Enrichetto Pellegrinelli Story – SECONDA PARTE/ Gran segretario col pres Folco fino all’Adriese 1980/81. Poi 15 anni ‘Gran Presidente Veneto’ del neonato Calcio a 5, fondatore Panathlon Adria e ‘Console’ polesano dei Maestri del Lavoro


Ci eravamo lasciati in chiusura della ‘Prima Puntata’ con Enrichetto Pellegrinelli gran segretario sempre con Folco presidente e con l’Adriese 1980/81 in Serie C.
Per una lunga storia ‘granata’ che si è chiusa con le dimissioni di Enrichetto quando sulla tolda di comando dell’Adriese 81/82 inizia l’era del presidente Zullo supportato dal suo alter ego Franco Martinolli.
Ma, l’abbiamo detto , la passione sportiva non si ferma lì, tant’è che riparte con il Calcio a 5 , prima in casa Adria e poi a livello provinciale prima di vedere Pellegrinlli ‘gran presidente’ a livello Veneto.

E allora in questa Enrichetto Pellegrinelli ‘ Seconda Puntata’ diventa necessario fare una ‘lunga carrellata’ insieme al nostro Personaggio Story.
Praticamente un’occasione speciale per fare focus sui più importanti allenatori e giocatori che hanno caratterizzato la Storia dell’Adriese in escalation fino alla Serie C, anche perché alcuni di loro hanno ‘segnato’ anche la storia calcistica del Grande Calcio italiano.
Senza sottovalutare i tempi dell’Adriese del presidente ( fino alla stagione 86/87) e poi in sequenza dei presidenti Arnaldo Cavallari, Graziano Simoni e Olivo Frizzarin, protagonisti con l’Adriese risalita in Serie D come l’attuale Adriese del presidente Luciano Scantamburlo.

 

 

Ma restando in tema ‘Pellegrinelli Story’ merita anche speciale focus il periodo di Enrichetto presidente Calcio a 5 Veneto, oltre allo speciale impegno ‘associativo’ ( è stato tra i fondatori del Panathlon Club Adria e poi ‘Console’ polesano dei Maestri del Lavoro).
Anche perché basta andare sul sito www.quirinale.it e troverete specificato quanto segue: << Pellegrinelli Sig. Enrichetto , Luogo di nascita: Canaro (RO), CAVALIERE ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Data del conferimento: 27/12/1999 , Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri >>.
E allora capirete anche perché ho già scritto a suo tempo che Enrichetto Pellegrinelli era “evergreen orgoglioso di sua nipote Silvia Sarain, recente medaglia d’argento agli Europei in Ungheria, per la MAX SPORT di Adria, assieme ad Alessia Rosa , specialità SHOW DANCE sulle note di “Diavolo veste Prada”.

 

 

 

Un ‘Nonno’ orgoglioso dei suoi nipoti ( e viceversa) come è emerso anche nell’ultima telefonata di questi giorno fatta con suo genero Alfio Sarain soddisfattissimo dei risultati universitari di suo figlio Nicola perché…sarebbe stato contento anche Nonno Enrichetto.
Per tutto questo , oltre alla mia personalissima Enrichetto Pellegrinelli Story – Seconda Parte e vista l’importanza del Personaggio per la Città di Adria, voglio proporvi in calce , oltre al trittico “Dicono di Lui ‘ (con tutta la stima di Garbin, Tivelli, Longato) anche due Appendici Flash ( la prima di GA Marotto, la seconda di G. Fraccon) che ne onorano la memoria e il suo futuro, da … Adriese ad Adriese ( entrambi con lettera maiuscola).

