Balzan Amedeo ‘tre volte pellegrino’, a piedi da Fetonte City a Roma, pensando al Cristo e al Pan de Asugar...


Con Don Marco in mission “Brazil e la Tribù di Iahweh’ e con Matteo e la ‘Realtà degli Heza’. Ma sopra tutto con Cristo e per Cristo, per Amedeo Balzan questo è il suo modello di vita e di …sculture. Anche se lui come sempre a bassa voce e signore di umiltà sottolinea spesso quasi fosse una premessa :<< Semplicemente sono il suo manovale, il manovale di Cristo perché è lui che mi dirige>>
E come si fa a non pensare ad una altra frase storica, papale papale, quando il PONTIFEX MAXIMUM disse ‘sono semplicemente un umile operaio nella vigna del Signore’.

Ricordo bene quando 2 anni fa , scrissi la Amedeo Balzan Story su Il Resto del Carlino, con un incipit pressa poco così:<<Dopo tante sculture donate a vari Santuari, adesso a 86 anni , lui Amedeo di nome e di fatto, vuole fare il Cristo più alto del mondo>>..
Questo ho scritto neppure due anni. Una storia da ‘Memoria e Futuro’ e che perciò Vi ripropongo, agganciandomi ai suoi TRE VIAGGI a piedi, pellegrino da Crespino – Fetonte City a Roma la Città eterna, tanto più che in due di quei tre ‘viaggi di fede’ lo hanno accompagnato a turno suo figlio Marco e suo figlio Matteo, vale a dire due ex calciatori per l’occasione ‘podisti –tedofori’ apostoli del Signore, inteso come Cristo e come Amedeo, titolare della ‘cattedra dei tre viaggi di fede’, anche se lui, pur essendo scultore, si definisce ‘manovale di Cristo’.
Parafrasando perciò… “ l’année derniére a Marienbad”, eccoVi la Amedeo Balzan – Story’.



<<Dopo quelli in legno e in terracotta, lo ‘scultore’ progetta il Cristo in acciaio alto 50 metri.
Una vita permeata di religiosità profonda, e Cristo il suo faro. Lui Amedeo Balzan si è sempre definito ‘un povero manovale di Cristo’, ma la sua dedizione a Cristo è immensa da una vita , da vero scultore sia del Cristo in legno che del Cristo in terracotta.
Una immensità come la sua vita, perché Amedeo Balzan é nato a Crespino il 15.5.1922, si é laureato a Bologna in Economia e Commercio ai tempi della Grande Alluvione, ed ha ‘imparato’ alla fornace di Villanova Marchesana prima di essere imprenditore nella sua fornace di Crespino.
Quanto sia forte la sua fede lo dimostrano anche i suoi tre viaggi a piedi a Roma. Nel 1975 con Luigi Cazzola, nel 1980 col figlio Matteo, nel 1985 con suo figlio Don Marco. Poi chiusa la fornace, il suo lavorare l’argilla é passato negli anni ’90 al servizio del ‘Cristo in terracotta’ (mt 4,60) quello che Amedeo chiama il ‘Cristo del Primo Millennio’ collocato al Santuario della Corona (VR). Poi é arrivato il ligneo ‘Cristo del Secondo Millennio’ (mt 6,33 ) ora al Santuario del Cristo della Strada a Spiazzi sul Monte Baldo, adesso c’é il ‘Cristo del Terzo Millennio’, lungo 12 metri e 66 cm, che andrà al Santuario della Madonna di Lourdes a Chiampo (VI) .

