Carlo Cavriani “gran libero’ nel San Martino, Adriese, Villanovese/ E con Marco Paolini & Il Resto del Carlino


22/02/2013

Nel rispetto della sequenza cronologica ( vedi story datata 11.03.2008) pubblico questa Carlo Cavriani Story che fu bloccata/censurata dall’allora ‘direttore’ di un sito on line ma che due settimane dopo pubblicai ‘allungato’ sul mensile Areasport.
Così come ho fatto per Bergher/arbitro adesso lo faccio per questa Cavriani Story, indipendentemente dal fatto ( vedi finale) che il sottoscritto, prendendo spunto a sue “due decisioni” non scriva più per Il Resto del Carlino.
Tutto questo senza ‘commenti e titoli di coda’ che niente hanno a che fare con questa Carlo Cavriani Story che vi propongo tout court, senza arzigogolare su quisquiglie personali di bassa lega.
Quel che è certo che poi Carlo Cavriani, pochi mesi dopo, è diventato “Capocronista” de Il Resto del Carlino – Redazione di Rovigo e che  ad onor del merito lo è tutt’ora.
Con una professionalità a livello “quotidiano” e una “autorevolezza” cartacea e interpersonale che tra la Gente Made in Polesine & Dintorni/Nazionale è sotto gli occhi di tutti.
Anche per questo non pubblico quel suo “L’Editoriale” sulla Tagliolese ( senza possibilità di replica da parte dell’interessato…) che poi ( assieme al passaggio di consegne della Marta Menegatti ad altro ‘pubblicista’ (senza comunicazione diretta – ancorché legittima – nei miei confronti)  mi ha ‘fatto staccare la spina dal ‘suo’ Carlino) .
Ma pubblico, in Appendice ma come fosse la vera Main News)  il successivo Personaggio Story dedicato appunto a Carlo Cavriani sul già citato mensile Areasport, giusto per completare una Cavriani Story con più riferimenti sportivi storici, come merita il Calciatore/Giornalista e ‘libero forever’.

MADE IN RO 28-07/ (di Risotto Segovia alias Sergio Sottovia, datato 11.03.2008) / CAVRIANI CARLO, LIBERO A S. MARTINO, ADRIA E VILLANOVESE
<<"Lo sport e lo studio sono conciliabili" . Questo il pensiero lapalissiano di Carlo, mentre per 'casa Cavriani' la priorità è stata la laurea in lettere.
Da giovane Carlo è stato nel Calcio Rovigo, Giovanissimi con Taschin , Allievi con Braghin, Juniores con Carnacina, Dino Gotti, ancora juniores da fuori quota con Ghisellini.
Ma la prima squadra? Sono i primi di settembre 1986, Mancin non riesce a convincere i vecchi a scendere in campo a Finale Emilia, così il giovane Cavriani con Balzan, Pierantoni, Zuccolo, Casaro, Ferrigato e altri baby beccano una cinquina. Poi a 16 anni, Carlo, che giocava al sabato negli Allievi, venne convocato da Mancin per ovviare all'assenza di Orsetti , però sua madre disse che ' sabato e domenica' era troppo, lo studio reclamava. E il 'treno Mancin’ non aspettò più Carlo.
Nel settembre dell'87 un infortunio a Lisatti gli regala un'altra chance, ma …Carlo si rompe i legamenti al ginocchio. Ne guadagna la sua vena artistica, quella di studente e interprete del ruolo di Ippolito, nella messa in scena, maggio '88 all'Odeon, di un "Omaggio a Fedra", fantasia in tre atti. Nella sua stagione libera Cavriani, domenica 29 maggio, è sul treno dei tifosi della Colli Euganei di Nelie Smith, che al Flaminio di Roma è campione d'Italia di rugby, meta vincente di 'Schinca' Brunello nell'epoca di Tito Lupini , Naas Botha. 

