Gino Bovolenta portiere-rigorista over 500 partite nel Grande Contarina di Gaetano Siviero, di mr Mantoan, dei Cester e Vianello, Luca Gotti e Pino Lazzaro…/ Ha chiuso col Rovigo 84/85, poi MR nel Delta del Po ( Tagliolese, Mesola…)


Con Gino portiere coi baffi ci si ritrova spesso sui campi di calcio. Ma lui come Silvano Cester e come Diego Scabin sono la memoria storica del Grande Contarina.
Basta sedersi coi ‘soliti’ contarinanti Mengo & Diego, Fabrizio & Silvano e con Gino si apre il vaso di pandora dei ricordi ‘rossoneri’, i colori storici del Grande Contarina dove sono passati grandi giocatori e grandi allenatori che ogni tanto ancor oggi si ritrovano …tra tavola e campo da gioco per qualche incontro tra Vecchie Glorie o per ricordare vecchi amici appena scomparsi.
Insomma, un legame forte , quello con Gino Bovolenta & friends, come appare evidente anche da questa Story che vi proponiamo raccontando tutto e di più su “Gino il portiere che calciava i rigori” e come 20esimo Personaggio Story della serie Format News Magazine” proponendo in Main News quanto già scritto ( due pagine speciali) ad agosto 2005.
Ma completando il tutto con specifici approfondimenti ( vedi le Cinque Appendici Flash Story) e ulteriori commenti in Extratime anche con riferimento a quanto proposto nell’ampia fotogallery aggiornata fino ai tempi nostri.
Praticamente fino all’amarcord by Pino Lazzaro pubblicato nel suo libro “Di angolo in angolo” che peraltro a fine 2016 ha pure presentato al Centro Salesiano di San Giusto , presenti sia Gino Bovolenta che tanti suoi amici contarinanti ( vedi relativo reportage pubblicato qui su www.polesinesport.it ) in una serata in cui il sottoscritto è stato ‘coinvolto’ da Diego Scabin per la conduzione insieme a Francesco Ferro, altra memoria storica contarinante.

 

 

Dopo peraltro avervi proposto un Flash Story su Gino Bovolenta campione coi Giovanissimi di Don Fabio quando ancora non giocava tra i pali.
E poi alcuni articoli storici sulle performance del Grande Contarina come l’amichevole storica a Contarina nel 1966 e come la speciale partita vs Monselice in cui Gino Bovolenta segnò il suo primo ‘calcio di rigore’.
Più lo storico articolo di Leobaldino Voltani che su Il Resto del Carlino ha fatto cronaca e storia raccontando la vittoria finale in data 28.5.1978 sul Petrarca e i relativi festeggiamenti per la vittoria nel campionato del Grande Contarina di mister Costante Mantoan.

 

 

Ovviamente con Gino Bovolenta protagonista tra campo e dintorni, lui il portierino che tirava i rigori fin dalle giovanili e che nel News Magazine .Contarinante scritto per la tifoseria rossonera veniva descritto così in una storica mini-biografia work in progress:<< Gino Bovolenta: Ha iniziato a tirare i Primi calci (anzi a parare i primi palloni) nei, giovanissimi del Contarina a circa 14. anni. Già, allora si notavano le doti non indifferenti che ora noi tutti apprezziamo. Esordì in 10 squadra a 16 anni contro il Nova Gens (vinta per 3 a 0). Con il suo apporto contribuì alla     vittoria di 2 coppe Petroni . Selezionato moltissime volte nella rappresentativa regionale Veneta. E' noto a tutti come abile rigorista su 26 tiri dal dischetto, ha commesso solo 4 errori. La sua freddezza e le sue strabilianti parate lo hanno reso uno dei principali protagonisti nella scalata alla serie "D".

GINO BOVOLENTA: Nato:a Contarina il 6.5.1948 / altezza: M. 1,78 / peso forma: Kg. 71 /
Professione: Idraulico / Auto: Fiat 128 / Colore preferito: Blu / Hobby: Pesca >>

 

 

MAIN NEWS ( di Sergio Sottovia, 8.8.2005 ) / VENTESIMO PERSONAGGIO STORY – FORMAT NEWS MAGAZINE :  GINO BOVOLENTA 

BOVOLENTA GINO/ Freddo tra i pali, dal 1964 al 1985, sempre nel suo Contarina e solo l'ultimo anno nel Rovigo di Tomeazzi. Vent'anni in quella 'tana', come nella buca del suggeritore a teatro. 
Indimenticabile Gino col suo baffo, protagonista di tanti campionati in Promozione e in Serie D. Perciò nella mia personalissima selezione, tra i TOP 11 polesani di tutti i tempi, in porta c'è proprio lui, Gino Bovolenta (classe 1948), il portiere che calciava i rigori. " Ne ho calciati 52 e segnati 48 - ricorda Gino - ; Il primo lo calciai a Monselice contro Siffani che passava per pararigori. Noi venivamo da due rigori sbagliati nelle partite precedenti, perdevamo 2-1 e mancava poco alla fine. Nessuno se la sentiva di tirare; così mi proposi al mister Padoan. Segnai e da allora continuai a fare il rigorista".
D'altra parte il nostro Gino coi piedi ci sapeva fare fin dalla squadretta dell'oratorio, quando nella Libertas di Don Fabio Calore era appunto mezz'ala e tirava i rigori.

