Dalla “Lettera 2007 di Andrea Rosestolato” alla Gente di Scardovari in ricordo di Moreno De Bei


27/05/2012

Fra una decina di giorni a Scardovari ci sarà l’ennesimo Torneo nazionale Allievi  “Moreno De Bei” e coincidenza vuole che , come da sequenza datata 1.04.2007 questa rubrica “Campioni & Signori” Vi proponga ciò che a suo tempo abbiamo titolato “Lettera maiuscola di Andrea Rosestolato per l'amico del campo”.
Coincidenza vuole che lo Scardovari la settimana scorsa abbia ottenuto, nel Campionato di Promozione, una salvezza difficile quanto straordinaria, per le caratteristiche di una squadra che ci piace chiamare ‘indigena’ nel senso più etimologico del termine.
Perciò è con particolare ‘partecipazione’ che vi proponiamo quanto ‘letto e sottoscritto’ da Andrea Rosestolato, presidente dello Scardovari, in onore del suo golden boy Moreno De Bei, del quale, sempre su questo sito e con altre modalità e in altre occasioni/rubriche abbiamo decantate le relative qualità della sua football’art e della sua speciale sensibilità umana anche nei momenti della sofferenza più acuta.
Per tutto questo il nostro pensiero si associa a quello di Andrea Rosestolato / presidente (che appunto vi proponiamo subito) e va alla famiglia di Moreno, alla sua Marilena e ai suoi due figli Cristian e Nicolò ‘campioncini in erba’ nel nome del padre.

MORENO DE BEI  “GRANDE SPORTIVO E GRANDE UOMO”/ LA “LETTERA” DI ANDREA ROSESTOLATO “ALLA GENTE DI SCARDOVARI RICORDANDO MORENO”

<< Quando qualcuno se ne va, tutti corrono a riempirgli l'ultimo istante, in cerca dell'essenza di un uomo,nel tentativo di ingabbiare la complessità di una storia, di una vita, di un viso, in un gesto o in una frase risolutiva.
E invece non esiste l'ultima 'verba' perché nella fine c'é solo lo stravolgimento, quello stesso dell'inizio, e la battuta d'uscita ha l'identico senso del vagito d'ingresso. si ritrova in ogni fine la perfezione dell'origine e quando uno se ne va restano per lui le cose che ha costruito, le idee che ha trasmesso e gli atti che ha compiuto.

Moreno De Bei non solo e' stato uno dei  più grandi  calciatori dello Scardovari ma ha fatto anche la storia del calcio polesano moderno:egli é stato un predestinato fin dalla sua nascita avvenuta il 15/10/1965 a Bonelli.
Il padre Erminio , anche lui calciatore interessante in gioventù, gli regalò una palla quando ancora era nella culla.
Imparò prima a calciare un pallone che non a camminare bene.

Tutti a Bonelli ricordano Moreno bambino calciare il pallone ore e ore contro  il muro della casa natia senza mai stancarsi oppure era frequente trovarlo a giocare sul suo primo campo di calcio, la grande aia della azienda agricola locale.
Entra nelle giovanili dello Scardovari nel 1975 dove rimarrà, ad eccezione di soli due anni,  fino alla fine prima come giocatore e poi come allenatore, dirigente e responsabile del settore giovanile.

E' sempre stato il migliore nelle squadre in cui militava e già nel 1981  il Gazzettino parlando delle squadre giovanili dello Scardovari citava Moreno De Bei 'il giocatore più in vista e promettente'.
Nel campionato 1981/82 (a soli 16 anni) fa già parte della rosa della prima squadra.
Nel 1982/83 va in prestito alla Portotollese dove però non riesce ad esprimere in pieno le sue qualità.
Forse perché ha bisogno dell'aria di casa e quindi l'anno dopo torna a Scardovari dove de bei esplode e già nel 1984 é un titolare fisso della prima squadra e viene anche convocato nella Primavera Dilettanti della regione veneto in vista del trofeo delle regioni.

"De Bei giustiziere, tocco vellutato, funambolo del Delta, genio e sregolatezza, l'ispiratore, l'uomo in più che sa inventare l'impossibile, ……" sono solo alcuni dei titoli che i giornali sportivi veneti gli hanno dedicato nelle varie annate successive  quando lo Scardovari, militando in Promozione ed Eccellenza, andava a rappresentare e fare conoscere il Comune di Porto Tolle in tutto il Veneto e De Bei raccoglieva elogi e applausi ovunque.
Piaceva il suo gioco, i suoi assist, per come saltava gli avversari come birilli, a volte come fosse su una mattonella, risulta sempre decisivo come quando sul neutro di Adria grazie anche ad un suo gol lo Scardovari vince uno storico spareggio nel maggio 1988 e viene nuovamente  promosso in Promozione.

