Il sole nel Roseto. Week end col filo di Arianna tra le ‘Grandi Statue’ di San Benedetto. E col cielo-sky in una stanza tra il ‘Mondo-Giovani’ di Papa Francesco a Capocabana. Quando la metafisica parla al cuore…


Non pensate a me, ma pensate a Giorgio De Chirico e a suoi quadri sulla metafisica e …noi stessi. Così il ‘significato’ delle Stratue di San Benedetto del Tronto ‘trascendono’ ciò che questo poveruomo può raccontarvi/mostrarvi. Ma che vi propongo perché possiate interpretarle direttamente secondo il vostro ‘pensare libero’.

 

 

Tutto questo perché son andato semplicemente a fine luglio per un week end by friends in quel di Roseto. E viaggiando on the road, tra gli altri e dal solo, vi lascio alcuni flash by San Benedetto del Tronto, dove sono arrivato tra pic nic e autostrada, tra confidenze sportive e familiari, fino a camminare tra le STATUE che nel loro insieme e nella loro disposizione ho visto ‘decidere’ i comportamenti dei turisti fai da te.
Così ne è nato un ideale “Filo d’Arianna” tra le Statue e il loro significato metafisico, lì a San Benedetto del Tronto, la location che qui su questo sito è altresì di casa perché sede di tanti manifestazioni sportive nazionali/internazionali legate al mondo del Pattinaggio.

 

 

Un significato profondo quello delle Statue di San Benedetto, quasi il ‘cuore’ di un viaggio che registra qualche altro flash estemporaneo che vi propongo perché solleciteranno il libero pensare ei nostri lettori.
Come il tabellone pubblicitario fotografato in autostrada durante il viaggio di andata, come il blow up ai “ciclisti senza ruote” che venivano ‘registrati’ come su scherzi a parte ma che potevano essere benissimo protagonisti del classico film di Michelangelo Antonioni.
Oppure come la foto panoramiche a San Fermo , perché sapevo che lì aveva giocato a calcio anche Diego Tumiatti purtroppo premauramente scomparso,  e al Castello di Gradara perché lì Paolo e Francesca avevano trovato l’amore galeotto che ispirò addirittura Dante Alighieri per la sua Divina Commedia….

 

 

Tutto questo per un viaggio nello spazio e nel tempo dove l’Uomo si muove assieme alla ‘sua ombra’ come nelle foto sul pavé di San Benedetto, oppure come “Uno & Insieme” ben rappresentato dal Mondo Giovani che ho fotografato by sky e …by “Cielo in una Stanza”, quella di casa mia , in occasione della visita di Papa Francesco in Brasile.
Giovani a Capocabana per Papa Francesco e il suo “ecumenismo reale” , tra la ufficialità con la presidentessa Rousseff e la calca della gente brasiliana ‘assiepata’ attorno alla sua macchina.

 

 

Giovane di un mondo ‘piccolo’ come quello della mappa che mostra il Polesine tra l’Adige e il Po, ma che dalle Statue di San Benedetto , ma anche dai flash della Casa Azzurra dedicata alle Olimpiadi di Roma 1960  oppure dalla tre foto “Calcio Sambenedettese” che ho scattato sul lungomare dell’Adriatico, può ritrovare il suo ‘Filo d’Arianna’ per accompagnare sé stesso fuori dai meandri dell’intricatissimo labirinto della vita.
Il tutto come sempre ambientalizzato e per questo vi propongo come sottostante ‘base musicale’ un Kit News che vi spiega in sequenza la San Benedetto Story e la sua vocazione turistica.

 

 

E per quanto riguarda l’aggancio flash alla Sambenedettese- Calcio, vi proponiamo in Appendice anche la relativa informazione storica che wikipedia propone nel suo classico modo sintetico ed al tempo stesso esaustivo nella sua evoluzione cronologica.

Che poi questo racconto /viaggio by flash da San Benedetto abbia poco (o tanto?) senso come presenza qui su www.polesinesport.it tra Sport & Life, beh questo lo lasciamo più al Vostro libero arbitrio che al vostro libero pensiero ‘metafisico’ di Friends of this web site fatto soprattutto by Friends...

