Govoni Giuliano “arbitro”/ 40 partite in C1, “osservatore” in CAN D & CAN PRO. In AIA con Rizzoli, Farina, Gava…


16/01/2013

It was Tomorrow. Questa era una storia che personalmente è partita a fine anni ’80 all’epoca del suo esordio in casa Aia, che ho conosciuto meglio negli anni di Giuliano Govoni arbitro, ma che per diversi anni è rimasta in stand by.
Adesso che Giuliano Govoni, già assistente e poi presidente della Sezione Aia di Rovigo, è stato ‘promosso’ come ‘osservatore’ a livello professionistico, era doveroso e più che giusto proporlo ‘completely’.
Anche perché questa Giuliano Govoni Story, oltre a completare il ‘rosario’ dei presidenti Aia che ho già ‘intervistati’ e poi raccontati dentro il Libro Story della Sezione Aia “75 Anni di Passione -1931 – 2006” (scritto a ‘quattro mani’ con Cristiano Aggio) diventa una ‘prototipo story’ che, attraverso anche alcune Appendici, palesa per certi versi il ‘pensiero evolutivo’ della Storia Moderna dell’Aia nazionale.
Insomma , dagli anni ‘90 e per oltre un decennio la ‘storia’ di Giuliano Govoni ha viaggiato su due strade parallele, quella della Sezione Aia di Rovigo e quella strettamente connessa con quella in escalation ‘nazionale/internazionale’ di altri suoi colleghi ‘arbitri/assistenti’ prima sul campo e ora nella stanza dei bottoni dell’Aia.
Nomi noti che troviamo anche ‘certificati’ in fotogallery a fianco di Giuliano Govoni o che possiamo ritrovare ‘posizionati’ negli Organismi principali dell’AIA visitando il relativo sito www.aia-figc.it.

 

 

Nomi e concetti che lo stesso Govoni, specialmente da presidente Aia Rovigo, ha già sottolineato ai vari quotidiani locali, anche perché la categoria arbitrale stava ‘accelerando’ per mantenere il ‘passo’ con le innovazioni tecnologiche e le nuove esigenze di una società moderna che tra radio, televisione e internet era ed è sempre più ‘informata e sprintosa’ al tempo stesso.
Insomma l’arbitro moderno ha per così dire i ‘piedi’ nelle radici dei valori più profondi della storia del calcio ma la ‘testa’ è sempre più rivolta al …futuro.

Ma andiamo con ordine e parliamo di Giuliano Govoni e del suo esordio da arbitro.
Era il lontano 1986… e con Giuliano Govoni facciamo rewind dentro ‘ricordi’ che sviluppano commenti e aneddoti ‘affettuosi’ entro una carriera che l’ha portato a far da assistente ai migliori arbitri nazionali, da Rizzoli a Girardi, da Brighi a Romeo etc.
Un lungo viaggio che ‘prima di approfondire assieme’ mi piace riproporvi nel testo che proprio l’amico Cristiano Aggio ha pubblicato ‘come segue’ per la sua Giuliano Govoni Story nel sopracitato libro dell’Aia Rovigo.

 

 

 

Fermo restando che è altresì giusto ricordare in premessa che c’era stata comunque una fase propedeutica con Giuliano baby portiere nelle giovanili del San Pio X ( epoca di mister Tino Zurma e Lele Galiazzo & Company), cui ha fatto seguito nei primi anni ’80 un triennio formativo/educativo tra i pali dello storico Due Torri del presidente Mario Polli.
Con relativo triennio in Terza categoria; cioè 1981/82 con l’allenatore Benito Rossi, poi 1982/83 con l’allenatore Mario Moretti ( bravo e gran persona – sottolinea Giuliano), quindi  1983-84 allenato da Gennaro Ciancio (poliziotto napoletano coi baffi).

D’altra parte allora non si arrivava da teenager tra le fila delle ‘giacchette nere’, tant’è che lo stesso Giuliano , fermo nella stagione 1984-85 a causa del servizio militare, concluse solo a fine stagione 1985/86 la sua avventura da ‘portiere’ .
Ricorda Giuliano:<< Disputai tra i pali del San Marco Arquà la mi ultima stagione sportiva, da portiere nel Campionato di Seconda categoria 1985/86, allenato prima da Lino Ravagnani e poi da Rino Tenan e … siamo retrocessi>>.
Ovviamente chi ci ha guadagnato è stata l’AIA e noi,  step by step in sequenza kit news, vi raccontiamo perché…

 


GIULIANO GOVONI STORY (di Cristiano Aggio,  by libro “Aia Rovigo – 75 anni di Passione”, marzo 2006)/
<< Dal 1998 al 2004, ha ricoperto il ruolo di presidente della sezione Aia di Rovigo Giuliano Govoni, ora ispettore tecnico nazionale.
Classe ’64, nel 1986 diventa arbitro, dividendo questa sua passione con l’amico e collega Bruno Meneghini.
Nel 1988 esordisce in Terza Categoria, arbitra in tutte le categorie fino ad arrivare nel 1990 in Promozione, dove vi rimane per quattro anni, prima di cominciare la “carriera” di guardalinee che lo porterà in serie C.
Stagione 1994-’95 sbandiera in Eccellenza, fino al 1998 è in serie D, poi la bella esperienza in serie C e nel 2002, a quasi 38 anni termina per limite di età.