Ma il Calcio Rovigo? Nel maggio 1989 lo ritroviamo in panchina, con mister Spolaore, nel match di Interregionale contro il Leffe.
Dopo due stagioni travagliate da infortuni , si parla di Cavriani ritornato ai suoi livelli. Così ad agosto 1989 va in ritiro in Valtellina a Caspoggio col Deltalat. Ma col mister zonaiolo Rocchi, per il libero classico Cavriani,  c'è …più spazio nell'under di Ghisellini. Potrebbe andare all'Adriese di Ardizzon,  invece dal 90/91 il Carlo 'freedom', come Casaro e come Gregnanin, sarà alla corte di Icio Sattin, nel San Martino di Venezze allenato da Rodighiero.
"Un ambiente e un gruppo ideale. C'era clima e affiatamento dentro e fuori dal campo - parte subito Carlo - Segnai il mio primo gol ad Abano e fu 1 a 1. A gennaio mi convocarono per la Rappresentativa regionale di Promozione, assieme a Paolo Boscolo dell'Adriese."
Era l'anno dei derby col Donada di Toni Scabin, con lo Scardovari di Piero Carnacina, con l'Adriese di Mario Manfrini. Ottimo campionato , attorno ai vecchi del San Martino, i Bottin, Boreggio, Gasparetto, Ferrari, Zanirato, Sdrusci, Callegari.
Nella successiva stagione 91/92 Carlo resta a San Martino, sempre con Rodighiero allenatore.
Ad agosto il Casarano, serie C1, aveva chiesto e ottenuto Cavriani dal San Martino, però il nostro Carlo spiegò così il suo no:" Il voler completare gli studi universitari è stato il motivo frenante".

Così per il San Martino 91/92 sarà ancora Promozione, con Cavriani a fare incursioni offensive sui calci d'angolo, sfruttando la sua testa come contro il Fiesso d'Artico. Anche per questo lo vuole la Ciabatta Italia Adriese 92/93 del presidente Arnaldo Cavallari ( in foto al centro, con Cavriani quarto da sx).
Squadra giovane l'Adriese, con Bergo di ritorno da Mantova, più gli innesti di Raimondi, Bardelle, Conforti, Marchi e Bolognini in porta. 
Sarà la stagione dell'incidente in macchina di Piero Carnacina, sostituito temporaneamente in panchina dal ds Piero Cavallari.
Campionato in tono minore per l'Adriese ma, nella sua ultima stagionale, Cavriani contro il Montagnana,  sfrutta ancora la testa per andare in gol su calcio d'angolo.
L'anno dopo, nella stazione Adriese,  arriva Palmiro Gregnanin dal San Martino, dove ritorna Cavriani. E nella Promozione 93/94 con mister Rodighiero profeta in patria, fu ottimo campionato, trovando ancora gol in avanscoperta contro l'Euganea Teolo e contro il Chioggia Sottomarina di Corrado Penzo. Purtroppo a dicembre, contro l'Adriese, si rompe i legamenti crociati e riparte l'anno dopo, quando però il San Martino cede Battaglia e Franzolin alla Lendinarese.
Così per Cavriani e il San Martino 94/95 sarà una battaglia per la salvezza. Nella penultima vidi il 2-2 contro la capolista Piovese di Paolocci e …a Conselve occorreva vincere. Invece fo solo 0-0 e retrocessione in Prima.
Quanto basta per giocarsi il tutto per tutto nella trasferta a Conselve. Ma la vittoria non arriva, sarà solo pareggio a reti bianche; così per Il San Martino arriva la retrocessione in Prima Categoria e la fine del ciclo storico del binomio Sattin - Rodighiero.
Finiva lì il ciclo storico del tandem Sattin- Rodighiero, così dal 95/96 Cavriani passa al dignitoso Due Carrare, in Prima Categoria. Poi rientra in Polesine, sulla Villanovese 96/97 del presidente Boldrin e del neo mister Rodighiero, a giocare con Targa in porta, Bacchiega, Cazzola, Montanaro,  iniziando peraltro quella strada che lo porterà ad essere , nel Terzo Millennio, il giornalista storico de Il Resto del Carlino.

