Giuliano Ferrari dal Badia di pres Rizzi alle Giovanili del Torino con Dossena/ Poi a Ivrea, Adriese, Rovigo ma...


09/06/2017

“Quella Berretti del Toro andò in finale ma la perse”. Estrapoliamo questo ‘ricordo’ di Giuliano Ferrari per sottolineare che a quei tempi il Torino aveva un Settore Giovanile abituato a vincere ‘scudetti’ nelle rispettive categorie. Ne abbiamo parlato quando abbiamo raccontato la storia di Paolo Dal Fiume , ne abbiamo parlato quando vi abbiamo parlato di Franco Franzoso, per delle Story cui vi rimandiamo.
Ma questo incipit serve anche a completare l’amarcord del badiese Giuliano Ferrari written by Paolo Aguzzoni – cantastorie Sport & Life tra Badia & Dintorni - , per una carriera che si è interrotta per quel maledetto infortunio datato 17 dicembre 1978 giocando col Rovigo in Promozione a Padova contro il Petrarca.
Peccato perché a quei tempi, infortuni come quello occorso a Giuliano, cioè frattura scomposta di tibia e perone, bloccavano praticamente la carriera dei calciatori, e al di là del fatto che allora il Rovigo era in Promozione, dobbiamo ricordare che Ferarri era un giovane classe 1960 e perciò a soli 18 anni aveva tutta una vita davanti per ‘risalire’ in categorie più consone al suo ‘potenziale’.
Quello che fa parte della Storia del Calcio Giovanile del Torino, come ben spiega Paolo Aguzzoni spiegando che “ ad agosto 1974 Giuliano Ferrari inizia la sua prima stagione nei Giovanissimi granata, e l’anno dopo, il 1975-76, è negli Allievi” per una stagione che lo stesso Ferrari ha definito “Una stagione indimenticabile perché  è quella in cui il Torino vince lo scudetto di serie A. E perché nell’inverno 75-76 qualche volta vengo convocato con la Berretti e gioco, tra le altre, contro la Sampdoria, il Genoa e l’Alessandria”.

 

 


Perciò , rimandandovi all’Extratime per qualche altre flash in commento alla fotogallery, eccovi tout court , perché written by Paolo Aguzzoni, il …corto ma intenso viaggio sportivo di Giuliano Ferrari da Badia, ma esploso a Conegliano dove il Torino …abbiamo già raccontato che pescava a piene mani ( come è successo a Paolo Dal Fiume) perché Teofilo Sanson etc etc.

 

 

 

MAIN NEWS ( di Paolo Aguzzoni, mail 09.06.2017)/ GIULIANO FERRARI STORY : UNA CARRIERA CALCISTICA FINITA TROPPO PRESTO
Estate 1978: all’ultimo giorno di mercato Giuliano Ferrari accetta il trasferimento al Rovigo in Promozione, diventa subito titolare. Ha già giocato undici partite, il 17 dicembre 1978 va a Padova contro il Petrarca: “All’altezza di metà campo proteggo la palla che sta uscendo in fallo laterale a nostro favore: da dietro arriva un giocatore del Petrarca  che mi chiude a forbice. Un fallo durissimo che mi costa la frattura scomposta di tibia e perone, mi portano all’ospedale e vi rimango per una ventina giorni. E’ il fallo che chiude la mia carriera di calciatore, una frattura di cui ancora oggi lamento le conseguenze”.

 

 

Giuliano Ferrari è nato a Villafora di Badia Polesine il 12  gennaio 1960: il calcio è diventato la sua passione già alle elementari frequentate nella scuola della sua frazione. “In prima eravamo in 22 – dice Ferrari – praticamente due squadre di calcio. Un’estate vengo a Badia con i miei compagni di Villafora a giocare una partita contro i badiesi: era quasi un derby. E' il giorno in cui conosco calciatori di valore come Massimo Viaro, Daniele Azzi, Osvaldo Zamariola e Luciano Marchetto. Quando mi iscrivo alle medie vengo a scuola a Badia e passo a giocare negli Esordienti dell’Ac Badia allora allenati da Danilo Vanin; gioco attaccante; a marzo della seconda stagione in Esordienti il presidente Mario Rizzi mi dice: ad aprile vieni con me per un provino a Conegliano Veneto per il Torino.

