Football Gaelico in Italia: ‘remake’ al Battaglini la “Partita” della Adige Cup 2012, by Franco Friends, tra Ascaro Rovigo Gaa e Paddies Gaa/ E ‘docufilm' by videomaker Sartori- Keymotions e trio Sport Crime guest star Scalia, Tramontin, Crew


La storia del Football Gaelico in Italia era già stata scritta e suggellata dalla ‘Partita’ giocata il 27 Ottobre 2012 tra Ascaro Rovigo Gaa e Paddies Gaa.

Adesso “La Partita” si è rigiocata a fine ottobre 2022 allo Stadio “Mario Battaglini” di Rovigo , trasformandosi nel set del docufilm “Reunion”, oltre che pro riprese Sport Crime, vista la presenza ‘in campo del trio Daniela Scalia, Luca Tramontin e Crew, peraltro in città a Rovigo per la produzione del materiale video necessario alla realizzazione dell’altro docufilm “Baseball Softball Club Rovigo”.

Tutto per la serie Football Gaelico perché …la storia insegna, come ben spiega Raffaello Franco nel seguente reportage sull’Evento che, visto il remake con tanti protagonisti della famosa “Partita 2012” integrati da alcuni altri significativi ‘players’ ( vedi giocatori della Lazio e di Sport Crime + Gaelic Ladies), ha …ipotecato anche il futuro.

Per il sottoscritto che aveva ‘visto ‘ la precedente “Partita” al Buso 2012 e che non ha visto l’evento “Partita al Battaglini 2022”, c’è il rammarico di non essere stato presente per altri impegni concomitanti ( oltre a Delta Radio, vedi altro mio reportage qui su www.polesinesport.it, su ‘incontro-remake ’ programmato a casa Bulgarello in amarcord Sabaudia & Olimpiadi Monaco 1972).

Oltre al fatto che … sono ancora in stand by con la promessa e già impostata Storia-reportage sempre by Raffaello Franco dedicato alla BSC Rovigo col suo Libro-story “ Un’avventura lunga 50 anni…e più” che prometto di pubblicare subito a seguire.

 

 


 

MAIN NEWS ( di Raffaello Franco , mail 01.11.2022)/ ADIGE CUP 2012 – 2022: IL REMAKE DELLA “PARTITA” NELLA STORIA DEL “FOOTBALL GAELICO” …RIPRESO DAL VIDEOMAKER SARTORI PER KEYMOTIONS MILANO & SPORT CRIME

Quel mattino il cielo non prometteva nulla di buono. Nuvole pesanti, basse, nere, cariche di pioggia che non lasciavano il benché minimo spiraglio agli ormai pallidi raggi di un sole autunnale. 

Franz, come un vecchio lupo di mare appostato sulla tolda della sua nave, dalla finestra della camera imperturbabile scrutava il cielo cercando d’indovinare l’esatto momento nel quale Giove Pluvio avesse deciso di scatenare la sua ira sulla città ancora assopita in quel sabato di fine ottobre, un sabato diverso da tutti gli altri e che era destinato comunque ad essere ricordato, qualsiasi cosa fosse accaduta, e questo a prescindere dal livello d’incazzatura del dispettoso dio della pioggia.

 

 

 

Inutile nascondere che il meteo aggiungesse ulteriore tensione nel suo animo già duramente provato dagli ultimi eventi. Mancavano ancora diverse ore all’appuntamento concordato con i ragazzi presso l’impianto sportivo comunale, ma questo non impediva al suo cuore di battere all’impazzata.