Speciali i suoi servizi da Sariano , con don Giuliano fucina di convegni e incontri di respiro nazionale ( vedi Paolo Rossi attore e Gerado Colombo magistrato) .
Nascono a Sariano peraltro i suoi contatti con Marco Paolini, l'attore che trasporta la realtà sul palcoscenico. Proprio Paolini si affiderà a Cavriani per la ricerca e la drammaturgia necessaria ai suoi spettacoli teatrali.
E su BESTIARIO VENETO, sottotitolo ' parole mate', di Paolini , ci sono 50 pagine tutte di Cavriani, reportage di interviste sul mondo del lavoro.
Un mixer, Cavriani, che farà il libero - chioccia nella Villanovese 97/98 e 98/99 di mister Stefano Monini, nonché il libero - corridore nella dei Giornalisti - Mass Media gestita da Ferruccio Gard.
Intanto con il libro 'GINO PIVA', vince a San Donà , nel 1999, il "Pavan", premio Presidente della Repubblica per le opere sulla cultura locale.
A questo punto però Carlo è sempre più giornalista e sempre meno calciatore, anche se da 'libero part - time' nell'aprile '99 la testa di Carlo è sempre la stessa: gol al Minerbe su calcio d'angolo.
Ma nella Villanovese 1999/2000 di mister Monini, la presenza di Cavriani libero si limita alla fase iniziale, perché il Resto del Carlino lo sradica dai campi di calcio.
Quelli ufficiali peraltro perché Carlo  sarà sempre lui , libero a testa alta, nella squadra dei Mass Media (a Treviso però, contro la Nazionale Cantanti fu espulso per fallo su Eros Ramazzotti) e tra gli amici del 'calcetto' .
Stoppo qui la storia di Carlo Cavriani, senza fare il …Novecento parte Seconda alla Bertolucci.

Lascio 'fuori casa Made in Ro' la sua vita familiare, quella di papà Mario alla Minelliana,  e quella di Carlo Cavriani firma eccellente del Resto del Carlino, dove lui …ha preso l'ascensore, mentre il sottoscritto , dedicandogli questo Made in Ro, riparte per altre strade e altre Storie Polesane .
Come se fossimo all'ultimo meridiano sul Pacifico. Ognuno nel suo viaggio, come Umberto Eco nell'isola del giorno prima.>>

APPENDICE NEWS ( OPPURE “MAIN NEWS) /CAVRIANI CARLO ( by Areasport) /
LIBERO SUL CAMPO, LIBERO NELLA VITA, DA SEMPRE

<<Da giovane ha fatto tutta la trafila nel Calcio Rovigo, Giovanissimi con Taschin , Allievi con Braghin, Juniores con Carnacina, Dino Gotti, ancora juniores da fuori quota con Ghisellini.
Quasi superfluo ricordare che le giovanili del Rovigo hanno fatto man bassa a livello provinciale e che la maturazione negli juniores regionali era base di lancio per la prima squadra. Così ai primi di settembre 1986, quando Mancin non è riuscito a convincere i vecchi a scendere in campo a Finale Emilia, il giovane Cavriani con Balzan, Pierantoni, Zuccolo, Casaro e Ferrigato e altri giovani prende una sonora cinquina. Intanto, a 16 anni, Carlo giocava al sabato negli Allievi quando Mancin lo convocò per ovviare all'assenza di Orsetti infortunato, ma la madre disse che era troppo fare sabato e anche domenica, lo studio reclamava. Ovvio il silenzio successivo di Mancin, malgrado le spiegazioni del giovane Cavriani. 
Nel settembre dell'87 un infortunio a Lisatti,  riapre le speranze di Cavriani (classe 1970), ma tutto sfuma perché anche Carlo si infortuna (ai legamenti al ginocchio) e ritorna in campo solo a fine stagione. Diciamo che ne guadagna la sua vena artistica, perché Carlo studente ‘classico’ al Celio è ‘attor giovane’ nel ruolo di Ippolito, nella messa in scena, maggio '88 all'Odeon, di un ‘Omaggio a Fedra’, fantasia in tre atti.