Nel campionato 1990/91 De Bei, genio e sregolatezza dell'estremo Delta del Po, passa al Contarina in serie D e il suo futuro, per raggiungere i massimi vertici calcistici, sembra già scritto.
E invece si fermò lì quando nel ritiro estivo si sentì male e poco dopo  accade l'impossibile di un verdetto medico traumatico che gli impone la cessazione di ogni attività agonistica.
Ma De Bei dimostra ancora una volta come l'amore per il calcio e per la sua Scardovari  sia il motore della sua vita e già a giugno del 1991 rientra come allenatore dei Pulcini e da subito per tutta la società sportiva Scardovari diventa ancora un "effetto trainante". fino al 1994/95 è allenatore delle giovanili, poi dal 1995/96 diventa  direttore sportivo.

Malgrado i suoi problemi di salute permangano, per un paio di mesi alla fine della stagione 1997/98 accetta di allenare la prima squadra, per poi tornare a fine annata nel team dirigenziale come direttore sportivo prima e come coordinatore e responsabile del settore giovanile poi.
Aiutare a far crescere uomini e solo dopo calciatori era il suo obbiettivo principale
ed é a favore dei nostri giovani che De Bei canalizza tutte le sue forze negli ultimi anni attuando una profonda trasformazione dell'intero settore giovanile dedicandosi personalmente alla realizzazione del terzo campo di calcio da destinarsi alle partite delle squadre giovanili.
Per realizzare questa struttura é riuscito a coinvolgere ed accendere le migliori qualità della gente di Scardovari facendosi aiutare da tanti (chi con il trattore, chi con la irrigazione, chi con la recinzione) per ottenere l'obbiettivo.

E il De Bei genio e sregolatezza, l'uomo che ha sempre detto quello che pensava, ha ottenuto anche questo risultato e da qualche mese sul suo campo si svolge una intensa attività agonistica.
Negli ultimi anni ,malgrado la malattia lo rendesse sempre più debole, é sempre stato un figlio, un marito, un papà, un amico, un allenatore, un dirigente, uno scardovarante stimato e amato da tutti.
Nella sua camera di ospedale aveva le foto del De Bei calciatore  e il cartellone con scritto "Forza Moreno"; quella espressione che anche tutti gli sportivi polesani hanno sempre  gridato.
E anche se sul 'suo campo' , mentre era in ospedale, era già stata giocata la prima partita inaugurata dagli Esordienti, senza la sua presenza, questo non importa: perché questo sarà sempre il "campo di Moreno".

Ed è stato il 'suo campo' anche quando nell'ultimo viaggio a Scardovari , dopo il suo decesso avvenuto il 20/01/2007,  prima di andare 'lassù, è passato dal campo con tutti i bambini fuori dalle scuole per applaudirlo mentre segnava l'ultimo suo splendido gol.
Il centro sportivo di Scardovari é intitolato genericamente "ai pescatori" quasi stesse aspettando il ritorno del suo figliol prodigo.
Ecco perché mi sembra non solo logico ma naturale  chiedere di non dimenticare mai chi ha portato in tutto il Veneto il nome e il prestigio del nostro paese e che attraverso la pratica sportiva si é speso per gli altri.
Per questo Scardovari non vuole dimenticare il suo "eroe" intitolandogli i suoi impianti sportivi.
"Il suo spirito é dappertutto ma il suo cuore non é che qui", queste sono le parole che risuonano già sul 'suo' campo.>>

EXTRATIME by SS / La cover è per Moreno De Bei “presente per sempre” a Scardovari  mentre osserva il tandem Cristian (suo figlio) e Andrea Rosestolato/presidente.
Poi in fotogallery presentiamo alcune ‘presenze speciali’ nei vari Memorial  Moreno De Bei. Innanzitutto il papà e il figlio di Moreno in un cerimoniale delle premiazioni. Poi la signora Marilena tra le sue amiche in tribuna a Scardovari. Quindi la premiazione del Chievo winner con Luca Gotti e la famiglia di Moreno insieme in foto. Come peraltro nella foto successive che vede il presidente Mario Rosestolato premiare il ‘giocatore’ del Chievo.
A questo punto presentiamo Moreno De Bei quand’era allenatore dei Pulcini , tra i quali suo figlio Cristian col numero 19.

Indicabile Moreno De Bei, per questo gli hanno intitolato anche lo stadio di Scardovari (vedi cerimoniale con sua moglie Marilena ‘premiata’ con targa da parte dei massimi rappresentanti istituzionali polesani). Per uno stadio che lui Moreno avrebbe voluto vedere ‘frequentati’ da tanti ragazzini.
Per questo mostriamo infine ‘due squadre di Pulcini insieme’, poi suo figlio ( capitano pure lui) che ascolta il suo mister Sandro Banin (yellow, seduto sulla panchina), quindi le due squadre baby dello Scardovari coi rispettivi tecnici (da Lauro a Sandro Banin e tra i quali anche Kristian Maistrello, il mister della salvezza di quest’anno nel Campionato di Promozione).
Ma il nostro pensiero finale va a Moreno De Bei per cui lo onoriamo mostrandolo da capitano dello Scardovari 1987-88 .
Quello che vede in piedi da sx Finotti, Vettorato, Mancin Raffaele, Ascari, Crepaldi Sante, Binatti Marcello, Mancin Graziano, Trombin, Paganin; accosciati: Broggio, Zuccarin, Banin Sandro, Crepaldi, De Bei Sergio, Scarpa Angelo, Mancin Angelo.


Sergio Sottovia
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