Una notte agitata era seguita ad una giornata intensa fatta di preparativi, telefonate, incontri. Tutto doveva essere perfetto! Ogni dettaglio, anche il più piccolo, doveva risultare impeccabile. Si! Impeccabile. Perché quel giorno, per forza di cose, sarebbe passato alla storia e concorderete che non si può certo tramandare ai posteri qualcosa di bello ma incompiuto o, peggio ancora, raffazzonato è buttato lì in qualche maniera. Questo Franz lo sapeva bene e ne erano ben consapevoli anche quanti erano coinvolti, chi per un verso e chi per un altro, in quella giornata speciale che avrebbe riscritto l’epopea dello sport anche al di fuori dei troppo spesso dimenticati confini di quella lingua di terra disegnata tra l’Adige ed il Po che prende il nome di Polesine.

 

 

 

Nel credo comune il Polesine è visto come il regno della nebbia ed il contenitore di zanzare di ogni specie conosciuta. Certamente terra di confine, strategicamente importante tant’è vero che in passato spesso fu contesa tra la Repubblica Serenissima ed il Ducato di casa d’Este. Teatro di epiche battaglie, storicamente importanti, spesso decisive come quella combattuta a Polesella nel quadro della guerra della Lega di Cambrai a pochi giorni dal Natale del 1509 e ricordata anche nell’Orlando Furioso da Ludovico Ariosto con un’epica quartina:

«Ebbe lungo spettacolo il fedele

vostro popul la notte e ‘l dì che stette,

come in teatro, l’inimiche vele

mirando in Po tra ferro e fuoco astrette».

Dopo qualche scaramuccia, che sembrava aver dato ai veneziani qualche vantaggio nei giorni precedenti la battaglia, l’alba del 22 Dicembre salutò il trionfo delle artiglierie e delle fanterie ferraresi del duca Alfonso I d’Este sulla flotta veneziana forte di 17 galee e di un numero imprecisato di fuste e barbette ormeggiata nel tratto di fiume tra Polesella e Guarda Veneta. Per i veneziani una pesantissima disfatta se è vero che, da quel fatidico giorno, non impiegarono mai più flotte fluviali per condurre operazioni militari nei corsi d’acqua del nord Italia.

 

 

 

DALLA STORIA…. ALLA STORIA/ Cinquecento anni dopo, ci si preparava a vivere qualcosa di altrettanto epico, una “battaglia” combattuta tra l’erba ed il fango di un campo sportivo della prima periferia di Rovigo. In quel sabato 27 Ottobre 2012, si potevano toccare con mano la tensione, l’elettricità dell’aria e si respirava a pieni polmoni l’eterna rivalità tra le due provincie venete divise dall’Adige, rivalità che quel pomeriggio si sarebbe riversata copiosa in quel trofeo che prende il nome di Adige Gaelic Cup e che sarebbe stato assegnato alla squadra che si fosse aggiudicata la prima partita della storia di football gaelico giocata sul suolo italiano. Una primizia assoluta!

Già! Tutto doveva essere perfetto quel giorno ed anche il meteo avrebbe contribuito a trasformare un lembo di Polesine in qualcosa di davvero molto irlandese.

 

 

 

Questo potrebbe diventare il primo capitolo di un romanzo storico-sportivo, che forse non comparirà mai sugli scaffali delle librerie, ma che racconta di una partita. Non una partita qualunque, ma “La Partita” per antonomasia giocata nella frazione di Buso di Rovigo il 27 Ottobre 2012 tra Ascaro Rovigo Gaa e Paddies Gaa, match che diede inizio ad un’avventura che vide, per un po’ di anni, le città di Rovigo e Padova competere a livello internazionale in uno sport sconosciuto in Italia, molto popolare in Irlanda ma anche tra tutte quelle numerose comunità di origine irlandese sparse per il mondo: il football gaelico. Mai, prima di quel giorno, un match ufficiale di football gaelico era stato giocato nel nostro Paese ed oltre a questo si aggiungeva una specificità che rese quella partita ancor più straordinaria grazie alla presenza di un’altissima percentuale d’italianità nei 40 protagonisti della sfida, quantificabile nel 87,5% dei giocatori in campo, cosa non comune, ancor oggi, nei Club attivi al di fuori dell’Isola di Smeraldo che presentano formazioni composte da molti giocatori provenienti dall’area celtico-anglosassone e pochi autoctoni.

