Carlo Spolaore, player 10 anni nel Rovigo, dove nell’80-81 ha vinto da mister, come a Lendinara (2 volte) e poi Chioggia 83-84/ In panchina anche a Contarina, Valdagno, Adriese, Legnago, Nova Gens, Arianese e poi “osservatore" pro Juve e Padova


Ho fatto il Corso di allenatore insieme a Lui, Carlo Spolaore. Era ottobre 1971 e c’era Saul Malatrasi, i fratelli Frazzetto, Minardi e …tutti quelli di cui vi abbiamo dato conto in altro reportage su questo sito www.polesinesport.it . Un Personaggio Story con quali mi sono rapportato in tante occasioni, anche nel Terzo Millennio quando ha scelto di fare l’Osservatore per la Juventus e poi per il Padova. E se qualche giocatore adesso lo trovate nei Grandi Club,  beh … ho visto le relazioni di Carlo Spolaore che li ha visionati  e segnalati più volte a ‘Chi  di dovere’.
Un Personaggio che penso avrebbe fatto comodo anche recentemente alla Story del Calcio Rovigo nel Terzo Millennio, ma …i miracoli non succedono mai sotto casa.
Solo nelle Grandi Città ritroviamo le Vecchie Glorie come punto di riferimento delle Società Moderne; perciò accontentiamoci di raccontarvi la “Carlo Spolaore Story”  frutto di tanti  viaggi da Allenatore di squadre venete, per un palmares che registra ben “Quattro Scudetti Vinti” oltre a …tanti giovani che poi hanno fatto la storia del Calcio Dilettantistico e anche Professionistico.
Anche per questo eccovi Carlo Spolaore “Quinto Personaggio Story” di Memoria & Futuro, così come l’ho raccontato peraltro 10 fa col seguente testo pubblicato su un “News Magazine” cartaceo che per quanto mi riguarda ha fatto da apripista alla mia trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori” dove Spolaore è stato uno dei protagonisti del primo libro.
Una luna Storia d’Amore col Calcio  che Carlo ha praticamente condiviso con le ‘Sue donne”, cioè la moglie Pina e la figlia Paola.
Le stesse che, insieme alla nipotina Zoe, ‘recentemente’ a Rovigo, a due passi da casa, lo hanno voluto festeggiare ‘a sorpresa ‘ per i suoi 70 anni, convocando i ‘suoi storici giocatori’ nonché vecchi amici Giuriola/bomber, Gianni Poli/difensore, Pino Augusti, Albertin, Tullio Barchielli, il dottor Vitiello e altri friends ‘a sorpresa ma non tanto’.

 

 

Ma in questa occasione voglio onorare in modo speciale Carlo Spolaore & Rovigo 80/81 winner proponendovi in Appendice Flash Story tutta la ‘cavalcata’ di quella annata strepitosa raccontata nell’Agenda dello Sportivo di quell’anno da Maurizio Romanato il ‘cantastorie’ del Calcio Rovigo di cui ha raccontato la Story in uno specifico Libro oltre ad aver raccontato la vita di Francesco Gabrielli il ‘fondatore’ del Calcio in Italia che abbiamo già ‘presentato’ su questo sito www.polesinesport.it e al quale per l’appunto è stato intitolato quello che all’epoca di Spolaore era il mitico stadio Tre Martiri, dove correvano anche i cavalli e i corridori come Coppi e Bartali che entusiasmavano le folle sulle strade del Giro d’Italia ( indimenticabile la tappa vinta a Rovigo dal polesano Lauro Bordin …anche Lui di casa su questo sito, basta chiedere a Google e vi rimanda alle pagine interessate).

 

 

MAIN NEWS / QUINTO PERSONAGGIO STORY : CARLO SPOLAORE “40 ANNI DI CALCIO”/  DIECI ANNI DA GIOCATORE NEL ROVIGO FINO AL 1970 , POI UNA VITA DA ALLENATORE TRA ROVIGO, LENDINARA, CONTARINA, ROVIGO, VALDAGNO, CHIOGGIA, ADRIESE, LEGNAGO , NOVA GENS,  ARIANESE E …OSSEVATORE PER JUVE, PADOVA…

CARLO SPOLAORE/ Primi calci nel Commenda, e pallavolista campione provinciale CSI.
Poi da mediano una storia tutta biancoazzurra. Dieci stagioni e 186 partite nel Rovigo. Lanciato da Celestino Celio nell'esordio il 12 febbraio '61 in trasferta contro il Galileo Battaglia, in Prima categoria.
Quante stagioni per la personalità di Spolaore, classe 1942. Dalla prima a tempo pieno, 61/62 quando, con l'allenatore giocatore Goffredo Stabellini, il suo Rovigo arrivò secondo in Prima Categoria alle spalle del Contarina che fu promosso in IV Serie, mentre l'Adríese retrocesse in 2^ categoria. Purtroppo quel Rovigo malgrado la rinuncia del Contarina , non venne ripescato in Quarta serie. Così nel 62/63 sempre con Stabellini il Rovigo & Carlo si fanno onore in Prima (vince l'Audace S.Michele Extra). Nel 63/64 Carlo va militare a Vicenza e da pallavolista  é vicecampione italiano, giocando comunque 17 partite nel Rovigo prima di Pasquale Nasti e poi di Costantini allenatore-giocatore. Nel 64/65 sempre in Prima ritorna mister Celio mentre riparte l'era dell'avvocato Mario Mantero. E' dal 65/66, con Romolo Camuffo in panchina , che il Rovigo di Spolaore e Minardi si fa valere.Però vincerà il Pro Mogliano. Sarà anche l'anno che dal Rovigo si staccherà la "costola" Due Torri che si iscrive alla Terza Categoria.