 

 

MAIN STORY “ENRICHETTO PELLEGRINELLI” - SECONDA PARTE    ( di Sergio Sottovia , Original Story datata 2006 )/ EPISODI & FLAH BACK DI ‘CALCIO ADRIESE’ VISTI DA VICINO… FINO AGLI ANNI ‘70/  POI GRAN DIRIGENTE VENETO CALCIO A 5, QUINDI PANATHLON ADRIA E “CONSOLE” DEI MAESTRI DEL LAVORO
Ha visto anche tanti tornei e tante campagne acquisti il nostro Pellegrinelli, che a proposito racconta questo aneddoto .
A Padova al Tre Pini , nel 1948, si giocava il torneo giovanile "Grani d'Oro". Mario Tansini padovano e già allenatore dell'Adriese presentò al presidente Ferruccio Folco e a Pellegrinelli un bravo giovane , uno proprio forte. Ma era praticamente una …burla, perché quel giocatore quando si presentò disse il nome: Albertino Bigon. Quello che già giocava in Serie B col Padova e che poi calcò i più grandi palcoscenici col Milan mondiale di paron Rocco e di capitan Gianni Rivera.

 

 

In quell'occasione fu anche proposto all'Adriese il trottolino Filippi, ma Folco non lo prese neppure in considerazione; al presidente non piacevano i giocatori piccolini. D’altra parte Folco ha sempre avuto una ‘repulsa’ per i giocatori piccoli. Più avanti nel tempo e muovendo significativamente le mani, il presidente dall'alto della sua …statura e riferendosi al ds Cavallari, dirà questo al nostro Pellegrinelli: "El me porta sempre dei nani."
Gli anni dell'Adriese di Folco e Levi sono ricordati da Pellegrinelli come anni d'oro.

 

 

E lo sono stati davvero. I soci erano tanti. Enrichetto me ne fa vedere una lista, ben 359. Siamo nel 1969, gli anni dei grandi scontri e del grande pubblico. Contro il Padova i granata presero 5 gol ma anche 25milioni d'incasso e ci fu la televisione.
Ma il grande cuore granata era sempre caloroso e numeroso. Come nel derby spareggio in Serie D contro l'Union di Chioggia, dove giocava Onofri ( poi mediano al Genoa) e Casagrande ( poi andrà alla Fiorentina).
E per l'Adriese e Pellegrinelli era anche il tempo della presenza gomito a gomito con le società professionistiche; così a Coverciano nelle riunioni c'era il confronto con mondi calcistici dalle strutture socio - economiche più avanzate.

 

 

In pratica in casa granata il cuore aveva portato l'Adriese dove non avrebbe potuto il dio-denaro.
Soddisfazioni enormi quindi. Come aver lanciato giocatori sui campi verdi della Serie A e dintorni. Basti pensare Albiero e il suo grande curriculum in Serie A. Fu ceduto alla Spal, assieme a Cacciatori e a Zagati, tutti giovani speranze.
Un'Adriese storica, una società che dal 1906 anno di fondazione non ha mai smesso di partecipare ai campionati organizzati. La troviamo attiva anche nel 1943 epoca di guerra. La troviamo attiva anche nel 1951, l'anno dell'Alluvione del Po. Attiva anche per altre manifestazioni organizzate al Bettinazzi, come un Auto show , come una manifestazione ciclistica in pista , a settembre 1953, con la presenza di Coppi e Bartali.

 

 


Questo amarcord si abbina col ricordo della società Liberi Ciclisti Adria e al fatto che , da appassionato ciclista, l’evergreen Pellegrinelli faccia ancora oggi i suoi 30 km quotidiani a buona andatura , alla faccia della sua veneranda età. 
D’altra parte Adria & l’Adriese hanno fatto vivere al nostro Pellegrinelli  esperienze esaltanti e anche delusioni, fianco a fianco di presidenti , allenatori e giocatori che hanno lasciato il segno nel calcio polesano e nel calcio nazionale.
E da questo punto di vista Enrichetto può parlare di vita, morte e miracoli, tanto più che il tandem Folco-Pellegrinelli viene ricordato come ‘due corpi e un'anima sola’.

