Caro “Adriese Libro Story”/ Eccoti by “Polesine Gol” il presidente/segretario Ugo Levi “grande” con Angelo Bettinazzi & Nissotti, Aldo & Dino Ballarin, poi Folco e…


Caro amico ti scrivo… Certo quando Lodo, Levi etc mi hanno chiamato in Municipio ad Adria (assieme ai vari Simoni, Frizzarin, Longato, Monti ma anche Fraccon e tanti altri istituzionali e sportivi) , ti avevo promesso “quel che avevo” .
E poiché …per fare un albero ci vuole un fiore, eccoti il primo di una serie di Personaggi Story “Made Adriese” che ho scritto nella mia trilogia “Polesine Gol – Campioni & Signori”.
Tanto più che ieri sera un Adriese Friend mi ha detto che “quel libro lo vuole proprio fare”, tant’è che mi ha citato i nomi di altri Friends che faranno parte del Comitato preposto.
Personaggi affidabili, ma poiché il sottoscritto potrebbe aver ancora poco da vivere ( lo deciderà Lui…) ecco che mi è venuto in mente il poeta Ungaretti che strascicando le parole, sottolineava che “la morte si sconta vivendo”.
Insomma chi sono io per giudicare? Così, anche per mettermi la coscienza in pace su quanto ti ho promesso ( ma anche per non sprecare quel che resta della mia gioventù…) , eccoti questo CARO “ADRIESE LIBRO STORY”  con tutti quei fiori/personaggi Made in Adriese che ho raccontato nei citati libri Polesine Gol, caso mai ti potessero servire alla bisogna per il tuo “giardino granata”.
Certo è pur vero che ho sempre detto che la ADRIESE STORY deve essere raccontata dagli ‘ADRIESE’ ai quali avrei dato comunque il mio supporto, ma non posso dimenticare che ad Adria ho conosciuto tanti Amici/Friends , che ho lavorato per 10 anni in sinergia, posso dirlo, con tanti Enti e Scuole Pubbliche targate Adria & Dintorni.
Come non posso dimenticare che l’allora sindaco Gino Spinello, nell’ultimo mio giorno di lavoro, mi ha onorato in Municipio tra tanti dipendenti comunali consegnandomi la targa della Città di Adria con questa scritta:<< Al Ragionier Sergio Sottovia / una testimonianza di affetto e un segno di riconoscenza per l’alta professionalità e la continua disponibilità dimostrate in oltre 10 anni come Responsabile del servizio di Tesoreria della Succursale di Adria della CARIPARO SpA./ Il Sindaco Gino Spinello / Adria 30 Settembre 2003>>.

Ovvio che per l'emozione allora ( e come purtroppo spesso mi capita nelle premiazioni istituzionali) il sottoscritto abbia detto solo ...GRAZIE, pensando alle tante STOTY che avevo già ascoltato e che avrei 'dovuto' raccontare e che reclamavano il mio tempo e la mia passione per segnalare chi aveva fatto tanto per gli altri.

Insomma, anche per questo, CARO “ADRIESE LIBRO STORY” voglio raccontarti consegnarti in sequenza tutto il materiale che ti riguarda e che ho già pubblicato sui libri POLESINE GOL ma che potrebbero esserti utili.
A partire dal ‘ragionier’ Ugo Levi pubblicato nel terzo libro tra i “Campioni & Signori” ma che cronologicamente è giusto che apra le danze di questo ‘balletto delle debuttanti’ qui su www.polesinesport.it , perché giustappunto fanno parte della  “Memoria & Futuro” non solo Made Adriese, ma di tutto lo Sport e dei suoi valori fondamentali.  

ADRIESE LIBRO STORY BY POLESINE GOL ( di Sergio Sottovia, Edizioni Apogeo Editore Adria, dicembre 2008)/  UGO LEVI / SI SCRIVE UGO LEVI,MA SI LEGGE ADRIESE STORY. DA GIOCATORE NEGLI ANNI 20 A GRAN SEGRETARIO FINO A META’ ANNI ‘70/

