Ecco la vera “RES PUBLICA”, dalla Lettera delle 3 liceali Aurora, Chiara, Maddalena alle ‘autorità’ e ai ‘premiati’ in Piazza a Rovigo per la Festa della Repubblica/ Ecco i ‘discorsi’ istituzionali, da Mattarella al Prefetto De Luca e...


La vita amico è l’arte dell’incontro… , quante volte ho citato Vinicius De Moraes , fin da quando nel lontano 2009 ho aperto questo sito. Basta leggere il ‘Chi Siamo’ , anche se molto spesso , parafrasando Ungaretti, mi sono chiesto ‘Chi sono io  se…’.
Ma l’incontro non bisogna aspettarlo, bisogna cercarlo. Poi magari al sottoscritto manca …l’arte dell’incontro, però con estrema umiltà , a margine del cerimoniale della Festa della Repubblica di Rovigo cui sono stato invitato dal Prefetto in quanto insignito,  sono andato a chiedere alle “Tre Studentesse” il testo della loro Lettera sulla “Res Publica” che avevano elaborato sulla base di ricerche storiche e di valori condivisi e condivisibili verso i quali erano state indirizzate dalle loro professoresse.
Stiamo parlando del Liceo Statale “Celio – Roccati” – Classe III A LICEO CLASSICO, Delle studentesse: Aurora Conti, Chiara Schibuola, Maddalena Zanirato; delle Prof.sse Sabrina Mazzali e Chiara Bartolozzi, grazie alle quali posso pubblicare in calce il loro ‘testo integrale’ sia per opportune riflessioni etiche e morali che per conseguenti ‘migliori’ impegni operativi nella ‘Res Publica’ da parte di …tutti noi.
Insomma, incontro, comparazione, sinergia, istituzionale  per un ‘cittadino’ più funzionale all’impegno nella Res Publica in quanto …
Ma non voglio sovrappormi ai ‘discorsi’ pubblici e istituzionali che hanno caratterizzato la ufficialità della Festa della Repubblica in Piazza Vittorio Emanuele a Rovigo dove erano presenti anche tanti Sindaci del Polesine ( qualcuno come Loreo e Villadose , pur essendo impegnato altrove si è fatto rappresentare dal suo Delegato con tanto di fascia tricolore…), oltre a tutti gli ‘Insigniti ’ previsti dal Cerimoniale e di cui vi proponiamo in calce l’Elenco completo.
Ma noi che su questo sito preferiamo raccontarvi le Storie piuttosto che la cronaca-evento, abbiamo scelto di proporvi in una specie di Corpus Act / Testo Unico , tutti i “Discorsi” Istituzionali della Festa della Repubblica Italiana , partendo dal ‘comunicato’ trasmesso dal presidente Sergio Mattarella e letto in Piazza a Rovigo dal Prefetto Maddalena De Luca, di cui vi proponiamo a seguire il suo successivo intervento letto poi nel Salone del Grano dove la cerimonia si è perfezionata con le significative Premiazioni Ufficiali ( dai Commendatori ai Cavalieri del Lavoro nominati nel Polesine).
E per completare il mosaico sull’argomento ‘Festa della Repubblica’ abbiamo chiesto anche a Ivan Dall’Ara, Presidente della Provincia di Rovigo , di pubblicare anche la sua Lettera-Discorso così come facciamo in calce per quello ddi Nicola Izzo, Commissario Prefettizio del Comune di Rovigo, e delle “Tre Studentesse” on the road verso al vera “Res Publica”.
Perciò , rimandandovi in calce al tradizionale Extratime per i commenti collegati anche alla fotogallery, eccovi in sequenza tutte le “Lettere/Discorsi” istituzionali che hanno dato un senso particolare di ‘Res Publica” ad una Festa della Repubblica che deve continuare a mantenersi e svilupparsi tra Memoria & Futuro come nella visione delle Tre Studentesse ‘Vestali’ pro Res Publica non solo in Piazza a Rovigo ma prototipi di valori universali , imprescindibili da quello che il Campanella chiamava ‘Diritto Naturale’ dell’Uomo universale , così diverso, così uguale, così fratello.