 

 

Era il mio secondo provino: qualche mese prima ne avevo fatto uno per la Spal dove già era andato a giocare Daniele Azzi ma non avevo saputo più nulla. Pur essendo del 1960 giocavo negli Allievi con cartellino falsificato nel quale risultava che avevo un anno in più e in squadra con me c'erano Carlo Chieregato, Massimo Travaglini, Rodolfo Minella e Claudio Fogagnolo che avevano due, tre anni più di me.

 

 

A Conegliano mi fanno provare in una squadra di Juniores: fui l’unico del 1960 ad andare bene. Un paio di mesi dopo il provino di Conegliano veniamo chiamati dal Toro a Torino: eravamo un centinaio provenienti da tutta Italia, soprattutto giocatori classe 1957 e 58 e a vederci c’erano anche Edmondo Fabbri e Giorgio Puja. Qualche mese dopo il presidente Mario Rizzi mi comunica che sono passato al Torino. I giornali locali scrivono che il Toro ha pagato al Badia sette milioni di lire ma non ho mai saputo la verità”.

 

 

Ad agosto 1974 Giuliano Ferrari inizia la sua prima stagione nei Giovanissimi granata, l’anno dopo, il 1975-76, è negli Allievi. “Una stagione indimenticabile – continua Ferrari – perché  è quella in cui il Torino vince lo scudetto di serie A. Nell’inverno 75-76 qualche volta vengo convocato con la Berretti e gioco, tra le altre, contro la Sampdoria, il Genoa e l’Alessandria: io ero il “bocia”. Quella Berretti del Toro andò in finale ma la perse. Nel primo anno a Torino ho giocato il derby contro la Juventus: vincemmo noi 2-1 e io segnai il primo gol”.

 

 

Nella stagione 1976-77 il Torino presta Giuliano Ferrari all’Ivrea dove gioca sia negli Allievi, che nella Juniores. “L’Ivrea – precisa Ferrari – era una succursale del Torino che vi aveva mandato una decina di giocatori. “E’ stato un anno felice – dice Ferrari – giocavo sia il sabato che la domenica, mai prima squadra. Nella stagione 1977-78 passo in prestito all’Adriese: quello della promozione dalla D alla C2; una stagione buia: ho giocato solo due partite in prima squadra, mi alterno fra Allievi e Berretti. Ad Adria in una partita contro gli Allievi del Padova, pur partendo dalla panchina, segno il gol della vittoria: ci sono osservatori del Napoli ”.

 

 

Ad Adria finisce male perché pesa il rapporto difficile con l’allenatore Mario Ardizzon e Ferrari chiude l’esperienza in anticipo; nell’estate del 1978 viene richiesto dalla Reggina ma lui rifiuta: troppo lontana Reggio Calabria.
Di quello che accade il 17 dicembre 1978 abbiamo già detto: a quasi 19 anni si chiude la carriera calcistica di una promessa del calcio badiese di Villafora.
Giuliano Ferrari ha giocato sempre punta: ottimo destro, buon sinistro, tanta caparbietà e volontà da vendere, un carattere mai domo, giocava punta centrale ma era bravo sia sulla fascia destra che quella sinistra: era un 9, un 7 e un 11; altezza 175 centimetri, quando è partito da Badia pesava 66 chili, ma arrivato a Torino, fra controlli dietetici e “un’aria migliore” il suo peso forma si attesta sui 74 chili.

 

 

“Nella mia pur breve carriera – conclude Ferrari - ho incontrato giocatori che sono arrivati alla serie A senza particolari meriti, altri che lo avrebbero meritato non ce l’hanno fatta. A Torino nel primo anno trovai Paolo Biscuola classe 1956 di Lendinara, era il figlio della mia maestra delle elementari; quell’anno Paolo Dal Fiume aveva appena lasciato il Torino. Ho conosciuto Claudio Bencina poi passato all’Udinese, Tommaso Palilla che andò alla Pistoiese, Marzio Bertocchi, Stefano Serami, Aldo Cantarutti che in A ha giocato con Atalanta e Ascoli, Giuseppe Dossena con cui ho giocato nella Beretti del Torino, Giancarlo Camolese, Alessandro Bonesso che il 27 marzo 1983 segnò il primo dei 3 gol con i quali il Torino, che perdeva 2-0 rimontò e batté la Juventus 3-2, il secondo lo mise a segno Dossena e il terzo Fortunato Torrisi. Ho avuto come compagni anche Stefano Mariani, Claudio Sclosa, Agatino Cuttone  e Giuseppe Greco: un grande calciatore e una persona di valore che in A ha giocato col Torino, Ascoli e Lazio”.