<< LEVI UGO / “Super thronos viginti quatuor”. Eco, il cartiglio. Il nome della rosa. A come Adriese, come Adso da Melk. Adriese coma abbazia dove Adso, il novizio benedettino, ha accompagnato frate Guglielmo da Baskeville in una sottile ed imprecisa missione diplomatica. Eco, dove ‘quatuor’ non sono ovviamente i 4 anni che passano dal 1902, quando è nato Ugo Levi , al 1906, quando è nata l’Adriese. Eco, semmai, alla fine gli anni saranno ….7 decenni. Perché Ugo Levi ha metabolizzato tutta la vita dell’Adriese , dal 1906 fino a metà anni 70, appunto 7 decenni di storia granata.
Decenni come ‘stanze’ di Storia Adriese, ognuna col suo ‘cartiglio’ , che il sottoscritto, S come saio S come sandali,  non sarà mai in grado di interpretare come invece ha fatto ‘da protagonista’ quel Gran Segretario che è stato Ugo Levi. Ma che era giusto agganciare al Personaggio Levi, per un viaggio – rally che ho potuto fare solo perché Gianluca Levi , suo figlio, e Beppe ‘Bagoto’ Donà, il factotum granata, ci hanno messo …motore e benzina, testa e cuore.

Adria, mare Adriatico, Adria nata prima della Spal, Adria nata prima dell’Inter. Adria nata nel 1906, fondata come ‘AQUILA ADRIA’ da un gruppo di pionieri , tra i quali Kofler, Braghin, Quaglia, Zen, Marchesini. Particolari le prime amichevoli, dell’Aquila Adria col Cavarzere, la società nata appena un anno dopo. Il campo di gioco era quello di via Scalo, un terreno di dimensioni ridotte ma abbastanza agibile, per le pretese di allora. Particolare anche il primo derby a Rovigo ( arbitro Pasotto) , dove il 14 settembre 1913, l’Aquila Adria schierava questa formazione: Corazza, Prosdocimi, Quaglia, Battaglia, Rossi, Perazzolo, Stefani, Ceccotto, Kofler, Belloni, Zanirato.

Ma , si sa, il calcio va di pari passo con la società e con la storia, perciò dal 1914 , dentro la Prima Guerra Mondiale e fino al 1925, la nuova denominazione sarà ‘FORTI E LIBERI ADRIA’. Un ‘Calcio’ che era cresciuto in popolarità per cui la nuova società subito ha pensato bene di ‘trasferire il campo di gioco nel prato dell’Ospedale, su un terreno libero e spazioso (metri 80 x 40) dove i pali della porta erano fusti di platani’.
Ed è lì che Ugo Levi ha cominciato a farsi valere come giocatore, da mediano anzi’ half’ come dicevano allora gli inglesi inventori del foot ball. Tra un’amichevole e l’altra fino al 1925 , l’anno in cui per la prima volta la società adriese si iscrisse alla Figc e cominciò a disputare un regolare campionato.

Quale ?  Non lo dice la sua tessera n.44878 del 13.12 1924, firmata dal giocatore Ugo Levi, gran signore ‘in berretto e farfallina, camicia bianca, giacca e fazzolettino nel taschino’. Ma era il campionato di Quarta Divisione, prima che dal 1926 l’AC ADRIA, in escalation quadriennale ‘lenta ma sicura’ per una escalation che dal 1926 quadriennale ‘lenta ma sicura’ vedrà il ‘calcio adriese’ baipassare la Terza e la Seconda Divisione conquistando la Prima. Tempi nei quali l’adriese Barzan era in auge nel Padova e in nazionale ( tra l’altro l’evergreen Pellegrinelli ricorda, dell’ingegnere che poi metterà su casa ad Adria,  un suo gesto da ‘ultimo tango a Parigi’ proprio al Parco dei Principi , presumibilmente nel match Francia –Italia 3-3 del 24 aprile 1927).
Purtroppo per Ugo Levi la sua storia ‘da calciatore’ si era fermata nel 1926 (tessera AC Adria n.15175). Lo spiega suo figlio Gianluca:”  Tutta colpa di una ‘entrata difensiva’ che lo fece sbattere contro il palo in scivolata e …si spezzò la gamba sinistra: E ne portò anche le conseguenze, per un camminare dall’andamento leggermente claudicante”
Deve essere stato per colpa di quell’infortunio che il ‘cavalier’ Levi ha sempre ‘proibito’ a Gianluca di giocare a calcio...