 

 

 

Ex giocatore di calcio, Govoni afferma che aver giocato a pallone, facilita l’operato dell’arbitraggio che ha dato tanto all’ex presidente.
“Di soddisfazioni personali ce ne sono tanti; ho passato anni fantastici nei campionati professionistici, collezionando  40 presenze in C1, con 6 partite valide per i play off, “passando” per campi dove il calcio è tutto. Penso alle gare nel Sud, dove una partita di serie C è vissuta in maniera più che viscerale. L’unico mio rimpianto è quello di non essere arrivato alla Can A-B. Ma ho ricordi belli e particolari della mia esperienza di guardalinee.

Ricordo uno Spezia – Modena finita 2-3, terna veneta arbitro Girardi di San Donà di Piave e con De Biasi, tecnico veneto del Modena, si parlava in dialetto. Un’altra particolarità è quella legata a Spinelli, presidente del Livorno in C1 nel 2001, che veniva in spogliatoio e si confidava un po’ su tutto, dai procuratori ai giocatori. O ancora, ricordo un Arezzo – Albinoleffe: l’arbitro Cruciani espelle un giocatore dell’Arezzo allenato da Cabrini, che era una furia; io comunicavo col suo secondo Pellicanò, dicendogli che se continuava era fortemente a rischio espulsione e così l’ex Mondiale si calmò,”

 

 

Come presidente, ha dato una fattiva accelerazione alla sezione rodigina. Durante il suo mandato, è stata aperta la nuova sede sezionale, sita in viale Tre Martiri, all’interno della struttura del “Gabrielli”, stadio del Rovigo calcio.
“All’inizio del mio mandato presidenziale eravamo senza sede e ci trovavamo nel mio ufficio personale; poi siamo stati ospiti della Figc con una piccola stanza, fino al completamento dei lavori di ristrutturazione dell’attuale sede, inaugurata il 20 settembre 1999, che consideriamo veramente nostra, in quanto a parte un contributo della Figc, per il resto gli iscritti della sezione si sono autotassati per un importo considerevole. La nostra grande passione ci ha fatto compiere un piccolo miracolo.”

 

 

La realtà di Rovigo è oscurata dal blasone delle altre sezioni venete, che hanno sempre prodotto arbitri di “qualità”?
“Direi di no, siamo piccoli ma ci comportiamo da grandi. La nostra sezione ha sempre ricevuto visite di arbitri della can A-B, come Rizzoli, Brighi, Romeo, Preschern, ed ex arbitri ora entrati nei ranghi dirigenziali nazionali ( Sguizzato, Borriello, Zuccolini, Stevanato, Polacco, Serena ed altri). Tagliare un traguardo di 75 anni non è una cosa da poco, ma soprattutto rimane scritta la storia degli arbitri rodigini. Come non ricordare allora, nel recente passato, i successi a livello nazionale di Rossi, Giuriola, Bernardini, Puggina per passare a Zanforlin, assistente internazionale con trascorsi all’Europeo in Inghilterra nel 1966. Tutti sono stati per la mia generazione dei veri maestri. Durante la mia presidenza si sono imposti all’attenzione nazionale Filippo Ongaro, arbitro in C, Massimo Carli e Marco Buoso, assistenti in serie C, Salvadori arbitro in serie A di calcio a 5, e i più recenti Vegro, Giolo, Raimondi, Bergher, Astolfi, Bedendo. Insomma, la sezione di Rovigo, si è sempre difesa alla grande.”

Oltre all’inaugurazione della sezione, cosa apprezza maggiormente del suo operato di presidente.
“L’aver dato una visibilità al mondo degli arbitri, esserci fatti conoscere come gente di calcio, soprattutto a livello provinciale, ma anche con un occhio fuori confine, aprendo il sito della sezione (www.aiarovigo.eu) e trovando spazio con interviste nella rivista ufficiale “L’arbitro”.”

 

 

Il calcio oggi si è molto evoluto, è stata la stessa cosa anche a livello arbitrale?
“Ci stiamo adeguando anche noi; non è una cosa semplice, ma chi pensa che l’arbitro non faccia nulla per migliorarsi si sbaglia e molto: si cura l’aspetto tattico e metodologico, appunto con riunioni ad hoc che si fanno in sezione con gente esperta, e soprattutto si cura l’aspetto atletico. Dal mio punto di vista, considero l’arbitro un atleta in tutto e per tutto-“>>

Per quanto ci riguarda, quasi punto di ripartenza della nostra storia, ci piace riproporvi innanzitutto in forma-scheda quanto ‘produsse’ Giuliano Govoni in quella sua ‘grande stagione 2000/01”, suggellata quasi a certificazione dalla NEWS dei probabili’promossi by Aia”, che sui Mass Media di allora segnalava proprio Govoni tra i ‘papabili’.>>  

 

 

