Giancarlo Dolcetto ‘faina del gol' anche a Monfalcone, Novoli, L’Aquila, Termoli, Sora, Adriese, Portuense, Stientese, Villanovese/ Poi mister Costa, Lendinara, casa S.Bellino, Badia, Arquà…


Banale il sillogismo Dolcetto …scherzetto, abbinato a Giancarlo da san Bellino e al suo vizio del gol. Ma è la verità, Giancarlo Dolcetto , classe 1944, ha dimostrato con oltre 320 gol segnati e giocando fino all’età ei 40 anni, che di consigli può davvero trasmetterne tanti al suo giovane nipote Nico Stoppa (capocannoniere nei Giovanissimi e capitano Union Vis) , di cui mi ha parlato un giorno che l’ho incontrato ‘da nonno-mascotte’ allo stadio Perolari di Lendinara dove guarda caso anche Lui era ‘esploso’ da giovani con la Lendinarese di mr Bertocco e del prof.Targa prima di ‘volare’ nel 1964 al Monfalcone e quindi ‘tanti anni’ tra L’Aquila & Dintorni.
Dove ha lasciato tanti bei ricordi anche ai suoi compagni, tant’è che in Appendine alla tradizionale Main News in cui vi propongo la Giancarlo Dolcetto story , come Personaggio n.° 46 della nostra sequenza in versione Magazine e datata febbraio 2007, vi propongo una mail trasmessaci direttamente dal suo compagno Regalia.

Poi purtroppo Giancarlo ci ha lasciato , a metà dicembre 205, alla veneranda età di 71 anni, lasciando nello sconforto le sue tre figlie Sabrina, Angela e Serena e i suoi tanti amici di San Bellino per i quali era rimasto l’indimenticabile “Rozza” , ma soprattutto la ‘faina’ che faceva rima con …Dolcetto-scherzetto in zona gol.

 

Oltre che l’allenatore –papà che poi è rimasto indimenticabile anche per i suoi giocatori Made in Polesine, dal portiere-saracinesca Gino Zatta a bomber Fantinato, mentre per i relativi aggiornamenti post Main News vi rimando all’Extratime e ai relativi agganci riferiti alla fotogallery di una carriera salita tanto in alto, praticamente fin dove ha volato L’Aquila abruzzese.

 

ANTEPRIMA MAIL ( 18.09.2013) / GIUSEPPE REGALIA DA BERGAMO CHIEDE DI INCONTRARE GIANCARLO DOLCETTO
<< Sono un suo ex compagno di squadra che con il caro amico Giancarlo non ha contatti da 45 anni circa, mi piacerebbe conoscere il suo numero di telefono o il recapito per un saluto e visto l'articolo che gli avete dedicato, spero vi sia  possibile aiutarmi per poterlo rintracciare. Vi ringrazio comunque per l'attenzione e cordialmente saluto/ Giuseppe Regalia.>>

 

APPENDICE ANTEPRIMA  MAIL ( by Giuseppe Regalia, 07.10.2013, post ‘contatto)/ GIUSEPPE REGALIA E GIANCARLO DOLCETTO SI SONO PARLATI TRA AMARCORD ED EMOZIONI
<< Gentilissimo Signore, la ringrazio di cuore per avermi permesso con il suo aiuto di risentire un caro amico come Giancarlo Dolcetto e di rivivere per qualche minuto parlando con lui, dei momenti sicuramente belli, spensierati, con alcuni episodi indimenticabili che abbiamo condiviso in gioventù, aggiungo che non nascondo di essermi emozionato. Grazie anche per le belle parole sulle mie "qualità" di calciatore unitamente alla fotografia che avete pubblicato, io non ne sono in possesso e leggere i nomi dei diversi compagni a ulteriormente acceso in me la memoria e il ricordo dei bei tempi passati. Voglio salutarla rinnovando il mio grazie di cuore e................../ Giuseppe Regalia>>.