 

 

 

Questa storia raccontata in estate ad Adrea Sartori, socio fondatore della Keymotions di Milano che era a Rovigo per la produzione del materiale video necessario alla realizzazione dell’apprezzato docufilm “Baseball Softball Club Rovigo: il 50°“, ha acceso la lampadina nella testa del geniale videomaker meneghino che ha così pensato di realizzare un cortometraggio su questo evento molto particolare, da realizzare giusto in concomitanza del 10° anniversario della prima Adige Cup per cogliere al meglio tutte le sfumature delle comprensibili emozioni rivissute da quelli che furono i protagonisti al comunale di Buso. 

 

 

 

STORIA TODAY FOR FUTURE/ Così, lo scorso 29 Ottobre, esattamente 3654 giorni da “La Partita”, lo Stadio “Mario Battaglini” di Rovigo si è trasformato nel set del docufilm “Reunion” (titolo non ancora ufficiale, n.d.A.) ed ha visto protagoniste più di 50 persone sul prato del tempio del rugby italiano: molti dei pionieri di quell’epica sfida che vide trionfare i Paddies, altri aggregatisi successivamente e che vestirono le maglie dei Club di Rovigo e Padova. 

C’erano pure alcuni dei migliori arbitri del panorama nazionale con il capostipite dei fischietti gaelici italiani, quell‘Alessandro Grego che diresse la prima Adige Cup e non poteva mancare nemmeno Vincenzo Altieri, all’epoca presidente del Panathlon Club International di Rovigo che tenne a battesimo il “Derby Gaelico”.

 

 

 

Venuti appositamente dalla Capitale per dar lustro all’evento e celebrare questo importantissimo appuntamento con la storia che gettò il seme di quello che oggi rappresenta, nel mondo, il movimento degli sport gaelici in Italia, anche 10 atleti della SS Lazio Calcio Gaelico. 

In campo, con la divisa rossoblu dell’Ascaro Rovigo Gaa, c’erano pure Daniela Scalia, Luca Tramontin e la Crew della serie televisiva internazionale Sport Crime (la prima stagione sarà visibile in Italia sulla piattaforma Amazon Prime Video dal prossimo 8 Dicembre, n.d.A.) per realizzare alcune scene che verranno utilizzate nella sesta puntata della seconda stagione attualmente in produzione.

 

 

 

FOOTBALL GAELICO, SPORT ANTICO/ Un “fossile sportivo” arrivato, con poche modifiche al regolamento, fino ai giorni nostri come discendente diretto dei tanti codici del football che caratterizzavano le attività ludiche degli studenti dei vari College del Regno Unito nel XVIII secolo e che, nella seconda metà dello stesso, vennero regolamentati dando origine a tutti quelli che sono gli sport di squadra praticati ai giorni nostri. Dal rugby, al calcio. Dalla pallanuoto, al football americano tutto ebbe origine da quel “brodo primordiale” dei giochi con la palla della tradizione popolare che affondavano le loro radici nelle nebbie della storia e che, a guardarci bene, nel football gaelico dove è ammesso l’utilizzo di mani e piedi per gestire e contendere il pallone, trova un gran bell’esempio di quello che potevano essere i giochi dell’epoca.

 

 

 

 

E d’epoca erano anche molti di quelli scesi sul prato del “Battaglini” che nonostante gli acciacchi e qualche chilo in più, hanno dato vita ad un remake del derby gaelico davvero molto piacevole e dai toni agonistici più che dignitosi giocato, a differenza di 10 anni fa, in una giornata molto calda e soleggiata caratteristica di quest’anomalo autunno che sembra voler prolungare un’estate che non sembra avere l’intenzione di finire. La passione, l’agonismo e la voglia di vincere hanno trasformato, quella che doveva essere solo una simulazione controllata del gioco in favore di telecamera, in una partita vera che ha pienamente soddisfatto lo staff di Keymotion che produrrà il docufilm che si è così trovato tra le mani del materiale video molto realistico e naturale, cosa per nulla scontata alla vigilia dell’evento.

