Daniele Dian ‘Gigante Buono & Architetto di Valori” pro Giovani, Sport e Fede/ La Comunità di Taglio di Po e la Diocesi di Chioggia gli hanno ‘dedicato’ il SUO “Centro Giovanile San Francesco”


Camminando e cantando la stessa canzone “va chi vuole fare e chi vuol sapere sa...”.

Se pensiamo a Daniele Dian, pensiamo al significato più profondo dello Scoutismo , partendo dal suo originale Patto Associativo fondato sul ‘servizio’ , inteso come operare nello spirito di Cristo, per quell’essenziale valore educativo che porta Fratello-Uomo a realizzarsi nel "fare la felicità degli altri".

Detto che Daniele Dian l’ho conosciuto soltanto in ambito sportivo in casa Tagliolese pro giovani, ma che ho camminato giornalisticamente anche insieme a suo padre Giannino – storico corrispondente de IL Gazzettino al servizio del Delta Po - , onoriamo quanto fatto dallo stesso Daniele, proponendovi il seguente significativo reportage. 

Anche perché completo in Doppia news Evento + Appendice flash story su Daniele Dian “Homo Scouting” , significativamente trasmessoci dall’amico Emiliano  Milani  con riferimento allo speciale ‘Ricordo-Dedica-Targa” nel  “Centro Giovanile San Francesco” di Taglio di Po,  anche perché .. Daniele Dian , oltre ad essere stato architetto e promotore progettuale del citato “Centro Giovanile” resterà nel cuore di tanti, perché continuerà a fare sempre “Scouting operativo” pro Giovani e Valori come prototipo oltre la sua Comunità di riferimento.

 

 

PRIMA MAIN NEWS ( di Emiliano Milani, mail 12.01.2024) TAGLIO DI PO - DOMENICA PROSSIMA L’INTITOLAZIONE DEL CENTRO GIOVANILE SAN FRANCESCO A DANIELE DIAN  

Nell’Unità Pastorale  di San Francesco di Assisi di Taglio di Po e Mazzorno Destro domenica 14 gennaio, si vivrà una giornata importante, che resterà nella storia della comunità ecclesiale, civile e associativa. Con la celebrazione della Santa Messa delle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Taglio di Po centro, che sarà presieduta dal parroco don Damiano Vianello con a fianco i concelebranti padre Damiano Baschirotto ex parroco di Taglio di Po e monsignor Francesco Zenna, ex vicario generale della diocesi di Chioggia, serviti dal diacono Giuseppe Di Trapani, sarà dedicato a Daniele Dian il “Centro Giovanile San Francesco” adiacente alla chiesa. 

 

 

 

Il Centro Giovanile, al suo interno ha un Oratorio di nuova costruzione, ideato e progettato dallo stesso Daniele Dian, designer e architetto allo Iuav di Venezia. Una creatura, l’Oratorio, fortemente voluta dall’allora parroco padre Damiano Baschirotto, realizzata in due anni dall’impresa “Edil-General” di Michele Franzoso e inaugurata nella primavera del 2007. Daniele è stato per oltre trent’anni come cofondatore, militante, capo nel gruppo Scout-Agesci di Taglio di Po e poi con la fusione con Porto Tolle denominato “Isole Delta del Po 1”, incaricato regionale alla Branca R/S dal 26 marzo 2017 fino alla sua morte oltre ad avere sempre avuto una particolare attenzione e amore per i giovani del calcio Tagliolese e per un breve periodo del calcio Loreo ricoprendo pure incarichi dirigenziali e organizzativi nel settore giovanile.

 

 

 

Venuto a mancare improvvisamente tre anni fa, precisamente il 9 gennaio 2021, nell’abitazione di servizio all’interno della sua giovane azienda di autotrasporti “Area 45” di Adria, guidata insieme alla moglie Laura Grandi ha lasciato un vuoto indescrivibile nella sua famiglia (sposato con tre figli: Giacomo, Andrea e Vittoria), nei suoi genitori, nella sorella Paola e la sua famiglia, nella comunità civile, religiosa e sportiva ed ora il parroco don Damiano, vuole che sia ricordato con questo riconoscimento ufficiale che avverrà alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Dopo la Santa Messa, ci si recherà all’interno dell’Oratorio dove, il coordinatore della cerimonia, Marco Ferro, cugino di Daniele e capo scout, procederà con i saluti e gli interventi che ricorderanno Daniele illustrandone la sua figura e il suo impegno nel sociale e professionale. Poi, si procederà con lo scoprimento della targa murata all’interno della parete est nel salone, piano terra dell’edificio centrale, il parroco, don Damiano la benedirà con la lettura dell’apposita orazione e concluderà la cerimonia, Infine ci si sposterà nella tensostruttura per un momento di convivialità fraterna e saluti tra gli intervenuti.