 

 

Enrichetto ricorda innanzitutto che Folco è sempre stato dirigente granata dal 1945 al 1981, l'anno che l'Adriese iniziò il nuovo ciclo dirigenziale.
Di Ugo Levi ricorda che ricoprì tutti i ruoli, prima calciatore e arbitro, poi segretario e presidente, anche organizzatore di una Coppa Adriana di nuoto nel Canalbianco, quindi segretario del Panathlon e del Conservatorio Musicale Buzzolla, nonché Cavaliere del lavoro.
Per la verità anche il nostro Enrichetto ha avuto i suoi bravi riconoscimenti. Pellegrinelli è Maestro del lavoro e mi segnala con emozione la lettera con la quale Arnaldo Cavallari suo datore di lavoro alla Molini Adriesi, riconoscendone i meriti come ex collaboratore, gli regala in omaggio il 5% delle quote societarie.

 

 

Però Pellegrinelli ama parlare più degli altri che di sé stesso. Così ricorda anche la presidenza di Franco Martinolli e la sua operatività.
Tra gli allenatori Pellegrinelli , come già detto, colloca Ardizzon in testa a tutti, seguito da Simoncello, poi Blason e Pasetti.
Ma l'amarcord di Enrichetto Pellegrinelli segnala che sono passati da Adria allenatori che calcisticamente hanno "abitato" sia la Nazionale che le Serie maggiori. Come Tansini nazionale A, Colaussi capitano della nazionale mondiale di Pozzo a Parigi nel '38, Blason portiere della Lazio, Prendato che è stato alla Fiorentina, Vanicseck l'ungherese, Barzan già del Milan e Roma.
Di quest'ultimo Enrichetto riporta l'aneddoto che nel '24 a Parigi con l'Olimpica rispose alle punzecchiature del pubblico calandosi i pantaloncini.

 

 

Insomma l'ingegnere Angelo Barzan , adriese, fu precursore di Marlon Brando, quello dell'Ultimo Tango a Parigi.
Altri giocatori visti da vicino da Pellegrinelli nell’Adriese sono stati altresì protagonisti nel Grande Calcio Italiano, come Tivelli goleador e globetrotter tra Serie C e Serie B, quindi Zagati al Cesena, Polo al Padova,  altri ancora come Cassetta alla Lodigiani e Moretti al Chieti, Lazzarin al Brescia. 
Ma sono stati anche tanti i ‘Campioni & Signori’ raccontati anche nella mia trilogia libraria “Polesine Gol” e che sono stati affrontati sul campo dall'Adriese dei tempi di Pellegrinelli.

 

 

Tanto per citare il contarinante Angelo Rimbano (in A tra Varese, Napoli, Bologna), il tagliolese Patrizio Bonafè (in A tra Varese e Vienza con Pablito Rossi) , Nini Costantini da S. Apollinare ( in A tra Spal e Napoli) , Corelli da Polesella ( poi Spal e Napoli) , Eraldo  Mancin bicampione italiano con Cagliari e Fiorentina, Celestino Celio una icona del Grande Padova di paron Rocco , oltre che giocatore nel Genoa, Roma, Milan.
Ecco allora che , come logica conseguenza di questa lunga storia d’amore calcistica vissuta da Pellegrinelle con la sua amata Adriese, la passione-malattia sportiva di Enrichetto non poteva che avere una …ricaduta calcistica.
Il che è puntualmente avvenuto dopo un anno di riposo.

 

 

E infatti il virus del CALCIO A 5, allora agli albori, ha colpito il nostro Pellegrinelli ‘chiamandolo’ presto ad impegno dirigenziali a livello regionale.
Così Enrichetto mi ha raccontato i suoi ‘primi tempi’ . Come quando ricorda di essere andato al Palasport di Rovigo ad assistere al campionato organizzato da Beppe Osti, che poi sarà presidente provinciale del CONI.
Sempre con Franco Monti, professore Isef ed allenatore, il nostro Enrichetto è andato poi fino ad Ancona per vedere le finali nazionali.
Intanto ad Adria i due precursori sono soci al Vidale, dove il Calcio a  5 diventa piacevole, redditizio e richiama gente.

