Giovanni Nello Cattozzo raccontato da Bovolenta a Bonafin/ Dal Rovigo dei Fratelli Ballarin al Treviso di Viani-Rocco, poi Bologna e Atalanta/ Da MR vice-Liedholm al Milan e vice-Carniglia alla Juve, poi Italia Under 21…


Trent’anni fa moriva Nello Cattozzo, uno dei più grandi e prestigiosi calciatori polesani di tutti i tempi. Cattozzo è stato, come ha titolato giustamente la Voce, un vero gigante del calcio. Esemplare professionista, serio, onesto, un punto di riferimento per i giocatori della sua epoca (dagli anni 40 agli anni 60) e per quelli che sono arrivai dopo e lo hanno potuto ammirare come insegnate, maestro di calcio e di vita.
Ho raccontato più volte la storia calcistica e la vita di Giovanni Nello Cattozzo e della sua grande famiglia di sportivi. Lo faccio ancora, con enorme piacere, riprendendo e pubblicando la bellissima intervista sulla Voce di Rovigo fatta da Simone Bonafin a Germano Bovolenta, ringraziando per la concessione, il mio amico Germano Reale, brillante firma della Gazzetta. Un esaltante dialogo fra due bravi e sensibili giornalisti polesani. Leggetelo, io l’ho fatto e mi sono veramente appassionato e divertito, soprattutto quando parlano della famosa partita che doveva essere  truccata e della fuga del presidente del Milan Felicino Riva, scappato in Libano.


PRIMA MAIN NEWS / ( L’intervista su La Voce di Rovigo, a cura di Simone Bonafin, 14.03.2022) / GIOVANNI NELLO CATTOZZO , GIGANTE DEL CALCIO
(Il racconto di Germano Bovolenta :”Giocatore onesto, in campo e fuori, ha cambiato la giustizia sportiva).
(Il grande giornalista della Gazzetta ricorda un mitico polesano scomparso 30 anni fa).
Giovanni Cattozzo, detto Nello, è stato uno dei più importanti protagonisti del calcio polesano di tutti i tempi. Ha giocato nel Rovigo in serie C, nel Treviso in B e poi una lunga e prestigiosa carriera nel Bologna e nell’Atalanta in serie A.

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO responsabile tecnico ITALIA Under 21 in kit col giornalista Germano Bovolenta, grande inviato della Gazzetta dello Sport

Un calciatore esemplare, molto rispettato, in campo e fuori.  Difensore, terzino destro forte e deciso, duro ma leale e corretto. Dopo il ritiro dal calcio giocato è entrato nello staff tecnico del Milan e ha lavorato anche nella Juventus e guidato l’Under 21 azzurra. Era nato a Concadirame nel 1925, si è spento a Roma nel 1992 a 67 anni. In questi giorni ricorre il trentesimo anniversario della sua scomparsa e noi lo ricordiamo in questa intervista a Germano Bovolenta, grande firma della Gazzetta dello Sport e profondo conoscitore del calcio italiano, che lo ha conosciuto e ha più volte raccontato la sua storia e ricostruito le sue vicende calcistiche.

 

 

In foto Simone Bonafin, giornalista de La Voce di Rovigo e responsabile della Redazione Sportiva

Che giocatore era Nello Cattozzo?
“In campo non l’ho mai visto. Ha smesso nel 1961, più di sessant’anni fa. Io ero poco più che un bambino. Ho visto e rivisto i filmati e ho parlato con quelli che hanno giocato e lavorato con lui o sono stati suoi avversari: Liedholm, Cesare Maldini, Trapattoni, Benito Lorenzi, Luciano Tessari, Italo Galbiati. Poi l’ho intervistato per farmi raccontare storie di Milan e ricostruire alcune drammatiche vicende rossonere. Questo verso la fine degli anni ottanta, quando ero il “milanologo” del mio giornale”.
Lui al Milan come ci è arrivato?
“Nel 1962, chiamato dal direttore tecnico Gipo Viani, che lo aveva acquistato dal Rovigo e portato a Treviso e poi a Bologna diversi anni prima e lo apprezzava molto come insegnante di calcio ed educatore. Ha smesso con l’Atalanta a 35 anni ed è stato subito inserito nel settore giovanile del Milan. E’ entrato nello staff tecnico giovanile e ha collaborato con gli allenatori Nereo Rocco e Nils Liedholm”.