 

 

 

SECONDA MAIN NEWS ( di Emiliano Milani, mail 14.01.2024 ) / TAGLIO DI PO - INTITOLAZIONE DEL CENTRO GIOVANILE SAN FRANCESCO A DANIELE DIAN

“La comunità di Taglio di Po dedica il Centro Giovanile San Francesco a Daniele Dian designer, capo scout, progettista di questo oratorio parrocchiale. Per ricordare la generosità, l’altruismo, la bontà, il sorriso e l’amore profuso ai giovani”.

Sono queste le parole incise nella targa apposta all’interno dell’oratorio di Taglio di Po e scoperta ieri mattina dai suoi familiari tra gli applausi di una sala piena di gente, la stessa che aveva affollato prima la chiesa per la celebrazione della santa messa sempre a lui dedicata da parte del parroco don Damiano Vianello insieme a padre Damiano Baschirotto (ex parroco) e monsignor Francesco Zenna, vicario emerito della diocesi di Chioggia, al diacono Giuseppe Di Trapani e ai canti dei tantissimi Scout arrivati da tutta Italia.

 

 

«A distanza di tre anni dalla sua morte, l’intitolazione con il suo nome dell’oratorio di Taglio di Po è il segno tangibile di quanto grande sia stato quello che Daniele ha lasciato nella comunità religiosa, tra gli Scout e nel mondo dello sport» ha commentato il cugino Marco Ferro, moderatore per l’occasione dei saluti e degli interventi che hanno accompagnato lo scoprimento e la benedizione della targa realizzata -  ha ricordato sempre Ferro - «dall’azienda di Moreno Gasparini (sindaco di Loreo) e apposta da Michele Franzoso su una parete ridipinta da Renato Ferro».

Daniele Dian, sposato con Laura Grandi, papà di Vittoria, Andrea e Giacomo era venuto a mancare improvvisamente il 9 gennaio 2021. E’ stato cofondatore e per oltre trent’anni militante capo nel gruppo Scout-Agesci di Taglio di Po e poi incaricato regionale alla Branca R/S, ricoprendo pure incarichi dirigenziali e organizzativi nei settori giovanili di Tagliolese e nel Loreo.

 

 

 

Il centro giovanile era stato ideato e progettato da lui stesso insieme all'allora parroco padre Damiano Baschirotto, con l’aiuto di Lucio Tomasi e la supervisione dello studio Scarpari di Adria, poi costruito dall’impresa di Michele Franzoso e inaugurato nella primavera del 2007.

«L’entusiasmo per questo progetto che avevamo con Daniele mi ha fatto dimenticare di chiedere l’autorizzazione ai miei superiori - la confessione di padre Damiano Baschirotto dopo quasi venti anni - poi abbiamo sistemato tutto. Daniele ha voluto in questa sala una vetrata colorata, per me era troppo di Chiesa, per lui invece la firma, di un grande uomo aggiungo io, un messaggio che vuole richiamare chi entra in questo luogo a pensare alla centralità di Cristo».

 

 

 

Lo conosceva bene anche don Francesco Zenna, Daniele «Nelle scritture, come nella vita c’è sempre qualcuno che ci guida - ha ricordato il vicario emerito della diocesi di Chioggia - e io voglio pensare a Daniele come a una persona che ci ha guidato ad incontrare Gesù».

«Daniele - ha raccontato commossa il sindaco Layla Marangoni - l’ho conosciuto nei vari stadi della sua vita, interrotta purtroppo troppo presto, e porto nel cuore sempre il ricordo del suo sorriso e della sua bontà. Questa sarà la sua carta d’identità, in un luogo che deve accomunare giovani e meno giovani».

