Filippo Crepaldi ‘pitcher’ da Fetonte City to Sarzano con l’ITALIA nella Major League Baseball americana e IBL-BO


23/03/2017

Il mondo non è più grande di questa città, tanto più se è Fortunato ( cioè papà Crepaldi by Fetonte City ) e ci ritroviamo a parlare di suo figlio Filippo living in Sarzano – Rovigo , perché l’Uomo del Monte  , alias Raffaello Franco condomino di questo sito www.polesinesport.it, ci ha mandato una sua Special Story con questa premessa:<<
CiaoSergio, pensando di farti cosa gradita, oggi non ti mando un comunicato della New Ascaro Rovigo ma una storia, a mio avviso straordinaria, che ho voluto scrivere per far conoscere agli sportivi polesani di cosa sia stato capace il nostro Filippo Crepaldi al recente World Baseball Classic giocato in Messico. Grazie e.....alla prossima storia >>.
Unica cosa che non va e che … il GRAZIE lo dice www.polesinesport.it a Raffaello Franco e non viceversa, tanto più che – coincidenze della vita – proprio stasera , cioè giovedì 23 marzo 2017 alle ore 21 , andrà a raccontare alla Università Popolare di Crespino – presso il Circolo Culturale “Maganzesi” in Piazza XX Settembre quello che era e che sarà “Il Polesine del XX Secolo attraverso lo Sport”.
Una serata con video di tutti i Personaggi principali che hanno fatto la Storia Sportiva & Dintorni del Polesine , quindi anche Filippo Crepaldi con menzione speciale perché suo padre Fortunato era lo ‘stopper ‘della Fulgor Crespino, alias Fetonte City, al quale peraltro mi affido per integrare in fotogallery questa straordinaria Story written by Raffaello Franco promoter di Sport Made in Polesine ma anche ‘battista’ importatore di Sport Gaelici che trasudano di tradizioni raccontate by heart e mind come meritano anche “Campioni & Signori” come Filippo Crepaldi & Family perciò proposto in questa rubrica da Polesani nel Mondo/ in the world.
Intanto sono talmente emozionato - a 'causa' di Filippo Crepaldi & Raffaello Franco ( entrambi già di casa su questo sito ) - che ...vi lascio alla loro Story. 