 

 

 

" Ero troppo piccolino e non arrivavo alla traversa - spiega il baffo Bovolenta - ; così giocavo a fianco dei vari Cester, Franzon, Bedeschi e Dorigo e tiravo i rigori".
Ma dalla stagione 64/65 Gino cominciò a fare miracoli in porta, facendo la riserva di Albertin nel Contarina allenato da Turatti, in Promozione.
Fino a meritarsi l'esordio. Gino precisa:<< Fu contro il Nova Gens quando in casa vincemmo 3-0>>.
Poi nel 65/66 il maturo Albertin e il ragazzino Bovolenta si equivalsero nelle presenze.
E quando a Turatti subentrò Cecconello, allora quel portierino così freddo e così sicuro diventò titolare.
Idem nelle due stagioni successive , con gli allenatori Forin e Ferrario.
Solo nel Contarina allenato da Penzo in porta c'era Milan, ma Gino era militare.
Dal 70/71 il feeling tra Gino e il Contarina è diventato indissolubile, portiere e  capitano per oltre 500 partite.

 

 

Protagonista alla grande di un Contarina grande. Bravi Bovolenta e il Contarina con gli allenatori Ferraro e Ferrario, quasi vincenti nel 74/75 con Paolo Padoan alle spalle del Cardi Chievo, campioni due anni dopo con Costante Mantoan.
Indimenticabile la stagione 77/78 col Contarina primo sul Sommacampagna da cui fu battuto all'Appiani di Padova, però nella finalissima di Coppa Italia.
Tanti momenti magici per Gino Bovolenta, come portiere e come uomo. A partire dalle amichevoli giocate nella primavera del 1966 prima a Vinkovic in Croazia , ai confini con l'Ungheria, poi il ritorno a Contarina ( doppietta di Scabin), diretto - ricorda Gino - dall'arbitro Angonese. Maturò da allora la sua storia rossonera.

 

 

Precisa Bovolenta:" Una storia con il presidente Gaetano Siviero a far da catalizzatore e organizzatore. Come in semifinale di Coppa Italia 77/78 quando ci convocò e ci propose la prima trasferta in aereo, di sabato mattina da Venezia per Roma, dove andammo a giocare in semifinale contro il Casalotti Pineta. Perdemmo a Roma 2 - 1 , ma vincemmo a Contarina 3 - 0 e fu il pass per la finale all'Appiani. Attorno alla squadra c'era il calore e il sostegno di tutta Contarina, nei bar i tifosi erano sempre pronti a sostenere le iniziative societarie.  E' stato così anche per i quarti di finale di Coppa Italia 82/83, per la trasferta a Castrovillari - continua Gino - Fu partenza il venerdì in pullman, e pernottammo a Barletta. Da lì il sabato dopo l'allenamento, partenza per la Calabria, dove pareggiammo 0 - 0 , passando il turno per la vittoria 1 - 0 a Contarina. Ci fu poi l'eliminazione in semifinale col Suzzara. Fu una grande stagione, con Lampredi allenatore, secondi in campionato dietro il  troppo forte Venezia, che però bloccammo due volte sullo 0 - 0. "

 

 

Ricordi indelebili per il beniamino della tifoseria rossonera. Un affetto che parata su parata, Gino portiere & capitano si è meritato come il suo record di imbattibilità: 1070 minuti, interrotta dal gol di Malaman ( dell'Officine Brà) in mischia a Civitanova Marche.
Parliamo dell' 80/81,quando assieme al Rovigo, il Contarina allenato da Patregnani, ritornò subito in Serie D, miglior difesa con soli 12 gol subiti e col mitico Gino due volte 'para-rigori'.
Gino era un portiere 'naturale', frutto di istintività e di evoluzione personale. Era uno dei <quattro ragni> della Serie D, assieme a Bognin del Rovigo, Bertocco del Sommacampagna e Stefani del Monselice.
Avrebbe potuto diventare famoso anche lui, il portierino che era già dal 66/67 nelle Rappresentative Giovanili con Bonafè ( poi al Verona e in serie A), quindi nelle Rappresentative Venete di categoria, a giocare in Toscana contro Montuori .

 

 

Probabilmente sì. Aveva fatto provini al Torino e all'Inter, accompagnato da Imo Scabin, il segretario. Poi lo aveva cercato l'Adriese della Serie C, all'epoca degli allenatori Galeone e Ardizzon e dei dirigenti Martinolli e Barbuiani.
Ma lui era troppo legato all'ambiente e alla tifoseria del Contarina. Gino era un idolo che faceva risultato e spettacolo pure nei tornei notturni, col suo amico Ruben Buriani. Stava troppo bene al Contarina in Serie D, dove giocava, si divertiva allenando (fine anni '70) gli Allievi andando due volte in finale.
E come rigorista Gino segnò anche una doppietta, nel rocambolesco match perso 4-2 dall'Opitergina di Faloppa , ex Vicenza.
Erano tempi d'oro, quando al comunale c'erano 2000 spettatori, a volte anche 3000 come nei derby col Rovigo e - ricorda Gino - come contro il Monselice nel 76/77 quando vincemmo 4-1 e segnai un rigore.

 

 

Schegge e blob di una lunga storia rossonera, con Bovolenta portiere nei Top 11 della categoria, in Promozione e poi in serie D.  Ripagato dai titoli sui giornali sportivi, Gazzetta dello Sport compresa. Come la sua foto in uscita su Paolo Rossi, in un'amichevole col Vicenza, con tutta la simpatia della miglior penna sportiva polesana, quel Germano Bovolenta adesso guru a Milanello.
Era la stagione 83/84, la sua ultima a Contarina. E il Gino simbolo rossonero cederà alle insistenze del presidente Mantero per andare tra i pali del Rovigo 84/85 di mister Tomeazzi.
E mentre il Contarina dava spazio al giovane Fracasso, quel forte Rovigo arrivò 'solo' secondo dietro l' Orceana, con Bovolenta  ancora portiere 'ideale' dell'Interregionale. 