 

 

Ma é nel 66/67 che il Rovigo di Camuffo farà sognare, con Spolaore a centrocampo e coi 18 gol di Beciani. Rovigo e Clodia arriveranno a quota 46 entrambe, appena un punto in meno del Sottomarina. Comunque l'allargamento della Serie D consentirà l'ammissione sia al Clodia che al Rovigo .
E Spolaore, dalla stagione 67/68, nel Rovigo di Guido Testolina, in Serie D giocherà sul ritmo di 30 presenze a campionato, con Beciani goleador e col portiere Cugola imbattuto per 868 minuti. Che folla al Tre Martiri: 4430 paganti nel derby col Sottomarina. Ma sarà 0 a 0  e sarà il Sottomarina che poi andrà in Serie C. Quindi Rovigo & Spolaore ancora per due anni in Serie D. Centroclassifica nel 68/69 per 6 partite con mister Guido Testolina , nel 69/70 per 7 partite e salvezza-brivido con mister Gilberto Alvoni (miglior differenza reti sul Montebelluna).
E sarà l'ultima stagione da calciatore, poi  dal 70/71, per 30 anni sarà Spolaore-allenatore. Parte con gli Allievi, e la domenica viaggia in treno, visiona e relaziona per Camuffo il prossimo avversario del Rovigo. E guarda caso, nel 71/72 sarà proprio Spolaore a sostituire il suo maestro Camuffo, dopo una partita persa e contestata in casa.
Quell'anno Spolaore prenderà a Coverciano il patentino di allenatore professionista. In ogni caso Giussy Farina, presidente del Vicenza che gestisce il Rovigo, sceglie Vicariotto e Carlo gli fa da secondo.
Nella stagione 73/74 Spolaore allenerà la Berretti, però ...rimpiange quelle relazioni che l' allenatore non  gli chiede più.

 

 

Finalmente nel 74/75 Carlo allena il Rovigo in serie D, col presidente Ferrari che gli chiede la salvezza. Ma é un Rovigo in orbita Vicenza e dopo 12 partite ritorna Vicariotto: però retrocede lo stesso.
Per Spolaore e l'ora di andare fuori città. E con la Lendinarese 75/76 in Prima Categoria vince subito. L'anno dopo resta a Lendinara in Promozione, buon campionato.
Dall'alto al basso Polesine, per Spolaore ecco il Contarina 78/79, sesto in Promozione, con Poli e poi Cester e Bovolenta.
Stagioni importanti per Spolaore, così il presidente Tosi lo chiama nel rinnovato Rovigo 79/80: sarà secondo posto dietro il Sommacampagna. Perfetto il binomio Spolaore-Rovigo nell'80/81: vittoria e il salto in Serie D col record di 43 partite utili consecutive, salvo l'ultima contro l'Officine Brá. Anche l' 81/82 sarà positivo. Partenza stentata, poi l'acquisto di Turolla riporta il Rovigo di Spolaore a due punti dal Ravenna. Ma nel big-match al Tre Martiri il Rovigo perde 0 a 1, nel giorno dell' evasione dal carcere di Via Verdi.
Siccome il Rovigo si ridimensiona, a novembre 1982 Spolaore va a Valdagno, in Interregionale.
<<Fu in quel periodo che si rafforzò la mia amicizia con  Don Mario Bisaglia - precisa Carlo>>.

 

 

Ormai Carlo vuole squadre costruite per grandi obiettivi. Perciò lo troviamo al Chioggia 83/84. In laguna Spolaore si portò Giuriola e Poli, e fu storica vittoria in Promozione. Ma Carlo non resta e punta in alto col Valdagno 84/85 in CND.
Fu allora che chiese a Savoini del Vicenza:<<Perché non ci presti quel ragazzo per farsi le ossa ?>> Risposta di Savoini: "Ma sai chi è quello? E' Roberto Baggio. Ci è stato superichiesto dalle grandi squadre!>> Quel Valdagno di Spolaore é stato in lotta col Chievo e col Bassano fino alla 21^ giornata. Quando perse il derby col Bassano, Spolaore perde la panchina. Una tegola in testa, al venerdì, la telefonata del presidente Marangon.
Ma Spolaore é l'allenatore che ritorna...
Così lo ritroviamo al Chioggia 85/86 in CND. Stavolta però i risultati non arrivano e ...Carlo paga per tutti.
Ancora granata , l' 87/88, ma all'Adriese del presidente Arnaldo Cavallari, in Promozione. E' un rapporto a stantuffo col presidente, che lo convoca per raccomandata per l'approfondimento, il martedì mattina alla Ciabatta Italia.
" La mia stagione più amara da allenatore - sintetizza Spolaore".
Allora voleva fare una pausa, Spolaore, ma lo chiamò Salvatore presidente del Legnago, in Promozione, a metà stagione 88/89. Gli chiese la salvezza e Carlo centra l'obiettivo.
Nell' 89/90, sta in testa fino a trequarti di campionato. Ma a Legnago il presidente Salvatore è padre-padrone e capita ... l'impensabile esonero.