MAIN NEWS ( di Raffaello Franco, mail 23.03.2017) / FILIPPO CREPALDI FACCE DA MLB E L’IMPRESA DI PIPPO CREPALDI DA SARZANO
E chi l'ha detto che se nasci in Italia e magari sei cresciuto in una frazioncina di uno dei capoluoghi più  piccoli del nordest non puoi pensare in grande? Dove sta scritto che se hai imparato a giocare a baseball su un diamante ricavato da un'ex discarica non puoi sognare la Major League? Infatti nessuno ha mai detto o scritto questo e Filippo Crepaldi da Sarzano, uno che fin da piccolo ha avuto i numeri per pensare in grande, l'ha dimostrato in  Messico indossando la casacca della nazionale impegnata nel World Baseball Classic (www.worldbaseballclassic.com), competizione interamente organizzata e gestita dalla Major League Baseball americana. Questa particolare competizione è una straordinaria vetrina mondiale, un importante palcoscenico internazionale sul quale si presentano tutti i migliori giocatori di baseball del pianeta giocando per la loro nazione d'origine. Grazie a questo particolare regolamento, manager Marco Mazzieri, per la quarta edizione del World Baseball Classic, ha potuto allestire una nazionale di tutto rispetto, un team che ha saputo giocare alla pari con compagini imbottite di campionissimi della MLB.
Nel roster azzurro solo 7 italiani nati nel "Belpaese" e formatisi sui diamanti dello "Stivale" sui 32 atleti che hanno preso parte alla spedizione italiana in Messico.
Questo ha fatto storcere la bocca a molti puristi ed ha fatto saltare la mosca al naso anche al presidente del Venezuela Nicolas Maduro. Da Caracas, il successore di Hugo Chavez, ha attaccato duramente la nazionale azzurra dichiarando: <<Questa è una truffa! Ma sono italiani questi giocatori? A me sembrava che avessimo battuto gli Stati Uniti, perché nessuno di loro vive in Italia o è nato in Italia: sono giocatori americani con cognome italiano, che organizzano questa mascherata e la chiamano la squadra italiana!>>.
 Caro presidente Maduro, mi scusi: e  i nostri 7 purosangue nati nella terra dei "santi, poeti e navigatori" dove li mettiamo? Prima di fare il suo discorso qualcuno ha avuto la cortesia di spiegarle che il WBC non è il mondiale IBAF ma è una competizione della Major League Baseball per selezioni nazionali dove i professionisti delle "Major" possono candidarsi a vestire la maglia del Paese di origine delle loro famiglie? Grazie a questo sistema, piaccia o no, lo spettacolo e l'equilibrio di tutte le partite del World Baseball Classic viene garantito. Mi spiace Presidente ma qui regnano le leggi dello spettacolo e del business. La MLB, che investe palate di dollari su questo prodotto, merita ed esige di avere dei ritorni economici. Tutto qui!
Posso comunque giustificare la sparata di Maduro perché per ben due volte e nel giro di sole 48 ore, questa squadra azzurra "di giocatori americani con cognome italiano" ha fatto davvero tremare i polsi all' Invencible Armada venezuelana. Una sorpresa? Certo che no perché, come mi ha raccontato lo stesso Pippo Crepaldi di ritorno da Guadalajara, nella sua breve comparsata a Rovigo prima di tornare a Bologna per riprendere la preparazione in vista dell'inizio del campionato di IBL, questi "italiani d'America" hanno davvero giocato con l'orgoglio d'indossare quella casacca azzurra. Per molti di loro, giovanissimi abituati a frequentare i diamanti delle "Minors", l'obiettivo in ogni partita è quello di giocare per se stessi perché il loro desiderio è quello di poter un giorno arrivare al vertice della piramide del sistema e poter giocare nella Major League Baseball. Lo spirito che li ha guidati qui al World Baseball Classic era invece diverso. Qui giocavano per la squadra proprio perché la stragrande maggioranza degli avversari affrontati sono già affermati campioni della "Major" e di conseguenza anche loro, magari per la prima volta, avevano l'occasione unica e forse irripetibile di poter confrontarsi con i "mostri sacri" del "batti e corri".
Il nostro Crepaldi, partito tra le riserve, si era aggregato alla spedizione in terra messicana solo dopo il ciclo di amichevoli disputate in Arizona. Negli Stati Uniti i ragazzi della nazionale azzurra hanno giocato contro la selezione della Corea del Sud, con i Chicago Cubs, campioni MLB in carica, e con gli Oakland Athletics, quelli raccontati nel film "Moneyball - L'arte di vincere" con Brad Pitt come attore protagonista.
In questa tournee pre WBC, Filippo Crepaldi si è comportato davvero molto bene dando a manager Mazzieri concreti elementi di valutazione per poter effettuare le sue ultime scelte prima della partenza per il Messico. Per il pitcher rodigino si concretizzava così la possibilità di vivere, almeno per qualche giorno, nel dorato mondo dei professionisti è un sogno che si è trasformato in realtà. Quando Crepaldi, dopo nemmeno 48 ore dal rientro dal Messico e con ancora tutto il jet-lag da smaltire, mi ha raccontato questa sua straordinaria avventura davanti ad una birra irlandese seduti ad un tavolino del Mini Bar di Sarzano, luogo che per la frazione del capoluogo polesano è punto di ritrovo di tutti gli sportivi della zona, un po' come lo era ai tempi d'oro, il Bar Luce di Giulio Rubello,  sembrava che ancora non si rendesse del tutto conto di quanto aveva vissuto in quei 10 giorni da "Major" finiti troppo presto dopo aver perso di misura lo spareggio qualificazione con le super stelle del Venezuela. Un 4-3 finale che, visto come si erano messe le cose fino a quel momento, ha lasciato un bel po' d'amaro in bocca ai ragazzi della nazionale italiana. In quel roster imbottito di paisà delle "Minors" e da qualche bel prospetto delle "Major", Crepaldi si è sentito un po' come un ragazzino chiamato a vivere un'emozionante avventura in un luccicante parco divertimenti. Voli charter privati in business class, stadi da favola, spogliatoi da sogno. Un intero staff a disposizione del team Italia con tanto di body guards a vigilare sulla sicurezza degli atleti. Tutto fornito dall'organizzazione MLB del World Baseball Classic: dai magazzinieri, allo chef che sfornava pasti completi direttamente in spogliatoio prima e dopo ogni match. Roba grossa insomma. Le sue aspettative della vigilia? Quelle di vivere una fantastica avventura, godersi e respirare a pieni polmoni quella vita da "Major", fare un bel pieno d'esperienza da mettere a frutto poi in Fortitudo in vista della nuova stagione e gustarsi da vicino le giocate di alcune delle più grandi star del baseball mondiale. Un osservatorio privilegiato non c'è che dire.

