C’era una volta San Beda e la “Contea di Gavello”/ E nel 2021 le “Pink Union River” sprintano All Together rosa


02/01/2021

Mi è arrivato da Destro una mail e allora …da sinistra risponde una Bolla, visto che i vescovi, solo in forza della Bolla del 944 di Papa Martino II, ed i signori d’Este col titolo di “Conti di Rovigo” ebbero simultaneamente influenza politica sul Polesine.
Già perché prima , a partire dal IX secolo sorsero i primi nuclei di Badia, Lendinara, Villanova del Ghebbo, Rovigo e Villadose.
Ma soprattutto in quel periodo il territorio fino ad Adria veniva chiamato “contea di Gavello”.
Solo in seguito alla progressiva rovina dell’abbazia benedettina di Gavello , la contea cominciò ad essere chiamata “Contea di Rovigo", e la parte più settentrionale della stessa , confinata tra i fiumi Adige, Tartaro e Po fu chiamata Polesine di Rovigo.
Ma della Abbazia di Gavello ( della stessa importanza della Abbazia della Vangadizza) ve ne parleremo prossimamente a parte, mentre in calce vi proponiamo le vicissitudini del primo Santo polesano, quel San Beda che era sepolto a Gavello ma che poi i bendettini genovesi ‘trafugarono’ portandolo in 'sede' a Genova…
Qui vale la pena di ricordare che in precedenza Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, scese due volte in Italia nel 754 e nel 756 , in aiuto di Papa Stefano II, che lo aveva coronato e consacrato re dei Franchi e che era minacciato da Astolfo, re dei Longobardi signore dell’Esarcato di Ravenna.

E fu così che Pipino sconfisse Astolfo e donò le terre conquistate al Papa costituendo il primo nucleo dello stato “temporale” della Chiesa: “Patrimonium Sancti Petri” , tra queste c’era anche Adriensem civitatem e i territori di Gavello ( nelle mappe troverete Gabellum, etimologicamente derivante da ‘gabelle’ …le tasse da pagarsi nei territori di confine) .
Continuando brevissimamente , ma con dati certi, il nostro viaggio cronologico nella storia della contea di Gavello, ricordiamo che nell’838 ben due vescovi, quattro duchi, un notaio e un avvocato arrivarono a Rovigo in qualità di rappresentanti di un tribunale chiamato a dirimere una questione di terre tra il vassallo imperiale Brunigo e l’Arcivescovo di Ravenna.
E che ne è testimonianza un documento stilato “in finibus civitatem Gabellum… in villa que nuncupatur Rodigo”.

 

 

 

Tutto questo è stato documentato anche nel recente libro “Viaggio nella storia di Rovigo – dal Medioevo al primo Novecento” scritto dagli studenti dell’IIS Edmondo de Amicis di Rovigo, in una bella ricerca promossa e coordinata dalla professoressa Cristina Elettra Ferrari coadiuvata dall’arch. Fiorenza Ronsinvalle ( che ben conosco entrambe).

Un libro da cui estrapoliamo questo ultimo nostro flash per certificare l’importanza della Contea di Gavello e paesi limitrofi , perché datato 863, quando …”il Vescovo di Adria, Loene, con Bolla Papale di Nicolò I, fa sua la contea di Gavello.
Da quella contea il “vescovo-conte” incominciò a sconfinare nei territori circostanti, occupandoli, cosicché con il passare del tempo sai arrivò nell’anno 920, all’investitura con bolla papale di Giovanni X , di tali terre al Vescovo di Adria, Paolo.