 

 

Ma Carlo é stimato, così il Rovigo, la sua città, lo chiama a sostituire Mancin  in Interregionale. E conquista la difficile salvezza.
Però é la sua ultima volta a Rovigo, perché per 10 anni Carlo girerà il Veneto. Sarà in terra padovana e vicentina, a Montagnana e col Nova Gens. Nel 90/91 a Montagnana, risale dai fondali fino all'exploit del quinto posto.
Spolaore però nel 91/92 resta sull' Aventino finché il presidente Spiandore lo chiama al Nova Gens e sarà salvezza. Anche le due stagioni successive saranno sulla stessa falsariga. Lui sempre fermo ad inizio stagione e Spiandore che per due volte lo chiama a salvare il Nova Gens.
Finalmente nel 94/95 Spolaore parte dall'inizio, nella Lendinarese del ds Dalla Villa in Eccellenza.
"Erano più accreditate l'Adriese, Schio, Thiene...- spiega Spolaore>>. Però vinse la Lendinarese di Giacometti grazie ai gol di Frasson, Battaglia e Franzolin, la regia di Passarella e il pragmatismo difensivo di Spolaore. Inaspettato! Come l'emozione che a Rosà gli ha schermato la voce quando lo intervistai per Delta Radio.
Ma in CND la Lendinarese 95/96 non si attrezza e viaggia a ritmi da retrocessione.
Così un venerdì sera arriva la telefonata del ds Dalla Villa per l'esonero di Carlo dalla sua Lendinarese, che comunque retrocederà.

 

 

Nella vetrinetta di casa sua ci sono tanti prototipi della rossa Ferrari, perciò Spolaore ritorna in ...corsa con la moribonda Nove Gens 96/97di Spiandore ( 8 giornate zero punti e zero gol fatti). Alla fine avrà 30 punti, giusti quelli per spareggiare ad Adria contro il San Pietro in Volta. Vincerà il Nova Gens per 1 a 0 e resterà in Promozione. Altrettanto l'anno dopo, però quinto posto.
Nel 98/99, Piero Cavallari ds dell' Arianese lo chiama per vincere in Promozione. Però l'Arianese non decolla e al suo posto arriva Menegatti.
Poi cambia pelle Spolaore: farà l'osservatore per il Cosenza di Beschin. Più avanti rientra in panchina a Conselve ormai spacciato. Adesso Carlo, bianconero doc amico di Trapattoni é 'osservatore' per la Juventus.
"Bello il primo anno vincente a Lendinara, splendida la vittoria 80/81 con la mia città Rovigo, appagante la terza vittoria nell'84/85 in laguna a Chioggia, emozionante perché non preventivata la mia quarta vittoria 94/95 col la Lendinarese. Però, perché ottenuta in condizioni più difficoltose,- spiega Spolaore - mi godo anche la salvezza col Rovigo, quando subentrai a Mancin, e la salvezza col Nova Gens nel 96/97."
Perché Spolaore non ha fatto il grande salto nel mondo professionistico?
"Dopo Contarina, mi aveva contattato il San Sepolcro per la C. Poi il Pescara per fare il secondo. Mi hanno contattato Bassano, Giorgione, Belluno, Argentana, Sommacampagna, Viadana, ma avrei dovuto chiudere col lavoro, licenziarmi. Certo che avrei potuto prendermi l'aspettativa, ma ... ho scelto così - dice Carlo Spolaore."
E si riparte a parlare di calcio che cambia, della pay-tv, delle sue amicizie...

 

 

APPPENDICE FLASH STORY ( Dall’Agenda dello Sportivo Polesano1982, Stralci dal Rovigo “raccontato” da Maurizio Romanato ) / ROVIGO & CARLO SPOLAORE : UN’ANNATA TRIONFALE 1980-81

QUADRI SOCIALI TECNICI ’81 – 82
Il Rovigo 1981-82
Colori sociali : bianco – azzurro
Sede: Via Giuseppe Verdi 13. Rovigo – tel 0425- 22963
Stadio: Comunale di Via Tre Martiri – Rovigo. Tel 0425/31715 ( capienza 6. 000 spettatori ).
Presidente : dott. Mario Gasparetto.
Vicepresidente : avv. Mario Mantero e Mario Vanzan.
Segretario : cav. Mario Meneghini
Cassiere : Luigi Rebora
Responsabile settore giovanile : Daniele Bellinello.
Accompagnatori squadre giovanili : Enzo Costa, Renzo Bologna, Maurizio Masiero, Fabio Sitzia
Addetto materiale sportivo e pubblicità : Vanni Patrese.
Direttore Sportivo: Piero Cavallari.
Medici Sociali : dott Luigi Broglio, dott: Ettore Cicchella
Massaggiatori : Carlo Trimurti e Giorgio Rondina.
Allenatore prima squadra : Carlo Spolaore
Allenatore in seconda : Renato Pastorello.
Allenatore settore giovanile : Sergio Braghin, Renzo Ceccolin, Antonio Pilotto.

 

 

ROVIGO: UN’ANNATA TRIONFALE 1980-81
Probabilmente mai, nella sua ultracinquantennale storia, il calcio Rovigo aveva vissuto momenti così belli, così intensi, ricchi di soddisfazione come nel 1980-81. Dopo tanti anni di delusioni, di speranze bruciate, magari sul filo di lana, il Rovigo è riuscito a portare a compimento un’annata trionfale, conclusasi con la promozione al campionato Interregionale di serie D e la conquista del titolo di campione regionale dilettanti. Sono stati dieci mesi trionfali, le cui tappe è piacevole andare a ricordare.