 

 

Fu la sua ultima stagione da giocatore. In estate lo voleva Tomeazzi al Suzzara, ma Gino è cuore rossonero ed è a  casa sua, al Contarina 85/86 in  Interregionale, che inizia il Gino Bovolenta allenatore, come vice di Costante Mantoan. Quando guai fisici frenano Mantoan ( che resta direttore tecnico), Gino diventa allenatore a pieno titolo. E per quel Contarina del neo presidente Mario Bovolenta sarà salvezza onorevole.
Per la nuova stagione il Contarina sceglie Dino Gotti, mentre il buon Gino …promette che ritornerà. Intanto va alla Tagliolese 86/87 del presidente Umberto Pregnolato, appena retrocessa dalla Promozione: cerca riscatto, invece in Prima fu solo settima.
Ma questo non penalizzò Bovolenta, che in estate segue l' amico Tomeazzi al Suzzara, in C2, per fare l'allenatore dei portieri e ...maturare. Va nel ritiro montano di Brusago, però ad agosto La Gazzetta di Mantova segnala già che Gino sarà ancora alla Tagliolese 87/88. E così è stato finché gli subentrò Edoardo Duò.

 

 

Il lavoro lo coinvolge sempre più, ma il calcio è una sirena ammaliatrice. Così il riposo di Gino Bovolenta viene interrotto a novembre 1988 dalla chiamata del Mesola, in Prima categoria ferrarese.
" Aveva soli due punti - spiega Bovolenta -; poi fu una salvezza tranquilla. Andò meglio l'anno dopo, perché arrivammo quinti. Ci rimasi anche nel 90/91 a Mesola, costruendo la squadra che poi fece il salto di categoria".
Ancora un piccolo stop, ascoltando …il lavoro. Ma nella stagione 92/93 sarà al Pegolotte del factotum Gobbo, salvo in Promozione all'ultima giornata. Un miracolo ripetuto dal Pegolotte e da Bovolenta anche nel 93/94, con qualche giornata d'anticipo.
Ma ricordate la profezia di Bovolenta? Ebbene Gino torna sulla panchina del Contarina del neo presidente Walter Tumiati e del ds Silvano Cester. 
Non è più il Contarina dei tempi d'oro, ma è pur sempre il Contarina 94/95 dei Fracasso e Giuriola che trova la salvezza in Prima.

 

 

L'anno dopo però torna sul ferrarese: lo chiama Vairo Biolcati , il ds del Bosco Mesola 95/96, e in Prima sarà centroclassifica. Quando arriva l'estate '96, però il nostro Gino resta...al palo. Ma solo fino a novembre, quando lo chiama il Rosolina al posto di Gennari, cercando in Prima quella salvezza che stavolta non verrà.
Quando riparte dall'inizio è alla Fulgor Crespino 98/99 del ds Napoli.
Purtroppo per la matricola in Prima i risultati non vengono e a novembre Gino trova l'esonero, mentre la Fulgor ci prova con Breda e poi con Miari senza trovare la salvezza.
Intanto il Porto Viro 96, frutto della fusione tra Donada e Contarina, scende di categoria e rinnova l'assetto societario.Nel 1999/2000 il nostro Gino ne è il ds. Ma il Porto Viro del neo presidente Dionisio Matera è debole e retrocederebbe, se non fosse 'salvato' per effetto di illeciti a carico di altre società. Una stagione amara quindi per il Porto Viro e per Gino Bovolenta, che da allora le partite di calcio le vede solo da spettatore.
Ma resterà sempre nella leggenda del Contarina come il portiere - rigorista.

 

 

DICONO di BOVOLENTA

SPOLAORE CARLO
E' stato l'allenatore della 'prima volta' del Contarina in serie D. Era l'allenatore emergente che aveva fatto bene al Rovigo sotto le ali di Romolo Camuffo e che a Lendinara aveva appena vinto. Perciò per il 'dopo Mantoan' in rossonero é arrivato Spolaore. E mister Carlo parla così di Gino Bovolenta:<< Era forte tra i pali, era forte in uscita, e aveva un 'buon piede' che per quei tempi era una rarità per i portieri. Al Contarina abbiamo fatto una buona partenza, poi c'é stato un rallentamento e un buon finale. Ecco, bisogna dire che Gino era un portiere che ti faceva guadagnare 6-7 punti a stagione>>. Poi mister Spolaore ricorda ancora.<<Bovolenta e Cester erano 'contarinanti doc' perché respiravano l'aria di tutto l'ambiente rossonero, dalla dirigenza alla tifoseria. Dove la passione dei presidenti Marino Finotti e del patron Gaetano Siviero era davvero speciale>>.

