalzi c’erano personaggi del calibro di Giovannetti, che poi sarebbe stato campione del mondo e bicampione olimpico, e di Basagni bronzo olimpico.
Ma un campione del mondo che qualità deve avere?
Ecco il pensiero di Giorgio:“Precisione e tempestività in sincronismo sono certo le qualità indispensabili, ma è la freddezza quella che fa la differenza specie nel barrage”.
Tutte qualità che permisero a Rosatti di impinguare ancora a lungo il suo palmares.
E’ stato così nel 1970 con la Medaglia d’argento al Campionato Europeo a squadre.

 

E’ stato così nel 1971 con la Medaglia d’argento al Campionato Mondiale di tiro al piattello a squadre di Suhl, come è stato poi Medaglia d’argento al Campionato Mondiale tiro al piattello a squadre a Bologna.
Qualcuno cominciava a chiamarlo ‘l’eterno secondo’ ma arrivare secondo ai mondiali è pur sempre un risultato prestigioso.
Anche perché ripetersi a certi livelli alti è solo da campioni. E come tale va intesa la Medaglia d’argento al Campionato mondiale di tiro al piattello a Berna, nel 1972,  sia nell’individuale che a squadre. Tanto più che per conquistare l’argento il nostro Rosatti ha sconfitto quel Basagni che è stato campione mondiale. E a tal proposito Giorgio mi raccontò così il suo barrage più significativo:”  A Berna, io e Basagni finimmo ex aequo alle spalle di Carrega che aveva vinto il titolo europeo. Per due serie ci giocammo la prima piazza d’onore ed io ebbi la meglio. Quando discesi dalla pedana mi si avvicinò il Commissario Tecnico della formazione sovietica e mi pregò di dargli il polso per la misurazione. Constatate le pulsazioni il russo sbottò:” Come tu dopo grande grande finale avere solo 40 pulsazioni?”.
Annate di successi che per Rosatti continuarono ancora , quasi da abbonato al podio, visto che a Torino nel 1973 Giorgio vinse la Medaglia d’argento nel Campionato Europeo piattello “fossa universale” sia nell’individuale che a squadre.
Un discorso che si è ripetuto l’anno dopo. Infatti quasi fosse abbonato alla Medaglia d’argento , nel 1974 Rosatti la conquistò poi nel Campionato Mondiale di tiro al piattello sia nell’individuale che a squadre.

 

Una vita da campione e da globetrotter…
America del Sud e del Nord, Santiago del Cile e Phoenix, California e Città del Messico, come azzurro in tante foto sulla scaletta dell’aereo, ma il geometra tiravolista Giorgio Rosatti ha trovato anche il tempo e la soddisfazione di progettare l’impianto sportivo del tiro a volo a Rovigo con una fossa semiolimpica nell’area del Tre Martiri dove poi è sorto il Circolo Tennis.
Erano gli anni sessanta in cui i polesani Tomasi, Bergamo e Gasparetto sfogavano col prefetto Pandozy la passione per il tiro al volo e al piccione.
Nella sua casa di Este i premi e i fucili erano il segno delle sue qualità passate e recenti.
Coppe e targhe  a certificare che l’albo d’oro di Rosatti può vantare tra l’altro 1 trofeo d’oro e 2 d’argento S. Pellegrino , 1 Stambecco d’oro, 1 Coppa d’oro Manfredi, 1 Coppa d’oro La Fondiaria, i Gran Premi di Roma Madrid Salsomaggiore e Monfortino ( in Portogallo), 1 Allodola d’oro a Foggia, il Cervo d’Oro di Cervia ed il Trofeo Ducroq..
E che tra le vittorie di Rosatti figurano anche n. 4 Gran Premi FITAV Categoria EXTRA piattello., n. 1 Gran Premi FITAV Categoria PRIMA piattello, n.16 Gran Premi vari tiro al piccione, n.18 Trofei d’oro tiro al piccione e piattello, n.500 (circa!) Medaglie d’oro in gare di piattello , storno e piccione.
Insomma una specie di Fort Knox  , una cassaforte che Giorgio Rosatti ha riempito coi suoi trofei , tra cui quelli guadagnati nelle  sue ‘partecipazioni in Nazionale’ , cioè 18 volte in quella di tiro al piccione, 43 volte con l’Italia del tiro al piattello e una volta con la Nazionale di tiro electro-cibles. 

 

Ma la storia sportiva di Giorgio Rosatti è sempre stata un cantiere aperto, perché quando ha smesso, poi il campione è ritornato: il profumo della polvere da sparo era pur sempre una sirena ammaliatrice e lui, da campione e leone della pedana , è tornato  a ruggire.
Dopo tanti anni, cioè nel 1983, dopo tanti anni di categoria Extra e tanti successi in campo nazionale ed internazionale e dopo un periodo di stasi. Ricompare in Prima categoria e vinse a Conegliano il 2° Fitav Fossa olimpica
Stesso discorso quando rientra ancora nel 1987. Ed è Medaglia d’argento nel Campionato Europeo Veterani cal. 20 Fossa Universale, quindi Medaglia d’oro Campionati Italiani Veterani G cal. 20 Fossa Universale.
Il trend positivo continua anche nel 1988, perché Rosatti diventa Campione italiano cal.20 Veterani G Fossa Universale., quindi Medaglia di bronzo nel Campionato Mondiale Veterani cal. 12 Fossa Universale, infine Medaglia di bronzo al Campionato Europeo Veterani cal. 12 Fossa Universale.
Ma l’evergreen Giorgio Rosatti è personaggio da podio anche nel 1989 perché è 8° assoluto al Campionato Mondiale DOUBLE TRAP, e da globetrotter è sempre il solito campione al Campionato Italiano Veterani Fossa Universale.e nel Double Trap, oltre che con la sua società di Ponso ( vicino ad Este), prima di essere Medaglia d’argento nella categoria Veterani cal. 20, sia agli Europei che al Campionato Mondiale.
Poi nel 1991 il palmares di Rosatti lo vede Medaglia d’oro al Campionato Italiano Veterani DOUBLE TRAP, quindi Medaglia di bronzo Campionato Italiano Veterani Fossa Universale.e Medaglia di bronzo Campionato Italiano Società IV Categoria Fossa Olimpica.
Insomma Giorgio Rosatti va sempre dove lo porta il cuore, cioè in pedana, come nel 1992 al Campionato Italiano Veterani Double Trap.e al Campione Mondiale a squadre Fossa Universale a Montpellier (FRANCIA)., fermo restando che in Italia è Medaglia d’argento ai Campionati nazionali Veterani Fossa Universale.