 

 

Ma poteva fermarsi lì uno come Amedeo, che tra l’altro era stato anche in Sudamerica dove aveva costruito sul posto un Grande Cristo in terracotta per la missione di suo figlio Marco …
Ecco allora che qualche giorno fa ci ha chiamati per ‘rivelarci’ un progetto talmente ambizioso che …pare fare a pugni con la sua veneranda età: un Cristo d’acciaio alto 50 metri, perché sia – ha detto l’evergreen Amedeo – il più grande del mondo.
Certo c’è già a Maratea il Cristo Redentore , statua in cemento alta circa 28 metri. C’è già sul Pan di Zucchero a Rio de Janeiro il Cristo Redentore sempre marmoreo di quasi 40 metri. C’è anche la statua della Vittoria a New York alta 45 metri. Ma lui, Amedeo vuole fare ancora di più. Appunto un Cristo Redentore alto ben 50 metri, perché sia il più Grande di tutti.
Una missione quantomeno impossibile all’apparenza, ma lui disegni alla mano vorrebbe iniziare a primavera.
Però lui è …Benigno di nome  e di fatto, tant’è che pur avendo già ricevuto soltanto dei no ‘finanziari’ sia in ambiente religioso che laico, lui Balzan dice con la massima semplicità di essere fiducioso perché ‘ la speranza è l’ossigeno della vita’.

 

 

E del ‘Cristo immenso’ spiega:<<Necessiterebbe un budget di partenza di 50.000 euro per arrivare poi a complessive 100.000 ad opera finita. Lo farò in acciaio, ricoperto di rame, perché materiale ‘malleabile’ , alto 50 metri e largo 8 metri di ampiezza toracica e per complessivi 20 metri tenendo conto della lunghezza delle braccia>>.
Insomma pare proprio che per l’evergreen Amedeo il tempo si sia fermato , a quando appunto , dopo 8 anni di passione-lavoro, col solo martello e scalpello, nella sua ex fornace a Crespino, aveva modellato il ‘Cristo del Terzo Millennio’.
Fedele ancor oggi al principio che per le sue sculture la collocazione naturale è nei Santuari, perché – ha sempre detto Amedeo – “Il Cristo è come il lume di una lampada,  perché faccia luce non bisogna metterlo sottoterra”.
Per questo infatti , quando negli anni ’90 ha iniziato il Cristo in terracotta, dopo aver visitato il Santuario della Madonna della Corona, sul retro di un bollettino di ccp, oltre all’offerta ha indicato di voler donare  il ‘suo Cristo’.
Racconta Amedeo:“Quando però il Rettore del Santuario venne a vederlo si é accorto che era in lavorazione il Cristo in legno, e mi chiese anche quello per metterlo al nuovo Santuario del Cristo della Strada, in costruzione a Spiazzi, adiacente all’Autostrada del Brennero ad Affi”.
Ma se Cristo è figlio del …Padre, per Amedeo quel Cristo era come un figlio, che gli sembrava d’aver perso.

Così quando gli fecero una segnalazione che a Stanghella, alla Villa Centanini, c’era proprio un grande olmo di 273 anni che faceva al caso suo...
“Ci fu tanta sensibilità da parte di quel Comune – va in flash back Amedeo - così alle ore 13 di quel 25.7.1997  avevo già l’olmo e i 9 tronchi a Crespino e un’ora dopo ho cominciato subito col martello e scalpello a modellare il Cristo del Terzo Millennio”.
E fu così che il Cristo del Terzo Millennio , che Amedeo sperava andasse in Cina, fece un viaggio più corto, fino al Santuario di Chiampo, con la sola clausola che fosse coperto da un plexiglass olimpionico.
Inutile dire che, adesso come allora, mentre l’evergreen Amedeo raccontava i riferimenti biblici e moderni del suo ‘Cristo d’acciaio’, sua moglie Ines é arrivata a chiamare il suo ‘Beni’ perché il pranzo... reclama>>.