MESSICO vs ITALIA  (Fri, Mar 10, 2017) - Pool D: Jalisco - Game 1
MEX 1 0 1 2 3 0 2 0 0       9
ITA 1 0 0 3 1 0 0 0 5        10
Winning Pitcher W: Romano (1-0, 0.00) / Losting Pitcher L: Osuna (0-1, -.--)
HR: Home Runs MEX: Amador (1) Quiroz (1) Home Runs ITA: Andreoli (1) Butera (1) Segedin (1) Colabello (1)

Il primo match del WBC azzurro con i padroni di casa del Messico è stato uno stillicidio di emozioni. I ragazzi di Mazzieri all'inizio hanno pagato lo scotto del debutto di fronte ad un pubblico numeroso ed agguerrito venuto per sostenere i propri beniamini. Col passare degli inning gli azzurri ritrovano la fiducia tanto da riuscire a portare a casa il match all'ultimo respiro segnando la bellezza di 5 punti nell'ultimo attacco. Incassata la prima vittoria è il momento di pensare al Venezuela.

VENEZUELA vs ITALIA (Sat, Mar 11, 2017) - Pool D: Jalisco - Game 3
VEN 0 0 0 0 3 2 3 0 2 1      11
ITA  1 0 2 2 0 0 2 1 2 0       10
Winning Pitcher W: Rodriguez, F (1-0, 0.00) - Losting Pitcher L: Nielsen (0-1, 27.00) - Save Pitcher SV: Castillo (1)
HR: Home Runs VEN: Perez, S (1) Home Runs ITA: Liddi (1) Nimmo (1)