 

 

Come quando nel 1984 la FIGC assorbe il Calcio a 5 e si faceva il ‘campionato regionale’ in un'unica giornata . Tempi pionieristici, quelli in cui il delegato regionale era un certo Sapori e il nostro Pellegrinelli era il delegato provinciale.
Tutto questo su sollecitazione di Antonio Ricchieri, il grande polesano della FIGC, oltre che di Beppe Osti. Tempi pionieristici, perché per quel primo campionato le porte sono arrivate da Adria. Le squadre erano solo 4 ed era l'epoca di Galuppo alla FIGC veneta.
D’altra parte è sempre stato ‘propositivo’ il nostro Enrichetto. Lui che si era divertito un mondo l'ultimo di Carnevale dell'88, una sera che era andato a Venezia per assistere a un Torneo tra campioni, certo non autorizzato ma ‘anche’ per beneficenza.

 

 

Ricorda Pellegrinelli:<< Vi  giocavano il mitico Diego Maradona, Causio, Serena, Lorieri, il brasiliano Casagrande e…>>.
Avrebbe dovuto Pellegrinelli denunciare l'irregolare presenza di quei ‘Campioni’ proprio alla FIGC, ma … capì che il Calcio a 11 non era affatto incompatibile con il Calcio a 5.
Intanto si allarga l'organizzazione in tutte le provincie del Veneto e non a caso Pellegrinelli nel 1993 diventa il Responsabile regionale .
Oltretutto con un obiettivo ambizioso visto lo stesso Enrichetto disse: " Quando il Calcio a 5 avrà 100 squadre, allora lascerò l'incarico- disse allora Enrichetto."
Poi sappiamo tutti come sia ‘esploso’ il Calcio a 5 ; diciamo solo che quell'obiettivo è già stato superato, ma diciamo anche che il mandato regionale al nostro Pellegrinelli è stato rinnovato fino a tutto il 1999.

 

 

Durante il suo incarico si è pure disputato nel 1996, al Taliercio, il primo campionato femminile, un’altra primogenitura importante per la storia del Futsal rosa visto le successive performance delle società venete.
Insomma, ne ha fatta intanto di strada il Calcio a 5, sia a livello nazionale che regionale.
La sintetizza così Pellegrinelli: "Adesso nel Veneto ci sono 2 gironi di Serie C1, poi 2 gironi di Serie C2 e 5 gironi di Serie D, per complessive 126 squadre. Per quanto riguarda le società venete impegnate a livello nazionale sottolineo la presenza di una squadra padovana e una veronese in Serie A1, poi l'Arzignano in Serie A2, quindi 3 squadre in Serie B. E la normativa FIGC prevede che la ‘rosa’ di una stessa società ppssa essere utilizzata sia nei Campionati a 11 che nel Calcio a 5."

 

 

Approfondisce ancora Enrichetto:<< Va precisato che in Polesine ci sono due squadre, una di Adria e una di Rovigo, iscritte al campionato di C2, mentre il Porto Viro gioca in Serie D. >>
Ma il Calcio a 5 è uno sport che si allarga a macchia d'olio se è vero come è vero che l'attività amatoriale ha pure il suo proselitismo e sotto l'egida UISP giocano 27 compagini suddivise in 3 gironi.
Anche per questo sua ‘esplosione’ , il Calcio a 5  cambia pelle velocemente, sia a livello di regolamenti che di organizzazione. C'è sempre spettacolo e anche la televisione comincia a seguirlo. C'è l'espulsione a tempo, per regolamento non si può tenere palla più di 4 secondi. La tattica è sempre variabile, con cambi continui. Occorre controllo di palla e rapidità di gioco, tutto di prima.
E Pellegrinelli parla di piedi buoni  per fare spettacolo e ritmo partita e parla anche delle carenze arbitrali. Sono problemi che la Federazione del Calcio a 5 sta affrontando, offrendo intanto la gratuità delle spese arbitrali.

 

 

Tutto questo è Pellegrinelli Enrichetto , l'uomo in maglione, l'uomo che in estate va tutte le giornate al mare a Rosolina a farsi la sua brava nuotata.
Potremmo parafrasare il mens sana in corpore sano, perché va anche ricordato che Enrichetto è pure socio fondatore, dal 1977, del Panathlon di Adria.