LA PROMESSA
Giampaolo Tosi e Carlo Pavanini lo avevano promesso. << In tre anni porteremo il Rovigo in serie D>>. La prima annata della loro gestione non era stata coronata da successo. Nel campionato 79/80,  invece il Rovigo era competitivo : secondo posto finale alle spalle del Sommacampagna, alle spalle del quale era divampata un’accesa lotta. Nell’80/81 si trattava di completare l’opera. Piero Cavallari si era mosso sul mercato calcistico con le idee molto chiare. Pochi rinforzi, ma giusti, da inserire sul telaio già collaudato. Così in biancazzurro erano venuti Fiorenzo Bognin, un estremo difensore esperto dal Verona, Pietro Vitiello, terzino del Cerea, capitano della rappresentativa Veneta, Corrado Rodighiero , l’ex < Breitner polesano> bandiera e capitano dell’Adriese, un terzino mediano dalla grinta riconosciuta, e due giovani, Giancarlo e Nasci. 

L’ESORDIO IN COPPA
Carlo Spolaore in vista del debutto in gara ufficiale previsto il 6 settembre in notturna al Tre Martiri col San Donà e valevole per la Coppa Italia non esitava, alla luce delle defezioni (specie di Donin e dell’oggetto misterioso Nasci ) a dichiararsi piuttosto preoccupato per la partita. E le difficoltà che il tecnico aveva previsto trovavano puntuale conferma sul campo. In una serata umida, il Rovigo soltanto a 4’ dal termine era in grado di aver ragione della coriacea formazione sandonatese. Ci voleva una discesa di capitan Brunello conclusa con un invitante cross al centro, su cui svettava Marangon di testa, per piegare la difesa ed infilare Brussolo.

 

 

 

ARRIVA VERDOLIN
Il debutto fissato per il 21 settembre a Teolo sulla carta non sembrava proibitivo. Invece fu 0 a 0. Poi nella trasferta a Gabicce in Coppa si infortunò Fulvio Rossi, al ginocchio già operato e fu  costretto all’inattività calcistica. Per l’esordio casalingo con l’Alpilatte Zanè il campionato appariva denso di incognite. Però Piero Cavallari, il solerte ds, concluse l’ingaggio dall’Audace del centrocampista Gianni Verdolin. Marangon e Campi siglavano il 2 a 0 del Rovigo sul Zanè. Alle perplessità suscitate nell’esordio ormai non ci pensava più nessuno, benchè Audace, Lendinarese e Contarina fossero a punteggio pieno.
Quindi i risultati snocciolati come un rosario, partite mai facili, sempre battaglie. Col Montecchio, col Malo, e crescente fiducia in casa biancazzurra.


<< DATEMI ZAMPROGNO …>>
<< Datemi Zamprogno e vincerò il campionato>>. Detta così la frase di Spolaore poteva avere un contenuto di sfida o essere dettata dall’entusiasmo che magari, anche un lunedì mattina, può prendere chi guida una squadra che tanto bene si era comportata nella partita della domenica. Ma il tecnico rodigino ce la confidava con la promessa < di non scriverla sul giornale>. Indubbiamente dal punto di vista tattico serviva al Rovigo un cursore di fascia e Beppe Zamprogno giocatore ex fiorentino sembrava fare al caso di Spolaore. Tanto che Piero Cavallari strinse i tempi del suo ingaggio. Il nuovo innesto Zamprogno, esordio a Bassano,  appariva, logicamente spaesato in un centrocampo piuttosto disordinato. Fu pareggio e a fine gara Spolaore dichiarava:< Un punto più dell’anno scorso>. Un’ottica in chiave positiva.
E i risultati gli dettero ragione. Vittoria del Rovigo sul Legnago, vittoria 3 – 1 sulla Stezzanese.

 

 

 

UN’ATTESA DURATA 24 ANNI 
Il Derby con la Lendinarese. C’era la tradizione esterna da sfatare, risalendo l’ultimo successo rodigino, al Perolari, addirittura a 24 anni prima. Per evitare ogni polemica, Spolaore dava ordine ai propri giocatori di non rilasciare dichiarazioni alla stampa, magari suggerendo al magazziniere Vanni Patrese si acquistare alcuni rotoli di cerotto per chiuder… la bocca ai suoi rodigini. Nel Rovigo mancava Campi, il bomber di Goro era squalificato per 4 giornate. Ma il Rovigo con schieramento quasi obbligato trovò il gol partita al 71’ , da un’incursione di Pietro Vitiello che, lanciato da Benedetti, faceva secco Zatta. Poi altri risultati positivi. Battuta 3 a 0 l’Union Cs in una giornata di pioggia, il Rovigo era lanciato. Dove ?

