Cesare Zancanaro, portiere dell’Alba Roma, vice campione d’Italia vs Bologna


29/07/2010

Ma anche pattinaggio a rotelle, hockey e pattinaggio. Campione di livello nazionale, di cui ho raccontato la Cesare Zancanaro – Story nel mio primi libro POLESINE GOL ( vedere …libri – copertine) e che nella capitale è stato il portiere- storico della mitica ALBA, la quadra che per effetto di fusione col la Fortitudo e la Roman ha prodotto la nascita della ROMA, sì quella che adesso si identifica nel ‘pupone’ Totti.

Ebbene , nelle ricerche che ho fatto a livello storico, ho avuto la fortuna che lui Cesare Zancanaro era il portiere che a quei tempi portava il berretto ma anche le ginocchiere. Un particolare che mi ha permesso di identificarlo appunto nel ‘portiere’ ( in foto a dx) della famosa ALBA ROMA. Ma mi fermo qui, ricordando che non avrei mai realizzato questa Zancanaro – Story se non avessi avuto l’insistenza di un amico speciale e prematuramente scomparso: Massimo Cattozzo.

E’ stato lui , peraltro parente della famiglia Bergamo/Zancanaro, che mi ha sollecitato insistentemente, così come ha fatto per altre storie speciali, a partire da quella di Giovanni Cattozzo altro ‘Campione & Signore” in serie A tra Bologna e Atalanta.
Perciò per onorare  una ‘storia e una amicizia familiare’ ecco che, per dare a Cesare quel che è di Cesare, Vi propongo,  come l’ho raccontata su Il Resto del Carlino, la seguente storia…
PARTENDO DA ZANCANARO PORTIERE DELLA “NAZIONALE ITALIANA” NEL RICORDO DEL GRANDE FULVIO BERNARDINI

Speciale quell’amichevole contro la Jugoslavia (11 novembre 1925) a Roma .
L’ha raccontata così Fulvio Bernardini, nel suo libro "10 anni con la Nazionale" :<< Eravamo 0-3 dopo 50 minuti...ridicolizzati dalla troppo grande superiorità degli avversari>>.
E poi:<<Fu a quel punto che Cinti sostituì il portiere della Lazio con Zancanaro dell’Alba e ordinò lo scambio tra me e Degni, che giocava centro-avanti. E avvenne l'incredibile!>>.
Cioè vinse l’Italia – romana  7-3 (2 gol Bernardini, 4 Ziroli, 1 Lo Prete) schierando Nicolini ( Zancanaro); Mattei, Corbyons; Nesi, Ferraris IV, Berti I, Battilana ( Lo Prete), Bianchi A., Degni, Bernardini,Rosso (Ziroli).

E bravo Cesare Zancanaro (classe 1904), quello che a Padova si era ‘sbizzarrito’ nel calcio ( nelle giovanili biancoscudate assieme ai Zen e Marcolongo) , ma anche pattinaggio a rotelle, hockey e pugilato.
Intanto nel Nord Italia il calcio aveva preso ...piede. E il Padova 1921-22 giocava in serie A, l’anno dopo nel girone C si qualifica al girone finale della Lega Nord. Tra l’altro per baby Zancanaro ci fu la soddisfazione di giocare l'8-7-1923 (perso 3-0 ) contro la Pro Vercelli poi campione d’Italia. In quel Padova c’era …tanto Polesine, come Barzan, ma anche i tre fratelli Monti (Alessandro, Giovanni e Feliciano, da Fratta Polesine) .

Poi la storia di Zancanaro si sposta …all’Alba ( la futura Roma) che nel 1923-24 fu campione centro meridionale e finalista contro il Bologna.
Nel 1924-25 Zancanaro era portiere ancora campione centro-meridionale e finalista per il titolo assoluto contro la "Juventus". E portiere ‘selezionato’ con la Rappresentativa Laziale contro quella Toscana, poi contro quella di Malta, quindi portiere ‘nazionale romano’ appunto contro la Jugoslavia.
Storia nella storia, con l'Alba 1925-26, uno storico derby con la Lazio di Fulvio Bernardini finito 2-2.