MA OGNI STORIA HA LA SUA ESEGESI. PERCIO’ ECCOLA…
Ed è quella che abbiamo segnalato qualche anno prima , sempre su Il Resto del Carlino, e che Vi proponiamo per intero, per il suo valore propedeutico rispetto all’attualità…
<<L’immensità di Cristo nelle sculture lignee di Amedeo Balzan
Otto anni di passione-lavoro, col solo martello e scalpello, nella sua ex fornace a Crespino, a modellare il ‘Cristo del Terzo Millennio’. Lo chiama così Amedeo Balzan, che sottolinea i riferimenti biblici e i messaggi di speranza delle sue ‘tre grandi sculture’. E il fatto che la collocazione naturale del Cristo siano i Santuari, nasce da un concetto base di Amedeo:<<E’ come il lume di una lampada, perché faccia luce non bisogna metterlo sottoterra>>.
Per questo, quando negli anni ’90 ha iniziato il Cristo in terracotta, dopo aver visitato il Santuario della Madonna della Corona, al ritorno, sul retro di un bollettino di ccp, ha indicato di voler donare  il ‘suo Cristo’. <<Quando però il Rettore del Santuario che é venuto a vederlo si é accorto che era in lavorazione il Cristo in legno, - spiega Amedeo- subito mi ha chiesto se glielo donavo per metterlo al nuovo Santuario del Cristo della Strada, in costruzione a Spiazzi, adiacente all’Autostrade del Brennero ad Affi>>.

Un gioiello alto 6 metri e 33 centimetri incastonato in una gola del Monte Baldo. Ma che nel durante aveva toccato profondamente la sensibilità di Amedeo:<<Cristo mi ha dato un segnale forte quando, scolpendo la ferita al costato sinistro, ho trovato una piccola scheggia. Proprio lì...>>. Continua Amedeo :<<Di ritorno dall’inaugurazione del Santuario mi sentivo come aver perso un figlio. Così quando gli fecero una segnalazione che a Stanghella, alla Villa Centanini, c’era proprio un grande olmo di 273 anni che faceva al caso suo...<< Si fece tutto nell’ultimo giorno possibile, il 25.7.1997, per la sensibilità del Comune; fece un’eccezione dopo aver visto le foto e la documentazione del Primo Cristo – spiega Amedeo – Così alle 13 avevo già l’olmo e i 9 tronchi a Crespino e un’ora dopo ho cominciato subito col martello e scalpello a modellare il Cristo del Terzo Millennio>>.

Che avrebbe voluto andasse in Cina...

<<Beh, la lettera al Primate della Cina mi é stata restituita al mittente, invece due mesi il Rettore del Santuario della Madonna di Lourdes di Chiampo é venuto a trovarmi con 4 frati e un ingegnere. Adesso il Cristo del Terzo Millennio andrà lì, con l’unica clausola che resti coperto>> E il Cristo lungo 12 metri e 66 cm, scolpito su 80 q.li sarà coperto da un plexiglass olimpionico. Inutile dire che sua moglie Ines, é arrivata a chiamare il suo ‘Beni’ intento a spiegare i retroscena biblici e moderni del suo Cristo, perché il pranzo... reclamava>>.



EXTRATIME/ Nella fotogallery la storia è documentata con le foto di Amedeo Balzan assieme ad una sua scultura in terracotta e al suo progetto per il Grande Cristo in acciaio. Quindi le foto del Cristo , sia in legno ( con relativa grande testa sofferente) dentro la Chiesa - Santuario del Cristo della Strada che in terracotta ‘adagiato’ all’esterno. Infine il Cristo di Balzan nella Chiesa di Crespino. Tutti ‘ dono di fede’ di colui che ‘sinceramente’ si definisce manovale di Cristo, un ‘signore’ col quale Amedeo ha certamente un feeling particolare.

 

 

Da testimone di Cristo, il Benigno Amedeo, in staffetta col figlio don Marco, già stopper nelle giovanili della Fulgor Crespino e ora ‘centrale’ nella Parrocchia di Villamarzana dopo essere stato in missione a Caritié nel Brasile ma tuttora’missionario’ per il ‘Canto della Speranza’ con la Tribù di Iahweh in cui suona anche Matteo già calciatore del Rovigo ( in foto 1989 , secondo da sx in piedi, con i biancazzurri di mister Rocchi) e di cui abbiamo già spiegato il suo mix Sport & Musica nella rubrica News week parlando degli Heza e della sua Realtà. Tutti riferimenti aderenti ( altro che 'era un bravo ragazzo malgrado tutto') che peraltro non sono affatto casuali, ma che nella fotogallery abbiamo inserito qualche flash come traccia segnaletica.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it.