 

Intanto la sua passione per il ‘double trap’ gli regala la medaglia d’argento al campionato Italiano di double trap in quella categoria Veterani in cui sarà medaglia d’oro poi sia nel 1995 che nel 1996.
Davvero una vita da campione quella di Giorgio Rosatti, che malgrado fosse malato ha frequentato i campi del tiro a volo di Ponso.
Ricorda la signora Anna:” Stavolta ho insistito io perché la sua passione per il tiro fosse ancora motivo di vita. E nella società del presidente Lucio Sperandio lui Giorgio si sentiva di casa”.
Purtroppo il 12 ottobre 2000 Rosatti ci ha lasciato, ma resta nel cuore di tutti e in particolare della sua società di Ponso che nel 2004 in suo onore è diventerà T.A.V. “Giorgio Rosatti” appunto per onorarlo.
Una location dove sono poi nati altri ‘tiratori’ di livello internazionale, prima su tutti la Giovanna Pasello da Guarda Veneta che onoriamo tra gli ‘Olimpionici’ ,  e nel Terzo Millennio alcuni polesani diventati Campioni d‘Italia come Rossano Pesci da Canaro e Alessandro Venturini da Fratta.
E  soprattutto Alessandro Camisotti  da Porto Viro, classe 1972, che nella specialità specialista Fossa Universale, sia a squadre che individuale, ha già capitalizzato uno straordinario palmares, tra titoli europei ( 2013) e mondiali ( 2017) e tanti podi.
Mentre è del giugno 2019 la vittoria del giovanissimo Niccolò Destro ( solo 17 anni) che nella Golden Cup Beretta ha sbaragliato fiori di campioni, come faceva appunto il ‘nostro’  Giorgio Rosatti tiravolista e ‘world champion’ della fossa olimpica universale.

 

EXTRATIME by SS/ In cover Giorgio Rosattti ‘fucile mondiale’ a Santiago 1965 tra berretto, bandiere e cartucce da sparare.
Quindi in apertura di fotogallery il polesano Giorgio Rosatti in csa Panathlon Rovigo ‘diplomato’ by Eugenio Zuolo primo presidente del Club Service rodigino.
La location dove Giorgio Rosatti ha raccontato la sua passione e i suoi successi nel ‘tiro a  volo’ e in cui è stato ospite e affabulatore, come dimostra poi la foto che lo ritrae a tavola mentre si intrattiene col giornalista Gianfranco Macarone e gli altri noti autorevoli  ( tra gli altri anche Camillo Norbiato presidente Coni regionale).
Passando a Giorgio Rosatti protagonista sui podi di tutto il mondo , partiamo dal polesano in dream team Italia ( ancora in foto bianconero) world champion in Spagna a San Sebastian.
A seguire ‘champion’ Rosatti international sul podio  a Bologna sempre in team Italia, come nella foto successiva con gli ‘azzurri’ assieme al quartetto USA.
E da ‘azzurro per sempre’ ecco l’ultimo flash a colori per Giorgio Rosatti nella squadra veterani, con tanto di scudetto cucito sulla divisa azzurra.
Un azzurro tra i grandi azzurri, Giorgio Rosatti, dove aveva coltivato amicizie di ‘grande livello sportivo', come nella foto successiva del ‘settebello in bianconero’ che lo mostra insieme al pugile Duilio Loi ( secondo in piedi da sx) e il calciatore Lorenzo Buffon ( ultimo in basso a dx)  ai quali ha insegnato a perfezionale la loro passione per la caccia.

 

Per una Storytelling che il sottoscritto ha coltivato a partire dal 1992, come dimostra la pagina dell’articolo pubblicato nel Libro “ I Grandi del Polesine” sulla quale ho poi raccolto l’autografo di Jessica Rossi, neo campionessa del Mondo e golden medal alle Olimpiadi, perché si allenava a Ponso nel poligono del tiro a segno intitolato proprio a Giorgio Rosatti.
Un poligono nel quale hanno continuato ad essere di casa anche la moglie Anna e il figlio Franco, come dimostrano le successive immagini che li ritraggono durante le premiazioni del Trofeo Rosatti sia nel 2004 ( sul podio winner PL D’Imperio da Contarina ) che nel 2005 di cui proponiamo il cerimoniale col sindaco di Ponso con tanto di fascia tricolore.
Mentre dulcis in fundo , quasi circumnavigando il mondo “AZZURRI made in Panathlon RO” dedicato a Giorgio Rosatti, riecco il nostro ‘campione’ assieme ad Eugenio Zuolo, che onora l’ospite col ‘distintivo’ del Club Service, applaudito dal sopracitato prefetto di Rovigo.

 


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it