Anche Elisabetta Del Prete e Pietro Mancino, responsabili regionali dell’Agesci Veneto, hanno voluto ricordare la loro amicizia con Dian: «è bello scoprire i segni dell’amore di Dio in tutto quello che accade, vedere il suo volto nelle persone che incontriamo e scegliere di servirlo. Daniele ci ha insegnato questo. E’ stata una benedizione conoscerlo e l’oratorio è un crocevia di queste realtà».

 

 

 

Parole commoventi, così come quelle di Dorina Mochetti che a nome della Tagliolese calcio, ha voluto dare la sua testimonianza di quanto fatto dal “Gigante Buono”, così come era chiamato Daniele da tanti ragazzi ai quali ha dedicato molto del suo tempo nella Tagliolese: «Nel suo operato ha dato il meglio di sé animato dal desiderio di vedere piccoli atleti divertirsi, crescere e vivere nel modo migliore in campo e soprattutto nella vita di tutti i giorni. La stessa passione ed amore che ha messo nel suo percorso di scout così come raccontato dalle ragazze dell’Agesci di Taglio di Po prima del saluto finale del padrone di casa Don Damiano e dei ringraziamenti dei genitori di Daniele,  Giannino ed Elena, alla presenza dei comandanti dei Carabinieri e della Polizia Locale Giuseppe Attisani e Maurizio Finessi e della Protezione Civile.

 

 

 

APPENDICE FLASH ( di Lara Arillotta, by ‘Famiglia’ Scout Taglio di PO , 11.01.2024)/  IL RICORDO DI DANIELE DIAN E DEL SUO ‘AMORE’ PER LO SCOUTISMO ‘EDUCATIVO’ PRO GIOVANI E. ..AGESCI

Carissimi tutti, vorremmo raccontarvi Daniele, parlando di scoutismo, sicuri che lui approverebbe !! 

Tutti abbiamo ricordi personali da tenere cari, questo vuole essere solo un momento per sottolineare il suo grande impegno e passione per lo scoutismo senza la pretesa di essere esaustivi. 

Partendo da alcuni principi che guidano l’azione educativa scout Agesci proveremo a illustrarvi come hanno fatto parte della sua vita.

 

 

 

DAL PATTO ASSOCIATIVO AGESCI: LA VITA DI GRUPPO E LA DIMENSIONE COMUNITARIA

La persona sviluppa le proprie potenzialità vivendo con gli altri in un indispensabile rapporto di età e di generazione, che fa crescere capi e ragazzi. In questo modo è possibile sperimentare una forma di vita fondata sull'accoglienza delle reciproche diversità e sulla fraternità, dove ciascuno è impegnato a mettersi a servizio degli altri. Nella comunità si vivono le possibili dinamiche politiche che si incontrano nel quotidiano. Il piccolo gruppo è laboratorio e palestra che, aiutando a costruire strumenti interpretativi della realtà e a sperimentare modalità di partecipazione, educa a una cittadinanza responsabile.

 

 

 

DANIELE DIAN – SCOUT STORY / Muove i suoi primi passi nello scoutismo nel 1983/84 entrando a far parte a 14 anni della squadriglia Lupi, durante il campo estivo del  1984  con il reparto Adria 1, a cui il gruppo di Taglio di Po si appoggiava per iniziare la propria storia,  entrava a far parte della Grande famiglia degli scout pronunciando la  promessa.

Dopo due anni in reparto vive l’esperienza del Clan dove da Rover svolge servizio associativo nella branca degli esploratori e guide (ragazzi dagli 11 ai 15 anni); nel frattempo nasce nel 1986/87  il gruppo  di Taglio di Po. 

Nel 1989 entra a far parte della comunità capi del gruppo scout Agesci di Taglio di Po, e nel 1993 arriva il brevetto di  capo scout a conclusione dei campi di formazione.

 

 

 

Daniele  all’interno della comunità capi ricopre tutti i ruoli e si mette al servizio facendo di ogni incarico una opportunità di crescita e di incontro. Nel 1992/93 apre la branca dei lupetti (bambini dagli 8 agli 11 anni) ricoprendo il ruolo di primo Akela nel gruppo. In seguito è capo reparto e capo clan, dal 2013 al 2016 è anche Capo gruppo e contribuisce alla nascita nel 2013 del nuovo gruppo: Isole Delta del Po 1, dall’unione di Taglio di Po e Porto Tolle. 