Vive la sua stagione libera Carlo Cavriani; domenica 29 maggio è sul treno dei tifosi della Colli Euganei di Nelie Smith, che al Flaminio di Roma è campione d'Italia di rugby, meta vincente di Schinca Brunello nell'epoca di Tito Lupini , Naas Botha. E la mattina dopo il giovane Carlo , sui giornali è tra quelli che si sbracciano dai finestrini, nelle foto del tripudio, un ragazzo come tanti.
Nel Calcio Rovigo ,l'anno dopo, maggio '89, quando l'allenatore è Spolaore, il libero Cavriani va in panchina nel campionato Interregionale contro il Leffe.
Insomma, dopo due stagioni travagliate da infortuni , si parla di Cavriani come di un libero tornato ad esprimersi a ottimi livelli. Così ad agosto 1989 va in ritiro in Valtellina Caspoggio col Rovigo Deltalat di mister Rocchi. Però col mister zonaiolo, per il libero classico Cavriani c'è solo tanto spazio nell'under di Ghisellini. Potrebbe andare alla problematica Adriese di Ardizzon, invece il nostro Carlo, come Casaro e dopo alcune giornate Gregnanin, sarà alla corte di Icio Sattin, presidente del San Martino di Venezze 90/91 allenato da Rodighiero.
"Un ambiente e un gruppo ideale. C'era clima e affiatamento dentro e fuori dal campo - parte subito Carlo - Segnai il mio primo gol ad Abano e fu 1 a 1. A gennaio mi convocarono per la Rappresentativa regionale di Promozione, assieme a Paolo Boscolo dell'Adriese."

Era l'anno dei derby col Donada di Toni Scabin, con lo Scardovari di Piero Carnacina, con l'Adriese di Mario Manfrini. Ottimo campionato , attorno ai vecchi del San Martino, i Bottin, Boreggio, Gasparetto, Ferrari, Zanirato, Sdrusci, Callegari, personaggi che hanno messo subito a suo agio il giovane Carlo.
Nella successiva stagione 91/92 Carlo resta a San Martino, sempre con Rodighiero allenatore.
Ad agosto il Casarano, serie C1, aveva chiesto e ottenuto Cavriani dal San Martino, però il nostro Carlo, ai quotidiani,  spiegò così il suo no:" Il voler completare gli studi (ndr, laurea in lettere) è stato il motivo trainante che mi ha fato recedere da quanto propostomi; la lontananza mi avrebbe impedito di frequentare regolarmente l'Università. Ringrazio Sattin per avermi informato e non aver forzato sul mio trasferimento nonostante l'eventuale perdita economica."  
E per Cavriani e il gruppo storico del San Martino sarà un altro campionato di buon livello in Promozione, mentre le sue incursioni sui calci d'angolo fruttano sempre qualche gol, come contro il Fiesso d'Artico. Nonché il passaggio alla blasonata Adriese. 92/93, la Ciabatta Italia Adriese del presidente Arnaldo Cavallari, dove l’ha voluto il ds Piero Cavallari per il neo allenatore Carnacina, che Carlo conosce bene.  Squadra giovane l'Adriese, con Bergo di ritorno da Mantova, più gli innesti di Raimondi, Bardelle, Conforti, Marchi e Bolognini in porta. 

Sarà la stagione dell'incidente in macchina di Piero Carnacina, col ds Piero Cavallari in panchina fino al suo ritorno. Campionato ‘normale’ , però nell'ultima di campionato , spettatori al minimo, il nostro Cavriani sugli sviluppi di un calcio d'angolo, assaggia ancora il gusto del gol, di testa contro il Montagnana. Una stagione interlocutoria , quella di Cavriani nell'Adriese, che l’anno dopo cercherà nuove strade e nuovi attori.
Col nuovo ds Sante Longato e il neo mister Fabio Garbin che vogliono Palmiro Gregnanin , il forte mediano del San Martino. Per ottenerlo Longato rinforza le casse del San Martino di Sattin al quale vanno proprio Cavriani il libero, poi Broglio e il prestito di Talpo.
Per ‘freedom’ Cavriani, la vita ricomincia perciò in Promozione 93/94, ottimo campionato con Rodighiero, allenatore profeta in patria.
Con la solita licenza di incursioni offensive, foriera dei gol contro l'Euganea Teolo e contro il Chioggia Sottomarina di Corrado Penzo.
"Un bell'anno, con Battaglia e Franzolin in evidenza - ricorda Cavriani - purtroppo proprio contro l'Adriese a dicembre, la rottura dei legamenti crociati mi fece saltare il resto del campionato." 