 

 

SILVANO CESTER
E' l'anima gemella di Gino Bovolenta. Non solo perché ha giocato assieme a Gino da ...sempre, fin da quando Gino era centrocampista e lui Silvano era attaccante della squadretta di Don Fabio, ma soprattutto perché in rossonero anche Cester é stato premiato e 'targato' dal Club dei Contarinanti per aver tagliato il traguardo delle 500 partite giocate. Tecnicamente Silvano vede così il suo amico Gino:<< Era un portiere freddo, diciamo un portiere alla Sarti portiere dell'Inter di Herrera. Anche da giovane Gino dava sicurezza ad una difesa che era quasi imperforabile>>. Un rapporto speciale quello di Cester 'contarinante' che ricorda su tutte una partita speciale:<< La trasferta a Casalotti Pineta e la relativa vittoria interna, nella semifinale di Coppa Italia 77/78, é stata la vittoria non solo della squadra e della società rossonera, ma di tutta la città Contarina che ha fatto Festa Grande nelle strade e nelle piazze>>.
Che tra Silvano e Gino, i due baffi contarinanti, il rapporto sia diventato speciale anche fuori del campo, lo svela Cester:<< Siamo stati 'compari' uno dell'altro ai nostri rispettivi matrimoni. Ma il rapporto familiare si é esteso ai nostri figli, perché anche tra loro si sono fatti da 'compari'>>. D'altra parte nel curriculum di entrambi ...Silvano Cester e Gino Bovolenta hanno fatto un lunghissimo viaggio assieme.

 

 

SCABIN ANTONIO
Toni giocava già da tempo nel Contarina quando é sbocciato il portiere Gino Bovolenta. Perciò la sua valutazione é ...bifronte, perché vede Gino dal punto di vista tecnico e dal punto di vista del personaggio. E Toni Scabin, l'allenatore principe dei polesani perché é stato sulle panchine prestigiose dello Scardovari, Donada, Chioggia, Adriese, Legnago Rovigo abbozza così il Gino rossonero:<< Le sue caratteristiche tecniche erano di qualità e tra i pali ha dimostrato subito sicurezza. E poi Gino ha dimostrato presto grande personalità, sia sul campo che con la dirigenza, guadagnandosi meritatamente una considerazione adeguata alle sue capacità>>. Una considerazione, quella di Toni Scabin, che può aver fatto diventare lunga la carriera di Gino Bovolenta in rossonero, sia come giocatore che come allenatore o ds, tant'é che é durata quasi ...all'infinito.

 

 

PRIMA APPENDICE FLASH STORY ( by Il Gazzettino, 1960) / / LO SPORT POLESANO: VINTO DAI GIOVANISSIMI DI CONTARINA IL CAMPIONATO CSI
IL campionato provinciale del CSI riservato ai Giovanissimi dai 10 ai 14 anni è andato quest’anno alla matricola del CSI , la Folgor della Casa del giovane di Contarina. Questa squadra uscita vincitrice tra le numerose compagini partite per contendersi il primato, ha delle caratteristiche proprie ed origini particolari. Tutti i ragazzi del basso Polesine conoscono e sanno dove si trova la Casa del giovane di Contarina diretta dal dinamico don Fabio Calore.
L’intero complesso sportivo conta ben 200 ragazzi che nelle ore libere dallo studio passano quotidianamente le più belle giornate della loro vita nello svago e nel divertimento più sano che è quello dello sport.
Le attrezzature non sono delle più efficienti e moderne ma i piccoli sono fiduciosi i un prossimo domani, dopo i risultati e  i successi ottenuti , che verranno indubbiamente rimodernate.

 

 

Parlavamo di successi,  non è il primo ch e acquisiscono nella scena calcistica i ragazzi della Casa del giovane; infatti hanno vinto nella scorsa primavera il proprio girone nel campionato della Lega Giovanile,
Inoltre presso la Casa del giovane viene effettuato un vero campionato interno, poiché ben 11 squadre sono allestite e nell’ambito interno si danno battaglia per un modesto premio; quando capita poi di partecipare ai campionati esterni dall’intero complesso vengono scelti i migliori e gli esclusi se pur non possono offrire la loro opera con la diretta attività, la danno indirettamente facendo del tifo e offrendo consigli ai compagni dai bordi del campo.
Nella foto da sinistra a destra in prima fila: Crepaldi, Soncini, Boscolo, Donà, Bonandini, Bovolenta; in seconda fila Scabin, Cester, il trainer Don Fabio, cap. Tessarin, Dorigo e Passarella.

 

 

SECONDA APPENDICE FLASH STORY ( by IL Gazzettino, primavera 1966)  / CALCIO INTERNAZIONALE IN BASSO POLESINE/ UN SUPERBO CONTARINA SUPERA ( 2-1) LA DINAMO DI VINKOVCI  ( Per la cronaca all’andata in Croazia la Dinamo Vincovci vinse 3-1)
Malgrado il cattivo tempo, un folto pubblico ha assistito all’atteso incontro internazionale di calcio svoltosi ieri allo stadio di via C. Battisti di Contarina tra i locali rossoneri e l’N.K. Dinamo di Vinkovci ( Jugoslavia) .
Ancora una volta il pubblico contarinese ha dato prova di un attaccamento quanto mai appassionato ai propri colori, portandosi numerosissimo allo stadio, incurante del tempo pessimo.
Ma le sofferenze di ordine fisico patite dagli sportivi sono state ampiamente compensate dallo spettacolo fornito dalle due squadre.

 

 

Dopo lo scambio dei gagliardetti , la consegna di coppe da parte di vari enti ed istituti e di una medaglietta ricordo offerta ai giocatori dal dr. Tizian, del Comitato Regionale Veneto, e dopo l’esecuzione degli inni nazionali da parte della banda dei paracadutisti di stanza a Cervignano del Friuli, presenti il console slavo a Milano, il ten. Bizzarri, in rappresentante del Comandante del Gruppo Carabinieri di Rovigo, il consigliere Ricchieri del Comitato Regionale Veneto, le autorità e le personalità slave, ha avuto inizio la partita agli ordini dell’arbitro Angonese di Mestre.