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO nel periodo bellico in una amichevole a Porto Tolle nel 1945 con la squadra della Polizia di Rovigo.

Ha allenato anche la prima squadra…
“Undici partite, aveva sostituito Nils Liedhom, colpito da un’epatite. Una stagione molto difficile. C’erano grandi campioni come Cesare Maldini, Rivera, Trapattoni, Sormani e Amarildo, ma la società era allo sfascio. Avevano arrestato (poi misteriosamente fuggito in Libano) il presidente Felicino Riva per il crac dell’impero tessile Vallesusa. Uno spaventoso buco di 48 miliardi li ire, circa 450 milioni di euro di adesso. Disastro totale, fabbriche chiuse, 18 mila dipendenti dei cotonifici sul lastrico, i giocatori senza stipendio non volevano più allenarsi, l’allenatore Liedholm ammalato. Nello Cattozzo è rimasto a gestire con serietà e grande professionalità il burrascoso finale di una squadra allo sbando, poi in A non ha più allenato. Però ha chiuso in bellezza a San Siro con il Milan straripante sul Catania: 6-1 ”.

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO , accosciato ai piedi di Maci Battaglini, con gli amici della Pro Rovigo post bellico al Torneo dei Bar a Sant'Apollinare

Ha lavorato anche con la Juve, cosa faceva?
“Faceva il vice dell’argentino Luis Carniglia. Ma sono rimasti poco tempo. Cattozzo ha lavorato nel settore giovanile e guidato la Juve solo in poche amichevoli estive. Era andato lì per Carniglia, un grande personaggio che aveva allenato anche il Real Madrid, il Milan e la Roma. Carniglia stravedeva per Nello. Una volta l’ho intervistato in Argentina e la cosa che sembrava interessargli di più erano i saluti a Cattozzo. “Abbracciami tanto el Nello, amigo vero, hombre vertical, un uomo straordinario, onesto e corretto”.

 Cattozzo negli anni sessanta è stato anche protagonista (positivo) di uno scandalo per una partita truccata. Com’è andata quella volta?
“Nello giocava nell’Atalanta e una sera si presenta a casa sua, a Bergamo, Gino Cappello, funambolico ex compagno di squadra alcuni anni prima a Bologna, e gli propone, verso la fine del campionato, di alterare la partita Atalanta-Genoa. Gli offre un milione di lire, bella cifra per quel tempo, e se tutto va a buon fine, se l’Atalanta perde e il Genoa si salva arriveranno altri milioni. Basta convincere i compagni, è un affare…”

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO in versione Top Five nel Rovigo 1947-48 allenato da Jànos Vanicsek e dal suo vice Cesare Zancanaro

Come ha reagito Cattozzo?
“Ha finto di stare al gioco. Poi, la sera stessa, è andato dal suo presidente e gli ha raccontato tutto. Il presidente Tentorio ha informato l’ufficio inchieste, guidato dal famoso inquisitore avvocato Angelini, e la combine è saltata. L’Atalanta ha vinto 2-1. L’estroso e imprevedibile fuoriclasse Gino Cappello, che forse non ricordava quanto fosse serio e onesto Cattozzo, è stato radiato dal calcio, squalificato a vita. Il Genoa retrocesso e penalizzato di 28 punti per responsabilità oggettiva (introdotta per la prima volta) in corruzione sportiva”.
Sul campo com’era? E’ vero che non è mai stato espulso?
“Non risulta nessun cartellino rosso, almeno dagli archivi della Lega e delle società. Questo in serie A, dove ha disputato 186 partite (e 4 gol). Non ho dati precisi dei suoi primi anni in serie C con il Rovigo, dove aveva fatto molto bene ed è stato chiamato a Treviso in serie B con Rocco allenatore. In B ha giocato 101 gare, sempre a livello eccellente”.

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO giocatore del BOLOGNA nella stagione 1952-53: in piedi da sx Garcia, Jensen, Bacci, Greco, Ballacci, Giorcelli, Cattozzo; accosciati da sx Randon, Pilmark, Mike, Cervellati.

