Fabrizio Zanforlin arbitro AIA Rovigo e istruttore forever/ Una story da “Assistente Internazionale” by Casarin nel Grande Calcio Europeo e Mondiale tra Leeds, Innsbruck, Dubai; con Ceccarini, Braschi, Trentalange, Boggi, Collina e ... Van Basten


L’ho visto la settimana scorsa in campo pro young nel Raduno Day by Aia Rovigo allo stadio Gabrielli per l’avvio della nuova stagione agonistica 2015-16.
Ma questa Story era sul desk di questo Pc in elaborazione da più di un mese , praticamente in sequenza  come 27esimo Personaggio Story stile News Magazine , datato
Marzo 2006, cioè pochi mesi prima che lo pubblicassi nel mia trilogia libraria Polesine Gol – Campioni & Signori.
Da allora con Fabrizio Zanforlin ci siamo ritrovati in più di qualche occasione significativa, come quando mi hanno chiamato dalla Biblioteca Carlizzi di Rovigo per ‘parlare’ dei miei Libri e ho voluto che ci fosse Lui , l’arbitro-assistente Fabrizio Zanforlin insieme agli allenatori Carlo Spolaore e Lorenzo Meneghini , per “testi minare” il Calcio coi suoi valori Educativi di ieri e di oggi.
Ma per Fabrizio Zanforlin evidentemente …Today is Tomorrow, e così l’ho ritrovato operativo sabato scorso appunto in casa Aia Rovigo dove sono ero stato invitato dal neo presidente Massimiliano Moretto e dove ho trovato anche Dino Tommasi presidente Aia Veneto, sicuro di trovare anche Fabrizio Zanforlin operativo “ Campione & Signore” coi baffi forever.
Perciò eccovi questa sua Story datata marzo 2006 ma che ho voluto aggiornare ed integrare con un Trittico in Appendice News ( anche per onorare altri due storici writers) che ne sottolinea lo ‘spessore professionale’ di Fabrizio Zanforlin work in progress da casa Aia Rovigo ad Assistente Internazionale sempre pronto peraltro a trasmettere la sua esperienza alle giovani leghe.
Ah, già , quasi dimenticavo….
Nell’ampia carrellata di immagini in fotogallery sono rimaste fuori tanti flash significativi della sua internazionalità e della sua cultura sportiva pro-youngs, però Fabrizio Zanforlin è di casa su questo sito  www.polesinesport.it perché ( basta chiedere a Google e vi rimanda direttamente alle nostre pagine interessate) protagonista in diversi reportage written by Samuel Vegro voice’ by Aia Rovigo.

 

 

Resta il fatto che Fabrizio Zanforlin per dna familiare produrrà ancora i suoi effetti in casa Aia ‘international’ e non solo perché a Rovigo ho visto anche suo figlio operativo sul campo come arbitro-assistente ‘tecnologico’ ( d’altra parte da “ingegnere-lauretao’ l’avevo fotografato insieme a papà Fabrizio all’Università di Ferrara).
Anche per questo, nell’Extratime e a commento della fotogallery troverete qualche ulteriore informazione-aggiornamento su Fabrizio Zanforlin tuttora orgoglio Aia Veneto dove la sua esperienza è di casa anche durante le sedute tecniche oltre che durante la preparazione atletica sul campo Lui Fabrizio ha corso in ‘parallelo’ col Grande Calcio.
Da Grane come i Grandi Calciatori e Allenatori che ha incontrato ‘da vicino’.

 


 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 07. 03.2006 ) / VENTISETTESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE :  FABRIZIO ZANFORLIN

ZANFORLIN FABRIZIO / Se Rovigo fosse Stoccolma, allora la Sezione AIA dovrebbe assegnare a Fabrizio Zanforlin il Nobel in ' scienza della comunicazione'. Una laurea che si è guadagnata sul campo, prima come arbitro e poi soprattutto come assistente, quando ha 'corso in parallelo', per tre stagioni a livello internazionale, lungo le linee laterali dei più grandi stadi italiani ed europei.
E pensare che Fabrizio Zanforlin, nato a Rovigo 9.2.1953, dopo essere stato 'stopper grintoso' nelle giovanili del Rovigo ( nel 1967 Allievi e nel 1968 Juniores) ha iniziato il suo approccio arbitrale solo all'età di 22 anni.
Erano gli inizi del 1975 quando Fabrizio era tra i 12 partecipanti al corso arbitri tenuto da Terrestri, figura storica della Sezione Aia di Rovigo.
Spiega così Zanforlin quei suoi primi passi:<< Vi partecipava anche Borsetto, che poi fece strada come assistente CAN C e quindi fece l'osservatore per 5 anni, fino all'anno scorso, in C.  Posso dire che entrambi fummo spinti 'materialmente' al corso e poi seguiti passo passo per tutta la carriera da Polonio, nostro 'angelo custode arbitrale'>>.