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 02.08. 2007 ) , QUARANTASEIESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE : GIANCARLO DOLCETTO LA “FAINA” CHE HA SPOSATO L’AQUILA , OLTRE LA SERIE C, LA SERIE D E IL CALCIO DILETTANTI

Quella sera al Caffè Centrale da Piero, fu festa grande per Giancarlo Dolcetto , promosso nel provino a Monfalcone, e per i suoi amici del bar del S.Bellino.

 

Ovviamente c'era anche il ragionier Maghini (che lo aveva accompagnato in treno in Friuli) e Ardicio Castellan detto il Canarin che aveva mille ragioni per essere contento, compreso il fatto che era stato lui il talent scout che aveva portato il piccolo Dolcetto (classe 1944) in vespa a Lendinara a giocare quella volta con le scarpe da festa. Quanto bastò al presidente Mainardi per tesserare quell'ala velocissima.

 

"Giocai alcune partite nella seconda squadra della Lendinarese, c'era il dirigente Bettini e ricordo l'esordio in Terza categoria a Fiesso dove segnai 4 gol e vincemmo 6-2 - spiega Giancarlo-. E dopo poche partite e un tempo in amichevole a Copparo,  feci l'esordio anche con la Lendinarese in Prima Categoria. Poi giocai anche, e segnai il gol dell'1-1,  contro il Grande Contarina 61/62 di Toni Scabin che vinse quell'anno".

 

Poi Dolcetto giocò nel Lendinara dell'allenatore Bertocco e infine del prof. Targa , sempre in Prima Divisione, fino a quando 'quel telegramma' del maggio 1964 lo fece approdare poi in serie C nel Monfalcone dell'allenatore-presidente Zelesnik

Però non è stato facile l'approccio di Dolcetto alla serie C, dove giocò più che altro nel nel girone di ritorno,compresa la partita della salvezza, l'ultima a Savona, segnando il decisivo gol del pareggio a quel portierone di Lorenzo Buffon, poi campionissimo nel Milan.

 

Ma era giovane Giancarlo, una volta scappò a casa dalla morosa, fu richiamato dal Monfalcone. Purtroppo la frittata era fatta, così il presidente preferì cederlo in serie D, al Novoli 65/66, in provincia di Lecce. Giancarlo fece due stagioni e tanti gol, compreso uno in amichevole contro il Milan di mister Liedholm e di capitan Rivera (in foto con Dolcetto a sx). Era il Novoli del presidente Valentini 'mai visto ridere' e degli allenatori Storace, poi Maccagni  nel 65/66, quindi Zecca nel 66/67.

 

Dolcetto ' la faina' giocava da centravanti e sapeva segnare, per questo ritornò a giocare in serie C, ne L'Aquila 67/68 del presidente Leone e degli allenatori Brack e Collesi.
Pagò anche una cena per il passaggio in B al Catania di Massimino, però a giochi fatti il presidente siciliano strappò il contratto per non pagare il rialzo da 18 a 22 milioni.

Così Dolcetto restò ancora con L'Aquila 68/79 del neo presidente Faraone, con l'allenatore Leonzio. La Dolcetto 'la faina' farà anche 3 gol nel pareggio 4-4 col Potenza e un gol  nell'ultima partita vinta 3-0 sul Lecce, ma … sarà retrocessione.

 

 

Ovviamente L'Aquila di Leonzio in serie D fu protagonista, con Dolcetto capocannoniere con 23 gol. Ma fu solo seconda, dietro il Viterbo. Quando riprovò a salire nel 79/71, una distorsione in amichevole fermò Dolcetto che così va a 'svernare' al Termoli sempre in D , rientrando  rientrò solo nelle ultime tre partite.

In estate Dolcetto farà tante sabbiature, finché ripartirà ancora  in serie D nel Sora 71/72 dei presidenti Mastroianni (cugino dell'attore) e Palladino, dove però fu solo salvezza col Dolcetto - gol a Calangiano in Sardegna.

