Convegno a Castelmassa sulla ‘Transpadana Ferrarese’ con Andreoli, Agostini, Brenzan/ Sugli effetti del Congresso di Vienna nella storia delle 21 + 2 Parrocchie passate nel 1818 dalle Arcidiocesi di Ferrara e di Ravenna alla Diocesi di Adria


Al Teatro Cotogni di Castelmassa il convegno sulla Storia Ecclesiastica della Transpadana Ferrarese è stata presentata da Ha poi presentato gli ospiti: mons. Bruno Cappato (responsabile de La Settimana e di Radio Kolbe, oltre che della biblioteca del seminario vescovile) e il dottor Adriano Mazzetti (già direttore dell'Accademia dei Concordi di Rovigo e attuale archivista responsabile della biblioteca del seminario vescovile).
Non una celebrazione ma un focus storico che ha trovato come oratori ufficiali i professori Alberto Andreoli (università di Ferrara) e Filiberto Agostini (università di Padova), in occasione del 200° della Transpadana Ferrarese con relative considerazioni sul passaggio delle 21 + 2 Parrocchie passate nel 1818 dalle Arcidiocesi di Ferrara e di Ravenna alla Diocesi di Adria , sostanzialmente per effetto del Congresso di Vienna del 1815.
Come ben spiega il promoter del convegno al teatro Cotogni di Castelmassa, cioè il professor Paolo Brenzan ( noto qui su www.polesinesport.it come peraltro don Bruno Cappato & Radio Kolbe story…basta chiedere a Google) nel reportage written by Franco Rizzi , cantastorie dell’enclave altopolesano.
Un approfondimento che peraltro avrà un seguito perché ci sarà il prossimo lunedì 30 aprile un ulteriore approfondimento con il "Percorso nella Transpadana Ferrarese ed incontro comunitario a Ficarolo". Oltre agli incontri con le Comunità di Ceneselli, Castelmassa , Ficarolo promossi a livello interprovinciale.
E con la presenza significativa degll’arcivescovo di Ferrara Giancarlo Perego e del vescovo di Adria Rovigo Pierantonio Pavanello , concelebranti la messa con i parroci e i sacerdoti della Transpadana.
Senza contare la partecipazione del coro polifonico della cattedrale di Adria. In quanto il canto in tutte le chiese delle Parrocchie è sempre stato uno dei mezzi privilegiati per l’Uomo Cristiano che cerca il contatto col Signore Universale.

 

ANTEPRIMA MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 18.04.2018) / CASTELMASSA: IL 2OO° DELLA TRANSPADANA FERRARESE; CONVEGNO E TURISMO RELIGIOSO
Al congresso di Vienna del 1815 le potenze vincitrici di Napoleone riconobbero agli Asburgo un grosso rafforzamento geopolitico tanto che fu creato il vicereame del Lombardo-Veneto, avendo come strategico confine naturale sud il Po. La Transpadana Ferrarese che sin dal 1582 era passata al papa con capoluogo Ferrara e governata da un cardinale legato (l'attuale Polesine compreso fra Canalbianco e Po da Melara a Crespino) fu inglobato nei domini austriaci e ciò sino al 1866. Tale territorio conserva ancor oggi spiccata sensibilità collettiva ferrarese, oltre al dialetto emiliano.
Il prof. Paolo Brenzan, noto studioso di storia ecclesiastica locale osserva che le decisioni viennesi in temporale ebbero successive conseguenze in spirituale.
"200 anni fa - ci dice il ricercatore massese - il 1° maggio 1818 papa Pio VII con la bolla De salute dominici gregis disponeva il passaggio dall'arcidiocesi di Ferrara  alla diocesi di Adria delle 21 parrocchie della Transpadana: Fiesso, Pissatola, Canaro, Trecenta, Bagnolo con Runzi, Sariano, Giacciano, Zelo, Occhiobello, Gurzone, Stienta, Gaiba, Ficarolo, Salara, Massa Superiore (l'odierna Castelmassa), San Pietro in Valle (l'odierno S.P. Polesine) con Bariano (a Castelnovo la parrocchia fu fondata solo nel 1953), Calto, Ceneselli, Bergantino, Melara, S. Maria Maddalena.