Il team Italia parte forte! Al 4° inning il risultato vede gli azzurri avanti nel punteggio 5 a 0. Clamoroso al  "Jalisco"!! Al 5° inning il Venezuela dei vari Altuve (Huston Astors), Prado (Miami Marlins), Cabrera (Detroit Tigers), Gonzales (Colorado Rokies), solo per citare i primi quattro del line up, riprende in mano la situazione e nel giro di sole tre riprese si porta in vantaggio. L'Italia non ci sta e ribatte colpo su colpo, pareggiando i conti al 9° inning e portando così i super campioni del Venezuela all'extra inning. Per chi, come il sottoscritto, stava seguendo la diretta su Fox Sports, la faccenda si faceva sempre più interessante. Ad un certo punto, proprio nel momento più delicato di un match così difficile, si vede uscire dal bullpen azzurro una figura che assomiglia tanto a quella di un pitcher che conosco bene. Forse, vista l'ora tarda, mi sono addormentato davanti alla televisione ed ho la vista un po' annebbiata? Guardo meglio ma è davvero Pippo Crepaldi quello salito sul monte! Grande coraggio di Mazzieri che affida il momento più delicato del match al lanciatore meno esperto e straordinaria dimostrazione di carattere di Filippo Crepaldi che tranquillo e come nulla fosse, almeno all'apparenza, sale per affrontare il numero tre del line up venezuelano Carlos Gonzales, esterno di Colorado che quest'anno giocherà la sua nona stagione di Major League, uno che nel 2016 ha battuto con una media molto vicina ai 300 e che vanta la bellezza di 201 home run in carriera. Francisco Cervelli, ricevitore dei Pittsburgh Pirates, giocatore di grande esperienza, si avvicina al nostro Crepaldi e gli dice:<<Stai tranquillo Filippo. Divertiti!>> e poi ancora, questa volta in inglese:<<There is no better place you could be right now>>, "non c'è miglior posto dove potresti essere in questo momento". Come primo lancio, la batteria Crepaldi-Cervelli, sceglie una fastball, una palla dritta e veloce. Il radar indica appena 82 miglia orarie, una velocità che Crepadi faceva registrare all'età di 16 anni. L'emozione è tanta ed il braccio sembra legato ed incapace di rispondere a dovere. Cervelli fa ancora lo "psicologo" e questa volta arriva un lancio che manda a "pescare" Gonzales che viene messo out al volo dalla difesa azzurra! Tocca il turno di Rougned Odor, giovane talento di Maracaibo che bazzica in MLB dal 2014 e che solo lo scorso anno ha realizzato 33 fuoricampo, famoso anche per un carattere fumantino che lo vede protagonista di episodi più adatti ad un ring che a un diamante di baseball. Odor entra nel box di battuta guardando con sguardo intimidatorio il nostro pitcher. Uno degli aspetti più interessanti del baseball è quello psicologico. Il mito Babe Ruth, in un passo di una lettera inviata ad un amico, scriveva: "........perché se tu, anche per un solo attimo, mostri timidezza, i giocatori avversari ti spazzolano la testa con lanci velocissimi, i corridori ti fanno a fette con i ferri delle scarpe e le stesse riserve, in panchina, ti prendono in giro fino a distruggerti".
In questo sport contano la preparazione fisica ma soprattutto quella mentale. Il baseball è un'infinita partita a scacchi ed è esattamente come la vita. Il campione sa governare tutte queste variabili mentali e Crepaldi ha dimostrato di conoscere anche questi aspetti del gioco. Odor tocca male, batte una rimbalzante e viene messo out sul gioco in prima base. E' il terzo eliminato e l''Italia va in attacco per provare almeno a pareggiare.
<<Filippo, se pareggiamo sei ancora dentro e questa partita la vinci tu, OK?>>. Se era emozionato prima, figuratevi adesso dopo aver ascoltato le parole di manager Mazzieri! Adesso si trova in una situazione delicatissima ma ormai navigato nel ruolo riesce comunque ad indossare la "poker face" necessaria a nascondere le emozioni di un momento che ricorderà per tutta la vita. Purtroppo non avrà più l'occasione di tornare sul monte: l'attacco italiano resta a zero ed il Venezuela incassa la vittoria. <<Una volta in spogliatoio - racconta ancora Crepaldi - Mazzieri viene da me e mi dice: "tratta le sconfitte alla stessa maniera delle vittorie. Resta concentrato perché domani avrò ancora bisogno di te!">> 
Ho voluto che Filippo mi raccontasse questa sua prima assoluta nell'affrontare dei giocatori della Major League Baseball. Lo conosco piuttosto bene il giovane Crepaldi e so che è una persona molto umile, un ragazzo con la testa sulle spalle ed i piedi ben piantati per terra. Con molta franchezza mi ha raccontato che semplicemente, anche se vi giuro che non si vedeva dalle immagini TV, aveva le gambe che gli tremavano. <<Proprio non mi aspettavo di entrare e tantomeno di salire a lanciare in una situazione così delicata all'extra inning dove il primo che sbaglia perde. Questa, probabilmente, è stata la mia fortuna>>. Una responsabilità enorme per il giovane talento cresciuto nel vivaio del BSC Rovigo, una pressione che ha saputo gestire con la dovuta freddezza, quella che solo i campioni veri sanno tirar fuori nei momenti più difficili. Certo un grande aiuto gli sarà stato dato da quella "incosciente certezza" che lui, Filippo Crepaldi da Sarzano, non sarebbe stato della partita, soprattutto di quella partita con il Venezuela, un match che sulla carta aveva un solo risultato certo e che l'Italia avrebbe dovuto giocare con l'unico obiettivo di limitare almeno i danni. Invece, proprio quella partita, aveva visto gli azzurri di Mazzieri mettere in grossa difficoltà la squadra sudamericana che poi ha saputo comunque tirar fuori dalle proprie stelle l'orgoglio riuscendo così a portare il match a questo finale thriller degno di Agatha Christie. A Filippo Crepaldi il compito di scrivere l'ultima pagina, una pagina amara per gli azzurri ma comunque straordinaria per il pitcher rodigino della Fortitudo che non si è fatto piegare dalla pressione psicologica ed ha sfoderato una super prestazione contro alcune delle migliori mazze del panorama del "batti e corri" internazionale. Adrenalina a mille e notte insonne! Filippo ancora non si era ben reso conto dell'impresa fatta e soprattutto non sapeva che il meglio doveva ancora venire.

