Big Sampietrese piange il suo presidente-fornaio Leonardo De Biagi/ Poi in commercio col Sud America
Se n’è andato Leonardo De Biagi, presidente-fornaio della mitica Sampietrese ripartita proprio con Lui a dimensione ‘uomo’ dopo i fasti della Serie D ottenuta in escalation.
Ma della Sampietrese abbiamo già parlato a lungo qui su www.polesinesport.it, adesso è il momento di onorare la scomparsa di un ‘punto di riferimento per il suo paese, per San Pietro P.
Perché questo erano i ‘titolari’ dei negozi nei piccoli paesi , come mi ha raccontato anche Saul Malatrasi che ogni domenica/ lunedì di ritorno da Milano a Calto ( epoca Grande Inter del mago Herrera e poi Grande Milan di paron Rocco , si ritrovava in compagnia degli amici a casa del ‘fornaio’ del suo paese.
E mi ricordi di Leonardo Pelà , fornai a Trecenta e storico presidente della squadra del suo paese dopo essere stato da giovane , giocatore insieme ad Aldo Ballarin nel Calcio Rovigo prima che spiccasse il volo nella Storia in Serie A e nella leggenda col Grande Torino pel al nota tragedia aerea di Superga, anche questa già raccontata su questo sito.
Mettiamoci anche i racconti che mi ha fatto Arnaldo Cavallari, ex pilota di Rally ( ha vinto anche una Parigi – Dakar) nonché patron della Ciabatta Polesana , ma anche presidente della Adriese negli anni ’80, quando da Adria ha esportato l’arte molitoria in tutti e cinque continenti, col suo marchio di fabbrica, con prodotto brevettati che ancora oggi fruttano royalty alla Accademia dl Pane
Ma mi fermo qui ed onoriamo la scomparsa di Leonardo De Biagi, prima presidente-fornaio della ‘ripartenza’ Calcio Sampietrese fusione col Castagnaro, ma nel Terzo Millennio poi commerciante di macchine impastatrice verso il Sud America, soprattutto in Messico ed Argentina.
Sempre però rimasto nel cuore della gente del suo paese, Castelnovo Bariano, ma anche degli altri paesi dell’Altopolesine.
MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 30.10.2023)/ SAN PIETRO POLESINE. GRANDE CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DEL NOTO IMRENDITORE LEONARDO DE BIAGI.
Ha destato profondo cordoglio un po’ dappertutto la scomparsa, dopo breve malattia, di Leonardo de Biagi (FOTO ALLEGATA), classe 1951 (avrebbe compiuto 72 anni il prossimo 6 novembre). Le esequie hanno visto tanta gente nella chiesa dei due campanili; la cerimonia funebre è stata officiata da don Graziano Giuriati. Alla fine la salma è stata cremata.
Lo piangono la moglie Loredana Cadore, i figli Fabiola, Christian e Roberto, la nuora Annalisa, i nipoti Riccardo, Nicola, Giulia, Mattia, Viola e Stefano, la sorella Roberta, unitamente ai parenti e agli amici tutti.
La signora Loredana Cadore ci fa un breve profilo del marito defunto, mentre sta facendo trasloco. “Già con Leonardo avevamo progettato di trasferirci in appartamento a Mantova vicino a nostra figlia Fabiola, avendo già venduto ad una giovane coppia la nostra casa sampietrese di via Raisi”.
“Come tanti – ricorda con commozione – ci siamo conosciuti nel 1970 in discoteca all’allora Play Time di Legnago e non ci siamo più lasciati, avevo solo 16 anni. Dopo la maturità scientifica Leonardo ha studiato farmacia all’università di Bologna ma non ha finito gli studi. Gli mancava solo un esame e la tesi di laurea, quando, per necessità familiari, ha preso in mano con me la gestione del negozio di generi alimentari con forno, si lavorava assai. Allora la frazione sampietrese era un paese vivo, attivo, giovane e il pubblico esercizio de Biagi da decenni era un riferimento generale, addirittura con il nonno di mio marito. Il papà Angiolino, noto maestro elementare, di notte faceva pane, di giorno saliva in cattedra. Andato in pensione, data l’età ha lasciato il posto di fornaio-negoziante al figlio, che vi ha lavorato per alcuni decenni.”.
“Leonardo – continua la signora Cadore – è sempre stato impegnato nel sociale a favore del paese, una comunità unita e impegnata in tanti settori. Erano i tempi irripetibili dopo il 1974 della mitica Us Sampietrese, quando il calcio era tutto per la gente. Si arrivò alla Serie D in un centro di neanche 1000 anime, ne parlò addirittura il Times di Londra. Mio marito, seppur giovane, fu uno dei dirigenti responsabili. Fallito il club, si tornò con i piedi per terra e si ricominciò dalla Terza Categoria e mio marito fu il presidente, quando ci fu la fusione con il Castagnaro”.
“Leonardo, oltre che fornaio, cominciò a fare l’agente di commercio per aziende italiane che producevano macchine per pastifici, impastatrici, banchi frigo e le vendeva dal Messico all’Argentina. Nel 2000 cedemmo il negozio-forno e mio marito si dedicò in pieno alla nuova attività sempre in centro-sud America, ciò con tanta soddisfazione. Il Covid bloccò tutto e mio marito risentì a livello psicologico della crisi ma aveva voglia di riprendere. Invece la malattia ce lo ha portato via per sempre”.
EXTRATIME by SS/ In cover Leonardo De Biagi, una vita da fornaio e poi da commerciante con rapporti anche nel Sud America.
Franco Rizzi & Sergio Sottovia