 

 

PRIMA NEWS ( by wwww.comunesbt.it ) / SAN BENEDETTO DEL TRONTO – RIVIERA DELLE PALME
<<Importante cittadina della riviera marchigiana, attivissimo centro peschereccio e una delle maggiori stazioni balneari del medio Adriatico. Situata alla foce del torrente Albula ed estesa tra i fiumi Tesino a nord e Tronto a sud, possiede una lunga spiaggia di sabbia finissima e bianca, che degrada dolcemente nel mare, caratterizzato da bassi fondali. Il lungomare si distingue per la ricca vegetazione, formata essenzialmente da innumerevoli palmizi che crescono anche sulla spiaggia. Per questa sua peculiarità San Benedetto è indicata anche come la ''Riviera delle palme''. La consistenza ricettiva, tra esercizi alberghieri, appartamenti e campeggi è notevole; numerose sono anche le attività che integrano la vita della spiaggia, come il Porto Turistico, il Club nautico, il Circolo tennis, il Palazzo dello Sport, il complesso di hockey e pattinaggio, il bocciodromo, le piscine e la pista di atletica.
La sua vicinanza a verdeggianti colline con importanti borghi di origine medievale permette interessanti escursioni per gli appassionati d'arte e di storia nel raggio di pochi chilometri. San Benedetto è la patria del ''Brodetto alla sambenedettese'', la cui originalità consiste nell'uso dell'aceto, peperone e pomodoro verde; è anche una zona di vini DOC: il Falerio dei Colli Ascolani, il Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore.

 

 

Un po' di storia

Pochi documenti, relativi al Martire Benedetto, sono giunti sino ai nostri giorni ma la tradizione vuole che questo soldato romano sia vissuto a  Cupra (città romana che sorgeva a circa 4 miglia a nord dall'attuale città di San Benedetto) al tempo dell'imperatore Diocleziano.

Uno spaccato della vita e del martirio di Benedetto ci è dato dalla descrizione fatta dal Parroco Polidori intorno alla prima metà del settecento: "San Benedetto originario di Cupra era ancora molto giovane quando, convinto della dottrina del Vangelo, abbracciò la fede cristiana. Grifo era governatore di questa città e all'infuriare di una persecuzione nel Piceno, fece rinchiudere Benedetto in un oscuro carcere. Poiché apparteneva ad una famiglia di nobile sangue, lo stesso governatore volle con molta astuzia, prima di martirizzarlo, dissuaderlo dalla fede cristiana. Benedetto rifiutò ogni offerta, preferì morire per Cristo e venne martirizzato il 13 ottobre del 304, sul ponte del torrente Menocchia. Il suo corpo venne gettato nel torrente in piena e quindi sospinto al vicino mare Adriatico per adagiarsi poi a quattro miglia a sud di Cupra, lungo la spiaggia, nel litorale dove oggi sorge la città di San Benedetto del Tronto. Il corpo del martirizzato fu portato da un agricoltore, su di un carretto, sul colle antistante dove lo depose in un sepolcro ricavato nella selva, lontano da occhi indiscreti".

 

 

Di lì a poco, in seguito all'editto di Costantino del 313, alcuni fedeli costruirono una cappella intorno a quel sepolcro. Da allora San Benedetto è sempre stato venerato ed invocato, per i mal di testa, non solo dagli abitanti locali ma anche da quelli del territorio circostante.
Successivamente venne edificata una modesta chiesa, contenuta nelle dimensioni, con la parte absidale orientata ad est e l'ingresso rivolto ad ovest. Secondo la tradizione paleocristiana infatti est è il punto dove sorge il sole, e il sole che sorge è una delle figure del Cristo che risorge. 
Gli storici sostengono, comunque, che alcuni ritrovamenti archeologici testimonierebbero le origini romane, legate all'antica città di Alba Picena, sulla sponda destra dell'Albula.