 

 

 

01_ECCO IL DISCORSO DEL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA INVIATO A TUTTI I PREFETTI D’ITALIA PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA

( by www.quirinale.it, Roma, 01/06/2019 ) / Messaggio del Presidente Mattarella ai Prefetti in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica

COMUNICATO
 
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica, ha inviato un messaggio ai Prefetti d'Italia, affinchè se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno:
«Cari Prefetti,
desidero rivolgere il mio saluto a voi e a quanti, ricoprendo pubbliche funzioni, festeggiano oggi il 73° anniversario della fondazione della Repubblica: a tutti voi, consapevoli dell’onore e della responsabilità di rappresentarne le istituzioni, è affidata la testimonianza viva e praticata dei valori di libertà, democrazia e uguaglianza posti alla base della nostra Costituzione.
La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell’esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l’unità della nazione insieme all’efficacia dell’azione pubblica.

 

 

 

Ai Prefetti, attori di coesione sociale e istituzionale, spetta il compito di favorire un’efficace sintesi delle complessità e di porsi al servizio delle istanze dei territori, non solo per farsene interpreti presso le autorità centrali di governo, ma anche per offrire soluzioni stimolando intese e collaborazioni in sede locale.
Oltre alla vigilanza che i Prefetti sono chiamati a garantire sul sereno e regolare svolgimento delle competizioni elettorali, resta fondamentale l’azione rivolta alla prevenzione di possibili forme di condizionamento delle amministrazioni locali da parte della criminalità organizzata. A tutela della libera determinazione degli organi elettivi, permane attuale l’esigenza di combattere i fenomeni di mafia e corruzione che sottraggono illecitamente risorse alle collettività e alle loro prospettive di crescita, alterando gli equilibri di mercato e le dinamiche competitive fra operatori economici.
Nel vostro costante impegno a tutela della sicurezza e serenità della convivenza, vi orienta lo spirito della Costituzione repubblicana, dei diritti e doveri dei cittadini che essa proclama così come dei limiti che pone alle autorità, nel segno del primato della legalità. Il coordinato impegno delle Forze di Polizia rappresenta una leva fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e affrontarne le paure, prevenendo possibili spinte irrazionali alla violenza e al rifiuto delle regole.

 

 

 

Il sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale si cementa, altresì, attraverso l’equilibrato contemperamento degli interessi, essenza della funzione di mediazione che i Prefetti esercitano in più ambiti, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari.
È un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie. La condizione di donne e uomini in difficoltà – che richiama ciascuno all’adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà – è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell’associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni.
Con questi auspici, confidando che il 2 giugno possa essere momento di rinnovata riflessione sul significato profondo del pubblico servire, rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti, alle istituzioni locali ed a quanti condividono con voi la celebrazione dell’anniversario repubblicano».

 

 

 

 
 
02_ECCO IL DISCORSO DEL PREFETTO MADDALENA DE LUCA ( 02.giugno 2019- Festa della Repubblica a Rovigo)

Ritrovarsi insieme il 2 giugno è un’emozione grande che dà il senso pieno ell’onore da rendere alla Repubblica e a tutti i servizi dello Stato che hanno sacrificato la loro vita per essa.
Un commosso saluto ai familiari delle vittime del dovere che oggi ci onorano della loro presenza. A voi giovani, la cui presenza qui è per me, e ritengo per tutti voi, motivo di grande gioia , dico che festeggiare il compleanno della Repubblica assume un significato più pregante che partecipare alla festa di compleanno di un amico, perché significa esprimere attraverso segni concreti di partecipazione collettiva la nostra convinta adesione ai valori fondanti della Repubblica: libertà, democrazia, solidarietà, giustizia , un patrimonio di valori e speranze impresse nella carta costituzionale.