Dicono che sul terreno di gioco non avesse paura di nessuno. E’ così?
“Sì. Una roccia, concentrato, tempestivo. Non era molto alto, 1,79, però anticipava e sovrastava gente come Benito “Veleno” Lorenzi dell’Inter, il “pompierone” del Milan Nordhal,  il centravanti della Fiorentina “Pecos Bill” Virgili o il gigante buono della Juventus, John Charles. Grazie a una sua straordinaria prestazione l’Atalanta vincerà (1-0) la sua prima partita della storia a Torino contro le Vecchia Signora. La Gazzetta scriverà: il volpone Cattozzo non fa toccare una palla di testa al gigante Charles e la Juve si spegne. Erano bei duelli, tempi diversi”.
Poi l’Under 21 e altre attività calcistiche diciamo meno impegnative…
“Per modo di dire. Nello Cattozzo ha vissuto di calcio, ha sposato una giornalista della Gazzetta, Simonetta Piccolo, è rimasto sempre in quel mondo, un autentico maestro di football, da tutti amato e rispettato per la sua rigorosa bontà, la sua passione per il lavoro e l’alto senso della giustizia. Un hombre veramente vertical, una persona perbene come i suoi fratelli sportivi e la sua bellissima famiglia polesana”.

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO terzo in piedi da sinistra nell'ATALANTA 1960-61

SECONDA MAIN NEWS / ( di Simone Bonafin su La Voce di Rovigo 14.03.2022)/ GIOVANNI NELLO CATTOZZO, LA SUA STORIA/
Difensore in C nel Rovigo , lo vuole Rocco al Treviso in B, poi la Serie A con Bologna e Atalanta/ Tecnico con Milan e Juve guidò l’Under 21
LA STORA/ La famiglia Cattozzo era molto conosciuta a Rovigo. Il padre, Giovanni Cattozzo, originario di Concadirame, è stato il primo custode dello stadio ippico e calcistico Tre Martiri, adesso Gabrielli. Una famiglia di atleti e sportivi: quattro fratelli: Enzo detto Nini, Giovanni detto Nello, Otello e Ugo e una sorella, Wanda. Hanno praticato tutti sport a buoni livelli. Nini e Otello ottimi giocatori dilettanti, Ugo, anche lui calciatore, morto giovane in Russia nella Seconda Guerra Mondiale. Wanda è stata campionessa regionale di pattinaggio. Nini ha poi preso il posto del padre Giovanni e ha fatto il custode (e il massaggiatore) tutta la vita.

 

 

 In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO allenatore delle Giovanili del MILAN 1962.

Nello, nato il 13 luglio 1925, ha respirato calcio negli spogliatoi del mitico Tre Martiri e ha cominciato la sua carriera di calciatore nel Pro Rovigo in serie C nella stagione 1945-46, allenato da Cesare Zancanaro, un altro grande del calcio polesano di serie A. Cinque stagioni a Rovigo, poi il passaggio in serie B a Treviso, voluto da Gipo Viani, che stravedeva per i giocatori veneti, con Nereo Rocco allenatore. Due anni nella Marca e il salto a Bologna in serie A, dove ha esordito a 27 anni. Altri due campionati con la mitica squadra rossoblù “che il mondo tremare fa” e il trasferimento all’Atalanta nella stagione 1954-55, dove resterà sette stagioni (sei in A e una in B, quattro gol,  una sola autorete, zero espulsioni) sino al ritiro dal calcio giocato a quasi 36 anni.

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO sulla panchina del Milan con mister Nils Liedholm nel campionato 1965-66

Dopo aver lasciato l’attività agonistica, 186 gare in serie A e 101 in B, è entrato al Milan come tecnico delle squadre giovanili. Nel campionato 1965-66 ha sostituito per 11 partite l’allenatore Nils Liedholm, colpito da un’epatite. Cattozzo ha lavorato per poco tempo anche nel settore giovanile della Juventus. Nel 1970-71 ha guidato il Velletri in serie D salvandolo dalla retrocessione e sfiorando l’anno successivo la promozione in C, secondo dopo la Torres Sassari. Ha chiuso la carriera di tecnico nell’Under 21 ed è rimasto nel ranghi azzurri, staff della Fgci a Coverciano, consulente ed organizzatore dei corsi per giovani allenatori.
Nello Cattozzo, che aveva sposato Simonetta Piccolo giornalista della Gazzetta dello Sport, poi funzionaria della Federcalcio, è morto a Roma il 16 marzo 1992.

