Dalla ‘pagella del migrante del Mali’ ai 19 Studenti ‘cercatori nell’Oltre’… / A Pedavena nella Comunità di Villa S. Francesco 19 penne


05/12/2019  

Ricordo una poesia di Jacques Prèvert che diceva tout court dei Re di Francia:<< Luigi I, Luigi II, Luigi III, Luigi IV etc etc … Che famiglia è mai questa che non è capace di contare fino a 20… .
UN discorso che non si propone per quanto ‘messo in campo’ a Facen di Pedavena nella Comunità di Villa San Francesco,  dove 19 Studenti ‘cercatori nell’Oltre’, partendo dalla ‘pagella del migrante del Mali’, con 19 legni diventati 19 penne, racconteranno altrettante Storie di Vita che …fanno pensare.

Come ben spiega il reportage trasmessoci da Ennio De Poi , segretario della citata Comunità di Villa San Francesco che… non hanno certo bisogno di presentazione per quanto riguarda il loro ormai storico impegno di solidarietà , sostenuta da progetti educativi rivolti ai giovani e ai ‘bisognosi’ in senso biblico.

Fermo restando che il tema educativo della Comunità 2019 partiva da “ L’OLTRE, Il troppo umano” , cioè CERCATORI “NELL’OLTRE”  -  La pagella “sdogana”, perché …è orfana la pagella del migrante del Mali di anni 14, morto nel naufragio del 2015.

E le 19 penne simboliche consegnate ai 19 studenti ‘Cercatori nell’Oltre’ rimarranno per sempre al Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Ennio De Poi , by Comunità Villa San Francesco – Facen Feltre, mail 04.12.2019) / L’OLTRE, Il troppo umano / Tema educativo della Comunità 2019/
 CERCATORI “NELL’OLTRE”  -  La pagella “sdogana”

E’ orfana la pagella del migrante del Mali di anni 14, morto nel naufragio del 2015.

L'ha trovata la dott.ssa Cristina Cattaneo, medico legale e dirigente del laboratorio Labanof in Milano, cucita accuratamente in una tasca del suo giubbotto, magari confezionata dalle mani coraggiose di una mamma, fiera di questo figlio.

Durante la XXIV edizione della Festa del Volontariato Sociale del maggio scorso, presso la nostra Cooperativa Sociale Arcobaleno ‘86 a Feltre, con il tema educativo della Comunità per il 2019 L’OLTRE  Il troppo umano, 19 studenti di terza media, di scuole della provincia di Belluno e di Treviso, (Istituto Canossiano di Feltre, scuole medie di Ponte nelle Alpi, Puos d’Alpago e Vedelago, Comunità di Villa San Francesco in Facen) ora al 1° anno delle scuole superiori, già in visita al Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi, hanno pubblicamente sottoscritto il loro impegno e studieranno una materia a testa, avviando assieme un significativo esame a suo nome, domenica 15 dicembre 2019, alle ore 15:00.

 

 

 

 

I ragazzi della Comunità di Villa San Francesco del CIF di Venezia la restituiranno per via diplomatica, a sua memoria, al Presidente della Repubblica del Mali, il 2 giugno 2020, a esame sostenuto dai 19 studenti durante la XXV Edizione della Festa del Volontariato Sociale, in agenda a fine maggio dello stesso anno.

In questi mesi hanno cercato con passione in tutti i continenti 19 pezzi di legno dalle dimensioni ridotte, legni presi da persone attente e che hanno accolto il loro invito, in luoghi significativi di solidarietà, spiritualità, arte, cultura, dolore, fatica, lavoro, scuola, formazione, accoglienza, coraggio, memoria, svolte relazionali della vita e della storia, in 19 Paesi di tutti i continenti del mondo.

Legni capaci di raccontare con il loro silenzio, quanto di bello, di vero, di significativo e di impegnativo hanno visto, chiamati ora a narrare la memoria del futuro per il bene nel mondo.

I legni sono ora 19 penne, che i 19 studenti impugneranno simbolicamente  per lo studio e la scrittura delle 19 materie di questa inusuale e splendida prova d’esame, prova della vita con la vita.