Lo ha sempre contraddistinto la sua capacità: di creare relazioni profonde e autentiche con i ragazzi e con i capi, la disponibilità,  la tenacia nel portare avanti le proprie idee in modo fermo e deciso, un confronto schietto;  caratteristiche che hanno contribuito alla crescita della comunità e ad individuare assieme le scelte migliori per il bene dei ragazzi che ci erano affidati. 

 

 

DAL PATTO ASSOCIATIVO: IL SERVIZIO

Il valore educativo del servizio tende a portare l'uomo a realizzarsi nel "fare la felicità degli altri". È impegno graduale, concreto, disinteressato e costante ad accorgersi degli altri, a mettersi al passo di chi fa più fatica ed a condividere i doni che ciascuno porta. La conoscenza della realtà e delle sue contraddizioni mostra come e dove operare, nello spirito di Cristo, per il bene comune dei fratelli e per il cambiamento di tutto ciò che lo ostacola.

DANIELE DIAN / La voglia di donarsi al prossimo per Daniele non si ferma all’interno del proprio gruppo, ma si estende ai vari livelli dell’Agesci, dal 2012 al 2016 viene eletto incaricato di Branca R/s nella Zona di Rovigo, nel 2014-2015 è nella pattuglia per  l’uscita partenti,  il 26 marzo 2017 a Jesolo durante il Convegno regionale Veneto viene eletto Incaricato regionale della branca R/s del Veneto. Nel 2018 è al Roverway (evento a livello europeo per i ragazzi dai 17/20 anni) in Olanda, come capo in servizio accompagnando un clan di formazione del Veneto. 

 

 

Innumerevoli sono stati i suoi campi e le sue imprese di Capo, solo per citarne alcune la route in canoa nel Delta del Po, route sul cammino di Santiago di Compostela, ruote in Val Codera sulle orme delle aquile randagie, la route Nazionale R/s a San Rossore, la route nella Foresta Nera e tante altre. 

Daniele ha speso la sua vita al servizio dei giovani e dello scoutismo è stato autentico testimone della promessa scout, accompagnando tanti ragazzi nel loro cammino di crescita, mostrando con il proprio esempio come mettersi al servizio del prossimo e fare la felicità degli altri, renda veramente felici, come diceva B.P. (Baden Powell fondatore degli scout). 

 

 

Ha sempre vissuto il servizio con passione senza risparmiarsi, era creativo ed amava le cose ben fatte, era capace si stare sveglio fino alle tre, quattro di notte per preparare il libretto del campo la sera prima della partenza !! Era affidabile e preparare le cose assieme era facile. La sua calma e capacità di ascolto hanno agevolato il rapporto con i ragazzi che si trovavano a loro agio nel dialogare con lui.

Ha trasmesso questa grande passione per lo scoutismo a tutta la sua famiglia, a sua moglie Laura con cui ha condiviso anche gli in carichi a livello di zona, ai  suoi meravigliosi figli, ai suoi genitori coinvolgendoli in cambusa. 

 

 

DAL PATTO ASSOCIATIVO: FEDE 

I capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo proprio nell'annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.

Siamo così uniti dall'amore di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza e ci sentiamo responsabili, da laici e con il nostro carisma e mandato di educatori, di partecipare alla crescita di questo corpo che è la Chiesa, popolo di Dio che cammina nella storia. Operiamo in comunione con coloro che Dio ha posto come pastori e in spirito di collaborazione con chi si impegna nell'evangelizzazione e nella formazione cristiana delle giovani generazioni, anche partecipando alla programmazione pastorale. La comunità capi propone in modo esplicito ai ragazzi, con il metodo e la spiritualità che caratterizzano lo scautismo, l'annuncio di Cristo, perché anch'essi si sentano personalmente interpellati da Dio e gli rispondano secondo coscienza. Per questo impegno la comunità capi sostiene la crescita spirituale dei suoi capi.