Quando riparte, sempre con mister Rodighiero e con Icio Sattin, il San Martino ha ceduto sia Battaglia che Franzolin alla Lendinarese. E la stagione 94/95 sarà una battaglia per la salvezza, per Cavriani e company, malgrado il rientro di Buoso.  Nella penultima di campionato vedo Cavriani e il San Martino pareggiare 2 a 2 con la capolista Piovese di Paolocci. Quanto basta per giocarsi il tutto per tutto nella trasferta a Conselve. Ma la vittoria non arriva, sarà solo pareggio a reti bianche; per Il San Martino arriva la retrocessione in Prima Categoria e la fine del ciclo storico del binomio Sattin - Rodighiero.
E' anche il tempo in cui Carlo Cavriani collabora con un giornale locale.
E finisce anche il rapporto tra Carlo Cavriani e il San Martino di Icio Sattin.
Nella stagione 95/96 lo chiama il Due Carrare, squadra padovana di Prima Categoria. C'è anche il cambio dell'allenatore, per un campionato più che dignitoso, oltre il centroclassifica.
Ma l'escursione fuori provincia dura soltanto una stagione, perché Corrado Rodighiero , che aveva fatto il Cincinnato per un anno, rientra sulla panchina della Villanovese del presidente Boldrin, campionato di Prima Categoria 96/97. I compagni di Cavriani, sempre libero, sono Targa in porta, Bacchiega, Cazzola, Montanaro, per una stagione più che soddisfacente.

 

Con Carlo che riesce a mixare gli impegni di pubblicista con quelli sportivi. Fa servizi ed incursioni anche nel mondo dell'attualità e dello  spettacolo. A Sariano don Giuliano è una fucina di convegni e incontri di respiro nazionale, e dove personaggi come Paolo Rossi attore e Gerardo Colombo e i magistrati sono di casa.
E' a Sariano che Cavriani ha contatti con Marco Paolini, un attore che trasporta la realtà sul palcoscenico. Proprio Paolini si affiderà a Cavriani per la ricerca e la drammaturgia finalizzata alle esigenze dei suoi spettacoli teatrali. Su BESTIARIO VENETO, sottotitolo “ parole mate”, di Paolini , ci sono 50 pagine tutte di Cavriani, un'inchiesta frutto di interviste sul mondo del lavoro e di quelle fabbriche che avevano visitato anche assieme.
Intanto nella Villanovese 97/98 in panchina arriva Stefano Monini, per una squadra rifondata sui giovani, mentre la ‘chioccia Carlo’ comincia a giocare, sempre da libero,  anche con la squadra dei Giornalisti, gestita da Ferruccio Gard.
Poi mixando Villanovese 98/99 ( quella che sembrava aver perso la strada del gol, quella tanto cara a De Gortes e Menardo) ‘freedom’ Cavriani, col suo libro GINO PIVA, praticamente la sua tesi di laurea, vince a San Donà , nel 1999, il "Pavan", premio Presidente della Repubblica per le opere sulla cultura locale.
Una sua specificità culturale, peraltro ancora riconosciutagli da Paolini nel nuovo libro L'ANNO PASSATO, in cui cita in prima pagina il contributo di Carlo Cavriani.

 

A questo punto però il giornalista prevale sul calciatore, e Cavriani diventa sempre più ‘libero part – time’, anche se ad aprile '99 di testa Carlo va in gol contro il Minerbe, ovviamente sugli sviluppi di in calcio d'angolo.
Praticamente nella stagione 1999/2000 , ancora con la Villanovese di Stefano Monini in Prima Categoria, la presenza di Cavriani si è limitata allo scorcio iniziale, perché l'impegno nella redazione rodigina de Il Resto del Carlino lo ha sradicato dai campi di calcio.
Erano i tempi in cui la nostra chiacchierata diventava quasi un commento al film della sua ultima partita giocata a Treviso dai Giornalisti contro la Nazionale Cantanti.
Dove Cavriani stavolta ha stampato l'incrocio dei pali, e poi per fallo su Eros Ramazzotti è stato espulso tra i fischi dei 10.000 spettatori.
 " Grintosi anche Barbarossa e Ruggeri, grande personaggio, alla mano, invece Gianni Morandi,  - disse freedom Cavriani - , mentre osservavamo alle pareti i tanti quadri del padre Mario, nato a Stienta e centro motore della Minelliana, la nota associazione culturale polesana”.
In una vita che va , i ricordi calcistici saranno con Carlo Cavriani ovunque sarà.