Ma quali erano i protagonisti di quel tempo? Il FASCIO ADRIA , in Terza Divisione 27/28 arrivò terzo dietro Viscosa Padova e Rovigo  ( entrambe ammesse in Seconda Divisione) , però il 20 novembre 1927 il Fascio Adria inflisse una debacle al Rovigo schierando : Fusaro, Sacchetto, Punchina, Gottardi, Bedendo II, Costa, Bondesan G., Bruschi, Marangoni, De Grandi, Cavallini.. vale la pena ricordare quel 5-0 e i gol segnati da Bruschi ( doppietta) , Marangoni, De Grandi e Gottardi.
Poi , mentre il Rovigo viaggiò ‘per contro proprio’ assestandosi nel pre –guerra per diverse stagioni in serie C ( giocando contro Spal, Vicenza, Treviso , Mantova) , dal 1930 veleggiò fino al 1942 compreso col nome di POLISPORTIVA FASCIO ADRIA. Senza avvalersi più però della ‘forza d’urto di Levi, come dimostra la formazione che nel 1931 , in Terza Divisione, pareggia 2-2 a Cavarzere schierando questa formazione: Bertarelli, Zagato, Franzoso, Cibin, Martello, Segantin, Bever, Vendemmiati, Ansoldi, Beltramini (cap) e Bottini. Intanto Ugo Levi ‘non molla’, anzi diventerà protagonista ‘fischiando in giacchetta nera’, visto che nello stesso anno, quando gli arbitri d calcio di Rovigo fondarono il locale Sottogruppo dell’A.I.A. (rispetto a Padova) , nella prima sessione d’esami per arbitro che si tenne a Rovigo il 18 dicembre 1931, proprio Ugo Levi era tra i promossi assieme ad Antonio Roi, Giovanni Silvestri, Giulio Orlandi (poi per lunghi anni presidente AIA Rovigo, dopo Angelo Lo Storto) , Adriano Bernardinello, Lodovico Girardello, Giuseppe Parpaiola, Costantino Anzi e l’altro adriese Graziano Migliorini.

E se giocatori del calibro di Polo, Gregnanin, Aldo e Dino Ballarin ( all’esordio vice portiere di Umberto Rossi), trovavano ad Adria, campionati di Propaganda, nell’anteguerra quando il campionato costava 40.000 lire e il Fascio ne restituiva 20.000, la base di lancio per salire in serie A e nella leggenda col Grande Torino, nel frattempo l’arbitro Ugo Levi  stava ‘recitando sui grandi palcoscenici del calcio’. E’ ancora suo figlio Gianluca il nostro ‘informatore scientifico’: “ Papà si è fatto valere sia come arbitro che come guardalinee, tant’è che in questo ruolo – raccontano le cronache padovane - è andato ‘in terna’ anche in serie A”.
Peraltro l’Adriese , nel campionato di Seconda Divisione  girone A ( mentre l’Italia è già in guerra) la vigilia di Natale, 1940, batte 4-2 il Monti Cavarzere  schierando questa formazione: Rossi, Prosdocimi, Cattozzi, Segantin, Biasioli, Piva, Vianelli, Andretta, Boccato e Casellato. Era il tempo dei presidenti Manesco e Zanirato, precedenti alla sospensione per il periodo bellico. Finché l’attività riprende nel 1945. Lo ricorda bene Enrichetto Pellegrinelli ( allora tifoso e socio, ma futuro segretario) coinvolto nell’antefatto:” Finita la guerra c’è stata presto l’occasione di giocare la prima partita , col nome di AC Adria, contro la Divisione Cremona, nella quale militavano diversi calciatori” . Un fervore nuovo, nel quel Levi era direttamente coinvolto a carattere interdisciplinare, come ricorda Pellegrinelli:” E’ stato lui ad organizzare la Coppa Adriana, di nuoto, con le gare nel Canalbianco di fronte al teatro, dove si mise in luce Donà ( il papà di Beppe) che poi Levi portò come calciatore nell’Adriese. Ma Levi era anche il presidente della Canottieri, la cui sede nella riviera era a due passi da quella della società di calcio, quando il marchio dell’Adriese certificava anche la passione automobilistica dei migliori piloti adriesi. Insomma , Levi era uno sportivo a tutto tondo”.
Furono questi gli antefatti, cioè il preludio all’iscrizione, nel 1946, della UNIONE SPORTIVA ADRIESE al Campionato di Prima Divisione. Il nuovo corso è per due stagioni in Prima Divisione, poi la vittoria del campionato 48/49, battendo nello spareggio spareggio il Conti Cavarzere, con questa formazione: Gallina, Bona, Canato, Sacchetto, Bellettato, Donà, Salvadego, Franzoso, Ravagnan, Bozzato, Crepaldi. Quell’anno, quell’Adrriese vinse anche il relativo titolo veneto, battendo all’Appiani di Padova il San Giovanni Lupatoto e poi la Feltrese, salendo quindi in Promozione.

