Dolcetto Giancarlo, bomber in serie C da Monfalcone a Novoli, L’Aquila e Sora. Poi mr Costa, Lendinara, Badia…


11/04/2012

Avessi voluto esporre la ‘civetta’, potevo dire che Dolcetto ha segnato gol al mitico Lorenzo Buffon (allora portiere al Savona), che segnò gol al Milan di Rivera (anzi di Nils Liedholm, ma era in amichevole).
Invece mi limito alla verità senza ‘richiami fasulli’. La verità datata 26.02.2007, quella che Vi propongo qui di seguito quasi come ‘antipasto’, segnalando peraltro che Giancarlo Dolcetto in maniera ben più ampia (praticamente il ‘doppio’) l’ho raccontato come uno dei miei Personaggi- Story inseriti nel secondo dei tre libri Polesine Gol, la trilogia dedicata agli oltre 100 “Campioni & Signori” del calcio Made in Polesine & Dintorni.
Una vita da ‘faina’ , quella di Giancarlo Dolcetto, esploso in Polesine e maturati sui campi del Sud, prima di ritornare al Nord e giocare ancora tanti anni, prima di essere ‘allenatore’ sulla panchina di tante squadre tra Po e Adige e dintorni, tra Prima, Seconda e Terza categoria.

DOLCETTO GIANCARLO STORY / DALLA LENDINARESE ALLA SERIE C TRA MONFALCONE E L’AQUILA. POI TANTA SERIE D AL SUD E TANTE STAGIONI ‘DILETTANTISTICHE’ AL NORD, DA GIOCATORE E ANCHE DA ALLENATORE

 

 

<< Benedetta quella volta che il suo compaesano Ardicio Castellan l'ha portato in vespa da San Bellino a Lendinara. Quanto bastò al presidente Mainardi per tesserare quella piccola ala velocissima. All'epoca a Lendinara c'erano due squadre, ma dopo alcune partite in Terza categoria nelle quali Giancarlo Dolcetto mostrò presto le sue qualità di bomber ( a Fiesso segnò 4 gol) passò con la Lendinarese 61/62 che allenata da Bertocco giocava in Prima Divisione. Segnò anche il gol del pareggio contro il Grande Contarina di Scabin che vinse quel campionato.

 

 

Alcune stagioni sempre nella Lendinarese di Bertocco e infine del prof. Targa , sempre in Prima Divisione, fino a quando 'quel telegramma' del maggio 1964 lo fece approdare in serie C nel Monfalcone dell'allenatore-presidente Zelesnik.
Un inizio peraltro non facile per Dolcetto in serie C, dove giocò più che altro nel nel girone di ritorno,compresa la partita della salvezza, l'ultima a Savona, segnando il gol del pareggio a quel Lorenzo Buffon, poi portiere nel Milan.

 

 

Purtroppo a Dolcetto costò cara una ' fuga d'amore', perché anche se Zelesnik lo aveva rimesso titolare a Cremona ( al posto di Ciclitira)  poi a fine stagione preferì cederlo in serie D, al Novoli 65/66, in provincia di Lecce. Giancarlo fece due stagioni e tanti gol, compreso uno in amichevole contro il Milan di mister Liedholm e di capitan Rivera (in foto con Dolcetto a sx). Era il Novoli del presidente Valentini e degli allenatori Storace, poi Maccagni  nel 65/66, quindi Zecca nel 66/67.

 

 

Dolcetto ' la faina' era un centravanti prolifico, per questo ritornò a giocare in serie C, ne L'Aquila 67/68 del presidente Leone e degli allenatori Brack e Collesi.
Pareva anche fatto il suo passaggio al Catania di Massimino in serie B, invece il presidente siciliano strappò il contratto per non pagare il rialzo da 18 a 22 milioni.
Così Dolcetto restò ancora con L'Aquila 68/79 del neo presidente Faraone e di mister Leonzio. Segnerà anche 3 gol nel pareggio 4-4 col Potenza e un gol  nell'ultima partita vinta 3-0 sul Lecce, ma … sarà retrocessione.