 

 

Come per gli altri, quindi, l'assistenza della Sezione Aia aiutò la prima maturazione di Zanforlin, che precisa:<< Ho esordito arbitrando i Giovanissimi, nel febbraio 1975, ad Arquà Polesine. Quali furono i primi consigli utili ricevuti? Quelli degli amici osservatori, ex commissari arbitrali, che mi hanno invitato a tenere uno spostamento più laterale e più redditizio, per essere più preciso nei falli da tergo>>.   
Quindi una stagione 'veloce' a livello provinciale, poi una doppia laurea per Zanforlin, quella Isef del 20.12.1975 a Bologna ( 110 e lode) e, dopo il militare' quella del passaggio , dal 1976, al CRA come arbitro a livello regionale.
Qui Fabrizio ha fatto cinque stagioni, poi  due annate da 'Arbitro Scambi' sono serviti a promuoverlo alla Can D dal 1983/84. Quattro stagioni fino al 1987, ad arbitrare in Interregionale, dal Nord al Sud Italia, con una passione che fa parte del dna del personaggio Zanforlin.
Con un ricordo speciale per Fabrizio:<< La partita tra Gravina di Bari e Corato, 5 mila spettatori, in palio la retrocessione per i locali e la promozione per gli ospiti. Terminò 0-4 e, per il rientro, fui scortato dalla polizia fino a Bari>>.

 

 

In un viaggio parallelo a quello sportivo che vedrà il professore Zanforlin insegnante di educazione fisica per 20 anni alla Scuola Media di Lendinara e per altri 13 nelle Superiori della provincia. Una mentalità sportiva a 360 gradi quella di Fabrizio, tant'è che anche in altri sport l'insegnante Zanforlin ha ottenuto conferimenti e specializzazioni, avendo partecipato a corsi di aggiornalmento sui principali sport di squadra, come pallavolo, pallacanestro, calcio, rugby, pallamano, baseball e in particolare sull'atletica leggera, windsurf e tennis.
Ma è stato a 35 anni che Fabrizio Zanforlin ha imboccato la sua 'strada maestra', quando è stato promosso Assistente alla Can C. Ha fatto cinque stagioni maturando esperienza e dimostrando professionalità atletica e regolamentare al passo coi tempi. Per questo dal 1992 è diventato Assistente CAN, collaborando alla direzione di ben 10 gare in serie B.
E per le sue qualità tecniche il designatore Casarin lo ha premiato con l'esordio in  serie A, al fianco dell'arbitro romano Rosica, nel match Pescara-Napoli del 16.05.1993. 

 

 

Quando la vigilia di Pasqua del 1994, per "legare" i dati di fatto e il magico evento sono andato a San Siro con i Milan Club di Lendinara-Badia a vedere Milan - Parma, arbitro Boggi di Salerno e assistenti Ramicone e Zanforlin, il 'Fabrizio guardialinee' aveva già fatto dieci partite in serie A, cinque in B e tre in Coppa Italia tra cui la decisiva Lucchese - Inter. Una soddisfazione per lui, ma anche per il comitato provinciale della Sezione A.I.A. - Rovigo, dell'allora presidente Puggina e del suo vice Frezzato. Il giorno dopo, nell'intervista 'autorizzata', ovviamente restammo entro i limiti deontologici che la professionalità gli imponeva. Fu comunque premonitore un concetto espresso allora da Fabrizio:<<Quello delle direzioni di gara è un mondo in evoluzione, ancor più adesso che ci si avvicina ai Mondiali. E la 'linea - Casarin' è quella che dà importanza al ruolo dei guardialinee come collaboratori. Perciò bisogna essere preparati per essere anche di esempio". Per questo il martedì e il giovedì il professore Zanforlin "tirava" gli allenamenti della sezione A.I.A. di Rovigo e tutti i mercoledì in allenamento collegiale con gli arbitri del Veneto.

 

 

E l'aspetto psicologico? Zanforlin parlò della ricerca della tranquillità e dei test con l'ausilio di fari con luci di diverso colore. Si può dire che iniziò a quei tempi il boom del calcio in tv , con la tecnologia che rivelava tutto quanto succedeva sul campo, verso quasi un reality show dentro lo stadio. Normale che, sulla strada del calcio come spettacolo e sportività ci fosse di pari passo una attenzione speciale, anche da parte degli addetti ai lavori, verso la categoria arbitrale.
E su questo versante la 'linea Casarin' ha investito molto. Ma che spazio ci poteva essere per Zanforlin, insegnante Isef ormai 41enne? Scrissi allora che l'era forse troppo alta, per diventare internazionale, ma scrissi anche che la "stima e fiducia" dello staff Casarin era confermata dal fatto che nelle ultime sei giornate di campionato Zanforlin è stato sei - volte - sei sui campi di serie A.

 

 

Ebbene, Zanforlin bruciò le tappe, perché dal 1995/96 diventò 'INTERNAZIONALE', impegnato spesso sui Grandi stadi e nei Grandi Eventi Europei, fino a quando lo poteva fare: cioè fino alla stagione 1997/98 compresa, quindi per 3 anni fino al limite di età consentito. Una storia infinita, quindi, quella di Zanforlin, con tanti momenti significativi. Partendo dai rapporti anche di amicizia che ha istaurato con gli arbitri e con gli assistenti con cui è uscito in terna e anche …quaterna, o quarto uomo come suolsi dire.
<<Nella vita valgono i meriti, ma occorre anche fortuna, la mia è stata quella di aver meritato la stima dello staff Casarin. E di aver potuto esprimere la mia professionalità con arbitri come Ceccarini, Braschi, Trentalange,Collina, Bettin, Boggi, Treossi, ed essere uscito in coppia con assistenti del calibro di Preziosi, Zuccolini, De Santis, Mazzei, Nicoletti>>.