Però cambia il …vento, così Zancanaro poliedrico torna a Padova, dove nel 26-27 é allenatore della squadra di hockey a rotelle, campione assoluto d'Italia e delegato della F.I.H.P. per l'Italia agli europei in Svizzera. E' arbitro e giudice nazionale,  massaggiatore-allenatore del grande marciatore Attilio Callegari.
Vince anche nel pattinaggio su strada ( a Palermo) , ma per Zancanaro il calcio é una sirena ammaliatrice. E lui Cesare nel 29-30 torna portiere in  Prima Divisione a Dolo (dove insegna disegno), poi da ‘everegreen’ passa all’U.S Parma 31-32 dove gioca in serie B alcuni campionati.
Ad certo punto però scoppiano alcuni eventi bellici, e lui Zancanaro va volontario in Africa Orientale Italiana.

Poi però Cesare diventa POLESANO a tutti gli effetti. E’ l’insegnamento che lo porta a Rovigo, dove con Attilio Fasolo trova stimoli per rilanciare calcio e pattinaggio, nell'epoca di Davide Lanzoni al rugby. Particolare curioso: Cesare il portiere – allenatore (con Maci Battaglini ancora calciatore)  era anche il preparatore atletico del rugby.
Un vulcano Zancanaro: dal 1936 al 1940 al Comando Federale di Rovigo , è dt della Sezione Pattinaggio, e nel 1938-39 è quarto nello sci di fondo ( a squadre) a Dobbiaco.
Non giocherà più tra i pali, ma Cesare a Rovigo allena nel 1938-39 la squadra della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) e quella degli Universitari, partecipanti al campionato nazionale.

Di nuovo gli eventi bellici ( dal 1940 al 1944) ‘chiamano’ lo sportivo Zancanaro , e lui riparte volontario a combattere in Grecia, nella Seconda Guerra Mondiale.
Però ha ormai piantato radici a Rovigo, dove sposa nel 1940 la sua Vittoria e dove nasce nel 1941 la figlia Marilisa. Lui Zancanaro lavora ai Luoghi Pii a San Bortolo.
Certo, nel 44-45 Cesare ‘sceglie’ di allenare l’ U.S. Carloforte (Sardegna), ma nel 45-46 rientra in Polesine per allenare la Pro Rovigo, ammessa in serie C: sarà campionato di assestamento.
Il suo curriculum lo vede quindi all'Us Adriese e poi all'Us Po di Taglio di Po , in Prima Divisione.
Ritorna a Rovigo, nel 47-48 come vice di Vaniscek: sarà vittoria in serie C, ma non sarà serie B, causa ristrutturazione dei campionati.

Nel Rovigo 48-49 ci sono problemi e il presidente Emilio Milani affida la panchina a Zancanaro: poche partite poi sarà affiancato da Duilio Rallo, come allenatore-giocatore.

E’ un’amarezza mitigata da una lettera solidarietà pubblicata sul Corriere del Po ( 25.11.1948), dai seguenti giocatori: i gemelli Giuseppe e Alessandro Vicenzetti, Roccato, Zanirato, Pastorelli, Brevigliero, Pellegrino, Bertasi, Norlato, Saggioro, Cecconello, Salomone.
E sua figlia Marilisa spiega:<<Mio padre era sempre disponibile coi suoi  giocatori. Ricordo che mentre si mangiava c'era quell’odore acre da pomata, perché c’era sempre qualcuno che veniva a farsi massaggiare>>.
Anche nel Rovigo 49/50 in serie C, Cesare farà il vice di Rallo, ma nell’anno delle 6 retrocessioni quel Rovigo scese in Promozione.