…Il 2 giugno 1946 gli italiani , chiamati a votare il referendum popolare, scelsero la Repubblica decretando la fine della monarchia. E da prefetto donna mi piace ricordare, soprattutto ai giovani , che fu la scelta di tutto il popolo italiano , in quanto , per la prima volta votarono pure le donne, cui fu riconosciuto di avere sostenuto durante la guerra il fronte interno, tenendo insieme la famiglia, lavorando al poso degli uomini , come operaie, impiegate e professioniste>>.

 

 

 

03_ECCO IL ‘DISCORSO ‘ DI NICOLA IZZO “COMMISSARIO” DEL COMUNE DI ROVIGO

<< “Il 2 giugno di 73 anni fa nel Paese si tenne il referendum sulla forma istituzionale, dopo 75 anni di regno, gli Italiani scelsero di ergere l’Italia a Repubblica costituzionale.
In quella consultazione, la prima in cui fu riconosciuto il diritto di voto anche alle donne, la provincia di Rovigo espresse la sua volontà con una partecipazione ben superiore alla media del Paese, si recarono al voto il 93,23% dei cittadini in confronto all’89% nazionale. Anche nell’espressione di voto la scelta dei rodigini fu più decisa, assegnarono infatti una netta maggioranza alla scelta repubblicana: il 67,22% a fronte del 54% nazionale. Questi dati ci danno la plastica visione di quanto
grande, determinata e forte fosse in queste terre la passione civile, l’anelito repubblicano ed il desiderio di rimuovere la presenza storicamente discutibile della monarchia sabauda.

 

 

 

Gli italiani scelsero la Repubblica perché etimologicamente è una forma di governo in cui i cittadini, attraverso i propri rappresentanti, partecipano alle scelte. I rappresentanti del Popolo non possono mai non tener conto di questa loro responsabilità pubblica. Specie nei momenti difficili della politica chi è chiamato ad amministrare ha il dovere di farlo con trasparenza, sobrietà, rigore, con umiltà e senso del dovere, attenzionando le emergenze e dando ad esse risposte concrete, ricercando l’unità e, soprattutto, ricordando sempre che si Governa nell’interesse di tutti e non solo della propria parte. Il 2 giugno il Paese riconosce la festa della Repubblica, riconosce la sua unità, i suoi valori, riconosce e rispetta quel complesso bilanciamento dei diritti e dei doveri che sono il sale della libertà e danno dignità ad una democrazia”. >>

 

 

ECCO ELENCO DEGLI “INSIGNITI” .
Fabio Palladini (Rovigo, generale di divisione dell’esercito italiano a riposo) insignito con l’onorificenza di Commendatore; sono invece stati insigniti Cavaliere Angelo Andreotti (Rovigo, pensionato), Pietro Bassini (Rovigo, pensionato), Dina Maragno (Rovigo, docente in quiescenza), Maria Gabriella Lopezi (Adria, pensionata), Pierluigi Soldani (Adria, brigadiere capo della guardia di finanza), Renzo Padoan (Taglio di Po, dipendente Enel in quiescenza), Layla Marangoni (Taglio di Po, titolare tipografia), Cosimo Elefante (Villadose, sottotenente della riserva dell’arma dei carabinieri in quiescenza), Fabio Visalli (Villanova del Ghebbo, luogotenente dell’arma dei carabinieri).
Sono state consegnante anche le Stelle al merito del lavoro a: Lucia Francesca Berti (Rovigo , Confesercenti Rovigo; Massimo Chiarelli (Rovigo, Confagricoltura Rovigo) ; Ferdinando Polato (Rovigo, Ibm spa Padova) ; Sergio Sottovia (Crespino, Intesa San Paolo Spa Padova).