Nella bolla è scritto:<<  chiedesti a Noi che concedessimo a Te,  e per Te alla Chiesa ormai divenuta Tua, la corte Bonevigo che è detta Rodige, e la selva detta Grompo e la palude che si chiama Romeliacus e il fondo detto Crespino con tutte le sue pertinenze ed adiacenze, e che sia concesso a Te di costruire un castello nel luogo predetto che si chiama Rodige…”

 

 

 

APPENDICE FLASH STORY (   di Gian Domenico Gordini, by www.santiebeati.it ) / SAN BEDA IL GIOVANE MONACO ( 10 aprile ) / m. 883 circa
Martirologio Romano: A Gavello in Veneto, san Beda il Giovane, monaco, che, dopo quarantacinque anni passati al servizio dei re, scelse di servire il Signore in monastero per il resto della sua vita.
Nei manoscritti che narrano la vita di questo monaco è facile constatare come erroneamente sia spesso confuso col più famoso omonimo san Beda il Venerabile. Proprio per distinguerlo, si usa comunemente aggiungere al suo nome l'aggettivo iunior.
Nacque nella regione della Germania attualmente denominata Schleswig, nei primi decenni del sec. IX; da prima visse per circa 15 anni alla corte dei Carolingi, dove si distinse non solo per l'esecuzione perfetta dei compiti affidatigli, ma anche per la condotta morigerata e pia. In seguito, considerando che il miglior servizio non è quello reso ai sovrani di questo mondo, bensì a Dio, chiese il permesso di abbandonare la corte e le ricchezze che possedeva per attuare nell'isolamento l'esecuzione perfetta dei consigli evangelici. Fu così che si allontanò dalla sua regione per trasferirsi in Italia, e precisamente a Gavello, località della costa adriatica posta tra Venezia e Ferrara.

 

 

 

Qui entrò a far parte della comunità monastica diretta dall'abate Guglielmo. Aveva allora circa quarant'anni; tuttavia si esercitò nell'adempimento della regola e nelle severe pratiche penitenziali come fosse un giovane novizio, suscitando stupore ed ammirazione per le sue elette virtù. Forse per questo si pensò di eleggerlo alla dignità episcopale; ma egli rifiutò sempre con grande umiltà questo onore. Dopo aver trascorso circa un decennio nel monastero di Gavello, la morte lo colse il 10 aprile 883 lasciando in tutti un grande rimpianto. Le sue spoglie rimasero a Gavello per moltissimo tempo. Ma nel sec. XIII un monaco genovese di nome Giovanni, passando per Gavello, pensò di trasportare altrove le reliquie del confessore, adducendo il motivo che non ricevevano sufficiente venerazione per la decadenza del monastero. Nella biografia del sec. XIV il trafugamento viene narrato con particolari di sapore romanzesco ed avventuroso. In realtà le ossa furono traslate nella chiesa del monastero di San Benigno di Genova nel 1233, dove attualmente si trovano. Un'urna cineraria del Santo si trova nella cripta della chiesa di S. Scolastica dell’Abazia Benedettina di Subiaco (vedi foto).
La sua festa è celebrata il 10 aprile.

 

 

 

 

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Mi piace pensare di non essere andato ‘troppo fuori tema’ nel presentarvi il seguente reportage trasmessoci by Emanuele Destro, gran segretario dell’Union River, la società di puro settore giovanile che in questo 2021 scende in campo con quel significativo incipit… “Gavello, 1 gennaio 2021” e quella premessa “Chi inizia bene è a metà dell’opera…circa” , preludio al titolo “ LE PINK UNION RIVER SCENDONO IN CAMPO”.
Insomma, tra memoria e futuro, entriamo nel mondo international attuale che prende spunto dallo slogan “ALL TOGETHER WE ARE UNION RIVER”, per viaggiare oltre quella che era appunto la Contea di Gavello ormai diventata Polesine in the world, grazie anche a promoter Micaela Paparella, coordinatrice della classe dirigente della società, con un piano di formazione capillare esteso a tutte le ‘risorse’ della società e dintorni

 

 

 

MAIN NEWS ( di Emanuele Destro, mail 01.01.2021)/ LE PINK UNION RIVER SCENDONO IN CAMPO

Gavello, 01 gennaio 2021. Micaela Paparella, coordinatrice della classe dirigente femminile dell’Union River, apre il nuovo anno con uno slogan “ALL TOGETHER WE ARE UNION RIVER”.  La nuova classe dirigente, le PINK UNION RIVER fanno sul serio e scoprono le carte in attesa della riapertura degli impianti sportivi, chiusi per la pausa delle festività natalizie.