GOVONI GIULIANO “ASSISTENTE” / SCHEDA PERSONALE   -   C1 -   2000/01

GARA / ARBITRO/ OSSERVATORE

Spal – Pisa / BELLOLI / Dal Forno

Como – Lucchese / CUTTICA/ Triuci

Spezia – Modena / GIRARDI/ Acri

Lumezzane – Carrarese / LIBERTI / Cesca

Cesena – Como / CANNELLA / Cicioni

Triestina – Pro Sesto (C2) / BRUNIALTI / Moro

Modena – Pisa / GIRARDI / Mattei

Como – Spezia / RIZZOLI / Dall’Olio

Reggiana – Monza / CENNI / Velardi

Triestina – Alto Adige (C2) / BENEDETTI / Piva

Albinoleffe – Arezzo / CRUCIANI / Pellizzon

Cesena – Lucchese / BENEDETTO / Bruni

Livorno – Reggiana / VICINANZA / Cicioni

Messina – Ascoli / BRIGHI / Adamo

Albinoleffe – Lumezzane / TONOLINI / Moro

Reggiana – Spezia / BELLOLI / Picchio

Lucchese – Livorno / RIZZOLI / Leni

Messina – Savoia / CRUCIANI / Adamo

Arezzo – Cesena / CRUCIANI / Fiorenza

GARE FASE PLAY OFF & FINALI

Como –Spezia (Play Off C1)  / RIZZOLI/ / Acri

Sora – Catanzaro ( Finale C2) / CARLUCCI / Capraro

Como – Palermo (Finale Berretti) / GIRARDI / Mattei .

 

 

NEWS ( di Alfredo Pedullà, by Mass Media, sabato 16 giugno 2001) / IL PUNTO - AIA/ DA CANNELLA A PALANCA ECCO CHI SARA’ PROMOSSO

(Dalla C anche Rizzoli, Cruciani e uno tra Dattilo e Girardi)/

Ultimo turno di serie A, cala il sipario anche sulla C. Ed è quindi il momento di tirere le somme.
Tradotto: ecco chi passerà, il prossimo anno, dalla Can C alla A-B.
Tutto ruota attorno ad otto nomi.
Che come avviene da tempo, sono quelli che hanno diretto ( o dirigeranno domenica) le finali play-off. Ma sono anche quelli che, durante la stagione, hanno reso più tranquille le notti del commissario Mattei.

Anche quest’anno Mattei è riuscito a lavorare bene, su un buon numero di arbitri, tanto da presentare all’esame finale altri due al “secondo anno”, ovvero Andrea De Marco di Chiavari e Christian Brighi di Cesena.
Difficile, però, che si replichi quello che è accaduto lo scorso anno.
Sia chiaro, Trefoloni (transitato a soli 29 anni in A-B, con soli due anni alle spalle in C) ha risposto da veterano, tanto che era il primo della lista dei possibili esordienti in serie A i questo ultimo turno.

 

 

<<Ma di fenomeni del genere ne può capitare uno nella storia, non uno ogni anno>> è la sintesi del pensiero di chi è nella stanza dei bottoni.
E allora andiamo con chi ha già in tasca il biglietto per il piano superiore.
Ad esempio, Michele Cruciani, 31 anni, impiegato, della sezione di Pesaro, e Fabrizio Cannella, 30 anni, professione farmacista, della sezione di Palermo.
Il primo era in lista d’attesa già dalla passata stagione, il secondo ha confermato quanto di buono già si sapeva su di lui.

Due scommesse ad occhi chiusi. Il terzo sarà, quasi sicuramente, Luca Palanca, 30 anni, della sezione di Roma 1.
Quest’anno ha davvero bruciato tutti, una stagione con tanti punti esclamativi, arbitro di personalità.
Con lui anche Nicola Rizzoli, 29 anni, laureatosi da poco in architettura, della sezione di Bologna, premiato come miglior arbitro alla C alla fine dello scorso anno.
Per l’altro nome, è ballottaggio a due fra Antonio Dattilo, 30 anni da compiere fra pochi giorni, sezione di Locri, e Oscar Girardi, 31 anni, lo straniero (è nato a Basilea), della sezione di San Donà di Piave.

 

 

Ballottaggio perché il calabrese proprio poco prima dei play off, ha avuto un infortunio muscolare e bisognerà vedere come sarà valutata la sua situazione.
Uno sguardo anche ai guardalinee della Can C, che potrebbero fare il salto.
I promossi saranno 7, più 4 ex arbitri di C che ne faranno richiesta.
I guardalinee dovrebbero essere Papi (Prato), Spagnoli (Macerata), Daniele Cristofani (Frosinone), De Santis (Avezzano), Pirondini (Mantova), uno fra Regina ( Molfetta) e Racanelli (Bari) e uno fra Milardi (Reggio Calabria), Govoni (Rovigo) e Stefani (Milano).>>

Insomma , correva su un ‘doppio binario’ l’impegno di Govoni in casa Aia, perché se nel 2001 si parlava di lui ‘assistente che meritava il salto in Can A-B, era altrettanto impegnativo il suo ruolo di ‘presidente’ della Sezione Aia di Rovigo, soprattutto dal punto di vista organizzativo/promozionale.
Ma si sa, l’anima di un arbitro resta sempre e comunque quella del campo.
E da questo punto di vista strettamente ‘tecnico’ Giuliano Govoni già nel 1998 si era fatto promotore di un intervento ‘speciale’ nell’Assemblea Generale del 14 e 15 novembre a Roma, attento al nuovo ruolo del canonico ‘arbitro’ peraltro sempre più sotto le luci dei ‘riflettori’ (inteso anche come giornalisti/opinionisti) delle telecamere.
E che noi vi proponiamo con ‘previa introduzione’ come pubblicata sulla rivista “L’Arbitro” dello ‘Speciale Assemblea’.