 

 

Dal 1998/99 Fabrizio fa l'Osservatore a livello regionale CRA e, in contemporanea, dal 2000-01 è referente atletico per la CAN, preparatore atletico del polo di allenatori a Padova. Abbiamo passato una giornata a scorrere le foto più significative del suo palmares. Una INTERNAZIONALITA' documentata dai match Grecia-Russia del 1995 (con Stafoggia) , Napoli -Roma del '96 con capitan Balbo, Roma - Fiorentina del 1996 (con Treossi e i capitani Batistuta e Aldair), Juventus-Milan (con Braschi e capitan Maldin), Napoli -Juventus in Coppa Italia 96 (con Collina e i capitani Taglialatela e Vialli), Auxerre-Aiax con Ceccarini, Porto-Panatinaikos con Trentalange, Spagna -Bulgaria (giugno 96) agli Europei a Leeds in Inghilterra ( con Ceccarini e Lombardo presidente Aia Italia), a Innsbruck con Cesari, a Dubai nel 1997 per Emirati Arabi - Iran ( con Ceccarini arbitri, Nicoletti assistente, l'emiro-figlio e Boggi quarto uomo). Ecco proprio Robert Boggi ha emozionato Fabrizio scrivendogli:<< Chi è bravo come te, rimane sempre Internazionale'>>. 

 

 

Ecco perché non è il caso di raccontare gli aneddoti con Zidane - espulso, con Savicevic e le battute sugli 'occhiali', con Vialli ironico e signorile, con Capello che è andato a trovarlo nello spogliatoi per definirlo 'intelligente' perché Fabrizio aveva capito il suo 'eccessivo entusiasmo '. Meglio restare sul Zanforlin strettamente professionale, perché questa è stata la sua 'arma vincente', quella che ricorda al fianco dell'arbitro rodigino Bernardini, quella che nei test post-internazionale ha visto Fabrizio a 46 anni correre i 3000 metri in 12' 06' un tempo abbondantemente migliore dei 12'50'', tempo d'accesso minimo richiesto per essere internazionale. D'altra parte Zanforlin ha sempre inteso l'allenamento come 'cardine' di una professionalità, che richiede - ha detto - 'concentrazione, educazione, rapporto sereno con tutte le componenti del mondo sportivo'. Il fatto poi che si diverta anche col windsurf andando sul Garda a Torbole (TN) e che compia in un anno 8000 km in bicicletta andando sui Colli Euganei con gli amici, non è altro che la conferma di una mentalità da 'girare' alla Sezione Aia Rovigo come patrimonio.

 

 

DICONO di ZANFORLIN

PUGGINA ANTONIO
Lui, Puggina, da presidente della Sezione parla dell'orgoglio di 'aver pressato le Istituzioni fino ad ottenere grazie all'assessore Monini l'attuale sede al Gabrielli (in comodato gratuito), ma anche della soddisfazione della categoria per Zanforlin -Internazionale.
Anche perché Puggina era arbitro(spesso in terza con i fidati Vegro e Giubin) alla CAN D dal 1986, spesso mandato a dirigere nei campi caldi del Sud, quasi nello stesso periodo di Zanforlin.
E Puggina, che ha vissuto le stesse situazioni di Zanforlin -arbitro, ne esalta le caratteristiche:<< Fabrizio aveva grande conoscenza del regolamento, ma soprattutto aveva superiori doti atletiche. Con queste caratteristiche si è fatto valere nel suo periodo arbitrale e ancor più quando è passato assistente>>.

 

 

Ma Puggina, che dal 1990 aveva rilevato Giuriola nel ruolo di presidente della Sezione AIA di Rovigo restandovi (con Polonio Frezzato designatore) fino al 1998, sottolinea l'importanza del 'fattore Zanforlin' quando lo stesso era assistente internazionale:<< E' stato un fattore trainante per la Sezione il fatto che Zanforlin si sia fatto valere come assistente al fianco dei migliori nostri arbitri internazionali per dirigere sui più prestigiosi stadi europei. Tanto più che quasi ogni settimana le televisioni, sia la Rai che Canale 5 e poi Sky, mandavano in onda quegli incontri importanti e noi tutti della Sezione Aia non ne perdevamo uno, pur di vedere il nostro Zanforlin.>>
Quindi Puggina (che ora nella Sezione cura il Calcio a 5, tra l'altro come designatore della Serie D regionale e Osservatore in C1 e C2) plaude anche al Zanforlin del dopo - assistente:<< Ma la professionalità di Fabrizio è stata messa al servizio della nostra Sezione sia quando era assistente che quando poi è diventato osservatore, perché per i nostri arbitri ha fatto il preparatore atletico. Una qualità questa che può esprimere anche attualmente, a Padova, come preparatore degli arbitri CAN>>.