 

 

Si parte a tutto vapore e le due squadre cercano di superarsi, impegnandosi molto attivamente. Il Contarina, che si presenta ufficialmente, per la prima volta , sotto la guida del nuovo trainer Cecconello,, appare trasformato rispetto alla squadra vista in questi ultimi tempi. L’inserimento di Contro all’ala destra e di Lombardi al centro dell’attacco si è dimostrato provvidenziale ai fini del gioco offensivo dei bassopolesani.

 

 

Ma ciò che più ha confortato e soddisfatto il pubblico sono state la coesione all’attacco e la grinta del complesso: due fattori che, in buona parte, mancavano da lungo tempo alla strutturazione di gioco della squadra rossonera.
Ciò va a merito del nuovo allenatore e dei dirigenti, i quali stanno dando una nuova impronta alla squadra. Il fatto non può non far ben sperare, soprattutto in vista dei difficili incontri di campionato che attendono il Contarina.
Che dire della squadra slava? Un complesso bne in palla, che gioca un buon football, ma che manca di praticità nella fase conclusiva.
Il settore sinistro dell’attacco ospite è, comunque, particolarmente piaciuto per i suoi rapidi spostamenti e per le sue ficcanti manovre.

 

 

Dopo essersi portati varie volte minacciosamente sotto la porta ospite , al 15’, i contatinesi vanno in vantaggio per merito di Scabin, il quale, con rara freddezza insacca imparabilmente nell’angolo sinistro della porta slava.

Il ritmo travolgente delle azioni locali non si affievolisce e le manovre dei rossoneri divengono spumeggianti. Gli slavi reagiscono particolarmente verso la fine del primo tempo e Bovolenta è chiamato severamente in causa sul tiro insidioso di un attaccante slavo.
Nella ripresa, Il Contarina riparte con lo stesso ardore e la stessa carica agonistica e, al 15’, aumenta il vantaggio per merito ancora di Scabin, autentico <<mattatore>> della giornata.

 

 

Gli slavi, frastornati dal gioco organico e brioso degli uomini di Ceccarello, diventano più aggressivi e pericolosi.
Ma le loro manovre vengono ben contenute a metà campo da Scabin e Giacomelli , una coppia di mezze-ali di considerevole valore, dalla mediana e dalla difesa ( dove Penzo ha dimostrato ancora una volta, sicurezza e chiara visione di gioco, portandosi sovente anche all’attacco).

Ma quella di ieri è stata soprattutto la giornata di Bovolenta: un giovane prodotto contarinese che ha detto di no, con superbi interventi, a parecchi tiri pericolosi, mettendo in mostra prontezza di riflessi, occhio e sicura freddezza.

 

 

E’ una vera promessa del calcio non soltanto contarinese. Tutta la squadra bassopolesana, comunque merita un elogio particolare per l’impegno  el’agonismo profusi nella gara.
Al 41’ della ripresa, l’N.K. Dinamo di Vinkovci accorcia le distanze con l’ala sinistra.
Il successo della manifestazione , è stato veramente notevole.
La competizione è stata allestita con grande cura dai dirigenti dell’A.C. Contarina e con un onere cospicuo da parte dello stesso sodalizio.

 

 

Un ringraziamento va anche alla locale amministrazione comunale, all’A.C. Camponogarese,  avari enti ed istituti e agli operatori economici che hanno aiutato lo sforzo ella società bassopolesana.
CONTARINA: Bovolenta, Zen, Penzo, Danzi, Crepaldi, Alibardi ( Pavanello), Contro, Giacomelli, Lombardi, Scabin, Mulonia.
N.K.DINAMO ; Cestar ( Mataic), Adam ( Yurisic), Zivanovic, Vukusic, Bertic, Matov, Dakic, Plavsic ( Cvrkovic), Kriznahic, Mesicek, Sahtavac.
ARBITRO: Angonese di Mestre.

 

 

TERZA APPENDICE FLASH STORY ( di Sergio Loturco, by Il Gazzettino) / I DUE PORTIERI A QUATTR’OCCHI/ IL CONTARINA HA PAREGGIATO (2-2) CON UN RIGORE DEL PROPRIO <<NUMERO UNO>> BOVOLENTA

MONSELICE : Stefani, Visentin, Dallefratte, Panisi, Rossetto, Cabassi, Barbagallo, Bottaro, Girotto, Volpato, Bedin.
CONTARINA: Bovolenta, Tommasin, Franzon, Brunello, Penzo, Ardizzon, Ballarin, Campolonghi, Vianello, Trevisan, Manfrini.
ARBITRO: Baldo di Mestre
MARCATORI: Bedin al 51’ , Ballarin al 58’, Bedin al 71’ , Bovolenta all’80’ su rigore.
MONSELICE , 1 dicembre/ Due a due, un po’ per sfortuna , un po’ forse con lo zampino dell’arbitro il Monselice non è riuscito ad andare oltre il pareggio.
In due occasioni i biancorossi sono passai in vantaggio ma sono riusciti a mantenerlo la prima volta per soli sette minuti, la seconda per nove.

 

 

Reduce da due sconfitte consecutive, il Monselice puntava decisamente ad un successo che avrebbe potuto permettergli di accorciare le distanze con le fuggitive e frenare nel contempo la fuga del Contarina. Per tutto il primo tempo però i rodigini hanno saputo tener testa , grazie ad uno spiegamento difensivo impeccabile alle puntate dei padroni di casa i quali, verso la mezz’ora hanno sfiorato la marcatura al termine di una brillante azione.