 

 

INTRODUZIONE CON RIFERIMENTO ALL’INTERVENTO DI GOVONI/ROVIGO( da pag.12 de “L’Arbitro”/
<< …Giuliano Govoni, sezione di Rovigo, incentra l’intervento ( che pubblichiamo) sulla tutela degli arbitri davanti ai Media.
Gonella rammenta come, a seguito di particolari episodi che nella passata stagione tanto eco avevano avuto sui giornali e tv, intervenne di persona a una nota trasmissione sportiva.
Ma si è trattato di un ‘unicum’.
Non ritiene, infatti, utile partecipare a dibattiti che poco hanno a che fare con l’attività arbitrale, inoltre esprimere pareri in quelle sedi sarebbe scorretto perché si anticiperebbero valutazioni che riguardano la giustizia sportiva.
Egli crede che la miglior tutela per un arbitro sia il buon arbitraggio.>>

 

 

ROMA/ ASSEMBLEA GENERALE – TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI GOVONI

<< INTERVENTO DI GIULIANO GOVONI (ROVIGO) ALLA ASSEMBLEA PLENARIA AIA 14/15 –NOVEMBRE 1998
<< Sulla tutela degli arbitri potremmo stare a discutere per molte ore, ma io vorrei richiamare la vostra attenzione su un certo tipo di tutela, ovvero come potremmo noi arbitri, o come potrebbe in vece nostra la Federazione, difenderci dl quotidiano assalto delle trasmissioni sportive calcistiche, nonché dagli articoli della stampa sportiva.
In sostanza, si tratta della tutela della nostra immagine – dell’immagine di ogni singolo associato.
Essendo in attività come assistente dell’arbitro, sono particolarmente colpito quando ascolto quei commenti, quelle valutazioni, quei giudizi sull’operato dei colleghi della massima categoria, che vengono espressi soprattutto durante  le trasmissioni sportive della domenica e del lunedì sera. E’ sconvolgente ascoltare personaggi più o meno noti, più o meno competenti, vorrei dire più o meno schierati dietro interessi di parte, che interpretano i contatti fisici alla moviola, che danno o non danno i rigori, misurano i centimetri di fuorigioco, assolvono o condannano i calciatori espulsi.

 

 

Il tutto stando comodamente seduti a vedere e rivedere cento volte lo stesso episodio.
Al termine di queste sceneggiate, gli arbitri ne escono regolarmente con le ossa rotte, nonostante il fatto che sui singoli episodi le varie moviole ci diano spesso ragione. Il nostro ruolo di tutori delle regole e la nostra immagine di appassionati sportivi viene gravemente compromessa.
Siamo rappresentati al grande pubblico come una razza di presuntuosi, di arroganti, comunque incapaci e inclini a favorire i più forti.
Il vero problema non sta nel fatto che il nostro operato venga a sottoposto a critiche anche feroci, la cui legittimità è fuori discussione, ma perché questa specie di processo viene svolto senza contradditorio, ovvero senza la nostra presenza fisica. A mio parere, in questo tipo di società multimediale, la scelta di non apparire, di non parlare, di essere superiori a qualsiasi polemica si sta rivelando controproducente.

 

 

Ecco quindi crescere l’esigenza di una maggiore tutela, di una nuova tutela, degli uomini oltre che degli arbitri, che si concretizzi nei modi e nei tempi maggiormente incisivi.
Si può cominciare istituendo una figura tipo addetto stampa dell’AIA, anche un tesserato esperto di pubbliche relazioni o un giornalista. Questa persona potrebbe partecipare a turno alle varie trasmissioni televisive sul calcio, nonché rettificare o smentire gli articoli di stampa particolarmente fuorvianti o lesivi; potrebbe fornire il punti di vista ufficiale dell’AIA anche in relazione agli episodi di moviola.
In definitiva, ogni deviazione e ogni presunto scandalo arbitrale che settimanalmente viene sbandierato da dirigenti, allenatori o calciatori a giustificazione di risultati poco brillanti, sarebbe facilmente riportato nel suo giusto ambito sportivo e regolamentare.

 

 

Inoltre non perderebbe occasione di ricordare alla vasta platea televisiva quanto questi uomini-arbitro siano animati da vera passione per il calcio, e di quanti sacrifici sia costellata la loro cosiddetta carriera, prima di arrivare a calcare i terreni della massima categoria, iniziando così quell’opera di “umanizzazione” della figura dell’arbitro, che potrebbe portare col tempo, ad una serena accettazione dei nostri inevitabili errori.
Questo potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di proporci verso l’esterno, che ha come punto ideale di arrivo la partecipazione dell’arbitro alle conferenze stampa del dopo-partita.
Già oggi, nelle rare occasioni in cui ciò è avvenuto, gli arbitri hanno dimostrato di non temere il confronto diretto coi giornalisti e le telecamere, abituati come siamo ai ben più
caldi climi dentro il terreno di gioco.
Naturalmente tutto ciò sarà possibile solo se il mondo del calcio non ci preferisca così come siamo adesso, ultimi silenziosi sacerdoti di un rito a cui di sacro è rimasto ben poco.>>

 

 

Ma se questa era ‘esternazione romana’ di Giuliano Govoni ‘presidente sezionale’, quali sono state le ‘eccellenze’ dell’attività che hanno caratterizzato la Sezione Aia di Rovigo, sia in termini di ‘incontri formativi’ con gli Arbitri/assistenti di caratura nazionale e sia in termini di successi/promozioni che hanno premiato le ‘qualità migliori’ delle ‘giovani promesse’ rodigine?