 

 

 

LA VITA PRODUCE STORIE E INSEGNA…/ Alcune di queste: L’Ile de Gorée in Senegal da dove partivano gli schiavi per le Americhe, ramo di una pianta a memoria del Muro di Berlino, Santuario san Giovanni Paolo II a Cracovia, Quercia di Mamre a Ebron in Palestina, Comunità di Nomadelfia a Grosseto, Arsenale della Pace del Sermig in Torino, Anna Frank in Amsterdam, Comunità L’Arca di Jean Vanier in Francia, san Paolo VI e la Populorum Progressio con la parrocchia di sant’Antonino di Concesio, tragedia della miniera di Marcinelle in Belgio dove morirono 262 persone (136 emigranti italiani), porta candela di Lampedusa con pezzi di barconi, san Giovanni XXIII con la Pacem in Terris a Sotto il Monte Giovanni XXIII, pezzo di banco per la scuola di bambini poveri di Meribe in Esmeraldas Equador, cardinale Loris Francesco Capovilla e Padre David Maria Turoldo al cimitero di Fontanella, missione in Paraguay a Villalbin della Diocesi di Treviso, scuola in Afghanistan con Insieme di Può di Belluno, ramo della pianta d’ulivo messa a dimora nei giardini vaticani il 9 giugno del 2014 da Papa Francesco, Shimon Perez presidente d’Israele, Abu Mazen presidente della Palestina, Bartolomeo I patriarca di Costantinopoli, penna donata dalla già sindaco di Betlemme Vera Baboun.

Penne simboliche che rimarranno per sempre al Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi.

 

 

 

 

Domenica 15 dicembre 2019 alle ore 15:00 a Feltre, verranno consegnate ufficialmente ai 19 studenti in Cooperativa Sociale Arcobaleno ’86 onlus, sede del Museo dei Sogni e della Comunità Arcobaleno ’86.

I ragazzi e i giovani che vivono nelle nostre Comunità con le loro serie difficoltà familiari e personali, sono tanto grati a chi li ha aiutati accogliendo il loro cortese invito per realizzare in comunione questa iniziativa, pensata a rispettosa memoria del sogno interrotto di un minore, che aveva affidato nel 2015 a una umile pagella, documento per lui garante, il lasciapassare dei mari e delle terre nei confini del mondo.

Issa del Mali la ha dipinta, a memoria della sua attraversata del Mediterraneo su un barcone, a 16 anni.

A volte con fatica racconta in Comunità di Villa San Francesco, dove come minore straniero non accompagnato è stato accolto, vive e da alcuni anni lavora, sostenuto anche dal F.I.E. Fondo Investimento Educativo, nato nella nostra Comunità, a sostegno di chi studia o si avvia ad attività lavorativa all’interno della stessa.

Distinti saluti./ LA DIREZIONE

 

 

 

 

PAESI RAPPRESENTATI CON UN LEGNO SIMBOLO: ITALIA, TANZANIA, SENEGAL, AFGHANISTAN, MADAGASCAR, MESSICO, BRASILE, PARAGUAY, PALESTINA, EQUADOR, NIGER, POLONIA, OLANDA, BELGIO, AUSTRALIA, ISLANDA, CANADA, CITTA’ DEL VATICANO, SVIZZERA, FRANCIA, ISRAELE, MALI

AMBASCIATE CHE HANNO COLLABORATO CON DOCUMENTAZIONE A RISCONTRO: SENEGAL (presso la Santa Sede), LETTONIA, SPAGNA, PORTOGALLO, GIAPPONE, GIORDANIA, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA

MATERIE DI STUDIO

RELIGIONE

Abramo: una vita da migrante

Le Querce di Mamre: accoglienza e ospitalità

Il papato di Francesco verso i migranti

MATEMATICA

Invasi dai “negher”? I numeri delle migrazioni

EPICA

Odissea: il migrante Ulisse, le sirene, il conforto dei Feaci, Itaca tanto attesa

Antigone e le leggi non scritte

STORIA

Storie di antichi viaggiatori e viaggiatrici

Italiani, un popolo di migranti

Dal grande al piccolo: uno sguardo su Vedelago, sul bellunese, sull’Alpago migrante

 

 

 

GEOGRAFIA

Il Mali

Rotte per mare e per terra

Confini murati

La mucca Sum, il gallo Silvestro, la gallina Teresa, la pecora Rubina, il coniglio Anselmo: la dignità del nome