 

 

 

Nella ripresa il Monselice ha dato corpo a schemi offensivi più lucidi i cui benefici sono arrivati al 51’ quando Bedin, al termine di un rapido scambio nella zona centrale dell’area ospite, è andato direttamente a rete. Replica di Ballarin al 58’ , su azione di calcio d’angolo: mischia in area e sull’indecisione di Stefani l’ala contarinese ha schiaffeggiato la palla tra i pali.
Evidentemente paghi del pareggio gli ospiti hanno lasciato a questo punto l’iniziativa al Monselice il quale, cedendo al pericoloso invito di scoprirsi in difesa col rischio di consentire al Contarina di attuare il suo micidiale contropiede, è tornato a condurre l’incontro al 71’, ancora con Bedin.
L’undici biancorosso, vincendo un contratto con due avversari, si è trovato davanti a Bovolenta e lo ha superato con un preciso pallonetto vincente.

 

 

A questo punto soltanto un rigore poteva fermare un Monselice lanciatissimo ed elettrizzato e il rigore è arrivato, puntuale ma non indiscutibile , all’80’ per un fallo su Ballarin.
E’ stato Bovolenta, portiere del Contarina, a umiliare Stefani con un rasoterra sulla sinistra.
 Al rigore però qualcuno aveva gridato prima ancora per l’atterramento di Bedin, ma Baldo aveva lasciato correre.
Sullo scadere del tempo un’altra occasione per concedere la massima punizione in favore del Monselice è stata ignorata dall’arbitro.

 

 

 

 
QUARTA APPENDICE FLASH STORY ( di Leobaldino Voltani, by Il Resto del Carlino, 29.5.78 ) / CONTARINA IN FESTA PER LA PROMOZIONE ; TRAVOLTO (4-0) IL PETRARCA ( Gioia indescrivibile e invasione di campo dopo l'ultimo largo successo che spalanca per Mantoan e C. le porte della serie D )/

CONTARINA – PETRARCA 4-0
CONTARINA: Bovolenta , Soncin, Tasso, Manfrini, Pirotto, Bovetto, Rossi, Vanzo, Vianello, Trevisani, (16 Ballarin), Marangon.
PETRARCA: Gamba, Canton Stefano, Negrin, Fichera, Barbiera, Gradella, Segatto, Franchini, Batanolli, Canton Leopoldo, Testa.
Arbitro: Scaramuzza di Mestre.
Marcatori: al 25' Ballarin, 65' Vianello, 83' Marangon, 86' Vianello.
Note: cielo sereno, temperatura primaverile, pubblico, numerosissimo. Campo imbandierato a festa.
CONTARINA, 28  Oggi veramente, la passione e l’attaccamento per la squadra del cuore, da parte degli sportivi contarinesi, hanno raggiunto il diapason: una manifestazione di gioia indescrivibile, che da qualche giorno si stava preparando, è stata oggi espressa con sincerità ed in maniera incredibile. AI triplice fischio da parte dell’arbitro che sanciva la fine della gara, gli sportivi sono esplosi veramente e sono entrati in campo alla caccia delle maglie dei giocatori locali.

 

 

Allora si sono visti parecchi occhi lucidi e specialmente il Presidente del Contarina Marino Finotti non  ha nascosto le lacrime che abbondantemente  gli cadevano sul viso. Ma anche molti altri dirigenti e giocatori e sportivi locali si abbandonavano ad espressioni di soddisfazione veramente grande.
E' stata una giornata indimenticabile che segna la grande scalata del Contarina alla serie D. Un traguardo molto ambito, da vari anni inseguito, che oggi è stato raggiunto attraverso una condotta impeccabile da parte della squadra locale e allenata magistralmente da Costante Mantoan un tecnico molto valido specialmente sul piano umano il quale ha saputo tessere specialmente sul piano psicologico e quindi preparare la squadra in questo senso veramente in maniera encomiabile.

 

 

Ma anche sul piano tecnico Mantoan ha saputo fare del Contarina la squadra granitica e valida; se si considera che la squadra locale ha praticamente guidato per quasi  l’intero arco del campionato il plotone è chiaro che il raggiungimento della serie D è un traguardo molto meritato.

Poi, oltre all'allenatore, bisogna elogiare i giocatori i quali hanno dato prova di grande valore tecnico.
Poi i dirigenti, con alla testa Finotti, il presidente, il quale ha saputo preparare una squadra già dall'anno scorso; nel corso dell’estate che ha saputo far parlare e continua ancora a far parlare in termini sempre più positivi.

 

 

Infatti, già domenica prossima, , 4 giugno a  Contarina scenderà il Codogno di Milano per l’incontro di andata dei quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti.
Poi non bisogna dimenticare il pubblico contarinese meraviglioso il quale oggi ha assiepato lo stadio locale fino a un'ora prima dall’inizio della gara.
Molti sportivi hanno imbandierato a festa lo, stadio nel corso della mattinata, mentre anche vie di Contarina sono state tappezzate con striscioni rosso-neri. Alla fine della gara botti che hanno  salutato il raggiungimento della tanta agognata serie D. Poi, lungo le vie cittadine suoni di clacson di tante macchine a non finire.
Detto questo diciamo in fretta della partita.