ALLE SPALLE DEL CONTARINA
Renato Pastorello, il fido vice di Spolaore, spiava e relazionava sulle avversarie del Rovigo, sia che fossero di Coppa Italia che di campionato. Alla nona di campionato il Rovigo andò a Thiene, per uno 0 – 0 tutto sommato giusto e accettabile , in attesa del rientro di campi al quale la squalifica era stata ridotta a 3 giornate. In tempo giusto per il Rovigo che batteva al Tre Martiri l’Audace per 1 – 0 con una semigirata di Marangon. Poi la politica dei piccoli passi faceva fare 0 – 0 a Pescantina, mentre il Contarina che batteva 3 – 0 il san Vitale si portava avanti di un punto. E la classifica faceva registrare Contarina 20, Rovigo 18 , Alpilatte zanè 15, pescantina 14, Malo 13. Tutto questo prima de …

 

 

 

IL DERBY DEI << CINQUEMILA >>
Rovigo – Contarina presentava innegabili motivi di grande interesse legati soprattutto alla situazione di classifica. Tra i rossoneri di Patregnani e i biancazzurri di Spolaore fu 0 – 0 e il portiere saracinesca del Contarina, Gino Bovolenta, portava così la sua imbattibilità a 940’ minuti. Un match con una grande e festosa cornice di pubblico, corretto e caldo, malgrado la giornata …non primaverile e i mucchi di neve ai bordi del campo. Quindi per il Rovigo vittoria
2 – 0 sul San Vitale e viaggio verso …

CAMPIONI D’INVERNO
L’opportunità di tre partite casalinghe, Bagnoli, Officine Brà e Euganea, favoriva il Rovigo nella rincorsa al Contarina.  Vittoria secca 4 a 0 sul Bagnoli e vittoria sofferta con l’Off. Brà: In contemporanea nell’ultima d’andata il Contarina pareggia 0 a 0 a Zanè. Quanto basta per l’aggancio e la coppia polesana Rovigo – Contarina diviene campione d’inverno. Ma anche il resto del campionato vide le due polesane come protagoniste, soltanto il Malo aveva pretese di terzo incomodo.  Mister Spolaore teneva conto dei 25 punti in carniere e li considerava base per poter arrivare alla tanto sospirata serie D.

 

 

 

IL BILANCIO DI MEZZA STAGIONE
Un Rovigo da record. Lo considerava così Spolaore :” E’ la <summa> di due anni di sacrifici, di programmazione, di lavoro, che ci hanno dato qualche delusione compensata abbondantemente da questo girone di andata concluso al primo posto.”   E l’apporto del pubblico è notevole, ancor più numeroso della stagione precedente.
BOGNIN BATTE CUGOLA 
Andava avanti anche in Coppa Italia, il Rovigo di Spolaore. In trasferta a Bergamo contro la Stezzanese fu 0 a 0 , un pareggio che lasciava ben sperare per il ritorno.
Intanto in campionato, mentre il Rovigo nella prima di ritorno batté senza problemi l’Euganea Teolo, continuava l’imbattibilità di Bognin che ormai superò il record di Cugola, stabilito nel 67/68 con 868’ minuti. Il nuovo record fissato da Fiorenzo Bognin sarà : 1024 minuti di imbattibilità.
Semplice e umile Bognin:<< Quando ci siamo avvicinati alla barriera dei mille minuti tutti hanno stretto i denti, per questo dico che il record di imbattibilità appartiene a tutta la squadra>>. Quando il suo lungo sogno si infranse col Montecchio, quando quella palla maligna lo superò, Bognin rimase come una statua, fu una pugnalata dall’effetto scioccante. Sdrammatizzò tutto Spolaore, dicendo che forse la tensione durava da troppo tempo ed era stato meglio scaricarla alla vigilia di una gara importante come quella contro il Malo.

IMBATTUTI ANCHE A ZANE’
Senza reti il match del Rovigo a Zanè, malgrado il rientro di Rodighiero. Tanto bastava per fare stare il Zanè fuori dal giro promozione, anche perché tra Contarina e Malo fu altrettanto pareggio , con vantaggio per la coppia polesana che rintuzzava le pretese delle inseguitrici.

 

 

 

DALLA PAURA DI COPPA AI CINQUE GOL COL MONTECCHIO
Tutto nel titolo. Svantaggio casalingo contro la Stezzanese, poi vittoria per 2 a 1 nel match diretto da Trentalange di Torino.  Quindi vittoria di larga misura , una cinquina, sul Montecchio, dove Bognin perse l’imbattibilità. E tra Rovigo e Contarina era lotta continua, piuttosto per i polesani bisognava essere…

LIBERATI DAL …MALO
E capitava a puntino la trasferta del Rovigo a Malo. Là fu 0 a 0, con gran pubblico al seguito dei biancazzurri. Due pullman organizzati dai club Bar Luce e il Bar Barriera e sul campo tante volte “bravi bravi” fu il grido delle tifoserie polesane per i propri beniamini. E la classifica vedeva appaiate Rovigo e Contarina a quota 31, mentre il Malo restava a discreta distanza.

RETI A VALANGA
Il Bassano non faceva paura e fu così 5 a 1 eloquente. In una giornata favorevole al Rovigo, visto che il Malo s’era fatto battere dall’ Off . Brà a Valpantena. A tutto vantaggio della squadra di Spolaore che con Campi, Marangon e Zamprogno batteva  per 3 a 1 il Legnago ultimo in classifica, mentre il Contarina si faceva staccare a causa del pareggio a reti inviolate contro il Chioggia.

