Castelnovo Bariano & Doppia Festa by vescovo e sindaco/ Per Sant’Antonio e ‘reinaugurazione’ post incendio 2014 della chiesa patronale & per il nuovo archivio municipale e centro ragazzi a San Pietro Polesine post restauro ex palestra scolastica


Esegesi delle fonti della storia del diritto romano o quasi. Così le mail trasmesseci by prof. Franco Rizzi assumono aspetti storici particolari che caratterizzano lo ‘Jus Gentium” della popolazione dell’Enclave Altopolesano, capitalizzando le emotività operose del territorio di riferimento.
Ecco allora che anche in questa occasione di Doppia Festa la testimonianza by Castelnovo Bariano diventa prototipo da esportazione in the world al di là della 599 anime che …non fanno neppure ‘conto tondo’ per la Comunità di cui ci racconta tutto il reportage by Franco Rizzi cui aggiungiamo come Appendice News un significativo focus sulla chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, insita a Castelnovo Bariano in località Sabbioni.
Tanto più che lo storico cappellano ‘scrittore’ del dossier,  da cui estrapoliamo il flash story, si chiamava Biancardi come …l’attuale sindaco castelnovese.


PRIMA MAIN NEWS (di Franco Rizzi, mail 15.06.2015) /CASTELNOVO BARIANO-FESTA PATRONALE DI SAN ANTONIO DI PADOVA E INAUGURAZIONE DELLA CHIESA

Sabato pomeriggio 13 giugno dalle 19 ad ora tarda la festa patronale di S. Antonio di Padova, come da calendario liturgico, caratterizzata dal caldo di un’estate anticipata, ha monopolizzato l’attenzione dell’intero paese con molta gente pure da fuori; organizzazione a cura della parrocchia e della Pro Loco tramite il patrocinio comunale. Nel contempo la chiesa è stata “re inaugurata” dopo il rovinoso incendio del maggio 2014.
L’affollata santa messa è stata celebrata dal vicario generale mons. Claudio Gatti (n.d.r: molti lo danno favorito nella successione all’attuale vescovo Lucio Soravito de Franceschi che darà le dimissioni a fine anno per raggiunti limiti d’età) coadiuvato dal parroco don Nicola Albertin, da don Stefano Marcomini responsabile dell’unità pastorale di Castelmassa, da don Stefano Certossi, da don Michele Samiolo,  da don Alex Miglioli applauditissimo, dalle suore orsoline, dalla confraternita sampietrese del Ss. Sacramento e dalla corale parrocchiale diretta dal M° Alessio Verzola (all’organo la prof. Simonetta Furini).

Fra le autorità presenti il sindaco Massimo Biancardi, il vice Francesco Masini, i consiglieri delegati Damiano Filippi e Vanni Libanori.
All’omelia mons. Claudio Gatti ha tracciato la figura del grande santo cui è dedicata la celeberrima basilica patavina. Francescano, dottore della chiesa, nacque a Lisbona nel 1195,  battezzato col nome di Fernando, divenne “un grande teologo fra gli agostiniani. Nel 1221, dopo l’anno precedente di apostolato marocchino (in mezzo ai musulmani prese il nome di Antonio), venne in Italia, incontrò S. Francesco d’Assisi, entrando nel suo ordine. Fu da allora celebre predicatore in tutta l’Italia settentrionale e in Provenza contro l’eresia; sino al 1230 ricoprì il ruolo di ministro provinciale lombardo-emiliano.

Morì presso il convento delle clarisse all’Arcella di Padova e venne canonizzato nel 1232 a soli 11 mesi dalla morte; Pio XII lo proclamò dottore di tutta la Chiesa nel 1946.
Gli sono attribuiti i famosi Sermones in cui s’esalta la vita ascetica fondata sull’amore”. “Il culto – ha concluso il vicario generale – si diffuse prestissimo in ossequio alla sua forza taumaturga, venendo considerato nel tempo protettore della salute dei bambini e dei matrimoni.

Si  tratta di una delle più grandi figure della cristianità, essendo ancor oggi dopo secoli  amatissimo come santo tanto che la manifestazione principale della devozione antoniana è più che mai il pellegrinaggio al di lui santuario sulle rive del Bacchiglione”.
La seconda parte della messa è stata dedicata alla ‘reinaugurazione’ della chiesa: hanno parlato don Nicola Albertin, don Alex Miglioli, il vice presidente del consiglio pastorale Davide Filippi, Nadio Lanzoni.