 

 

E' stato praticamente un monologo del Contarina salvo qualche rara sfuriata da parte del Petrarca. Specialmente nel primo tempo il Contarina ha legittimato, se ce ne fosse bisogno il grande risultato di 4 a 0, anche se,è bene notarlo, il Petrarca è squadra molto valida sul piano tecnico.
Oggi Vianello, il bomber locale, ha segnato due reti a testimonianza, se ce ne fosse bisogno, che il numero nove locale rappresenta una spina nei fianco per le difese avversarie.

 

 

Poi, oltre Vianello, le altre reti sono state segnate da Marangon e quindi da Ballarin, il quale è rientrato da poco nel primo tempo a sostituire Trevisani infortunatosi cadendo malamente a terra.
La partita è stata molto bella sia sul piano agonistico che tecnico. Il Contarina ha praticamente dominato e ha fatto vedere, specialmente nella prima frazione di gioco, delle ottime azioni che tutta la squadra ha saputo sciorinare e mettere in beIla evidenza.

 

 

QUINTA APPENDICE FLASH STORY ( di Pino Lazzaro, by libro ”Di angolo in angolo”, già  pubblicato su Il Gazzettino , stagione 2000/2001) / ANCORA CONTARINA…
Il campo è del comune, lo chiamano sempre “il campo di via Cesare Battisti”, è quello …l’indirizzo. La vietta a fianco del bar, il cancello d’ingresso, il cortiletto, gli spogliatoi, sempre uguali, le panche messe al solito posto, quello nell’angolo era il mio posto.
Qualche metro più in là il campo. Per l’occasione erba ben tagliata, tribune colorate di rosso e nero, sbiaditi i colori. Più il là quello che era il bar, naturalmente tutto chiuso.

 


 

La gradinata, quattro-cinque gradoni, niente di più. Non c’è nessuno, tutto vuoto eppure lì dentro c’è stato proprio tanto.
Appuntamento sabato scorso, partita di “ vecchie glorie”, da una parte il Contarina, dall’altra la Tagliolese. Hanno vinto i rossoneri di casa, 2-1, e se non altro è stata rispettata la tradizione che ha sempre visto nel campo del Contarina un campo difficile, caldo, dura insomma fare punti.
Gigi Targa mi dice che a lui capitava di sentire il fiato della gente lì dentro, tutti attaccati alla rete.

 

 

“Ma quanti ne venivano?”. Penso a quel che mi diceva Scagnellato, lui lungo la gradinata dell’Appiani era sicuro di sentire il soffio della muraglia umana, come un mantice che soffiasse assieme alla squadra, che spingeva forte, vi Padova, vai!
Vedi la combinazione. Come l’Appiani che pare destinato ad andarsene, anche il vecchio comunale di Contarina forse è sul punto di sparire, inghiottito probabilmente da una nuova lottizzazione, altre case, cancelli, parabole e macchine. Come dire che se ne va un pezzetto di  storia, anche in fondo un po’ di noi, di quel che eravamo.
Certo, certo, la vita va avanti e poi in fondo non è vero che nemmeno Contarina esiste più, visto che dopo la fusione con Donada i documenti del nuovo “battesimo” l’hanno fatta diventare Porto Viro?
Alla partita-omaggio per quel luogo così speciale ( lì la squadra davvero rappresentava il paese, la gente del posto, col calcio che serviva così a riaffermare una certa qual identità collettiva) c’era pure Gino Bovolenta, per tanti anni portiere dei rossoneri, il giocatore che ha il record di presenze, oltre 500.

 

 

Capelli più grigi, baffi più grigi, come tutti gli altri. Bravo a parare, bravo a tirare i rigori, bravo nello spogliatoio.
Seduto in quell’erba che ha conosciuto centimetro per centimetro mi dice che ogni tanto va a fare una corsetta, giusto per sudare un po’.
Sarà l’abitudine di un tempo, sarà il richiamo di uno spazio familiare e caro, ma sempre si ritrova a passare di lì, a dare un’occhiata, a volte a sentirsi quasi travolgere dall’ondata di ricordi/ facce/storie che ha vissuto là dentro.
Quando mi chiedono quali sono stati i miei anni migliori come calciatore, per prima cosa penso a Contarina. No, non al Padova, alle stagioni da professionista, agli stadi “veri” in cui ho giocato eccetera.
Penso a Contarina, al Contarina.
“Rossoneri!” urlava forte la gente. Lì dentro davvero si giocava in casa. Si vinceva spesso ed era bello perché si vinceva anche per loro, per i contaminanti. Sempre peno era. Anch’io, come in tanti laggiù, proprio non riesco ad abituarmi: Porto Viro non è la stessa cosa. 

 

 

   
EXTRATIME by SS/ In cover Gino Bovolenta capitano del Contarina 1981, omaggiato, festeggiato, abbracciato dal Supertifoso.
Poi per quanto riguarda la fotogallery , fermo restando le ‘indicazioni’ incorporate nei file vi proponiamo in sequenza windows a scendere tutte le seguenti specifiche didascalie.
Praticamente tutte foto in bianconero datate ‘primi anni ’60 che mostrano i ‘primi passi’ calcistici di Gino Bovolenta, dal CSI con don Fabio Calore ( coi suoi giovani amici Cester e …quelli citati nell’articolo proposto come Prima Appendice News quando lo vediamo a volte giocatore a volte portiere) ai due flash notturni che vedono il portierino Gino Bovolenta in team coi navigati Bruno Bonzi e Guido Milani ( una Story nel Bolzano e …nel mio primo libro Polesine Gol tra i “Campioni & Signori”).
A questo punto con la foto a colori ‘maglia azzurra’ entriamo con Gino Bovolenta nella storia del Grande Contarina, partendo appunto dal ‘blu team’ di Toni Scabin & Company che giocò in Coppa Italia vs Acqualagna.

