Giacomo Sani (Castelmassa) spalla di Garibaldi e generale del Regno d’Italia/ E poi 30 anni deputato e senatore


21/04/2020

Ha vissuto per 80 anni ‘servendo’ ideali d’Italia, sempre con spirito garibaldino, da protagonista già a Mentana e come Cacciatore delle Alpi, combattendo in tutte le Tre Guerre d’indipendenza e in tutta la sua vita , anche da deputato ( 6 legislature) e senatore del Regno d’Italia per ben 30 anni.
Stiamo parlando di Giacomo Sani, avvocato e politico originario di Massa Superiore, l’attuale Castelmassa,  e che nel titolo abbiamo definito ‘spalla di Garibaldi’ e generale del Regno d’Italia, poi 30 deputato e senatore, con tanti benefici per l’Altopolesine e per la gestione del territorio italiano, in primis le bonifiche agrarie.
Un Personaggio speciale, che l’amico Franco Rizzi, cantastorie dell’Altopolesine, ci racconta con questo terzo reportage sui migliori protagonisti altopolesani ( in sequenza a Stefano Gobatti  e Amos Bernini )  definendo GIACOMO SANI “il più illustre massese”.
D’altra parte Giacomo Sani, oltre che garibaldino convinto e uno dei Mille, combatté nelle tre Guerre d'Indipendenza e fu con le truppe di Vittorio Emanuele II che discesero l'Italia ad incontrare Garibaldi a Teano, raggiungendo il grado di generale. Si dedicò anche alla politica: venne eletto deputato per 6 legislature e fu nominato senatore nel 1901.
Anche per questo vi proponiamo in calce in una specifica Appendice Flash story ( datata 21 marzo 1912, interventi dei Senatori nel giorno della sua morte ) , anche la ampia biografia pubblicata sul sito istituzionale del Senato italiano, dove per Giacomo Sani vengono elencate tutti i titoli e tutti i meriti e benemerenze di una carriera e una vita da orgoglio sia di …Massa altopolesana che storia italiana.

 

MAIN NEWS ( di Franco Rizzi, mail 20.04.2020) / CASTELMASSA: GIACOMO SANI, IL MASSESE PIU' ILLUSTRE
Giacomo Sani è certo il più illustre massese nel tempo; a lui è intitolata la locale scuola media, in più una lapide commemorativa sulla facciata principale del municipio.
Nacque a Massa Superiore (l'odierna Castelmassa) da Giuseppe e Luigia Guitti il 18 maggio 1833 (dominava l'Austria), in età matura risedette a Roma con la moglie Rosina Centanni e il figlio Giacomino. Morì sul Tevere capitolino il 21 marzo 1912.
Laureatosi nel 1857 in legge a Padova, fu avvocato per un biennio. Garibaldino militante e uomo di sinistra convinto, come volontario risorgimentale fece le campagne del 1849 (Repubblica romana; 23 maggio-7 giugno) e del 1859 (cacciatore delle Alpi).
Uno del Mille, fece parte della segreteria del dittatore Garibaldi a Napoli (1860), essendo maggiore intendente generale provvisorio nell'esercito meridionale delle camicie rosse, poi disciolto.
Passò così nei ranghi delle truppe regolari regie appena  formati come colonnello del commissariato militare (11 dicembre 1873) e la divisa fu la sua vita.
Combatté per la conquista del Veneto nel 1866 e per quella di Roma nel 1870. Decorazioni: medaglia d'oro per le guerre risorgimentali; medaglia di bronzo al valor militare; croce d'oro per anzianità di servizio. Onorificenze: cavaliere dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (6 giugno 1863); ufficiale idem (6 dicembre 1866); commendatore idem (30 maggio 1878); grande ufficiale idem (4 gennaio 1885); cavaliere dell'ordine della corona d'Italia (1° maggio 1868); ufficiale idem (1° giugno 1871); commendatore idem (3 giugno 1875); grande ufficiale idem (31 dicembre 1883); gran cordone idem (14 marzo 1895).