“ Oltre a quanto già detto nell’intervista pubblicata sul libro “AIA Rovigo – 75 anni di passione”, per quanto riguarda la mia esperienza di presidente ho provato grande soddisfazione nel vedere premiato anche negli anni successivi il continuo lavoro di formazione delle nuove leve: l’approdo alla Serie C (ora Lega Pro) della terna formata dall’arbitro Bergher e dagli assistenti Giolo e Raimondi, nonché adesso degli assistenti Rizzato e Galetto, rappresenta una conferma del buon lavoro svolto ”.

 

 

Poi, così come Govoni era subentrato al presidente Antonio Puggina, così nel luglio 2004 il neo presidente Enzo Rossi è subentrato a Giuliano Govoni, che ha cominciato a ‘correre’ sempre più da dirigente arbitrale.

Infatti subito dopo aver terminato l’esperienza presidenziale viene nominato dal Presidente Lanese nel Settore Tecnico Nazionale ( la vecchia Scuola Arbitrale…), e precisamente nel gruppo dell’Ispettorato Tecnico, che si occupa di verificare e controllare il lavoro delle Sezioni AIA e dei Comitati Regionali. Effettua numerose visite in tutte le regioni del Nord e Centro Italia, acquisendo una grande esperienza sulle varie metodologie di lavoro e sugli “stili” di formazione arbitrale, sotto la guida prima di Boschi e poi di Mattei, grandi dirigenti dell’AIA.

 

 

Tra le altre, memorabile è risultata nel 2007 la visita al Comitato Regionale Toscano , ospitato al Centro Tecnico di Coverciano: allora presidente era l’ex arbitro internazionale Braschi, attuale responsabile della CAN A, e la cena successiva alla verifica è stata tutta un susseguirsi di aneddoti gustosi e divertenti, resi ancora più godibili dalla sua grande carica umana e caratteriale.
Nel 2008, dopo quattro anni di appartenenza, termina il periodo nel Settore Tecnico.
E qui inizia l’avventura del Govoni osservatore nazionale a partire dalla CAN D, dove ritrova vecchie conoscenze ( Mattei e Serena) e dove incontra altri personaggi dell’AIA come Apricena e Farina. Nei quattro anni di attività effettua ben 95 visionature a terne di tutta Italia, incontrando tanti bravi arbitri ed assistenti, uno dei quali (Roca di Foggia) già arrivato in serie B.

 

 

Ed eccoci alla doppia soddisfazione di quest’anno con Giuliano Govoni approdato nello staff della CAN PRO diretta da Stefano Farina, dove peraltro ci sono altri Personaggi coi quali il nostro Govoni ha fatto la prima parte di questo suo viaggio-story, preceduta dalla nomina ad Arbitro Benemerito da parte del Presidente Nicchi.
Infatti tra i componenti la commissione c’è anche l’ex arbitro di serie A Gabriele Gava di Conegliano, che appena terminata l’attività “sul campo” ha iniziato subito un percorso dirigenziale di alto livello.
A suo tempo (oltre dieci anni fa) Gava studiava a Padova e partecipava ( da giovane arbitro di belle speranze…) agli allenamenti collegiali del Polo di Mellaredo diretto da Zanforlin. C’era tutta la crema del Veneto arbitrale di serie A ( Bettin padrone di casa, Serena, Stevanato, Esposito, lo stesso Zanforlin…) e Govoni, assieme a Gava e tanti altri, imparava il mestiere dell’arbitraggio.



Una lunga storia d’amore, quella di Giuliano Govoni , da work in progress entro la categoria arbitrale.
Una categoria ‘che diventa l’habitat naturale dentro il quale collocare la storia del nostro Govoni.
Una categoria peraltro altrettanto in evoluzione, per cui è altrettanto doveroso da parte nostra ‘proporvi’ quanto emerso in quella “Speciale Assemblea” datata 1998, della quale pertanto ci piace proporvi come Appendice Finale quanto scritto a proposito da Mario Pennacchia  che non a caso, sulla rivista “L’Arbitro”, ha titolato “Verso il Duemila sempre fedele”.
Giusto per capire quali fossero gli ‘Elementi Fondamentali’ che sono serviti da ‘lievito’ alla classe arbitrale, dall’inizio del Terzo Millennio ad oggi.
E che serviranno da ‘stella cometa’ per Giuliano Govoni ‘nazionale’ e tutto il gotha dell’Aia che fa capo al riconfermato Presidente Nicchi e che ha nel suo Comitato Nazionale i cardini fondamentali del new deal attuale.


