Beppe D’Alba ‘Sir fotografo’ fa blow up su Giulio Rubello, la famiglia, l’amicizia. E Mr. Raffaello Franco rilancia e...


14/08/2010  

Ho guardato il Taj Mahal by Beppe D’Alba foto d’autore. Che differenza rispetto alla mia del 1970 targata Polaroid. Ma la differenza non deriva soltanto dalla macchina, dal ..dito che indica la luna. Lui è lui, fotografo viaggiatore (made in Pontecchio  come ...Marconi, io SS made in Crespino come ...Fetonte). Coi suoi interessi: viaggi, fotografie ( ndr, anche di sport) , moto, bicicletta, cinema, letture. Basta andare in internet. Ad Agra, in India davanti a ‘una delle 7 meraviglie del mondo’… Come davanti al palazzo dei venti. Come a Benares sul Gange tra i tanti poveri indiani, come a Bombay sull’elefante, come a Ceylon sui tram strapieni fino all’inverosimile e all’esterno. Erano ancora tante le vacche sacre nelle strade di Nuova Delhi. E a Katmandu in Nepal si parlava del Dalai Lama e si viaggiava dentro il silenzio dei grandi templi buddisti. E’ la storia di sempre: c’è qualcuno che parte mentre l’altro rimane a guardare e a sperare… E Beppe D’Alba ci ha regalato una ‘mail – poesia’ , sullo stile delle sue fotografie ‘senza tempo’ , come le facce delle donne indiane o delle ‘Beppe meraviglie intercontinentali dal sapore d’Oriente e d’Africa’. Una specie di ‘wellness sociale’ da …salvadanaioperiboschi. Ecco perché ho messo una fotina d’Alba bianco – viaggiatore e una fotina D’Alba in the green , per un mondo da godere e rispettare.
Ma se un prototipo è stato Giulio Rubello, un prototipo è Beppe D’Alta al quale ho già risposto personalmente. Come un prototipo vorrebbe essere questo www.polesinesport.it , fatto di FRIENDS PRO POLESINE come lo è sicuramente Raffaello Franco ( nella fotina by face book è con la mazza da baseball, ma …meriterebbe un Oscar nazionale come cantastorie) . Al quale perciò lascio per ‘competenza di cattedra’ la risposta alla seguente BEPPE D’ALBA mail – fair play, datata 6.8.2010, tre giorni dopo che a Rovigo era stato presentato-disputato il Memorial Giulio Rubello ( vedi foto in municipio con le due figlie Rubello e l’attuale presidente Luca Ferracin della Pugilistica Rodigina.

MAIL- FAIR PLAY BY BEPPE D’ALBA
<<Sono Beppe D'Alba, marito di Sandra Rubello, figlia di Giulio.  Ho appena letto su POLESINESPORT:  "Rubello Giulio, una vita sul ring, con Strozzi, Ferracin, Correggioli, Maci Battaglini"  e devo dire che mi ha commosso. Bravo Raffaello Franco, che spero di incontrare quanto prima per ringraziarlo personalmente, e bravo Sergio, che conosco da quando ragazzini andavamo a scuola a Rovigo con la corriera dei servizi "GIANESINI".  Avete reso un grande omaggio a Giulio e alle sue due figlie  mettendo in risalto le qualità sportive ma, soprattutto, umane di questo uomo che  aveva esteso il suo amore, forse in egual misura, alla Boxe e alla famiglia. L'ho seguito con sempre maggior impegno negli ultimi anni delle sua vita, colpito da una serie di problemi di salute che avrebbero messo in ginocchio un elefante, ma lui no !  Ha sconfitto un cancro alla vescica. Non si è minimamente preoccupato della diagnosi di un noto pneumologo, che gli aveva diagnosticato un cancro ai polmoni,  con obbligo di intervento  chirurgico  immediato (per fortuna non eseguito su sua ferma e precisa volontà). Ed ha avuto ragione lui. Diceva:  "Le malattie sono come gli avversari sul ring, bisogna evitarne i colpi e al momento giusto aggredirle"  Dio se aveva ragione. Con Giulio ho avuto le più intense discussioni politiche  che finivano spesso con:  " cossa voto capire ti de politica ca te si nato nel bombaso, vuria ca t'avessi patio la fame come mi e tanti altri me amighi e compagni de palestra".  Mi consola il fatto, e lo dico con un pizzico di orgoglio,  che forse lo smisurato amore delle due figlie e il mio portarlo da medici  ed ospedali, spesso combattendo la sua riluttanza,  gli hanno allungato la vita fino ai suoi 84 anni,  vissuti con lo stesso animo di eterno ragazzino di quando lo conobbi nel 1972,  frequentando sua figlia Sandra. 