 

 

 

DAL DERBY AI RIGORI DI LEFFE
C’era il derby tra il Rovigo e la Lendinarese. Già di per sé il derby è qualcosa di imponderabile . Contava fino ad un certo punto il fatto che il Rovigo avesse 16 punti in più della Lendinarese. Piuttosto in settimana un personaggio della storia del calcio Rovigo, il Nini Costantini che fu ex Spal e Napoli . La qual cosa rialzò il livello della contesa, come la marcatura di Galvani su Marangon.  Fu doppio vantaggio rodigino grazie ai gol di Marangon e Campi, mentre per i lendinaresi ci pensò Azzi a  battere Bognin. Anche Potente , il portiere del Chioggia dovette inchinarsi al tandem biancazzurro: Campi- Maranga siglarono il 2 a 0 del Rovigo sul Chioggia Per quanto riguarda il Leffe, in Coppa Italia al tre Martiri fu 0 a 0, mentre alla ripresa del campionato il Rovigo, avvantaggiato dal rientro di Rodighiero,  rifilò quattro gol al Thiene.
Rovigo a gonfie vele quindi , mentre i tifosi contestavano all’amministrazione comunale la cattiva organizzazione e lo stato dell’impianto di Viale Tre Martiri. Addirittura la dirigenza minacciava di andare a giocare ad Adria la gara del 5 aprile contro il Pescantina. Nel frattempo l’intermezzo dell’ amichevole con l’A.S.M.F.Bucarest , al Tre Martiri il Rovigo di Spolaore onorava l’impegno perdendo di misura solo per 1 a 0, , mentre poi in campionato, in terra veronese il Rovigo venne  bloccato sul pareggio, fu 1 - 1 con l’Audace San Michele.
Trovato un compromesso col Comune sulla  <<questione campo>>  per la presenza dell’hockey al Tre Martiri , tutta l’attenzione degli sportivi si rivolse sul ritorno di Coppa a Leffe. Le marcature predisposte da Spolaore funzionavano: Brunello sul regista Pezzoli, Rodighiero e Freguglia sulle punte. Non si sbloccò lo  0 a 0 e la lotteria dei rigori era equilibrata fino al 3 – 3, poi il Leffe sbagliò mentre il portiere Bognin regalò al Rovigo l’ingresso tra le migliori otto squadre d’Italia , battendo di precisione il collega del Leffe. Ritornando al campioonato…

 

 

 

FINALMENTE LA PROMOZIONE
Il 5 aprile a Rovigò arrivò il Pescantina, mentre il Contarina staccato di tre punti andava a san Vitale. Vantaggio rodigino con Campi e pareggio dei veronesi con l’ex Montagnoli. Però nella ripresa Benigni siglava il 2 a 1 della vittoria biancazzurra, E poiché il Malo non riuscì ad andare oltre il pareggio nel match casalingo contro il Legnago, quello di Benigni  fu il gol della matematica promozione in Serie D.

UNA GIORNATA STORICA
Erano passati 6 anni dall’ 8 giugno del 1975 quando a Treviso il Lignano sconfiggeva per 5 – 1 il Rovigo nel secondo spareggio per la permanenza in serie D.
Solo in un’altra occasione il Rovigo era riuscito a salire di categoria <sul campo>, nel 54-55 al termine del campionato di Prima categoria, mentre quando nel 47-48 vinse in serie C non venne promossa alla B nessuna squadra per ristrutturazione di campionati. Praticamente la gestione Tosi – Pavanini aveva cancellato di colpo sei anni bui, dopo che nel 79-80 aveva ottenuto il prestigioso secondo posto alle spalle del Sommacampagna.
Negli spoglioatoi, appena giunta la notizia delpareggio del Malo e della matematica certezza della serie D, capitan Vanni Brunello diceva: “ Sono contento di aver vinto il campionato con tanto anticipo. Il pari del Malo è un risultato impensato, ma la nostra euforia, pur grande, è contenuta Sapevamo di essere i più forti e non abbiamo mai avuto dubbi che saremmo riusciti a farcela.” Più euforico Rodighiero :” Due promozioni con la maglia dell’Adriese. E’ il mio terzo successo. Appena venuto a Rovigo , poi…”.
Al match del Rovigo vinto sul Pescantina aveva assistito il vicepresidente della Federcalcio Antonio Ricchieri che si congratulava:” Credo che la promozione del Rovigo sia soltanto un risultato giunto con qualche domenica d’anticipo. E’ frutto di una società che ha saputo creare una grossa squadra, la quale ha sempre risposto secondo le attese. Il Rovigo ha disputato un campionato esaltante. Ha saputo dare una grandissima soddisfazione ad un pubblico eccezionale ed a tutta la città.”

 

 

 

ANALISI DI UN SUCCESSO
Una stagione che ha visto il Rovigo protagonista anche in Coppa Italia.  Dopo aver messo in difficoltà , al Tre Martiri mercoledì 16 aprile 1981, una doppietta di Iorio del Bari regalava la vittoria per 2 – 1 ai militari  sul Rovigo, che era andato in vantaggio con Freguglia. Un’ amichevole di prestigio che ha fatto da preludio all’uscita  del Rovigo dalla Coppa, eliminato dal Ponsacco. Definita la FATAL PONSACCO, da Romanato, perché quella sconfitta capitò al Rovigo dopo 42 risultati utili consecutivi. I festeggiamenti , e alla grande, per quella stagione magica, ci sono stati a Rovigo, nella penultima di campionato contro il San Vitale, dopo il match piovoso finito 0 – 0.  Per la statistica mancava solo l’ultima domenica , all’imbattibilità in campionato, per la squadra di Spolaore. Unico < neo> purtroppo a Valpantena, dove contro le Officine Brà la stanchezza e la necessità dei due punti salvezza per il veronesi contribuirono alla sconfitta dei biancazzurri. Ma Spolaore poteva gustare la soddisfazione dell’analisi di un successo storico e …