 

Abbracciata la carriera politica fra le file della sinistra depretisiana, dal 1876 (quando il Depretis vinse le elezioni dopo lo storico discorso di Stradella)  e per 25 anni fu deputato, dal 1901 senatore.
Assai attivo sempre, in aula e nelle commissioni (12 anni per le ferrovie; imposte dirette); fu relatore dei bilanci della guerra, dei lavori pubblici, delle poste e telegrafi.
Dal 1876 al 1889 diresse i servizi amministrativi al ministero della guerra, qui raggiunse il più alto grado come maggiore generale nel corpo del commissariato; sottosegretario ai lavori pubblici nel biennio 1892-94. Prefetto di Firenze nel 1897-98, divenne poi componente della suprema corte disciplinare della magistratura; si occupò molto di bonifiche e di infrastrutture. Da senatore fece parte della commissione finanze, autorevole relatore del bilancio di poste e telegrafi.

 

APPENDICE FLASH STORY ( by www.senato.it , ) / ARCHIVIO STORICO – SENATORI DEL REGNO / GIACOMO SANI  ( nato 18/05/1833, a MASSA SUPERIORE (Rovigo) - oggi CASTELMASSA (Rovigo) ; morto il 21/03/1912 a ROMA


( Atti Parlamentari - Commemorazione / Pietro Blaserna, Vicepresidente )

Devo dare al Senato una triste notizia. Questa notte, alle ore tre e tre quarti, nella propria abitazione in via Umbria, num. 7, spirava il senatore generale commissario Giacomo Sani.
Giacomo Sani nacque a Massa Superiore, in quel di Rovigo, il 18 maggio 1833. Laureatosi in legge esercitò la professione di avvocato per due anni.
Fece le campagne del 1849, 1859, 1860, 1861, 1866, 1870. Appartenne alla segreteria del dittatore Garibaldi nel 1860 a Napoli. Fu eletto per la prima volta deputato nel collegio di Rovigo nella XIII legislatura e vi rimase, in questo collegio ed in quello di Badia Polesine, per sei legislature fino alla XIX. Al Parlamento nazionale egli spiegò una larga e profonda attività. Appartenne a giunte e a commissioni diverse; fu, per dodici anni, presidente del Consiglio delle strade ferrate, presidente della Commissione delle imposte dirette. Fu relatore dei bilanci della guerra, dei lavori pubblici, delle poste e telegrafi. Appartenne al Ministero della guerra dal 1876 al 1889 in qualità di direttore generale dei servizi amministrativi, ove raggiunse il più alto grado, quello di maggior generale nel corpo del commissariato. Fu al Ministero dei lavori pubblici sottosegretario di Stato negli anni 1892-94. Fu prefetto di Firenze nel 1897-98 e per qualche anno fu nominato membro della suprema Corte disciplinare per la magistratura.

In tutti questi, così diversi, campi Giacomo Sani spiegò il tesoro della sua grande attività e competenza. Si occupò con frutto di ferrovie e di bonifiche.
Nel 1901 fu nominato senatore. Entrò facilmente nella Commissione di finanze, e fu autorevole relatore del bilancio delle poste e telegrafi.
Negli ultimi anni egli si ritirò dagli affari pubblici. Le sue forze si affievolirono sensibilmente, e ciò che purtroppo si presentiva, purtroppo si è verificato: egli spirò lasciando dietro di sé profondo cordoglio e lunga messe di affetti.
La patria ha perduto in Giacomo Sani un ardente patriota, l'Amministrazione un distinto ed esperto funzionario, il Senato un onesto ed amato collega. Pace sia alla sua salma!
Propongo che il Senato invii alla desolata famiglia l'espressione del suo cordoglio. (Approvazioni).

 

POLACCO. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
POLACCO. Onorevoli colleghi. Quando dal nostro arringo scompaiono figure di cittadini e di prodi come Giacomo Sani, non è una città o una regione che piange, piange il paese tutto. Non parrà tuttavia fuor di luogo che alla commemorazione fattane dal nostro illustre Presidente con tanto calore di sentimento che rispecchia l’universale cordoglio, io mi associ particolarmente in nome della Venezia che si gloria di averlo avuto fra i migliori suoi figli. E più particolarmente ancora mi sia permesso di recare qui il lutto dell’università che è sentinella avanzata di civiltà latina verso il confine orientale, l’Università di Padova, nella quale egli, tra l’una e l’altra vigilia d’armi, nel 1857 cingeva il dottorale alloro.
Nomi come quello del Sani stanno scritti a caratteri d’oro nei fasti dell’Ateneo padovano, che scienza e patria mai non disgiunse nell’educare tanto fiore di gioventù che ivi accorre. E l’esempio fruttifica; sì che alla corona che il Senato depone sul feretro lacrimato di Giacomo Sani, io domando di poter intrecciare i fiori che dalla Libia gli mandano tanti discepoli nostri là combattenti ed eroi, come da eroe si batté egli un giorno, per l’indipendenza e per la gloria d’Italia. (Approvazioni).