Era un periodo in cui l’US Adriese , era in pieno fervore agonistico, tant’è che partecipava con onore anche a corse motociclistiche e automobilistiche, come quella famigerata ‘Coppa d’Oro delle Dolomiti’ , quando nel 1948 al passo della Cavallera la Stanguellini Maserati di Francesco Nissotti uscì di strada e trovò tragica scomparsa il suo co-pilota Luigi Bettinazzi, alla cui memoria è poi stato intitolato lo stadio comunale. Per i granata, campionato Interregionale 49/50 (gestito dalla Federazione di Torino) e i due successivi in Prima Divisione, era la certificazione di un’Adriese che, pur tra alti e bassi, durante le dirigenze Zanirato, Nissotti, Portieri, Bisco, Frizziero, Mario Zen, e ovviamente Ugo Levi , avrebbe messo solide fondamenta nella ‘casa granata’. Infatti dopo il ritiro per la Grande Alluvione dell’11 novembe 1951 (il giorno prima aveva ospitato il Cavarzere di Mantoan),  l’Adriese riprende in Promozione, dove sarà presto vincente. Davvero forte l’Adriese che precede Clodia, Taglio di Po Minerbe e Petrarca e vince la Promozione 52-53 ( col Cavarzere ha schierato Schenato, Bottaro, Moro, Celio, Canato, Prando, Tiozzo, Bertola, Dalla Torre , ex Genoa serie A, Ravagnan e Brunello). Sintetizza così quei tempi, Enrico Pellegrinelli: “ Quel calcio adriese è diventato sempre più popolare, prima sotto la presidenza post bellica di Nissotti fino al 1954 e poi sotto quella di Levi durata fino al 1964, poi gran segretario sotto la presidenza Folco e come tale mio predecessore”. Un lungo viaggio storico che vede l’Adriese impreziosire, dal 1954/55 il suo palmares con tre stagioni in Quarta Serie.
Speciali i derby col Ballarin Rovigo, che però nel 56/57 retrocederà come la Fulgor Crespino e l’Adriese che, si accontenterà di fare quattro campionati in Prima categoria , quindi altre tre stagioni in Seconda categoria, poi Prima  64/65 da retrocessione e purtroppo altre tre stagioni in Seconda categoria. Di quei derby col Rovigo anche Gianluca Levi ne ricorda uno in particolare: “Ero un bambino e papà mi portò con lui in panchina. Ricordo che tra le due panchine c’era un secchio d’acqua con la spugna dentro. Ad un certo punto il capitano Lucca si avvicinò a noi, aveva preso una botta, perdeva sangue dalla bocca e la ‘maglia a righine’ era tutta insanguinata. Ricordo ancora che Folco prese la spugna, gli pulì la bocca dal sangue e gli disse …vai vai, continua”.