 

In estate,  a Porto Garibaldi, le pressioni granata dei Martinolli e Folco fanno rientrare definitivamente al Nord il nostro Dolcetto. Però nell'Adriese 72/73 dei Paesanti e Tivelli, allenata da Simoncello,gli viene preferito un padovano e lui Giancarlo preferisce scendere di categoria pur di giocare. Perciò eccolo alla Portuense, in Prima categoria emiliana, dove avrà la soddisfazione di segnare al Pianoro, in tuffo di testa, un gol che - ricorda Dolcetto - 'ne valeva 100'. Però 70 km d'inverno nella nebbia erano troppi, e allora Giancarlo accetta la Stientese 73/74 del presidente Boccato in Seconda, vicino a casa.

 

Ed è stata subito vittoria, con l'allenatore Gino Vecchi, e tra i compagni Casotti, Pantaloni, Ferrari, Vendemmiati, Bimbatti.  "Era un bel gruppo, tanto che dopo gli allenamenti io, Taschin, Paolo Viviani e Colognesi (due ex Sampietrese) ci fermavamo spesso a mangiare un 'boccone' dalla signora Rumiatti in trattoria sotto l'argine del Po - ricorda Giancarlo - E poi quanti 'budini coi giocattoli' ci ha regalato il dirigente Resca che aveva una fabbrica di patatine".

Quel gruppo è rimasto pressoché intatto anche nella Stientese 74/75 in Prima, però l'anima di Dolcetto è globetrotter, così Giancarlo passa alla Villanovese 75/76 in Prima con mister Beciani sostituito dal badiese Vanin. Lì gioca solo una decina di partite anche se segna ancora gol,  così passa al Costa 76/77 del ds Cestarollo allenato da Dalmazio Zanetti dove ritorna vincente avendo al fianco Turri, Aspidistra, Bologna, Zagato, Ricchiero, Rossetto e Berto. Purtroppo il Costa 77/78 ancora con Dolcetto e senza troppi rinforzi, matricola in Prima e allenato da Gianesella sarà terzultimo e retrocederà subito.

 

Per Dolcetto è il tempo di passare all'Audace Castelguglielmo 78/79 del presidente Passerini, allenato in Seconda da Bruno Masotti, dove resterà anche nella tranquilla stagione 79/80. Si ferma qui il Dolcetto - giocatore anche se si divertirà segnando gol fino a 40 anni negli Amatori di San Bellino.

Però inizia la storia di Dolcetto allenatore, partendo dal Costa 81/82 che in Seconda è diventato subito protagonista. << C'era entusiasmo e la squadra giocava bene - spiega Giancarlo - ; Eravamo in testa e si prospettava lo spareggio col Trecenta, invece ci fu il passo falso a Saletto e arrivammo terzi>>.

 

Ma il tandem Costa e Dolcetto - allenatore vinse nell'82/83 lo slalom parallelo col Polesella di Asnicar grazie ai tanti gol del tandem Zurma - Fantinato e per effetto dell'ultima vittoria su La Gazzella centrò la promozione. Proseguì anche nel Costa 83/84 il feeling di Dolcetto col presidente Bortolo Cestarollo, e in Prima centrò una tranquilla salvezza.
A questo punto però a Dolcetto fa la corte la Lendinarese 84/85 del presidente Bronzolo, del ds Giulio Baldo e del segretario-amico Danilo Tavian, così Giancarlo …non può rifiutare le grandi offerte di Via Perolari, anche se riparte dalla Seconda. E lì sarà battaglia continua col Montagnana, slittando però al quarto posto nel finale rallenty.

 

Finisce in gloria invece Dolcetto con la Lendinarese 85/86 del neo presidente Mainardi. Tutto merito dello slalom parallelo con l'appendice - spareggio vinto 7-0 al Tre Martiri di Rovigo su un Canaro decimato dalle espulsioni.
Finì male e presto invece la sua corsa con la Lendinarese 86/87 perché gli costò cara una sconfitta con la Villanovese e fu sostituito da Fioravanti.