Contestualmente le parrocchie adriesi a sud del Po (Ro Ferrarese, Zocca, Guarda Ferrarese, Ruina, Rero, Connacervina e Mesola) venivano aggregate a Ferrara. Il vescovo di Adria inoltre acquisiva giurisdizione sulle parrocchie di Crespino e S. Apollinare che sino al 1818 appartenevano all'arcidiocesi di Ravenna, passando dalla dipendenza ecclesiastica ravennate a quella veneziana".

"Per ricordare - conclude Paolo Brenzan - questo passaggio civile ed ecclesiastico, per evidenziare il valore umano, culturale, religioso di questa parte rilevante della nostra diocesi e soprattutto per riconoscerci parte di una comunità cristiana ricca di storia e di valori, sono state programmate alcune iniziative, ciò a cura della biblioteca del seminario di Rovigo e della scuola diocesana di formazione teologica, in sintonia con la comunità cristiana della Transpadana".
Il PROGRAMMA.
Martedì 24 aprile al  teatro Cotogni di Castelmassa alle ore 15 convegno intitolato "1° maggio 1818-1° maggio 2018: a duecento anni dal passaggio di parrocchie dalle arcidiocesi di Ferrara e di Ravenna alla diocesi di Adria"; ciò a cura della biblioteca del seminario di Rovigo e dell'università popolare di Castelmassa, Castelnovo Bariano e Calto. Oratori ufficiali i professori Alberto Andreoli (università di Ferrara) e Filiberto Agostini (università di Padova).

Lunedì 30 aprile il "Percorso nella Transpadana Ferrarese ed incontro comunitario a Ficarolo" Alle 15 partenza in pullman da Rovigo. Alle 15.45 a Trecenta incontro con la comunità e visita alla chiesa di S. Giorgio. Alle 16.30 a Ceneselli incontro con la comunità e visita alla chiesa dell'Annunciazione. Alle 17 a Castelmassa incontro con la comunità e visita alla chiesa di S. Stefano. Alle 18 a Ficarolo incontro con la comunità, considerazioni sul 200° e visita alla chiesa di S.  Antonino; alle 19 santa messa concelebrata dall'arcivescovo di Ferrara Giancarlo Perego e del vescovo di Adria Rovigo Pierantonio Pavanello con i parroci e i sacerdoti della Transpadana; partecipa il coro polifonico della cattedrale di Adria. Il rientro a Rovigo è previsto entro le ore 22.
Per informazioni e prenotazioni biblioteca del seminario-La Settimana (0425/34534, mail lasettimana@lasettimana.it); scuola di formazione teologica-centro Don Bosco (346/3395166, mail info@teologiarovigo.it.

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 25.04.2018)/ CASTELMASSA: CONVEGNO  DI STORIA ECCLESIASTICA SUL 200°  DELLA TRANSPADANA FERRARESE
( TEATRO COTOGNI ‘PIENO’)
Martedì pomeriggio 24 aprile ha avuto grande successo in un teatro Cotogni strapieno il convegno di storia ecclesiastica A duecento anni dal passaggio di parrocchie dalle arcidiocesi di Ferrara e di Ravenna alla diocesi di Adria: 1° maggio 1818-1° maggio 2018.
L'evento è stato voluto dalla diocesi di Adria-Rovigo, dalla biblioteca del seminario vescovile di Rovigo, dalla scuola diocesana di formazione teologica di Adria-Rovigo e dall'università popolare di Castelmassa, Castelnovo Bariano e Calto.
A nome dell'amministrazione comunale massese ha porto i saluti  l'assessore alla cultura Roberta Azzolini.
La professoressa Anita Pini, presidente della locale università popolare, ha fatto gli onori di casa, emozionata per l'importante evento, che ha visto molta "gente veneta ed emiliana venire qui oggi. Detta location si inserisce  nel programma annuale dell'anno accademico 2017-2018" .
Ha poi presentato gli ospiti: mons. Bruno Cappato (responsabile de La Settimana e di Radio Kolbe, oltre che della biblioteca del seminario vescovile) e il dottor Adriano Mazzetti (già direttore dell'Accademia dei Concordi di Rovigo e attuale archivista responsabile della biblioteca del seminario vescovile).
Mazzetti e Cappato hanno brevemente spiegato le finalità dell'incontro, presentando poi i due relatori ufficiali, entrambi docenti universitari: il prof. Alberto Andreoli (Ferrara) e il collega Filiberto Agostini (Padova).