ITALIA vs PORTO RICO (Sun,Mar 12, 2017) - Pool D: Jalisco - Game 5
ITA 2 1 0 0 0 0 0 0 0        3
PUR 1 2 1 3 2 0 0 0 X     9
Winning Pitcher W: Berrios (1-0, 5.40) - Losting Pitcher L: Lugo (0-1, 11.57)
HR: Home Runs ITA: Andreoli (2) Butera (2) Home Runs PUR: Correa (2)

In programma c'è ancora un'impresa impossibile. L'avversario di turno, questa volta, è Porto Rico. Se il Venezuela può vantare un roster straordinario, quello di Porto Rico sfiora la leggenda! L'Italia di Mazzieri però dimostra di non aver paura di niente e di nessuno. Se vince questo match si qualifica direttamente al turno successivo senza passare per il tie-break. Al primo inning Andreoli spara subito la palla in tribuna portando a casa i primi 2 punti azzurri.  Intanto il nostro Pippo non si sente ancora appagato ma sa che oggi il suo ruolo dovrebbe essere quello di fare da spettatore privilegiato o al massimo, se Mazzieri dovesse confermare quanto riferitogli nel post partita col Venezuela, se gli avesse insomma dato ancora spazio e fiducia, di certo sarebbe stato verso la fine della partita quando magari il match avrebbe definitivamente preso la via di Porto Rico. La partita fila via liscia. I caraibici pareggiano i conti al 3° inning ed all'inizio del 4° toccano duro anche il rilievo Jordan Romano segnando 3 punti pesanti che portano il risultato sul 7 a 3.  Bisogna cambiare strategia o almeno provarci. Arriva la telefonata nel bullpen e Crepaldi, ancora una volta, dovrà provare a togliere le castagne dal fuoco. Altro momento delicatissimo del match e Pippo chiamato a rispondere quando meno se l'aspettava. Come primo avversario si trova ad affrontare un certo Carlos Beltran. Beltran, 40 anni il prossimo 24 aprile, è una brutta bestia per tutti i pitcher. Solo a guardarlo fa paura: sfiora il metro e novanta per 92 chilogrammi di peso. Gioca nei Texas Rangers e guadagna qualcosa come 16 miloni di dollari a stagione. Ha giocato anche per i New York Yankees, la squadra più famosa del mondo ed in precedenza ha indossato le casacche di alcune delle migliori squadre della "Grande Lega". Ha preso parte a 9 All Star Game e nel curriculum vanta 3 Gold Glove Award, 2 Silver Slugger Award e 2 Fielding Bible Award. Debuttò in Major League nel 1998, quando il nostro pitcher aveva solo 6 anni ed iniziava a fare i suoi primi lanci, e non dimentichiamoci poi che Carlos Beltran, nel 1999, fu anche eletto Rookie dell'anno! E' uno specialista della battuta, gioca nel ruolo di DH (il battitore designato, n.d.r.) ed in carriera ha spedito 421 palle oltre la recinzione dell'esterno.
Beltran è il peggior avversario che Crepaldi potesse affrontare.
<<Ho cercato di rimanere calmo e liberare la mente. Non dovevo e non volevo leggere il nome sulla maglia di quel giocatore, che "acquisto" regolarmente quando al draft creo il mio roster nel "fantasy baseball". Ho cercato di mettere in pratica quanto suggerito dallo psicologo che seguiva noi giovani lanciatori e che ci invitava a non pensare a chi affrontavamo ma semplicemente a pensare che dovevamo comportarci come con qualsiasi battitore destro o mancino>>. Crepaldi ha affrontato uno dei suoi idoli lavorandolo con alcuni cambi, uno dei suoi migliori lanci.  L'unica "dritta", rompe la mazza di Beltran e va a finire in zona di foulball. Straordinario il lavoro in batteria costruito con il catcher Drew Butera che svolgeva anche l'importante compito di sostenere l'azione del giovane lanciatore azzurro. Risultato? Carlos Beltran resta al piatto! Stirke out! "Kappato"! Dite come volete ma la realtà dei fatti è che Filippo Crepaldi ha messo fuori Beltran! Se non l'avessi visto con i miei occhi, se qualcuno me l'avesse raccontato, non ci avrei creduto! Dopo Beltran arriva il turno di Baez, terza base dei Chicago Cubs campioni del mondo, che fa valida su una curva. Poi tocca a Kennys Vargas, prima base di Minnesota. Lancio pazzo che porta Baez in seconda base.
<<A questo punto ho fatto un bel respiro e mi sono detto:"Filippo, ti devi un attimo ridimensionare. Stai calmo!". Butera è venuto da me e mi ha invitato a seguirlo: "Tranquillo Filippo, non è successo nulla! Rimani concentrato, OK?">> Altro lancio e anche Vargas va out al volo sull'esterno destro! Roberto Perez, ricevitore dei Cliveland Indians finalisti con i Cubs nel 2016, subisce la stessa sorte di Beltran e finisce strike out. Avete capito che filotto ha messo giù il nostro Pippo Crepaldi? Vista questa super prestazione un pò tutti ci saremo aspettati di rivederlo sul monte anche nel 5° inning, ma il saggio manager azzurro ha preferito preservare il suo giovane campione. Purtroppo però, chi gli è succeduto sul mound, non è riuscito a contenere l'attacco portoricano ed il match si è chiuso con l'Italia sconfitta per 9-3. Nonostante le due battute d'arresto c'è ancora spazio per le sorprese e la speranza di passare il turno è ancora accesa. Nell'ultimo turno del girone il Messico infatti batte il Venezuela regalando agli uomini di Mazzieri lo spareggio-rivincita proprio con i venezuelani.