EDUCAZIONE CIVICA E DIRITTO

Regole o alibi: le leggi sull’emigrazione

LINGUE STRANIERE

La Babele nascosta: le differenze culturali

EDUCAZIONE FISICA

Le Olimpiadi: sport come incontro e occasione di pace vera

EDUCAZIONE ARTISTICA

Il volto dei migranti: lineamenti, colori, sguardi

A PARTIRE DA LUNEDI’ 3 FEBBRAIO 2020 I 19 STUDENTI PRESENTERANNO LE LORO TESI DI STUDIO ALLE ORE 20:00 PRESSO LA CASA EMMAUS IN FACEN DI PEDAVENA

 

 


PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( di Giorgio Malavasi, by www.comunitavillasanfrancesco.it, 2 luglio 2018) /  Il PATRIARCA A VILLA SAN FRANCESCO , A FACEN DI PEDAVENA: «Nostro compito è fare sintesi fra memoria e futuro, per fare il bene»

«Restituire prima che divenga sera»: non è solo una frase scritta su un muro e neppure solo il motto che la comunità di Villa San Francesco, a Facen di Pedavena, si è data per caratterizzare questo 2018.
«È saggezza di cui fare tesoro, per fare sintesi fra il passato e il futuro, costruendo il presente». Lo sottolinea il Patriarca Francesco, che nel pomeriggio di lunedì 2 luglio visita la comunità creata dal Cif (Centro italiano femminile) di Venezia e che proprio quest’anno compie 70 anni.
Fondata infatti nel 1948, per accogliere bambini fisicamente fragili e bisognosi di ristoro, la struttura si è via via arricchita di funzioni e servizi. Si sono aperte le comunità che accolgono bambini e ragazzi in difficoltà per problemi familiari, personali e bisognosi di riferimenti affettivi validi. Ed è stato realizzato il Museo dei Sogni, della Memoria, della Coscienza e dei Presepi.
L’obiettivo di fondo di Villa San Francesco è l’accoglienza nel segno di un’educazione ispirata al Vangelo. «Perciò “restituire prima che divenga sera” – rimarca mons. Moraglia durante la sua visita – è il nostro spazio e la nostra responsabilità. La memoria chiede di essere proiettata sul futuro e in questo movimento ci sono la speranza e la nostra opportunità di fare il bene».

 

 

 

INOLTRE ( di Francesco Dal Mas 3 luglio 2018 ) /  / Il patriarca Moraglia: «Papa Luciani presto beato»
La visita alla cooperativa Arcobaleno accompagnato dai ragazzi: emozioni e suggestioni nella sala del Museo dei sogni e alla vista dei presepi


Ecco l’annuncio tanto atteso dai bellunesi, e non solo. «Giovanni Paolo I sarà presto beato». Il miracolo, dunque, è stato riconosciuto? Sorride Francesco Moraglia, il patriarca di Venezia. Lo incontriamo in vista ai ragazzi della Comunità di Villa san Francesco, prima a Feltre, poi a Facen, dove lo sono stati, come suoi predecessori, Angelo Roncalli, divenuto poi papa e già santo, e, appunto, Luciani. Moraglia percorre a piedi, accompagnato dal popolo di Facen, presenti anche i sindaci De Bortoli e Perenzin, la salita che dall’antica casa del Cif porta in chiesa.
Agli anziani del paese sembra di rivivere gli incontri con i patriarchi di Venezia, mezza dozzina e con 40 vescovi. Il cronista impertinente si fa avanti e ricorda a mons. Moraglia che Aldo Bertelle, il direttore, ha fatto pregare i suoi ospiti, prima per Roncalli santo e poi per Luciani beato. «Pregano bene, i ragazzi di Aldo, perché probabilmente siamo arrivati alla decisione conclusiva da parte di chi ha l’autorità nella Chiesa di annoverare fra i beati l’ex patriarca e papa Albino Luciani».
Questo significa – curiosiamo – che il miracolo avvenuto in Brasile è davvero avvenuto? «Mi pare di sì», risponde Moraglia. «Ci vuole forse ancora qualche mese di preghiera», aggiunge. «Speriamo che nel 40°dell’elezione al soglio pontificio, il 26 agosto a Canale d’Agordo, possa essere confermato questo annuncio», interviene Bertelle. «Noi, eccellenza, continueremo a pregare».