Me ne parla facendomi vedere le fotografie dei soci attorno al polesano  Michele Paramatti, il difensore del Bologna che è nato a Salara, dirimpettaio di  Saul Malatrasi nato a Calto.
Un impegno promozionale che serve ad avvicinare i campioni del passato agli aspiranti campioni del giorno d'oggi.
Di tutto questo abbiamo parlato con Enrichetto Pellegrinelli, mentre sua moglie, un figlio e una figlia e una nipotina, quando apparivano, gli facevano scintillare  occhietti e sorriso. 

 

 

E anche il ‘Console’  dei Maestri del Lavoro della provincia di Rovigo si emozionava facilmente, parlandomi all’infinito dei nipoti e delle loro passioni sportive come nelle serate che spesso passavamo allo stesso tavolo assieme nelle serate delle conviviali Panathlon Adria dove la ‘Carta di Gand’ ha fatto scuola anche in Polesine  anche se ad Adria, quel Libro Story dell’Adriese (che più volte Enrichetto ha sollecitato anche ai sindaci Lodo e Barbujani ) non è mai nato nella Città che ha dato il nome al Mare Adriatico, anche se esiste una …marea di Associazioni sportive, culturali e istituzionali.

 

 

DICONO DI ENRICHETTO PELLEGRINELLI ( by Magazine, datato 2006) / TRITTICO “ DICONO DI PELLEGRINELLI” SECONDO IL PENSIERO DI SUOI TRE STORICI GIOCATORI: FABIO GARBIN, COSTANTE TIVELLI, SANTE LONGATO
( Testi pubblicati in calce ad un’altra Speciale Story , però più ridotta’ che ho scritto su Pellegrinelli e pubblicata by Magazine datato 2006 , da cui stiamo riproponendo tutte le Story degli Altri Personaggi)
DICONO di PELLEGRINELLI

01_GARBIN FABIO - PENSIERO
E' stato il capitano-giovane dell'Adriese inizio anni '80 in serie C. Va al sodo Fabio:<< Pellegrinelli era il segretario, il punto di riferimento societario per tutte le operazioni dell'Adriese con la Figc. Ma era anche la 'spalla operativa' del presidente Folco, per tanti altri rapporti, da quello amministrativo ai contatti con la realtà locale, con la squadra e la tifoseria>>.
E se lo dice Garbin, che dopo la curva discendente granata è stato protagonista assieme al ritorno di Tivelli, ancora con Pellegrinelli segretario, della risalita dell'Adriese 86/87 allenata da Mario Manfrini, allora il suo 'parere' su Pellegrinelli segretario è ancor più certificato.

 

 

02_TIVELLI COSTANTE - PENSIERO
Il bomber Re d'Italia come goleador professionista ( Reggina, Bari, Salernitana, Foggia, Cavese, Spal, Reggiana) ha ricordi speciali di un periodo speciale. Spiega Tivelli Costante, dal dribbling ubriacante e dal tiro fulminante:<< Con Folco e con Pellegrinelli abbiamo percorso assieme quasi tutta la strada della gloriosa Adriese. Siamo stati assieme dalla Seconda categoria fino all'Interregionale, poi io sono partito per Reggio Calabria e l'Adriese è approdata in serie C. Pellegrinelli, che lavorava ai Molini Polesani di Arnaldo Cavallari, era uno dei motori della società. Ed era l'epoca in cui al Bettinazzi era normale vedere più di 1000 spettatori>>.
Gli sveliamo un segreto a Costante. Un giorno un socio-abbonato apostrofò Pellegrinelli dicendo :<<Se fate giocare ancora quel ragazzino io non vengo più allo stadio>>. Pellegrinelli e Folco non lo ascoltarono e - mi ha raccontato Enrichetto - quel signore strappò addirittura l'abbonamento al Bettinazzi. Tra Tivelli e il tandem Folco-Pellegrinelli c'è anche un ricordo speciale di Costante:<<Quando giocavo con la Spal in serie B è stato simpatico sentirmi chiamare da loro che erano presenti in tribuna, così è stato un piacere andarli a salutare nell'intervallo anche se per pochi minuti>>.