 

 

FREZZATO POLONIO
E' nell'ambiente arbitrale dai primi anni '60. Quanti viaggi ha fatto Polonio Frezzato con la sua mitica 500, su e giù per il Polesine e per il Veneto. Anche quando dal 1974 è diventato C.S., cioè osservatore.
Peraltro da questa stagione Frezzato è stato collaboratore di tanti presidenti come Delegato Tecnico. Vivendo la vita della Sezione Aia di Rovigo fino agli anni della presidenza Puggina compresa, al servizio dell'associazione della categoria in assetto variabile tra ruoli tecnici, amministrativi e dirigenziali, spesso confidente degli amici arbitri e coordinatore-organizzatore anche di riunioni e cerimonie a carattere sezionale, regionale e nazionale. Un personaggio iperattivo Polonio, che ha fatto di Granzette un specie di 'ombelico arbitrale' della Sezione rodigina, perché da lì Frezzato ne ha 'spinto' tanti verso la 'giacchetta nera', da Zanirato a Borsetto,  appunto Fabrizio Zanforlin.

 

 

E con Fabrizio, ha cominciato presto Polonio a fare l'angelo custode:<< Momenti difficili capitano a tutti, e c'è stato un momento in cui Fabrizio, finito il militare, voleva smettere. Diciamo che ho insistito e …sono contento che abbia continuato>>.
Poi, al di là degli incarichi ufficiali, lo ha visionato sui diversi campi del Veneto, anche perché poi da dirimpettaio a Granzette ..gli approfondimenti del lunedì erano all'ordine del giorno. E' stato ancora al 'fianco' dell'assistente Zanforlin quando ha fatto le sue tre magiche stagioni da internazionali. Magari al suo fianco nei viaggi di ritorno da San Siro, dopo un grande match in notturna. Spiega Polonio:<< Anche scambiare due parole, gli serviva per …restare più sveglio alla guida. E poi ricordo quella volta che Savicevic gli fece il gesto degli occhiali: gli confidai che quella volta Savicevic…non aveva torto>>. 

 

 

BERNARDINI GIANCARLO
Ha un curriculum di prim'ordine Giancarlo Bernardini, classe 1954, da Trecenta, attualmente Commissario per la CAN C, da cinque anni a questa parte. Ma riguardo a Zanforlin può considerarsi un …precursore, perché è stato arbitro della CAN C dalla stagione 86/87 fino al 90/91, con 100 partite giuste arbitrate nella categoria.
Precursore perché da arbitro in serie C, Bernardini ha avuto proprio Zanforlin , per sei-sette volte come guardialinee, tra cui  Empoli, Prato, Modena:<< Fabrizio è stato per me un grande amico e un grande professionista. Un rapporto e un'intesa perfetta tra noi. Ma ricordo una partita speciale: Alessandria -Massese, campo pesante per la pioggia. Quando ammonii un giocatore, Zanforlin mi segnalò che l'avevo ammonito due volte. Invece io ero convinto di no, così il giocatore rimase in campo. Poi le riprese televisive Tv hanno dato ragione a Fabrizio. E' stato l'unica volta in cui non l'ho ascoltato, …ed aveva ragione lui.>>

 

 

PRIMA APPENDICE STORY ( di Renato Piombo, by Il Resto del Carlino, 30.08.92 ) / ARBITRI, AUMENTO DELLE ISCRIZIONI: PUGGINA, PRESIDENTE DELLA SEZIONE AIA ROVIGO, FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE QUALIATIVA E QUANTITATIVA DELLA CATEGORIA/ OTTIMI I RISULTATI

FABRIZIO ZANFORLIN IN CAN A / Nel mondo dei calcio è elemento fondamentale la presenza dell'arbitro. Ma la categoria arbitri è organizzata adeguatamente per affrontare con professionalità l’incombente annata calcistica 92/93. Abbiamo approfondito I'argomento con i responsabili della Sezione Aia, I'associazione arbitri di Rovigo, il presidente Antonio Puggina e il suo vice Polonio Frezzato, in carica entrambi da un biennio per un biennio riconfermati. <<Era necessario adeguare quantitativamente e qualitativamente la forza della categoria arbitrale agli impegni sportivi che ci vedono coinvolti. Siamo passati dai 98 associati di due anni fa al 124 di oggi - analizza Puggina - avendo organizzato 3 corsi arbitri, con una presenza media di venti iscritti a corso. Far crescere professionalmente questi arbitri ci ha impegnato molto e dei buoni risultati raggiunti va dato merito a tutte le componenti della nostra associazione, dal vicepresidente Polonio sempre attento ad assegnare gli arbitraggi delle varie partite a fischietti con adeguata preparazione, al Consiglio direttivo e al commissari speciali>>.

 

 

Ma quali sono le qualità specifiche che un arbitro deve avere per essere un buon fischietto oggi?
<<Conoscenza del regolamento a preparazione atletica sono le due qualità da possedere oggi più che ieri. L'arbitro deve avere doti atletiche per essere sempre vicino all'azione per valutare al meglio e con lucidità. Deve conoscere in profondità il regolamento e la casistica delle situazioni di gioco. La nostra associazione valuta e approfondisce con gli arbitri stessi, i loro referti, le problematiche di gioco per quanto emerge sul campo e dai rapporti con le società e la federazione. Per questo con cadenza quindicinale organizziamo riunioni tecniche, aperte anche al contributo di persone di provata esperienza. E' cresciuta la cultura nel calcio e di pari passo è cresciuta la professionalità dell' arbitro. Noi come AIA cerchiamo di dare omogeneità di comportamento e sosteniamo I'uso di quella diciottesima regola che è il buon senso>>. 