 

 

 

Così proponiamo anche la foto ‘straniera’ del team Dinamo Vinkovci, ( tutti con relativo omaggio floreale), mentre i rossoneri del Contarina li vediamo poi nel cerimoniale di centrocampo vs ...team blu ospite, con Gino Bovolenta poi portierino in piedi tra i rossoneri del Contarina 1969 che , oltre agli amici Cester e Toni Scabin evergreen…, aveva come titolare ancora Otello Milan ( una Story nel Lanerossi Vicenza e nel mio libro Polesine Gol ‘Campioni & Signori”.) .
A questo punto eccoci entrati negli anni ’70, con Gino Bovolenta in team Contarina 1974 a fianco di Campolonghi e con Manfrini, Brunelli primi accosciati da sx.
Preludio al già leader Gino Bovolenta capitano del Contarina 1975 di mr Costante Mantoan ( sx, col cappotto) mentre tra i compagni troviamo Soncin, Cester , Vianello, Marangon.
Stessi atleti che ritroviamo nella successiva foto in bianconero col Contarina1976 di mr Costante Mantoan ( a dx) quando a fianco di Gino Bovolenta ‘portiere coi baffi’ vediamo il suo vice Vairo Biolcati che poi ritroviamo in trio kit ‘portieri’ ma in maglia verde in tandem con l’amico Gino Bovolenta.

 

 

 

E siamo all’epoca del Grande Contarina 1977 con una serie di foto ( perciò ‘tre scambi gagliardetto speciali con capitan Gino Bovolenta e poi il portiere rigorista tra Cester e Soncin in maglia gialla) che hanno fatto la storia di un successo straordinario, certificato dalla foto-festa con sovra titolo “Campioni” e datata 1978, con mister Costante Mantoan e Gino Bovolenta i primo piano tra i compagni rossoneri.
Poi capitano in maglia verde del Contarina che  afianco dei Vianello, Soncin , Cester vede anche il giovane Sergio Pezzolato by Delta del Po.
Epoca in cui il pubblico assiepava il comunale di Via Cesare Battisti e lo stesso Enrico Galuppo , presidente Figc Veneto, considerava Gino Bovolenta ‘la bandiera’ di quel Grande Contarina.
Quando Gino Bovolenta era ‘gran portiere’ anche nei tornei notturni del Delta Po ( eccolo datato 1980 con la Portotollese di Sergio Binatti ( a sx) assieme sempre a Cester & Soncin ma anche con Sergio Pezzolato & Company winner trofeo.

 

 

A questo punto siamo arrivati al Contarina degli anni ’80 ( vedi foto ‘tuta rossa’ ) quando Bovolenta portiere coi guanti ha come compagni i ‘nuovi’ Canazzo, Riccardo Frasson e Beppe Pregnolato, lo stesso che poi vediamo insieme a Cacciatori a fianco del Gino ’saracinesca’-rigorista’.
Dello stesso periodi ‘inizio anni ‘80’ le foto con Bovolenta in uscita ‘di pugno’ e poi con Pino Lazzaro durante una ‘premiazione con targa’ a centrocampo.
A questo punto ecco il Contarina di mr Lampredi ( sx, berretto e giubbotto azzurro) quando con Gino Bovolenta sempre capitano ( al suo fianco Bedeschi massaggiatore) ci sono Gigi Targa e Pino Lazzaro ( ultimo accosciato a dx).

 

 

Con riferimento a Gino Bovolenta nel Rovigo 84/84 eccolo griffato “Antipasti Corona” in team col presidente Stivanello, dopo averlo visto in trio con gli ex contaminanti Sandro Tessarin & Canazzo, ma anche in tandem col dirigente Miani ( baffi e occhiali).
A questo punto passiamo a proporvi alcuni passaggi che certificano Gino Bovolenta prima allenatore, poi ds e dirigente e infine ‘osservatore sportivo’ in tour coi fidi amici contaminanti tra …Campi & dintorni.
Perciò ecco Gino Bovolenta allenatore globetrotter by Delta Po nel Mesola 91/92 del presidente Ronconi e poi in versione Happy Birthday come Ds del Porto Viro nel flash che gli ho scattato assieme a mister Di Girolamo, Diego Scabin, tandem bomber Nicolò Bellemo & Federico Finotti, prep-portieri Galli e l’amico Cester.

 

 

A seguire due flash per Gino Bovolenta & Vecchie Glorie Contarina in versione poster e che ormai non hanno più bisogno di speciali didascalie, come pure la cena conviviale per gli 80 anni di Costante Mantoan festeggiato dai ‘contarinanti’ e anche dal sottoscritto, poi al fianco di Gino Bovolenta al tavolo di presentazione del libro di Pino Lazzaro nella serata al Centro Giovanile San Giusto di Porto Viro ( al tavolo anche l’assessore Vianello a sx e il cronista storico Francesco Ferro a dx).
Mentre dulcis in fundo ecco Gino Bovolenta ‘osservatore in relax’  a Loreo coi suoi soliti amici contaminanti in tribuna durante il derby ‘Campionato di Eccellenza 2014-15’ vs Adriese, storica avversario anche del Grande Contarina del nostro ‘portiere – rigorista’.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it