Crespino Calcio Story - Amarcord, dalle origini al Grande Calcio sponsor Cobragas col Maestro Rossi in Promozione’ allo stadio Aldo e Dino Ballarin/ E ripartenza CSI & Fulgor 1967 up to team winner 1987-88 by Zambelli & Biasiolo


Eravamo in sequenza con i nostri Personaggi Story ed avevo già preparato la Fabrizio Biasiolo Story, ma… mi sono ritrovato per una selva oscura che la diritta via era smarrita.
Già , ritrovato, ma in senso positivo , perché ho ritrovato uno speciale ‘amarcord’ frutto di un lungo rewind sulla Storia del Calcio a Crespino che avevo deciso di ‘memorizzare per onorare, anche se imperfettamente e incompiutamente, CHI aveva coagulato attraverso la passione per il calcio un importante senso di Comunità attraverso Sport & dintorni.

E allora, rimandando al ‘prossimo turno’ la Storia di ‘champion’ Fabrizio Biasiolo, vi propongo tout court in prologo la citata Crespino Calcio Story che avevo messo ‘nero su bianco’ titolando  <<“Sul mio personalissimo cartellino” / Girotondo infantile ma non troppo >>.
Giusto prima della importante promozione frutto della vittoria nel Campionato 1987 capitalizzata in tandem soprattutto by presidente Francesco Zambelli & Staff con mister Fabrizio Biasiolo pro Fulgor imbattuta i tutto il campionato ma soprattutto in nome di una ‘Comunità’ ritrovata partendo dal basso.

 

 

 

Una lunga e significativa Crespino Calcio Story che, per quanto possibile, certifichiamo sia in Appendice Flash story sul periodo ‘Cobragas’ metà anni 50 ( written ‘dal di dentro’ by crespinese Fabrizio Braga, figlio dello sponsor) che nell’ampia fotogallery raccontata in calce nell’Extraime.
Tra didascalie e commenti, dalle origini del Calcio a Crespino ( anche pre Guerra Mondiale) fino alla citata promozione 1987/88 con grande festa andata in scena sia sul campo che per le vie del paese, con tanto di banda, majorettes, tra giocatori della Fulgor , tifosi e famiglie orgogliosamente protagoniste.

 

 

 

 
MAIN NEWS – CRESPINO CALCIO STORY ( di Sergio Sottovia 1988) / AMARCORD STORY, DALLE ORIGINI ALLA STAGIONE 1987/88 – PER LA PROMOZIONE DELLA “FULGOR CRESPINO” DEL TANDEM ZAMBELLI – BIASIOLO PROMOSSA IN SECONDA CATEGORIA
 ( “Sul mio personalissimo cartellino” / Girotondo infantile ma non troppo )

Se all’inizio di questo campionato, avendo tutti gli elementi a disposizione , avessimo fedelmente applicato la semplice formula di C.F. Gauss, già allora avremmo potuto sapere che la FULGOR la sua Pasqua l’avrebbe certamente celebrata entro i primissimi giorni di aprile.

 

 

 

Invece ora, per sconsiderata curiosità, dal vaso di Pandora ne è fuoriuscito tutto l’ amarcord con il suo rosario di perle e coralli e la necessità di scomodare talvolta l’Erasmo olandese.
Ma “la palla è rotonda” – ha sempre detto il carneade crespinese Cislenko Panin- cosicché per farla o vederla rotolare ci si son messi un po’ tutti, i Figli di Fetonte.

 

 

 

Invero è però che , sì ci sono i santi , ma ci son pure i Dottori della Chiesa e del Calcio, e per Bertino Carion i miracoli non erano mai troppi: lui centravanti chiamato “Veleno” stava male se col pallone non gonfiava la rete avversaria. Li ricordo quei tempi d’oro e gli eroi erano Martinelli, Mosca, Naccari , i Formenton, l’Angelo Nolo, Toni “la cita” Romanin in porta a volare come sulle liane, poi Guido Milani ( una storia poi a Bolzano) e Carion in attacco e Giorgio “Oscarin” Bega in difesa. Si parlava come allenatore del padovano Casonato, funzionario della locale Cassa di Risparmio.