Il vicario generale ha sottolineato il “miracolo del pronto recupero e ciò è merito dell’intera comunità stretta attorno al proprio parroco, prima don Alex, poi don Adriano; un grazie all’amministrazione comunale, ai tecnici, ai professionisti, alle maestranze, ai cittadini a vario titolo e in particolare ad Athos Verzola e Valeriano Viaro, a Nadio Lanzoni autore della riproduzione in scala della chiesa (opera visibile vicino all’altar maggiore)”. A fronte di 400 mila euro di danni (cappella, sacrestia, chiesa) ne sono stati pagati ben 320 mila, il resto sarà saldato a breve con l’aiuto di tutti. Alla fine don Alex Miglioli ha ricevuto in dono da Nadio Lanzoni una riproduzione della chiesa in formato ridotto.
Momento clou la processione della statua del santo patrono per le vie e le piazze paesane e alla fine l’affollata cena a base di pesce di mare allo stand gastronomico Pro Loco.

 

APPENDICE NEWS ( by Libro Story “Il sacro nel Polesine” written by Pia e Gino Braggion, stampato 1985) / S. ANTONIO DA PADOVA / ORATORIO – CURAZIA – PARROCCHIA DI CASTELNOVO BARIANO
<< Fu eretto nell’a.1671, da certo Francesco Rimondi e altri devoti, ma su fondo proprio, con licenza del Vescovo F. Cerri di Ferrara.  La dotò con assegno di scudi annui 15, per la celebrazione della Messa festiva; assegnò inoltre 20 stara di terreno in luogo detto “Castelnovo”, in campagna denominata la Bruja.
Il luogo è molto steso e l’Oratorio ivi è necessario, come grossa Borgata.
C’è un cappellano fisso, con l’obbligo della Messa festiv; ha inoltre questi l’incarico di insegnare la Dottrina Cristiana e deve intervenire presso la chiesa Matrice, Massa Superiore, in tutte le funzioni solenni dell’anno>>, ( relazione del Vescovo Ravasi, 1825).

Castelnovo era Castello sopra il Po alle dipendenze di Massa Superiore; nel 1431 questa località aveva 810 anime e Massa ne aveva invece ?40; nel  1676 Castelnono vne aveva 1339, Massa invece 898; nel 576 Bariano era frazione di Castelnovo, come lo era San Pietro in Valle ( ndr, ora  San Pietro Polesine).
 Da un dossier di corrispondenze tra il Vic. Gen. Cpit. Di Adria e l’I.R. Deleg. Prov. Del Polesine, emerge in modo chiaro che l’Oratorio del Rimondi ai Sabbioni, di Castelnovo sotto Massa e di S. Antonio di Castelnovo-Bariano del 1812 possiamo ricavare che c’è assoluta identità: si tratta sempre della stessa chiesa.

Lo scrivente del dossier, datato 1834, è il cappellano Luigi Biancardi ed era ivi celebrante non Mansionario; né beneficiato , ma mantenuto con <<limosine e questue>>; infatti nel 1843 non c’è più obbligo di residenza per il Cappellano, ma solo obbligo ella Messa festiva, che grava sulla popolazione, ivi molto numerosa; e nel 1862 l’Oratorio diventa di jus, vescovile e qaundo, dopo gli ammodernamenti del 1899 . l’Oratorio fu fatto Curazia, tutti sanno che già il Paese era stato battezzato col nome di Castelnovo-Bariano fin dal 1885.
La chiesa è stata ricostruita nel 1929, ed è stata solo benedetta; subito dopo la guerra (1940-1945), figura come Parrocchia autonoma, staccata da Massa Superiore.

 

Si chiama oggidì con un solo nome: Castelnovo-Bariano, dal momento che l’antico Bathriganum, donato nel 1109 dalla contessa Matilde al Vescovo di Ferrara ( Bocchi, II°, p.231) e in (Bocchi, I°, 178), dice il contrario, cioè che è il Vescovo a donarlo a Matilde; erano stati uniti fin dal 1885.
C’era qui a Castelnovo l’antichissima chiesa di S. Bartolomeo, inghiottita dal Po.
Pure il Castello, dopo il 1483 ebbe a subire gravi danni fino a scomparire alla fine dell’800.
Il Parroco don Giuseppe Bellini lasciò scritte notizie sul castello di Bariano. Ed. Verona 1861.

 

POST SCRIPTUM by Sergio Sottovia/ In questa occasione non vi propongo la storia della Chiesa Nuova insistente a San Pietro in Valle ( poi S. Pietro Polesine) ricordata col titolo di << ECCLESIA S. PETRI DE MANTUA>>.
Ma vi ricordo che ( incredibile ma vero) nel citato Libro Story by P.G. Braggion c’era questa speciale postilla dal sapore calcistico…
N.B. S. Pietro Pol. Si rese famoso per una squadra di foot-ball, che per lunghi anni fece molto scalpore; arrivò a competere con avversari di città e strappare vittorie così da giungere alla serie D, semiprofessionistica. Un paesetto di 700 abitanti sosteneva una squadra che si imponeva all’attenzione della Nazione. Improvvisamente , dice il Gazzettino 1980, << il bel giocattolo si ruppe, anzi si disintegrò e quindi non rimase che intonare il requiem per la SAMP>>.