Intanto, patentato allenatore a Firenze ad agosto 1950, Zancanaro, allena la Pro Rovigo, nel 50-51 in Promozione. Stagione difficile anche in società (si passa dal presidente Saggioro a Bruno Cavallaro)  e sarà retrocessione in Prima Divisione.
Ma ritroveremo Zancanaro e il Ballarin Rovigo 52/53 di nuovo in Promozione (riammesso) : sarà centroclassifica mentre l'Adriese sale in IV Serie. 
Finché si chiude nel Contarina del presidente Bruno Zaia, in Promozione 53/54,  l’ultima calcistica di Zancanaro.

Continua invece l’iperattivo Cesare. Fin dal 1950 nel pattinaggio costruiva i pattini  per i suoi allievi e per sua figlia che arriva fino alle selezioni mondiali, ma …preferisce lo studio. Sorride Marilisa:<< Quando nel 1961 rinunciai all'attività agonistica, papà Cesare fece subito sparire i pattini…." . Lui Cesare invece resta nel pattinaggio fino alla seconda metà degli anni '70, mentre era già noto come scultore, e come insegnante era passato dai Luoghi Pii all'Itis negli anni '60 e alla Media 3 Bonifacio all'inizio anni '70 ( dove il genero Bergamo era insegnante Isef).

E’ stato , Zancanaro, un ‘personaggio’ speciale anche come scultore. <<Un maestro anche come artista, grazie al quale – ha precisato sua figlia Marilisa –  tanti studenti hanno appreso da vicino l'arte del ferro battuto e dello sbalzo frequentando liberamente la sua officina>>.
Sue mostre personali sono state allestite a Rovigo, Venezia, Padova, Milano, Cortina, Bologna, Ravenna, Venezia, Riva del Garda, Firenze, Pisa, Taranto, Brescia, Cosenza. E' stato insignito di diversi premi, come il I° Premio alla Biennale di Rovigo nel 1962, il I° Premio alla Biennale Triveneta di Padova nel 1963 e la Rosa d'oro di Riva del Garda nel 1973. Alcune sue opere, a Rovigo, sono alla Chiesa della Rotonda ( lampada della Pace, del 1988) e allo stadio di rugby (monumento a Maci Battaglini, del 1971.

In definitiva una personalità forte, Cesare Zancanaro, insegnante, artista, atleta polivalente, portiere e allenatore. Scomparso nel dicembre 1989, é rimasto nei cuori di tanti atleti, ai quali ha chiesto tanto ma ha dato tanto.
EXTRATIME/ Nella fotogallery – storica abbiamo scelto il Cesare Zancanaro interdisciplinare ed artista. Perciò , dopo la foto testina- d’apertura con l’Alba Roma ( poi anche in foto squadra) abbiamo esemplificato il suo percorso –vita con le foto di Cesare portiere  nel Padova e a Roma nell’Alba ( con relative didascalie autografe). Sia da portiere vs Bologna ( in parata su Borgato) e sia con la Rappresentativa Laziale vs Rappresentativa Maltese, nonché con l’amico nemico Nicolini ( i due portieri - staffetta della strepitosa vittoria nell’amichevole contro la Jugoslavia.

Poi Cesare Zancanaro portiere a Parma e campione di Pattinaggio. Quindi ‘allenatore con gli occhiali’ del Rovigo 1949 assieme a suoi ‘quattro pupilli’ come ancora da didascalia autografa ( e di Franco Roccato racconteremo una storia a parte)  e col Rovigo in serie C 1948-49 ( in piedi da sx: Saladini dirigente, Cesare Zancanaro , Turri, Brevigliero, Pavanello, Cordella, Menin, Andrioli, Giovanni Cattozzo, Ferrari, Munari accompagnatore; accosciati: Cecconello, Tin, Pastorelli) .
Giusto per chiudere con la foto – tessera allenatore di Cesare Zancanaro, un ‘ artista dello sport’ e della scultore, come documenta l’ultima foto del ‘ maestro’ di vita e di sport.



Sergio Sottovia
www.polesinesport.it