 

 

Alberto Andreoli ha trattato della Storia Antica della diocesi di Ravenna: i primi secoli cristiani; Ravenna capitale politica e religiosa; Adria e Ferrara (le parrocchie); il Polesine di Adria e di Ferrara; Riforma e Controriforma; la razionalizzazione parrocchiale del '700; gli albori dell'illuminismo... Lo storico ferrarese si è servito, fra l'altro, degli studi di Vasina, Franceschini, Zaghini, Battelli e altri. in un excursus affascinante dalla prima era cristiana all'età moderna,usando gli audiovisivi.
Filiberto Agostini si è soffermato sulle Diocesi di Adria e Ferrara (1780-1820).

"I confini parrocchiali - ha osservato lo studioso patavino - quasi mai nel tempo hanno coinciso con quelli amministrativi...  Certo il giurisdizionalismo settecentesco ha indotto già la Venezia ducale ad un'opera di riordino parrocchiale pure in diocesi di Adria, ciò dal 1780 sino al 1797 quando Napoleone soppresse la Repubblica di San Marco. La badiese Abbazia della Vangadizza (clero regolare) ebbe storia autonoma sino alla soppressione napoleonica. Importante il riformismo del clero da parte di Parigi prima, poi di Vienna".
L'età postnapoleonica.
L'imperatore viennese Francesco II, uno dei vincitori di Napoleone, figlio di Leopoldo II, dal padre aveva ereditato lo zelo e la tenacia ma non l'intelligenza politica e lo spirito riformatore; sospettoso verso ogni novità e diffidente di tutti, incarnò in pieno la Restaurazione, insieme al suo primo ministro Metternich.

 

Il congresso di Vienna del 1815 sancì il predominio austriaco in Italia con la creazione del vicereame del Lombardo-Veneto, cui si diedero sicuri confini naturali in senso strategico sul Po.

Fu creato,con decreto imperiale asburgico, il Polesine attuale tanto che la Transpadana Ferrarese, 370 kmq tra Po e Canalbianco (due zone: Melara-Canaro; Crespino-Ariano) passò sotto Rovigo.

Papa Pio VII si adeguò alla nuova realtà geopolitica tanto che il 1° maggio 1818 con la bolla De salute dominici gregis, facendo coincidere i confini ecclesiastici con quelli politici: le 21 parrocchie della Transpadana Ferrarese passarono dalla diocesi di Ferrara a quella di Adria, inglobando questa anche Crespino e S. Apollinare (Ravenna); quelle adriesi a sud del Po (Ro Ferrarese, Zocca, Guarda Ferrarese, Ruina, Rero, Cornacervina e Mesola a Ferrara.
"Il clero altopolesano - ha concluso lo storico patavino - non risentì del cambiamento e in senso pastorale agì come prima. I documenti dell'epoca, al contrario, confermano le tristi condizioni socio-economiche della popolazione, affetta da fame atavica,  alluvioni, analfabetismo, epidemie (pellagra e tifo). I parroci, pur loro poveri, erano i primi ad assistere i fedeli, quando le strade invernali erano impraticabili e l'unico mezzo certo era la barca tra fiumi e canali".

 

EXTRATIME by SS/ Quante storie di vita racconta la ...Storia. Così con riferimento alla Abbazia della Vangadizza merita citazione , sul piano del diritto ecclesiastico e anche cronologicamente , l'Abbazia di Gavello ( ma potremmo anche dire di Canalnovo) dove ...la salma di San Beda ( unico santo polesano perchè San Bellino era padovano) è stata trafugata di notte dai genovesi.
Per il resto , eccovi tutta la fotogallery relativo al Convegno organizzato al teatro Cotogni di Castelmassa, con immagini di per sè stesse eloquenti ( Mazzetti con la cravatta rossoblu e don Bruno Cappato primo a dx in last flash) e che , visto anche i nomi citati nei file, non hanno bisogno di specifiche didascalie.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it