 

 

Soddisfatto allora dei risultati della sua Sezione? <<Direi di si. In riferimento anche alle nuove regole si è confermato sul piano professionale l'ottima velocità di assorbimento della categoria e in particolare della nostra sezione>>.
E il presidente aggiunge che su 7 arbitri passati al Comitato Regionale, ben 5 hanno debuttato e sono stati confermati In Prima Categoria: Salvatore Tosto, Davide Bonon, Stefano Puggina, Filippo Ongaro e Michele Poli, tutti giovanissimi: nelle altre categorie la presenza di arbitri della nostra sezione è pure lievitata.
Infatti Francesco Fabiano, 21enne, ha debuttato in Promozione, dove sono stati confermati Giuliano Govoni, Paolo Garbo e Bruno Meneghini. In Eccellenza ha debuttato Massimo Carli, 22enne, mentre Enzo Rossi è stato confermato. Nell’ interregionale ha invece debuttato Michele Rossi. Inoltre nella Serie C c'è stata la conferma di Fabrizio Rossi e, unico veneto, c'è stata quest'anno il passaggio dei guardalinee Fabrizio Zanforlin alla Can A, per i campionati di A e B.

 

 

Una categoria quindi in cui i giovani si fanno indubbiamente valere. L’impegno agonistico è indubbiamente coinvolgente. L'arbitro deve dare una disponibilità totale all’ associazione, chi è fermo nel Comitato regionale viene impiegato nel Comitato provinciale a dirigere partite che vanno dalle Giovanili fino alla Terza categoria. A tal proposito va segnalato che da quest'anno è obbligatoria la certificazione dell'idoneità agonistica, come per tutti gli altri atleti.
Per completare la gamma delle soddisfazioni per Puggina e Frezzato, è di buon auspicio per futuri successi il fatto che quest'anno sono approdati al Comitato Regionale Veneto, per dirigere incontri di seconda categoria, gli arbitri Danilo Da Scorno, Stefano Bellinazzi, Michele Agnoletto (massimo ventenni) e Stefano Previato, 26enne. Ma per gli arbitri non sarà mai un lavoro da showman, per loro è importante soprattutto il regolamento. In tal senso va intesa anche la presenza in seno alle Commissioni Giudicanti, cosi come Rosario Tucci è in quella provinciale.



SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( di Francesco Saccardin, by Area Sport , 15.04.2003 )/ FABRIZIO SACCARDIN RACCONTA AI TACCUINI DI AREASPORT / TECNOLOGIA? SI, MA CON PRUDENZA
Fabrizio Zanforlin racconta ai taccuini di Areasport alcuni dei momenti più belli della sua carriera analizzando anche lo stato di salute e le varie proposte di riforma del regolamento
Un passato da guardialinee internazionale, con trascorsi anche eccellenti agli Europei d'Inghilterra del '96 e alle qualificazioni mondiali (Emirati arabi-Corea del sud),
Un presente da osservatore arbitrale del Car, il centro arbitri regionale.
Regole nuove, al passo con i tempi. La velocità del ritmo di gioco ha fatto sì che si cominciasse a parlare di secondo arbitro, prove tv e guardialinee elettronico.

 

 


 

Cosa ne pensa da addetto ai lavori?
<Andiamo con ordine. Sul guardialinee elettronico sono scettico, perché il fuorigioco così come é concepito dall'attuale regolamento é ben difficile da vedere e sanzionare al di là di ogni dubbio. Sul secondo arbitro, invece, il mio parere poco conta, perché gli esperimenti in tal senso hanno già bocciato l'idea, troppo costosa per i club delle serie inferiori. Dietro le porte, poi, si é parlato, é vero, di sensori collegati ad altri all'interno dei palloni. Idem del secondo arbitro, ci si troverebbe di fronte a costi assolutamente proibitivi. Si finirà invece, probabilmente, per ripiegare sulla moviola "volante" in campo, gestita dal quarto uomo, sulla scorta di quanto già rugby e sport statunitensi già fanno da tempo: il mio parere, comunque, é che si troverà sempre e comunque qualcosa da ridire su chi é chiamato a giudicare la regolarità o meno delle azioni di gioco, anche se tutto ciò non toglie che bisogna comunque tendere al miglioramento e andare anche verso un cambiamento di alcune regole>.