Molto soddisfatti, divertiti ed emozionatissimi anche giocatori e giocatrici di questa storica rievocazione che hanno poi concluso l’intenso pomeriggio con il tradizionale “terzo tempo” in Casetta Rossoblu dove, tra muscoli indolenziti carichi di acido lattico, qualche livido, innumerevoli brindisi che intervallavano le varie portate, hanno trascorso la serata rimembrando antiche rivalità, decine di aneddoti ed altrettanti indelebili ricordi.

Mai, come in questa magica notte, la frase scritta sulle targhe ricordo consegnate ai dirigenti dei Club, hanno fatto breccia nei cuori dei partecipanti: “10 anni fa è stata scritta la storia! Oggi grazie a Voi, abbiamo costruito la leggenda!"

 

 

 

 

EXTRATIME by SS/ In cover la originale locandina della ‘originale’ partita Adige Gelic Cup disputata sul campo di Buso – Rovigo ( vedi specifico reportage all’epoca sempre qui su www.polesinesport.it) in data 27.10.2012.

Un evento originale di cui vi proponiamo in apertura di fotogallery, appunto perché come ‘base di partenza’ la foto poster panoramico con tutti i protagonisti di quell’evento-story.

Da cui è scaturito il recente remake allo stadio Battaglini la casa del rugby Rovigo, da dove vi proponiamo il selfie by Daniela Scalia che la sera prima era stata peraltro guest star alla serata Panathlon di Rovigo nel cerimoniale della festa-presentazione del Libro story “BSC Rovigo – Un’avventura lunga 50 anni …e più”, scritto da Raffaello Franco con le ‘voci-pensiero’ dei protagonisti del ‘batti e corri’.

A seguire una serie di immagini che celebrano l’evento Adige Gaelic Cup – remake 2022, partendo dal tandem Luigi Chierico e Lorenzo Zago ( arbitro internazionale nell’occasione red dressed Paddies Padova) , quindi lo storico tandem arbitri Gaelic Football internazionale Alessandro Grego ( arbitrò anche l’originale Adige Cup 2012…) e Andrea Furlan.

Poi le rossoblù griffate Ascaro Rovigo con in piedi da sx Marilena Cecchetto, Michela Mentini, Silvia Stoppa, Chiara Sandona, Tiziana Najjar, Daniela Scalia, con in ginocchio Rossella Astolfi.

 

 

 

 

Per un evento remake diventato reality show , con tutti i noti giocatori protagonisti della “Partita 2022” ( se cercate Luca Tramontin ..è il più alto-lungo)  e ‘ripresi’ da Andrea Sartori, il videomaker della Keymotion di Milano che vediamo dare indicazioni cinematografiche a tutti , attori ed atrici , come le ragazze della SS Lazio Calcio gaelico in maglia celeste.”

E che vi abbiamo proposto anche in versione poster disaggregato, per esigenze di risoluzione e visibilità e…futura memoria storica. 

Come i personaggi premiati da Raffaello Franco nel cerimoniale serale nella “Casetta Rossobù” e che documentiamo mentre premia prima Luca Wulzer ( Lazio Calcio Gaelico) e poi Mauro Ferrari ( Paddies Padova Gaa ).

Mentre dulcis in fundo proponiamo Daniela Scalia , in tuta della Nazionale Italia Ladies di football gaelico, ma soprattutto in abbinata Adige Gaelic Cup 2012-2022, giusto per onorare tutti i Raffaello Franco Friends, cioè Ladies & Gentlemen …italo-irlandesi. 

 

 

Raffaello Franco & Sergio Sottovia

www.polesinesport.it