 

 

 

Nei ricordi di quei tempi risalta l’impegno organizzativo del maestro Rossi, già portiere all’Adriese dove aveva come secondo quel Dino Ballarin che andrà al GRANDE TORINO col fratello Aldo: proprio la tragedia di Superga farà dedicare ai Fratelli Ballarin lo stadio di Crespino.
Nella stagione 1954/55 il Crespino giunse secondo in Prima Divisione, punti 32 contro i 36 della capolista Ballarin Rovigo. Per entrambe fu il passaggio in Promozione.

 

 

 

Nella stagione successiva , in Promozione, sulle maglie del Crespino apparve la scritta Cobragas, il nome dello sponsor.
Annata 55/56 , per quel Cobragas del presidente Braga, i tifosi riempivano le corriere per andare in trasferta , a Isola della Scala che fu promossa in IV^ Serie dopo spareggio con la Sambonifacese, a Badia e Contarina, a  Cerea e a Castelmassa contro il Dextrosport, a Bovolone e Minerbe, a Nogara e a Rovigo contro il Ballarin, a Lendinara e Cologna Veneta e Legnago, e contro le due che retrocessero Polesella e Trecenta.
A quei tempi la IV^ Serie è come la Serie D , era quel che è adesso la Serie C2.

 

 

 

Scusate se è poco !
Nelle partite casalinghe il maresciallo Alagna ricorreva alle maniere forti per sedare i bollenti spiriti dei …tifosi avversari.
Ricordo che Carion scavalcò la rete per andare a scazzottare in difesa del fratello , rientrò in campo senza che l’arbitro prendesse provvedimenti, poi “Veleno” Carion segnò il gol decisivo per il Cobragas Crespino.

 

 

 

Sull’anello in terra battuta del comunale, al Ballarin di Crespino, non c’era solo calcio, ma anche atletica e ciclismo. Le ultime esibizioni ciclistiche sfumavano quando gli effetti della GRANDE ALLUVIONE del 1951 bloccavano le articolazioni delle già reumatiche gambe dell’economia locale e intere famiglie completavano il grande esodo verso Milano-Torino-Genova, il triangolo industriale italiano.

 

 

 

Ricordo la ricostruzione, le strade, la luce elettrica, l’occupazione operaia e bracciantile, i canapini , i comizi strapaesani dei vari Spartaco Folchini, Athos Carletti, Guerrino Lissandrelli e Gino Guarato , mentre gli uomini di partito di notte affiggevano e stracciavano i manifesti elettorali.
Cominciava a sparire la coltivazione del tabacco , la canapa nei maceri aveva gli ultimi sussulti, mentre i lenti carretti sulle strade bianche lasciavano il passo agli sgangherati camion O.M. per il trasporto delle bietole alla piarda e allo zuccherificio.

 

 

 

NOI CHE…da ragazzini giocavamo anche scalzi a calcio e ci si rinfrescava i piedi saltando sul retro della “scianzarola” pubblica, guidata da Vasco per bagnare le strade in estate ed evitare che il via vai dei veicoli mandasse troppa polvere nelle case. 
Nelle campagne i lontani fari dei primi Landini, Fergusson e Mac Cormick erano gli occhi del nuovo contadino notturno; i buoi smettevano di tirare l’aratro.
Ricordo che il pacchetto delle Alfa, sigarette popolari, si pagava con due uova e i fioretti a maggio riempivano gli oratori prima che l’ultimo canto delle mietitrebbie regolasse i conti della gente; anche per questo erano feste le sagre di borgata a Sant’Antonio, all’Aguiaro e al Passetto, in attesa che il cambio casa avvenisse nel giorno di San Michele.