Tempi eroici  ma difficili per quell’Adriese, tempi da aneddotica, come il match perso 3-1 a Rovigo, quando il 9.2.1958, i granata giocarono solo in 10 contro il Ballarin , perché riuscirono a mandare in campo solo Schenato, Stoppa, Dario, Perena, Lucca il capitano, Biasioli, Berto, Sperindio, Trivellini, Cattaneo.
Tempi difficili , tant’è che,  quando si ristrutturano i campionati e nel Campionato Dilettanti Veneto 58/59 le prime 9 vengono ammesse alla Prima Categoria, beh, …l’Adriese è tra le 5 squadre retrocedono in Seconda. 
Per fortuna l’Adriese di Schenato portiere è riammessa ai nastri di partenza della Prima  59//60, rimanendoci per 3 stagioni, in quanto nel 61/62 ( anno del Contarina di Eraldo Mancin, Scabin e mister Camuffo) l’Adriese ultima ridiscende amaramente in Seconda.
Avrà un sussulto perché farà la Prima categoria nel 64/65, ma tutte le altre stagioni fino al 67/68 compreso l’Adriese si ‘accontenta ‘ della Seconda categoria. Quante facce nella memoria di Ugo Levi, e quante storie mi ha raccontato anche il massaggiatore Pizzo.
Capitan Callegaro, Prescendi, Trevisan, Greggio, Beghi, Nart,, Pasquale, Righi, Rettore,,Camporese, Moda, Morandin: sono questi i giocatori in foto Adriese 65/66, in Seconda categoria. Il nucleo iniziale di un’Adriese che poi il tandem Levi & Folco hanno fatto salire sull’ottovolante fino alla serie D.  Spesso in viaggio – studio tra il ‘grande negozio di frutta e verdura’ del presidente Folco e quello di abbigliamento del cavalier Ugo Levi. Chissà quante volte avranno fato flash back sui loro ricordi e su quei giovani granata che erano ‘volati via’ come Giorgio Ballarin ( Padova), Forte ( Inter), , Bozzato ( Colleferro), Bertola (Cagliari), Finessi ( Marzotto), Moretti ( Chieti).
Un taglio ‘tutto familiare’, come spiega suo figlio Gianluca:” Per papà ‘calcio e famiglia’ erano due cose separate.  In casa non si parlava mai di calcio e dell’Adriese, semmai si parlava solo dell’Inter e della Nazionale. Però là in fondo al suo negozio vedevo che aveva ‘tutto’ dell’Adriese, dai cartellini a tanta documentazione societaria. Ricordo anche che per fare arrivare Dino Callegaro ( ormai fuori rosa dal Venezia) basto il regalo di ‘una stufa’ da parte del presidente Folco. Che alla sera il presidente Folco, una volta chiuso il suo negozio, faceva ‘quattro passi sul corro’ ed arrivava sempre al negozio di papà, dove tra l’altro ricordo di aver visto arrivare, ad allenamento finito, anche gli allenatori Mazzero, Blason ( quello della ‘tavola saponata’ per la presa di Bertuzzi portiere) e Simoncello ( quella della Taunus Berlina col volante in pelle) ”.