 

 

03- LONGATO SANTE - PENSIERO
Ha fatto poker Longato come ds. Perché quattro sono le promozioni nel suo palmares da direttore sportivo. Due volte con l'Adriese, in sequenza 93/94 da Promozione in Eccellenza con mister Fabio Garbin e 94/95 da Eccellenza a CND con mister Massimo Albiero, la terza nel 98/99 col Chioggia di mister Jimmy Rossetti sempre da Eccellenza a CND, la quarta con l'Adriese 2004-05 di mister Augusti dalla Promozione all'Eccellenza. Come giocatore conosce Pellegrinelli da quand'era giocatore negli anni '70:<< Come segretario è stato la spalla ideale della dirigenza Folco - Levi - Martinolli. La loro passione è servita alla scalata granata fino alla serie C. Poi Pellegrinelli l'ho ritrovato quando  mi ha chiamato il geometra Martinolli quando è nato ad Adria il gruppo " Gestione 90", con obiettivo il rilancio granata. Il nostro rapporto, sempre corretto e rispettoso, io ds e Pellegrinelli segretario, è durato fino a tutto il periodo dell'Adriese Ciabatta Italia del presidente Arnaldo Cavallari, col quale Enrichetto aveva un feeling particolare. E quell'Adriese 93/94 e 94/95 fece in sequenza il doppio salto di categoria, dalla Promozione alla CND>>.

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( di Gian Antonio Marotto, by Alè Adriese – Il Giornale n.7 , datato 1970/ PELLEGRINELLI ENRICHETTO: L’UOMO DAL BRACCIO D’ORO
Ovidio scrisse la metamorfosi ma non spiegò mai come un calciatore longilineo e snello potesse nella maturità trasformarsi in un rispettabile signore di mezza età, dagli occhiali cerchiati in nero, dal soprabito nero, dalle scarpe di vernice scura, il quale tanto audace fu nelle manifestazioni di attore nello sport, altrettanto cauto, prudente, documentato si rivela oggi quale amministratore di una società.
Parliamo del ragionier Enrico Pellegrinelli, l'uomo dal braccio di oro e dalla borsa (in pelle nera anch'essa) spesso vuota.
L'occhio ed il sorriso di Pellegrinelli sono il barometro economico dell'Adriese: l'occhio può essere cupido, soddisfatto, glaciale, supplichevole, il sorriso può essere rassegnato, enigmatico, pessimista a seconda dell'andamento degli incassi.

In Pellegrinelli di stabili e immutevoli esistono due cose soItanto: la sua buona cera e il buon appetito.
Un, buon appetito che non ha niente a che fare con il risultato tecnico degli incontri della squadra, ma che è in rapporto diretto con gli incassi domenicali.
Ed allora non è, che l'appetito del nostro possa diminuire o crescere: è imperturbabilmente costante.
Solo può essere di volta in volta appetito di soddisfazione. o appetito di consolazione.
Dopo gli incontri casalinghi Pellegrinelli; che a mezzogiorno digiuna o quasi, si sposta con il presidente alla << Porsionanza >> e là, nella classica campagna polesana, trova quel paio d'ore di relax, tra faraone e tortellini, che lo riconciliano con i problemi economici dell'U.S.A.

Ma questo è un aspetto del nostro ragioniere.
Poi vi è un Pellegrinelli tecnico calcistico che parla difficile e quasi misterioso, che legge da un fogliettino celato nel portafoglio un appunto per segnalare un pericolosissimo giocatore nella squadra futura avversaria dell'Adriese, che rimpiange un acquisto non fatto o una vendita precipitosa con la classica frase: << Se davano retta a mi >>.
Ma nessuno gli aveva dato retta perché, nonostante Pellegrinelli di calcio se ne intenda, i dirigenti aprono la bocca e impallidiscono solo quando parla di cifre, di impegni, di scadenze ed egli, che pare buono, sembra godere di questa loro sofferenza come li avesse riportati dalle nuvole con i piedi in terra, lui l'uomo dal braccio d'oro e dallo stomaco di struzzo.

SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( di Guido Fraccon, by Il Gazzettino 20.10.2015) / TANTE LACRIME GRANATA PER L’ADDIO AL GRANDE ENRICHETTO PELLEGRINELLI ( ndr, morto venerdì 16 ottobre 2015)
ADRIA/ Se ne è andato portando con sé ricordi ed aneddoti ma soprattutto segreti, tanti, legati al mondo del calcio locale e regionale. Quei segreti che solo chi ha vissuto determinate epoche calcistiche ed ha respirato l'aria degli spogliatoi può comprendere appieno e difendere per intere generazioni e che avrebbe voluto fossero messi un giorno in un libro dedicato alla sua amata Adriese 1906. Ha vissuto la sua esperienza di dirigente granata con passione e riservatezza ed ha rappresentato dal dopoguerra ai primi anni 90, la memoria storica del mondo pedatorio locale, dai Diavoli Rossi all'Adriese, passando per il Calcio a 5, di cui fu anche il primo delegato regionale, con l'incarico di far nascere e crescere il settore da zero a 100, su input di Antonio Ricchieri. Una vita quella di Enrichetto Pellegrinelli, venuto a mancare venerdì all'ospedale di Rovigo all'età di 84 anni, legata allo sport ed al lavoro, è stato anche console provinciale della Federazione dei Maestri del lavoro.

In tanti pertanto ieri in cattedrale si sono raccolti attorno alla sua bara ed alla sua famiglia, alla moglie Maria ed i figli Paola e Paolo, per rendere l'ultimo omaggio e per accompagnare l'amico, il segretario e l'ex dirigente dell'Adriese, colui che aveva conosciuto campioni come Aldo e Dino Ballarin e tecnici come Giovanni Galeone e Nevio Scala. In chiesa i labari del Panathlon e dei Maestri del lavoro.
Sulla bara il gagliardetto della sua Adriese. C'erano il sindaco Massimo Barbujani, il presidente onorario della Figc di Rovigo Clelio Mazzo ed l'attuale numero uno del calcio provinciale Luca Pastorello. Ed ancora i suoi ragazzi, come Costante Tivelli e Felice Cassetta, gli ex tecnici e dirigenti Toni Scabin, Piero Cavallari e Giorgio Martinolli oltre a tanti allenatori e rappresentanti del mondo dello sport in generale. «Era un maestro del lavoro e un maestro di vita - ha sottolineato nell'omelia l'arciprete mons. Mario Furini- . Sapeva godere del dono dell'amicizia e sapeva suscitare l'amicizia. Aveva una fiducia che contagiava».

EXTRATIME by SS/ In cover Enrichetto Pellegrinelli in prima fila by trio storico adriese.
Poi per quanto riguarda la fotogallery , e giusto per agganciarci alla Enrichetto Pellegrinelli ‘Prima Parte’ Story , partiamo dalla Classifica Finale del Campionato di IV Serie 1953/54 vinto dalla Cremonese, ma con tante squadre blasonate insieme all’Adriese tranquilla a centro classifica.
Risalendo negli anni, ecco  due storiche immagini in bianconero.
La prima relativa all’inaugurazione del Club Adriese datato 1966, con da sx  Pavan, Ferruccio Folco (V. Pres.),  Gnan Aldo- (Presidente Club) , Enrichetto Pellegrinelli, Beltrame -, Ugo Levi (Presidente Adriese).
La seconda di ‘impatto nazionale’ perché mostra Fabio Capello & Ferruccio Valcareggi nell’entrata del Teatro Lirico Adriese insieme al dirigente Gianese e con sfondo il busto di Rosetta Pampanini.
Quindi , sugli sviluppi della ‘ripartenza’ ecco in foto a colori e a sottolineare l’importanza data al Settore Giovanile, il DS Piero Cavallari con tanti giovani promesse ( da Franzoso a Garbin) che poi faranno la Grande Adriese ‘promossa ‘ in Serie C.
Ma che fosse quello un periodo in escalation per lo Sport  Adriese lo dimostra il poster successivo dedicato alla Fondazione del Panathlon Club Adria datata 1977 dove ci sono , oltre a Pellegrinelli , tanti protagonisti ( meriterebbero di essere citati tutti) del storia dell’Adriese Centenaria , da Levi a Folco, da Cavallari a … Camillo Norbiato ( poi pres . Coni Veneto) e il giornalista Bepi Seno che tante cronache ha ‘cesellato’ su Il Gazzettino.