APPENDICE STORY/ SPECIALE ASSEMBLEA (by L’Arbitro; di Mario Pennacchia, novembre 1998) / VERSO IL DUEMILA SEMPRE FEDELE AL RUOLO /

<< “Non immaginavo di trovarmi davanti a una massa così imponente”; con queste parole ha esordito il presidente federale Nizzola nel suo indirizzo di saluto al raduno romano di tutte le forze organizzative dell’Aia.
Conclusi i lavori possiamo aggiungere: non immaginavo che in meno di 4 ore ( tanto è durata l’ASSEMBLEA PLENARIA tra il pomeriggio di sabato 14 e la mattina di domenica 15 novembre 1998) “una massa così imponente” ( Comitato nazionale, Consiglio centrale, 212 sezioni, 18 Comitati regionali, Organi Tecnici e Disciplinari, Scuola arbitrale, Commissari, Ispettori tecnici e amministrativi, Commissione biomedica e informatica, rappresentanti AIA presso gli organi di giustizia) fosse capace non solo di esporre le proprie istanze, ma anche e soprattutto di offrire un così apprezzabile esempio di sintesi, di chiarezza e di realismo nella fedeltà ai valori che hanno sempre distinto gli arbitri italiani; tradizione, orgoglio, senso di responsabilità, coesione associativa, spirito di servizio.

 

 

 

La ponderata articolazione dei lavori prevista dal programma ha consentito la verifica aggiornata e completa dello stato attuale dell’Associazione arbitrale perché si è sviluppata attraverso il più ampio contributo di rapporti e di idee predisposto dalle riunioni separate del Comitato e del Consiglio nazionali e dagli approfondimenti degli Organi di Disciplina, della Scuola arbitrale e dei CRA. 
Così preparata, la riunione plenaria ha puntualmente corrisposto al significativo proponimento della mobilitazione romana – cioè quello di consolidare la compattezza dell’Aia, riscoprendone e rilanciando l’identità verso e oltre il Duemila – poiché il succedersi degli interventi ha posto in chiara luce la vitalità del mondo arbitrale e la sua consapevolezza del ruolo fondamentale che è chiamato a sostenere, unendo la ferma e provata volontà di meritare la fiducia all’esigenza di vedere riconosciuti i propri diritti e rispettata la propria dignità.
L’iniziativa di delegare al microfono un presidente di sezione come portavoce della propria regione ( soltanto Emilia, Lazio, Piemonte, Veneto e Sicilia ne hanno presentati due) ha centrato il duplice bersaglio della agilità degli interventi e della completezza degli argomenti, di volta in volta esauriti con le pertinenti repliche del presidente Gonella coadiuvato da Vannucchi, Trono, Marino e Bazzoli.

 

 

In virtù di questo ritmo incalzante  e della puntuale preparazione di tutti gli interventi, nessun aspetto o problema o esigenza della condizione e dell’organizzazione arbitrale italiana è stato trascurato, da quelli di natura tecnica a quelli di ordine economico, dalle preoccupazioni per l’inadeguata copertura assicurativa alle apprensioni per alcune indiscrezioni relative alla riforma dello statuto federale.
Più di un intervento ha affrontato e rafforzato lo stesso tema, riproponendolo a causa i situazioni e quindi con prospettive diverse, e il ritornare sullo stesso testo ha dimostrato con estrema chiarezza quali siano le più urgenti attese del mondo arbitrale.
L’autonomia dell’AIA, rivendicata da alcune regioni e con più forti accenti da Lazio, Lombardia e Puglia, e l’elezione democratica dalla base alla presidenza dell’Associazione hanno rinnovato quello che da quasi mezzo secolo è il punto maggiormente dolente, il più profondo anelito degli arbitri, tanto più oggi che serpeggia l’allarmante indiscrezione ( o sondaggio provocatorio?) di ulteriori sgradevoli condizionamenti e imposizioni inseriti nel progetto di riforma dello statuto della Federazione.

 

 

“Privarci dei nostri Organi di Disciplina” – ha detto molto applaudito il romano Giorgio Baldi – “sarebbe come togliere il Codice di diritto canonico alla Chiesa o il Consiglio Superiore della Magistratura ai magistrati”.
Le questioni finanziarie ( necessità di rivedere, di adeguare, di alleviare le voci più onerose: dai rimborsi alle diarie, dalle spese sanitarie alle divise, ecc.) , le eccessive responsabilità burocratiche e organizzative, l’urgenza di adeguare la copertura assicurativa sia per quanto riguarda i rischi connessi all’attività ( Marconi, presidente della sezione di Trieste, ha scosso l’assemblea denunciando il dramma del ventiseienne arbitro di Pordenone Fossa, da più di un anno immobilizzato a letto senza alcun sollievo di assistenza e risarcimento ) sia per le responsabilità dei presidenti di sezione, sono stati gli altri argomenti di più pressante interesse. 
Con le difficoltà di reclutamento, gli scambi, le visiona ture, i corsi, gli osservatori, la valorizzazione delle donne, si è passati alle situazioni strettamente tecniche delle sezioni, non senza riferimenti alla disponibilità delle tessere per tutti, al programma informatico e al sempre più difficile volontariato.