Perciò Giancarlo riparte da casa sua, col neonato San Bellino 87/88 del presidente Angelo Marchetto, matricola in Terza . Una curiosità: per qualche tempo si allenò con quel San Bellino anche Paolo Dal Fiume allora… sull'aventino nei confronti dell'Udinese.

Due anni dopo però, Dolcetto e il San Bellino 89/90 dopo la vittoria per 2-0 sul Piacenza d'Adige, festeggeranno la promozione in Seconda. Era anche l'epoca delle fusioni, e fu così che il San Bellino si unì all'Audace Castelguglielmo giocando nel 90/91 in Seconda.

 

Però non era più lo stesso feeling con Dolcetto, che dopo poche giornate lasciò il posto a Remigio Varliero. Quasi per disintossicarsi Dolcetto accetta le pressioni dell'amico Baldo (quello dell'Etna) e va a allenare il Boara Pisani 91/92 in Terza, dove gioca ancora l'eterno Vanni Brunello. E sarà un altro slalom parallelo, però stavolta la promozione arride al Lusia. Ma quando San Bellino 92/93 ridiventa autoctono, con Angelo Campion alla presidenza, ecco che Dolcetto ritorna in panchina a casa sua, in Terza gestendo anche Michele Agostini.

 

E sarà un periodo sereno come la Terza 93/94 col presidente Gianpaolo Campion e la Terza 94/95 stesso staff dirigenziale e presidente Giorgio Rossi. Ma il lavoro paga, si dice, così il San Bellino di Dolcetto e della 'stella'Agostini centra la storica vittoria 95/96 in Terza categoria.
Ma per il San Bellino la disputa della Seconda 96/97 diventa categoria difficile e così  Dolcetto presto lascia il posto ad Angelini giocatore-allenatore. Basta così ? No, Dolcetto ci prova ancora col Badia 97/98 in Terza, dove la vittoria è solo sfiorata perché a Solesino perde 3-0 lo spareggio col forte Cadoneghe.

 

E Giancarlo ci riprova in Seconda col Costa 98/99 del presidente Bologna. Però il cammino è presto difficile e Dolcetto a dicembre lascerà la panchina di un Costa che soffrirà fino in fondo.
Una storia infinita quella di Giancarlo Dolcetto col calcio. E chissà quanto ancora sarebbe durata se non gli fosse capitato quel 'malessere' nell'aprile del 2000 quand'era a Trecenta sulla panchina del San Marco Arquà, durante il campionato di Terza categoria.

 

EXTRATIME by SS/ In cover Giancarlo Dolcetto viene premiato dalla Provincia di Rovigo in data  28 giugno 2008, perché ‘Campione’ de “Lo Sport, Scuola di vita”.
Come dimostrano peraltro le prime tre immagini della fotogallery, partendo dall’esempio di suo padre ‘Tano’ Dolcetto, già giocatore del San Bellino 1946/47 dove troviamo anche Lino Giuriola, altro personaggio …di padre in figlio già raccontato qui su www.polesinesport.it.
Mentre per sintetizzare subito la ‘qualità’ calcistica di Giancarlo Dolcetto, lo proponiamo prima calciatore a fianco di Gianni Rivera e di Fortunato, nel giorno dell’amichevole storica L’Aquila vs Milan nel 1966.

E poi Giancarlo i versione ‘allenatore’ di una squadra del San Bellino protagonista nel torneo notturno di Scortichino con alcuni ‘campioni’ evergreen come Piter Previati da canato.
A questo punto ripartiamo dalle origini della giovane ‘faina’ proponendovi in bianconero  Dolcetto (primo giocatore in piedi da sx)  nella Rappresentativa Polesana della Coppa Petron 1963 (tra gli altri anche Taschin e Verzolla).
E a seguire Dolcetto nel suo viaggio al Sud, partendo dal Novoli 1965, serie D e maglia rossa), quindi in Serie C ne L’Aquila 1966 (al centro, nel match vs Internapoli, accosciato al fianco di Orlando ex serie A con Fiorentina e Roma).