 

 

 

A Crespino si ringraziava il Signore tutto l’anno per il pane quotidiano; si andava tanto poco in macelleria che la carne di pollo non era ancora carne alternativa e il ‘bosgato’ era quasi sciccheria.
Nella stagione 1956/57 il Cobragas Crespino va in caduta verticale.
Sarà penosa retrocessione, ultimo con soli 9 punti in classifica, penalizzato pure di un punto.

 

 

 

Era l’epoca che alla Fiera di Settembre i figli mangiavano zucchero filato , le madri piangevano alla rappresentazione delle “Due Orfanelle”, il Circo occupava il centrocampo del comunale Ballarin, come una piazza d ’ armi con le sue tigri , i leoni, gli elefanti e l’intera carovana.
Non c’era ancora il calcio in TV, ma c’era Lascia o Raddoppia e  si riempivano le osterie e poi i cinema , col signor Blanda , ferrarese da Cologna che attraversava il Po col “passo” perché gestore del Cinema Comunale di Crespino,  bravo ad abbinare Mike Bongiorno ai film western dal previsto arrivo all’ arrivano i nostri.

 

 

 

Anche per questo , al cinema comunale come al cinema parrocchiale Manzoni, le ore del pomeriggio domenicale erano semplici e spensierate.
Nelle case si ballava col grammofono, parlando di donne e motori, di Ducati, Morini, Laverda, Gilera e Moto Guzzi e di Giacomo Agostini; mentre Nilla Pizzi e Luciano Taioli nelle balere di periferia, come al Garden da Braiato o all’estiva Arena, sollecitavano i primi sogni d’amore per la solita Maria.
Ma a Crespino, che nella toponomastica cittadina registra la significativa Via Gioco del Pallone, il calcio era ormai praticamente spento, a livello ufficiale.

 

 

 

I borghi non era più luoghi di aggregazione serale; le moto e le macchine cominciavano a portare lontano. Non si giocava più a lipa, pandolo, muffa e sguazza.
In piazza Fetonte c’erano le Acli e il Joker, c’era il richiamo dei bar col flipper e il calcetto, per i più grandicelli il biliardo con le boccette e il juke-box, e i primi sogni proibiti.
Nei primi anni sessanta non c’è più calcio ufficiale a Crespino: il Fetonte calciatore si è inabissato nel Po.

 

 

 

Don Benedetto, quando c’erano ancora due preti a Crespino, era grande animatore dei giovani, con gite in bicicletta, incontri e Grest estivi, per ju e preju, corali e tornei Csi; però poi Don Benedetto ha lasciato Crespino per la parrocchia di Mardimago e per una nuova crescita d’anime.
Altri presidenti di un calcio maggiore o minore furono Mario Saccardin, Negri e Luigino Pivari.
Nel 65/66 il calcio è a livello di CSI e il Crespino vince i provinciali juniores, riproponendo passione sportiva al seguito della fase regionale , fino a Ponte delle Alpi.

 

 

 

E’ nel 1967 che riparte il calcio , a livello di FIGC, con l’affiliazione della FULGOR CRESPINO.
Certo anni difficili, quelli iniziali, ma piano piano la bandiera Fulgor si è ritagliata uno spazio orgoglioso nel panorama polesano.
Intanto l’esperienza dirigenziale del maestro Rossi, del presidente Ernesto Cagnoni e Amedeo Carravieri, di Bruno Tenan , Angelo Nolo e Benito Crepaldi,  fruttava ancora col salto in  Seconda Categoria , poi la ricaduta in Terza, campionati di vertice, ma vittorie della Fiessese e poi Polesella.

 

 

 

E’ nella stagione 71/72 che la Fulgor guadagna il diritto di salire in Seconda Categoria.
Tra quei  protagonisti Masiero in porta, poi Braga, Arduino ‘Didi’ Turolla,  Andreolli, Fantinati, Fogagnolo, Fornasiero, Capelli, Manfrinati, con Zamboni che veniva dalle importanti esperienze di  Trento  e Rovigo, dove prima si era fatto onore Azzolino Verzolla, altro attaccante crespinese.
Tra i giovani in evidenza Sichirollo e Daniele Biasiolo, mentre avevano fatto strada Girotto alla Spal, Fabrizio Biasiolo al Rovigo e al Vicenza.