 

 

 

S’è emozionato, il patriarca, a visitare, appena arrivato a Feltre, il museo dei sogni, le altre esposizioni dell’Arcobaleno, i lavori artigianali della comunità, le coltivazioni di ciclamini, il frutteto biblico, i pollai, i presepi. Ad accompagnarlo sono stati Francesca, i volontari, i ragazzi, i dirigenti del Cif, il sindaco Perenzin. «È facile tirare i sassi, è meglio raccoglierli per costruire: è questo il primo significativo messaggio che qui all’Arcobaleno ho raccolto», confessa il patriarca. «Qui ho trovato la memoria ed ho pure incontrato il futuro. Noi però viviamo il presente. Per viverlo al meglio dobbiamo far sintesi tra la memoria che ci può arricchire e questo avviene se facciamo tesoro di un’altra frase che qui ho trovato nel frutteto: restituire prima che si faccia sera. Il presente, dunque, per fare il bene. Ed è urgente farlo – questa è la lezione umile della comunità – prima che il presente ci sfugga di mano».
Lasciato l’Arcobaleno, Moraglia è salito a Facen, dove ha visitato il cenacolo degli affreschi, dipinti da Vico Calabrò con i ragazzi. «È una forte emozione salire per questa strada, passo dopo passo, come Roncalli, Luciani, gli altri patriarchi. Per me», ha confidato Moraglia, «resta l’impegno a realizzare quanto loro avevano intravisto». —

 

 

 

SECONDA APPENDICE FLASH STORY (di Francesco Dal Mas , by www.comunitavillasanfrancesco.it,, 24/08/2018 ) / IL MATTONE DEL MONDO

( TG2-Storie ) / La trasmissione Tg2-Storie,condotto da Maria Concetta Mattei ha dedicato una parte della puntata alla consegna del Mattone del mondo. Il video è disponibile sul sito della Rai al minuto 46.
La carezza del Papa al giovane Manuele dona la benedizione a Villa san Francesco
La carezza del papa. L’ha ricevuta Manuele, 15 anni, una vita difficile alle spalle, con la comunità di Villa San Francesco che lo aiuta a recuperare. Brillantemente. Lui, suo fratello Erik, gli altri venti ragazzi di Facen. Ieri mattina sono stati in San Pietro, hanno partecipato all’udienza generale del mercoledì, lassù, vicino al papa, là dove siedono di solito i cardinali e i vescovi. Una giornata speciale, per dei momenti indimenticabili che resteranno nella memoria dei giovani partiti da Pedavena per raggiungere Roma.
Francesco, al termine della sua riflessione ancora una volta incisiva (“non amare è il primo passo per uccidere”) si è fatto incontro a Manuel e ad Ennio De Poi, il segretario della comunità. Gli altri ragazzi con Francesca Avanzo, l’accompagnatrice, sono rimasti a qualche metro.
Manuele, emozionato, ha consegnato a Bergoglio il mattone costruito con tutte le terre del mondo (ben 199 paesi) raccolte dal Museo dei Sogni di Feltre. Ennio gli ha spiegato questo “miracolo”. Francesco si è fatto subito serio quando ha sentito il racconto. Due minuti e poi la richiesta da parte dell’operatore di benedire Manuel e i suoi compagni. Il pontefice lo ha accarezzato e gli ha fatto, col pollice della mano destra, il segno di croce sulla fronte. «Porta questa carezza e la benedizione anche alla Comunità e ai ragazzi del tuo paese».
Manuele ha ringraziato con un sorriso largo così ed Ennio ha aggiunto: «Porterò questa benedizione a tutti coloro che nella nostra terra fanno fatica». Viva commozione nel gruppo di Facen che assisteva poco distante.

 

 

 

«Sono stati momenti di un’intensità unica», ricorda Francesca, «perché ci siamo trovati dentro una riflessione del papa che sembrava fatta apposta per il nostro vissuto. Per spezzare il cuore di un giovane, aveva appena detto Francesco, è sufficiente negargli la fiducia, per annientare un uomo basta ignorarlo. L’indifferenza uccide, aveva aggiunto il pontefice. Uscire da questa logica è proprio il nostro compito educativo».