 

 

DANIELE DIAN / Aveva una fede profonda alimentata dalla spiritualità scout, dalla formazione presso la comunità missionaria di Villaregia, dalle esperienze forti vissute al Sermig di Torino, e da una ricerca e preghiera personale. Una fede incarnata nella vita, vedeva nel servizio una concretizzazione del suo essere cristiano e appartenete alla chiesa. Testimone autentico che i ragazzi avevano come riferimento. La gratuità, la pazienza, la calma, la generosità che erano parte di lui erano un dono che a sua volta lui ha saputo condividere. 

Non vogliamo farne un santo, neppure metterlo su un piedistallo, vogliamo solo dirvi che con Daniele si stava bene, a volte ci si scontrava anche, perché non “mollava l’osso”, ma vogliamo invece ricordare come ha reso le nostre vite più ricche più vere, come ci siamo divertiti assieme pensando alle mille attività, come era bello chiacchierare e guardare le stelle al campo assieme, come cucinare le sue memorabili patatine fritte al campo per quaranta ragazzi,  fosse un gesto d’amore per tutti loro. 

Abbiamo avuto il privilegio di servire con lui e per questo saremo sempre grati,

siamo stati per molti anni e ancora sentiamo di essere fratelli scout. 

( Lara Arillotta, Taglio di Po 11/01/2024 ) 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover Daniele Dian, in versione ...Scout total body.

Ma in apertura di fotogallery voglio onorare il suo dna familiare e relativo senso di ‘servizio’ proponendo suo padre Giannino ‘una vita’ nel giornalismo da corrispondente Made in Delta PO a ‘tuttocampo’. 

Perciò ecco Giannino Dian prima a fianco di Emiliano Milani, poi in poker tra Dario Altieri ( sx) e Giovanni Canella al servizio come corrispondenti dal campo della Tagliolese ‘assieme’ a Davide Pizzo allora ancora ottimo giocatore giallorosso.

Infine Giannino Dian giornalista ad un Corso ODG all’entrata del Municipio di Ferrara in trio giornalistico con Anna Volpe ( altra made in Delta Po) le il sottoscritto Sergio Sottovia.

Tornando al onorare Daniele Dian dal cuore “Scout” eccolo in una serie di flash scattati in montagna con sfondo lago e a fianco di suoi ‘allievi’ , prima di tornare in zona Taglio di Po con altri ‘lupetti-scout’  e Adriano Tessarollo vescovo della Diocesi di Chioggia in versione ...assistente spirituale.

E' anche e soprattutto per questo suo ‘grande impegno’ a favore dei giovani di Taglio di Po, che l’ha portato appunto a fondare il “Centro Giovanile San Francesco” , lasciato perciò in eredità morale ai tanti giovani e alla Comunità di Taglio di Po e relativa Diocesi di Chioggia, che HANNO DEDICATO proprio a Daniele Dian il suo “Centro Giovanile” con la cerimonia ufficiale , sia in chiesa che nell’Oratorio, come da immagini ufficiali che vi proponiamo ( oltre alla Signora Laura con figlia Vittoria), con i noti rappresentanti ecclesiastici, Associativi e Istituzionali sempre sopracitati.

A partire con in sequenza al microfono papà Giannino Dian, poi Lara Arillotta, quindi Dorina Mochetti a fianco di ‘scout’ Marco Ferro , fino al ricordo sportivo in casa Tagliolese, con al microfono la Signora Laura con i figli Vittoria, Giacomo e Andrea, con sfondo il presidente Robertino Bonato ( sx) , assessore Alberto Fioravanti e mr Dario Lazzarin a capo chino.

 

 

Ma , considerando che il ‘servizio alla Comunità di Taglio di Po, il sempre presente Daniele Dian lo lascia in eredità operativa a chi ha altrettanto sensibilità di servizio, vi ripropongo davvero dulcis in fundo suo padre Giannino, così come l’ho fotografato poco tempo fa in Sala Europa a Taglio di Po durante la festa pro Taglio di Po “Paese Giallorosso”  organizzata da Doriano Rosestolato ( secondo da sx, tra Luigi Pietropolli e Francesco Rosestolato ( ex presidente giallorosso) , Patrizio Bonafè ( campione in Serie A) e ovviamente Giannino sempre in ...missione reporter.r.

 

 

Emiliano Milani & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it