 

 

 

Su una steinbeckiana corriera stravagante il calcio crespinese viaggiava su e giù per il Polesine ad incontrare Papozze, Loreo, Bottrighe, Cavarzere, San Martino, Polesella, Canaro, Stienta e Fiessese per alcuni anni di buon calcio.
Due anni in Seconda Categoria, allenatori il maestro Rossi con Turolla e Angelo Nolo, tra i giocatori appaiono i fratelli Astolfi, Moretti, Giolo, i ferraresi Balolla e Trevisan, ma anche i giovani Casazza, Carravieri, Benetti, Vason , Riberto, bravini ma ancora acerbi per la categoria.

 

 

 

Così la Furgor Crespino 1974/75 retrocede malamente in Terza categoria.
Cambia anche l’assetto societario per una gestione che ha minori possibilità e minori pretese.
Qualche anno buio sul piano dei risultati, ma le vestali Gigi Cestari, Gianfranco Malaspina, Giovanni Andreolli hanno mantenuto acceso il fuoco d’Olimpia su una nave-Fulgor che ha trovato nel barbiere Doretti, poi Dentello e “Centina” Cestari i suoi esperti carpentieri.

 

 

 

Sull’Arca di Noè ci son saliti un po’ tutti, anche allenatori dal calibro minore, come Rossetto, il sottoscritto Sergio Sottovia, Dentello, Sagredin, Roncagallo, Drago, Giolo, Daniele Biasiolo, Dall’Occo,  per oltre 15 campionati di Terza categoria mai giocati per vincere. Tanti giocatori locali, come Mario Stocco ed Enzo Fabbris,  più Osti e Mario Zacconella, Romagnoli, Sivieri , De Maria, in attacco Fausto Giovannini poi Zampollo. 
Soltanto le vittorie degli Allievi ,stagione 80/81 allenatore Luigi Dentello, poi 82/83 Giovanissimi con Giuseppe Sergio Visentin e 83/84 ancora Allievi con Visentin facevano germogliare nuovi fiori sportivi sulla strada del presidente Francesco Zambelli.

 

 

 

Primo su tutti Matteo Balzan che sarà protagonista  per alcuni anni nelle file del Rovigo, poi Massimo Andreotti,  Luca e Nicola Crepaldi  si faranno onore con l’Adriese,  mentre Tullio Miari andrà a Costa, per adeguato spazio alle loro aspirazioni.
Nella stagione 86/87 con alla presidenza Paolo Guidorzi e allenatore Vittorio Dall’Occo, la Fulgor è stata in corsa per la vittoria, ma alla fine è passata in Seconda la Frattense di mister Fiorenzato.

 

 

 

Nell’ultimo atto, di quest’anno, un eterogeneo pubblico di artisti, poeti e navigatori ha accompagnato gli attori in uno spettacolo di elzeviri tecnici, di opportunismo ed incisività tattica, di filippiche e di veroniche, di anticipi e di impatti e di allunghi a smanacciare, mentre i clown, i mangiafuoco e i saltimbanchi apparivano e sparivano in una affabulazione da palcoscenici più importanti.
Tre artefici su tutti: Francesco Zambelli regista presidente, Fabrizio Biasiolo regista allenatore, Benito Crepaldi regista capotifoso.