 

 

NELLA FOTO A COLORI : GIOVANNI NELLO CATTOZZO CON IL MILAN CAMPIONE D’ITALIA 1961-62. Prima fila in alto, da sinistra: il massaggiatore Tresoldi,  Trapattoni, Radice, Pelagalli, il massaggiatore Zanella. Seconda fila: Ghezzi, Danova, Ghiggia, Alfieri, Conti, Trebbi, Liberalato, Liedholm allenatore in seconda. Terza fila: Maldini,Altafini, Pivatelli, Zagatti, Rivera, Sani, David, Salvadore, Barison. Quarta fila: il medico Boselli, il direttore tecnico Viani, il vicepresidente Carraro, il presidente Andrea Rizzoli, il vicepresidente Spadacini, il segretario Polverini, l’allenatore Rocco. Quinta fila:  lo staff tecnico Tessari, Arienti, Cattozzo,  Facchini, Gatti.


APPENDICE FLASH STORY ( di Gino Franchetti, by Gazzetta dello Sport , sabato 2 aprile 1966) / NESSUN DUBBIO NEL MILAN DEL DERBY, DRASTICO PROVVEDIMENTO DI CATTOZZO : ANGELILLO ALLONTANATO
<< C’è chi gioca male tutta una stagione ed è sempre titolare ed io pago solo perché sono stato scelto da un allenatore che poi se ne è andato!>>.

CARNAGO , 1 aprile – Dopo il prologo di ieri, oggi il patatrac: Angelillo ha confermato le sue dichiarazioni (<< Se non gioco il derby vado a casa>> a richiesta di Cattozzo , ed è quindi stato invitato a lasciare subito il ritiro di Milanello, cosa che ha fatto senza pensarci su due volte. La bomba ha colto tutti di sorpresa, nel quartiere di allenamento del Milan, anche il giocatore, che era entrato negli spogliatoi tranquillamente come gli altri.

A Nello Cattozzo era stato subito chiesto se le dichiarazioni di Angelillo avrebbero influito o no sulle sue scelte in relazione alla formazione per il derby.

 

 

 

In foto GIOVANNI NELLO CATTOZZO allenatore nello staff staff tecnico della Juve di mr Luis Carniglia nel 1969

Non so niente – aveva risposto Cattozzo , prima di tutto bisognerà appurare la verità , sapere dal giocatore se effettivamente ha detto quello che si è letto sul giornale, poi deciderà la società se sarà il caso di prendere provvedimenti e quali.

Dunque la formazione? – avevamo azzardato.
La formazione non la do, non ho ancora deciso.

In foto la 'Prima Pagina' de La Gazzetta dello Sport datata sabato 2 aprile 1966, da cui abbiamo 'estrapolato' l'articolo sul drastico provvedimento dell'allenatore Nello Cattozzo, prima del derby MIlan - Inter, per cui la ROSA ha titolato "Angelillo allontanato". 

 

Quindi Cattozzo era entrato negli spogliatoi e chi era già pronto ha potuto avviarsi al campo di allenamento; ma , dopo pochi minuti, si vedeva Angelillo sortire in borghese ed avviarsi
All’uscita del villaggio rossonero.

Ero già pronto per andare in campo – ha detto Angelillo, una volta avvicinato – quando Cattozzo è entrato ed ha chiuso la porta.
<< Ha detto davvero quello che ha riportato la Gazzetta? >> , mi ha chiesto .
<<E’ tutto vero>> - ho risposto - << pensavo di allenarmi e poi chiedere un colloquio per spiegarmi e sapere se gioco o no il derby, indipendentemente da una eventuale multa della società>>.

 

 

In fotoevento "Sport Scuola di Vita 2009" by Provincia di Rovigo, da sx G. Cattozzi, Bruno Piva, assessore Raito, Simone 'conduttore' Bonafin, Provino Piva.


<< Se lei ha rilasciato davvero quella intervista >> - mi ha detto l’allenatore, << allora se ne può andare a casa anche subito>>. Che cosa dovevo fare? Mi sono rivestito e sto andandomene.

Ma lei era già sicuro che l’avrebbero escluso dalla squadra per il derby?  Perché ha avuto tanta fretta di protestare?

