Delta Radio ha ‘onorato’ le 39 vittime ‘sportive’ della tragedia Heysel-Belgio/ E ricordato Gianfranco Sarto...


01/06/2021

Sono passati 36 anni dalla tragedia sportiva e umana avvenuta allo stadio di Heysel in Belgio. I fatti di quella ‘finale’ sono noti, ma il ricordo non deve svanire. E allora ci hanno pensato Emiliano Milani e Salvatore Binatti, domenica durante la trasmissione Domenica Sport, ad onorare quei 39 morti , e quella tragedia in cui ha perso la vita anche Gianfranco Sarto da Porto Viro.
Emozioni forti che vale la pena di mandare a futura memoria anche grazie a quanto trasmessoci dallo stesso Emiliano Milani, sia come testo che come immagini storico che parlano da sole in questo reportage ‘per non dimenticare’ che vi proponiamo per la cronaca e per la storia.

MAIN NEWS ( di Emiliano Milani, 30.05.2021)/  DELTA RADIO Domenica 30 maggio 2021/ TRAGEDIA HEYSEL (BRUXELLES - BELGIO)… A 36 ANNI DI DISTANZA
Il 29 maggio 1985 allo Stadio Heysel di Bruxelles, in Belgio, c'è la finale della Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool: prima del fischio d'inizio….una strage.                                                                                                                                            
Trentadue italiani, quattro belgi, due francesi, un nordirlandese perdono la vita. Seicento feriti.

 

 

“Intorno tutto è finito. Voci, suoni, colori deflagrano e raggiungono il silenzio. Sono le 21.40. L'assurdo è così banale che le squadre entrano in campo"
Anthony Cartwright, Gian Luca Favetto ne 'Il giorno perduto. Racconto di un viaggio all'Heysel' libro uscito nel 2015
La partita si gioca ugualmente e la Juventus  vince 1-0, nonostante 39 vittime. Per una partita di calcio. Si, 39 vittime per una partita di calcio.

 

Tra queste anche, il POLESANO, di Porto Viro  Gianfranco Sarto, grande appassionato di calcio e di ballo.
Una Fiat 125 crema, la compagnia di altri due amici ed un viaggio, senza ritorno, iniziato martedì 28 maggio 1985 verso Torino dove li attendeva il pullman per il Belgio.

 

«Per me è sempre martedì – racconta il figlio Roberto, fratello di Stefania, l’altra figlia di Gianfranco. Insieme al figlio, al quale ha dato il nome del nonno gestisce l’officina di famiglia fondata dal padre. E proprio da quell’officina dove ogni giorno scende a lavorare Roberto ci dice “guardo fuori e lo rivedo sempre in quell’ultima immagine che ho di lui. Quel 29 maggio, alla televisione avevamo la convinzione che lui fosse in tribuna con lo Juventus Club Torino».

 

Gianfranco, invece, era in quel maledetto settore Z dove la furia degli Hooligans inglesi, l’inadeguatezza dello stadio per una manifestazione così importante e l’impreparazione delle forze dell’ordine furono la concausa della morte di tutte quelle persone. «La notizia ci arrivò alle 5 di giovedì mattina dai carabinieri che arrivarono a casa – ricorda Roberto - Un colpo impressionante per me mia sorella e mia mamma Edda. Avevo 18 anni, lui 47. Per me però, non se n’è mai andato veramente e con lui ci parlo tutti i giorni».

 

Del resto «Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta». Recita così nei suoi striscioni la curva Sud e i supporter bianconeri continuano a tenere viva la memoria di quella tragedia. Il Nucleo 1985 guidato da Massimo Tadolini, è stato ideatore del docufilm “Per non dimenticare Heysel”, proiettato nel 2016 alla sala Eracle di Porto Viro, città di Gianfranco, alla presenza di Stefano Tacconi.

 

E le iniziative in giro per l’Italia sono innumerevoli. L’anno prima a Porto Tolle fu organizzata una mostra fotografica in collaborazione anche con Delta Radio.

Per Gianfranco e per le altre 38 vittime il tempo si è fermato. Non si è fermato invece per i loro familiari, le mogli, i figli, i genitori ed i nipoti che nonostante le conseguenze della tragedia immancabilmente non smettono di ricordarli e di tenerli vivi nei loro cuori.

 

In memoria di Gianfranco, qualche anno fa, era stato pensato anche di intitolargli il nuovo stadio. Purtroppo quell’impianto sportivo, a tutt’oggi è ancora incompiuto, così come quella promessa di intitolazione.

 

Bassano del Grappa (Vi), Meda (Mb), Cherasco (Cn), Grugliasco (To), invece, sono solo alcune delle località dove ogni anno, indipendentemente da tutto, le vittime dell’Heysel vengono ricordate. Come Reggio Emilia dove la famiglia Sarto ormai da anni ritorna ogni anno. Li si ricorda Claudio Zavaroni e tutte le altre vittime davanti ad un bellissimo monumento posizionato di fronte allo stadio Mirabello.

Prendendo spunto da questi esempi la speranza è che Gianfranco, presto o tardi, possa essere ricordato anche a Porto Viro, ad eterna memoria di quel 29 maggio 1985, il giorno perduto del calcio, in cui la festa si tramutò in tragedia.

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EXTRATIME by SS/ In cover onoriamo Gianfranco Sarto perché emblematico rappresentante delle 39 vittime allo stadio Heysel in quel maledetto 29 maggio 1985, e perché il suo non è stato solo un dramma personale ma familiare, a partire da sua moglie Edda , con lui in foto, e con la quale avrebbe voluto ballare per una vita molto più lunga.

Indimenticabili quelle 39 vittime innocenti citate nei vari manifesti ( vedi anche le straziate tribune dello stadio) , come hanno cercato di ricordare in Polesine anche gli organizzatori dell’evento al Ristorante Aurora di Porto Tolle nel luglio 2015 , di cui vi abbiamo già dato conto qui su www.polesinesport.it , mentre adesso vi riproponiamo alcune significative immagini della mostra e dell’evento, peraltro ‘raccontata’ in diretta per Delta Radio anche allora da Salvatore Binatti, che vediamo in foto mentre intervista Massimo Trondolini.

 




Con riferimento specificatamente al ricordo del portovirese Gianfranco Sarto va detto che suo figlio Roberto ha avuto la ‘forza’ di promuoverne il ricordo partecipando a varie commemorazioni in diverse parte d’Italia oltre che in Polesine, da sportivo a tutto tondo visto anche come supporter e dirigente del Porto Viro.

Anche per questo vogliamo onorare Roberto Sarto in versione smile assieme ai noti giocatori del Porto Viro winners Coppa Veneto e in escalation di categoria, sotto la gestione tandem tecnico Pino.

 

Fermo restando che anche recentemente in diverse località sono stati ricordati ufficialmente le citate 39 vittime innocenti dell’Heisel, come a Reggio Emilia nel prato di fronte allo storico stadio Mirabello da dove vi proponiamo due flash scattate al Monumento, dove si è recato anche Roberto figlio di Gianfranco Sarto.
Che onoriamo ancora insieme a tutti i nomi delle altre vittime, come da speciale ricordo con Logo della Juventus e infine nell’evento organizzato proprio questo 29 maggio 2021 a Cherasco (CN) come da manifesto stimolante anche per le prossime manifestazioni perché ricordino e insegnino quanto lo sport debba essere ‘giocato’ in sicurezza, sollecitando comportamenti individuali e pubblici coerenti.

Emiliano Milani & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it