L’APOTEOSI DEI CAMPIONI
Dopo il campionato, c’era la corsa al titolo regionale veneto della categoria. Atteso lo spareggio che vedeva la Pievigina piegare il Belluno, i biancazzurri di Spolaore, privi dello squalificato Zamprogno, dimostravano di aver già assorbito la <botta> dell’eliminazione dalla Coppa Italia.
In casa della Pievigina, una zampata di Benigni, in un caldo pomeriggio pre-festivo, regalava la vittoria al Rovigo e …il coro <bravi – bravi > ai biancazzurri. Pur nel ripetersi dei festeggiamenti, anche quelli rituali del sindaco Bortolami, dell’assessore Osti e del vicepresidente della Figc Antonio Ricchieri, a quel Rovigo magico non venne mai meno la concentrazione. Tant’è che nel retour match a Rovigo fu ancora vittoria, 3  - 1 , sulla Pievigina. Vantaggio rodigino con Benigni, pareggio della Pievigina, quindi doppietta di Marangon, il tutto a formalizzare l’apoteosi dei campioni col titolo regionale.

 

 

 

I DICIOTTO PROTAGONISTI
Tanti sono stati i giocatori biancazzurri impiegati da Carlo Spolaore nelle 44 partite ufficiali disputate dal Rovigo in quella stagione indimenticabile. Eccoli con i dati riferiti, in ordine, a campionato, Coppa Italia e finali regionali.
FIORENZO BOGNIN ( pr. 30, 12, 2 , gol 0.0.0 )
L portiere tipografo è diventato ben presto uno degli idoli di Rovigo, costituendo una autentica sicurezza per la difesa biancazzurra. 1.024 ‘ di imbattibilità hanno suggellato statisticamente la sua stagione impeccabile.
PIETRO VITIELLO ( pr. 27, 12, 2, gol 1, 0 , 0 )
Un precampionato in sordina, ma una stagione che < conta> ottima. In campionato, nessun attaccante affidato alle sue cure è riuscito ad andare a rete. Un gol, importantissimo, a Lendinara e un autogol col Bassano.
CORRADO RODIGHIERO (pr. 29. 11. 2, gol 1.0.0 )
Partito come centrocampista, si è ben presto grazie all’esperienza ed alla tenacia, ritrovato <leone> ed in fase di marcatura ed ha piazzato a Bagnoli la zampata vincente.
VANNI BRUNELLO ( pr. 30,  11, 2, gol 0, 0 , 0).
Al solito il capitano non finisce mai di stupire: titolare inamovibile si è confermato esempio di serietà, grazie alla quale ha sfoderato prestazioni di vaglia.
GIANNI POLI ( pr. 29, 12 , 2,  gol 0. 0. 0)
All’estroso libero non è mai stata concessa troppa libertà di fare quelle sgroppate in avanti che tanto gradisce. Tempismo e classe le sue doti migliori.
GIUSEPPE ZAMPROGNO (pr.25. 8. 8, gol 1. 1 . 0 )
Lo hanno soprannominato < ruspa>  per la forza che sa sviluppare in campo. Irresistibile in progressione, è stato atleta generoso e pertanto assai efficace.
MAURIZIO CAMPI ( pr. 28. 11. 2,  gol 21. 4 . 0 )
Pare si estranei dal gioco per lunghi periodi, ma quando colpisce sono dolori per tutti i portier avversari. Da due anni in biancazzurro si conferma il miglior cannoniere della promozione.

 

 

 

GIANNI VERDOLIN ( pr. 29. 9. 2, gol 0. 0. 0 )
Duttile, ordinato, il centrocampista ha messo al servizio della squadra una buona tecnica individuale e la sua volontà di dimenticare col Rovigo le amarezze delle retrocessioni con l’Audace S.M.E.
STEFANO BENEDETTI ( pr. 30. 12. 2; gol 0. 0. 0 )
Il dottorino è stato il cervello del Rovigo, essenziale esecutore degli schemi tattici  biancazzurri, ha saputo muoversi con proprietà anche senza pallone.
FULVIO BENIGNI ( pr. 28.11.2; gol 10.3.2 )
Ha riscattato la stagione 79-80, trasformandosi in mezzapunta, secondo l’azzeccata mossa di Spolaore che lo ha sempre difeso; ha ripagato tecnico e tifosi, riuscendo a realizzare da par suo
CLAUDIO MARANGON ( pr. 30. 12. 2; gol 17. 7. 2 )
Da tre anni in biancazzurro, la punta di Donzella è il beniamino del pubblico del Tre Martiri. Un’altra stagione di gran livello; il lieve appannamento finale non gli ha impedito di ottenere il record finale di marcature.
GIULIANO ROMA ( pr. 16. 6. 1 ; gol 0. 1. 0 )
Ripresosi fisicamente  dall’infortunio subito all’avvio dell’annata 79 – 80, all’interno gorese sono mancate forse un pizzico di fortuna ed altrettanta convinzione, ma non ha mai deluso quando Spolaore lo ha chiamato a cambiare volto alla partita.
ANTONIO FREGUGLIA ( pr. 14. 9. 1 ; gol 0. 0. 0 )
L’infortunio di San Donà gli ha fatto il treno giusto per il mantenimento del posto di titolare. Nella posizione di marcatore puro ha preso parte ad incontri impegnativi ed il suo apporto, specie nel finale, è risultato notevole.
NICOLA PELA’ ( pr. 5. 6. 1 ; gol. 0. 0. 0)
In una squadra che doveva vincere sempre e comunque era difficile per un giovane trovar posto fisso: si è dovuto accontentare di qualche spezzone d’incontro .
Alla conquista di tanti successi hanno contribuito :
GABRIELE AMATO , il secondo portiere , con 16’ di partite in tutto sulle spalle;
FULVIO ROSSI , out subito per infortunio;
DEVIS DONIN, tre apparizioni brevissime in campionato;
GIANCARLO BERTON, cinque scampoli di incontro fra Coppa e campionato.