 

 

Il primo documento che riporta il nome del borgo risale al 998: si tratta di un atto relativo all'investitura del beneficio dei SS. Vincenzo e Anastasio in territorio di Acquaviva Picena, da parte di Uberto, vescovo di Fermo. In questo prezioso documento si parla di "pede sive terra et silva Sacti Benedicti", riferibili senza dubbio al territorio sambenedettese. Nel 1145 passa in feudo a Bernardo e Azzo, figli di Gualtiero da Napoli; nel 1211 l'imperatore Ottone IV concede a Fermo i territori che vanno dal Tronto al Potenza.Nel 1245, Federico II imperatore, concede ad Ascoli un tratto di costa tra il Ragnola e il Tronto per costruirvi un porto fortificato.
In questi anni iniziò una lunga serie di intemperanze tra Ascoli e Fermo, che coinvolse altri comuni e impoverì anche il sambenedettese. A decimare ulteriormente la città contribuì una epidemia di peste nel 1478. Rimase pressoché disabitata finché non la ripopolarono profughi romagnoli e dell'alta Marca ai quali furono concessi terreni in enfiteusi. La storia della città é segnata da incursioni di turchi che catturano i marinai e li conducono in schiavitù; episodi che si rinnoveranno dal Cinquecento sino all'Ottocento.

 

 

A partire dal 1650 il nucleo urbano si espande oltre le mura, nel 1754 nascono i primi sobborghi marini, Sant'Antonio e della Marina. Nel 1860 i Cacciatori della Alpi liberano la città dal dominio della Chiesa. Risale al 1896 il Regio Decreto che concede a San Benedetto l'attributo "del Tronto"; nel 1936 la frazione di Porto d'Ascoli é ricongiunta al suo territorio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, e precisamente nel periodo1943-44, la cittadina subì 144 bombardamenti aerei e 6 cannoneggiamenti navali.
Il dopoguerra segna una ripresa veemente delle attività: come in tutta Italia, fioriscono iniziative imprenditoriali, aumenta rapidamente il benessere. La pesca si trasforma da fonte di sopravvivenza a cardine dell'economia locale e negli anni '60/'/'70 la città vanterà uno dei maggiori porti pescherecci d'Italia, una vasta flotta di navi che solcano gli oceani, il primo mercato ittico del Paese per movimentazione di prodotto. Parallelamente subisce un tumultuoso sviluppo un'altra attività che sarà dominante degli anni successivi al secondo conflitto mondiale, quella del turismo, in crescita inarrestabile fino a far conseguire a S. Benedetto il titolo di prima realtà delle Marche in termini di presenze.

 

 

Oggi la pesca impegna una quota molto ridotta di forza lavoro, in parte proveniente da paesi extracomunitari, mentre il turismo ha subito profondi cambiamenti legati alle abitudini collettive che hanno portato, tra le altre cose, ad una profonda trasformazione delle concessioni balneari, oggi in grado di offrire accoglienza ed intrattenimento per un ampio numero di ore giornaliere,  e delle strutture ricettive, che hanno visto la trasformazione di numerosi hotel in residence e appartamenti per le vacanze.

Il primo documento che riporta il nome del borgo risale al 998: si tratta di un atto relativo all'investitura del beneficio dei SS. Vincenzo e Anastasio in territorio Acquaviva Picena, da parte di Uberto, vescovo di Fermo. In questo prezioso documento si parla di ''pede sive terra et silva Sacti Benedicti'', riferibili senza dubbio al territorio sambenedettese. Nel 1145 passa in feudo a Bernardo e Azzo, figli di Gualtiero da Napoli; nel 1211 l'imperatore Ottone IV concede a Fermo i territori che vanno dal Tronto al Potenza. Nel 1245, Federico II imperatore, concede ad Ascoli un tratto di costa tra il Ragnola e il Tronto per costruirvi un porto fortificato.

 

 

In questi anni iniziò una lunga serie di intemperanze tra Ascoli e Fermo, che coinvolse altri comuni e impoverì anche il sambenedettese. A decimare ulteriormente la città contribuì una epidemia di peste nel 1478. Rimase pressoché disabitata finché non la ripopolarono profughi romagnoli e dell'alta Marca ai quali furono concessi terreni in enfiteusi. La storia della città é segnata da incursioni di turchi che catturano i marinai e li conducono in schiavitù; episodi che si rinnoveranno dal Cinquecento sino all'Ottocento. A partire dal 1650 il nucleo urbano si espande oltre le mura, nel 1754 nascono i primi sobborghi marini, Sant'Antonio e della Marina. Nel 1860 i Cacciatori della Alpi liberano la città dal dominio della Chiesa. Risale al 1896 il Regio Decreto che concede a San Benedetto l'attributo ''del Tronto''; nel 1936 la frazione di Porto d'Ascoli é ricongiunta al suo territorio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, e precisamente nel 1943-44, la cittadina subì 144 bombardamenti aerei e 6 cannoneggiamenti navali.>>