 

 

 

APPENDICE FLASH STORY ( di Fabrizio Braga, by Il Ventaglio 90, n. n.47 luglio 2013 ) / STORIA POLESANA/ LA COBRAGAS : STORIA DI UN MARCHIO

Nella prima metà degli anni ‘50 del secolo scorso, la fantasia imprenditoriale di due personaggi polesani diede vita ad un’iniziativa nel settore energetico nazionale che rappresentò per il Polesine, in lenta ripresa dopo il dramma della grande alluvione, un modello di sviluppo molto apprezzato.
L’uso domestico del gas liquido, estremamente diffuso grazie all’utilizzo dei fornelli per la cottura degli alimenti, favorì l’affermarsi delle maggiori compagnie di distribuzione del combustibile a livello nazionale, Liquigas e Pibigas, in virtù anche della capillare rete di rivenditori presenti nel territorio.

 

 

 

In questo contesto sociale ed economico in notevole crescita, il rag. Bruno Braga di Crespino (contitolare delle Fornaci “Valpadana” di Villanova Marchesana con il cognato comm. Emilio Totti) ed il cav. Furio Cogo, noto possidente di Rovigo, amici da una vita, decisero di costituire una società polesana con marchio locale per l’imbottigliamento e la distribuzione del gas liquido ad uso domestico.
La società assunse il nome di Cobragas dalla fusione delle generalità dei due fondatori e si dotò anche di un proprio logo in grado di caratterizzare il prodotto: un cobra di colore grigio stilizzato in campo giallo-verde adagiato su una bombola marchiata.

 

 

 

Alle porte di Rovigo, in fregio alla Strada Statale per Adria, venne realizzata la Sede sociale, in un’ampia area ove fu impiantata la Centrale per l’imbottigliamento del prodotto, attrezzata con un grande serbatoio cilindrico pensile per lo stoccaggio del gas proveniente da Marghera e dotata di un consistente parco bombole.
Ben presto il gas “polesano” si affermò in città e in buona parte del medio polesine, gratificando i fondatori dell’iniziativa che, con una certa fantasia innovativa, ritennero si fossero create le condizioni per commercializzare il combustibile gassoso anche per autotrazione.

 

 

 

Erano infatti gli anni in cui venivano installati sulle autovetture a benzina i primi rudimentali impianti a Gpl che consentivano, oltre ad un notevole risparmio economico, anche maggiore autonomia chilometrica all’automezzo alimentato alternativamente da entrambi i carburanti.
Dopo un’adeguata campagna pubblicitaria, la Cobragas realizzò a questo proposito un impianto estremamente semplice nei pressi della Centrale: un condotto per l’erogazione del prodotto e una bilancia per la pesatura del gas.

 

 

 

Il “pieno” di carburante veniva quindi effettuato da un addetto che provvedeva a scollegare dall’impianto dell’autovettura la bombola esaurita, la pesava per calcolare la tara prima del riempimento, e operava quindi una nuova pesatura per poter esigere, al momento del rimontaggio, il pagamento del combustibile fornito. Semplici operazioni al giorno d’oggi impensabili alla luce delle rigorose norme di sicurezza.
La campagna promozionale della Cobragas, oltre ai metodi tradizionali, si avvaleva anche di una moderna forma di pubblicità itinerante: un minuscolo automezzo realizzato dall’adattamento a furgone della famosa “setta”, microvettura prodotta negli anni ‘50 dalla casa automobilistica Iso ed attrezzato con il plastico dello spaccato di un’abitazione alimentata ovviamente con mini bombole Cobragas.

 

 

 

L’iniziativa ebbe molto successo soprattutto in occasione di ricorrenze locali, di manifestazioni pubbliche o di gare sportive.
Ma il colpo d’ala per quei tempi, da parte dei responsabili della società al fine di promuovere ulteriormente il marchio Cobragas, si manifestò nel sostegno economico - una vera e propria sponsorizzazione - alla squadra di calcio del Crespino militante nell’allora campionato di Promozione, rapportabile all’attuale Serie D secondo il raffronto operato da Sergio Sottovia, noto giornalista specializzato.