Ne aveva fatta di strada quell’Adriese che prima, per completare la ‘muta di maglie’ doveva affidarsi anche alle rimanenze di magazzino del cavalier Levi ( non sempre di color granata).  Spiega Gianluca così la crescita granata:” Piano piano era l’Adriese che sceglieva i giocatori, perché dal padovano e dal veneziano erano in tanti a proporsi. Papà e l’Adriese avevano amicizie, come quella con l’avvocato Prisco, ‘gancio’ per il provino di Gabriele Cassetta all’Inter”.
Innamorato dell’Adriese, come Gran Segretario, si può dire che Ugo Levi ne fosse ‘professionalmente geloso’. Era riservato, per certi versi accentratore, ma meticoloso, tant’è che quando faceva lo speaker in campo – precisa Gianluca che da papà ha ereditato il virus sportivo – metteva a puntino sia lo schema della formazione che tutto quello che doveva dire’.
Si può anche dire che da metà degli anni ’60 il calore della gente adriese sia servito da trampolino di lancio verso un cielo ‘sempre più granata’. E’ di quei tempi infatti l’inaugurazione della nuova sede dell’Adriese ( nel 1966, con tanto di taglio di nastro), il viaggio dell’Adriese in Germania a Lamperthein (nel 1967,con tanto di gemellaggio).
Ritrovato il calore della propria gente, l’Adriese dei Folco, Levi, Pellegrinelli e tanti ‘campioni emergenti’ , ha ritrovato anche nuove categorie più prestigiose. Innanzitutto la Prima categoria 68/69 , ottimo terzo posto dietro Arianese e Bassano e davanti a Taglilese e Abano e Contarina, quando la squadra granata schierava Zadel, Guarnieri, Camporese, Morandin, Porta, Callegaro, Mentasti, Roma, Guiotto, Bacchetti, Padovani. Poi la vittoria nel 69/70 per essere nella ristrutturata Promozione 70/71. Campionato davvero prestigioso, visto che vinse il Legnago davanti a Monselice, Contarina, Arianese e appunto Adriese e Tagliolese, ma anche perché tra gli avversari ( oltre al Cavarzere retrocesso) c’era quel Cardi Chievo ‘musso che vola’ in  escalation fino in serie A.
Ma nel suo piccolo anche l’Adriese ha fatto come i veronesi. Infatti, dopo due stagioni in Promozione, i granata del presidente Levi hanno …scalato l’Everest. Vedi Adriese 72/73 in serie D per sei – stagioni – sei.  Con Ugo Levi sempre Gran Segretario, fino ai primi anni ’70 e comunque dirigente fino al 1976.
Che ‘orgoglio granata’ l’Adriese 72/73 in serie D, quella di mister Simoncello in foto col suo vice Nordio e coi giocatori Crozzoletto, Franzon, Manfrin, Penzo, Tasso, Fedozzi, Pavani , Paesanti, Tivelli, Facco, Cugola, Bacchetti, Vettorello, Canton, Cesaro, Tonazzi ( ai quali vanno aggiunti Callegaro, Morandin e Turola) .  Si può dire che siano stati loro le ultime ‘facce della memoria’ che Ugo Levi ha gestito direttamente da Gran Segretario, perché si è ‘fermato’ lasciando che le new entry Franco & Giorgio Martinolli facessero da ‘accompagnamento musicale’ alla gran cassa del presidente Ferruccio Folco, quella che ha fatto miracolosamente giocare  l’Adriese (dal 78/79 all’80/81, ultimo anno della presidenza Folco) per tre stagioni in serie C.
Un personaggio a tutto tondo, il ’cavalier Levi, perché era ‘automobilisticamente’ amico di Bettinazzi, perché nel 1972 ha  ‘inventato’ la candidatura di Toni Ricchieri in seno alla Figc Veneta ( sarà poi presidente nazionale Figc Dilettanti), perché come panathleta era iscritto con Sturaro e Folco al Panathlon di Rovigo, prima di essere nel 1977 tra i fondatori del Panathlon di Adria. Personaggio dalla memoria lunga, la ‘Stella Coni al merito sportivo’ cavalier Levi perché da ‘evergreen 84enne’ ha snocciolato a Beppe Seno , il giornalista gentlemen de Il Gazzettino e della storia granata,  tanti nomi illustri di personaggi che hanno camminato con lui. Dagli allenatori della sua Adriese come Tansini, Colaussi, Sanero, Vanicek, Prendato, Galeone, Blason, Mezzero, Simoncello, ai successivi Matè, Ardizzon, Scarpa. Fino ai più recenti ‘campioni del vivaio’ ( poi professionisti) come Ballarin, Albiero, Tivelli, Bertuzzi, o come Marangon, Padovani e Zadel, finiti nella Nazionale Juniores degli anni ’70. Una storia lunga e ‘soltanto’ granata, quella di Ugo Levi, perché non si quasi mai ‘incrociata’ con quella della Fides o della Spes Necchi. Una storia d’amore durata fino a ‘metà anni ’70, quando è spettato ad altri raccontarla.>>

EXTRATIME by SS/ In cover ‘tanto di cappello’ al giocatore Ugo Levi.
Lo stesso che poi riproponiamo subito in apertura di fotogallery nella ‘panoramica’ tessera Figc n.44878 del 13.12.1924, in qualità di giocatore della S.S. Liberi Ciclisti Adria.
A seguire, in sequenza windows a scendere, Levi ( primo a sx) nell’Adriese degli anni ’20.
Quindi Ugo Levi ( a dx del giocatore in casacca quadri) nell’Adriese 1925 (tra gli altri il badiese Viaro)
Poi Ugo Levi ( a dx) direttore tecnico dell’Adriese 1929 ( vedi titolo …dall’<<Aquila>>  alla <<Usa>>).
E ancora Ugo Levi (primo a dx) con l’Adriese 1932 ( sottotitolata Stadio Bettinazzi).
Quindi Ugo Levi ( a sx) con l’Adriese anni ‘30
Poi l’Adriese 1940 del portiere Umberto Rossi, coi dirigenti Ugo Levi ( a dx) e Angelo Bettinazzi ( a sx)
Infine Ugo Levi ( a dx) nel 1977 col ‘paron’ Nereo Rocco ospite gradito alla trattoria Laguna, assieme all’adriese Polo ( in serie A col Padova)



Sergio Sottovia
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