 

Tante stagioni da ‘faina’ nell’attacco de L’Aquila, come dimostra la foto della vittoria per 1-0 sul Siracusa, oppure la foto dell’amichevole persa 0-1 vs la Roma di capitan Peirò.
Stagioni ‘aquilane’ documentate da Dolcetto in maglia verde de L’Aquila 67/68 e de L’Aquila ‘blu’ in serie D 69/70 (primo accosciato da sx).
Per quanto riguarda il ritorno al Nord di Dolcetto, eccolo in maglia rossa e sul campo innevato di Castelguglielmo (sullo sfondo Checchinato) .

 

Passando alla ‘fase due’, quella di Dolcetto ‘allenatore’ eccolo innanzitutto sui banchi del corso allenatori a Coverciano ( coi baffi nella fila la centro, al fianco dell’altro polesano Tenan in tuta nera).
Poi in relax sulla panchina del Costa con al fianco i giocatori Fantinato e Angelini.

 

Quindi in sequenza ecco tre stagioni di Giancarlo Dolcetto mister della Lendinarese, vale a dire al centro (braccia conserte) con la Lendinarese 1984 in maglia gialloverde ( tra gli altri il portiere Zatta e lo stopper Rauli), quindi in piedi e primo a dx con la Lendinarese 1985 ‘giallorossa’  sempre con Zatta – portiere come nella successiva Lendinarese 1986  ‘notturna’ del Campionato di Prima categoria, dove Dolcetto è seduto primo da sx.
Andando verso il Terzo Millennio ecco Dolcetto ‘mister col cappellino’ del San Bellino 1996/97 la ‘location’ dove è esplosa la classe di Michele Agostini.

 

Per arrivare infine al Dolcetto Giancarlo (secondo in piedi da sx con al fianco il ds Lino Moretti) allenatore del Badia del presidente Bendin (secondo da dx) in Seconda categoria 97/98.
Immagini emblematiche di una carriera importante e che vogliamo sottolineare ancora andando in flash back con un serie di immagini in bianconero ripartendo da Monfalcone, con Dolcetto indomabile anche se infortunato nel match di Serie C nel 1964 vs Piacenza.

 

A seguire Dolcetto in team col Novoli , nel 1965 in Serie D.
In un Abruzzo che l’ha visto festeggiare gol a iosa, come nel flash che lo vede insieme al compagno Attardi vs la Salernitana.
Per partite speciale anche nelle amichevole, come quella de L’Aquila vs Nazionale Militare , come dimostra la foto con Cacciatori portiere e tanto pubblico a bordo campo.

 

Da protagonista in Serie C con L’Aquila, la location da dove proponiamo Dolcetto nel 1967 in stacco aereo  e poi in gol vs Trapani, ma anche in tema con tutti i nomi ‘incorporati’ compreso il suo amico Regalia.
Quindi riecco Giancarlo in foto tandem Made in Polesine con Giovanni Fracon giocatore dell'Avellino 1968/69.

Mentre da Termoli , in serie D 1969/70, lo vediamo prima anticipato dal portiere Cacciatori,e poi come giocatore del Sora 71/72, in maglia bianconera durante l’amichevole vs Nazionale Militare , a fianco del giocatore Villa ( ex Milan).

 

Ma noi vogliamo concludere il nostro viaggio intorno al ‘mondo’ di Giancarlo Dolcetto, onorando in last flash l’amico ‘Rozza’ ( in tuta con alle sue spalle il ‘giocatore coi baffi’ Tiziano Catozzo) perché …smile a San Bellino durante la Festa per i suoi “40 anni di Sport”.

Sergio Sottovia
www.polesinesport.it