 

 

E anche per questo ecco onorata l’Adriese 1978 in Serie C con mister Ardizzon e il ds Piero Cavallari con la nota ‘tripla fila Champions granata’.
Poi a conferma del blasone raggiunto da ‘quella’ Adriese, ecco la Lettera spedita da ‘casa Juve’ ( datata 8 feb.1978) a firma di Giampiero Boniperti a ‘casa Adriese’ e indirizzata al ‘geometra’ Franco Martinolli ‘anima’ della squadra granata di quei mitici ‘Tre anni in Serie C2’
Tant’è che anche noi ve ne diamo ‘contezza’ proponendovi la storica Schedina datata 13.5.1979 con l’Adriese indicata al 13° pronostico vs Pergocrema.
Tutto documentato ‘giornata per giornata ‘ con tanto di risultato partita per partita da parte di Enrichetto nel Calendarietto ‘giallo’ del Campionato 1979/80, Serie C2 Girone B.
Anche per questo vi proponiamo il successivo ‘trittico’ di Feste Adriesi anche perché nella prima foto c’è il presidente Folco, nella seconda foto il presidente Zullo ( coi classici baffi), nella terza foto il futuro presidente granata Arnaldo Cavallari ( al centro con gli occhiali, in una serata convivile 1981 quand’era Lui il presidente del Panathlon Club Adria , non a caso territorialmente competente sui 10 Comuni del Delta Po).
Continuando cronologicamente ecco Enrichetto Pellegrinelli presidente della FIGC Veneto, Calcio a 5, con la Rappresentativa in versione poster e sfondo lago.
A questo punto nel nostro slalom , ricordiamo il Panathlon Adria datato 1987 , presentando in poker da sx il sindaco Levi, Gianni Bernardiinello, il CT Azelio Vicini, il giornalista Seno.
in flash conviviale.

 

Poi riecco Pellegrinelli , stavolta al microfono durante l’Assemblea Figc Veneto datata 10.8.1989, con al tavolo presidenziale i noti Ruzzene, Galuppo, Ricchieri, Olivi etc etc., gr dirigenti regionali e nazionali.
E a chiudere la dirigenziale e calcististica Story di Pellegrinelli, ecco Enrichetto in ‘cappotto e coppola’ che ha fatto “Tredici” con tanti noti “Campioni & Signori” dell’Adriese durante l’inaugurazione del campo di calcetto allo Stadio Bettinazzi.
Quindi, con riferimento al Pellegrinelli ‘Console’ dei Maestri del Lavoro polesana, eccolo in trittico significativo, prima come premiato, poi come oratore nella sala Celio della Provincia di Rovigo insieme all’allora presidente Federico Saccardin, infine come ‘inaugurante’ di una specifica strada a Rosolina insieme al sindaco Luciano Mengoli.
Per quanto riguarda Enrichetto socio Panathlon Adria ecco prima insieme ad Otello Franzoso (storico presidente del Cà Venier) e poi col sottoscritto spesso al suo fianco a tavolo per ‘gustare’ i suoi amarcord e il suo fair play.
Gli stessi che , insieme ovviamente al suo ‘attivismo’ dirigenziale e associativo, lo hanno visto premiato con la Benemerenza Coni all’epoca del presidente Beppe Osti  ( ma premiato by Clelio Mazzo Figc per la sua lunga militanza calcistica).
Infine, dulcis in fundo, ecco Enrichetto Pellegrinelli premiato con tutti i suoi amici “Campioni & Signori” durante la speciale cerimonia organizzata da Franco Grotto (onorevole ed ex sindaco di Adria, al centro tra Pellegrinelli e  Antonio Lodo sindaco vigente) in occasione delle presentazione del mio ‘terzo libro’ Polesine Gol nella sala Cordella del Municipio della Città che ha dato il nome al Mare Adriatico.

 

 

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it