Ma l’avventura dei ragazzi di Aldo Bertelle, il direttore della Comunità, non finiva qui. Ennio e Francesca accompagnavano infatti il gruppo all’ambasciata filippina presso la Santa sede. Qui venivano ricevuti dall’ambasciatrice alla quale consegnavano un altro mattone cotto con le terre del mondo. A presentare la Comunità e a spiegare in lingua inglese il gesto è stato Erik, 17 anni, fratello di Manuel.
L’ambasciatrice ha assicurato che quel mattone lo porterà lei stessa al presidente delle Filippine. In comunità, a Facen, ci sono infatti dei ragazzi che hanno un particolare rapporto di riconoscenza con il lontano paese asiatico. «Questa». ha commentato da Facen il direttore Aldo Bertelle, «è un’umile azione diplomatica, che fa sintesi però dell’esistenza della nostra comunità: nella condivisione cerchiamo di praticare la fraternità, non solo tra di noi, ma anche con quanti ci stanno intorno e che non consideriamo affatto nostri nemici, anche se hanno una pelle e una fede diverse dalla nostra».
La delegazione feltrina, prima di raggiungere il Vaticano, aveva fatto sosta a Barbiana per pregare sulla tomba di don Milani, l’educatore che è il punto di riferimento della comunità di Facen

 

 

 

TERZA APPENDICE NEWS  (di Francesca Valente , by Corriere delle Alpi del 20 Maggio 2019 )  / Dieci “giusti per il mondo” sugli scudi all’Arcobaleno per il loro esempio di vita

FELTRE. Belluno, Bassano, Milano, ma anche Reggio Calabria, Uruguay e Nigeria. I “dieci giusti per il mondo” che la coop sociale Arcobaleno ’86 ha premiato ieri con la “Stella dall’Arcobaleno” durante la 24ª Festa del volontariato sociale sono i dieci esempi di vita scelti quest’anno per rappresentare storie di straordinaria solidarietà e generosità.
C’era la Caritas di Reggio Calabria, che si sta prendendo cura del cimitero dei migranti morti nella traversata del Mediterraneo, un monumento ai sogni perduti a cielo aperto, ricoperto proprio nei giorni scorsi da una lenzuolo di soffici papaveri rossi. C’era il premio a Luigi Pagano, direttore del Provveditorato per la Lombardia dell’amministrazione penitenziaria, che però non è riuscito a partecipare. Chi ha ritirato il premio per lui ha parlato dell’equazione della pena: «Chi riteniamo colpevole di un crimine incarna il male, quindi il segno meno. Ma se lo puniamo con una pena divisiva, male più male darà ancora più male. La riabilitazione in Italia ha dimostrato di non aver avuto grande successo, la sfida di oggi è la riparazione».
C’era anche Giorgio Zampieri, storico presidente del Comitato d’Intesa e del Centro di servizio per il volontariato di Belluno, che per anni ha «difeso e rappresentato il volontariato provinciale e per questo sono grato a tutti i collaboratori. Penso di poter parlare per tutto il volontariato se ribadisco che in un’epoca di individualismo, in cui siamo più portati a difendere il nostro orticello, la solidarietà insegna ben altro. La storia del volontariato è un’altra».

 

 

 

Il tema scelto per questa edizione della festa, che si è conclusa ieri, è “L’oltre il troppo umano”. «La nostra cooperativa conosce bene il pianto senza voce degli ultimi», legge l’operatrice Francesca Avanzo, «il troppo umano sommerge, ci fa sentire inquieti e inappagati, anche se non sappiamo darci un perché. Allora andiamo oltre, a cercare quella luce che allarghi gli orizzonti. Contempliamo, concentriamoci su un sogno».