 

 

Giuliano Ferrari, che vive ancora a Villafora di Badia Polesine, della sua breve esperienza di calciatore conserva ricordi lucidissimi, non lo dice espressamente ma di rimpianti ne ha molti. Quando gli abbiamo chiesto se si ricordava il giocatore che ha messo fine la sua carriera ci ha risposto: “Lo ricordo benissimo ma preferisco non fare il suo nome”. Anche questa è classe, pari, forse, a quella che poteva esprimere sui campi di calcio e che invece a 19 anni non ancora compiuti non ha potuto mostrare.

 

 

EXTRATIME by Sergio Sottovia/ In cover Giuliano Ferrari ‘Allievo’ con la maglia del Torino.
Una società all’epoca ‘protagonista sia a livello Giovanile sotto la gestione del ‘guru’ mister Rabitti che in Serie A, come dimostrano i due titoli italiani che vi certifichiamo.
Anche perché tra gli Allievi “Campioni d’Italia 1971/72 tra i tanti volti noti del poster c’è anche il polesano Paolo Dal Fiume ( secondo in piedi da dx) , mentre nel Torino appunto Campione d’Italia 1975/76 ‘raccontato’ da Giuliano Ferrari ci piace ricordare tutti i nomi in foto, con in piedi da sx il portiere Castellini, capitan Claudio Sala, Zaccarelli, Graziani, Mozzini, Santin; accosciati da sx Pecci, Salvadori, Pulici, Patrizio Sala, Gorin.
Praticamente un periodo aureo quello vissuto da Giuliano Ferrari nel Torino del presidente Orfeo Pianelli con Gigi Radice allenatore della prima squadra.
Con riferimento invece alla foto team con Giuliano Ferrari in piedi al centro, segnaliamo che trattasi degli Allievi B del Torino 1976 che ha partecipato al Torneo Lascaris, mentre la serie successiva di foto singoli mostrano Giuliano Ferrari in azione con la maglia dell’Ivrea
A seguire in versione poster la foto in bianconero del Rovigo , campionato di Promozione 1978/79 ,con nella didascalia incorporata la specifica indicazione di Giuliano Ferrari ( primo accosciato da dx).
Era il Rovigo del neo presidente Giampaolo Tosi ( subentrato al cavalier Angelo Ferrari) , dei vicepresidenti Silvio Montoncello e Carlo Pavanini, che anche a causa del forfait per infortunio del nostro Giuliano Ferrari, si ritrovò a soffrire sul fondo classifica.
Peraltro quella fu davvero una stagione problematica e di ‘rifondazione societaria’ fin dall’estate precampionato. E fu così che nel bailamme degli allenatori, da Renato Pastorello a Giorgio Bolognesi e Silvano Pizzardo, quel Rovigo costruito dal gm Giulio Baldo e dal ds Giorgio Bruschi fu praticamente retrocesso sul campo insieme al Villafranca, ma fu poi ripescato per completamento dei quadri.
Ma per la cronaca e per la storia , quello sfortunatissimo Petrarca – Rovigo datato 17 dicembre 1978 era l’ultima giornata del girone d’andata e l’infortunio al nostro Giuliano Ferrari viene ‘registrato’ sui quotidiani al 30’ del pt,  per un Rovigo che – secondo le cronache giornalistiche - quel giorno scese in campo con questa formazione:  Vido, Brunello V., Beccari, Ferrari Giuliano ( dal 30’ Boscolo G.), Canato B., Rizzato, Patarini, Bolzonaro, Marangon, Rossi F. Carani.
A questo punto, a conclusione della nostra panoramica ecco in kit il Giuliano Ferrari ieri-oggi , giusto per la serie …calciatori evergreen.

Paolo Aguzzoni
www.polesinesport.it