 

 

 

04_ECCO IL DISCORSO DELLE “TRE RAGAZZE” DEL LICEO SCIENTIFICO “PALEOCAPA”./
Liceo Statale “Celio – Roccati” – Classe III A LICEO CLASSICO
Studentesse: Aurora Conti, Chiara Schibuola, Maddalena Zanirato/ Prof.sse Sabrina Mazzali e Chiara Bartolozzi

FESTA DELLA REPUBBLICA 2 GIUGNO 2019 / (Tempo di lettura : 8 minuti)/

RES PUBLICA
In occasione del 73° anniversario della Repubblica Italiana siamo qui per presentarvi la nostra riflessione , quali giovani studentesse liceali, in merito a questa importante festività . Era il 2 giugno 1946 quando attraverso il referendum istituzionale l’Italia pose fine alla monarchia, per la prima volta le donne ebbero la possibilità di votare. Per comprendere, però, il concetto istituzionale di “Repubblica” è utile partire dall’etimologia del termine: esso deriva dal latino “res publica” , letteralmente “cosa del popolo” , e designa l’insieme dei possedimenti, dei diritti, e degli interessi del popolo e dello Stato romano. Già uno dei più grandi pensatori dell’età repubblicana, Marco Tullio Cicerone, nel suo trattato politico “De res publica” , diede una sua definizione di repubblica:” Est igitur res publica res populi, populus autem non omnis hominum coetus quoque modo congregatus, sed coetus multitudinis iuris consensu et utilitatis comunione societatus.”

 

 

 

“E’ dunque la repubblica la cosa del popolo. Non è popolo una qualsiasi riunione d’uomini comunque messa insieme, ma quella riunione d’uomini comunque messa insieme , ma quella riunione d’uomini che diventa società per il riconoscimento di un diritto comune e di un comune pratico scopo. E la causa prima di questa riunione è non tanto la debolezza dei singoli , quanto una naturale inclinazione degli uomini a vivere. Il genere umano nonéfatto di solitari e solivagi”.
Nella Roma Antica si passò dal Periodo Regio al Periodo Repubblicano che ad un certo punto vacillò, ebbe così inizio l’Impero. Ad esso seguì il Medioevo, epoca per alcuni aspetti buia, e poi il Rinascimento. Durante il 1500 , epoca in cui l’Italia era connotata dalla frammentazione in principati e repubbliche, all’interno i un contesto politico come quello fiorentino, emersero due personalità di spicco:  Niccolò Machiavelli  e Francesco Guicciardini. Iniziò la speculazione politica ed una compiuta riflessione sui concetti di “Repubblica” da contrapporsi al “Principato” ovvero governo nelle mani del “primo” .
Machiavelli è celebre per la composizione del “Principe” e per i “Discorsi” . Tali opere possono risultare contraddittorie in quanto la prima è dedicata ai principati, mentre nella seconda  viene elogiata la repubblica, tuttavia non vi è alcun contrasto: Machiavelli reputa migliore la repubblica ma ritiene che nel momento in cui essa degeneri solo il principe e la monarchia possano ricondurre all’ordine lo Stato.

 

 

 

Guicciardini invece , sostenitore della signoria medicea, presenta pensieri differenti rispetto a Machiavelli. Se Machiavelli attribuisce grande valore agli esempi degli antichi, affermando : “ non ho trovato , in tra la mia suppellettile, cosa quale io abbia più cara o tanto esistimi quanto la cognizione delle azioni delli uomini grandi imparata da me con una lunga esperienza delle cose moderne e una continua lezione delle antiche”, al contrario Guicciardini rimprovera : “ Quanto si ingannano coloro che a ogni parola allegano e’ Romani”.
Machiavelli concorda con Cicerone nel giudicare l’”historia magistra vitae” a differenza di Guicciardini che sostiene l’importanza della “discrezione”, capacità del singolo di distinguere e discernere in un lasso di tempo breve quale comportamento tenere in una determinata circostanza. Concetto affine è di virtù secondo Machiavelli,  il quale la definisce come azione umana composta da calcolo razionale , coraggio, energia e risolutezza, volta a fronteggiare la fortuna intesa come vox media , dunque come sorte.
Per Machiavelli la fortuna è domabile grazie alla virtù. Anche noi, giovani studentesse, come Machiavelli, reputiamo che la storia sia maestra di vita e che i nostri concittadini ma soprattutto i nostri politici abbiano il dovere morale di conoscere gli eventi del passato per trarne insegnamenti in relazione al futuro.