 

 

L'anno dopo Dolcetto segnò ben 23 gol, ma L'Aquila fu solo seconda dietro il Viterbo. Nel 70/71, una distorsione bloccò Dolcetto che così va a 'svernare' al Termoli sempre in D , rientrando  però solo nelle ultime tre partite.
Dopo le sabbiature estive ripartirà ancora  in serie D nel Sora 71/72 dei presidenti Mastroianni (cugino dell'attore) e Palladino, dove però il gol di Dolcetto a Calangiano in Sardegna fruttò solo la salvezza.

 

 

Ormai era tempo di tornare al Nord. Così accetta la corte estiva dei Martinolli e Folco per l'Adriese 72/73 dei Paesanti e Tivelli. Però l'allenatore Simoncello gli da poco spazio in serie D , così Giancarlo preferisce giocare nella Portuense, in Prima categoria emiliana.
Una stagione sola, poi Giancarlo accetta la Stientese 73/74 del presidente Boccato in Seconda, vicino a casa. Ed è stata subito vittoria, con l'allenatore Gino Vecchi, e tra i compagni Casotti, Pantaloni, Ferrari, Vendemmiati, Bimbatti , Taschin, e due ex Sampietresi: Paolo Viviani e Colognesi.

 

 

Ancora Stientese 74/75 in Prima, però l'anima di Dolcetto è globetrotter, così passa alla Villanovese 75/76 in Prima con mister Beciani e poi Vanin.
Lì gioca solo una decina di partite anche se segna ancora gol,  così passa al Costa 76/77 del ds Cestarollo allenato in Seconda da Dalmazio Zanetti dove ritorna vincente. Purtroppo poi il Costa 77/78 di mister Gianesella, con Dolcetto ma senza troppi rinforzi, sarà terzultimo e retrocederà subito.
Per Dolcetto è quindi il tempo di giocare due stagioni nell'Audace Castelguglielmo del presidente Passerini, allenato in Seconda da Bruno Casotti.
Si ferma qui il Dolcetto - giocatore anche se farà gol fino a 40 anni negli Amatori di San Bellino.

 

 

Ed inizia il Dolcetto - allenatore, partendo dal Costa 81/82 protagonista in Seconda, perdendo però il testa a testa col Trecenta.
Ma Costa & Dolcetto vincono nell'82/83 lo slalom parallelo col Polesella di Asnicar grazie ai tanti gol del tandem Zurma - Fantinato e vanno a conquistare nell'83/84 una tranquilla salvezza in Prima  col presidente Bortolo Cestarollo.

 

 

A questo punto però Dolcetto non può rifiutare la corte della Lendinarese 84/85 del presidente Bronzolo, del ds Giulio Baldo e del segretario Danilo Tavian. E' Seconda categoria, ma vincerà il Montagnana e così la Lendinarese di Dolcetto sarà vittoriosa nell'85/86, dopo l'appendice - spareggio vinto 7-0 al Tre Martiri di Rovigo su un Canaro decimato dalle espulsioni.

 

 

In Prima però finì male e presto la corsa di Dolcetto con la Lendinarese 86/87 perché gli costò cara una sconfitta con la Villanovese.
A questo punto Giancarlo riparte da casa sua, col neonato San Bellino 87/88 del presidente Angelo Marchetto, matricola in Terza . Due anni dopo però, Dolcetto e il San Bellino 89/90 dopo la vittoria per 2-0 sul Piacenza d'Adige, festeggeranno la promozione in Seconda. Epoca di fusioni, e fu così che il San Bellino si unì all'Audace Castelguglielmo giocando nel 90/91 in Seconda.

 

 

Però non era più lo stesso feeling con Dolcetto, che dopo poche giornate lasciò il posto a Remigio Varliero. Quasi per disintossicarsi Dolcetto va ad allenare il Boara Pisani 91/92 in Terza, dove gioca ancora l'eterno Vanni Brunello. E sarà un altro slalom parallelo, però stavolta la promozione è del Lusia.