 

 

- A proposito di esperimenti, hanno fatto capolino anche le donne. Un suo giudizio?
<Devo essere sincero. Se psicologicamente una donna é alla pari e magari anche superiore a un collega uomo, anche in partite difficili, sensibili, a rischio, lo stesso non può dirsi per le sollecitazioni fisiche, davvero enormi a cui si é sottoposti. Quelle che ho potuto osservare, al di là di quest'opinione del tutto personale, mi sono sembrate comunque valide, da tenere in considerazione>.
-Da osservatore regionale, come giudichi la situazione locale di fischietti e guardialinee, a livello provinciale?
<Veneto e Polesine sono isole felici rispetto a centro e sud Italia. Questo per quel che riguarda le condizioni in cui ci si trova ad operare. Relativamente ai ragazzi, posso assicurare che qui c'é un gran bel gruppo, che sta ottenendo discreti risultati: un arbitro in C,  tre nella commissione arbitrale della D, 2 in C e qualcuno che può anche tentare il salto. Si lavora sodo e bene, aiutati anche da un clima, allo stadio s'intende, decisamente vivibile e un numero di incidenti assolutamente esiguo e simbolico. Ci sono anche critiche, certo, ma fa parte del lavoro...>

 

 

-Un momento della sua carriera che ricorda in modo particolare?
<Domanda difficile, ce ne sono talmente tanti. Tra tutti comunque, direi Spagna-Bulgaria agli Europei d'Inghilterra, nel '96. Nella terna c'ero io, con Preziosi e Ceccarini, arbitro. Trentalange, invece, faceva il quarto uomo. Un gol annullato a Stoickov, che invece c'era ed addio finale. Peccato davvero, ma tante volte si sbaglia senza volerlo, in un attimo devi decidere senza ripensamenti. Difficile, davvero.>
-E un momento brutto?
<Brutto no, anche se non sono mancati gli errori, e ripenso a un gol regolare del Cagliari contro la Roma che costò l'esonero all'allenatore. Lo ripeto, anche nello sbaglio c'é sempre e comunque la buona fede; in campo dai il massimo e paghi fino all'ultimo i tuoi errori>.

 

 

-Continuando a sfogliare idealmente l'album dei ricordi, c'é qualcuno, giocatore o allenatore che le ha fatto perdere il sonno?
< Non posso non ricordare grandi, anzi grandissimi come Baresi, Van Basten, Zoff e Ancelotti. Veri professionisti. Qualcuno che non rimpiango o che ha creato qualche problema? No, direi di no, a parte Ulivieri. Un caratterino da toscano...>.
-E Capello?
<E' un sanguigno, che si scalda e a volte critica. Il mio ricordo con lui? Milan - Juve, lui era ancora in rossonero e mi fece i complimenti a fine partita. Non capita tutte le domeniche...>.
-Tra i colleghi, invece?
<Braschi e Ceccarini su tutti. Collina a parte, é un mostro, qualcosa di più che un arbitro. Il migliore in assoluto, detto da tutti e da almeno cinque anni.
-Ultima domanda. Il professionismo anche tra arbitri e guardialinee. Come la vede?
< Servirebbe a risolvere tutti i problemi del calcio, ma non é un'ipotesi percorribile; é un sogno che non si realizzerà>.

 

 

AREA ARBITRI / Il guardialinee...quell'uomo in più ! / Arbitrariamente...
Per qualcuno un segno dei tempi, nel senso che il calcio e le sue regole, così come sono, vanno radicalmente ripensate. Per altri un simbolo e forse più, un "nemico" - e per di più vicino a spalti e panchine - verso cui sfogare rabbia e quant'altro dopo i soliti errori. In ogni caso, quel che é certo, é che il guardialinee é sicuramente uno dei ruoli più difficili del calcio moderno: sempre più arduo seguire il gioco e le sue trame, veloci, avvolgenti, per non parlare di fuorigioco passivo, di rientro o, peggio, di pallone entrato completamente o parzialmente in porta. Da tempo - ma finora non se ne é fatto nulla - si va parlando dell'ipotesi di dotare gli operatori di schermi con i quali rivedere off side, mischie in area ( la prova televisiva, d'altro canto, é già partita) e altro ancora.

 

 

Il carrozzone del calcio internazionale, non va dimenticato, trova infatti, e non potrebbe essere altrimenti, una spaccatura ai suoi vertici, tra "progressisti" e " conservatori", tra chi vuole continuare nell'opera di revisione delle regole ( a proposito potrebbe toccare a breve alle porte, più alte o più larghe) e chi vuole lasciare tutto com'é. Ma é indubbio, però, che se si parla di secondo arbitro ( e non c'entra il quarto uomo), si dovrà anche rivedere la figura del guardialinee; per il calcio moderno, veloce almeno il doppio di vent'anni fa, l'assoluta sicurezza di chi giudica fuorigiochi, falli di reazione o simulazione in area, rigori dubbi e palle oltre la linea di porta, sono assolutamente necessari. La salvezza del calcio passa anche di qui: la buona fede di chi valuta non deve mai essere messa in discussione. Il rugby, questo l'ha capito almeno un secolo fa.