Al direttore Aldo Bertelle il compito di condividere il ricordo di Luigi Agnolin, amato ex arbitro di Bassano: «Luigi ha visitato la nostra cooperativa diverse volte in questi anni. L’ultima è stata per salutarci, quando ormai era senza forze. Un ragazzo della nostra comunità che si ricordava di lui gli ha chiesto come mai fosse senza capelli: ha risposto che era stato scritturato per recitare la parte di un malato a Cinecittà e che una volta finito, sarebbe tornato quello di prima». È mancato il 28 settembre.
Contestualmente è stato riconsegnato il mattone del mondo all’Uruguay, rappresentato dal console a Venezia Claudio Scarpa. La coop ha ricevuto in dono un mucchio di sassi raccolti al National Mall di Whashington.
«Difficile dire cos’è la giustizia», conclude il sindaco Paolo Perenzin, «ma interpretando Platone, dove c’è azione e relazione c’è sempre una piccola parte di giustizia. I criteri sono determinati dal saper guardare oltre». —

 

 

 

EXTRATIME by / In cover la Comunità Villa San FRacesco ‘visitata’da Monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia.
Quindi in apertura di fotogallery partiamo dalla foto trasmessaci in abbinata al reportage sopra riproposto e con focus sulla ‘pagella del migrante del Mali’ e sui Cercatori dell’Oltre.

Mentre con riferimento all’excursus storico della Comunità stessa partiamo dal suo presidente Aldo Bertelle in uno dei tanti ‘passaggi’ televisivi meritata dalla …solidarietà progettuale messa in rete con base di lancio Facen di Pedavena con tanti ‘protagonisti speciali’
Uno di questi è stato sicuramente Gianni Agnolin ( vedi foto col sottoscritto) , l’arbitro che ho avuto la fortuna di incontrare ‘da solo’ nel pre – campus ad Albarella pro giocatori di calcio assieme ad Osvaldo Bagnoli , quando l’ex arbitro era Responsabile del Settore Giovanile e Scolastico della Figc.
E non ho mai capito il perché di quell’invito da parte di un arbitro ferrarese e del suo entourage-Figc  anche perché ero il solo giornalista ( si fa per dire) …tant’è che non ho onorato l’invito di restare a pranzo ma mi sono appartato per ‘fare’ l’articolo allora per Il Resto del Carlino, prima di tornare in aula con i baby calciatori del ‘campus’ e con relatori anche Bagnoli e Nappi.

 

 

 

Incroci di vita con la Comunità Vila San Francesco e Polesine come dimostrato anche dalla serie di immagini successive relative alla visita a Rovigo ( Prefettura e in Provincia di Rovigo epoca della ultrasensibile presidente Tiziana Virgili) .
Pubblicate sul sito della Comunità  e che mostrano Personaggi di grande sensibilità Made in Polesine, da Paolo Fantinato al podista Preti, dal presidente Agesci a Provino Piva a Sara Zanca & family …di cui ho appena scritto la sua Story sul libro Panathlon Rovigo dedicato agli Olimpionici, Paralimpici, Azzurri & Campioni Made in Polesine e che sarà presentato in Accademia dei Concordi in questi giorni oltre che nella serata degli auguri di Natale by Panathlon.
Che poi abbia messo in kit anche la foto dell’Adriese 1906 premiata per il suo Centenario by Figc a Roma ( vedi pres Frizzarin con Tavecchio, Abete e Agnolin ) questo deriva dal fatto che Francesca Avanzo , punto di riferimento della Comunità di Facen, è originaria di Adria , oltre al fatto che poi la riproponiamo insieme a al Patriarca di Venezia in visita alla  Comunità in Comune di Pedavena.

 

Da dove vi proponiamo in visita ( vedi in foto col le ‘terre del mondo’) anche Vera Baboun, sindaco di Betlemme, un posto dove il concetto del ‘giusto’ è di casa come a Facen, da dove vi proponiamo in foto-poster appunto i “Dieci Giusti” premiati.
Prima di concludere ancora col Patriarca di Venezia , preludio alla foto dulcis in fundo che certifica Manuele ed Ennio De Moi consegnare il ‘mattone del mondo’ a Papa Francesco direttamente in Piazza San Pietro in Vaticano.

Dal Papa dei 'presepi' come quelli di Facen alla Comunità di Villa San Francesco ( vedi lettera al polesano 'Luciano dei Presepi' già raccontato qui su www.polesinesport.it) dove appunto il polesano Luciano Milani , quello dei Cento Presepi, sarebbe ben felice di regalarne uno fatto apposta per ...stare nel posto giusto.

Ennio De Poi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it