VENEZUELA vs ITALIA (Tue, Mar 14, 2017) - Spareggio
VEN 0 0 0 0 0 1 0 0 3
ITA 1 0 0 0 0 0 1 0 1
Winning Pitcher W: Alvarado (1-0, 10.13) - Losting Pitcher L: DeMark (0-1, 108.00) - Save Pitcher SV: Rodriguez, F (1)
HR: Home Runs VEN: Cabrera (1) Home Runs ITA: Andreoli (3) Liddi (2)

Anche nella rivincita la nostra nazionale parte in vantaggio. Subito 1 a 0 al primo inning! La partita è dominata dalle difese tanto che il Venezuela riuscirà a pareggiare solo al 6° inning. Mazzieri, questa volta, non potrà confidare sull'apporto di Crepaldi perché il regolamento del World Baseball Classic limita l'utilizzo dei lanciatori a sole 2 partite consecutive e, per ogni presenza, non più di 65 lanci. Una regola necessaria in questa fase della stagione per preservare i pitchers che sono ancora in fase di preparazione. Al 7° inning i nostri tornano sul 2-1, Nella successiva ripresa non succede nulla. All'ultimo inning però l'attacco venezuelano segna 3 punti e i nostri, nell'ultimo turno d'attacco, non riescono a rispondere adeguatamente e si devono accontentare di un solo punto. La sfida si chiude così sul 4-3 per il Venezuela che si qualifica e vola a San Diego dove, oltre a Porto Rico, troverà Stati Uniti e Repubblica Dominicana.
Finisce così quest'avventura nel World Baseball Classic di Filippo Crepaldi da Sarzano. Anche se questa non è stata la prima esperienza internazionale del pitcher rodigino di sicuro, come ha affermato lui stesso durante il nostro incontro, questa resterà per sempre nel suo cuore. Questa esperienza, per la quale ringrazia Mazzieri che ha dato fiducia a lui, unico lanciatore italiano, Maestri a parte che comnque viene da esperienze in campionati di altissimo livello (Giappone e Messico, n.d.r.) l'ha cresciuto e l'ha reso davvero orgoglioso di se stesso e questo non potrà che portargli beneficio in vista dei prossimi impegni. Le emozioni vissute nell'affrontare alcuni dei migliori giocatori della MLB resteranno per sempre e niente e nessuno potrà mai cancellarle. Le imprese del World Baseball Classic andranno ad arricchire il suo bagaglio tecnico e contribuiranno a scrivere il suo curriculum sportivo.
Arriveranno altre chiamate in maglia azzurra e chissà che, in futuro, non arrivi anche qualcosa di più. Il talento cristallino di Filippo Crepaldi lascia spazio ad un'infinità di scenari possibili per la sua carriera sportiva. Il prossimo obiettivo dichiarato è quello a cinque cerchi. Nel 2020, a Tokyo, il baseball tornerà finalmente ad essere sport olimpico. Un'eventuale qualificazione azzurra porterebbe Crepaldi a vivere un'altra serie di emozioni indescrivibili, avrebbe un'altra pagina da scrivere e da consegnare alla storia del baseball e dello sport Italiano.

EXTRATIME by Sergio Sottovia/ In cover Filippo Crepaldi ‘azzurro’ certificate by Italia anche col nome sulla schiena.
Poi in fotogallery innanzitutto by  Major League Baseball americano due azioni di Filippo Crepaldi ‘Uomo del Monte’ in versione poster.
A seguire tra Sport & Life, e per quanto riguarda la serie di immagini di Filippo Crepaldi “Polesano nel Mondo” as Champion of Baseball targato Italia in Baseball tour nazionale e internazionale, beh… a Tomorrow….

Raffaello Franco
www.polesinesport.it