 

 

SECONDA NEWS / SAN BENEDETTO DEL TRONTO : STORIA DEL TURISMO LOCALE
<< Il riconoscimento della vocazione turistica della città si può far risalire agli ultimi decenni dell'800, quando nacquero le prime strutture alberghiere e il primo stabilimento balneare.
Negli anni successivi si rafforzò sempre più la consapevolezza della benevola influenza che i flussi turistici potevano avere sull'economia locale e si moltiplicarono quindi le iniziative da parte delle comunità per adeguare e migliorare le strutture cittadine.
Nel 1931 l'Azienda di Soggiorno sambenedettese affidò al giovane ingegnere Luigi Onorati l'incarico di migliorare l'aspetto estetico e turistico del rilevato ferroviario nell'area attigua all'attuale viale Secondo Moretti.
Tra i diversi lavori di sistemazione fu anche realizzato il viale a mare (attuale Rotonda con viale Buozzi). Il viale, inaugurato nel 1932, era largo 30 metri (18 metri di sede stradale e 12 di marciapiede) e fu considerato dai contemporanei spropositato: oggi è uno dei più ampi e maestosi viali a mare del nostro Paese, e non solo di esso.

Gli interventi succedutisi nel tempo, soprattutto negli ultimi anni, hanno cercato di valorizzare queste geniali intuizioni: e così è stata ristrutturata la splendida Palazzina Azzurra , simbolo del turismo locale. Lo stesso spirito ha animato la creazione di una pista ciclabile lungo i 4 chilometri del lungomare, di due rotonde a mare e il rifacimento completo del viale Secondo Moretti, il "corso" della città.>>

 

 

TERZA NEWS ( by www.wikipedia.it) / SAMBENEDETTESE CALCIO STORY
<<La Unione Sportiva Sambenedettese 1923, oppure abbreviato per i media Samb, è un club calcistico italiano di San Benedetto del Tronto, il cui destino è attualmente indefinito.
Venne fondata nel 1923, in seguito alla fusione di 3 squadre locali (Fortitudo, Serenissima, Forza e Coraggio). Ha disputato 21 campionati di Serie B e numerosi di Serie C e Serie C1, nei quali ha ottenuto 3 promozioni in Serie B. I suoi colori sociali sono il rosso e il blu.
Il 19 luglio 2013 la FIGC ha deliberato di non accettare l'affiliazione del club neopromosso alla Lega Pro a causa di carenze economico-finanziarie: la società ha avuto tempo per esperire un eventuale ricorso che evitasse la sua cancellazione dai campionati; esso è stato respinto in data 25 luglio 2013, decretando così l'esclusione definitiva dai campionati professionisti della società.



SAMBENEDETTESE STORIA
GLI INIZI:
1 Storia 1.1 Gli inizi
1.2 Il dopoguerra e la Serie B (I fase)
1.3 La Serie B (II fase)
1.4 La Serie B (III fase)
1.5 1989-1994: caduta, risalita e fine
1.6 1994-2001: tra i dilettanti
1.7 2001-2009
1.8 La rifondazione del 2009 e i campionati dilettantistici

2 Tifoseria
2.1 Gemellaggi
2.2 Amicizie
2.3 Rivalità maggiori

3 Stadio
4 Cronistoria
5 Campionati nazionali
6 Palmarès 6.1 Vittorie
6.2 Trofei
6.3 Titoli Giovanili

7 Giocatori
8 Allenatori
9 Note
10 Collegamenti esterni

 

 

 