 

 

 

La ghiotta opportunità si presentò allorquando il Crespino, classificatosi secondo nel campionato di Prima Divisione dell’anno ‘54/’55, venne promosso alla serie superiore e si trovò quindi ad affrontare compagini molto agguerrite. Grazie anche al supporto economico della Cobragas, la squadra neopromossa fu in grado di partecipare ai campionati degli anni 1955/56 e 1956/57 classificandosi rispettivamente a metà classifica e (ahinoi!)... all’ultimo posto.

 

 

Al di là dei risultati sul piano agonistico, la circostanza di una formazione sportiva sostenuta da un’attività commerciale introdusse anche un’assoluta novità: la squadra di calcio di Crespino fu infatti tra le prime, se non la prima in Italia, a fregiarsi sulle maglie del marchio dello sponsor in competizioni ufficiali.

 

 

 

A seguito del risultato negativo conseguito nell’ultimo campionato di Promozione, l’attività sportiva della squadra crespinese subì una pausa di alcuni anni. Ma ciò fu anche conseguenza del mancato rinnovo del sostegno economico da parte della Cobragas, dovuto però non tanto ai risultati negativi della squadra, quanto piuttosto al repentino scioglimento della società: un episodio questo imprevisto e per certi versi traumatico.

 

 

 

Avvenne che il colosso nazionale della Liquigas - operante dall’immediato dopoguerra nel settore - al fine di eliminare la concorrenza locale, che evidentemente cominciava a dar fastidio, avanzò una proposta di acquisto della società polesana, praticando un’offerta molto vantaggiosa e pertanto irrinunciabile.

 

 

 

La Cobragas ammainò pertanto la sua bandiera col cobra, concludendo in breve un’attività che aveva manifestato aspetti innovativi, rappresentando un esempio di fantasiosa capacità imprenditoriale nel Polesine post alluvione ed un primo pioneristico approccio tra il mondo dello sport e le attività economiche operanti nel territorio.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover onoriamo la Fulgor Crespino così come abbiamo già fatto nel 2007 su un importante sito internet in occasione della Festa per i 40 anni della società ( vedi da sx Luigi Ziviani sindaco di Crespino a fianco del presidente Paolo Guidorzi, di Tiziana Virgili presidente della Provincia di Rovigo, di Luigi Pavani promoter dell’Evento nel quale è stato presentato la mia trilogia libraria “Polesine Gol – Campioni & Signori “.
Quindi in apertura di fotogallery presentiamo in poker kit e significativamente in doppio tandem da sx Massimo Andreotti & maestro Umberto Rossi + bomber Girotti ( del Canaro) capocannoniere del Torneo Fetonte premiato da Francesco Zambelli all’epoca presidente e tuttora Femi- Cz sponsor 2020.
Ma partendo cronologicamente da lontano con le squadre storiche del Calcio Crespino, ecco la foto in bianconero del Calcio Crespino dapprima tra i dirigenti Umberto Rossi ( sx) e Angelo Nolo ( dx ) con sfondo Villa Marzolla all’epoca ‘non coperta’ dalle nuove case popolari; poi in foto team Campionato di Seconda Divisione 1947/48 che mostra in piedi da sx Muraro (dir.) , Cotti , Formenton , Bersanetti , Turolla , Luisari,  Mantovani ; in basso da sx Cattozzo, Nolo, Romanin Antonio, Crepaldi , Bega.detto ‘Oscarin’.
Invece per quanto riguarda il successivo Calcio Crespino 1951 ( in maglia bianconera con dedica) si riferisce alla finale regionale Crespino – Stanga vinta 3-1 , con in piedi da sx  Rossi (dt),  Berganton, Martinelli, Sichirollo, Nolo, Nonnato, Bondesan, Pavanati , Carravieri (dir.); accosciati da sx Bortolotti,  Romanin Antonio,  Carion, Romanin Aldo detto ‘Cilo’ , Bega.
Con riferimento  Crespino sponsorizzato CobraGas eccolo in foto Campionato di Promozione 1953 con , in piedi da sx, Cazzola (dir.) , Crepaldi , Nolo, Zecchini , Martinelli , Carion, Faccini,  Carion Mario  (dir.); accosciati da sx Fabbri,  Mosca , Guido Milani , Crepaldi , Naccari.
Gran bomber Guido Milano ( vedi sua Story su questo sito www.polesinesport.it) , che vi proponiamo prima in gol su rigore nel Cobragas che ha impattato 2-2 vs San Bonifacio, poi al tiro stessa annata vs Legnago.
Epoca quindi di grandi squadre venete , come dimostra anche la Classifica finale del Campionato di Promozione 1955/56 vinto dalla Scaligera sulla Sambonifacese, Badia, Contarina, Dextrosport…etc etc fino alle retrocesse polesane G.I.Polesella e Trecenta.