 

 

TERZA APPENDICE FLASH STORY ( di Sergio Sottovia, by IL Resto del Carlino, 05.04.1994 ) / FABRIZIO ZANFORLIN NELLE TERNE ARBITRALI DELLA <<A>> : GUARDALINEE POLESANO A SAN SIRO ( La vigilia di Pasqua ha aiutato l'arbitro nella partita disputata tra il Milan e il Parma )

San Siro: la Scala del calcio. Lo spettatore è sempre ripagato da uno spettacolo di prim'ordine, con protagonisti di prim'ordine. Essere attori sul green di San Siro vuol dire aver raggiunto i massimi livelli professionali nel proprio ruolo. Sia che si parli di giocatori, che allenatori, che arbitri e guardalinee. Fabrizio Zanforlin, un polesano a San Siro, la vigilia di Pasqua è stato guardalinee in Milan - Parma. Una soddisfazione per lui, ma anche per il comitato provinciale della Sezione A.I.A. - Rovigo, del presidente Puggina e del suo vice Frezzato. Per un protagonista sarebbe doveroso citarne le dichiarazioni, ma per un arbitro - guardalinee sarebbe trascendere il limite deontologico professionale.

 

 

Così per "legare" i dati di fatto e il magico evento sono andato a San Siro a vedere Milan - Parma e Fabrizio Zanforlin. L'anno scorso ha debuttato con Pescara - Napoli e quest'anno ha già fatto dieci partite in serie A, cinque in B e tre in Coppa Italia tra cui la decisiva Lucchese - Inter. Per Zanforlin, 41 anni, insegnante Isef alle medie di Lendinara, un corposo palmares.
Lui non entra nel merito dei match Milan - Parma. Con I'arbitro internazionale Boggi di Salerno era già uscito alcune volte. Possiamo dedurne che l'intesa è, già rodata. Zanforlin non può rilasciare dichiarazioni, ma quando ha alzato la bandierina per chiamare l'attenzione su un fallo di Benarrivo, I'arbitro Boggi lo ha subito assecondato. Sappiamo che la linea Casarin è quella che dà importanza al ruolo dei guardialinee come collaboratori. Ne parlano ormai tutti, quindi Zanforlin ammette che quello delle direzioni di gara è un mondo in evoluzione, ancor più adesso che ci si avvicina ai Mondiali.

Gli spettatori di San Siro, ma ancora più gli addetti ai lavori hanno potuto constatare la crescita arbitrale della categoria arbitrale e la maggior attenzione verso chi dal calcio vuole spettacolo e sportività. Quando nelle vicinanze del corner è caduta una bottiglietta, il suo collega Ramicone non si è neppure scomposto e le "Brigate rossonere" sono rimaste senza obiettivo: è tornata così la calma.

 

 

A Zanforlin facciamo presente che l'indicazione recente di Casarin ai guardalinee, di alzare la bandierina solo quando si è certi e …probabilmente ha consentito al Parma di ottenere poi il pari pur essendo in fuorigioco. Lui però glissa giustamente per dire che non guarda neppure la moviola.
Questo non vuol dire però, diciamo noi, che I'analoga situazione dei gol annullato a Sosa sia stata interpretata purtroppo in "dubbio contro reo".
"E' un ruolo in evoluzione quello delle direzioni di gara - dice Zanforlin - cosi bisogna essere preparati per essere anche di esempio". Per questo il martedì e il giovedì il professore Zanforlin "tira" gli allenamenti della sezione A.I.A. di Rovigo e tutti i mercoledì in allenamento collegiale con gli arbitri del Veneto. E l'aspetto psicologico? Zanforlin parla della ricerca della tranquillità e dei test - luci.
E di Zanforlin parla così Polonio Frezzato, vicepresidente della Sezione A.I.A. Rovigo: "E' la nostra punta di diamante. E' un trascinatore, sempre davanti, a condurre la parte atletica. Anche per questo diversi nostri giovani hanno debuttato in categorie superiori". Avendo forse una età troppo alta, probabilmente non diventerà internazionale, ma la "stima e fiducia" dello staff Casarin è confermata dal fatto che nelle ultime sei giornate di campionato Zanforlin è stato sei - volte - sei sui campi di serie A.

 

 

 EXTRATIME by SS/ In cover Fabrizio Zanforlin con la sua ‘inseparabile’ bandierina e baffi altrettanto …inseparabili anche nei Grandi Stadi in Europa e nel Mondo.
Come dimostra anche la fotogallery
Poi per quanto riguarda la fotogallery fin dalla prima foto che vi presentiamo datata 1978 in casa AIA Rovigo mentre fa da sfondo ad Antonio Ricchieri (Gran Presidente della  Lega Dilettanti e …vedi Story sempre qui su www polesinesport.it)  in una conviviale che mostra in primo piano il presidente Bassan premiare l’allora giovanissimo arbitro Maurizio Giuriola. Erano anche gli anni dei mitici tornei notturni e amichevoli prestigiose. Come dimostra poi il flash che vede Zanforlin insieme a Giubin ad ottobre 1980 nel cerimoniale dei saluti tra capitan Remo Frazzetto ( Cavarzere) e il rossonero Aldo Maldera ( Milan, con sfondo Novellino).
Intanto l’escalation di Fabrizio Zanforlin guardalinee-assistente si sviluppo in ambito nazionale , come dimostrano le due foto dine anni 80.
Vedi Zanforlin al fianco dell’arbitro Bernardini nello scambio saluti a centrocampo tra i capitani del Prato e dell’Arezzo ( 1989) e nell’entrata-match Empoli vs Fano ( 1991).
Tempi di orgoglio Aia Rovigo sempre datati 1991 , con Zanforlin in terna rodigina assieme a Varolo e arbitro Fabrizio Rossi nel prematch Perugia vs Acireale.
A questo punto , epoca di Casarin presidente AIA nazionale e della ‘nuova’ importanza degli assistenti arbitrali, ecco Fabrizio Zanforlin in tanti ‘scatti’ nazionali – internazionali.
Così partiamo con Fabrizio ‘due flash’ ad Innsbruck 1995 in terna con Braschi e Cesari, negli spogliatoi e all’entrata in campo.
Di livello internazionale anche il flash al trio successivo con Stafoggia e Beschin nel prematch Grecia vs Russia.