Ho avuto la netta sensazione che non avrei giocato , perché ieri ha giocato per un’ora lo stesso attacco senza Amarildo ed io ero centravanti. Quindi era evidente che ad Amarildo avrei dovuto far posto io. E non so proprio perché, visto che a Varese tutta la squadra era andata male, non io solo; ed io non c’ero quando gli altri, quelli che appena possono reggersi in piedi, entrano in prima squadra, in cinque partite hanno perso sette punti.

 

 

 

In foto la pagina de La Voce di Rovigo datata 14 marzo 2022 con l'intervista di Simone Bonafin a Germano Bovolenta su Giovanni Nello Cattozzo; segnalando che sotto il titolo "Tecnico con Milan e Juve, guidò l'Under 21" c'è l'articolo tutto di Simone Bonafin sulla "Storia di Cattozzo" sopratrascritto corredato dalla fotina di "Nello Cattozzo in panchina con Nils Liedholm nel campionato 1965-66".

 

Ma Amarildo per esempio non avrebbe potuto, nelle intenzioni dell’allenatore, schierarsi all’ala sinistra, lasciando a lei magari il compito di centravanti?

Amarildo non vuole giocare all’ala sinistra : l’ha detto e fanno quello che vuole lui. E’ solo con me che usano il pugno di ferro,  a quanto pare. Certi signorini possono fare i loro comodi e giocare in modo pietoso per tutta la stagione e nessuno qui si sogna di metterli fuori squadra. Perché non ho parlato prima con Cattozzo? M aio oggi ero disposto ad allenarmi e poi a parlare con calma. Il fatto è che gioco al calcio da 10 anni , io ne ho 28 ormai, non sono più un ragazzino che si possa tenere col batticuore fino al momento di entrare in campo.
Se vogliono mettermi in squadra o no me lo devono dire . Invece no, in sette mesi  non ha mai avuto una parola di incoraggiamento , mai la confidenza dell’allenatore. A Catania ho saputo dai giornalisti che ro fra gli undici. A Napoli, piuttosto che darmi fiducia,, hanno messo in campo uno che fino a poche ore prima non si reggeva in piedi. Perché io trovassi un posto ci voleva l’appendicite di Noletti!

A questo punto è stato inutile cercare di interrompere Angelillo, che ormai sfogava l’amarezza di tutto mil campionato.

<< Lo sanno quanto tenevo a questa partita – ha continuato - . Non perché ce l’avessi con l’Inter, per carità, ma perché era l’occasione buona per fare bella figura a Milano…      
( …OMISSIS…
NDR: poi l’articolo continuava in ultima pagina de La Gazzetta dello Sport…).

 

 

In foto-kit il giornalista Germano Bovolenta, versione "Campione del Mondo" in tandem-con 'paron' Nereo Rocco perché entrambi protagonisti in Casa Milan

 

EXTRATIME by SS/ Solo per aggiungere che in cover è emblematica la figurina Panini con Giovanni Nello Cattozzo protagonista anche nell'Atalanta contro gli attaccanti della Juventus. E per sottolineare che Mastro Gipo ( l'inventore del "Sistema Viani" ) e che aveva avuto CATTOZZO (insieme all'altro rodigino Martinelli) nel Treviso con mr Rocco, l' ha voluto ancora il nostro Giovanni Nello Cattozzo anche dopo che Gipo ( come segnalato nella specifica Appendice Flash che ho voluto 'estrapolare' dal Libro sul Bologna) aveva riportato la Roma in Serie A.

Per la cronaca e per la storia, Cattozzo nel Bologna 1952-53 ha disputato 24 partite, mentre nel Bologna 1953-54 ne ha disputato 27 , prima di passare all'Atalanta.

Per una carriera da Personaggio Story , quella di GIOVANNI NELLO CATTOZZO, che peraltro ho già raccontata con tanta altra fotogallery certificativa, anche nella mia trilogia libraria "Polesine Gol  - Campioni & Signori" e anche qui su questo sito www.polesinesport.it grazie alla stessa collaborazione anche di fratelli e nipoti della Cattozzo family.

 

 

 

 

 Germano Bovolenta, Simone Bonafin, Sergio Sottovia
www.polesinesport.it