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per Carlo Spolaore in tuta da …prima intervista col sottoscritto.
Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo dai bei tempi di Carlo Solaore calciatore con sfondo Tre Martiri di Rovigo ( in poker secondo da sx con Francesco Palmarin primo a dx). E sempre da calciatore eccolo in un team by Rovigo insieme a Nini Costantini & friends ( il portiere è Luigi Broglio) in versione notturna con l’accompagnatore Giubin primo a sx. Tempi speciali come l’Evento con Mariangela Melato ( l’attrice stava girando il film ‘Paura di Volare) in campo al fianco del ds Baldo e player Spolaore biancazzurro. E come quelli che vedono Carlo Spolaore già in tuta da vice mister al fianco di Romolo Camuffo head coach e Don Mario Bisaglia storico tifoso del Rovigo.
E con riferimento a Spolaore head coach eccolo con i suoi ragazzi della Berretti 1974 con tanto di didascalia incorporata. Fermo restando che come allenatore del Rovigo aveva già guidato il team del capoluogo tra i quali era portiere Ottorino Veronese ( vedi foto  bianconero e poi …nel blu vestito di blu), oltre ai noto giocatori, Cester, Marzola, Visentini & friends.
Per quanto riguarda il ‘primo’ Spolaore winner con la Lendinarese vi proponiamo in flash ‘Vecchie Glorie’ datato 1995 alcuni protagonisti attorno a capitan Turcato , portiere Lugarini, bomber Giuriola in campo per i festeggiamenti della …seconda vittoria by Spolaore mr biancorosso.
Invece con riferimento i rossoneri del Contarina 1978 ecco mr Spolaore in formato poster con tutti i giocatori tra i quali Gino Bovolenta gran portiere e Gianni Poli ‘fido’ stopper del mister. Anche per questo lo troviamo poi nella foto poster del Rovigo 1980 con al centro le ‘bandiere’ Brunello, Vitiello e Rodighiero e a dx vice allenatore Renato Pastorello ( col quale Carlo e il sottoscritto hanno fatto il Corso Allenatori assieme 10 anni prima).
Insomma una lunga storia d’amore quelle di Carlo Spolaore col Rovigo , spesso raccontato da Maurizio Romanato su Il Gazzettino ( ved i Appendice Flash Story)  e che perciò proponiamo fotografati recentemente in tandem assieme.
Di tandem in tandem ecco anche Carlo Spolaore fan di Giovanni Trapattoni e perciò smile insieme.

 

 

 

A seguire Spolaore mister winner in laguna , e perciò ecco il Chioggia vincente campionato di Promozione 1983-84, con in piedi da sx: Spolaore (all), Vianello, Lauro, Menegatti, Franzolin, Giuriola, Tiozzo, Begnis, Ardizzon Giancarlo(vice all); al centro: Augusti, Marchiori, Fornaro, Businaro, Chiozzotto, Albertin, Barchielli; seduti: Paganin, Boscolo, Donin, De Antoni, Poli,  Doria (mass).  E poi la squadra a centrocampo nell’ultimo match interno alo stadio “Aldo e Dino Ballarin” prima dei festeggiamenti attorno a mister Spolaore.
Di scudetto in scudetto, ecco mister Spolaore in team del presidente Sterza in poster biancorosso by Il Gazzettino. Eviente la gioia poker di fine stagione –scudetto con Spolaore & presidente Sterza festeggiati dai giocatori Germano Passarella & Terenzio Rauli.
Concludendo il ciclo di Spolaore allenatore, eccolo in fornato poster con l’Arianese del presidente Lodovico Avanzi e del ds  Pietro Cavallari.
Invece per quanto riguarda i tanti amarcord delle Vecchie Glorie Rovigo vi proponiamo Spolaore nel 2005 che ho fotografato prima di un mach amichevole, poi nella Casetta by Rugby in una classica ‘conviviale’ insieme ai suoi storici ‘compagni’ , da Roccato a Taschin, Bulgarelli, Naldini, Dalconi, Pasetti, Beciani, Vigna.
Per quanto riguarda la Festa dei suoi 70 anni, ecco Spolaore con sua figlia Paola e tanti player storici , tra cui Brunello, Poli, Giuriola, Augusti.
E dulcis in fundo, giusto per certificare i tanti discorsi fatto col ‘Signor Carlo’ tra Calcio & Dintorni ecco il flash finale con da sx Angelo Lugarini, mister Spolaore, Sergio Sottovia, Massimo Albiero, Sergio Chiarion. Se invece dovessi proporvi anche le …telefonate sulle ‘Giovani Promesse’ del Calcio Polesano , da Giacomino Marangon ad Alberto Brigati, allora dovrei allegarvi un …tabulato con relative ‘recensioni e scheda tecnica dei giocatori, che ho avuto la fortuna di leggere …by Observer.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it