 

 

A questo vi propongo in kit tandem lo stesso Fabrizio Zanforlin ‘movie-bandierina’ come prologo alla sua ormai consolidata carriera da Grandi Stadi & Internazionale.
Come dimostrano le tre immagini con Fabrizio in terna 1996 con l’arbitro Collina e i capitani Taglialatela e Vialli in Juve Napoli.
Come dimostra la foto nella Città del Vesuvio con l’arbitro Trentalange in Napoli – Roma nel sorteggio tra i capitani Zucchini e Balbo ( giallorosso) o come dimostra la foto dalla capitale con Zanforlin insieme all’arbitro Treossi in Roma – Fiorentina nel sorteggio tra i capitani Battistuta e Aldair ( giallorosso).
Ma quell’anno 1996 è stato altresì l’anno della esplosione di Zanforlin in campo  internazionale come dimostrano i successivi flash intercontinentali.
Vedi Zanforlin in terna con Tentralange e Fiori in Portogalloe per il match Porto vs Panatinaikos, quindi in terna con Ceccarini e Saia in Francia nella direzione del match Auxerre vs Aiax.
Poi con riferimenti ai Campionati Europei 1996 vi proponiamo due flash prepartita con Zanforlin dapprima in terna con Ceccarini e Preziosi ( match Spagna – Bulgaria) e poi a Leeds – Inghilterra nei “Cinque in Campo” nel poker AIA Italia nel formato da Ceccarini, Preziosi, Lombardo.
Con riferimento alle partite di Qualificazione ai Mondiali ecco Zanforlin nel 1997 a Dubai sempre insieme  a Ceccarini, con Nicoletti, e Boggi e l’Emiro prima della sfida Emirati Arabi vs Iran. Ma è stato anche l’anno dell’addio al calcio di Marco Van Basten che ha salutato il pubblico di San Siro applaudito da capitan Franco Baresi e ‘assistito’ da Fabrizio Zanforlin smile come nella successiva immagine datata 1998 , da ‘singolo’ a Torino durante il match Juventus – Milan.

 

 

Ovviamente la fotogallery d’archivio è molto più ampia, ma …passiamo a certificare  l’altra ‘metà del cielo sportivo , professionale e umano ’ di Fabrizio Zanforlin “Campione & Signore” quindi a tutto campo.
Partendo dalla giornata di presentazione del mio libro Polesine Gol alla Biblioteca Carlizzi di Rovigo, con da sx Cattozzi, Zanforlin, Sottovia, Pavarin, Spolaore, Meneghini e ‘di passaggio alle loro spalle Bruno Bassani evergreen AIA Rovigo.
Quindi Zanforlin teacher AIA in campo nel raduno 2011, mentre passando al 2013 vi presentiamo in flash conviviale da sx Puggina, Sica, Scarpelli, Zanforlin, Bassani, Coltro.
A seguire by sede AIA Rovigo ecco datato 2014 Fabrizio Zanforlin in coppia con Alberto Nabiuzzi –tecnico Figc  mentre spiegano agli arbitri rodigino …’obiettivo gioco – preparazione alla profondità’, ovviamente visto da due punti di vista differenti .
Discorsi in stage che Fabrizio ha sempre fatto in famiglia e a livello universitario anch con suo figlio Diego che , perciò’ vi propongo laureato mentre simbolicamente ‘corona’ d’alloro la testa di papà Fabrizio alla Università i Ferrara per la gioia ovviamente di mamma Pazienza che,  per due generazioni, sta ancora facendo da …assistente internazionale ‘Made in Polesine’ in casa Zanforlin a due passi dall’Adige.
Dove Fabrizio è anche protagonista runner nel Nordic walking ( vedi foto- bastoncini) con gli amici di Granzette.
Senza dimenticare il suo spirito promozionale come insegnante , sia di educazione fisica ( eccolo in terna a Lendinara con Paolo Dal Fiume e l’assessore Zeggio in un incontro con gli studenti)  e sia in tour sul campi di calcio ( eccolo nel flash 2015 che gli ho scattato in poker sul campo di Costa che mostra da sx Zanforlin, Pica, Colopi, Giubin) .
Mentre con riferimento a questo settembre 2016 vi proponiamo come dulcis in fundo Fabrizio Zanforlin impegnato nel Raduno Day allo stadio Gabrielli di Rovigo, sia nel briefing tra gli evergreen storici  che ‘assistente’ nel cheek-in con sfondo vecchio Stadio Tre Martiri dove hanno corso anche tanti cavalli di razza Made in Polesine, ma pochi sono stati come Fabrizio internazionali …coi baffi.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it