 

 

A questo proposito è riemersa una delle opportunità da anni segnalate e sollecitate da molte sezioni: riconoscere la figura di associati “non tecnici” che, pur non avendo superato il corso di osservatori, meritano di essere confermati in quanto assicurano una collaborazione preziosa soprattutto per i più giovani grazie alla loro umanità, esperienza e disponibilità.
Nell’ambito della riconosciuta necessità di una maggiore autonomia gestionale delle sezioni, ‘è da sorprendersi che questo problema non sia stato già da tempo  risolto e ci auguriamo proposto diventi presto realtà.
Si è obiettato che c’è i regolamento ad impedirlo, ma molto sagacemente ikl presidente della sezione di Torino, Giudice, ha replicato:”Ma noi siamo qui per correggere anche le regole sbagliate”!

Appropriata evidenza, naturalmente, è stata riservata a uno dei motivi di maggiore attualità
Con l’appello del veneto Govoni alla tutela degli arbitri:<<E’ sconvolgente” – ha detto – “ascoltare personaggi che interpretano la moviola con affermazioni da querela”. Partendo dall’esigenza di un portavoce dell’AIA il presidente della sezione di Rovigo ha prospettato come punto d’arrivo la presenza anche dell’arbitro nella conferenza stampa di fine partita. Ma Gonella ha opportunamente ricordato che una conferenza stampa dell’arbitro sarebbe scorretta perché i suoi giudizi e le sue decisioni sono riservati e destinati al giudice sportivo.

 

 

Invitato ad una replica, il sottoscritto ha osservato che sarebbe piuttosto dovere della Federazione esigere il rispetto degli arbitri da parte di radio e televisioni all’atto della stesura dei contratti di cessione dei diritti sulle partite:”Non si tratterebbe di censura, ovviamente, ma della più lecita e civile garanzia che fra quei diritti non sia compreso anche quello di insultare chi è in campo per far rispettare le regole e rappresenta la legittimità del gioco e la stessa Federazione”.
Nonostante la sua obbligata concisione (rispondendo a Baldi, Vannucchi ha spiegato che la ristrettezza dei tempi non poteva certamente significare mancanza di rispetto per i partecipanti bensì stato di necessità, dal momento che per approfondire i problemi e programmi non sarebbero bastati 4-5 giorni) , questo convegno degli “Stati Generali”
Non solo ha permesso di mettere a fuoco la realtà del mondo arbitrale sotto ogni aspetto
E a tutti i livelli, ma con il suo sereno svolgimento ha anche offerto uno straordinario modello di maturità, di compostezza, di equilibrio, puntuale testimonianza della serietà, di compostezza, di equilibrio, puntuale testimonianza della serietà, della competenza e del senso di responsabilità di tutta la categoria.

 

 

In risposta all’indirizzo di saluto di Gonella che a nome di oltre 33.000 associati aveva “assicurato la nostra completa dedizione e il nostro servizio perché il calcio si svolga sempre secondo le regole che siamo i primi  a rispettare”, il presidente Nizzola ha affermato:”Vi garantisco la massima attenzione della Federazione alle vostre esigenze e autonomie, anche quando si parlerà di riforma dello statuto”.
E ancora:”L’IA credo che sia l’associazione più forte nel mondo del calcio per numero, capacità e importanza del ruolo che svolge. Un forte grazie per quello che avete fatto fino ad oggi, per come lo avete fatto e per quello che farete da oggi i avanti”.
“la più grande forza del calcio”, sicuramente.
Soprattutto per senso del dovere e spirito di sacrificio. E di tolleranza, ma non senza limiti.
Anche questa è una certezza e nessuno, a cominciare proprio da chi del calcio è protagonista e professionista, dovrebbe mai dimenticarlo.>>.

 

 

EXTRATIME by SS/  La cover è per Giuliano Govoni ‘assistente/protagonista’ sul campo tra ….coriandoli, fiori e capitano ‘griffato Messina’.