Tutti insieme siamo l’Union River, l’unione fa la forza, si tratta dello slogan che apre la strada al nuovo progetto della società polesana che raggruppa una serie di attività, eventi calibrati e molto ambiziosi che hanno l’obiettivo di far crescere la società e i propri tesserati sotto ogni punto di vista. Si spazia dal voler consolidare una propria identità ben precisa (We are Union River) sia negli usi che nei costumi per passare poi attraverso un piano di formazione capillare esteso a tutte le maestranze, dove competenza e sicurezza devono essere dei veri e propri must societari.

 

 

 

Forte di un settore giovanile ben strutturato, completo di tutta la filiera e con una prima squadra juniores, si appresta a consolidare e rafforzare le basi della società con molteplici attività in programma, sia sul rettangolo di gioco che on the road sul territorio. Stiamo lavorando in simbiosi con le amministrazioni comunali e non mancheranno novità e iniziative degne di nota. Ogni cosa è pianificata e proposta con occhi e mentalità tutta in rosa, non pensando solamente alla pura attività calcistica ma associandola alle esigenze familiari in un percorso che passa per case e scuole, piazze, feste popolari e tradizioni socio culturali.

 

 

 

Siamo consapevoli che il percorso sarà lungo e impegnativo ma siamo piene di entusiasmo e con tanta voglia di far bene.
Altro evento importante, in primavera tornerà la borsa di studio “Gianfranco Malaspina” fondatore della gloriosa società FULGOR CRESPINO per l’attività di base che sarà assegnata a fine stagione calcistica dai figli Angelo e Bruno.
Un sentito ringraziamento a tutti gli atleti, mister, dirigenti e volontari che hanno scommesso su di noi, un grande abbraccio a tutti i genitori che hanno affidato i loro figli ai nostri istruttori.

 

 


 

EXTRATIME by SS/ In cover onoriamo San Beda da Gavello le cui urna cineraria è però custodita nella Abbazia Benedettina di Subiaco.
Quindi con riferimento alla “Contea di Gavello” segnaliamo l’ottimo libro scritto da Mario Bulgarelli intitolato “La Contea di Gavello, un possedimento dei Foscari in Polesine” mostrando una immagine di Gavello tratta dal citato libro e con eloquente didascalia incorporata.
Come passaggio dalla parte storica ai giorni nostri mostriamo il tabellone del “Percorso ciclabile” tra Crespino ( vedi chiesa sullo sfondo) e Gavello perché è intitolato proprio “San Beda  ed è di 52 km.

 

 

 

Con riferimento invece alla società Union River, ecco innanzitutto il suo saluto augurio di Buon Anno 2021, quindi da sx Emanuele Destro col presidente Paganico che premia Renato Pastorello delegato Figc Rovigo, passando a …tutto il rosa della vita con le Pink Red River in versione poster questa estate attorno ad Erika Alberghini assessora del Comune di Rovigo.
A questo punto, con riferimento alla borsa di studio “Gianfranco Malaspina” onoriamo tutta la famiglia, partendo da papà Gianfranco ‘storica bandiera dirigenziale della Fulgor Crespino e che perciò vi propongo in versione poster sia con la squadra datata 1968 in maglia biancoblu che con la squadra in maglia rossoblu datata 1995 ( già presentate le relative didascalie in altra occasione).
E a conferma della sua lunga carriera dirigenziale e per i meriti conseguiti sul campo, proponiamo altresì Gianfranco Malaspina premiato nel 2010 dalla Provincia di Rovigo ( in foto con la presidente Tiziana Virgili e Luigi Pavani all’epoca vicesindaco del Comune di Crespino. Quindi in tandem rock band i due figli di Gianfranco Malaspina, cioè Bruno e Angelo, rispettivamente attuale vicesindaco di Crespino e presidente della società calcistica Crespino Guarda Veneta.

 

 

 

 

Infine, dulcis in fundo onoriamo le “Pink Union River” con tanto di torta assieme al presidente Paganico, di buon auspicio per il loro nuovo impegno …a tutto campo, praticamente moderne ‘Contesse’ di un territorio che vuole essere protagonista in Polesine per qualità eccellente.

Emanuele Destro & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it