"Quand'ero giovane Carnacina e Gotti, i miei allenatori al Calcio Rovigo, mi hanno insegnato sia per professionalità che per umanità. Di Rodighiero quand'ero ventenne ricordo la capacità di costruire il gruppo , lo spogliatoio - spiegava Carlo - Come presidente Sattin del San Martino era sempre vicino alla squadra."
Quali i giocatori più forti visti da Cavriani?
Eccoli:" Per la personalità Pigato, un vecchio che è venuto lui incontro al sottoscritto giovane, quando arrivai al San Martino, grande sensibilità. Per l'agonismo e la mentalità era forte Gregnanin. Per le sue qualità Gabriele Callegari poteva giocare in tutte le categorie e in tanti ruoli."
Noi diciamo che non si recide mai il cordone ombelicale col calcio.
Basta guardare la foto di Carlo Cavriani, con Vittorio Gassman tra lui e Ferruccio Gard. Sono a Cortina, terra di vip, e lui Carlo Cavriani indossa la maglia dei Mass Media Veneto. E' quella gialla dei Giornalisti del Veneto, ma lo sponsor è Ciabatta Italia, quella del presidente Arnaldo Cavallari dell'Adriese.
Quando si dice la nemesi storica. Come adesso che Carlo mixa giornalismo & Calcio a 5, quello con gli amici, mentre altre Storie Polesane prendono l’ascensore per il Terzo Millennio. . 
Come se fossimo all'ultimo meridiano sul Pacifico. Ognuno nel suo viaggio, Carlo Cavriani come Umberto Eco, nell'isola del giorno prima.>>

EXTRATIME by SS/ La cover è per Carlo Cavriani ‘libero giornalista al microfono’.
Poi in apertura di fotogallery proponiamo innanzitutto la mia personalissima ‘home page’ relativa al Made in Ro datato 2008 e mai pubblicato on line perché censuratomi.
Per quanto riguarda il viaggio calcistico di Carlo Cavriani vi proponiamo il kit griffato Adriese/San Martino, formato dal trio granata Cavriani, Mancin, Zeffin + il tandem by S. Martino con Bonistalli e Cavriani ancora.
Quindi ecco l’Adriese 1992 con mister Piero Carnacina e con Carlo Cavriani in piedi terzo da sx.
Invece nella successiva foto Villanovese di mister Monini ecco il ‘libero’ Carlo Cavriani terzo in piedi da dx.
Poi eccolo ‘da calciatore dei Mass Media in trio storico a Cortina con Ferruccio Gard e l’attore Vittorio Gasman.
Quindi in sequenza Carlo Cavriani in due team Mass Media, la prima in maglia blu ( anche in trio smile con Cristiano Aggio e Massimo Zennaro)  e la seconda in maglia sponsor by San Paolo sempre con Ferruccio Gard capitano ma con tra gli altri l’avvocato Pasqualin.
A seguire la storica foto match Mass Media RO vs Mass Media FE ( vedi maglia Carife ) con Carlo Cavriani al fianco di Corrado Piffanelli allora ‘responsabile del il Resto del Carlino - Redazione di Rovigo e ora nel gotha direttivo giornalistico del QS ).
Per onorare anche il dna culturale della famiglia Cavriani vi propongo anche papà Mario /presidente della Minelliana che ho fotografato in Municipio a Crespino in un convegno storico su Albieri & La Carboneria ( con lui il sindaco Luigi Ziviani, il prof. Giorgio Rizzi e Guido Ronconi relatore).
Infine , come last photo, ecco il flash by sua ospitata dell’anno scorso su Prima Free nella trasmissione televisiva a “Lunedì in Campo”  che mostra, in con in piedi da sx, Luciano Vianello/Adriese, Paolo Zoppelli/Este, Tiziano Rossetto/Thermal Abano, Gigi Patrian/conduttore, Carlo Cavriani/Il Resto del Carlino, Carlo Contarin/Monselice, Luca  Pavarin/Rovigo Lpc e accosciati Stfano Turetta/Thermal Abano, il sottoscritto Sergio Sottovia/opinionista, Salvatore Binatti/conduttore.

11.03.2008 / aprile 2008


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it