Da segnalare ALTRESI’ che questo FLASH EXTRA SACRO precedeva questo altro significativo Sacro blow up riferito alla devozione per S. ANTONIO DA PADOVA , però in via Durante.
<< Sacello di piccole dimensioni: m.2 per 1,50; è di proprietà privata del Sig. Marchetti Orives, in località Ghinatella.
Ha più di 100 anni, Altarino con piccola statua di S. Antonio da PD. E’ tenuto bene.
Fu eretto in onore del Santo di Padova per devozione di riconoscenza, alla pietà di tutti e a ravvivarne la fede nei devoti.>>

SECONDA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 15.06.2015)/ SAN PIETRO POLESINE: 600 PERSONE IN FESTA, INAUGURATI ARCHIVIO E CENTRO GIOVANILE
Grande festa domenica 14 giugno dalle 18 in poi dietro il museo civico a cura dell’amministrazione comunale e del gruppo giovanile “La tana dei birichin” guidata da Michele Romani.
Affollato taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo archivio municipale e del centro ragazzi, il tutto ricavato dal restauro dell’ex palestra scolastica elementare: aperitivo; rinfresco; discorsi delle autorità; risotto alla mantovana; musica per tutti i gusti. Ha partecipato tutta la frazione castelnovese ogni età, la conferma che questo piccolo centro di 599 anime ha innato il senso di appartenenza.

 

Sono intervenuti ed hanno parlato il sindaco Massimo Biancardi, il vice Francesco Masini, l’assessore Anita Paganelli, i consiglieri delegati Michele Cugini, Stefano Pellicciari, Vanni Libanori, il geom. Paolo Cavaggion e l’arch. Giobattista Scarpari; prezioso il supporto logistico dei dipendenti municipali Donatella Ghisi e Modesto Modena. Momento di riflessione comune la benedizione impartita da don Nicola Albertin coadiuvato da don Stefano Certossi.

Un’opera realizzata senza debiti ma vincendo un pubblico bando pubblico Gal: 224 mila euro per 198 mila di fondi Ue, il resto soldi castelnovesi, ciò nel segno della rivalutazione dell’urbanistica tradizionale e delle vecchie costruzioni rurali. Ha vinto l’appalto la ditta cenesellese Bravaglieri: lavoro iniziati lo scorso 13 novembre e finiti pochi giorni fa. Adesso il nuovo plesso sarà arredato ad hoc.

Il sindaco Massimo Biancardi ha osservato, fra l’altro, che “l’ex palestra delle chiuse scuole elementari, da anni adibita a magazzino comunale, ha raccolto nel tempo alla rinfusa atti e documenti amministrativi locali  otto-novecenteschi, una testimonianza preziosa di storia castelnovese che per legge va conservata. Abbiamo completamente recuperato il fabbricato rispettandone le caratteristiche costruttive originali; qui è previsto un centro giovanile per incontri, conferenze, eventi, promozioni varie. Il soppalco ospiterà l’archivio opportunamente schedato da tecnici specializzati. Ringrazio i tanti coinvolti nell’operazione e i cittadini sampietresi intervenuti, per loro abbiamo realizzato quest’opera”.

EXTRATIME by SS/ La cover è per Sant’Antonio da Padova in processione ‘assistente’ tra  il vescovo Lucio Soravito de Franceschi e il sindaco Massimo Biancardi, senza nessun riferimento ad altre storie tra Castelmassa e Brescello raccontate da Giovannino Guareschi nei suoi libri.
Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo in processione dalla Chiesa di Sant’Antonio a Castelnovo Bariano, insieme al Vescovo e al Sindaco, con tutti i preti e le orsoline della parrocchia e la Gente Castelnovese, donne , uomini e bambini anche in passeggino. E tutti i Personaggi noti , compresi “Quelli del Taglio nastro a San Pietro Polesine” per l’inaugurazione dell’Archivio municipale e Centro Giovanile.


Il tutto separato da ‘stacchetti’ per onorare Sant’Antonio da Padova e il Comune di Castelnovo Bariano di cui proponiamo lo stemma relativo e targato.
Prima di chiudere by Jus Gentium Castelnovese in last photo col sindaco Massimo Biancardi insieme a “Quelli della Pro Loco", col presidente Lazzarini orgoglioso della torta e del suo staff operativo.

 

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it