 
SAMBENEDETTESE CALCIO STORY / PRIMA PARTE
Gli inizi
Il 4 aprile 1923 dalla fusione di Fortitudo, Serenissima, Forza e Coraggio, tre squadre calcistiche di San Benedetto del Tronto, nasce la U.S. Sambenedettese, con i colori verde e bianco. La squadra però non partecipa a nessun campionato FIGC non disponendo di un campo di gioco; nel 1926 viene inaugurato il campo di piazza San Giovanni Battista, detto "la trappoletta", e la Samb si iscrive al campionato di Terza Divisione Marche. Il presidente è Ludovico Giovannetti; dopo pochi mesi c’è una scissione per liti interne e alcuni calciatori si trasferiscono a un’altra società, il Torrione. Nel 1928 compaiono i colori attuali, rosso e blu, che sono anche i colori dello stemma cittadino; tra i calciatori spicca il bomber Tommaso Marchegiani, detto Massì e il portiere Pietro Cosignani. Tre anni dopo viene inaugurato il campo polisportivo “Littorio”, che nel 1944 viene intitolato a "Massì" Marchegiani, morto in un bombardamento durante la guerra, e infine nel 1949 ai fratelli Ballarin, calciatori del grande Torino, vittime della tragedia di Superga.

 

 

Nella stagione 1946-47 la Samb sfiora le fasi finali per andare in serie B, ma perde il proprio girone finendo a un solo punto dalla Maceratese. La stagione 1947-48 vede una riforma dei campionati che porta molte squadre a retrocedere in Promozione Interregionale, tra cui anche l'Ascoli, retrocesso in Prima Divisione Regionale ma in seguito ripescato; la Sambenedettese del nuovo allenatore-giocatore Alfredo Notti si piazza ancora una volta al secondo posto dietro alla Maceratese e viene iscritta alla serie C di lusso dell'anno successivo.
La Samb milita ininterrottamente tra la Serie B e Terza Serie, dal 1945-46 fino al 1993-94, fatta eccezione per la stagione 1990-91.

 

 

Il dopoguerra e la Serie B (I fase)
Il campionato di Serie C a girone unico 1955-56 vede la promozione in Serie B della Samb, che totalizza 44 punti a pari merito col Venezia; la Samb come al solito mantiene il campo imbattuto, e con 61 reti segnate risulterà anche il miglior attacco del torneo. Il presidente è Domenico Roncarolo (sua l’idea di chiedere aiuto finanziario ai pescatori locali), l’allenatore Bruno Biagini, il capitano Alberto Astraceli.
Nei sette campionati cadetti del primo ciclo (1956/1963) la Sambenedettese affronta squadre blasonate come Torino, Napoli, Lazio, Bari, Alessandria, Triestina, Genoa e Palermo.

 

 

Dopo quattro stagioni di bassa classifica, nel campionato cadetto del 1960-61, la Samb disputa un campionato di altao livello, chiuso al 7º posto. Nello stesso anno sfida i campioni d'Italia della Juventus negli ottavi di finale di Coppa Italia. Nella stagione successiva la Samb ottiene la salvezza nelle ultime giornate, ma non riesce a ripetersi nel campionato 1962-1963 quando, arrivata penultima, viene retrocessa in Serie C. Diversi calciatori messisi in evidenza con la Samb in quegli anni approdano in serie A: Sattolo al Torino, Menichelli alla Juventus, Garbuglia alla Lazio, Lorenzini al Bologna, Matteucci all’Inter.
Dal 1963 e per un decennio la Sambenedettese milita ininterrottamente in serie C nei gironi B e C, rivelandosi sempre tra le più forti formazioni, ma senza riuscire a ottenere il ritorno in Serie B. Bel 1965, nel corso di un derby con l’Ascoli, l’attaccante della Samb Alfiero Caposciutti è protagonista di un involontario scontro di gioco che costa la vita al portiere dell’Ascoli Roberto Strulli. Nel torneo 1965-66 tra le file della Samb c’è un giovanissimo Franco Causio, che poco dopo approderà alla Juventus. In questi anni inizia la tradizione dei grandi portieri della Samb: si trasferiscono in Serie A Roberto Tancredi (alla Juventus), Sulfaro (alla Lazio), Migliorini (alla Ternana).

 

 

La Serie B (II fase)
Nel campionato 1973-74 la Samb è promossa per la seconda volta in Serie B, ottenendo 22 vittorie e con 9 punti di distacco dal Rimini secondo classificato. Allenatore è Marino Bergamasco, già collaboratore di Nereo Rocco al Milan e nel Torino e presidente Nicola D’Isidori, sostituito dopo poche giornate di campionato da Arduino Caioni che resterà presidente fino alla stagione 1980-81.
Il secondo ciclo in Serie B dura fino al 1980: i giocatori più rappresentativi sono gli attaccanti Francesco Chimenti, Simonato e Basilico e i centrocampisti Ripa, Castronaro e Valà.

