Castelmassa nella Storia dai Benedettini a Matilde di Canossa, poi Estensi e Transpadana, Stato Pontificio, Austriaci e Italia/ E con “Piazza della Libertà e Chiesa” in cover nel libro “Don Camillo – Mondo Piccolo” di Guareschi


Quante volte siamo andati in tour Altopolesine e Terre di Matilde con l’amico Franco Rizzi, tornando a sera sull’argine del PO a Castelmassa, a guardare Piazza della Libertà  e la chiesa arcipretale di Santo Stefano, ricordando tanto amarcord e finire spesso a ricordare che “Quella era la copertina” del libro di Giovanni Guareschi dal titolo “Don Camillo – Mondo piccolo”.
Il famoso primo libro edito da Rizzoli e che poi è diventato ancor più famoso per la serie televisiva “Peppone e Don Camillo” con Fernandel e Gino Cervi grandi attori.
Adesso il cantastorie Franco Rizzi ci ha mandato questo specifico focus per onorare Castelmassa e la sua Piazza della Libertà, appunto famosa in tutto il mondo grazie alla citata ‘copertina’ del libro di Guareschi.
E allora, stavolta senza esagerare ma giusto per dare un ‘focus storico’ anche a Castelmassa voglio citare in preambolo …quanto anticipato nel titolo.
Ricordando che il noto storico Guarini ha segnalato che MASSA  era una delle 12 Msse ed era nominata nel Privilegio di Vitaliano (657 -672; citazione da Pigna “ Historia dei Principi d’Este” edizione 1572, Biblioteca Ariostea – FE).
Poi la Storia di “Massa delle due Basiliche” citata dal Bocchi e dal Samaritani nel 938 ( poi Massa Superiore) viaggia nei secoli , donata ai Benedettini di Nonantola dopo il 1017, arrivando alla distruzione del castello ( 1306) dove si dice che c’era la vecchia chiesa di Santo Stefano.
Il resto è storia nota, dalla Guerra del Sale alla Transpadana Ferrarese, poi nel 1597 Massa passò sotto lo Stato della Chiesa , subì le due disastrose rotte del Tartaro nel 1787 e nel 1789 e poco dopo nel 1797 l’invasione napoleonica causò la distruzione del Monastero di San Martino.
Finché la ‘Restaurazione’ dopo il Congresso di Vienna del 1815 fu decretato il passaggio di Massa Superiore alla provincia di Rovigo.
Prologo al Risorgimento che vide anche Massa protagonista per coraggio come con Giuseppe Ferrari che nel 1848 ( epoca delle ‘insorgenze’ e dei Moti Carbonari)  fu fucilato per aver reagito ad una provocazione degli Austriaci nella Villa Bresciani.
Anche per questo Massa Superiore ( ndr, in territorio più …alto rispetto alle valli circostanti) fu punita per la sua ‘partecipazione’ ai Moti carbonari così gli Austriaci smembrarono l’Amministrazione spogliando il comune dei territori di Castelnovo e San Pietro che divennero a sé stanti.
Tralasciando ogni altro excursus storico ( perché già raccontati in altri reportage anche legati ad alcuni Personaggi sportivi di Castelmassa , da Arnaldo Porta ‘primo oriundo in Italia’ a Italo Bonatti, ai Vitiello e ai Pirani fino all'architetto-scultore Natale Calesella) voglio dare un ulteriore senso storico al periodo precedente raccontato da Franco Rizzi e…libro di Guareschi.
Ricordando semplicemente che nello speciale libro “il Sacro nel Polesine” a cura di P – G  Braggion, si sottolinea quanto segue:<< Sappiamo che nel 1844 esistevano in Castelmassa 5 Istituti di Beneficenza: cioè 1) Istituto femminile ai quattro Cantoni della Parrocchia, amministrato dal Comune; 2) Istituto Nicola Gavioli per quattro dozzine di Chierici al Seminario di Rovigo; 3) Istituto di quattro doti per zitelle, amministrato dall’Arciprete protempore; 4) Per un maestro di grammatica; 5) e Per un chirurgo, amministrati dal Sig. Gavioli.
Il resto …è storia moderna, fermo restando che nello stemma del Comune di Castelmassa sul campo blu c’è una ancora di ferro che ricorda la vicinanza col fiume PO e la abilità nella pesca e nella navigazione della popolazione. Oltre al fatto che nello stemma il ‘castello turrito’ è comunque sovrastato ad una corona merlata, simbolo di supremazia e comando; visto che nei secoli appunto Castelmassa ebbe un ruolo di guida per le altre comunità dell’Altopolesine, di cui è ‘centro vitale’ tuttora.

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 07.06.2021)/ CASTELMASSA : PIAZZA LIBERTA' FAMOSA NEL MONDO PER MERITO DI DON CAMILLO
Piazza Libertà, vista dall'argine maestro del Po e subito raggiungibile dalla scalinata,  si presenta subito nella sua totalità autenticamente emiliana. Sullo sfondo la parrocchiale secentesca, da un lato gli storici portici, dall'altro l'imponente Palazzo Bentivoglio.
La chiesa dedicata al patrono S. Stefano Protomartire fu edificata dall'arciprete don Antonio Girri, che resse la parrocchia per ben 53 anni a partire dal 1653. Su progetto del ferrarese Giobatta Barbieri il tempio attuale fu terminato a fine '600, una vera e propria opera d'arte, insieme al maestoso campanile, comoda e ampia la casa canonica.
La S. Stefano è famosa nel mondo (FOTO ALLEGATA) per merito di Giovannino Guareschi, padre di don Camillo e Peppone (FOTO ALLEGATA).
Lo scrittore emiliano, giornalista avventizio, nel 1945 girava in bici su e giù gli argini del Po in cerca di spunti per la casta stampata. Un giorno capitò per caso a Castelmassa e dall'argine maestro fu incantato dalla Libertà con lo sfondo scenografico della chiesa e della torre campanaria. Fece delle foto arginali, scese la scalinata in marmo (demolita dopo l'alluvione del 1951 per i lavori di rinforzo dell'argine), camminò fra i portici, incontrò gente. Si meravigliò di trovare una piazza di matrice emiliana nel Polesine rodigino, in seguito gli dissero che Massa Superiore per 700 anni aveva legato la storia patria a Ferrara.
Nel 1948 pubblicò Don Camillo mondo piccolo, una serie di racconti incentrati sul celebre parroco in perenne contrasto con il sindaco comunista Peppone. Il libro fu un successo mondiale e la pagina di copertina riproduceva piazza Libertà dall'argine. Nel 1952 il regista francese Julien Duvivier girò il film Don Camillo mondo piccolo, sulla traccia della celebre raccolta di racconti guareschiani e la prima immagine filmica riporta la celebre foto massese. Il film battè tutti i record di incassi in Italia e nel mondo. Castelmassa divenne famosa e ci fu allora chi sussurrò che Guareschi, nell'inventare don Camillo e Peppone, si fosse ispirato all'arciprete e al sindaco dell'epoca a Castelmassa.
Nel 1992 l'amministrazione comunale, onde rendere omaggio al celebre scrittore (il più conosciuto e il più venduto autore italiano nel mondo), gli dedicò una lapide commemorativa in fondo ai portici, nei pressi dell'incrocio con via Battisti.
"Questa piazza/ispirò la bonomia intelligente di/GIOVANNINO GUARESCHI/che in essa ambientò l'agire e il sentire/ricchi di umanità spontanea/degli indimenticabili personaggi di don Camillo".

EXTRATIME by SS/ In cover…
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Franco Rizzi & Sergio Sottovia
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