 

 

Ma quando San Bellino 92/93 ridiventa autoctono in Terza, con Angelo Campion alla presidenza, ecco che Dolcetto ritorna in panchina, gestendo anche Michele Agostini. E sarà un periodo sereno come la Terza 93/94 col presidente Gianpaolo Campion e la Terza 94/95 stesso staff dirigenziale e presidente Giorgio Rossi. Ma il lavoro paga, si dice, così il San Bellino di Dolcetto e della 'stella'Agostini centra la storica vittoria in Terza 95/96.

 

 

Ma per il San Bellino la disputa della Seconda 96/97 è presto difficile, così  Dolcetto presto lascia il posto ad Angelini giocatore-allenatore. Basta così? No, Dolcetto ci prova ancora col Badia 97/98 in Terza, dove la vittoria è solo sfiorata perché a Solesino perde 3-0 lo spareggio col forte Cadoneghe.
E Giancarlo ci riprova in Seconda col Costa 98/99 del presidente Bologna, però a dicembre lascerà la panchina di un Costa che soffrirà fino in fondo.

 

 

Una storia infinita quella di Giancarlo Dolcetto col calcio. E chissà quanto ancora sarebbe durata se non gli fosse capitato quel 'malessere' nell'aprile del 2000 quand'era a Trecenta sulla panchina del San Marco Arquà, durante il campionato di Terza categoria.>>


EXTRATIME by SS/ La cover è per Giancarlo Dolcetto “attaccante de L’Aquila” nel 1966 in amichevole contro il Milan di capitan Rivera.
Nella lunga fotogallery  partiamo proponendovi Dolcetto (primo giocatore in piedi da sx)  nella Rappresentativa Polesana della Coppa Petron 1963 (tra gli altri anche Taschin e Verzolla). A questo punto seguiamo Dolcetto nel suo viaggio al Sud, partendo dal Novoli 1965, serie D e maglia rossa), quindi in Serie C ne L’Aquila 1966 (al centro, nel match vs Internapoli, accosciato al fianco di Orlando ex serie A con Fiorentina e Roma).
Tante stagioni da ‘faina’ nell’attacco de L’Aquila, come dimostra la foto della vittoria per 1-0 sul Siracusa, oppure la foto dell’amichevole persa 0-1 vs la Roma di capitan Peirò.
Stagioni ‘aquilane’ documentate da Dolcetto in maglia verde de L’Aquila 67/68 e de L’Aquila ‘blu’ in serie D 69/70 (primo accosciato da sx).
Per quanto riguarda il ritorno al Nord di Dolcetto, ecco in maglia rossa e sul campo innevato di Castelguglielmo (sullo sfondo Checchinato) .
Passando alla ‘fase due’, quella di Dolcetto ‘allenatore’ eccolo innanzitutto sui banchi del corso allenatori a Coverciano ( coi baffi nella fila la centro, al fianco dell’altro polesano Tenan in tuta nera).
Poi in relax sulla panchina del Costa con al fianco i giocatori Fantinato e Angelini.
Quindi in sequenza ecco tre stagioni di Giancarlo Dolcetto mister della Lendinarese, vale a dire al centro (braccia conserte) con la Lendinarese 1984 in maglia gialloverde ( tra gli altri il portiere Zatta e lo stopper Rauli), quindi in piedi e primo a dx con la Lendinarese 1985 ‘giallorossa’  sempre con Zatta – portiere come nella successiva Lendinarese 1986  ‘notturna’ del Campionato di Prima categoria, dove Dolcetto è seduto primo da sx.
Andando verso il Terzo Millennio ecco Dolcetto ‘mister col cappellino’ del San Bellino 1996/97 la ‘location’ dove è esplosa la classe di Michele Agostini.

 

 

 

Per arrivare infine al Dolcetto Giancarlo (secondo in piedi da sx con al fianco il ds Lino Moretti) allenatore del Badia del presidente Bendin (secondo da dx) in Seconda categoria 97/98.
E concludere col Dolcetto in tuta “datato 1999” (alle sue spalle l’evergreen ‘giocatore coi baffi’ Tiziano Catozzo) e premiato nella Festa per i 40 del San Bellino.


26.02.2007


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it