 

 

 

 

Con riferimento invece agli anni Sessanta, vi proponiamo due foto ei tornei interbar: la prima datata 1964 in maglia bianconera tra i sostenitori Chiarion e Casazza ( con la bottiglia) , la seconda in maglia bianca tra i sostenitori Finoti Eber (sx, maglione scuro e Giavanni Androlli ( dx).
E a certificare la ripartenza el Calcio Crespino nel CSI , ecco due foto datate 1955, la prima con la squadra tra i dirigenti Umberto Rossi ( sx) e Amedeo Carravieri,  la seconda tra i dirigenti Carravieri ( sx ) e Nolo ( dx )
Prologo alla foto squadra  con la scritta “Campione Provinciale 1965/66 assistita dai soliti dirigenti Rossi e Carravieri, gli stessi che vi proponiamo nelle due successive foto squadra (maglia strisce diagonali , poi maglia bianca con l’allenatore Drago ( a sx, col pallone tra le mani, sul campo di Gavello).
A questo punto eccovi il Crespino 1967 di capitan Andreolli sotto evergreen ‘Didi’ Turolla, prima in versione poster quasi notturna e con tanti dirigenti ( vedi Albieri massaggiatore, ma anche Gino Carravieri e Gianni Roncagallo) , poi stessa data a1967 nella formazione Top 11 titolare, con in piedi da sx Libanore-portiere, Fantinati, Biasiolo Daniele, Turolla, Zambello, accosciati da sx Fornasiero, Girotto, Zamboni, cap Andreolli, Manfrinato, Steffenel.
Cambiano diversi giocatori ( tra i neo arrivati i ferraresi Cappello, Astolfi  e Braga, più Ferrarolo da Guarda Veneta) nella successiva squadra Calcio Crespino 1968 asistita dai noti dirigenti Rossi, Nolo e Michele Dainese ( dx ).
Come nella successiva stagione 1969 ,di cui peraltro vi proponiamo per intero la seguente didascalia: in piedi da sx Benito Crepaldi (dir.), Rossi (dir.) , Fantinati, Zamboni , Fogagnolo,  Fornasiero,  Masiero e Zemella portieri, Ernesto Cagnoni ( pres); accosciati da sx Braga, Turolla, Cappelli, Manfrinati , bomber Vittorino Andreolli, Decio, Astolfi
Ma in questi anni a Crespino esisteva da alcuni anni una squadra CSI gestione Andreolli, Cestari, Rizzi, Carravieri allenata da Sergio Sottovia, e di cui vi proponiamo in sequenza una serie di foto, prologo alla Terza categoria 1968 sia in maglia biancazzurra ( da sx Sottovia e Malaspina-dir) e sia in maglia giallorossa , come da seguente didascalia: in piedi da sx Mischiatti-dir, Claudio Romanin ( allenatore), De Maria. Giovannini, Sergio Sottovia ( allenatore) , Osti, Colasanto, Vason, Camozza-portier. Cabassa-presidente , Panin –dir; accosciati da sx Doretti –dir, Anglieri, Andreotti, Gasparella, Fabris, Padovan, Bega.