 

 

 

Riteniamo anche, però, che ciascun uomo abbia la capacità di intervenire sulle circostanze attraverso le proprie virtù senza considerarsi in balia di un fato cieco. Consideriamo, infatti, che lo Stato unitario italiano è sorto nel 861 come diretta conseguenza del Risorgimento. Nacque così una monarchia costituzionale ispirata ai moti risorgimentali, quindi al liberalismo e democrazia; si prestò nel tempo ad essere modificato dalla dittatura fascista. Nel 1945 l’Italia usciva  da un periodo tristissimo di divisioni, di lacerazioni, e di distruzioni. Un periodo che si era chiuso con la disastrosa sconfitta militare della II guerra mondiale.
Era maturata l’idea di porre in discussione la forma istituzionale dello Stato e le forze politiche ottennero che dopo la liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali sarebbero state scelte dal popolo italiano. Fu perciò indetto il 2 giugno 1946 un referendum , col quale il popolo, attraverso la libera espressione del voto avrebbe dovuto rispondere al quesito “ Monarchia o Repubblica?”.
Con la vittoria della Repubblica sulla Monarchia, nacque il nuovo Stato Repubblicano e il 2 giugno fu proclamata festa nazionale della repubblica. La nuova Costituzione entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Essa si fonda sul principio del diritto della persona umana sul piano civile, politico, economico, sociale, religioso, di coscienza, di espressione, di associazione e sindacale.

 

 

 

 

La libertà di cui è possibile godere al giorno d’oggi non è da considerarsi né gratuita, né scontata, ma una conquista ottenuta grazie al sacrificio , al coraggio , alla determinazione di coloro che ci hanno preceduto. Il rispetto delle leggi della Costituzione garantisce il mantenimento del vivere democratico in tutti i suoi aspetti, per cui è fondamentale che le nuove generazioni comprendano in pieno l’importanza di portare avanti la memoria di ciò che è stato al fine di vivere il presente con maggior consapevolezza. Il 2 giugno del 1946 fu un unto di svolta , un traguardo importante, il momento storico della rinascita del nostro paese dalle macerie lasciate dalla dittatura e dalle atrocità della guerra. I nostri predecessori scelsero un governo che operasse attraverso i rappresentanti del popolo e non attraverso il potere concentrato nelle mani di un solo uomo considerato il “Principe” . Noi dobbiamo essere grati ai nostri avi per el conquiste ottenute relativamente ai diritti umani ed anche per le riflessioni sulla coscienza politica. Trovandoci di fronte alle massime autorità di Rovigo, con reverenziale rispetto ed anche soggezione, rivolgiamo un appello accorato, in un momento in cui l’Italia e la nostra città faticano a palesare le loro specifiche prerogative.
Auspichiamo che coloro che ci rappresentano operino non per interesse “particulare” come diceva Guicciardini  ma, attraverso il libero arbitrio e le virtù avite, riescano a perseguire il bene comune. Bene comune per noi è il rispetto della pluralità delle opinioni, il rispetto ambientale della casa comune, un atteggiamento filantropico in senso lato. Bene comune è considerare la RES PUBLICA nel suo più profondo significato: ovvero BENE DEL POPOLO dal punto di vista patrimoniale, economico ma soprattutto etico e morale.