Poi per quanto riguarda la fotogallery partiamo dalle giovanili del Due Torri allenate dal baffuto Ciancio, dove Govoni è il secondo da sx ( a fianco di Granziero mister della 1^ squadra).
A seguire il Due Torri di mister Benito Rossi campionato di Terza categoria 81/82 con relativa didascalia incorporata ( by Agenda dello Sportivo Polesano 1982).
E per chiudere con Giuliano Govoni ‘portiere’ eccolo secondo da dx nel San Marco Arquà 85/86 campionato di Seconda categoria.
Smesso i panni del calciatore, ecco Giuliano Govoni iniziare la ‘fase due', quella da arbitro. E partiamo col cerimoniale di una sua premiazione col “fischietto d’argento 1987” by Antonio Steffenel presidente Figc (sotto gli occhi di Camillo Norbiato presidente Coni e dell’avvocato Gino Zarbo).
Quindi ecco Giuliano Govoni ‘arbitro in tuta’.
Nella prima foto by cartello Sezione di Rovigo (Festa Regionale AIA 1987 – Stadio Bentegodi - Verona) segnaliamo in piedi da sx,  Bernardinello, Puggina, Bonon Davide, Giuliano Govoni, Bonon Stefano, Meneghini, Ricciardi,  Stella,  Furin; accosciati Anglieri, Lavezzi, Comini, Seno, Martinelli, Varolo.
Nella seconda allo Stadio Penzo di Venezia “Staffetta regionale 1996” in piedi da sx Zanirato, Govoni, Filippo Ongaro, Tonioli, presidente Puggina, Astolfi, Faccioli, Paviera, Giubin.
A seguire il trio ‘giacchette nere’ con da sx, Giubin, Michele Rossi, Govoni sul campo di Bottrighe.
Poi per Giuliano Govoni inizia il lungo viaggio ‘nazionale’ in casa Aia certificato in kit dal più giovane Govoni ‘in linea a Cesena’ mixato al più maturo Govoni in trio istituzionale con Bellinazzi e  Katia del Grande Fratello.
Per quanto riguarda il Govoni ‘assistente Lega Pro’, partiamo dal trio Govoni, Romeo, Carretta, perché ha diretto (21.09.2000 a Zagabria) il match tra Croazia U21 e Slovenia U21.
A seguire Govoni in trio con Vicinanza e Bruni prima del match Livorno – Reggiana (27.02.2001).
Poi in Arezzo – Cesena datato 12.5.2001 in terna con Cruciani e  Di Lorenzo.
Quindi Govoni in trio con Cannella  e Zanussi nel match Cesena - Como  del 05-11-2000   ( vedi Ferrigno capitano del Como mentre osserva Beppe Scienza n.10 del Cesena.
Relativamente al big match tra Messina e Savoia del 07-5-2001 ecco Govoni con l’arbitro Cruciani e l’assistente Bruzzone e tanti folkloristici coriandoli: si riconosce lo storico centravanti del Messina Vittorio Torino.
Passando alla ‘terza fase’ di Giuliano Govoni ‘presidente/osservatore’ ecco alcuni significativi flash.
Dal Govoni al microfoni con Maurizio Giuriola seduto al suo fianco , al Govoni presidente che nel 2002 premia Giovanni Nabiuzzi.
Poi nel 2003 nel quintetto cerimoniale premiazioni formato da Zambonin, Romeo, Sattin Tommy, Rizzoli, Govoni,
Quindi in sede Aia Rovigo nel quartetto ‘tavolo relatori’ nel giorno dell’apertura della nuova sezione allo Stadio Gabrielli(1999) (da sx) Clelio Mazzo, Michele Buso Presidente AIA Regionale, Govoni , Ragazzo.
Invece con riferimento a Govoni dirigente in tour nazionale, eccolo a Fagagna (UD) alla Consulta Regionale del Friuli VG nel 2007 ( al centro il Vice Presidente LND Burelli , primo da dx Sagrestani dell’AIA Nazionale).
A seguire un trittico di flash tra amicizia e cerimonialità.
Cioè nel 2004 Giuliano Govoni in coppia con Orsato della Sezione di Schio.
Quindi Govoni che premia l’assistente CAN C rodigino Buoso; poi Govoni al microfono tra Giubin ( a sx) e Giuriola.
Con riferimento alla ‘sfida sul campo’ tra gli associati della Sezione Arbitri di Rovigo e quelli di Schio nel 2004, ecco il presidente Govoni con la sua TOP TEN + 1.
Cioè da sx in piedi Cristiano Giolo assistant coach,  Berto, Veronese, Gasparetto, Rizzato, Giuriola ,Govoni coach; accosciati da sx  Tonioli, Raimondi, Giandoso, Zambonin. Galetto.

Come last foto ‘certificative’ del suo periodo presidenziale voglio mettere il cerimoniale della ‘luccicante’ premiazione fatta da Govoni all’arbitro Bruno Meneghini tra gli applausi di Clelio Mazzo/Figc e Camillo Norbiato/Coni (primi da dx).
E poi il simbolico ‘passaggio di consegne presidenziali' da Giuliano Govoni al suo successore Enzo Rossi, in casa Aia Rovigo.
Preludio al successivo Govoni tra i colleghi mentre assiste ad una significativa ‘lezione’ in casa Aia tenuta da Daniele Orsato nel 2011.
Per quanto riguarda il cerimoniale della Festa per i 75 anni di Fondazione eccolo nel 2006 tra i premiati arbitri con oltre 20 anni di attività ; quindi da sx Govoni, Meneghini, Serena /presidente Aia Veneto , Faccioli Michele e Paparella.
Quindi nella foto poster premiazioni ex presidenti, che vede da sx Coltro, Govoni, Giuriola, Menegato, Lazzarin, Casaro, Zilio, Bernardini, Tullio Lanese/pres AIA nazionale, Enzo Rossi, Puggina.
Per quanto riguarda la successiva presenza di Giuliano Govoni in casa Aia Rovigo vi propongo due flash che ne testimoniano ‘la vita in team’ tra amicizia e professionalità
Vale a dire la premiazione datata 2007, con da sx, Tinello Andrea, Luigi Rossi, Mella, Sguizzato/pres.AIA Veneto,  Govoni, Matteo Bergher promosso alla CAN C, Selicorni componente AIA Nazionale.
E dulcis in fundo la foto poster ‘raduno Aia’ allo stadio Gabrielli di Rovigo, con in prima fila da sx , quelli in maglia blu del Consiglio Direttivo , cioè Vegro, Salvadori, Giubin, Pilati, Govoni, Giuriola, Colopi, Rossi Enzo, Saltarin, Zanforlin Diego, Galetto, Ghirotto.
Una foto datata 2010 che ha valenza speciale perché ‘panoramica’ con tutti gli associati dai più giovani emergenti ai più titolati , dalla A alla Z , miss comprese.



Sergio Sottovia
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