 

 

Nel 1975 si ripete dopo 14 anni la sfida di Coppa Italia con la Juventus: i campioni d'Italia uscenti sono fermati in casa 2-2. Tra le file della Samb, negli anni successivi, militano Franco Colomba e Francesco Guidolin. Nel campionato 1977-78 la Samb sfiora la promozione in Serie A, sfumata nello 0-0 interno contro la Sampdoria: allenatore è Marino Bergamasco, appena ritornato in rossoblu.
In Coppa Italia nel 1977, i rosso-blu battono fuori casa il Verona con un insolito 3-5. L’anno dopo l’allenatore è Nicola Tribuiani, sostituito da Lauro Toneatto. Nel campionato 1979-80 torna in panchina Marino Bergamasco per sostituire Pietro Maroso, ma la Samb retrocede in Serie C1: nella rosa ci sono Stefano Tacconi (poi alla Juventus) e Antonio Sabato.>>

 

 

EXTRATIME by SS/ La cover è per l’azzurro sky/house Made in San Benedetto dedicata alle indimenticabili Olimpiadi di Roma 1960.

Poi per quanto riguarda la fotogallery facciamo subito ‘swift’ e ci stacchiamo dai banali doppi sensi pubblicitari italiani ‘letti e non sottoscritti’ sulla macchina pubblicizzata in autostrada.
Per passare ad una didascalia più ecumenica, quella di San Fermo città panoramica per certi versi targata ‘Peugeot’, giusto per passare al ‘ciclismo da fermo’ in stile …scherzi a parte ( vedi mancanza di ruote) che ho fotografato presente simpaticamente ad un incrocio a San Benedetto.
La città di cui proponiamo poi una trilogia by Calcio fotografato o the road , d cui peraltro sarebbe bello conoscere nomi e cognomi e date di riferimento Campionati storici.
A seguire tutta una ‘carrellata’ dedicata alle Statue di San Benedetto secondo il sopracitato concetto del “Filo di Arianna”.
Statue e immagini lapalissiane del Centro storico, con i turisti ‘ritratti’ in naturale relax e non in posa. Il che certifica il naturale e familiare rapporto che esiste tra l’Uomo e la Statua come significato ‘partecipativo’ metafisico ( vedi bambino/elefante) , mentre il turista/sottoscritto ( pantaloncini corti, occhiali e borsello a tracolla) è solo walking alle spalle del turista’ sleeping’ sulla panchina in relax come il suo trolly.

 

 

Per quanto riguarda l’Uomo e la sua Ombra ecco poi le certificazioni sul terreno “quadrante solare analemmatico” e la successiva “equazione del tempo mese per mese”.
Abbinando immagine e scrittura ecco, la foto dell’ultima statua dedicata a “La Retara” con relativo piedistallo per la didascalia firmata “Inner Weel-Rotary 1991”.
Salutando sportivamente San Benedetto con la immagine ‘panoramica ‘ della Casa Azzurra proposta in apertura come cover, ricordiamo altresì che lo stadio della Sambendettese Calcio è intitolato ai “Fratelli Aldo e Dino Ballarin” come quello di Fetonte City ( veder rubrica Memoria & Futuro relativa alla visita appena fatta a Chioggia ai nipoti dei Grandi Fratelli d’Italia) .
Sulla strada del ritorno ecco il Castello di Gradara con tutte le sue implicazioni storico/letterarie, giusto prima della Polesine Map, mentre il finale è dedicato alle due immagini del Mondo Giovani, quello incontrato da Papa Francesco nel suo recente viaggio brasiliano.
Anche perché vista la partita amichevole di ieri sera tra Italia e Argentina in onore di Papa Francesco, davvero la simbiosi Sport & Life diventa naturale anche su questo sito, dove appunto le Statue di San Benedetto hanno movimenti tra Sport & Life ed assumono uno speciale significato metafisico.


Sergio Sottovia
www.polesinesport.it