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover vi proponiamo gli istituzionali Maddalena De Luca ( Prefetto) e Nicola Izzo ( Commissario Comune Rovigo) insieme in Piazza Vittorio a Rovigo.
Quindi in apertura di fotogallery vi proponiamo un trittico di immagini mattutine pre-evento e che mostrano in sequenza il tandem carabinieri che ho fotografato in Piazza Garibaldi, poi il gruppo musicisti del Conservatorio in Piazza Vittorio Emanuele mentre seguono le prime direttive del maestro Stefano Romano, infine l’entrata in Piazza delle Associazioni accreditate con rispettivi labari.
A questo punto partiamo con la parte ufficiale del cerimoniale e con l’entrata in Piazza da parte del Prefetto Maddalena De Luca che poi passa in rassegna i ‘Corpi Militari’, prima di prendere posizione sul ‘liston’ della Piazza al centro con tutte le Autorità, tra i Sindaci con tanto di fascia tricolore sindaci e ‘insigniti’ compresi.
Quindi un trittico di immagini che certificano il cerimoniale della Festa della Repubblica, dall’alzabandiera alla conclusione della cerimonia stessa, con l’uscita dei labari delle Associazioni da Piazza Vittorio, dopo che c’era stata anche la deposizione
delle corone al Monumento ai Caduti presso il palazzo della Gran Guardia.
Tutto questo è successo a Rovigo , dove sono state protagoniste le “Tre Studentesse” del Liceo e le loro insegnanti, che vi propongo fotografate in versione ‘Repubblica Italiana’ in poster smile  sotto la statua di Re Vittorio Emanuele.
E seguendo il cerimoniale della Festa della Repubblica vi proponiamo il trittico di immagini dal Salone del Grano dove sono stati protagonisti i musicisti del Conservatorio Venezze, (in foto anche assieme al maestro Stefano Romani e Giuseppe Fragnocchi) di cui vi proponiamo subito anche il relativo Programma e tutti i seguenti componenti dell’orchestra dei Fiati.

NOTA FLASH / Orchestra di Fiati del Conservatorio Francesco Venezze di Rovigo
Francesco. Pellegrino  / Parata di Eroi
Luigi Cirenei / La Fedelissima
Arr. Paolo Mazza  - Bersaglieri Meedley
Giuseppe  Verdi / Inno dalle Nazioni
Antonio  D‘Elia - M. Rosi / Armi e Brio
Ludwig  Van Beethoven /  Inno alla Gioia
Michele Novaro (arr. F. Creux) /  / Il canto degli Italiani
Aleksander Borodin / Danze polovesiane da Il Principe Igor

( Direttore Stefano Romani / Maestro Preparatore Daniela Borgato
L’ARCHESTRA DEI FIATI DEL CONSERVATORIO FRANCESCO VENEZZE DI ROVIGO ERA COSI FORMATA:

FLAUTI: Mattia Pecoraro, Ilaria Broggio, Camilla Masin, Veronica Rodella.
OBOI: Marta Zese, Sofia Turra, Arianna De Mori
CLARINETTI: Raffaele Magosso, Edoardo Ghinatti, Stefano Canton, Matteo Brusaferro, Sebastiano Ballo, Nicola Albertin, Stefano Borghi.
FAGOTTI: Marcello Cominato, Filippo Tomasi
CORNI: Alessandro Lazzaro, Elia Donegà, Cristian Scalaprice, Marilisa Bacchiega, Andrea Magon.
SASSOFONI: Nicola Cecchetto, Marco Brusaferro, Angela Guariso, Marco Marabese, Maria Bruaferro
TROMBE: Gabriele Romani, Davide Pivetta, Leonardo Sartori, Emanuele Biancardi.
TROMBONI: Stefano Stevanin, Alessandro Fraccascia, Giovanni Nonnato, Cristiano Fontolan.
BASSO TUBA: Maria Luisa Bernardini , Carmine Ambrosino, Mattia Bisi.
EUPHONIUM: Daniele Marzaro
PERCUSSIONI : Alberto Zongaro, Matteo Mazzetto, Francesco Fantin, Marco Bellini, Andrea Cusin, Paolo Andreotti.
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E dulcis in fundo vi riproponiamo il Prefetto Maddalena De Luca, nel suo ultimo intervento sopra descritto , per sottolineare l’importanza di una Festa della Repubblica dal grande cuore italiano.
 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it