PEDOTTI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PEDOTTI. Compagno d’armi di Giacomo Sani fin dalla campagna del 1860, chiedo di poter esprimere per la scomparsa di lui una parola di sincero cordoglio, anche a nome dell’esercito al quale appartengo per molti anni e vi rese importanti servizi, specialmente nel non facile compito di capo degli uffici amministrativi nel Ministero della guerra. (Approvazioni).
CAMERINI. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CAMERINI. Il compianto Giacomo Sani era della stessa mia provincia; ed io, in nome di essa, mi associo alla commemorazione fatta dall’onorevole Presidente e dagli altri senatori, che hanno rammentato le virtù dell’illustre estinto. (Benissimo).
FILÌ-ASTOLFONE. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILÌ-ASTOLFONE. Aveva ragione l’onorevole senatore Polacco quando rilevava che la scomparsa di certe figure non toccano l’una o l’altra regione, ma sono come un patrimonio nazionale comune a tutto il paese. Così gli atti di eroismo dell’onorevole Sani furono esperimentati in Sicilia, e sarebbe oggi ingratitudine, se io, siciliano, non ricordassi i fatti, che lo resero benemerito della Sicilia, e cara l’Italia tutta. (Bene).
FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Con la morte di Giacomo Sani scompare una nobile figura. L’onorevole Presidente e i senatori che si sono associati a lui, lo hanno ricordato con parola commossa, evocando i servizi che egli rese alla patria.
Milite valoroso di Garibaldi; ufficiale superiore nell’esercito nazionale, amministratore oculato, uomo politico devoto alla causa della libertà, egli fu sempre eguale a se stesso.
deputato per molte legislature, egli conquistò nell’altro ramo del Parlamento, come poi nel Senato, la stima di tutti pel suo carattere e per le sue virtù, come uomo e come cittadino.
Io mi associo al vivo cordoglio del Senato e alle nobili parole pronunziate in quest’Aula, che sono espressioni del sentimento del paese.
Alla memoria di Giacomo Sani, che al sentimento del dovere consacrò tutta la sua vita, vada anche a nome del Governo, una parola di vivo rimpianto. (Approvazioni).
PRESIDENTE. Avverto il Senato che i funerali del compianto collega avranno luogo sabato alle ore 10.
Ora sorteggerò una deputazione composta di sette senatori che con la Presidenza rappresenterà il Senato ai funerali.
Vengono estratti i nomi dei signori senatori: Lucani, Baccelli, Caravaggio Di Terranova, Gualterio, Mortara, Lanciani.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1912.

 

EXTRATIME by SS/ In cover il senatore Giacomo Sani, originario di Castelmassa.
La città dell’altopolesine che lo ha onorato dedicandogli una lapide sulla facciata del Municipio, e che vi proponiamo in sia in versione disaggregata ( medaglione +scritta, per esigenze di risoluzione e visibilità) che in versione poster panoramico.
E sempre da Castelmassa e in onor di Giacomo Sani vi proponiamo l’ingresso della Scuola Media secondaria ‘intitolata’ a Giacomo Sani, in kit con la sua fotografia da “Senatore Generale, Direttore Commissariato Napoli 1881” in una cartolina d’epoca.

Mentre dulcis in fundo ritorniamo a proporvi la speciale fotografia ci Giacomo Sani plurimedagliato, con didascalia incorporata “Senatore avv. 1833 -1912  - Primo commissario Esercito” , per l’orgoglio d’la Massa / Castelmassa e del popolo italiano.

Franco Rizzi & Sergio Sottovia
www.polesinesport.it