 

 

 

 

A seguire il Crespino 1969 allenato da mr Rossetto ( sx) in maglia biancazzurra, col portiere Giancarlo Carravieri e i dirigenti Panin, Sottovia, Cabassa
Epoca anche di tornei notturni che certifichiamo con due immagini relative al Bar Gigin ( col sottoscritto a fianco del portiere Bruno Zacconella in tuta tricolore) e al bar Borsa gestione Franco Malaspina entrambe vincenti in annate diverse e rinforzate da alcuni noti giocatori esterni.
Tornando alla Fulgor Crespino ecco due formazioni datate 1971 col sottoscritto ‘stranamente’ passato da allenatore a giocatore, come nelle foto dapprima con Angelo Nolo allenatore e poi nella seconda a strisce diagonali, col dirigente Benito Crepaldi e baby Lauro Sottovia in visita dall’Australia) .
Per quanto riguarda gli anni Settanta , a questo punto partiamo dalla squadra giovanile ( maglia biancorossa) datata 1974 , assistita dal dirigente Lamberto Gozzo, mentre a certificare i successi di Luigino Dentello allenatore ‘Campione provinciale 1980 ’ con la squadra Allievi, lo proponiamo premiato in una conviviale (da sx, Brancalion- Norbiato (pres. CONI)- Doretti - Andreolli (Pres.)- Francato (Sindaco)- Malaspina - Guidorzi- Dentello (allenatore).
Per quanto riguarda gli anni Ottanta, partiamo dalla squadra giovanile della Fulgor 1981 che ha tra i suoi giocatori gli emergenti, Miari, Nicola Crepaldi, Stefano Colla, Bollato…
A seguire sempre in maglia gialla vi proponiamo il Crespino winner Torneo notturno di Gavello 1982 come da seguente didascalia: Sottovia ( allenatore) , Sussi, Previati , Zacconella, Biasiolo, Bollato, Andreotti, Sivieri, Dall’Occo, Miari, Dentello ( dir); accosciati da sx ( Cabassa- dir) , Carravieri, Previato, Girotti, Dal Ben, Ferracin, Crepaldi N. , Visentin – dir.

 

 

 

 

Quindi in maglia azzurra la Fulgor Crepino 1985 allenata in tandem dal sottoscritto e da Romanin ( accosciato a dx) col portiere Giovanni Pasquin e rinforzata dal trio polesellano Miari, Ballani, Rosatti.
Mentre la successiva Fulgor Crespino 1986  ve la proponiamo come da seguente didascalia : in piedi da sx i dirigenti Fabris e Biasiolo poi i giocatori Milioli, Dall’Occo, stecchi, Gregnanin, dentello- cap, Finardi, Crepaldi N. Dall’Occo Doriano (giocatore-allenatore ) e dir Guidorzi-pres, Visentin, Sottovia-ds, ; accosciati da sx Romanin-dir, Pasquin-portiere, Andreotti, Brzzoroto, Raniero, Tumiatti, Giovannini.
Mentre come squadra dulcis in fundo vi proponiamo la Fulgor Crespino 1987/88 imbattuta e Campione provinciale, come da seguente didascalia :  Malaspina, Crepaldi Michele, Andreotti, Crepaldi Luca, Zacconella, Gregnanin, Dentello, Fabrizio Biasiolo ( capitano- giocatore e allenatore) , Renzo Altieri (sponsor), Francesco Zambelli (presidente);
accosciati da sx Fabbris (vice-pres) ,  Brazzorotto, Chiavegatti , Tumiatti, Prearo, Stecchi, Crepaldi Nicola, Ferrigato.
Infine, a completamento della nostra lunga carrellata-fotogallery ecco in prologo anche al successivo periodo post ani Ottanta, un significativo poker protagonisti della Fulgor Crespino proposti in kit nelle premiazioni, con da sx Lorenzo Albieri che nel 1984 premia Lino Carravieri , mentre Luigi Dentello nel 1987 premia Massimo Andreotti con sfondo Daniele Cestari tuttora dirigente evergreen anche nel Calcio Crespino Guarda Veneta con la solita tantissima passione.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it