La prima volta che mi vide, con capelli lunghi e negli abiti che allora erano di moda,  tornò a casa e disse a Sandra, mia futura moglie: " questo el gà la facia da desgrazià  guai a ti sa te vedo ancora insieme"  Partita persa perché a quell'età non è certo l'intimidazione di un padre che soffoca i sentimenti. Quando sua moglie Elena, che invece mi aveva preso in simpatia,  mi fece entrare in casa la prima volta  me lo trovai di fronte e con piglio severo mi disse: " voio ca te me disi che intenzion ca te gà con me fiola"  Dopo la seconda volta che ci parlammo  mi adottò come figlio coinvolgendomi nel suo lavoro, all'epoca gestiva il Bar Luce e un'attività di noleggio di Flipper,calcetti e Juke-Box  facendomi guidare in lungo e in largo per il Polesine la mitica FIAT 1400,  toccando  tutti i locali dove aveva i suoi giochi noleggiati. Unico problema che l'orario di lavoro iniziava alle 21  e finiva spesso a notte inoltrata. Per me, che avevo 20 anni, avere un'auto da guidare e la possibilità di spizzicare qualcosa in ogni bar o ristorante  era una gioia.  E così  nel 1973  con Sandra ci sposammo e Giulio diventò nonno di Luca e dopo 7 anni  di Sara.   Il resto è stato un bel rapporto familiare, con la classica cena della domenica a casa sua, con i suoi nipoti a ronzargli attorno,  e le feste di Natale e Pasqua a casa nostra dove ci si riuniva anche con l'altra figlia Stefania ed il suo bambino Elia. Paragrafo di un bel libro che grazie anche a persone sensibili come voi non sarà dimenticato ma, al contrario, resterà fra le memorie  dei  "POLESANI NEL MONDO".
Con gratitudine,   un cordiale saluto
Beppe D'Alba>>

RISPOSTA BY FRANCO RAFFAELLO …’SAN NIPOTE & CANTASTORIE’

<<Gent. mo Beppe,
sono davvero felice di sapere che il mio pezzo le sia piaciuto. Quando scrivo qualcosa di sport, sulla vita e la carriera di grandi personaggi come Giulio Rubello, cerco di mettere tutto l'impegno possibile affinché risulti un lavoro che esalta tutta l'essenza del personaggio in questione. E come potrà ben intuire, per uno "scribacchino dilettante" come il sottoscritto, sapere di aver colto nel segno dà un'enorme soddisfazione!
Ho avuto l'onore di incontrare suo suocero Giulio qualche anno fa in occasione di un'intervista che è stata pubblicata sulla rivista mensile Area Sport. Ricordo ancora con molto piacere quell'incontro, tutta la disponibilità di Giulio Rubello che con pazienza ha accolto il sottoscritto ed il fotografo Giorgio Achilli nella sua abitazione per raccontarci le sue straordinarie storie di boxe. Ci aveva preso in simpatia il buon Giulio, tanto da concederci l'onore di portarci in redazione quella foto che lo ritraeva in posa da boxeur e che teneva con tanto orgoglio appesa alla parete del corridoio d'entrata di casa sua. Quella foto, io e Giorgio, l'abbiamo trattata come una preziosa reliquia e riconsegnata a Giulio non appena scannerizzata! Avevamo il terrore di rovinare un oggetto così prezioso, un pezzo di storia che è anche patrimonio dello sport polesano e non solo.
Dopo quel primo incontro, ci siamo ritrovati in diverse occasioni: alle riunioni di pugilato, dove suo suocero era sempre in compagnia del maestro Modena e di Bruno Cominato ed anche nella Palestra della Pugilistica Rodigina, altro luogo straordinario che di tanto in tanto frequento per cercare di tenermi un pò in forma. In ogni occasione scambiavamo quattro chiacchiere e Giulio, sempre cortese e sorridente, mi raccontava di quella boxe che amava tanto profondamente.
Quando Sergio (che ci legge in copia) mi ha proposto di collaborare con la sua creazione "Polesine Sport", purtroppo il "mitico" Giulio Rubello se n'era andato da quasi un mese. Pertanto ho colto l'occasione al volo e gli ho proposto di pubblicare questo mio primo pezzo per onorarne la memoria. Persone come Giulio Rubello meriterebbero ben altre penne a descriverne la leggenda, comunque sono molto felice di aver contribuito, seppur in piccola parte, a tramandare quello che ci ha insegnato vivendo la sua bella vita.
Spero davvero che potremo incontrarci presto di modo che possa ringraziarla personalmente per la sua bella mail che ha aggiunto ancor più valore al personaggio Giulio Rubello.
Un caro saluto a lei ed alla famiglia di Giulio.
Raffaello Franco >>

EXTRATIME by SS/ Il sottoscritto ha avuto la fortuna di vedere dei miei ‘amici’ polesani volare in alto in Italia e nel Mondo. Perciò sarei orgoglioso che questo succedesse, oltre che a Beppe D’Alba’ anche al FRIEND Franco Raffaello che come ‘pittore’ considero ‘santo & nipote’ . davvero quando penso a Giotto e Cimabue, beh …mi piacerebbe essere Cimabue e sopra tutto meritarmelo. Visto anche la ‘sensibilità’ di Raffaello che mi ha scritto ….quanto segue.
<<Grazie a te Sergio, come puoi vedere ho risposto al sig. Beppe, spero possa andare bene quel che ho scritto. Quanto prima ti invierò qualche foto "interessante" e per quanto riguarda quella pizza facciamo quando vuoi, ma andiamo come amici, non devi offrirmi nulla. Sai che queste cose che ti mando le faccio con passione e non le prendo come un lavoro. Mi piacerebbe solo avere più tempo per svilupparle meglio, avrei anche qualche altra idea ma purtroppo il tempo è tiranno!
Un caro saluto.
Raffaello
p.s. Dici che non ti fai mai pubblicità! Beh se ti può far piacere ci ho pensato io. Su Facebook ho creato una pagina dedicata a Polesine Sport, pagina alla quale si sono iscritte già una sessantina di utenti. Visto che bazzico spesso in facebook vedrò di tenerla il più aggiornata possibile e un pò di pubblicità in più la facciamo alla tua straordinaria creazione.
Grazie ancora e buon Ferragosto a te e famiglia.



Raffaello Franco
www.polesinesport.it